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Anastasia Mancini nuova presidente Movimento turismo del vino Toscana

Anastasia Mancini nuova presidente Movimento turismo del vino ToscanaMilano, 10 dic. (askanews) – È la giovane produttrice aretina Anastasia Mancini la nuova presidente del Movimento turismo del vino Toscana. Succede a Violante Gardini Cinelli Colombini (Az. Agr. Donatella Cinelli Colombini) da qualche mese alla presidenza del Movimento turismo del vino nazionale. La nomina è arrivata il 9 dicembre in occasione dell’ultima riunione del Consiglio direttivo.



Nata nel 1981 ad Arezzo dove vive e lavora nell’azienda di famiglia, Buccia Nera, Mancini ha studiato legge all’Università di Bologna, e ha due figli dall’enologo Sandro Nalli. “Spero di poter portare un buon contributo al Movimento e mi piacerebbe coinvolgere nuove Cantine in questo progetto per cercare assieme di valorizzare tante bellissime zone che oggi sono ancora da scoprire ma che hanno un grande potenziale” dice Mancini, spiegando “penso anche alla mia stessa città, Arezzo, da sempre considerata una zona ‘minore’ rispetto ad altre più famose zone della Toscana, una Regione importantissima dal punto di vista enoturistico. Dobbiamo continuare a mantenere alto l’interesse dei turisti Italiani e stranieri per il bene di tutto l’indotto della filiera legata al turismo del vino – prosegue – e possiamo farlo creando sempre nuove esperienze e facendo conoscere nuove mete da scoprire anche attraverso il connubio di arte, cultura ed enoturismo. Cercheremo di portare avanti anche in futuro – conclude Mancini – sinergie tra diversi operatori del settore per far crescere l’enoturismo in Toscana”. L’associazione Movimento turismo del vino toscana è un ente non profit che raccoglie circa cento Cantine del territorio, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.