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Beirut, raid Israele su sede Hezbollah: obiettivo era Nasrallah

| Redazione StudioNews |

Beirut, raid Israele su sede Hezbollah: obiettivo era NasrallahRoma, 27 set. (askanews) – Violentissmi raid aerei hanno preso di mira la roccaforte di Hezbollah nella periferia sud di Beirut, un attacco israeliano che aveva come obiettivo il leader del partito sciita, Hassan Nasrallah, che secondo una fonte vicina al gruppo filo-iraniano è rimasto illeso. Molte tv israeliane hanno invece riferito che ci sono valutazioni sempre più convergenti dello stato ebraico sull’uccisione di Nasrallah. “È molto difficile immaginare che esca vivo da un attacco del genere”, ha dichiarato un funzionario dello stato ebraico.



Almeno sei edifici sono stati completamente distrutti da questi attacchi, i più violenti dalla guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah, secondo una fonte vicina al movimento. I video diffusi hanno mostrato un’enorme esplosione e dense colonne di fumo che si alzano sopra gli edifici della periferia meridionale. Israele ha dichiarato di aver effettuato un “attacco di precisione” al “quartier generale” di Hezbollah. Nasrallah “sta bene”, ha dichiarato una fonte vicina al movimento a condizione di anonimato.


Si sono susseguite scene di panico mentre i residenti si affrettavano a fuggire dalla zona. Le esplosioni hanno causato enormi crateri in diversi punti, secondo il canale televisivo di Hezbollah, al Manar. Nel centro di Beirut si sentivano le sirene delle ambulanze. Questi violenti attacchi hanno avuto luogo poco dopo il discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, in cui il premier ha promesso di continuare a colpire Hezbollah in Libano. Netanyahu anticiperà il ritorno in Israele da New York dopo il massiccio attacco di oggi nella capitale libanese: il premier decollerà da New York stasera alle 20 ora locale, le 2 di notte in Italia. Il primo ministro libanese Najib Mikati ha accusato Israele di “ignorare gli appelli internazionali per un cessate il fuoco” e di condurre una “guerra genocida” in Libano. Washington, fedele alleato di Israele, ha dichiarato di non essere stata informata. “No, gli Stati Uniti non hanno ricevuto alcun avvertimento prima che Israele lanciasse la sua operazione”, ha dichiarato un funzionario americano a condizione di anonimato.


Nell’ultima settimana, l’esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi in Libano, in particolare nella periferia meridionale di Beirut, e ha eliminato alti comandanti del movimento filo-iraniano, tra cui Ibrahim Aqil, comandante dell’unità d’elite Al-Radwan, ucciso in un attacco venerdì scorso. Ieri, Mohammed Srour, capo dell’unità di droni di Hezbollah, è stato ucciso in un raid, sempre nella periferia meridionale di Beirut. La Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha convocato una sessione d’emergenza del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale presso la sua abitazione, secondo quanto riferito dal New York Times.


L’intero Medio Oriente rischia di essere “spinto nell’abisso”, dopo il raid di Israele a Beirut. È il monito lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, esprimendo “pieno sostegno” alla proposta di una tregua di 21 giorni in Libano. Hamas ha condannato l’attacco israeliano contro la periferia meridionale di Beirut, mentre in un primo comunicato diffuso dopo l’attacco lanciato oggi dalle forze israeliane a Beirut, il gruppo libanese Hezbollah ha rivendicato un lancio di razzi contro la città di Safed, nel nord di Israele. Secondo i media israeliani, l’attacco ha causato pesanti danni.