Bruni (Cso Italy): dobbiamo difenderci da emergenze fitosanitarie
Bruni (Cso Italy): dobbiamo difenderci da emergenze fitosanitarieRoma, 5 feb. (askanews) – Sul comparto ortofrutticolo italiano, pesa “un’emergenza fitosanitaria che va affrontata e risolta con decisione. Siamo un Paese virtuoso, che dagli Anni Novanta ad oggi ha ridotto del 75% l’uso di sostanze attive. Forti di questo dobbiamo dire all’unisono all’Europa che, pur nel rispetto della salubrità e della sostenibilità delle nostre produzioni, abbiamo bisogno di avere a disposizione tutti gli strumenti più idonei per difenderci”. Lo ha detto il presidente di CSO Italy Paolo Bruni nel corso della inaugurazione di Italy, la principale collettiva italiana di Fruit Logistica 2025, coordinata da CSO Italy e Fruitimprese, alla quale hanno partecipato anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il nuovo ambasciatore d’Italia a Berlino Fabrizio Bucci, il presidente di ICE Agenzia Matteo Zoppas e l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo
Proprio la Germania è il primo mercato di riferimento dell’Italia, che vi esporta il 30% della nostra ortofrutta, circa 1 milione di tonnellate. “Ma non possiamo nasconderci dietro un dito – ha sottolineato Bruni – Anche se il nostro export è cresciuto nel 2024 in volume e in valore, fino a superare i 6 miliardi di euro, le nostre esportazioni nel biennio 2022 – 2023 erano diminuite del 7% e ancora hanno davanti molte sfide: Suez, le guerre, gli embarghi, le complicazioni connesse agli accordi bilaterali per l’apertura di nuovi mercati, ma innegabilmente la difficoltà principale è che alcune filiere hanno perso competitività a causa di problemi produttivi”. Sotto la lente di ingrandimento ancora il Green Deal: “siamo in prima fila in questa battaglia – ha detto – perché se è vero che potrebbe anche esserci un’inversione o un’attenuazione della rotta che il precedente governo europeo aveva indicato con il Green Deal, questo percorso va vigilato e bene”.
“La nostra attenzione – ha aggiunto il presidente di CSO Italy – non può trascurare la crisi, tutt’oggi irrisolta, dei consumi, che sono scesi del 18% dal 2018 al 2023, più di 1 milione di tonnellate in meno rispetto agli oltre 6 milioni del 2018, circa 800 mila tonnellate perse nel solo biennio 2022-2023. Ricordare che nel 2024 abbiamo avuto una frenata in questa discesa, con risultati sostanzialmente stabili, non è sufficiente”. Ma come invertire questa tendenza? Innanzitutto attraverso “una comunicazione, anche istituzionale, che faccia conoscere il nostro settore attraverso tutti gli strumenti mediatici a disposizione, che gli ridia la reputazione che merita, partendo da una constatazione persino banale ma che non è evidentemente raccontata con efficacia al consumatore”.