Argentina, in due volumi Uca apre archivi su dittatura
Argentina, in due volumi Uca apre archivi su dittaturaCittà del Vaticano, 16 giu. (askanews) – Quali rapporti, azioni di resistenza ma anche omissioni e silenzi da parte della Chiesa cattolica nel tragico periodo della storia argentina che va dal 1966 al 1983, segnati dai colpi di stato dei militari, fino al tragico epilogo del governo del governo dei militari del generale Videla.
Un enorme studio di ricerca e analisi storica è stata portata a termine dalla Uca, la prestigiosa Università cattolica argentina che si è avvalsa del lavoro di oltre 20 studiosi, con la pubblicazione di due volumi (un terzo è ancora in gestazione)dall’evocativo titolo: “La verità vi renderà liberi” che prende in esame quasi un ventennio di vita nel paese natale di Papa Bergoglio basandosi su un elemento decisivo: l’accesso agli archivi dei vari organismi, sia vaticani che della Conferenza episcopale argentina, con l’utilizzo anche di documenti fino a questo momento secretati. Una opera di disvelamento voluta, ‘in primis’, dallo stesso Pontefice argentino. A presentarli nella sede della Radio Vaticana a Roma, alcuni suoi curatori e tra loro Carlos Galli, ricercatore e decano della facoltà teologica dell’Uca.
“Si tratta – ha spiegato lo stesso Galli – di un’opera collettiva e sinodale che nel secondo volume tratta della Chiesa argentina e della Santa Sede di fronte al ‘terrorismo’ di Stato’ che è andato dispiegandosi in quei drammatici anni”. Galli ha parlato di “spirale demoniaca che ebbe il suo compimento con la violenza diffusa di Stato messa in atto dagli apparati governativi di quegli anni”. Di fronte a tutto ciò si è posto lo storico che nei volumi ha analizzato “argomenti difficili ma necessari” come quelli che riguardano il ruolo della Chiesa dal 1976 quando apparvero evidenti sequestri, torture e sparizioni di oppositori operati dal regime dei militari al governo.
In questi libri, ha poi affermato Galli, “si realizza un’opera di analisi storica che abbraccia due decenni dove raccontiamo la verità storica senza retorica ma con un atteggiamento intellettuale onesto. Ricordo che già la Conferenza episcopale argentina, in un suo pubblico documento, ha ammesso di non aver fatto abbastanza per prevenire e poi agire in molti casi di violazione di diritti umani”.