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Arriva in libreria “L’Italia Vaticana” di Cesare Cataniti

Arriva in libreria “L’Italia Vaticana” di Cesare CatanitiMilano, 10 apr. (askanews) – Come è nata l’influenza della Chiesa nel nostro Paese? Arriva in libreria “L’Italia Vaticana”, nuova opera di Cesare Catananti, medico (è stato direttore generale del Policlinico “A. Gemelli” di Roma) e docente di Storia della Medicina che negli ultimi anni ha orientato il suo accurato lavoro di ricerca negli archivi vaticani, da poco aperti agli studiosi, su tematiche di Storia Contemporanea e di Storia della Chiesa.



Grazie a fonti d’archivio vaticane da poco accessibili, il libro analizza, per il periodo 1943-1958, forme e modi con cui si realizzò un’indiscussa egemonia cattolica sulla nascente repubblica, documentando le pressioni della Santa Sede sulla Dc che governava il Paese e a cui chiedeva di allinearsi al suo disegno religioso e politico. Con la liberazione, nell’aprile del ’45, dall’occupazione nazista e dal fascismo, si avviò per il nostro Paese il percorso di ricostruzione post bellica che avrebbe portato all’Italia democratica e repubblicana, così come oggi la conosciamo. Un percorso, irto e complesso, in cui la Santa Sede svolse un ruolo davvero speciale e non del tutto noto, sostenendo con la forza della sua diplomazia e nelle forme dovute le istanze di un Paese che aveva voglia di riscattarsi dalle macerie della guerra.


La peculiarità dell’azione vaticana si caratterizzò inoltre per la visione religiosa di Pio XII secondo cui solo una “società compiutamente cristiana” avrebbe potuto salvaguardare il mondo da future guerre e totalitarismi. E l’Italia, di cui era Primate, rappresentava la sede ideale per realizzare quel disegno. E la cosa non gli appariva impossibile, avendo la piena compliance dei politici cattolici che nelle file della Democrazia Cristiana avrebbero a lungo governato l’Italia. E così in alcuni passaggi chiave della vita repubblicana, a cominciare dall’elaborazione della Carta Costituzionale, la presenza vaticana negli affari italiani fu davvero molto attiva. Eccessiva per alcuni che intravedevano un rischio di scivolamento verso la Stato clericale. E la cosa non poteva non determinare conflitti e tensioni anche all’interno dello stesso mondo cattolico. Cum Petro non voleva dire Sub Petro.Utilizzando fonti d’archivio inedite, e da poco tempo disponibili agli studiosi, l’autore racconta passo passo quella stagione, entrando nelle pieghe di tante vicende e offrendoci un quadro interessante, istruttivo e persino curioso. “La ricostruzione di Catananti ci restituisce la storia di una ‘sponda’ del Tevere nella sua interazione con l’altra ‘sponda’, quella dell’Italia repubblicana. L’Autore racconta questa vicenda, che talvolta appare quasi un romanzo, anche con aspetti che oggi ci appaiono un po’ risibili: non lo fa per denunciare le ingerenze, ma non intende neppure difendere un tipo di rapporti tra Chiesa e Stato che, ormai, appartiene al passato…”, si legge nella prefazione di Andrea Riccardi.