Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Aumenti a due cifre di fallimenti di imprese nelle economie avanzate

| Redazione StudioNews |

Aumenti a due cifre di fallimenti di imprese nelle economie avanzateRoma, 18 dic. (askanews) – Nella maggior parte delle economie avanzate i fallimenti di imprese e società stanno crescendo con ritmi a due cifre, mentre vengono meno o sono già venute meno le misure di supporto che i governi avevano approntato in parallelo alle restrizioni imposte a motivo del Covid. Lo riporta il Financial Times, sottolineando come a settembre negli Stati Uniti sull’insiem dei 12 mesi precedenti i fallimenti di imprese risultavano aumentati del 30%, rispetto allo stesso periodo di un anno prima, in base ai dati delle procedure concorsuali presso i tribunali.

In Germania tra gennaio e settembre, rispetto allo stesso periodo di un anno prima, i fallimenti sono aumentati del 25%, secondo i dati di Destati, l’ufficio di statistica federale. E guardando a tutta l’Unione europea i casi di fallimenti societari nei primi nove mesi dell’anno sono aumentati del 13%, riporta ancora il quotidiano citando in questo caso Eurostat.

Rilievi analoghi sono stati riportati anche dall’Ocse per vari paesi tra cui Francia, Olanda e Giappone. E in diversi casi, tra i quali Danimarca, Svezia e Finlandia i livelli di fallimenti societari attuali hanno superato quelli che si erano registrati nella crisi del 2008-2009. Lo stesso Ft rileva tuttavia che molte aziende hanno accumulato buoni margini di liquidità e negli anni passati si sono assicurate piani di finanziamento a lungo termine a basso costo, mentre l’economia dovrebbe continuare a crescere e la disoccupazione resta minimi storici nella maggior parte dei paesi avanzati. Inoltre i sussidi sull’energia e altre misure continueranno a tenere a galla diversi imprese, quindi secondo il quotidiano il picco di insolvenze potrebbe non raggiungere i valori che si sono verificati in altre fasi storiche negative del ciclo economico.

Il testo dell’articolo di analisi non cita l’Italia, che però compare in un grafico sui dati Ocse da cui risulta che i livelli di fallimenti si attestano circa 20 punti al di sotto del valore del picco toccato nel 2008-2009. Secondo l’ultimo resoconto su questi temi pubblicato dall’Istat, lo scorso 9 novembre, nel terzo trimestre nella Penisola il numero complessivo di fallimenti è aumentato del 5,4% rispetto al trimestre precedente e dell’11,4% rispetto al terzo trimestre del 2022.