Australia, tappa a Melbourne per il Progetto turismo delle Radici
Australia, tappa a Melbourne per il Progetto turismo delle RadiciMilano, 7 ott. (askanews) – Il Turismo delle Radici è un motore fondamentale per il rilancio dei territori italiani in crisi, contribuisce a contrastare lo spopolamento, a generare introiti e sostenere l’occupazione in settori chiave come l’ospitalità, i trasporti e il commercio. Questi aspetti sono stati al centro della missione a Melbourne di Italea, il programma di promozione del Turismo delle Radici lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU, che si è tenuto in occasione della Melbourne Italian Festa (5-6 ottobre), organizzata dal CO.AS.IT (Comitato Assistenza Italiani) di Melbourne.
La missione di Italea a Melbourne, dal 4 al 6 ottobre, ha riunito un variegato gruppo di attori, tra cui aziende, Regioni, artisti e chef, per far conoscere al pubblico australiano le iniziative dedicate ai turisti delle radici: itinerari, laboratori, vantaggi, sconti. Oltre a tanti italodiscendenti, hanno visitato lo stand Italea anche le Istituzioni locali, tra cui Jacinta Allan, premier del Victoria, e il sindaco di Melbourne, Nicholas Reece. All’appuntamento hanno trovato spazio operatori turistici e imprese, con presentazioni e B2B, e l’enogastronomia, con cooking show e degustazioni, con spettacoli di danza e musica italiana. Le Regioni che hanno partecipato alla missione in Australia sono state Calabria, Lazio, Puglia e Sardegna insieme alla rete delle Italee regionali di Abruzzo, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia, Lazio e Sardegna.
“Questa forma di turismo – ha sottolineato Luigi Maria Vignali, direttore Generale per gli Italiani all’Estero del MAECI – non si limita a una semplice visita, ma offre un’esperienza profonda. Rafforza il legame con le comunità all’estero e favorisce lo scambio intergenerazionale. Attraverso incontri con parenti lontani e la riscoperta di tradizioni culturali, i viaggiatori delle radici arricchiscono la propria identità e contribuiscono allo sviluppo di aree meno conosciute del nostro Paese”.