Ambiente, Consulcesi: Milano prima città per ‘ecoansia’ cittadini
Ambiente, Consulcesi: Milano prima città per ‘ecoansia’ cittadiniRoma, 10 ott. (askanews) – Su 600 mila dimostrazioni di interesse all’azione collettiva Aria Pulita, oltre il 15 per cento arriva da Milano. Seguono Roma con quasi 95mila richieste e Napoli con circa 80mila. Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “La qualità dell’aria è diventata una priorità per gli italiani”.
Milano è nella top five delle città in cui si superano più frequentemente i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla concentrazione di polveri sottili, ma è anche al primo posto per residenti con ‘ecoansia’. È così infatti che possono essere interpretate le oltre 100mila richieste arrivate da Milano ai legali Consulcesi impegnati nell’azione collettiva Aria Pulita. Sulle circa 600mila dimostrazioni di interesse pervenute, quasi 102mila arrivano solo da Milano. Seguono Roma con quasi 95mila richieste e Napoli con circa 80mila.
“Il crescente interesse della popolazione italiana, in particolare dei residenti di Milano e di altre grandi città del Belpaese, è segno del sempre più diffuso sentimento di disagio legato all’inquinamento atmosferico – commenta Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group -. La qualità dell’aria è ormai diventata a tutti gli effetti una priorità per gli italiani, che mostrano di aver acquisito una maggior consapevolezza del legame imprescindibile tra salute ambientale e umana, attuale e futura”. Una recente indagine condotta da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network, basata sui dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus, è emerso che tra il 2018 e agosto 2023 Milano è tra le città che hanno superato con più frequenza le soglie di rischio. Su un totale di 295 settimane monitorate a Milano il limite massimo indicato dall’Oms è stato superato nel 93,2% delle settimane. Milano rientra tra i 3.384 comuni e città italiane candidabili all’azione collettiva Aria Pulita e gli stessi per i quali la Corte di Giustizia Europea ha multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (Pm10) e biossido d’azoto (NO2).