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Assovini Sicilia: in nostre Cantine almeno una donna in ruoli strategici

Assovini Sicilia: in nostre Cantine almeno una donna in ruoli strategiciMilano, 29 gen. (askanews) – Nel 97% delle Cantine associate ad Assovini Sicilia c’è almeno una donna a rivestire ruoli strategici, il 59% rappresenta la propria Cantina, il 46% riveste ruoli di management nel settore del marketing e della promozione, e nel 25% dei casi occupa ruoli di direzione tecnica e controllo di qualità. La forte presenza femminile nella realtà del vino siciliano è uno dei dati più interessanti emersi da un sondaggio curato da P&G e dalla stessa associazione che conta cento aziende. Una presenza che diventa ancora più evidente se si pensa che il 58% delle aziende intervistate presenta almeno una figura under 35 in ruoli strategici di management, la maggior parte delle quali è donna.

Il 77% delle Cantine intervistate è rappresentato da aziende agricole (di cui il 74% sono a conduzione familiare) e il 7% da cooperative di viticoltori, che coltivano complessivamente 19.600 ettari distribuiti su tutto il territorio siciliano, dei quali il 34% in biologico (6.750 ha). Dalla ricerca diffusa dall’associazione risulta anche che il 34% delle Cantine ha una certificazione “SOStain”, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia, allo scopo di certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale. Il 75% delle aziende produce vini biologici e il 13% possiede la certificazione “carbon footprint”. “In un contesto dove cresce la sensibilità per la tutela dell’ambiente – sottolinea Assovini Sicilia – sono molteplici gli investimenti che riguardano azioni a sostegno della biodiversità (71% delle aziende), a realizzazione di impianti fotovoltaici (64%), la riduzione delle emissioni di gas effetto serra, insieme al risparmio idrico e la tutela e la conservazione del paesaggio (12%)”.   Dallo studio emerge inoltre che i soci della realtà presieduta da Mariangela Cambria, hanno scommesso sul binomio turismo e vino. Il 90% delle aziende ha una struttura adibita all’enoturismo per la degustazione in Cantina, il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. Oltre il 51% offre inoltre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono con il paesaggio e la cultura dei luoghi. Inoltre l’associazione evidenzia che “quasi la totalità delle aziende, negli ultimi anni, ha investito in soluzioni gestionali che permettono un maggiore controllo di qualità sia in termini di produzione (56%) che di logistica (46%), un controllo in tempo reale dei vari processi aziendali, oltre ad un nuovo approccio dinamico e professionale verso la comunicazione digitale e l’e-commerce, favorendo il dialogo con potenziali clienti e la fidelizzazione di clienti ed appassionati in tutto il mondo, con il 72% delle aziende che ha investito in processi e strumenti digitali per il marketing”. Infine, il 29% delle aziende che ha partecipato al sondaggio, “ha attivato progetti grazie a partnership con varie università, istituti, enti e centri di ricerca, e sta conducendo una serie di sperimentazioni in vigna e studi che riguardano, oltre le varietà reliquia, l’analisi dei suoli, la genetica delle varietà impiantate, la valutazione dell’efficienza idrica di nuovi portainnesti di vite, il contrasto alla diffusione della cicalina con trappole cromotropiche, l’utilizzo di sistemi sempre più sostenibili per la lotta alla malattia delle piante. Il 16% ha intensificato la sperimentazione e la produzione di varietà reliquia che fino a qualche decennio fa sembravano essersi estinte”. Ricerca, investimenti e sperimentazione che riguardano oltre venti varietà reliquia, di cui quelle più utilizzate sono Vitrarolo (10%), Lucignola (7%) e Minnella Bianca (6%).

Foto di Giorgio Salvatori