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Autore: Redazione StudioNews

IIC Monaco presenta “Sopra ogni cosa”, con l’autrice Simona Morani

IIC Monaco presenta “Sopra ogni cosa”, con l’autrice Simona MoraniRoma, 16 mar. (askanews) – L’istituto Italiano di Cultura di Monaco di baviera presenta l’ultimo libro di Simona Morani “Sopra ogni cosa”.
L’evento di presentazione è previsto per il 21 marzo presso la sede dell’Istituto.
Alina, sguardo dolce e colori mediterranei, nata in un piccolo paese dell’Appennino, è in fuga dall’orizzonte ristretto della provincia . Noah, occhi scuri e riccioli ribelli, ha lasciato la Siria a causa del padre, un uomo rigido e ambizioso, che gli ha imposto un destino da medico.
Nonostante le differenze dei loro mondi, Noah e Alina condividono la stessa sensibilità e ben presto tra loro nasce un’amicizia viscerale, talmente preziosa che hanno paura di trasformarla in qualcosa di più.
Se il termine del semestre li obbligherà a separarsi, lungo gli anni un filo sottile ma indistruttibile continuerà a tenerli legati nel pensiero, al di là della distanza, dei rispettivi percorsi professionali, delle relazioni che scandiscono le loro esistenze.
Finché la vita, un giorno, li rimetterà sulla stessa strada ponendoli davanti a una domanda che potrà cambiare il loro futuro: quanto coraggio serve per amare qualcuno sopra ogni cosa?
Con una penna delicata e attenta, capace di mescolare ironia e dramma, Simona Morani torna con un romanzo sui confini – tra culture, tra giovinezza ed età adulta, tra amicizia e amore -, ma anche sul peso delle nostre sc elte, soprattutto quando dobbiamo decidere qual è la nostra vera casa.
Simona Morani è nata a Faenza nel 1982 ma è cresciuta a Canossa, in provincia di Reggio Emilia. Laureata in Lingue, si è trasferita in Germania, dove lavora come giornalista culturale, interprete e redattrice per il cinema e la tv.
Tiene inoltre corsi di Italiano presso la Volks hochschule di Monaco. “Quasi arzilli”, il suo romanzo d’esordio (Giunti 2015), è stato un successo di pubblico e critica ed è stato tradotto in tedesco col titolo “Ziemlich alte Helden” (carls books).
In seguito ha pubblicato “Cuore delicato, lavare a mano” (Giunti 2017). Per i ragazzi sono usciti nel 2021 “Cercando Ted” e “Il bosco di Bruno”, entrambi da Giunti.

Sudcorea ritira ricorso all’Omc contro Giappone

Sudcorea ritira ricorso all’Omc contro GiapponeRoma, 16 mar. (askanews) – La Corea del Sud ha ritirato oggi un suo ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) contro il Giappone, in concomitanza della visita del presidente Yoon Suk-yeol che è stato ricevuto dal primo ministro nipponico Fumio Kishida. La decisione di Seoul viene dopo che Tokyo ha promesso a sua volta di eliminare le restrizioni alle esportazioni di semiconduttori e di altri prodotti necessari all’industria dell’elettronica verso la Corea del Sud.
Le decisioni sono state assunte nell’ambito di un dialogo che sta portando al disgelo nelle relazioni, anche su spinta degli Stati uniti alleati di entrambi.
“Durante il dialogo, c’è stato uno stretto scambio di opinioni sull’efficacia del controllo delle esportazioni, compresi i sistemi dei due Paesi e le loro operazioni, nonché le misure di follow-up”, ha dichiarato il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia sudcoreano in una nota.
Le restrizioni giapponesi sono state imposte dal 2019 e si estendono su tre materiali. Inoltre allora Tokyo cancello la Corea del Sud dalla “lista bianca” dei paesi con trattamento preferenziale nel commercio.
La decisione nipponica veniva dopo che la Corte suprema sudcoreana aveva imposto il congelamento degli asset di due compagnie giapponesi – Mitsubishi Heavy Industries e Nippon Steel – che nel periodo coloniale (1910-1945) avrebbero utilizzato il lavoro forzato sudcoreano.
La Corea del Sud, in seguito all’imposizione di restrizioni giapponesi, aveva presentato un ricorso all’Organizzazione mondiale per il commerico, definendo l’embargo un atto discriminatorio.
Seoul ha fatto nei giorni scorsi dei passi decisi per superare la vertenza, annunciando la costituzione di una fondazione con versamenti volontari da parte di compagnie sudcoreane in modo da rilevare il risarcimento dovuto a una dozzina di anziani superstiti e così eliminare il blocco. La notizia è stata presa con delusione dalle vittime e ha diviso l’opinione pubblica sudcoreana, mentre Tokyo l’ha vista come un passo decisivo verso il disgelo delle relazioni.
“L’ultimo accordo non riguarda solo la rimozione delle normative sulle esportazioni, ma è anche il primo passo per stabilire la fiducia”, ha detto ai giornalisti in Giappone il ministro dell’Industria sudcoreano Lee Chang-yang.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è arrivato in Giappone stamani per il vertice con Kishida. La visita di due giorni è il primo viaggio di un presidente sudcoreano per un vertice bilaterale in 12 anni.

Servizi consolari, disastro La Plata: mobilitazione MAIE 13 aprile

Servizi consolari, disastro La Plata: mobilitazione MAIE 13 aprileRoma, 16 mar. (askanews) – “La questione dei servizi consolari è da sempre una priorità per il MAIE. Tanti Consolati offrono servizi efficienti, ma purtroppo non è sempre così. Presso alcune sedi rinnovare un passaporto per i nostri connazionali è diventata una missione impossibile, per non parlare delle difficoltà legate a una domanda di cittadinanza. A La Plata, per esempio, in Argentina, la situazione è davvero disastrosa. E’ per questo che come Movimento Associativo Italiani all’Estero stiamo organizzando proprio a La Plata la prima manifestazione di protesta, per chiedere al Console un cambio di rotta o le sue dimissioni”. Lo dichiara in una nota il Senatore MAIE Mario Borghese.
Borghese annuncia: “La mobilitazione si terrà proprio davanti al Consolato d’Italia a La Plata, il giorno 13 aprile alle 14.30. Saremo tantissimi e faremo sentire con forza la nostra voce e quella di tutti quegli italiani e italo-discendenti che non riescono ad usufruire dei servizi consolari, pur essendo questo un loro sacrosanto diritto”.
“Questa volta i connazionali sono davvero arrabbiati; di più, imbestialiti”, commenta il deputato MAIE Franco Tirelli. “Con i consoli precedenti, il Consolato di La Plata funzionava bene. Per esempio Soliman o Occhipinti hanno fatto funzionare efficacemente quel Consolato”, afferma il Senatore e Presidente del MAIE Ricardo Merlo.
“E’ evidente che c’è qualcosa che non va con l’attuale console, che probabilmente non è in grado di far fronte al lavoro che c’è da portare avanti”.
“La situazione del Consolato d’Italia a La Plata è disastrosa, la gestione del lavoro fa acqua da tutte le parti. Come MAIE non possiamo restare a guardare, per questo l’idea della mobilitazione: non restiamo indifferenti alle richieste disperate di aiuto e sostegno da parte della locale comunità italiana. O le cose cominciano a funzionare davvero, o l’attuale console sarebbe meglio che tornasse a Roma, per lasciare spazio ad un collega in grado di risolvere tutto ciò che ad oggi non funziona come dovrebbe”, conclude Tirelli.
Mario Borghese, intanto, ha già annunciato un’interrogazione parlamentare, proprio sul caso del Consolato di La Plata.

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza

Giovedì 16 marzo 2023 – 09:38

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza

“Obbligo ineludibile, non avremo un ‘secondo tempo’”

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza
Milano, 16 mar. (askanews) – “Non si può fuggire dalla realtà. La riduzione delle emissioni nei tempi e nelle modalità indicate dalla comunità scientifica costituisce un obbligo ineludibile, che riguarda tutti. Non ci si può cullare nell’illusione di perseguire prima obiettivi di sviluppo economico per poi affrontare in un secondo momento le problematiche ambientali. Non avremo un ‘secondo tempo’”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto stamane all’Università di Nairobi, in occasione della sua visita di Stato in Kenia.

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Lancio missile Nordcorea, Yoon: pagherà per provocazioni

Lancio missile Nordcorea, Yoon: pagherà per provocazioniRoma, 16 mar. (askanews) – La Corea del Nord “pagherà certamente per le sue sconsiderate provocazioni”. L’ha detto oggi il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol in una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale convocato d’urgenza in seguito al lancio di un missile balistico intercontinentale (ICBM) da parte di Pyongyang.
Yoon – che subito dopo la riunione è volato in Giappone per l’atteso vertice col primo ministro nipponico Fumio Kishida – ha ribadito la necessità di rafforzare la cooperazione di sicurezza trilaterale con Washington e Tokyo, secondo quanto riporta un comunicato dell’ufficio di presidenza.
Il presidente sudcoreano, inoltre, ha ordinato che le forze armate “continuino a svolgere in maniera zelante le esercitazioni Freedom Shield, mantenendo una ferma postura di difesa congiuntamente agli Stati uniti in modo da affrontare ogni minaccia da parte della Corea del Nord”.
Stati uniti e Corea del Sud sono all’11mo giorno di esercitazioni congiunte, che sono viste da Pyongyang come prove generali di un’invasione.
Il lancio è avvenuto dall’area di Sunan, nella periferia di Pyongyang nelle 7 del mattino locali. Il missile ha volato per 1000 km con una traiettoria molto alta, secondo le forze armate sudcoreane.
Il comando giapponese, dal canto suo, ha seguito il volo del missile anche facendo alzare caccia F-15 che sono riusciti a fotografare il proiettile. Alla fine l’ICBM è caduto nel mar del Giappone, al di fuori della cosiddetta Zona economica esclusiva giapponese.

Mattarella: serve coesione, no divisioni fra Nord-Sud o Est-Ovest

Mattarella: serve coesione, no divisioni fra Nord-Sud o Est-OvestRoma, 16 mar. (askanews) – “È il momento dell’unità, della coesione, non di divisioni fra Nord e Sud, fra Est e Ovest del mondo. Affrontare le sfide che si pongono all’umanità, tutta insieme, significa abbandonare gli scenari di guerra e di conflitto interno che gravano, purtroppo, sui destini di tante popolazioni e progettare congiuntamente il futuro”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso all’università di Nairobi nel corso della sua visita di Stato in Kenya.
Un discorso che si è concentrato sul tema della crisi climatica ma che ha rinnovato anche l’appello alla pace e un riferimento a quanto accade in Ucraina: “La brutale aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta riportando i rapporti internazionali indietro di ottant’anni, quasi che non ci sia stato, in questo arco di tempo, un mirabile progresso sul terreno della indipendenza, della libertà e della democrazia, della crescita civile di tante nazioni”.

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente

Giovedì 16 marzo 2023 – 08:59

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente

Non da oggi consapevoli che attività umane hanno impatto ambiente

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente
Milano, 16 mar. (askanews) – “Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo stamane all’Università di Nairobi, in occasione della visita di Stato nella Repubblica del Kenya. “Eppure – ha osservato il presidente – non da oggi siamo consapevoli di come le attività umane abbiano un impatto sull’ambiente e sul clima: basti pensare alla deforestazione che ha caratterizzato lo sviluppo di tante aree in Europa”.

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Superbonus, Cande: 70mila aziende stanno per fallire, 2 mln dipendenti a rischio

Superbonus, Cande: 70mila aziende stanno per fallire, 2 mln dipendenti a rischioRoma, 16 mar. (askanews) – “Siamo sull’orlo del fallimento”. Lo slogan, scandito a più riprese dagli associati di CANDE, la Class Action Nazionale dell’Edilizia, nel corso della manifestazione tenutasi davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, evidenzia lo stato comatoso in cui versano migliaia di imprese che si sono fidate dello Stato e ora rischiano di chiudere i battenti: “Sono 70mila le aziende che stanno per essere liquidate -afferma Igor Di Iulio, membro del direttivo e coordinatore del Lazio- a fronte di milioni e milioni di euro che vantano per i crediti derivanti in particolare dal Superbonus 110%. Il decreto 11 del 2023, il decreto Crediti, ha messo definitivamente la parola fine alla possibilità per il nostro settore di essere traino per il Pil nazionale”.
Qual è dunque la richiesta di CANDE? “Noi -continua Igor Di Iulio – vogliamo che vengano sbloccati i crediti e che ci sia chiarezza per ciò che sono i nostri soldi, perché in realtà quei crediti rappresentano il denaro che abbiamo investito nella ristrutturazione di appartamenti di altre persone. Vogliamo inoltre che venga prorogata la data del 31 Marzo per ultimare i lavori delle unità unifamiliari, perché non si potranno finire e i cittadini che hanno creduto in una legge dello Stato si troveranno oltre ad avere casa sfasciata -casa sostanzialmente ridotta un cantiere- a vedersi recapitata una cartella esattoriale per il doppio dei lavori fino adesso asseverati, con le conseguenze del caso”.
Se, ad esempio, si è avviato un lavoro di efficientamento energetico da 100mila euro, con lo Stato di avanzamento pari al 60%, quindi 60mila, l’Agenzia delle Entrate, qualora non si dovesse completare l’opera e effettuare il salto di due classi, chiederà all’ignaro cittadino il doppio dei 60mila euro. “Senza dimenticare -ricorda Igor Di Iulio – che molte famiglie hanno deciso di farsi demolire la casa per effettuare interventi anti-sismici perché fare in questo modo conveniva di più in termini economici. Il risultato è che quei nuclei non hanno più la propria abitazione. perché non si hanno i soldi per tirarla su, e devono pure pagare cartelle esattoriali salatissime. Oltre il danno, la beffa e questo sinceramente non lo si può accettare. Anche perché se non si paga il rischio pignoramento è dietro l’angolo”.
Milioni e milioni di euro incagliati e la spaventosa possibilità che molte imprese debbano procedere a licenziare i propri operai: “Solo la mia azienda -afferma Di Iulio – vanta quattro milioni di euro, di cui due milioni e mezzo nel cassetto fiscale e il resto da fatturare. Cosa che non faccio perché poi sarei costretto a pagare l’Iva. Una follia che si ripercuote anche sulla forza lavoro. A gennaio, 26 miei dipendenti si sono licenziati per giustificato motivo perché non li pagavo da ottobre e adesso sono in Naspi. Ma non sono l’unico caso. Questa è la condizione in cui versano, come dicevo, almeno 70mila imprese. Basta fare due calcoli per capire che qui sono a rischio almeno due milioni di posti di lavoro. Una cifra pazzesca che non può non determinare problemi di carattere sociale”.
Condomini a rischio pignoramento, aziende sull’orlo del fallimento, lavoratori mandati a casa. Il blocco dei crediti sta creando un disastro economico. Ma non è solo quello a indignare chi lavora nel mondo edile: “Non vogliamo -conclude l’imprenditore- essere trattati come delinquenti. Non lo meritiamo. Si parla di aumento dei prezzi fittizio, di lavori non eseguiti, di truffe. Sono tutte sciocchezze che poi sono smentite dai fatti. Proprio in questi giorni, il Mef ha diramato un comunicato in cui si dice che, l’anno scorso, sono stati pagati 50 miliardi di euro di tasse in più. Oltretutto, vi è stato un abbattimento del debito pubblico pari al 5% e tutto questo grazie al Superbonus e alla possibilità di pagare con crediti fiscali. A chi conviene interrompere questo ciclo virtuoso?”.

Pd, voci su Braga capogruppo agitano minoranza e allungano tempi

Pd, voci su Braga capogruppo agitano minoranza e allungano tempiRoma, 15 mar. (askanews) – Il completamento della squadra Pd richiederà ancora qualche giorno – “c’è tempo”, si limita a dire Elly Schlein ai cronisti alla Camera – ma tra i parlamentari si continua a parlare degli assetti da dare al partito e il clima comincia a surriscaldarsi. In queste ore prende consistenza l’ipotesi di una doppietta tutta appannaggio della maggioranza, Francesco Boccia al Senato e Chiara Braga alla Camera, o almeno questi sono i rumors di corridioio alla Camera, e la voce rischia di complicare il lavoro di Stefano Bonaccini, determinato a portare tutta la sua mozione nella gestione unitaria del partito concordata con la segretaria. Come dice più di un parlamentare della minoranza “gestione unitaria vuol dire innanzitutto che c’è condivisione sui capigruppo, altrimenti stiamo fuori”. Qualcuno arriva a dire: “Se non ci danno un capogruppo e Stefano insiste la mozione si divide”.
La Schlein, appunto, per ora prende tempo. Anche a più di un dirigente Pd ha detto che non si potrà fare un punto prima del fine settimana. Ma l’ipotesi Braga crea qualche sussulto anche tra i sostenitori della segretaria, perché la deputata “è una fedelissima di Franceschini” e tutta l’area ex Ds che ha sostenuto la Schlein uscirebbe da questo giro di nomine solo con qualche posto in segreteria, se si esclude il tesoriere Michele Fina, vicino ad Andrea Orlando. D’altro canto, ammette un parlamentare, “è anche difficile immaginare ruoli per figure di primo piano come Orlando, Zingaretti, Provenzano… Sono ex ministri, ex segretari, non è che puoi dargli un incarico in segreteria”. Ci sarebbe l’idea di eleggere Provenzano a capogruppo alla Camera, ma – dicono in molti – “come si fa a passare da due capigruppo donne a due uomini? Va bene che adesso abbiamo la segretaria donna, però…”.
Ma il ticket Boccia-Braga è al momento solo un’ipotesi, probabilmente la prima scelta che ha in mente la segretaria, ma da testare sondando gli umori dei parlamentari. I capigruppo vanno eletti e senza un accordo blindato si rischia addirittura una conta, come già capitò tra Debora Serracchiani e Marianna Madia. Non è escluso che si finisca di nuovo a un ballottaggio, qualcuno potrebbe provare a riproporre il nome della capogruppo uscente alla Camera, se Bonaccini non riuscisse a persuadere tutta la minoranza, a cominciare da Base riformista, ma non solo. E qualcuno aggiunge: “Anche al Senato le cose non sono semplici, a palazzo Madama la presenza della minoranza è robusta”.
Non basterebbe nemmeno, almeno così dicono i più insofferenti, “l’offerta di un vice-segretario. La Schlein proverà sicuramente a chiuderla così: vi do un vicesegretario e dei posti in segreteria, ma i capigruppo li nomino io. Ma così non ci stiamo”. Possono essere le normali fibrillazioni di un passaggio di fase, ma per la Schlein e Bonaccini c’è ancora da lavorare.

Mes legato a Patto stabilità e banche, linea di Meloni per ratifica

Mes legato a Patto stabilità e banche, linea di Meloni per ratificaRoma, 15 mar. (askanews) – L’Italia non utilizzerà il Mes e per quanto riguarda la ratifica non dice no, ma chiede che prima venga fatta una discussione complessiva sulle ‘emergenze’ attuali: la governance europea, in particolare il Patto di stabilità e crescita, ma anche la stabilità del sistema bancario. E’ questa la strategia di Giorgia Meloni sul cosiddetto Fondo salva-Stati.
Oggi il tema è stato posto al question time alla Camera da parte di Luigi Marattin, deputato di Italia viva, che ha chiesto a Meloni quando il governo intende ratificare lo strumento. L’Italia è l’unico Paese europeo a non averlo ancora fatto e anche se non c’è un termine, c’è una “pressione” politica a concludere l’iter.
Nella sua risposta a Marattin, Meloni ha ribadito ancora una volta che “l’Italia finché ci sarà un governo guidato dalla sottoscritta non potrà mai accedere al Mes”, che è uno strumento che ritiene inadeguato perchè nato sulla base di una “linea austeritaria”. Sulla ratifica, la premier non ha dato una risposta precisa perchè il passaggio parlamentare rientra, nella sua visione, in un’ottica più complessiva. Il governo, ha ricordato, “ha ricevuto lo scorso novembre dal Parlamento il mandato” a “non ratificare la riforma” del Mes “in assenza di un quadro chiaro dell’impianto regolatorio non solo in materia di governance e non solo in materia di stabilità ma in materia bancaria”. Quindi, è il senso del discorso di Meloni, la ratifica del Mes deve essere inquadrata in un contesto radicalmente mutato rispetto a quando è nato, con altre “priorità” ed “emergenze” da affrontare. C’è da tenere conto, infatti, viene spiegato, dell’eventuale crisi bancaria che potrebbe essere innescata dal crack di Silicon Valley Bank e dalle difficoltà di Credit Suisse; della mutata situazione determinata dal rialzo dei tassi di interesse; del confronto sulla governance europea e sul Patto di stabilità e crescita, appena iniziato. Senza questo “quadro” generale, dunque, per l’esecutivo, sarebbe prematuro in questa face procedere con la ratifica.