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Auto, Salvini attacca von der Leyen: le norme sulle emissioni CO2 un suicidio per l’industria Ue

| Redazione StudioNews |

Auto, Salvini attacca von der Leyen: le norme sulle emissioni CO2 un suicidio per l’industria UeBruxelles, 5 dic. (askanews) – Chi non vuole cambiare la normativa Ue che prevede l’obbligo di immettere sul mercato solo auto a zero emissioni nette di CO2 dal 2035 fa “un enorme regalo alla Cina” e porta l’Europa a “un suicidio economico, ambientale, sociale e industriale”. La nuova vicepresidente della Commissione europea, responsabile per la transizione verde, Teresa Ribera, è “una marziana che è sbarcata ieri sul pianeta terra e non si accorge che le fabbriche stanno chiudendo e che le auto elettriche arrivano dalla Cina, che brucia carbone e inquina di più, per conquistare le nostre fette di mercato”, mentre alcuni paesi come la Francia “fanno finta di niente e vanno verso il burrone”. E la presidente riconfermata della Commissione, Ursula von der Leyen, portando avanti questa normativa nei suoi primi cinque anni di mandato, “ha commesso un errore clamoroso, oggettivo, devastante, evidente”.



Sono le accuse che il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha rivolto alla Commissione europea e ad alcuni Stati membri durante il suo incontro con la stampa, a Bruxelles, a margine della riunione del Consiglio Trasporti dell’Ue. Durante la riunione del Consiglio, ha riferito Salvini, “sono intervenuto insieme ad altri ministri europei a difesa di 14 milioni di posti di lavoro legati all’industria dell’auto e dei motori; ed è incredibile come ci siano ancora Paesi come la Francia che fanno finta di niente, vanno verso il burrone, e dicono che non si cambia nulla, avanti col tutto elettrico dal 2035. Che è solo un enorme regalo alla Cina e un suicidio economico, ambientale, sociale e industriale” per l’Europa. á “Conto – ha continuato Salvini – sul fatto che la perseveranza mia, della Lega e del governo italiano porti a una maggioranza a favore della richiesta di rivedere modi e tempi” delle riduzioni delle emissioni di CO2 dalle auto, e che si possano “evitare le multe” per i fabbricanti che non rispettano le riduzioni previste entro il 2025; “perché se l’auto elettrica oggi costa troppo ed emette di più e arriva dalla Cina, è evidente che a livello di Europa bisogna fermarsi e riflettere”. á “Anche la Germania – ha rilevato il ministro – si sta avvicinando a questa posizione di buon senso, ritenendo folle mettere le multe a chi non vende abbastanza auto elettriche. Perché – ha osservato – se la gente non ha i quattrini per cambiare la macchina non è che puoi multare la fabbrica, che infatti licenzia gli operai. Spero che il buon senso prevalga”.


“Io devo dire – ha aggiunto Salvini – che confido nel nuovo commissario europeo che ho incontrato ieri sera, il commissario greco ai Trasporti (Apostolos Tzitzikostas, ndr) che ha capito che rischiamo il disastro, che rischiamo lo scontro sociale. E poi non so se qualcuno ha capito che fra pochi mesi rischiamo di avere le proteste delle banlieue per le strade europee, perché ci sono 14 milioni di posti di lavoro a rischio. E che i francesi, che da ieri non hanno più un governo facciano finta di niente, che tirino dritto verso il burrone, è qualcosa di imbarazzante ed è incredibile”. A chi notava che in realtà la legislazione sulla riduzione delle emissioni per gli autoveicoli è competenza di altri membri della Commissione, del commissario al Clima Wopke Hoekstra, della vicepresidente esecutiva alla Transizione verde Teresa Ribera, della stessa von der Leyen, Salvini ha replicato: “Ci sono diversi commissari che decidono. Ma le parole della spagnola Ribera”, che ha confermato l’obiettivo zero emissioni nette al 2035, “sono le parole di una marziana, di una aliena che è sbarcata ieri sul pianeta Terra, che fa finta di niente e non si accorge che le fabbriche stanno chiudendo, che le auto elettriche arrivano dalla Cina che brucia carbone e inquina di più, per conquistare le nostre fette di mercato”.


Io, ha proseguito il ministro, “conto che il buon senso prevalga rispetto all’ignoranza, all’arroganza e all’ideologia. Perché chi continua a sostenere che bisogna mettere al bando i motori a benzina o diesel, o è ignorante, o è matto, o è al libro paga di qualcun altro che non vive in Europa. Non ci sono altre soluzioni”. Quanto a Tzitzikostas, ha riferito ancora Salvini, “l’ho sentito molto ragionevole. Nei primi 100 giorni si è impegnato a portare un pacchetto a sostegno del settore auto, e L’Italia sarà al suo fianco. Poi è chiaro che non decide solo lui, e qua c’è la presidente von der Leyen, che nei suoi primi cinque anni di mandato ha commesso un errore clamoroso, oggettivo, devastante evidente” con il regolamento sulle emissioni di CO2 dalle auto; ma, ha aggiunto, “conto che nei prossimi cinque anni cambi verso”.


“Il gruppo dei ‘Patrioti’ (la formazione di estrema destra al Parlamento europeo, di cui fa parte la Lega, ndr) sarà determinante per diverse votazioni e per molti dossier in Parlamento europeo, a differenza di quello che eravamo cinque anni fa”, ha concluso Salvini.