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Area Sud Basilicata patrimonio Unesco: chiesto sostegno a Lombardia

Area Sud Basilicata patrimonio Unesco: chiesto sostegno a LombardiaMilano, 22 apr. (askanews) – “La Regione Basilicata sosterrà, con convinzione, la proposta del Gal ‘La Cittadella del Sapere’ di candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco”. ha affermato il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. “Si tratta – ha aggiunto – di un’area vasta che include il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea. Territori incontaminati, i quali, per la loro immensa valenza paesaggistica, meritano di essere annoverati tra i siti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Mi auguro che l’iniziativa del Gal riesca a catalizzare l’attenzione degli Enti locali e del mondo associativo, in modo da rafforzare una proposta importante per l’intera Basilicata”.

La dichiarazione di Bardi arriva in seguito all’invito rivoltogli, nei giorni scorsi, dal Gal, “La Cittadella del Sapere”, il cui Presidente è Franco Muscolino e il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, nonchè dal giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea e creatore del sito www.progettodivitasud.it, fondato per il riscatto socio-economico del Mezzogiorno, promotori della richiesta, che, nei prossimi giorni, sarà fatta pervenire all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, di avviare l’iter per l’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il giornalista Biagio Maimone ha chiesto sostegno anche al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: “Le chiedo di voler sostenere, con un Suo messaggio, la proposta che lo scrivente ed il Gal, ‘La Cittadella del Sapere’ intendono formulare all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, affinché venga avviato l’iter per ottenere l’inserimento dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco”, scrive Maimoni che aggiunge: “Riteniamo la Lombardia un territorio all’avanguardia nel tessuto socio-economico e politico della nazione italiana” e “desideriamo creare tra il Nord Italia e il Sud Italia un legame solidale e culturale, sia sotto il profilo socio-economico, sia sotto il profilo della cultura sostenibile, che rappresenta attualmente il tema fondante il benessere dei cittadini. E’ nostro intento avviare un processo di cooperazione tra le Regioni italiane, le cui culture e le cui tradizioni sono diverse. Oggi, più di ieri, la cooperazione costituisce il fattore propulsivo di benessere per l’intero territorio italiano, se sorretta da buone prassi. Siamo convinti che lo sviluppo dei territori meridionali può determinare anche un miglioramento dell’intera economia nazionale”.

“La nostra Regione, che è la Basilicata, intende tessere relazioni costruttive con la Regione Lombardia al fine di realizzare una serie di interazioni finalizzate al benessere reciproco”, evidenzia ancora il giornalista rivolto al governatore lombardo. “La Lombardia e la Basilicata possono, anche insieme ad altre Regioni italiane, diventare artefici di un cambiamento culturale che pone al centro la pari dignità dei territori italiani, il cui ruolo è paritario per quanto attiene lo sviluppo della nazione italiana, seppure da una prospettiva diversa per questioni di natura geografica”. In questo contesto, prosegue Maimone, “la Basilicata potrà essere non solo l’esempio eccellente, ma anche il motore trainante dell’economia del nostro intero Paese, proprio in quanto modello di un’ economia virtuosa e sostenibile e, pertanto, premurosa verso la natura e, nel contempo, verso l’essere umano, che in essa vive traendone benefici salutari e vitali. E’ ben evidente come la Basilicata possa costituire un modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia alla luce di un modello economico che salvaguardi l’ecosistema, ponendo al centro la difesa della natura e della salute dell’essere umano, nonchè la sua centralità nell’ambito delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori. La civiltà del popolo lucano può essere un modello di vita, che dimostra cosa debba intendersi per vero progresso umano”.