Boccia: Sangiuliano mente ed è sotto ricatto, contro di me sessismo
Boccia: Sangiuliano mente ed è sotto ricatto, contro di me sessismoRoma, 6 set. (askanews) – “Ho sempre e solo detto la verità. Non temo assolutamente aver commesso reati: reati li commette chi dice bugie. Ero a stretto contatto con il ministro e quindi ho ascoltato e letto messaggi di tanti. E anche di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro. Chi sono va chiesto a lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali…” Lo afferma Maria Rosaria Boccia, in una intervista a la Stampa sul suo rapporto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
“Mi sento tradita – dice fra l’altro- da persone a cui voglio bee: sicuramente mi sento non rispettata dal ministro Sangiuliano. Se lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono lo perdono di certo. Io sono sempre aperta alle persone per bene, sono una cristiana che crede nei valori”. Sotto il profilo del sessismo e del mancato rispetto dei valori cristiana, Boccia ne ha anche per la premier Giorgia Meloni. “Chi richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ‘l’altra persona’- afferma Boccia con riferimento all’annuncio della premier della fine della sua relazione sentimentale con Andrea Giambruno- ha fatto quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social dopo che il compagno aveva violato un sentimento d’amore. Mi chiedo perchè invece io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno denunciati sempre, come lei ha fatto anche utiizzando i social, perchè una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna offesa nei sentimenti a fasi alterne Nè ci si può dire cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessita”.
Sessismo di cui anche il ministro Sangiuliano è accusato e che Boccia essere stato alla base dei sospetti che l’hanno spinta a un certo punto a registrare e fotografare ogni cosa, a dispetto do chi invece nel centrodestra la ha accusata “con molta fantasia” di aver registrato in conto terzi per orchestrare un complotto e un ricatto in danno del ministro. “Il ministro ha detto a fine luglio una frase che mi ha colpito molto: io sono uomo, sono il ministro, rappresento l’istituzione,in futuro nessuno crederà a quello che tu dirai.”. Ed allora ecco che adesso “io ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”. Diversa invece la spiegazione del filmato con gli occhiali all’interno del Parlamento: “volevo provarli, li avevo appena comprati. Tutto legale: quando registrano si accendono lucine a led ai lati. Altrimenti dovremmo mandare a processo centinaia di italiani: tutti fanno voto e video con gli smartphone quando vanno in Parlamento…”.
Infine, una smentita e un sfida da Boccia a Sangiuliano viene anche lanciata sulla chiave d’oro della città ricevuta dal Comune di Pompei che il ministro ha dichiarato aver sulle prime ritenuto essere onorificenza di poco valore ed essere stata da lui consegnata allo Stato a differenza del predecessore Franceschini che se la portata a casa. “Il ministro ha saputo fin dall’inizio che non era una patacca. Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata nelle stanze del ministero?”