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Cantine Settesoli capofila contratto di filiera “White Wine Identity”

Cantine Settesoli capofila contratto di filiera “White Wine Identity”Milano, 9 mar. (askanews) – Cantine Settesoli è capofila del contratto di filiera “White Wine Identity”, progetto quadriennale che coinvolge l’Università di Palermo assieme ad altre dieci aziende vitivinicole, di cui sette siciliane, con lo scopo di promuovere in Italia e all’estero il vino bianco prodotto nelle terre sicane attraverso diverse iniziative, “oltre che di riorganizzare la struttura per renderla più moderna e tecnologicamente avanzata”. Il contratto di filiera è promosso dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e ha l’obiettivo “di favorire la collaborazione tra i soggetti coinvolti, stimolare la creazione di migliori relazioni di mercato e garantire delle ricadute positive sulla produzione agricola”.



Cantine Settesoli investirà 10 milioni di euro in alcuni interventi volti a migliorare le performance produttive e tecnologiche dell’azienda. Saranno infatti installati due nuovi impianti fotovoltaici per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili che si aggiungono agli 11 impianti già attivi, di cui tre di ultima generazione, producendo 2 mln di kWh annui. “‘White Wine Identity’ è la prima iniziativa di questo tipo attuata in Sicilia” afferma il presidente di Cantina Settesoli, Giuseppe Bursi, spiegando che “il concetto di sviluppo sostenibile, tema alla base del contratto, è un’introiezione culturale che desideriamo venga condivisa in ogni suo aspetto e praticata da ciascun socio. L’attenzione per il territorio, sia in senso ambientale sia sociale – aggiunge – contraddistingue da sempre il nostro lavoro: questo progetto ci permette di essere ancora più all’avanguardia e di valorizzare ulteriormente i nostri vini bianchi e le produzioni delle terre sicane”.


La cooperativa con sede a Menfi (Agrigento) è inoltre parte attiva nella valorizzazione del territorio anche attraverso la collaborazione con Fondazione SOStain, programma del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e Assovini Sicilia “che promuove uno sviluppo etico e sostenibile del settore vitivinicolo siciliano, accompagnando e indirizzando le cantine aderenti verso la misurazione costante e la riduzione dell’impatto che le pratiche agricole hanno sull’ambiente”. “A partire dalla prossima vendemmia verrà apposto il marchio SOStain su alcuni dei nostri vini – prosegue Bursi – si tratta di prodotti già in possesso della certificazione VIVA, ma il programma del protocollo prevede parametri più stringenti, un Disciplinare composto da 10 requisiti minimi che include vari aspetti, dalla misurazione della water footprint e della carbon footprint al controllo del peso della bottiglia, dalla conservazione della biodiversità floristica e faunistica alla valorizzazione del capitale umano e territoriale, dal risparmio energetico alla salute dei consumatori”.


Cantine Settesoli ha chiuso il bilancio per l’anno 2023-2024 con un fatturato pari di poco meno di 50 mln di euro, registrando un aumento del 6,5% rispetto all’anno precedente, con un export pari al 55% dell’imbottigliato.