Aziende in Giappone, si moltiplicano servizi dimissioni per procura
Aziende in Giappone, si moltiplicano servizi dimissioni per procuraRoma, 19 mag. (askanews) – In un contesto di inverno demografico, in Giappone sta avendo un notevole successo un nuovo servizio: quello che consente di dimettersi da un’azienda senza esporsi all’impbarazzo di farlo di persona.
In particolare, dopo le ultime vacanze del cosiddetto Golden Week – a inizio maggio – che rappresenta anche psicologicamente l’inizio di un nuovo anno lavorativo, queste compagnia stanno registrando un vero e proprio boom, soprattutto tra i neolaureati, secondo quanto racconta l’agenzia di stampa Kyodo. Albatross, una società con sede a Tokyo lanciata nel 2022, ha affermato che il suo servizio di dimissioni Momuri, che può essere tradotto come “adesso basta”, ha visto un flusso costante di utenti che hanno raccontato storie di maltrattamenti.
Solitamente Momuri gestisce le dimissioni di circa 200 persone al mese, ma neò mese di aprile si è arrivati a 1.400 clienti ad aprile e nella prima parte di maggio sono arrivate già più di 500 richieste. Tra i motivi addotti per voler lasciare il lavoro vi è il fatto che i superiori immediati sono sgradevoli, o che le condizioni reali di lavoro non corrispondevano a quelle contrattuali.
Le persone tra i 20 e i 30 anni rappresentano il 60 percento degli utenti di Momuri, con un numero significativo di loro neolaureati che hanno iniziato il lavoro solo ad aprile, ha detto l’azienda. I casi possono essere gestiti tramite l’app di messaggistica gratuita Line, con dimissioni talvolta elaborate nello stesso giorno.
“Se qualcuno soffre mentalmente e fisicamente in un ambiente difficile, allora è meglio che giri pagina rapidamente. Vogliamo sostenere le persone a farlo,” ha detto Shinji Tanimoto, numero uno di Albatross, alla Kyodo. Il settore ha visto una crescita negli ultimi anni, con più di 100 aziende che offrono questo servizio a un prezzo che varia tra i 20.000 e i 50.000 yen (119-300 euro). Lo sviluppo di questi servizi è probabilmente anche favorita dal fatto che, oggi, in Giappone la carenza di manodopera fa sì che i lavoratori siano molto richiesti. Nel contempo, la cultura aziendale delle imprese giapponesi è considerata dai più giovani arretrata, con relazioni gerarchiche piuttosto dure e poco adeguate alla necessità di essere competitivi a livello a globale anche nella ricerca di talenti.