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”Babygirl” di Halina Reijn sdogana le fantasie sessuali femminili

| Redazione StudioNews |

”Babygirl” di Halina Reijn sdogana le fantasie sessuali femminiliVenezia, 30 ago. (askanews) – Applausi in sala e in conferenza stampa per “Babygirl” per la regia di Halina Reijn, film in concorso alla 81^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, protagonista Nicole Kidman che interpreta Romy, una potente amministratrice delegata mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane.Nel cast Harris Dickinson il giovane Samuel, Antonio Banderas che interpreta il marito di Romy, Sophie Wilde ed Esther McGregor.



Le fantasie sessuali di sottomissione di Romy sono in tema centrale di questo film, la sua incapacità di confessarle al marito e il desiderio di appagarle con un giovane che sembra comprendere dal primo sguardo la sua debolezza. Una fragilità che vedrà uno scambio di ruoli, dalla donna di mezza età di potere a una donna posseduta dalla sua giovane ossessione. Nicole  Kidman ha spiegato che il film “parla dei nostri segreti, il matrimonio, potere, consenso e quindi il linguaggio è nel sesso così complicato e qui vediamo la storia liberatoria di una donna raccontata dallo sguardo di una donna che è regista e sceneggiatrice, mi sono quindi trovata nelle mani di una donna con un tema molto profondo e liberatorio e io non voglio dominare questa conferenza stampa. Con Harrys  ci siamo incontrati a New York per parlare del lavoro e delle scene e cominciare a famigliarizzare, Halina poi sa fare tutti i ruoli del film. E’ fondamentale che si creda nella sacralità del set e nell’assenza di violazione”,


Sul set c’è stata anche “un’accompagnatrice dell’intimità – ha sottolineato Harrys Dickinson – e questo ha aiutato molto a realizzare le scene più delicate”. “Mi piace indagare l’essere umano – ha detto ancora Kidman- in tutte le sue sfacettature, questo film mi lascia molto esposta, vulnerabile e spaventata perché viene consegnato al mondo la mia intimità, adesso siamo molto nervosi ma sono anche orgogliosa di essere stata invitata a un festival come questo e sono felice di essere diretta da una donna.  A Cannes ho detto che avrei dato più peso alle donne registe per equilibrare la presenza in questo settore”.


Kidman nel film si consegna completamente allo sguardo dello spettatore. “Io mi avvicino al mio lavoro in modo molto artistico – ha aggiunto l’attrice – in questo film mi sono abbandonata completamente al regista, non ho pensato al corpo ma come raccontare la storia e aiutare la visione, il mio apporto è me stessa ma non conosco altre modalità. Sapevo che Halina non mi avrebbe sfruttata sono sempre stata parte processo, credo che tutti ci siamo impegnati ad essere gentili l’uno con l’altro. Ma mi sono sempre sentita protetta in questa autenticità”.


La regista è stata felice di presentare un tema scomodo in questo film. “Sono contenta di avere fatto un film sul desiderio femminile, di una donna in crisi esistenziale e sono felice di parlarne a Venezia.  Nel film parlo di potere, controllo, sessualità l’obiettivo è di parlare e di amarsi in tutte le stratificazioni e spero sia liberatorio. E il film parla che della collisione tra generazioni e di come i giovani affrontano diversamente il tema del sesso”. La regista, Reijn ha spiegato che questo film “è un tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la bestia interiore di una donna. Noi essere umani non siano ne bene ne male e non voglio che i miei personaggi debbano essere puniti ma debbano essere semplicemente compresa”. Antonio Banderas paradossalmente viene scelto del marito incapace di soddisfare le fantasie della moglie, quando in molti film interpreta un sex symbol. “Ricordo che venivo a questo festival a Cannes, Berlino con film che non si potrebbero più fare oggi perché sarebbero molto criticati. Adesso invece siamo arrivati a una forma di autocensura, quando ho letto la sceneggiature del film ho detto che c’è ancora chi pensa in modo diverso, noi siamo prigionieri dei nostri istinti e la natura non è democratica. Qui c’è una donna che parla di questo e ne sono felice di esserne parte. Le scene sono molto delicate ma hanno un ritmo, si lavora in un ambiente sicuro in cui si è circondati da gentilezza e tranquillità”. Harrys Dickinson che interpreta il giovane amante di Romy ha sottolineato che “Samuel rappresenta la confusione che c’è nel giovane maschio di oggi, diverso dal viaggio di Romy, quindi domande su come comportarsi nel sesso, Halina è sempre stata pronta a sfidare le sfumature dei comportamenti”.