Campari: nel I sem utile netto a 217 mln (+8,9%), vendite salgono del 16%
Campari: nel I sem utile netto a 217 mln (+8,9%), vendite salgono del 16%Milano, 26 lug. (askanews) – Il gruppo Campari nei primi sei mesi di quest’anno ha registrato un utile netto pari a 216,9 milioni, in crescita dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima mentre l’utile rettificato è stato di 233,9 milioni (+6,2%). Le vendite hanno toccato gli 1,46 miliardi, con una variazione totale pari al 16%. La crescita organica è stata del 14,2%, “con una dinamica sostenuta dei brand anche nel secondo trimestre (+10,1%) in particolare negli aperitivi, tequila e premium bourbon, rafforzata anche dall’effetto prezzo”. E’ quanto si legge nella nota sulla approvazione della semestrale al 30 giugno.
L’Ebit rettificato è stato di 359,7 milioni, pari al 24,7% delle vendite, con una variazione totale del +15,7%. L’indebitamento finanziario è pari a 1,8 miliardi al 30 giugno 2023, in aumento di 268 milioni rispetto al 31 dicembre 2022, “principalmente dovuto al forte assorbimento di cassa derivante dall’accumulo di magazzino”. Durante il primo semestre, inoltre, si è registrato un effetto cambio negativo (-1,9%), principalmente dovuto al deprezzamento del dollaro statunitense nel secondo trimestre 2023 e un effetto perimetro positivo (+2,5%). La performance nel secondo trimestre, si legge nella nota, riflette l’attesa inversione degli effetti temporanei del primo trimestre, oltre che le condizioni meteo molto avverse in tutta l’Europa centrale e meridionale, e dal delisting temporaneo da parte di alcuni rivenditori europei a seguito delle negoziazioni commerciali legate agli aumenti di prezzo, successivamente effettuati con successo.
“Guardando al resto del 2023, rimaniamo fiduciosi sullo slancio positivo del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato rispecchiando la stagionalità e l’attesa normalizzazione della crescita dei volumi, grazie alla forza dei nostri marchi, e al buon andamento del canale on-premise – commenta il ceo Bob Kunze-Concewitz – Con riferimento alla marginalità, ci aspettiamo che l’andamento rifletta l’evoluzione del mix delle vendite e le diverse basi di confronto per gli aumenti di prezzo, nonché l’iniziale rallentamento dell’inflazione sul costo dei materiali oltre al phasing nelle spese di pubblicità e promozione e agli investimenti sostenuti per rafforzare gli assetti commerciali del gruppo”. A livello annuo “confermiamo la previsione di margine Ebit rettificato stabile in percentuale sulle vendite nette a livello organico nel 2023 nell’attuale contesto macroeconomico caratterizzato da continua volatilità. Inoltre, ci aspettiamo un’accelerazione dell’andamento negativo dell’effetto cambio per riflettere l’indebolimento del dollaro statunitense e di altre valute chiave del gruppo, mentre ci aspettiamo che l’effetto perimetro generi circa 10-15 milioni di Ebit rettificato su base annua”. “Riguardo al medio periodo, rimaniamo fiduciosi di continuare a realizzare un sostenuto sviluppo delle vendite e della marginalità a livello organico – conclude il ceo – facendo leva sul miglioramento del mix e sulla normalizzazione dell’inflazione sui costi di produzione”. A livello geografico le vendite nell’area Americhe (43% del totale) hanno registrato una crescita organica del 10,6%. Il mercato principale del gruppo, gli Stati Uniti, è cresciuto del +11,7%. nell’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa (30% del totale) la crescita è stata del 16,6%. Il mercato principale l’Italia, ha registrato un +13,4%, con un secondo trimestre molto sostenuto (+8,1%), trainato dagli aumenti prezzo, compreso quello più recente, nonostante l’inversione degli effetti temporanei del primo trimestre e le condizioni meteo molto avverse. Nell’area Nord, Centro ed Est Europa (19% del totale) invece la crescita organica è stata del 14,5% mentre le vendite in Asia Pacifico (7% del totale) sono cresciute organicamente del 26,2%.