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Autore: Redazione StudioNews

Fonti Usa: improbabile una risposta diretta di Israele contro Iran

Fonti Usa: improbabile una risposta diretta di Israele contro IranRoma, 16 apr. (askanews) – La risposta di Israele all’attacco senza precedenti sferrato dall’Iran nella notte tra sabato e domenica sarà probabilmente limitata e potrebbe concentrarsi sul colpire obiettivi chiave al di fuori della repubblica islamica. Lo hanno indicato quattro funzionari statunitensi alla Nbc.


Sottolineando che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni con funzionari israeliani prima dell’attacco e che l’approccio di Israele potrebbe essere cambiato da allora, i funzionari hanno affermato che la mancanza di gravi danni provocati da Teheran potrebbe portare Gerusalemme a cercare una risposta meno aggressiva. Invece di colpire direttamente l’Iran in risposta – cosa che gli alleati di Israele hanno avvertito che rischia di far sprofondare il Medio Oriente in una guerra totale – i funzionari hanno indicato alla Nbc che Israele potrebbe colpire i “proxy” dell’Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.

Addio di Felipe Anderson alla Lazio, andrà al Palmeiras

Addio di Felipe Anderson alla Lazio, andrà al PalmeirasRoma, 16 apr. (askanews) – Attraverso un comunicato sul proprio sito, il Palmeiras ha ufficializzato l’accordo a parametro zero con Felipe Anderson. Il calciatore era in scadenza con la Lazio il prossimo 30 giugno, tornerà in Brasile a fine stagione, dove vestirà per la prima volta la maglia verde del club di San Paolo. Come riporta il sito del Palmeiras, il 31enne brasiliano “ha firmato un pre-contratto e rinforzerà la squadra a partire da luglio, dopo l’apertura del mercato internazionale: il suo contratto inizierà il 1° luglio 2024 e sarà valido fino al 31 dicembre 2027”. Sfuma quindi la possibilità di vedere Felipe Anderson in altre squadre di Serie A come la Juventus.


Prima dell’annuncio ufficiale del Palmeiras, Felipe Anderson aveva pubblicato un post sui social per fare chiarezza sul proprio futuro: “Per rispetto alla Lazio e a tutto il suo popolo che mi ha sempre sostenuto vi comunico che non ho trovato l’accordo per il rinnovo del contratto con la società e quindi seguirò un’altra strada per la prossima stagione. Ho sempre dimostrato – prosegue la nota del giocatore biancoceleste – con i fatti la mia professionalità e il mio impegno nei confronti della Lazio, quindi vi assicuro che continuerò a dedicarmi fino all’ultimo giorno del mio contratto per onorare questa maglia. Grazie di tutto!”.

L’Aiea: l’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari nel giorno dell’attacco a Israele

L’Aiea: l’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari nel giorno dell’attacco a IsraeleRoma, 16 apr. (askanews) – L’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari domenica, il giorno in cui ha attaccato Israele. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi.


Durante una conferenza stampa a margine di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull’impianto ucraino di Zaporizhzhia, Grossi è stato interrogato sulla possibilità di una rappresaglia israeliana contro le strutture nucleari iraniane. “Siamo ancora preoccupati per questa possibilità”, ha risposto il direttore generale dell’Aiea. “Quello che posso dirvi è che i nostri ispettori in Iran sono stati informati dal governo iraniano che

L’Iran: non allarghiamo la guerra, ma colpiremo più forte chi ci attacca

L’Iran: non allarghiamo la guerra, ma colpiremo più forte chi ci attaccaRoma, 16 apr. (askanews) – Il portavoce delle Forze armate iraniane ha scritto sulla piattaforma di social media X (ex Twitter) che la Repubblica islamica “non cerca di espandere la guerra, ma taglieremo ogni mano che attacca il nostro Paese”. Lo riporta il sito online del quotidiano israeliano Haaretz, secondo la traduzione del post originale in arabo.


Secondo il post tradotto da Haaretz, “qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori sarà accolta con una risposta più forte di prima”.

Ue, la sconfitta di von der Leyen: salta la nomina di Pieper come inviato per le Pmi

Ue, la sconfitta di von der Leyen: salta la nomina di Pieper come inviato per le PmiRoma, 16 apr. (askanews) – Ha rinunciato all’incarico Markus Pieper, l’eurodeputato della Cdu tedesca (Ppe)che era stato oggetto di una controversa nomina come “inviato” dell’Ue per le piccole e medie imprese (Pmi) in seno alla Commissione europea, fortemente voluta dalla presidente Ursula von der Leyen (anche lei della Cdu).


Pieper, che aveva già firmato il suo contratto per quattro anni con la Commissione il 31 marzo scorso, il giorno di Pasqua, ha annunciato, con alcune dichiarazioni al quotidiano tedesco Handelsblatt, di aver cambiato idea, dopo le forti critiche registrate nel Parlamento europeo e all’interno della stessa Commissione contro la sua nomina. Secondo quanto riportato in una dichiarazione del suo portavoce capo, Eric Mamer, diffusa ieri in serata a Bruxelles, von der Leyen “si rammarica, ma rispetta la decisione di Markus Pieper di non assumere il suo incarico di inviato per le Pmi il 16 aprile, come previsto”.


La presidente della Commissione ha sottolineato che “Markus Pieper è un comprovato esperto di Pmi e aveva prevalso in un processo di selezione in più fasi” per ottenere la nomina. Von der Leyen ha puntualizzato poi che “l’autonomia di ciascuna istituzione dell’Ue nella nomina dei propri alti funzionari deve essere rispettata”. Infine, la presidente della Commissione, riferisce Mamer, “ha deciso di sospendere la riapertura delle procedure di selezione per il posto di Rappresentante per le Pmi fino a dopo le elezioni europee”. La vicenda della strana nomina di Pieper era stata denunciata per la prima volta il 22 febbraio dal “Mattinale europeo” del giornalista italiano David Carretta (corrispondente a Bruxelles di Radio Radicale), come un caso di conflitto d’interesse, favoritismo politico e abuso di potere in seno alla Commissione europea da parte di Ursula von der Leyen e del suo gabinetto. Nelle ultime settimane aveva ricevuto una forte attenzione dalla stampa europea, che aveva ribattezzato il caso “Piepergate”, visto anche come uno dei possibili ostacolo alla riconferma di von der Leyen.


La decisione della nomina era stata presa dal commissario al Bilancio, Johannes Hahn, in accordo con il gabinetto della presidente von der Leyen, ma con la semplice “consultazione” del gabinetto del commissario all’Industria e al Mercato Interno, Thierry Breton (che ha la responsabilità primaria per le Pmi), e senza che lui fosse presente il giorno della decisione. La scelta di Pieper da parte della Commissione era stata compiuta alla vigilia della decisione della Cdu di proporre Ursula von der Leyen come “candidata di punta” del Ppe per la sua conferma alla guida dell’Esecutivo comunitario dopo le elezioni europee di giugno (da qui il possibile conflitto d’interesse denunciato dalla stampa).


Inoltre, dopo che quattro commissari (Paolo Gentiloni, Thierry Breton, Nicolas Schmit e l’Alto Rappresentante Josep Borrell) avevano chiesto una discussione interna alla Commissione sul metodo usato per la selezione di Piper, la plenaria del Parlamento europeo aveva approvato a larga maggioranza, l’11 aprile a Bruxelles, un emendamento presentato dai Verdi alla risoluzione sul “discarico di bilancio” in cui invitava la Commissione a revocare la nomina. L’emendamento era stato approvato con 382 voti a favore, 144 contrari e 80 astensioni. Il Parlamento europeo, si legge nell’emendamento, “prende atto della creazione di un posto di rappresentante Ue per le Pmi” e “della successiva assunzione” di Markus Pieper in questa funzione, e “si rammarica che numerosi organi di informazione abbiano riferito che il candidato prescelto sia stato infine nominato sebbene, nelle valutazioni di assunzione, le sue qualifiche fossero risultate inferiori rispetto alle due restanti candidate provenienti da Stati membri sottorappresentati, il che – spiega il testo approvato – mette in dubbio l’effettiva considerazione dei principi del merito, del genere e dell’equilibrio geografico”. Il Parlamento europeo, continua l’emendamento “osserva con preoccupazione che il candidato prescelto è un deputato uscente del partito politico tedesco della Presidente von der Leyen”; e “invita la Commissione a porre rimedio alla situazione revocando la nomina e avviando un processo realmente trasparente e aperto per la selezione del rappresentante Ue per le Pmi”. Contro l’emendamento aveva votato compatto solo il gruppo del Ppe (copresi gli eurodeputati di Fi); a favore, altrettanto compatti, quasi tutti gli altri gruppi (compreso quello di estrema destra Id, di cui fa parte la Lega); spaccato il gruppo dei Conservatori (Ecr), in cui si è astenuta la grande maggioranza degli eurodeputati, compresi gli italiani di Fdi, mentre otto di essi hanno votato a favore e uno contro.

Ue, von der Leyen sconfitta su nomina Pieper come inviato per le Pmi

Ue, von der Leyen sconfitta su nomina Pieper come inviato per le PmiBruxelles, 16 apr. (askanews) – Rinuncia all’incarico Markus Pieper, l’eurodeputato della Cdu tedesca (Ppe)che era stato oggetto di una controversa nomina come “inviato” dell’Ue per le piccole e medie imprese (Pmi) in seno alla Commissione europea, fortemente voluta dalla presidente Ursula von der Leyen (anche lei della Cdu).


Pieper, che aveva già firmato il suo contratto per quattro anni con la Commissione il 31 marzo scorso, il giorno di Pasqua, ha annunciato oggi, con alcune dichiarazioni al quotidiano tedesco Handelsblatt, di aver cambiato idea, dopo le forti critiche registrate nel Parlamento europeo e all’interno della stessa Commissione contro la sua nomina. Secondo quanto riportato in una dichiarazione del suo portavoce capo, Eric Mamer, diffusa in serata a Bruxelles, von der Leyen “si rammarica, ma rispetta la decisione di Markus Pieper di non assumere il suo incarico di inviato per le Pmi il 16 aprile, come previsto”.


La presidente della Commissione sottolinea che “Markus Pieper è un comprovato esperto di Pmi e aveva prevalso in un processo di selezione in più fasi” per ottenere la nomina. Von der Leyen puntualizza poi che “l’autonomia di ciascuna istituzione dell’Ue nella nomina dei propri alti funzionari deve essere rispettata”. Infine, la presidente della Commissione, riferisce Mamer, “ha deciso di sospendere la riapertura delle procedure di selezione per il posto di Rappresentante per le Pmi fino a dopo le elezioni europee”.


La vicenda della strana nomina di Pieper era stata denunciata per la prima volta il 22 febbraio dal “Mattinale europeo” del giornalista italiano David Carretta (corrispondente a Bruxelles di Radio Radicale), come un caso di conflitto d’interesse, favoritismo politico e abuso di potere in seno alla Commissione europea da parte di Ursula von der Leyen e del suo gabinetto. Nelle ultime settimane aveva ricevuto una forte attenzione dalla stampa europea, che aveva ribattezzato il caso “Piepergate”, visto anche come uno dei possibili ostacoli alla riconferma di von der Leyen. La decisione della nomina era stata presa dal commissario al Bilancio, Johannes Hahn, in accordo con il gabinetto della presidente von der Leyen, ma con la semplice “consultazione” del gabinetto del commissario all’Industria e al Mercato Interno, Thierry Breton (che ha la responsabilità primaria per le Pmi), e senza che lui fosse presente il giorno della decisione.


La scelta di Pieper da parte della Commissione era stata compiuta alla vigilia della decisione della Cdu di proporre Ursula von der Leyen come “candidata di punta” del Ppe per la sua conferma alla guida dell’Esecutivo comunitario dopo le elezioni europee di giugno (da qui il possibile conflitto d’interesse denunciato dalla stampa). Inoltre, dopo che quattro commissari (Paolo Gentiloni, Thierry Breton, Nicolas Schmit e l’Alto Rappresentante Josep Borrell) avevano chiesto una discussione interna alla Commissione sul metodo usato per la selezione di Piper, la plenaria del Parlamento europeo aveva approvato a larga maggioranza, l’11 aprile a Bruxelles, un emendamento presentato dai Verdi alla risoluzione sul “discarico di bilancio” in cui invitava la Commissione a revocare la nomina. L’emendamento era stato approvato con 382 voti a favore, 144 contrari e 80 astensioni. Il Parlamento europeo, si legge nell’emendamento, “prende atto della creazione di un posto di rappresentante Ue per le Pmi” e “della successiva assunzione” di Markus Pieper in questa funzione, e “si rammarica che numerosi organi di informazione abbiano riferito che il candidato prescelto sia stato infine nominato sebbene, nelle valutazioni di assunzione, le sue qualifiche fossero risultate inferiori rispetto alle due restanti candidate provenienti da Stati membri sottorappresentati, il che – spiega il testo approvato – mette in dubbio l’effettiva considerazione dei principi del merito, del genere e dell’equilibrio geografico”. Il Parlamento europeo, continua l’emendamento “osserva con preoccupazione che il candidato prescelto è un deputato uscente del partito politico tedesco della Presidente von der Leyen”; e “invita la Commissione a porre rimedio alla situazione revocando la nomina e avviando un processo realmente trasparente e aperto per la selezione del rappresentante Ue per le Pmi”. Contro l’emendamento aveva votato compatto solo il gruppo del Ppe (compresi gli eurodeputati di Fi); a favore, altrettanto compatti, quasi tutti gli altri gruppi (compreso quello di estrema destra Id, di cui fa parte la Lega); spaccato il gruppo dei Conservatori (Ecr), in cui si è astenuta la grande maggioranza degli eurodeputati, compresi gli italiani di Fdi, mentre otto di essi hanno votato a favore e uno contro.

Consorzio Prosecco Doc: database etichette garanzia a consumatore e filiera

Consorzio Prosecco Doc: database etichette garanzia a consumatore e filieraMilano, 15 apr. (askanews) – Una piattaforma per la gestione delle etichette dei vini Prosecco Doc, realizzata dal Poligrafico congiuntamente al Consorzio, con il supporto dell’organismo di certificazione Valoritalia. Di questo si è parlato durante l’evento “Database etichette: uno strumento a garanzia del consumatore e della filiera” tenutosi presso lo stand del Consorzio di tutela del Prosecco Doc (Prosecco DOC Theatre).


Uno strumento avanzato volto a digitalizzare e semplificare la consultazione delle etichette (velocizzando tutte le operazioni che ne derivano), a supportare le verifiche sul mercato e a rafforzare la tracciabilità del prodotto, per contrastare potenziali falsificazioni, garantendo l’autenticità del Prosecco nell’interesse dei consumatori e di tutti gli stakeholders. Questo sistema, condiviso con le autorità e l’organismo di controllo, permette un significativo passo avanti nella lotta alla contraffazione e all’individuazione delle non conformità nelle vendite, uno strumento a favore non solo del Prosecco DOC ma che potrà essere messo a disposizione anche di tutte le Denominazioni che vorranno aderire al progetto.


All’evento sono intervenuti Francesco Soro, direttore generale dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia e Stefano Zanette, presidente del Consorzio del Prosecco DOC.

La Casa Bianca è “fiduciosa” che Netanyahu non voglia la guerra con l’Iran

La Casa Bianca è “fiduciosa” che Netanyahu non voglia la guerra con l’IranRoma, 15 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiarito pubblicamente e privatamente, nel suo colloquio con il primo ministro Benjamin Netanyahu, che non vuole vedere un conflitto regionale: lo ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. “Di certo non sta cercando una guerra con l’Iran e sono fiducioso che il primo ministro Netanyahu sia consapevole delle preoccupazioni del presidente”, ha detto Kirby durante un briefing con la stampa.

M.O., Tajani: esortiamo tutte le parti a dare prova di moderazione

M.O., Tajani: esortiamo tutte le parti a dare prova di moderazioneRoma, 15 apr. (askanews) – “E’ positivo che l’Iran consideri esaurita la propria risposta all’attacco israeliano contro la cancelleria consolare iraniana in Siria. Occorre ora evitare una ulteriore esclation e un’estensione del conflitto. Il governo italiano lavora per la pace. Esortiamo tutti a dare prova di moderazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nell’audizione le Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.


“Servono dialogo e senso di responsabilità. Stiamo tenendo una fitta rete contatti con i paesi del G7, dell’Unione europea, della Nato e con i principali partner regionali proprio per favorire la de-escalation”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. Nel corso dell’audizione il ministro ha sottolineato che “quello di sabato notte è il primo attacco che l’Iran sferra direttamente contro lo stato di Israele, un passaggio delicato che rischia di alimentare nuove reazioni, ma dobbiamo continuare a lavorare per fermare la spirale di violenza”.

Ais e le Donne del vino insieme per formare le sommelières del futuro

Ais e le Donne del vino insieme per formare le sommelières del futuroMilano, 15 apr. (askanews) – “Chi è il sommelier del futuro? È donna, scommette negli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore”. È stato presentato oggi a Vinitaly Essenze di Vite, il nuovo progetto formativo che vede alleati l’Associazione nazionale Le donne del vino e l’Associazione italiana sommelier. L’iniziativa prevede la formazione gratuita di sette giovani donne, selezionate in collaborazione con gli istituti alberghieri e turistici. Le beneficiarie avranno l’opportunità di frequentare i tre livelli del corso per sommelier, acquisendo una preparazione di alto livello nel mondo del vino. Un progetto che nasce per valorizzare il talento e la professionalità delle donne sommelier, promuovere la rappresentanza femminile nel settore del vino, e per dare un’opportunità professionale a giovani che vogliono costruirsi un futuro. Un’iniziativa nata per ricordare concretamente due donne del vino, Donatella Briosi e Marisa Leo, vittime di violenza, donne solari e positive che, della loro passione, avevano fatto una professione.


“Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani – ricorda Daniela Mastroberardino, presidente dell’Associazione nazionale Le donne del vino – e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Da sempre sono più attente all’abbinamento cibo-vino. Fra le Donne del vino sono circa il 10% delle socie, molte meno delle produttrici, ma comunque tante e autorevoli. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i ‘main chef sommelier’ cioè i manager di strutture grandi. Con questo progetto vogliamo aiutare giovani donne a trasformare una passione in un lavoro”. L’approccio prevede la selezione delle beneficiarie attraverso criteri rigorosi che includono l’iscrizione a un istituto alberghiero o turistico, eccellenti risultati scolastici, e passione per il vino.


In Italia, secondo dati istat, le sommelières rappresentano circa il 30 per cento del totale; tuttavia, sono ancora troppo poche a occupare ruoli apicali. I numeri, però, sono in crescita da almeno tre decenni: secondo uno studio della Università Bocconi, dal 1981 al 2011 l’occupazione femminile nel settore è passata dal 29,6 al 41,7 per cento. I settori del marketing e della comunicazione sono preponderanti, seguito da quello commerciale; in coda l’ambito produttivo, enologico e agronomico, cui comunque le donne contribuiscono per il 28 per cento del pil agricolo. A un’analisi più approfondita emerge una correlazione significativa tra la presenza femminile nel management delle cantine e l’adozione di politiche aziendali orientate alla qualità, alla sostenibilità e all’internazionalizzazione.