Arriva la proposta di una patente a punti per la ristorazione
Arriva la proposta di una patente a punti per la ristorazioneRoma, 27 mag. (askanews) – Una proposta nazionale per regolamentare le attività di ristorazione e del commercio, introducendo una “patente a punti”, ispezioni ben regolamentate ed una formazione specifica per chi desidera aprire una nuova attività commerciale. Ad avanzarla Tni Ristoratori Italia e Conflavoro Pmi Firenze. La proposta, frutto di un lavoro iniziato nel 2020 e ispirate ad un modello che arriva dagli Stati Uniti, introduce normative sulle distanze stabilendo criteri di distanza tra attività commerciali basati sulla densità dell’area. La proposta sarà consegnata al governatore della Regione Toscana Eugenio Giani ed a tutti i gruppi consiliari, e successivamente condivisa con i ministeri competenti a livello nazionale.
Prevede di regolamentare l’accesso alla professione richiedendo una formazione specifica in scuole ad hoc, definendo requisiti di esperienza lavorativa e offrendo esami e corsi organizzati dalle regioni, con costi proporzionati al reddito familiare. Inoltre, prevede la creazione di un organismo di tutela che controlli e verifichi i requisiti delle attività commerciali, con valutazioni obbligatoriamente esposte all’esterno dei locali. Questo organismo valutarà anche contratti di lavoro, qualifiche del personale, tracciabilità dei fornitori e qualità degli ambienti.
Nel dettagli, la patente del ristoratore prevede che le attività saranno classificate da A a F e potranno aprire e/o restare aperte con il raggiungimento delle lettere dalla A alle C, mentre quelle che otterranno un punteggio dalla D alla E avranno un termine (30 giorni dalla notifica) per “regolarizzarsi”. Coloro che raggiungeranno invece una votazione con lettera F, subiranno la chiusura o non potranno aprire. La valutazione dovrà essere obbligatoria per tutte le attività entro 6 mesi dall’apertura. E’ previsto rinnovo con cadenza triennale con facoltà di ciascuna azienda di richiedere valutazioni in ogni momento anche al fine di migliorare la propria valutazione.
Sono previste anche sanzioni in caso di infrazioni, inclusa la riduzione del punteggio della “patente del ristoratore”. Raffaele Madeo, presidente di Tni Ristoratori Italia, ricorda come nel 2023 abbiano chiuso in Italia “oltre 28mila attività della ristorazione, più di 2.300 al mese, con record negativo a Firenze, dove la flessione è stata del 5,3% rispetto al 2022”. “Le istituzioni e la politica devono fare di più. A loro chiedo di istituire un assessorato specifico al piccolo commercio in ogni comune”, spiega.