Assicurazioni, sanità, petcare, viaggi: Conad punta su servizi per crescere
Assicurazioni, sanità, petcare, viaggi: Conad punta su servizi per crescereMilano, 19 dic. (askanews) – Nel 2024 Conad prospetta una crescita per la sua insegna intorno al 5%. “Cresceremo più dell’inflazione intorno al 4-5%. Questa crescita è data da 3-3,5% di inflazione e 1-1,5% sarà dovuto a sviluppo” ha detto il direttore generale, Francesco Avanzini, in occasione della conferenza stampa di fine anno durante la quale insieme al presidente Mauro Lusetti, ha tracciato un quadro dello sviluppo futuro dell’insegna che ha chiuso il 2022 con un fatturato complessivo di circa 20,2 miliardi di euro, in crescita del 9,1% sul 2022 confermando la leadership del mercato con una quota del 15%. E il futuro ruota non solo “intorno alle scatolette” ma anche a tutta una serie di servizi nell’ambito dell’ecosistema digitale HeyConad, che, accanto alla spesa online comprendono assicurazioni, sanità, petcare, turismo e mobilità.
“Abbiamo 12 milioni di famiglie, 9 milioni di carte e 6,5 milioni di carte attive, vuol dire che il cliente ci autorizza a leggere quei dati e a integrare dei servizi. Partiremo da queste 6,5 milioni di carte attive che sono un grande patrimonio perchè vorremmo che i nostri clienti oltre a continuare a comprare i prodotti nei nostri supermercati vedessero in Conad un attore sociale, che non è solo scatolette”, ha spiegato. Il primo accordo di cui ha parlato il direttore generale è quello con Bianalisi, “azienda leader nella sanità ambulatoriale, con 60 laboratori regionali che fanno analisi, medicina di base, prelievi, visite dermatologiche perchè i clienti oltre a mangiare hanno bisogno di altri servizi. Nel 2024 partiremo con 70 postazioni e copriremo le 12 regioni in cui Bianalisi opera per offrire un network sulla salute”. Ma nel corso del prossimo anno Conad debutterà anche nel mondo assicurativo: “Stiamo chiudendo un accordo con una primaria azienda globale di assicurazioni con cui forniremo ai nostri clienti prodotti assicurativi su infortuni, tempo libero, casa prodotti che non sono fuori dal nostro mondo, rappresentato dalle famiglie. Nel prossimo mese ufficializzeremo l’accordo che partirà a giugno”, ha detto Avanzini specificando che si tratterà di una multinazionale americana. Avanzini non ha voluto, tuttavia, rivelare il nome, ma dal palco ha sottolineato la presenza in sala di Orazio Rossi, country president del gruppo assicurativo americano Chubb. “L’assicurazione sarà una derivata del comportamento d’acquisto non sarà un pushing sul consumatore – ha detto – L’italiano è già obbligato a fare quella dell’auto dove noi non entreremo”.
L’altro settore su cui è previsto un ulteriore sviluppo è il petcare “il cui fatturato nel 2023 è cresciuto del 40%”: “Siamo stati precursori 8 anni fa, oggi posso annunciare un accordo che firmeremo a gennaio col primo operatore di cliniche veterinarie in Italia che opererà nei nostri store”. Si conferma poi l’impegno nei servizi mobilità con la partnership con EnelX e 300 stazioni di ricariche elettriche e prosegue quello nel settore viaggi grazie alla partnership strategica con Welcome Travel per un tipo di offerta turistica “molto correlata col Dna di Conad, vacanze italiane, nei weekend per conoscere il territorio”. Nel tratteggiare questi scenari futuri la parola chiave ripertuta da Avanzini a più riprese è stata efficienza: “L’efficienza tornerà a essere la base di tutto, l’Italia è un Paese poco efficiente, alcuni limiti sono strutturali altri culturali” ha detto aggiungendo dopo che “Il retail moderno in Europa occidentale, in Paesi come il nostro avrà una quota di servizi che sarà più alta di quella di oggi perchè dovrà portare marginalità alla distribuzione. L’alternativa è avere modelli di iperefficienza”. E parlando di numeri per il 2024 ha detto “i primi sei mesi saranno negativi perchè a livello di prezzi avremo dati di qualche decimale inferiore rispetto ai primi mesi del 2022. La prima parte dell’anno sarà più difficile a livello di fatturato poi andrà meglio”.
In questo contesto di sviluppo “quello delle competenze resta è un tema difficilissimo. Noi facciamo fatica a trovare ingegneri gestionali, a trovare laureati ed esperti nel digitale. Bisogna avere gente che capisca di dati, facciamo fatica ad attrarre gente, dicendo loro che si lavora sabato e domenica, giorno e notte”.