Bankitalia, mostra “L’avventura della moneta” a Palazzo Esposizioni
Bankitalia, mostra “L’avventura della moneta” a Palazzo EsposizioniRoma, 6 nov. (askanews) – Un percorso sulla “avventura” della moneta, dalle sue antichissime origini ai suoi sviluppi più attuali, accompagnando il visitatore in maniera immersiva su varie tappe storiche e sugli aspetti più rilevanti, in modo da incuriosire e stimolare l’interesse su questo elemento chiave delle nostre società e sulla sua concreta applicazione nella finanza. E’ la mostra “L’Avventura della moneta”, organizzata dalla Banca d’Italia in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale.
L’iniziativa, allestita presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma, è visitabile fino al 28 aprile del prossimo anno (salvo i lunedì) ed è stata presentata oggi con una conferenza stampa. Prelude a un vero e proprio museo della moneta (Musem), che Bankitalia sta preparando a Villa Huffer, in Via Nazionale, e che si spera di completare per la seconda metà del 2025. Con questa mostra Bankitalia vuole incoraggiare la diffusione della cultura finanziaria, “perché se fatte bene, se efficaci e accattivanti queste iniziative possono contribuire ad accrescere la consapevolezza del pubblico su economia e finanza, mentre sono in corso rapidi cambiamenti, ad esempio anche sulle tecnologie di pagamenti”, ha spiegato Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass.
La mostra è stata curata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada. “Spero che in questa mostra si aprano delle porte, per far capire che alcuni argomenti sono da un lato interessanti e dall’altro comprensibili, accessibili a tutti – ha detto il fisico – anche ai bambini, usando un racconto fiabesco, per essere cittadini più consapevoli nelle nostre scelte”. La mostra è articolata su nove sale multimediali, che si visitano utilizzando un sistema di audioguide e iniziano con “Il sistema invisibile” in cui si spiega quanti meccanismi e aspetti si muovano dietro la produzione e la compravendita di un comune oggetto, così come sulla complessa rete che compone il sistema finanziario. Si prosegue con l’Antica Mesopotamia, dove trovano spazio le tavolette di terracotta utilizzate nelle città Sumere come documenti contrattuali. La mostra prosegue con il mondo classico e greco romano e la nascita delle monete coniate. Poi, nella quarta sala si passa a Basso Medioevo e Rinascimento, con la nascita delle banche, proprio in Italia. La quinta sala è dedicata alla nascita del mondo moderno e a benefici e rischi delle nuove tecnologie industriali e finanziarie.
La sesta sala è dedicata al Novecento e alla nascita della politica monetaria, la settima è una sorta di “macchina del tempo” che spiega alcuni meccanismi chiave delle più diffuse operazioni come prestiti e investimenti; l’ottava sala è dedicata alla finanza globale e l’ultima sala spiega a cosa serva una banca centrale. Secondo Signorini, i continui sviluppi sul versante della finanza “richiedono una sforzo in piu sulla formazione, sulla diffusione delle competenze, affinché le persone possano fare valutazioni corrette dei rischi”.
Di fondo, ha proseguito il banchiere centrale, gli aspetti più essenziali di moneta e finanza “non sono molto cambiati nel corso tempo, servono a pagare, a risparmiare, a fare di conto e a affrontare un futuro incerto. Vedere la moneta al momento della sua nascita può aiutare a mettere a fuoco e a capire in che modo moneta e finanza possono agevolare la crescita economica”. C’è anche un altro motivo che ha spinto Bankitalia su questa iniziativa, quello di valorizzare presso il pubblico “e rendere fruibile il patrimonio” storico dell’istituzione, che possiede tra le monete più antiche, ma anche una serie di preziose tavolette sumeriche, che recano “elementi simili ai contratti bancari di oggi”, ha spiegato ancora Signorini. Peraltro ricordando che la storia della finanza e della monetazione è una parte non piccola della storia italiana, visto che il sistema bancario come lo si intende oggi è di fatto nato proprio nella Penisola. “E poi ci sta un principio semplice, secondo cui nostri sforzi di educazione, per quanto chiari, sono inutili se non riusciamo a essere anche coinvolgenti – ha concluso Signorini – e a a far capire che le cose di cui si parla sono importanti anche per ognuno di noi”. Il futuro museo della moneta conterrà oltre alcuni dei lingotti d’oro delle riserve auree di Bankitalia, di cui uno sarà anche “toccabile e sollevabile” dal pubblico.