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Aviaria, Efsa: proteggere polli e allevamenti da uccelli selvatici

Aviaria, Efsa: proteggere polli e allevamenti da uccelli selvaticiRoma, 28 set. (askanews) – Protegerre pollame e altri animali da allevamento evitando loro ogni contatto con uccelli selvatici per scongiurare la diffusione dell’aviaria. Infatti, mentre la situazione della diffusione del virus dell’influenza aviaria tra il pollame si è attenuata durante l’estate, la malattia ha continuato a colpire gli uccelli marini in Europa, soprattutto lungo le coste. Per questo, con l’inizio della stagione migratoria autunnale, si dovrebbe dare priorità alla protezione del pollame e degli altri animali d’allevamento dagli uccelli selvatici e la biosicurezza dovrebbe essere rafforzata negli allevamenti di animali da pelliccia. Lo sottolinea l’Efsa in una nota.

Tra il 24 giugno e il primo settembre 2023, secondo l’ultimo rapporto sull’influenza aviaria redatto dall’Efsa, sono stati segnalati focolai di HPAI tra uccelli domestici (25) e selvatici (482) in 21 paesi europei. I carnivori selvatici e domestici hanno continuato a essere le specie di mammiferi più colpite, con la Finlandia che ha segnalato 26 focolai in allevamenti di visoni americani, volpi rosse e artiche e procioni comuni. La fonte di introduzione più probabile è stato il contatto con i gabbiani selvatici, spiega l’Efsa, ma la trasmissione tra allevamenti non può essere completamente esclusa. La trasmissione all’interno dell’allevamento si è verificata con alcuni animali a contatto che non mostravano alcun segno clinico di infezione. Secondo l’Efsa, il rischio di infezione da virus HPAI in Europa rimane basso per la popolazione generale e da basso a moderato per le persone esposte professionalmente o in altro modo a uccelli o mammiferi infetti.