Bce, studio: fughe notizie opera di singoli con pareri minoritari
Bce, studio: fughe notizie opera di singoli con pareri minoritariRoma, 28 set. (askanews) – I dati che vengono fatti trapelare dalla Bce “arrivano probabilmente da singoli interni con opinioni minoritarie”, rispetto alle decisioni che vengono poi adottate. E’ la conclusione a cui giungono tre studiosi – Michael Ehrmann, Phillipp Gnan, Kilian Rieder – in un documento di analisi pubblicato dalla stessa Bce, che si concentra proprio sulle indiscrezioni di stampa riguardanti la banca centrale.
“Le soffiate di informazioni confidenziali che provengono da istituzioni pubbliche hanno costituito un argomento di ricerca per molto tempo. Le loro determinanti, così come il loro potenziale impatto sull’opinione pubblica e sull’efficacia delle politiche restano sfuggenti. Sulla base di un database di soffiate anonime di politica monetaria nell’area euro, riportate dalle agenzie di stampa, forniamo evidenze sul fatto che molte di queste indiscrezioni – affermano gli autori – probabilmente arrivano da singoli interni con pareri minoritari”. Secondo lo studio, queste indiscrezioni “hanno ampi effetti sui mercati e indeboliscono gli annunci di policy ufficiali”. Al tempo stesso, “i risultati suggeriscono anche che le indiscrezioni non vincolano i decisori” nelle loro determinazione e che una appropriata comunicazione “può mitigare i loro effetti”.
Da notare che questo studio viene pubblicato non molto tempo dopo il Consiglio direttivo del 14 settembre, in cui secondo indiscrezioni di stampa la presidente della Bce Christine Lagarde avrebbe fatto ricorso a provvedimenti drastici proprio dopo fughe di notizie che sarebbero trapelate, prima degli annunci ufficiali, in merito alle revisioni delle previsioni economiche che erano all’esame dei banchieri centrali.