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Ambasciatore Israele: “Non abbiamo scelta, dobbiamo attaccare”

| Redazione StudioNews |

Ambasciatore Israele: “Non abbiamo scelta, dobbiamo attaccare”Roma, 12 ott. (askanews) – “Non abbiamo scelta, dobbiamo attaccare. Ci saranno foto e informazioni spiacevoli, ma non ci sono alternative. Cercheremo di ridurre al minimo le vittime tra i civili, ma non possiamo accettare che quello che è successo si ripeta di nuovo. Abbiamo il diritto e il dovere di difenderci. Hamas è come l’Isis, non c’è da stare tranquilli neppure in Italia o in Francia”, dice Alon Bar, ambasciatore d’Israele in Italia sul Messaggero.

“I bambini palestinesi e la popolazione civile di Gaza non sono nostri nemici. Abbiamo sempre cercato di risparmiarli, anche se non sempre ci siamo riusciti. C’è un’enorme differenza tra chi si difende da chi pensa che Israele non debba esistere, e chi intenzionalmente massacra centinaia di ragazzi a una festa, entra in casa, sgozza e decapita i bambini. Foto e notizie delle prossime settimane saranno impegnative. Ma non possiamo continuare a permettere accanto a noi il rafforzamento di capacità terroristiche. Avevamo aumentato i permessi ai palestinesi di Gaza per lavorare in Israele, pensando che questo avrebbe indotto Hamas a non attaccarci. Sbagliavamo”. “Spero si capisca che Israele non può limitarsi a soffrire, deve difendersi in concreto – ribadisce l’ambasciatore – Saremo criticati, ma i palestinesi di Gaza sono vittime di Hamas che ha i depositi di munizioni, le postazioni militari e combattenti nascosti in mezzo alla popolazione. Noi da Gaza ce n’eravamo andati senza lasciare militari o insediamenti, c’è stato uno sforzo immenso della cooperazione internazionale e anche di Israele. Abbiamo consentito al Qatar di dare tutto il supporto alla popolazione della Striscia. Conquale risultato?”.

E alla domanda su un attacco nonostante gli ostaggi Bar spiega: “Noi abbiamo una storia di ostaggi. Per Israele ogni vita umana conta. Tra gli ostaggi ci sono cittadini di altre nazionalità, anche italiani. Speriamo che la pressione internazionale induca a liberarli. Ma se Hamas crede che il possesso di ostaggi creerà una sorta di immunità e che per questo Israele non li attaccherà nella Striscia, sappia che sbaglia. I morti sono già più di 1.200… Non staremo fermi aspettando il prossimo massacro”.