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Autore: Redazione StudioNews

Nato, Rutte: “È tempo di passare a mentalità da tempo di guerra”

Nato, Rutte: “È tempo di passare a mentalità da tempo di guerra”Trieste, 12 dic. (askanews) – “L’industria della difesa della Russia sta producendo un numero enorme di carri armati, veicoli blindati e munizioni. Ciò che la Russia manca di qualità, compensa in quantità con l’aiuto di Cina, Iran e Corea del Nord. Tutto questo punta in una direzione chiara: la Russia si prepara al confronto a lungo termine. Con l’Ucraina. E con noi”. Lo ha detto il Segretario Generale della NATO Mark Rutte nel suo discorso al Concert Noble di Bruxelles, trasmesso in streaming.


Il solenne appello del capo dell’Alleanza Atlantica arriva in un momento in cui le forze ucraine sono in chiara difficoltà. “È tempo di passare ad una mentalità da tempo di guerra”, ha affermato il segretario generale della Nato. “È vero che ora spendiamo di più in difesa di quanto non facessimo dieci anni fa. Ma stiamo ancora spendendo molto meno che durante la Guerra Fredda. Anche se le minacce alla nostra libertà e sicurezza sono altrettanto grandi, se non più grandi. Durante la guerra fredda, gli europei hanno speso molto più del 3% del loro PIL per la difesa. Con questa mentalità abbiamo vinto la Guerra Fredda. La spesa è scesa dopo la caduta della cortina di ferro. Il mondo era più sicuro. Non lo è più”. Secondo Rutte l’Europa deve uscire dal suo torpore e spendere “molto di più” per la sua difesa. “Se non spendiamo di più insieme ora, per prevenire, pagheremo un prezzo molto, molto, molto più alto in seguito per combattere. Ora miliardi, in seguito migliaia di miliardi di euro. Questo se ne usciremo vincitori. E questo se vinceremo”.


Sulle percentuali di spesa non c’è univocità tra i Paesi Nato. “Dare priorità alla difesa richiede una leadership politica” ha riconosciuto Rutte. “Può essere difficile e rischioso a breve termine. Ma è assolutamente essenziale a lungo termine”. Per poi spiegare: “So che spendere di più per la difesa significa spendere meno per altre priorità, ma è solo un po’ meno”, ha assicurato, suggerendo di utilizzare “una piccola frazione” della spesa sociale per raggiungere questo obiettivo. “Per proteggere la nostra libertà, la nostra prosperità e il nostro modo di vivere, i vostri politici hanno bisogno di ascoltare le vostre voci”, ha insistito. “Dite loro che devono spendere di più per la difesa così possiamo continuare a vivere in pace”, ha aggiunto. “Ditegli che la sicurezza conta più di ogni altra cosa”.

Fipe: bene novità sui dehors e buoni pasto in ok a Ddl Concorrenza

Fipe: bene novità sui dehors e buoni pasto in ok a Ddl ConcorrenzaRoma, 12 dic. (askanews) – FIPE-Confcommercio, la Federazione Pubblici Esercizi, esprime in una nota il proprio apprezzamento per l’approvazione del Ddl Concorrenza avvenuta oggi in Senato, che contiene due importanti misure per il mondo dei pubblici esercizi.


Si tratta della delega al governo per la semplificazione delle procedure di autorizzazione per i dehors, per effetto della quale è prevista anche una proroga a tutto il 2025 delle attuali concessioni di suolo pubblico e del provvedimento che, al pari di quanto già avviene per quelli utilizzati nella pubblica amministrazione, fissa al 5% il tetto alle commissioni pagate dagli esercenti sui buoni pasto dei committenti privati che comporterà un risparmio stimato in circa 240 milioni di euro a favore della rete degli esercizi convenzionati. Due provvedimenti attesi da tempo, su cui Fipe esprime “forte apprezzamento e che porteranno benefici diffusi in termini di riordino e qualificazione degli spazi pubblici e salvaguardia di uno strumento fondamentale di welfare a favore dei lavoratori”.

Confagricoltura lancia il Competition plan per agricoltura

Confagricoltura lancia il Competition plan per agricolturaRoma, 12 dic. (askanews) – “L’agricoltura non è solo un settore produttivo del Paese. E’ la base della sicurezza alimentare, il fondamento della nostra economia, del nostro lavoro, e il cuore della sostenibilità ambientale. Più di tutto, è una questione di responsabilità: verso i nostri territori, verso le nostre imprese, verso i cittadini/consumatori, verso le generazioni future”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel discorso con cui ha aperto l’assemblea invernale della Confederazione agricola a Roma.


Di fronte a sfide globali, come la geopolitica del cibo, le tensioni commerciali e il cambiamento climatico, per Giansanti “è evidente la necessità di una strategia ed una visione comune di medio e lungo periodo” per l’agricoltura italiana ed europea. Per questo, è necessario “un piano pluriennale europeo ed italiano”. Per questo Confagricoltura nell’assemblea di oggi ha lanciato un un “Competition Plan, un’iniziativa strategica per ridefinire il futuro dell’agricoltura italiana – ha spiegato Giansanti – e posizionarla come leader a livello globale. Questo piano non è solo una dichiarazione d’intenti, ma un vero e proprio programma d’azione che traduce le idee in risultati concreti. Per trasformare l’agricoltura in un settore più produttivo, sostenibile e resiliente, dobbiamo adottare politiche, innovazioni e risorse che ci permettano di passare dal pensiero all’azione, dall’analisi alla concretezza”, ha detto.


La prima leva su cui agire è una Pac che “deve essere riformata per rispondere meglio alle sfide del presente e del futuro” in moo che passi “da un approccio meramente redistributivo a uno realmente strategico, che premi chi investe in sostenibilità, innovazione e competitività”. Per questo serve un “sostegno flessibile”, una “integrazione delle politiche ambientali” e, lato fiscale, la necessità di considerare agricoltori “solo quelli vocati al mercato e con profilo fiscale attivo”. Secondo punto qualificante, la gestione del rischio: “non possiamo lasciare i nostri agricoltori soli di fronte a eventi imprevedibili”, ha detto Giansanti. Per questo servono fondi mutualistici, modelli assicurativi avanzati e interventi pubblici mirati.


Terzo punto, focalizzarsi “su digitalizzazione e innovazione per un’agricoltura connessa e resiliente” con particolare attenzione alla agricoltura di precisione, alle piattaforme digitali, alle tecniche di evoluzione assistita (TEA) e alle nuove frontiere dell’agricoltura come il vertical farming, “che consente di incrementare la produzione sia in termini di qualità che di quantità, richiede strategie mirate e investimenti adeguati per sbloccare il suo pieno potenziale”. Al quarto punto del Competition plan le “politiche commerciali coerenti per difendere il modello agricolo europeo: il commercio internazionale è un’opportunità, ma anche una sfida. Gli accordi commerciali devono essere strumenti per aprire mercati, non per compromettere il nostro modello produttivo”, avverte Giansanti spiegando che le leve su cui agire sono la reciprocità degli standard, la tutela delle denominazioni d’origine e infrastrutture viarie, portuali e aeroportuali adeguate ad un settore produttivo.


Infine, il quinto punto è la necessità di investire nella ricerca e nello sviluppo per costruire l’agricoltura del futuro. E le priorità per la ricerca agricola sono tecnologie per la sostenibilità, l’uso di modelli predittivi, una economia circolare. Insomma, ha concluso Giansanti, l’agricoltura italiana ed europea non può limitarsi a rispondere “alle necessità interne. In un mondo sempre più interconnesso, il nostro settore deve assumere un ruolo di leadership globale”.

Elettricità Futura, Gianni Vittorio Armani eletto nuovo presidente

Elettricità Futura, Gianni Vittorio Armani eletto nuovo presidenteMilano, 12 dic. (askanews) – L’assemblea di Elettricità Futura, riunitasi oggi presso la sede della Luiss Business School a Roma, ha eletto Gianni Vittorio Armani nuovo presidente dell’associazione, per il periodo dal 2025 al 2029. Laureato in ingegneria elettronica, Armani è attualmente direttore Enel Grids and Innovability. In precedenza, ha ricoperto ruoli apicali nell’industria energetica, come amministratore delegato e direttore generale di Iren, direttore strategia, regolatorio e business development di A2A e amministratore delegato di Terna Rete Italia, oltre a aver guidato, da presidente e amministratore Delegato, l’ingresso di Anas nel Gruppo Ferrovie dello Stato.


“Sono onorato dell’ampia fiducia ricevuta dagli associati in questo periodo così cruciale per tutto il settore” ha dichiarato Gianni Vittorio Armani. “Ricevo un mandato che impegna l’Associazione a proseguire sulla strada della decarbonizzazione e della transizione energetica, per una maggiore competitività e sicurezza di approvvigionamento del nostro Paese. Un nostro obiettivo primario sarà, anche, contribuire allo snellimento dei processi autorizzativi e alla realizzazione di un quadro di regole chiare e prevedibili per incentivare gli investimenti, sempre più necessari, sugli impianti di produzione di energia rinnovabile e sulle reti elettriche. Interventi indispensabili per ridurre il costo dell’energia per aziende e cittadini”. L’assemblea di Elettricità Futura, aderente a Confindustria e principale associazione del settore elettrico italiano, ha inoltre approvato la nomina degli otto vicepresidenti: Luca Alippi (EP Produzione), Giuseppe Argirò (Cva), Monica Iacono (Engie), Renato Mazzoncini (A2A), Paolo Luigi Merli (Erg), Pietro Pacchione (Tages Capital), Marco Peruzzi (Edison), Hannelore Rocchio (Eni). Sono stati inoltre nominati tre vicepresidenti aggiunti: Guido Bortoni (Cesi), Luca Dal Fabbro (Iren) e Simone Togni (Ivpc).

Bce taglia ancora i tassi e abbandona l’impegno a linea restrittiva

Bce taglia ancora i tassi e abbandona l’impegno a linea restrittivaRoma, 12 dic. (askanews) – La Banca centrale europea ha deciso di tagliare i tassi di interesse di riferimento per l’area euro di altri 25 punti base. Una decisione in linea con le attese prevalenti, mentre l’istituzione ha dato chiari segnali sul proseguimento della manovra di rimozione del freno monetario. Soprattutto, ha rimosso dalla comunicazione diffusa al termine del direttorio l’indicazione sulla necessità di mantenere una linea restrittiva.


A decorrere dal 18 dicembre, i tassi sui depositi presso la banca centrale caleranno al 3%, minimo dal marzo del 2023, quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,15%, minimo dal febbraio 2023 e i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginali caleranno al 3,40%. Secondo la Bce nell’area euro “il processo disinflazionistico è ben avviato” e i tecnici dell’istituzione hanno rivisto al ribasso le previsioni su inflazione e crescita. Ora prevedono una espansione del Pil dell’area euro dello 0,7% nel 2024, 1,1% nel 2025, 1,4% nel 2026 e 1,3% nel 2027. Per il caro vita stimano 2,4% sull’insieme di quest’anno, cui seguirebbe 2,1% nel 2025 e 1,9 nel 2026, per il 2027 è atteso un 2,1%.


Alcuni, al direttorio di oggi, avrebbero voluto fare di più: “Ci sono state alcune discussioni con alcune proposte per considerare 50 punti base – ha riferito la presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa esplicativa – ma l’accordo complessivo su cui tutti hanno finito per convergere è che questa era la decisione giusta”. “Abbiamo avuto un Consiglio che ci ha veramente portato a concordare non ancora ‘vittoria’ sull’inflazione, non ancora ‘missione compiuta’, ma certamente ci ha portato a convergere sul fatto che l’inflazione sta veramente sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo del 2%”.


Migliorano ulteriormente, intanto, le previsioni sulla disoccupazione nell’area euro, che è già ai minimi storici. Ora i tecnici dell’istituzione pronosticano un calo al 6,4% quest’anno, dal 6,5% del 2023, una flebile risalita al 6,5% nel prossimo e poi un calo al 6,3% nel 2026 e al 6,1% nel 2027. La Bce ha anche confermato con la fine dell’anno l’arresto totale delle operazioni di rinnovo di titoli negli stock dell’eurosistema. Ma aggiungendo che il suo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Tpi) “può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area”.


Interpellata sulla recente stabilità di titoli di Stato e differenziali dei tassi (spread), a dispetto in particolare della crisi di governo in Francia e delle letture allarmistiche che alcuni organi di stampa vi hanno attribuito, Lagarde ha di fatto smentito eventuali speculazioni sul fatto che vi fosse la mano della Bce dietro al tutto: l’ultima volta che la Bce è intervenuta sui mercati con la “flessibilità” prevista nel programma di acquisti “anti-crisi pandemica” (Pepp) è stato nel luglio del 2023. Da allora non ha più effettuato questi interventi e alla riunione di oggi del consiglio direttivo “non abbiamo discusso del Tpi”. Infine, con il rimborso dei restanti importi ricevuti dalle banche nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltro), si conclude questa fase del processo di normalizzazione del bilancio della Bce. Sempre oggi anche la Banca nazionale svizzera ha tagliato i tassi. In questo caso ha sorpreso le aspettative con una sforbiciata da 50 punti base, con cui il riferimento sul franco è sceso allo 0,50%, posto che l’inflazione in Svizzera (0,7% a novembre) è a quasi a un terzo del livello dell’eurozona. Ora “la palla” virtualmente passerà alla Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti che comunicherà le sue decisioni mercoledì prossimo, al termine della due giorni del direttorio (Fomc). Qui il quadro è ancora più incerto, data la continua riaccelerazione dell’inflazione Usa. (fonte immagine: ECB 2024).

L’olio novello dell’azienda Castel di Guido ottiene l’Igp Roma

L’olio novello dell’azienda Castel di Guido ottiene l’Igp RomaRoma, 12 dic. (askanews) – L’olio novello biologico prodotto dall’azienda Agricola Comunale Castel di Guido ha ottenuto la prestigiosa certificazione IGP Roma, un riconoscimento che valorizza la qualità dell’uliveto, il territorio dell’agro romano e il lavoro del personale aziendale. “Questo risultato testimonia l’eccellenza dei prodotti del nostro territorio, capaci di affermarsi come volano di sviluppo economico e turistico, e rappresenta un passo significativo nel nostro impegno per tutelare e promuovere l’agricoltura biologica e sostenibile”, ha dichiarato Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti.


Per celebrare questo importante traguardo, il prossimo 15 dicembre, l’Azienda Agricola di Castel di Guido aprirà le sue porte con una grande festa di Natale dedicata alla cittadinanza. L’evento sarà un’occasione speciale per conoscere da vicino questa realtà unica nel panorama romano, attraverso visite guidate agli uliveti e degustazioni dell’olio novello biologico. Sarà organizzata anche una vendita straordinaria dell’olio, richiesta dai cittadini dopo la raccolta delle olive dello scorso 31 ottobre, a cui ha partecipato anche il Sindaco Roberto Gualtieri. L’azienda rappresenta un modello virtuoso di agricoltura sostenibile e biologica. Situato a pochi chilometri dal centro di Roma, si estende su una superficie di 2.000 ettari, dove si coltivano cereali biologici e si allevano bovini, tra cui vacche frisone e maremmane. Ogni mese vengono prodotti circa 20.000 litri di latte destinati alla Centrale del Latte di Roma, mentre l’uliveto, che copre 30 ettari con 1.500 piante, produce oltre 2.000 litri di olio biologico.

La moda è in cima alla lista dei regali di Natale

La moda è in cima alla lista dei regali di NataleRoma, 12 dic. (askanews) – In vista dell’arrivo delle festività Zalando, la principale destinazione europea di moda online multi-brand, ha condotto uno studio – commissionato all’istituto di ricerca esterno YouGov – volto ad indagare le previsioni di acquisto degli italiani, sia in relazione ai regali sia alla scelta di outfit per occasioni speciali.


Regali di Natale: l’abbigliamento domina le preferenze degli italiani. Sono quasi 3 su 4 (72%) le persone che hanno in previsione di acquistare o hanno già acquistato dei regali di Natale, e più di 6 su 10 (62%) quelle che hanno approfittato degli sconti del Black Friday e del Cyber Monday. Il budget di spesa dedicato all’acquisto dei doni natalizi resta stabile rispetto agli anni passati: il 58% dei rispondenti spenderà infatti la stessa cifra dello scorso anno. Per quanto riguarda le fasce di prezzo, la metà di chi farà i regali spenderà tra i 100 e i 300 euro; la spesa media si attesterà sui 250 euro. I dati raccolti in merito alla tipologia di regali scelti delineano una classifica chiara: in cima alle preferenze natalizie si posizionano i capi di abbigliamento e gli accessori (con il 59% delle preferenze – un dato che sale al 70% nelle regioni del Sud Italia), seguiti dai prodotti di bellezza e i profumi (50%) e dai libri (41%). Al di fuori del podio, si trovano i regali legati alla tecnologia (35%), i giocattoli (33%), i prodotti alimentari (29%), le gift card (25%) e i viaggi/esperienze (12%). Tra i giovani under 35, tuttavia, viaggi ed esperienze emergono con il 25% di preferenze, dimostrando un crescente interesse anche per regali immateriali. Relativamente alle fonti di ispirazione, ad avere un maggiore impatto sulle scelte di acquisto sono i suggerimenti ricevuti dai destinatari stessi dei regali (58% di preferenze, addirittura 65% per la generazione dei Baby Boomer) a cui seguono i social media (20%, 31% per gli under 35), la cerchia di amici (17%, 26% per le generazioni più giovani), la pubblicità (15%, 23% per la Gen X), i media tradizionali (9%) e gli strumenti tecnologici come i chatbot (5%).


La ricerca evidenzia, inoltre, come l’online si affermi quale canale di acquisto più diffuso, scelto da 3 persone su 4 (74%) tra chi farà i regali; tra i motivi principali, la disponibilità di un’offerta più ampia (42%) e la possibilità di trovare prezzi più competitivi (37%). Chi preferisce acquistare nei negozi fisici, è motivato soprattutto dalla possibilità di toccare con mano e di vedere i prodotti (28%, che sale al 36% per i Baby Boomer) e dal piacere di vivere appieno l’atmosfera natalizia mentre fa shopping (16%, con un picco di 22% per i Baby Boomer). La convivialità dell’esperienza di acquisto, seppur in generale si fermi al 5%, è particolarmente apprezzata dalla Gen Z, con il 13% di scelte. Feste con stile: il 31% degli italiani punta su look esclusivi Gli acquisti per le festività non si limitano solo ai regali: quasi 1 italiano su 3 (31%) ha intenzione di acquistare o ha già comprato un outfit speciale per celebrare le feste. Tra questi, il 14% delle persone opterà per un look particolare per il giorno di Natale (che sale al 23% per la Gen X), mentre l’8% sceglierà un outfit unico per Capodanno (14% per i Millennial); un ulteriore 9% non rinuncerà a sfoggiare look distintivi per entrambe le occasioni, con un picco del 15% per i Millennial. Anche in questo contesto, sono i capi di abbigliamento ad ottenere il podio degli elementi più acquistati, con il 55% di preferenze, seguiti dagli accessori (30%), dalle scarpe (21%) e dai gioielli (14%) mentre l’intenzione di investire in un outfit completo ottiene il 18% di preferenze.


In termini di spesa, oltre la metà dei rispondenti (54%) prevede di investire tra i 50 e i 200 euro per i propri outfit festivi. Le fonti di ispirazione per questi acquisti vedono al primo posto i siti di e-commerce, che ottengono il 30% di preferenze, seguiti dai social media (27%), la pubblicità (20%), la cerchia di amici (19%), i media tradizionali (17%) e gli strumenti tecnologici come i chatbot (10%). Ad impattare nella scelta del proprio outfit è in primis la possibilità di riutilizzare l’acquisto in altre occasioni (24%), seguita dalla sua qualità (22%). Anche per gli acquisti di outfit “speciali” a prevalere è l’online con quasi il 70% di preferenze e anche in questo caso i fattori motivanti sono l’offerta più ampia (35%) e i prezzi più competitivi (32%).


Proprio nell’ottica di focalizzarsi sulle esperienze di acquisto, sono state sviluppate alcune funzionalità come Fashion Assistant (un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale), Stories (offre contenuti curati da esperti in formati accattivanti come video brevi) e, tra le più recenti, anche Cultural Ties (una mappa interattiva dello streetwear in Europa), Boards (board ispirazionali curate dall’azienda su temi specifici) e Follow My Style (evoluzione di Stories che consente di vedere Zalando attraverso gli occhi di icone della moda).

Tecnologia, al Ces 2025 anche beauty, pet tech e tanta moda

Tecnologia, al Ces 2025 anche beauty, pet tech e tanta modaMilano, 12 dic. (askanews) – Fra meno di un mese a Las Vegas apre le sue porte il Ces, il Consumer electronics show, l’evento organizzato da Cta dedicato alle novità tecnologiche in ogni settore, dalla salute ai trasporti, dall’intrattenimento alla robotica.


Il prossimo Ces, che si svolgerà dal 7 al 10 gennaio 2025, si annuncia come il più grande di sempre, sotto la guida di Kinsey Fabrizio per la prima volta, diventata presidente di Cta nello scorso febbraio. Oltre alle consuete sale Central, North e West dell’LVCC, per la prima volta dal 2020, anche la South Hall sarà di nuovo piena di espositori e ci si aspetta un nuovo record di presenze anche all’Eureka Park, la grande area dedicata alle startup da tutto il mondo, Italia compresa: in questa edizione dovrebbero essere più di 1.400 le realtà che hanno fatto dell’innovazione il loro presente e cercano, grazie al palcoscenico mondiale offerto dal Ces, di trovare un futuro.


Fra le novità, annunciate in una anteprima da Fabrizio, una forte presenza di aziende che riguardano il settore beauty e personal care, il pet tech, cioè tutte le tecnologie dedicate alla cura degli animali e il fashion tech, la tecnologia applicata alla moda, per scoprire quanto AI e machine learning stiano cambiando il settore. Una nuova partnership con il Council of Fashion Designers of America sancisce il focus sul settore di questa edizione. E poi ancora i computer quantistici, la transizione energetica, la salute e la mobilità, tutti temi che caratterizzeranno questa edizione e saranno affrontati nei key note delle grandi aziende.

Trump: Abbasserò aliquota a 15% su aziende che producono in Usa

Trump: Abbasserò aliquota a 15% su aziende che producono in UsaNew York, 12 dic. (askanews) – Il presidente eletto Donald Trump ha detto ai Ceo di banche ed aziende riuniti alla Borsa di New York, che avrebbe cercato di tagliare l’aliquota fiscale sulle società dal 21% al 15%.


“Ma solo se producete qui il vostro prodotto, altrimenti pagherete il 21%”, ha detto Trump prima di suonare la campanella di apertura della Borsa per celebrare la sua seconda nomina a Persona dell’anno da parte della rivista Time. “Nessuno ci lascerà. Tornerete. Riporterete tutto negli Stati Uniti. Stiamo incentivando tutti a tornare”, ha ribadito Trump.

A Macfrut 2025 arriva una novità: The healthy food show

A Macfrut 2025 arriva una novità: The healthy food showRoma, 12 dic. (askanews) – Aria di novità a Macfrut 2025: arriva la The Healthy Food Show, un’arena esperienziale sull’importanza dell’innovazione per la produzione di alimenti che promuovono salute e benessere, mettendo a confronto esperti scientifici, grandi firme della cucina e testimonial di caratura nazionale. Il Salone è realizzato da Macfrut, fiera della filiera internazionale dell’ortofrutta (6-8 maggio 2025 – Rimini Expo Centre), in collaborazione con l’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), Campus Scienze degli Alimenti, Cesena.


“Macfrut da tempo ha posto l’attenzione ai prodotti innovativi – spiega Renzo Piraccini, presidente di Macfrut – The Healthy Food Show fa un ulteriore passo in avanti: all’autorevolezza della trattazione scientifica unisce la spettacolarizzazione insieme a testimonial e chef in un’apposita arena riservata in fiera. È evidente che parliamo di una iniziativa rivolta non solo a una platea di operatori professionali ma a un pubblico più ampio di foodlover consapevoli che la salute viene anche da ciò che mangiamo”. Tre sono gli assi portanti di The Healthy Food Show: scientifico-divulgativa, nuovi trend culinari, sezione eventi ed intrattenimento. Cinque i talk previsti nei giorni della fiera, ognuno dei quali accompagnato da un panel che ospita un esperto scientifico, un testimonial e una firma di primo piano della cucina nazionale grazie alla collaborazione con l’associazione ChefToChef Emilia Romagna Cuochi.


A coordinare il Salone, per il DISTAL-Università di Bologna, sono Pietro Rocculi, Alessandra Bordoni e Francesca Patrignani. “Nel contesto del Salone, quando parliamo di Healthy Food ci riferiamo a prodotti vegetali ad elevato valore nutrizionale, ottenuti con tecnologie sostenibili ed emergenti, alternative ai tradizionali trattamenti termici – spiegano Francesca Patrignani e Pietro Rocculi – Sono prodotti che si rivolgono a consumatori sempre più attenti agli stili alimentari salutisti, su tipologie come IV gamma e IV gamma evoluta, snack di frutta e alimenti funzionali fermentati, succhi fresh-like e snack da scarti e sottoprodotti vegetali”.