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Autore: Redazione StudioNews

Lollobrigida: scelta strategica Masaf coinvolgere scuole e giovani

Lollobrigida: scelta strategica Masaf coinvolgere scuole e giovaniRoma, 7 nov. (askanews) – “È stata una scelta strategica del nostro Ministero coinvolgere le scuole e i giovani. Per questo motivo, saluto le scuole di Verona e Brescia e tutti gli studenti che contribuiranno al successo di questa iniziativa. Questi ragazzi stanno vivendo un’esperienza preziosa, acquisendo nuove prospettive e traendo ispirazione da coloro che hanno realizzato i propri sogni, riuscendo a emergere e a vivere grazie all’agricoltura, all’allevamento e alle attività ad essi legate”. Così ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, durante l’inaugurazione dello stand del Masaf a Fieracavalli, dove sono coinvolti gli studenti degli Istituti Agrari e Alberghieri.


“Questi giovani sono fantastici – ha proseguito il ministro – per loro dobbiamo fare tutto il possibile per rendere l’Italia sempre più protagonista sulla scena internazionale, rafforzando la capacità di crescita, creando lavoro, occupazione e sviluppo. Un ringraziamento quindi a questi ragazzi per la qualità che esprimono e ai loro docenti, che hanno trasmesso loro la passione e la professionalità che si percepiscono chiaramente anche solo guardandoli”, ha concluso Lollobrigida.

In Toscana bando da 5 mln per allevatori contro predatori

In Toscana bando da 5 mln per allevatori contro predatoriRoma, 7 nov. (askanews) – Con un bando di prossima uscita, la Regione Toscana destinerà 5 milioni di euro agli allevatori che esercitano il pascolo su territorio regionale (con l’esclusione delle isole dell’Arcipelago) per sostenerli nell’attivazione di misure preventive contro gli attacchi dei grandi carnivori come i lupi e limitare così sia il numero delle aggressioni che i danni al bestiame. Il provvedimento è stato approvato nell’ultima seduta della Giunta regionale, con una delibera proposta della vicepresidente ed assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi.


“La nostra volontà – ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – è sostenere gli allevatori nell’attuazione di misure di difesa del bestiame, esposto a maggiori rischi a causa del ritorno di grandi predatori come il lupo”. “Abbiamo pensato – ha aggiunto l’assessora Saccardi – in questi difficili momenti per l’allevamento degli ovicaprini e dei bovini, di attivare una misura della nuova programmazione dei fondi europei, che consenta di dare un sostegno per le spese che ogni giorno devono sostenere per difendere i loro greggi dagli attacchi dei predatori; adesso potranno beneficiare di un ristoro per le spese ad esempio per i cani da guardiania o per i ricoveri notturni”.


Il nuovo bando da 5 milioni di euro rientra nell’attuazione del Piano Strategico PAC – Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 della Regione Toscana, sarà emesso entro il mese di novembre e prevede un pagamento annuale per ettaro di superficie pascolata. Saranno beneficiari dell’intervento gli allevatori, singoli o associati, di ovini, caprini e bovini, che esercitano il pascolo sul territorio regionale, con l’esclusione dei territori delle isole dell’Arcipelago Toscano, e che sono in possesso di un codice allevamento attivo in BDN o di un proprio fascicolo aziendale di superfici oggetto di pascolo.

Ismea, Sergio Marchi è il nuovo direttore generale

Ismea, Sergio Marchi è il nuovo direttore generaleRoma, 7 nov. (askanews) – Si è insediato in queste ore Sergio Marchi, nuovo direttore generale di Ismea, che ieri ha partecipato a Bologna alla presentazione del Fondo Innovazione 2024, misura gestita da Ismea, per il sostegno agli investimenti in macchine e sistemi innovativi nei settori dell’agricoltura e della pesca, che sarà operativa dal prossimo 15 novembre per l’acquisizione e il caricamento delle domande.


Sergio Marchi, avvocato dal 1997, ha affiancato negli anni la professione forense all’impegno nelle istituzioni. Esperto in diritto civile e amministrativo, si è occupato di legislazione ambientale in campo nazionale ed europeo, è stato vice presidente della commissione urbanistica e assessore alla mobilità di Roma Capitale, e vice direttore generale di ARPA Lazio dal 2014 al 2019. Negli ultimi anni, nel ruolo di capo segreteria tecnica presso il Masaf, ha seguito la definizione del DL Agricoltura, gli esiti del nuovo regolamento europeo sulla tutela dei prodotti IG e ha collaborato alla definizione dei bandi dei contratti di filiera, in sinergia con i dipartimenti ministeriali e la struttura di missione per l’attuazione del PNRR. “L’insediamento del neo direttore generale è sicuramente un’occasione per rimarcare il massimo sostegno dell’Istituto verso le esigenze del settore agricolo ed agroalimentare italiano – commenta in una nota il presidente Ismea, Livio Proietti – Rivolgo il mio ringraziamento a Maria Chiara Zaganelli non solo per la dedizione straordinaria che ha caratterizzato il suo percorso in Ismea ma anche per aver costruito una comunità coesa, focalizzata su obiettivi e risultati. Proseguiremo su questa strada mettendo al centro del sistema i giovani, le donne, gli imprenditori agricoli, coloro che si occupano di agricoltura guardando al futuro, alla formazione e all’innovazione e che possono trovare in un partner per agevolare la crescita dei propri progetti con investimenti finanziari mirati”.


“Mi aspetta un compito importante e lo svolgerò con passione e determinazione – afferma il neo direttore Sergio Marchi – Grazie alla visione a tutto tondo che l’Istituto detiene attraverso i suoi servizi, analisi e report, sono certo che il rafforzamento del ruolo e delle competenze dell’Istituto, insieme alla disponibilità di risorse e l’attivazione di strumenti finanziari costituiranno un punto di forza e un’opportunità determinante per l’agricoltura e l’economia del nostro Paese”.

IT, Indagine CyrusOne: l’impatto dei data center in Europa

IT, Indagine CyrusOne: l’impatto dei data center in EuropaRoma, 7 nov. (askanews) – CyrusOne, sviluppatore e operatore di data center leader a livello mondiale specializzato nella fornitura di infrastrutture digitali all’avanguardia, ha presentato oggi un’indagine che rivela una percezione pubblica dei data center più positiva del previsto: il 93% degli intervistati ha infatti dichiarato di avere un’opinione favorevole nei confronti di queste strutture, rivelando un atteggiamento generalmente positivo (51%) o comunque neutrale (42%). La ricerca, commissionata da CyrusOne e condotta da Censuswide su oltre 13.000 persone in vari Paesi europei (Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna, Italia, Francia e Germania), informa una nota, ha inoltre mostrato che l’accettazione cresce significativamente in particolare tra coloro che hanno un data center vicino a casa. Nonostante la crescita del settore in Europa, restano ancora da affrontare sfide importanti per rispondere alla crescente domanda di capacità, in particolare in termini di accesso a energia affidabile e terreni idonei. Spesso, però, le preoccupazioni delle comunità locali derivano da una scarsa comprensione del ruolo dei data center.


Infatti, solo il 52% degli intervistati ha saputo definire correttamente cos’è un data center e molti non associano queste infrastrutture ai servizi digitali che utilizzano quotidianamente. Ad esempio, quando è stato chiesto quali infrastrutture e tecnologie fossero necessarie per alimentare le applicazioni digitali come WhatsApp, le piattaforme di social media, gli strumenti di videoconferenza e altri servizi digitali, meno della metà (45%) degli intervistati ha indicato i data center come risposta corretta, un dato che ben dimostra come il settore abbia ancora molto lavoro da fare per risolvere questo problema. Sebbene vi sia una serie di ampie somiglianze negli atteggiamenti in Europa, lo studio evidenzia che la conoscenza del settore varia notevolmente tra i diversi Paesi e anche internamente nei singoli mercati. Ad esempio, la comprensione di cosa siano e cosa facciano i data center è molto più bassa nel Regno Unito, dove solo il 38% ha scelto la definizione corretta, rispetto ad altri mercati come la Germania (66%), i Paesi Bassi e l’Irlanda (entrambi 60%). Questo dato risulta ancor più sorprendente se si considerano le dimensioni del mercato britannico e la forza del settore dei servizi digitali del Regno Unito.


“I data center sono il pilastro del nostro modo di vivere e lavorare oggi, ma il loro ruolo di supporto alla società è ancora ampiamente frainteso, come dimostra la nostra ricerca”, ha dichiarato Matt Pullen, EVP e Managing Director Europe di CyrusOne. “Per questo è essenziale comprendere meglio quale sia la posizione dell’opinione pubblica nei confronti dei data center, solo così potremo continuare a offrire infrastrutture all’avanguardia per le aziende che si affidano a noi e portare reali benefici alle comunità che ci ospitano. Ed è esattamente questa la ragione che ci ha spinti a condurre l’indagine e a condividere i risultati in modo così ampio”. L’importanza dei benefici economici nella percezione pubblica La ricerca evidenzia come i vantaggi economici dei data center siano tra i fattori più apprezzati dagli intervistati: due terzi (66%) ritengono che contribuiscano positivamente creando opportunità di lavoro, mentre il 62% li considera un motore di crescita economica per il territorio. Inoltre, queste percentuali salgono rispettivamente al 71% e al 68% tra coloro che vivono vicino a un data center.


I dati mostrano quindi una chiara correlazione tra i benefici economici percepiti e l’accettazione a livello pubblico: l’83% di chi riconosce fortemente il valore occupazionale dei data center si dichiara favorevole ad averne uno vicino a casa, così come l’85% di chi ne apprezza l’impatto sulla crescita economica locale. Il ruolo degli investimenti comunitari nella costruzione di una percezione positiva. La ricerca mostra che gli investimenti in progetti comunitari contribuiscono a migliorare la percezione pubblica dei data center. In generale, il 49% degli intervistati considera vantaggiosi interventi come la creazione di parchi e aree gioco, una percentuale che sale al 58% tra chi vive vicino a un data center. I tre servizi identificati come maggiormente vantaggiosi per le comunità locali sono risultati essere: la costruzione di strutture ricreative e aree giochi per i bambini, la realizzazione di aree verdi pubbliche e il miglioramento delle zone pedonali. Le principali preoccupazioni. I risultati indicano che sia la popolazione generale, sia quella locale riconoscono gli impatti negativi dei data center, ma il sentimento positivo supera di gran lunga quello negativo. Le principali preoccupazioni espresse dagli intervistati riguardano l’elevato consumo energetico (40%), la produzione di rifiuti elettronici (33%) e l’uso del suolo (30%).


Il settore dei data center può modificare la percezione dell’opinione pubblica? Quando è stato chiesto cosa potrebbe favorire l’accettazione dei data center, solo il 17% degli intervistati ha affermato che non c’è nulla che possa fargli cambiare idea. Ciò significa quindi che l’83% è aperto a rivedere la propria opinione. Analizzando i fattori che potrebbero influenzare una percezione più positiva, è emerso che l’aumento delle opportunità lavorative ha il potenziale di generare il maggiore impatto (40%), seguito dalla creazione di servizi (37%), come spazi verdi per la biodiversità, piste ciclabili e aree gioco. Inoltre, sapere che lo sviluppo di un data center porterebbe a una crescita economica per la comunità locale rende il 31% degli intervistati più favorevole a questo tipo di iniziative. Seguono l’assunzione di personale locale per la costruzione e le operazioni (27%) e l’offerta di opportunità di formazione e apprendistato per i residenti (23%). “Dalla ricerca emerge chiaramente che l’opinione pubblica sui data center è più positiva di quanto ci si potesse aspettare e che probabilmente il settore non viene sempre presentato in modo da riflettere accuratamente la percezione che le persone ne hanno”, afferma Emma Fryer, Director of Public Policy per l’Europa di CyrusOne. “È quindi essenziale che noi, in qualità di sviluppatori e operatori, ascoltiamo attentamente le comunità che ci ospitano, identificando i loro bisogni e agendo di conseguenza per offrire benefici concreti a livello locale”.

Le nuove creazioni autunno/inverno con i piatti di Nazareno Fontana

Le nuove creazioni autunno/inverno con i piatti di Nazareno FontanaRoma, 7 nov. (askanews) – Nazareno Fontana, chef ispirato e profondo conoscitore del legame tra tradizione e innovazione, crea da sempre piatti che non sono solo esperienze culinarie, ma veri e propri racconti. Nelle sue ricette, i sapori autentici della stagione si intrecciano per evocare emozioni e richiamare ricordi, come un viaggio nei paesaggi sensoriali che ogni ingrediente porta con sé.


Per la stagione autunno/inverno, il suo ristorante Il Caminetto di Terracina accoglie nuove creazioni che si integrano perfettamente nel menù principale. Qui, tra il calore dei fuochi della cucina e il profumo del mare che entra dalla finestra, Nazareno ha pensato a quattro idee che conducono gli ospiti in un viaggio attraverso i colori e i sapori della stagione. Le nuove proposte nascono dalla sua capacità di ascoltare la natura e di vivere i ritmi lenti del territorio, per poi portarli nel piatto con nomi emblematici che racchiudono l’essenza di una narrazione gastronomica. Ogni pietanza, infatti, è una tappa di un percorso che parte dai toni morbidi e avvolgenti dell’autunno per arrivare fino all’intensità dei sapori marini.


La zucca nel bosco è una storia che parla di nostalgia e meraviglia, e nasce dall’immagine di una passeggiata tra le colline dorate, dove il fruscio delle foglie cadute e il profumo delle castagne arrosto riempiono l’aria. Nazareno cucina con pazienza la zucca, lasciando che sprigioni il suo dolce aroma, e la frulla con uova fresche e parmigiano, dando vita a una crema densa e morbida. Per mantenere la delicatezza del composto, sceglie di cuocerlo a vapore, ottenendo un tortino soffice come le nuvole che fluttuano nel cielo autunnale. Mentre il tortino si forma, lo chef si dedica alla preparazione della crema di gorgonzola, lavorando il formaggio fino a ottenere una consistenza vellutata. Questa salsa, ricca e intensa, aggiunge un contrasto perfetto alla dolcezza della zucca. Non può tralasciare le castagne, il frutto della sua infanzia, simbolo di convivialità e ricordi sereni. Dopo averle tostate, le spezzetta con cura e le sparge sul piatto, creando un gioco di consistenze e sapori. Le castagne, con il loro leggero sentore affumicato, aggiungono una nota croccante che arricchisce l’esperienza culinaria. Il tagliolino insolente arriva dalla passione dello chef per la cucina italiana e dalla sua ricerca di ingredienti di altissima qualità. Decide così di realizzare un piatto audace, scegliendo di utilizzare 30 tuorli d’uovo per la pasta, rendendola particolarmente ricca e setosa, da cui ricava i tagliolini. Dopo averli lessati in acqua salata, li salta in padella con burro di vacca rossa, selezionato per il suo sapore profondo, mentre il tartufo bianco aggiunge un aroma inebriante e un tocco di raffinatezza. È un invito a scoprire i sapori che si intrecciano in un’esperienza gastronomica straordinaria. Ogni assaggio di questo piatto è un equilibrio perfetto tra la ricchezza del burro, la delicatezza della pasta e l’aroma del tartufo, celebrando la creatività e la passione dello chef.


Con l’autunno e l’ombrina, lo chef celebra l’incontro tra terra e mare, un connubio che riflette la posizione unica di Terracina, sospesa tra colline e costa. L’ombrina, cotta con delicatezza per esaltarne il sapore naturale, si abbina perfettamente ai funghi autunnali spadellati con olio al rosmarino e timo. È un piatto che porta in sé i profumi del sottobosco e la brezza marina, evocando quella sensazione di equilibrio perfetto che solo la natura sa offrire. Infine, il viaggio sensoriale si conclude con Proust e il suo Tiramisù, una rivisitazione contemporanea di un classico italiano che fa della memoria il suo ingrediente segreto. Per la base del suo dessert, Nazareno sceglie i biscotti madeleine al caffè, un omaggio non solo alla tradizione, ma anche alla celebre metafora di Marcel Proust. Nella sua opera “Alla ricerca del tempo perduto”, Proust utilizza il biscotto madeleine come simbolo del risveglio dei ricordi e delle emozioni; il suo semplice assaggio riporta alla mente momenti dimenticati e sensazioni profonde. Il dessert è completato con una pallina di gelato al caffè e un caramello salato all’aceto balsamico, creando un intrigante contrasto agrodolce.


Ogni piatto racconta una storia unica, avvolta dall’atmosfera elegante e accogliente de Il Caminetto, dove lo chef, insieme alla sua famiglia, invita gli ospiti a fermarsi e ad assaporare un viaggio sensoriale che unisce innovazione gastronomica e autenticità dei sapori, riflettendo la bellezza del territorio che li ispira e rendendo ogni visita un’esperienza indimenticabile.

Vino, Consorzio Colli Bolognesi: al via fusione con il Consorzio E-R

Vino, Consorzio Colli Bolognesi: al via fusione con il Consorzio E-RMilano, 7 nov. (askanews) – L’assemblea dei soci ha deliberato ad ampissima maggioranza, il 96%, la fusione del Consorzio Vini Colli Bolognesi, l’organismo dedicato alla tutela e valorizzazione delle due Denominazioni Docg Colli Bolognesi Pignoletto e Doc Colli Bolognesi, con il Consorzio Emilia-Romagna, ente preposto alla tutela della Doc Emilia-Romagna.


Il Consorzio ha spiegato che la decisione, “presa per ottimizzare gli impegni promozionali e le risorse a disposizione, nasce dal fatto che da ormai dieci anni le due realtà consortili si presentavano sempre insieme in occasione dei più importanti appuntamenti di settore, con l’obiettivo condiviso di valorizzare il Pignoletto: un vino che sino ad oggi aveva nel Consorzio Emilia-Romagna la propria Doc e nel Consorzio Vini Colli Bolognesi la sua Docg”. La fusione tra i due consorzi permetterà ugualmente ai produttori dei Colli Bolognesi di prendere in autonomia ogni decisione che riguarderà le Denominazioni Doc Colli Bolognesi e Docg Colli Bolognesi Pignoletto, in ambito di tutela, informazione al consumatore, promozione e valorizzazione. Una scelta, quindi, che sottolinea “la necessità di preservare l’identità e la specificità delle produzioni che nascono nella zona collinare di Bologna nel rapporto continuo con Enti ed Istituzioni”.


“Si tratta di una decisione ponderata a cui siamo giunti dopo un’attenta e lunga riflessione derivante da un percorso condiviso naturalmente e senza forzature negli anni” ha dichiarato Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Vini Colli Bolognesi, spiegando che “il Consorzio Emilia-Romagna è, ad oggi, dedicato alla tutela e promozione della nuova Doc Emilia-Romagna nella quale l’unica tipologia è il Pignoletto. In questo contesto – ha proseguito – l’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, nonché tutelari della Doc Colli Bolognesi e della Docg Colli Bolognesi Pignoletto, non potrà che rappresentare un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese. Questo passo – ha concluso Savorini – rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione”.

Musica, doppia uscita per Fausto Leali con “Il Mio Natale”

Musica, doppia uscita per Fausto Leali con “Il Mio Natale”Roma, 7 nov. (askanews) – È in doppia uscita il 22 novembre il CD e il 6 dicembre il Vinile bianco autografato Il Mio Natale di Fausto Leali su etichetta Warner Music Italy.


Fausto Leali festeggia i suoi primi ottanta Natali regalandosi e regalando al suo pubblico, Il Mio Natale, una raccolta di brani che “profumano” di festa e con la loro magia, sono colonna sonora dei ricordi più belli e del tempo condiviso in famiglia. Un progetto nato dall’idea del Manager Pasquale Mammaro che da anni cura il management televisivo e discografico di Leali, che ha voluto coinvolgere Luca Chiaravalli nella produzione, scegliendo di affidarsi alla Warner Music con la supervisione di Renato Tanchis.


Così Celeste, Over the Rainbow, Jingle Bell Rock, Hallelujah, What a Wonderful World, Happy XMas (War is Over), Amazing Grace, It’s a Man’s Man’s Man’s World, Astro del Ciel e l’inedito Amo tutto, per una scelta condivisa con Luca Chiaravalli, che dichiara: “Fausto, con questa voce così versatile, ci ha permesso di fare arrangiamenti diversi su brani evergreen, mettendo un pizzico di elettronica in brani super classici come Astro del Ciel o fare una versione minimale di What a Wonderful World. Invece, dove canta con voce piena, c’è l’orchestra a sostenere la sua potenza, anche perché, quando Fausto apre bocca trasforma tutto in qualcosa di speciale. La sua versatilità ci ha permesso di mettere in luce tutte le sue potenzialità vocali: l’arrangiamento è un abito, tagliato su misura, che deve tenere conto della figura di chi lo indossa esaltandone ogni dettaglio”.


Fausto Leali, voce unica e ineguagliabile, interpreta con eleganza e rispetto, brani indimenticabili. Un grande artista che “in punta di piedi” fa sue canzoni tanto conosciute, quanto intoccabili. Con cura regala loro questa nuova veste grazie al suo “graffio” e una voce inconfondibile con cui ha scritto pagine importanti della storia della musica, portando il made in Italy, ovunque nel mondo. “Abbiamo scelto brani natalizi, ma non solo, perché ci sono canzoni che, pur non essendo prettamente natalizie, sono legate a quella speciale atmosfera che si respira nelle feste. Over the Rainbow, per esempio, resa celebre da Il Mago di Oz con Judy Garland, è la colonna sonora di un film che si guarda in famiglia, da generazioni. Abbiamo scelto di cantarle e arrangiarle con delicatezza trovandoci d’accordo, da subito, con Luca Chiaravalli di non stravolgerne la bellezza. Anche la scelta dell’inedito – aggiunge Fausto Leali – è stata fatta con lo stesso sentimento, lo stesso mood. Volevamo che fosse una canzone che potesse essere il comune denominatore di un album che ha come protagonista l’amore. Amo tutto è festosa e positiva: un vero inno non solo all’amore ma alla vita. Dovremmo essere più attenti all’amore, quello che accade anche quando non lo aspettiamo o non lo sappiamo riconoscere, distratti dalle cose negative che accadono intorno a noi. L’amore è sempre lì. L’uomo sa fare cose grandi: giocattoli per bambini, attraversare gli oceani e il cielo, ma a muoverlo a dare energia e impulso è sempre e solo l’amore. Oggi, con i miei ottanta natali sono grato alla vita per tutto l’amore che ho avuto e grato alla donna che ho accanto che rende sempre più forte e grande il nostro Amore. Questo è il messaggio, che vorrei scrivere sul biglietto di auguri di questo album, che mi piace immaginare tra i doni sotto l’albero di Natale”.

Il 18 novembre convegno conclusivo progetto I-Beef2

Il 18 novembre convegno conclusivo progetto I-Beef2Roma, 7 nov. (askanews) – Lunedì 18 novembre al Palazzo della Regione a Torino si svolgerà il convegno durante il quale verranno illustrati i risultati del progetto I-Beef2: biodiversità, sostenibilità efficienza e benessere nell’allevamento di bovini italiani da carne a cui hanno partecipato Anabic (associazione nazionale allevatori bovini italiani carne) in qualità di capofila, Anaborapi (associazione nazionale allevatori bovini razza Piemontese) e Anacli (associazione nazionale allevatori razze bovine Charolaise e Limousine italiane).


Il progetto ha avuto una durata triennale (2020-2023), era inserito nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psrn), finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Nazionale e delle Foreste ed era in continuità con quello del triennio precedente, l’I-Beef, relativamente ai temi legati alla tutela della biodiversità, all’implementazione del benessere animale e alla riduzione delle emissioni. Gli allevamenti delle razze autoctone di bovini da carne si caratterizzano nel nostro Paese per le loro dimensioni medio-piccole e sono distribuiti un po’ sull’intero territorio nazionale, ma in special modo nelle zone svantaggiate. Questo non solo prevede un importante ricorso al pascolo, ma è testimonianza di una tradizione che nel tempo ha consolidato il suo valore sociale e ambientale.


Al 31 dicembre 2023 le aziende impegnate nell’allevamento di bovini di razza Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Piemontese, Limousine e Charolaise ed iscritte ai Libri Genealogici di queste razze, erano 11.726, con un numero complessivo di capi pari a 537.877 unità e una media di 45,8 animali/azienda. Allargando lo sguardo alla totalità dei bovini da carne allevati nel nostro Paese, i dati elaborati da Ismea evidenziano che dai 2.463.172 capi del 2021, si è passati, due anni dopo, a 2.362.757 registrando una contrazione di -4,1%. In calo purtroppo anche l’autoapprovvigionamento, passato dal 48,8% del 2021 al 40,3% del 2023, mentre un modestissimo aumento, dal 2021 al 2023, ha riguardato i consumi pro capite di carne bovina: +0,1%.

Johnson controls nomina Richard Lek come vice presidente e presidente di building solutions per l’area Emeala

Johnson controls nomina Richard Lek come vice presidente e presidente di building solutions per l’area EmealaRoma, 7 nov. (askanews) – Johnson Controls, leader mondiale nella realizzazione di edifici intelligenti, sani e sostenibili, ha nominato Richard Lek vicepresidente e presidente di Building Solutions Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina (EMEALA), a partire dal 4 novembre. In questo ruolo, informa una nota, Lek sarà membro del Comitato Esecutivo e guiderà l’attuazione della strategia go-to-market nell’area EMEALA, utilizzando gli insights dei clienti e del mercato per cogliere nuove opportunità di crescita, offrendo un’esperienza di alto livello durante tutto il ciclo di vita dell’edificio. Lek succede a Marc Vandiepenbeeck, che continua a ricoprire il ruolo di vicepresidente esecutivo e direttore finanziario di Johnson Controls.


“Richard porta con sé un grande bagaglio di esperienza, forte di una carriera decennale di successo in Johnson Controls e segnata da ottimi risultati commerciali in tutta Europa”, ha dichiarato George Oliver, presidente e amministratore delegato di Johnson Controls. “Abbiamo visto grandi miglioramenti nella nostra area di business EMEALA, grazie anche all’implementazione del nostro modello operativo end-to-end. Sono certo che continuerà a portare avanti gli incredibili progressi che abbiamo registrato negli ultimi due anni, tra cui un significativo incremento della redditività”. “Ho una grande passione per Johnson Controls e sono orgoglioso dei colleghi e dei clienti con cui ho il privilegio di lavorare ogni giorno. Non vedo l’ora di proseguire nel mio impegno e di continuare a costruire sulle solide fondamenta già esistenti, con l’obiettivo di diventare un’azienda sempre più snella e a più alto tasso di crescita, progettata per fornire risultati più coerenti e prevedibili”, ha dichiarato Lek.


Lek opererà presso l’ufficio Johnson Controls di Rotterdam.

Da oggi rimosso blocco per spandimento liquami in Piemonte

Da oggi rimosso blocco per spandimento liquami in PiemonteRoma, 7 nov. (askanews) – Rimosso il blocco per cause climatiche che ha impedito dallo scorso primo novembre lo spandimento dei liquami nelle aree del territorio piemontese classificate Zvn (Zona vulnerabile ai nitrati). Il Bollettino dei nitrati n. 3, pubblicato ieri dalla Regione Piemonte, rileva infatti condizioni di suolo e umidità del terreno favorevoli allo spandimento, e consente pertanto di riprendere da oggi la distribuzione di liquame, digestato non palabile, assimilati al liquame e acque reflue su terreni dotati di copertura vegetale quali prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops, oppure su terreni con residui colturali e in preparazione di una semina primaverile anticipata.


Soddisfazione dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, che nei giorni scorsi aveva raccolto l’allarme delle associazioni di categoria agricole: “il miglioramento delle condizioni meteo degli ultimi giorni, rispetto alle precipitazioni oltre la media del mese di ottobre, consente alle aziende zootecniche piemontesi di completare le operazioni di spandimento degli effluenti e di procedere in condizioni favorevoli a quelle di semina. Per i nostri agricoltori e per l’annata agraria 2024-25 è un grande sollievo. In prospettiva occorrerà avviare un percorso di riflessione sul possibile aggiornamento e adeguamento degli strumenti normativi che regolano la materia”, conclude Bongioanni.