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Auto: nelle flotte più ibride e meno plug-in, elettriche stabili

Auto: nelle flotte più ibride e meno plug-in, elettriche stabiliMilano, 12 apr. (askanews) – Oltre 400 fleet e mobility manager presenti, un totale di più di 900 partecipanti, 1.422 test drive effettuati, 39 case automobilistiche e 26 aziende di servizi all’automotive. Sono i numeri registrati dalla decima edizione del Fleet Motor Day, l’evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso a Roma e presso l’autodromo di Vallelunga, da Fleet Magazine in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand e con il patrocinio di Aniasa e Unare.   Al centro di questa edizione la “Mobility Transformation” vissuta dalle aziende, con oltre 200 le vetture (di 39 brand con 14 anteprime) che i gestori dei parchi auto aziendali hanno potuto visionare e provare presso l’autodromo di Vallelunga.   L’evento è stata anche occasione per illustrare i dati della survey “Mobility Transformation”, promossa nei mesi di febbraio-marzo 2024 dall’Osservatorio Top Thousand e dalla rivista Fleet Magazine. Dopo il boom dello scorso anno (4.086 nuove auto inserite in flotta dalle società del campione), l’unica soluzione per la quale si prevede una brusca frenata è l’ibrido plug-in, nei prossimi 12 mesi se ne introdurranno nel parco veicoli circa 1.700. Pressoché stabili, invece, le previsioni per le full electric, che si confermeranno attorno alle 2.200 nuove immatricolazioni annue, mentre a crescere in maniera decisa saranno i veicoli full hybrid, che passeranno dalle 4.850 unità dello scorso anno alle circa 11.000 previste per i prossimi mesi.   Fra le ragioni per cui i fleet manager scelgono i veicoli elettrificati, “un’immagine più green dell’azienda” e i criteri Environmental, Social, Governance (indicate dall’81% dei rispondenti), seguite dalla compliance con le richieste aziendali (62%) e dalla possibilità di avere accesso a zone riservate ai veicoli a zero emissioni (60%).   Viceversa, quanti non hanno inserito veicoli plug-in ed elettrici nel proprio parco auto, lo hanno fatto principalmente per 4 motivi: nell’ordine, i timori per le autonomie ancora troppo basse (53%), gli elevati costi di acquisto/noleggio (52,5%), le difficoltà nelle ricariche (33%), l’ostracismo da parte dei driver (29%). Un ultimo dato dà l’idea dello sviluppo che l’e-mobility sta gradualmente registrando e riguarda la crescita dei punti di ricarica aziendali: se nel 2022 erano poco più di 4mila, nel 2023 hanno raggiunto quota 7.658.   “I risultati della nostra survey – osserva Riccardo Vitelli, presidente di Top Thousand – evidenziano con chiarezza anche altri due aspetti: da una parte, oggi le flotte aziendali si affidano sempre più all’offerta di noleggio presente sul mercato, addirittura in quasi 9 casi su 10, stando al nostro campione; dall’altra, i dati rivelano come sia in atto una rapida evoluzione della professione del fleet manager, che ancora non può contare su un riconoscimento legislativo, ma che oggi sempre più spesso si occupa anche delle attività di mobility, travel e facility management”.   Nel corso dei talk operatori del noleggio veicoli, case auto e player della telematica si sono confrontati su diversi temi strategici per la mobilità: dalla transizione dalla proprietà all’uso dell’auto, al noleggio dei veicoli usati, fino al boom della locazione dei veicoli commerciali leggeri.   “I diversi canali del mercato automotive nel primo trimestre dell’anno sono rimasti sostanzialmente stabili in termini di quote, a fronte di una complessiva crescita di quasi il 6%” , ha detto Andrea Cardinali, direttore di Unrae.



“Il settore del noleggio ha stabilmente superato la quota di mercato del 30% sulle nuove auto. Un’incidenza sul mercato che è salita al 33% per le elettriche e a oltre il 50% per le ibride plug-in. Auspichiamo i nuovi incentivi entrino presto in vigore per evitare di vedere azzerate le nuove immatricolazioni a noleggio di veicoli a basse e zero emissioni anche nei prossimi mesi”, ha detto Giuseppe Benincasa, direttore di Aniasa.