Milano, 30 mar. (askanews) – Sostegno per il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta del pomodoro pelato di Napoli, il cui iter di approvazione, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è in attesa dell’ultimo step: la registrazione comunitaria. Un percorso che, una volta completato, garantirebbe tutela e valorizzazione per uno dei prodotti più rappresentativi della cultura gastronomica italiana, soprattutto all’estero, oltre che un significativo aumento del valore economico per l’intera filiera. Di questo si è discusso durante un dibattito organizzato a Cibus Connecting Italy a Parma, a cui hanno partecipato Anicav, Coldiretti Campania e Italia Ortofrutta.
In termini numerici, sono destinate alla produzione di pomodoro pelato circa 950 mila tonnellate di prodotto trasformato nelle cinque regioni dell’area Igp con un fatturato che sfiora 1,5 miliardi di euro, di cui oltre un miliardo deriva dall’export. La nuova Indicazione geografica andrebbe certamente a collocare il pomodoro pelato di Napoli tra i prodotti DOP/IGP più conosciuti e venduti insieme a Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Mozzarella di bufala e Aceto balsamico. “Accogliamo con favore l’entusiasmo e il completo sostegno espressi oggi dal mondo agricolo – dichiara Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav – La sinergia di tutta la filiera è fondamentale per arrivare a questo importante obiettivo e superare inutili campanilismi. Ribadiamo il nostro pieno sostegno al Comitato promotore guidato dal presidente Lino Cutolo e aspettiamo con grande fiducia di vedere completato un percorso che potrà dare nuova spinta ai consumi, purtroppo in calo rispetto ad altre tipologie di conserve di pomodoro, di una vera e propria eccellenza dell’agroalimentare italiano”. “Siamo certi – conclude De Angelis – che l’Igp porterà grandi vantaggi non solo al mondo industriale, ma anche a tutti i produttori agricoli delle aree vocate alla coltivazione del pomodoro allungato. Oggi, tutti insieme, abbiamo ribadito l’importanza di andare uniti nella stessa direzione, nell’interesse dell’intera filiera, a sostegno di un prodotto emblema del made In Italy nel mondo”.