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Busia critica il nuovo Codice degli appalti. La Lega: non è neutrale, non può guidare l’Anac

| Redazione StudioNews |

Busia critica il nuovo Codice degli appalti. La Lega: non è neutrale, non può guidare l’Anac


Busia critica il nuovo Codice degli appalti. La Lega: non è neutrale, non può guidare l’Anac – askanews.it




Busia critica il nuovo Codice degli appalti. La Lega: non è neutrale, non può guidare l’Anac – askanews.it




















Roma, 30 mar. (askanews) – La Lega ha scatenato una bufera contro il presidente dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia. Le critiche al nuovo codice degli appalti, voluto dal leader leghista Salvini, esternate senza mezzi termini dal presidente Busia, in due interviste, hanno provocato una reazione tale che autorevoli esponenti del partito ritengono che non possa più guidare l’Autorità.

Ecco cosa ha detto il presidente dell’Anac. “Il vero punto non è costruire una scuola qualsiasi o una strada qualsiasi, nei tempi più rapidi possibile, ma costruire buone scuole e buone strade. Concentrarsi solo sulla velocità rischia di andare a discapito di trasparenza, concorrenza, tutele dei lavoratori e in definitiva della qualità delle opere pubbliche”, ha detto Busia, in un’intervista a Repubblica, chiedendo al governo di correggere il nuovo Codice degli appalti. Busia, pur provando a evitare polemiche politiche, ha messo in fila le perplessità sulla “deregulation” celebrata dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini: “Se le regole sono buone, ma si modificano le soglie così da applicarle solo a una minima parte degli appalti, vengono in realtà svuotate”; e “il codice trasforma in regola quelle che prima erano deroghe emergenziali, perdendo di vista quello che ci chiede l’Europa”. In un’altra intervista al Corriere della Sera, Busia è sceso più nel concreto, sottolineando che limitare l’obbligo di gara pubblica solo quando la spesa supera 5,3 milioni, come prevede il codice, pur se in linea con le normative dell’Ue, ha conseguenze importanti: “Significa che si possono fare affidamenti senza pubblicare un avviso e quindi senza una procedura pubblica di gara. Per i lavori fino a 150 mila euro e le forniture di servizi fino a 140 mila euro si può ricorrere all’affidamento diretto, col rischio che, soprattutto nei piccoli Comuni, questi contratti vengano stipulati in virtù di relazioni personali se non di parentela, anziché sulla bontà delle offerte o della qualità delle ditte. Spingendo le stesse a investire di più sulle relazioni personali col decisore pubblico che sulla qualità della prestazione. Insomma, sotto i 150 mila euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema”. Ed ecco la reazione della Lega. “Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo. Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile”, così Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali della Lega, ha commentato le parole del Presidente dell’Anac.

“La Lega ha piena fiducia negli amministratori locali, a differenza del presidente di Anac che li considera evidentemente corrotti e corruttibili. Busia prima di sparare a zero sui sindaci e sul Codice Salvini dovrebbe ragionare su quale sia il futuro che vuole per l’Italia. Noi vogliamo efficienza e sburocratizzazione per un Paese veloce, non ci sono dubbi”, questa, invece, la dichiarazione dei deputati della Lega in commissione Ambiente Gianpiero Zinzi, Alessandro Benvenuto, Gianangelo Bof, Elisa Montemagni e Graziano Pizzimenti. “Completamente fuori luogo e senza fondamento, oltre che gravi, le dichiarazioni del presidente di Anac Giuseppe Busia. Con il nuovo Codice, appalti più rapidi, più autonomia agli Enti locali, corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee, digitalizzazione, semplificazione e meno burocrazia. Quindi: ‘Prima l’Italia’”, così in una nota i senatori della Lega in commissione Lavori pubblici, Nino Germanà (segretario), Tilde Minasi (capogruppo) e Manfredi Potenti, dopo le parole del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Quindi, per gli esponenti della Lega, “Busia che, per il ruolo che ricopre, dovrebbe essere super partes, dimostra invece la sua inadeguatezza a ricoprire quell’incarico”.