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Ambiente, Greenpeace: corriamo verso precipizio ma non è troppo tardi

Ambiente, Greenpeace: corriamo verso precipizio ma non è troppo tardiMilano, 15 apr. (askanews) – “Ogni due secondi sulla Terra scompare l’equivalente di un campo di calcio fatto di foreste; ogni anno finisce in mare una quantità di plastica pari a 12 milioni di tonnellate, pericolo mortale per tartarughe, uccelli, pesci, balene e delfini. E – sempre ogni anno – oltre 45 mila persone nel mondo muoiono prematuramente per l’esposizione alle polveri sottili (PM2.5), le cui principali fonti sono il traffico veicolare, gli allevamenti intensivi e i sistemi di riscaldamento con combustibili fossili. Intanto, proprio nel 2024 è stata superata per la prima volta la soglia di 1,5 gradi di aumento delle temperature terrestri, limite considerato ‘di sicurezza’ da parte della comunità scientifica. Sono dati agghiaccianti, indicatori di una corsa verso l’autodistruzione, un macabro conteggio alla rovescia che allontana le speranze di preservare un Pianeta vivibile per gli esseri umani e gli altri suoi abitanti. Ma non è troppo tardi”: lo ricorda Greenpeace, che in oltre 50 anni di storia non ha mai smesso di lottare per il Pianeta.



“Da oltre mezzo secolo affrontiamo le emergenze ambientali con azioni dirette nonviolente e pacifiche, portando alla luce le minacce al nostro pianeta e facendo pressione sui governi e sulle aziende affinché adottino soluzioni concrete. – spiega Giuseppe Onufrio, Direttore di Greenpeace Italia – Abbiamo difeso le balene dallo sterminio, fermato i test nucleari, preservato l’Artico dallo sfruttamento. Finché ci sarà un ultimo pezzo di Terra in pericolo, non ci fermeremo. Ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti nella lotta quotidiana per fermare questo macabro countdown”. Secondo l’associazione ambientalista, non ci sono dubbi: “In questa corsa contro il tempo, ogni secondo conta, perché ogni essere vivente conta. Ecco perché è fondamentale donare il 5×1000 a Greenpeace, un gesto semplice come una firma sulla dichiarazione dei redditi”.