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Vino, a Vinitaly quattromila Cantine da Italia e oltre 30 Paesi

Vino, a Vinitaly quattromila Cantine da Italia e oltre 30 PaesiMilano, 5 mar. (askanews) – Sono quattromila le aziende del vino provenienti da tutta Italia e da oltre trenta Paesi che hanno confermato la loro presenza alla 56esima edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile.


“Una partecipazione espositiva consolidata che conferma la centralità del Salone internazionale del vino e dei distillati sempre più targetizzato sulle esigenze delle imprese e sulla promozione del settore in Italia e sui mercati esteri, storici ed emergenti” affermano gli organizzatori, spiegando che in questa direzione va anche il nuovo Piano strategico di Veronafiere “One 2024-2026, che contempla un rafforzamento ulteriore della mission di Vinitaly volta ad amplificare la piattaforma promozionale del brand per garantire, al contempo, investimenti per l’incoming sulla manifestazione e sul prodotto italiano nelle piazze export più strategiche, grazie a un radicamento di Veronafiere ancora più capillare proprio in quelle aree”. In contemporanea a Vinitaly 2024 anche la 28esima edizione di “Sol, International olive oil trade show” (area C); “Xcellent Beers” (area C) e il 25esimo “Enolitech, Salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra” (pad. F). Con le tre rassegne, il numero delle aziende presenti nei 17 padiglioni della fiera sale a quasi 4.300 (dato al 4 marzo 2024). Confermato anche “Vinitaly and the city”, il fuorisalone in calendario nel centro della città scaligera dal 12 al 15 aprile, che nel 2023 aveva registrato oltre 45mila degustazioni da parte dei winelover.


Sabato 13 aprile 131 produttori selezionati da Wine Spectator e Veronafiere si ritroveranno alle Gallerie Mercatali per la 13esima edizione di “Vinitaly Operawine”, l’evento première del Salone internazionale che ogni anno punta i riflettori sugli ambasciatori e sulle iconiche etichette del vino italiano negli States. Quest’anno si contano tre debutti rispetto alla selezione 2023, a cui si aggiungono sei aziende che tornano in lista dopo l’assenza dello scorso anno. Con 33 produttori rappresentati, la Toscana è ancora una volta la regione capofila ma sono confermati anche il secondo e terzo gradino del podio, occupati rispettivamente da Piemonte (19 aziende) e Veneto (18), seguiti a loro volta dalla Sicilia che passa dalle dieci cantine del 2023 a 16. E se due produttori selezionati su tre provengono proprio dalle “regioni bandiera” del vino italiano, guardando alla geografia enologica complessiva dello Stivale il primato per rappresentatività va al Nord (43%), seguito dal Centro (33%) e poi da Sud e Isole (24%). Tema del layout di “Vinitaly Operawine 2024” è l’opera lirica, iscritta da quest’anno nel Patrimonio immateriale dell’Unesco.

Vino, Lino Scaravonati nuovo direttore generale di Conte Vistarino

Vino, Lino Scaravonati nuovo direttore generale di Conte VistarinoMilano, 4 mar. (askanews) – Lino Scaravonati è il nuovo direttore generale di Conte Vistarino, la Cantina guidata da Ottavia Giorgi di Vistarino, trisnipote di Augusto Giorgi di Vistarino che nel 1850 importò dalla Francia e piantò per primo il Pinot Nero nell’Oltrepò Pavese. Scaravonati, che entrerà ufficialmente in carica a metà marzo, era direttore di produzione di Bisol 1542, azienda del Gruppo Lunelli nel quale il manager classe 1971 ha svolto una carriera ventennale.


“La prima attività a cui mi dedicherò sarà l’elaborazione di un piano strategico pluriennale, che si attuerà in vigneto, in Cantina e sui mercati, senza trascurare posizionamento, comunicazione e accoglienza, in accordo con la visione della proprietà” ha affermato Scaravonati, evidenziando che “alcune novità, già ‘on stage’ a Prowein dove attendiamo le visite degli importatori, degli stakeholder e della stampa di settore, saranno poi attuate a partire da Vinitaly”. “Vogliamo crescere soprattutto in eccellenza, oltre che in fatturato, nel prossimo quinquennio, come la nuova nomina dimostra: confido da sempre nelle persone che lavorano con me e sono certa dell’ottima scelta reciproca operata, poiché la mia azienda necessita di una nuova visione, di una persona scevra da ogni condizionamento, che mi affianchi nell’impostazione strategica” ha dichiarato la contessa Vistarino, spiegando che “la decisione del nuovo Dg di far parte della nostra squadra la rende ancora più forte e conferma, al pari della recente managerializzazione di altre importanti realtà locali e delle note acquisizioni degli ultimi mesi, l’appealing crescente dell’Oltrepò, che deve continuare ad arricchirsi di competenze e talenti, per avere il successo diffuso che merita. Personalmente, quindi anche in questo modo, desidero dare un ulteriore contributo alla valorizzazione e all’evoluzione della mia azienda nonché del territorio”.


“Dopo la ricostruzione aziendale degli anni Duemila e il seguente consolidamento qualitativo, oggi siamo nella fase della crescita strutturata” ha proseguito Ottavia Giorgi di Vistarino, aggiungendo che “come i miei predecessori, continuo a puntare sul Pinot Nero, certa che sui nostri terreni calcarei e argillosi, possa vincere prove sempre più prestigiose e competere con le più note etichette internazionali, sia nella versione in rosso che in quella a Metodo Classico. Progetto, quest’ultimo – ha concluso – che, dopo la creazione dei cru rossi sul modello della Borgogna, la costruzione della nuova Cantina e di una nuova sala di degustazione professionale per accogliere enoturisti e sommelier, per noi è diventato prioritario, guardando alla nostra storia, alla Champagne e ai nuovi consumatori”. Fondata nel 1674 a Rocca de’ Giorgi (Pavia), la Tenuta conta oggi 826 ettari, di cui 102 vitati, con al centro Villa Fornace. Da circa un ventennio, Ottavia Giorgi di Vistarino ha rivoluzionato l’azienda puntando sempre più sulla qualità e arrivando a selezionare tre Cru di Pinot Nero: “Pernice”, “Bertone” e “Tavernetto”. L’articolata gamma dei vini è oggi arricchita anche da etichette di Metodo Classico, fulcro dell’attività in fieri della nuova cantina inaugurata nel 2018.

Dal 29 febbraio al 2 marzo a Milano torna “Olio Officina Festival”

Dal 29 febbraio al 2 marzo a Milano torna “Olio Officina Festival”Milano, 25 feb. (askanews) – Affermatosi negli anni come l’unico think tank italiano nel comparto dell’olio da olive, “Olio Officina Festival” torna da giovedì 29 febbraio a sabato 2 marzo con l’edizione numero tredici e con un cambio di sede: saranno gli spazi della Fabbrica del Vapore a Milano il palcoscenico della tre giorni dedicata all’oro verde e al settore dei condimenti, ideata e diretta da Luigi Caricato.


“Il tema di quest’anno è ‘Olio musicale’ che è quanto mai attuale, anche perché, come tutti gli organismi viventi, anche le piante hanno una propria sensibilità ed emettono suoni, che ora, proprio in ragione di una specifica tecnologia, è possibile ascoltare” ha spiegato Caricato, sottolineando che “si potrà cogliere la plateale differenza tra una pianta sana di olivo ed una afflitta dal batterio Xylella fastidiosa”. Le melodie sono rese possibili attraverso l’applicazione di alcuni elettrodi sulle foglie e sui rami della pianta e tramite un algoritmo viene convertita l’impedenza elettrica in note musicali. Al festival si potranno ascoltare delle esecuzioni in presa diretta su piante d’olivo con tecnologia Plants Play. Al piano terra dell’area denominata “Ex Cisterne” vi sono tre ampie sale, una sarà riservata allo “Spazio letterario” e le altre due sale, “Saggi Assaggi” e “Sensoriale”, ad un ricco calendario di degustazioni guidate con una utile introduzione agli abbinamenti olio/cibo, e masterclass comparative per scoprire le infinite sfumature dell’olio e per confrontarsi anche con gli oli prodotti in altri Paesi, non solo europei. Non mancheranno poi le attività destinate ai bambini (la mattina del venerdì 1 marzo), “eccezionali nasi non ancora intaccati da pregiudizi”, e ci saranno come è consuetudine anche presentazioni di libri e originali installazioni, performance e mostre di ‘Arte da mangiare mangiare Arte’, associazione culturale da sempre a fianco di Olio Officina Festival, sin dalla prima edizione del 2012.


La sala Plenaria, collocata al primo piano, sarà il palcoscenico per i talk-show e le conferenze su temi di economia, politica, design e packaging, e cultura, ma anche per spettacoli e concerti. Al piano terra saranno invece collocati i banchi d’assaggio dei produttori con oli da tutta Italia e dal resto del mondo. Anche per questa edizione è previsto l’atteso appuntamento destinato ai collezionisti filatelici con due “annulli” dedicati il primo, venerdì 1 marzo, al tema “Olio musicale”, e il secondo, sabato 2 marzo, al tema “Assaggio olive da tavola”. A causa della estrema siccità combinata all’incremento dei costi energetici e di confezionamento in Italia il prezzo medio dell’olio extra vergine di oliva è passato dai 5,70 euro al chilo di novembre 2022 ai 6,13 euro di aprile 2023, toccando livelli medi mai visti in precedenza, tanto che negli ultimi mesi i prezzi hanno oscillato tra i 7 e gli 8 euro, raggiungendo picchi, nel febbraio 2024, di 9 euro al chilo e di 10 euro per l’olio biologico. “Questa congiuntura negativa può paradossalmente diventare l’occasione per avvicinare i consumatori agli oli di qualità, iniziandoli così alla straordinaria biodiversità olivicola italiana, che conta oltre 500 differenti olivigni (cultivar)” ha spiegato Luigi Caricato, aggiungendo che “in questo contesto è fondamentale che a vincere sia il valore del prodotto e non, come è accaduto in passato il prezzo più basso, con l’offerta in sottocosto permanente. Occorre, proprio facendo leva su questa circostanza dettata dalla necessità di mancanza di olio, far valere il concetto – ha concluso – che l’olio extra vergine di oliva è una risorsa preziosa e non una commodity come è accaduto negli ultimi decenni”.

Gli italiani e le caramelle: il 48% le considera rimedio per l’alito fresco

Gli italiani e le caramelle: il 48% le considera rimedio per l’alito frescoMilano, 25 feb. (askanews) – Gli italiani sono consapevoli che una corretta igiene orale è il metodo principale per un alito pulito e fresco (sono il 90%) ma quasi la metà dei nostri connazionali (48%) ritiene che mangiare una caramella possa aiutare. In primo luogo per il senso di pulizia che trasferisce (63%) e poi perché aiuta a sentirsi a proprio agio con gli altri (62%). Più in generale per tre italiani su quattro (74%) avere un alito profumato riveste una grande importanza. E’ quanto emerso da un’indagine commissionata da Unione italiana food, l’associazione di categoria che rappresenta le principali aziende produttrici di caramelle, ad AstraRicerche, attraverso interviste online poste ad un campione di italiani adulti tra i 18 e i 65 anni.


Tra le altre ragioni indicate dagli italiani nel consumo di una caramella che rinfresca l’alito c’è anche la sensazione di stare bene con sé stessi (39%), la piacevolezza (37%) e uno stato di benessere fisico e mentale (33%). Del resto, lo studio evidenzia come otto italiani su 10 (83%) almeno una volta nella vita si siano sentiti a disagio per il proprio alito. E’ chiaro che il gusto fa la differenza quando si tratta di freschezza. La menta è, prevedibilmente il gusto che per otto italiani su 10 (82%) è più di tutti aiuta in questo senso, scelta soprattutto dalle giovani generazioni, in particolare dalle donne della Gen Z.


“I recettori del freddo presenti in bocca, noti come recettori TRPM8, possono essere attivati da specifiche sostanze senza che sia necessario introdurre fisicamente qualcosa di freddo – spiega Giorgio Donegani, tecnologo alimentare – Il mentolo, in particolare, è la sostanza più utilizzata per la sua capacità di attivare i recettori del freddo: quando consumiamo prodotti che lo contengono, i recettori vengono stimolati, inviando al nostro cervello il segnale di una sensazione di freddo, anche se non c’è una vera diminuzione della temperatura”. In questa classifica dei gusti che danno freschezza, la menta è seguita dall’eucalipto, scelto dalla metà dei nostri connazionali (50%), in particolare baby boomers. Oltre ai sapori più balsamici e mentolati gli italiani apprezzano quelli agrumati tipici delle caramelle al limone (27%) e quelli alle erbe (26%). Più indietro, infine, vengono citati liquirizia (16%), zenzero (13%), arancia (8%) e caffè (4%).


Se andiamo a vedere le tipologie di caramelle esistenti sul mercato, scopriamo che le caramelle dure sono quelle che gli italiani accostano di più alla freschezza (38%) seguite dalle caramelle ripiene (13%), gommose (11,5%), tavolette (4%), gelée (4%), mou/toffee (2%) e lecca lecca (1,5%). Tra le occasioni in cui sentiamo più il bisogno di avere un alito fresco c’è il primo appuntamento (71,5%) seguito dai momenti di svago in compagnia (71%) e prima di un colloquio di lavoro (69%). Più dietro troviamo le riunioni in presenza (61%) e durante un lungo viaggio in macchina (49%).

Too good to go: nel 2023 salvati 121 mln di pasti, 21 mln nuovi utenti

Too good to go: nel 2023 salvati 121 mln di pasti, 21 mln nuovi utentiMilano, 25 feb. (askanews) – In un anno superati i 100 milioni di pasti salvati. E’ il traguardo tagliato da Too good to go, il marketplace per le eccedenze alimentari, pubblicato nel suo Impact report 2023. Per l’esattezza sono 121.686.720 i pasti che con la sua azione Too good to go ha evitato andassero sprecati, il 46% in più rispetto al 2022. L’impatto ambientale generato equivale ad aver evitato l’immissione nell’atmosfera di 328.554 tonnellate di CO2e e l’utilizzo di quasi 100 miliardi di litri di acqua non necessari.


In un solo anno, Too good to go ha aggiunto 21 milioni di nuovi utenti registrati e 72.000 nuovi negozi attivi e, in parallelo con la crescita della community, l’azienda ha investito in nuove soluzioni per aiutare a salvare ancora più cibo dallo spreco attraverso l’app del suo marketplace. Nel corso del 2023 sono stati lanciati Box dispensa e Too good to go platform, due soluzioni che raggiungono più in profondità la food chain per aiutare il settore ad avvicinarsi allo spreco zero. Milano, 25 feb. (askanews) – “Con il lancio del nostro Impact Report 2023, celebriamo non solo la crescita della nostra azienda, ma anche il nostro costante impegno nel promuovere un cambiamento positivo – afferma Mette Lykke, ceo di Too good to go Offriamo un modello che aiuta a risolvere uno dei maggiori problemi del mondo, e tutti gli attori coinvolti vincono. Ogni pasto che contribuiamo a salvare è un passo avanti verso un pianeta più sano”. Lykke aggiunge: “Il raggiungimento del significativo traguardo di 100 milioni di pasti salvati in un solo anno dimostra come, ora più che mai, Too good to go sia al servizio di un’esigenza del mercato di soluzioni sostenibili per contribuire a rallentare il cambiamento climatico. La crescita della nostra azienda è la prova che fondere scopo e profitto è possibile e che le aziende a impatto sociale possono apportare benefici alla società, all’economia e al pianeta, tutto allo stesso tempo”.


Per superare i limiti dell’accuratezza della rendicontazione non finanziaria delle aziende, Too good to go ha poi commissionato nuovi calcoli a Mérieux Nutrisciences Blonk, uno dei maggiori esperti internazionali di sostenibilità del sistema alimentare. Il loro lavoro, rivisto in modo indipendente dall’Università di Oxford e dal Wrap, dimostra che ogni pasto (un chilogrammo di cibo) risparmiato dallo spreco con Too good to go equivale a evitare 2,7 kg di emissioni di CO2e, 2,8 m2 di terra utilizzata all’anno e 810 litri di acqua. Ciò significa che, contribuendo a salvare dallo spreco oltre 300 milioni di pasti dal 2016, l’azienda ha prodotto un impatto ambientale, equivalente all’aver evitato 810.000 tonnellate di CO2e, 243 miliardi di litri di acqua e l’utilizzo di 840 milioni di m2 di terra l’anno.

Seconda edizione “Fiera dei Vini” a Piacenza Expo da 16 a 18 novembre

Seconda edizione “Fiera dei Vini” a Piacenza Expo da 16 a 18 novembreMilano, 24 feb. (askanews) – Piacenza Expo annuncia la seconda edizione della “Fiera dei Vini”, che quest’anno si svolgerà da sabato 16 a lunedì 18 novembre, promuovendo “l’idea di un vino emozionale, conviviale e originale”. Questi tre aggettivi costituiranno infatti il concept di questa edizione della rassegna, scelti tra le preferenze dei circa mille winelovers che nel 2023 hanno partecipato all’attività “Messaggi in bottiglia: tre parole per il tuo vino”, descrivendo attraverso apposite schede la propria etichetta del cuore.


“I termini emersi – spiegano gli organizzatori – non solo riflettono l’unicità e la peculiarità del vino, strettamente legato al territorio e alle molteplici interpretazioni possibili, ma evocano anche l’esperienza che ogni assaggio porta con sé: un momento ricco di valori e significati, che trasforma la degustazione in un’occasione di condivisione autentica con amici e familiari”. Le tre giornate della mostra mercato, di cui l’ultima riservata a professionisti e operatori secondo un format consolidato, costituiranno l’occasione per degustare, acquistare e scoprire nuove realtà enoiche, selezionate dall’apposito comitato tecnico come garante della qualità delle aziende espositrici. In esso dialogheranno i rappresentanti delle principali associazioni di sommelier: Antonello Maietta, former president dell’Ais, Roberto Donadini, presidente di Fisar e Vito Intini, presidente di Onav.


“Abbiamo concepito questo comitato come il direttore artistico di una mostra, incaricato di soddisfare il pubblico con un prodotto attentamente ideato, interpretato e realizzato” ha spiegato Sergio Copelli, coordinatore generale di Piacenza Expo, aggiungendo che “ora desideriamo creare un’identità intelligente che possa interpretare di anno in anno la contemporaneità del vino e dei territori. Oltre alla crescita del numero di appassionati – ha concluso – l’obiettivo è consolidare il consistente patrimonio di contatti professionali già raccolti nel lunedì riservato agli operatori e interessati all’offerta enologica dell’edizione 2024”. Le aziende che intendono proporre la propria candidatura per la Fiera dei Vini potranno pre-accreditarsi sul sito della manifestazione a partire dal 10 marzo.


Foto di Sara Fenu

Cons. Vino Custoza Doc e Cuochi veronesi insieme a “Garda Food e Drink”

Cons. Vino Custoza Doc e Cuochi veronesi insieme a “Garda Food e Drink”Milano, 24 feb. (askanews) – Anche per il 2024, il Consorzio Tutela Vino Custoza Doc e l’Associazione cuochi veronesi presieduta da Mida Muzzolon, uniscono le forze per la promozione del territorio, delle sue eccellenze e del vino bianco di Verona, a partire da “Garda Food&Drink”, in programma il lunedì 26 e martedì 27 febbraio al Veronello Resort di Calmasino di Bardolino (Verona). Giunto quest’anno alla sua quarta edizione, l’evento “sarà ricco di occasioni per conoscere, assaggiare e apprendere”: i visitatori avranno infatti l’opportunità di scoprire le diverse declinazioni del Custoza, partecipare a cooking show, convegni e conferenze tenuti da esperti del settore.


Il 26 febbraio dalle 15 alle 16 si terrà il convegno con degustazione dal titolo “Custoza: il vino bianco di Verona, prezioso alleato di ogni cuoco e sommelier” a cura del Consorzio e dell’Associazione. Alla stessa ora del giorno successivo è prevista invece la conferenza-dibattito “Il pane nella ristorazione nel 2024”, con l’intervento del maestro fondatore di “Ambassadeur du Pain Italia”, Piergiorgio Giorilli. A concludere la giornata, a tutti i presenti verrà offerto un aperitivo con piatti a cura dei Cuochi Veronesi e il Custoza. “Siamo davvero felici di poter proseguire la nostra collaborazione con l’Associazione cuochi veronesi, che condivide con noi i valori dell’eccellenza e della valorizzazione del nostro splendido territorio” ha dichiarato Roberta Bricolo, presidente del Consorzio, sottolineando che “questo è solo il primo passo di un viaggio che nei prossimi mesi vedrà svilupparsi nuove importati sinergie tra il Consorzio e la ristorazione del veronese, con l’obiettivo di fornire, tanto agli operatori più esperti quanto ai giovani cuochi, sommelier e maître di sala, strumenti sempre nuovi per comunicare al meglio il nostro territorio”.

Dopo Gorelli e Lonardi si laurea anche l’enologo siciliano

Dopo Gorelli e Lonardi si laurea anche l’enologo sicilianoMilano, 23 feb. (askanews) – Pietro Russo è il terzo Master of Wine italiano: dopo Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi, con i quali ha condiviso il percorso di studi, è il primo enologo del nostro Paese ad aver ottenuto il prestigioso titolo dall’Institute of Masters of Wine, la più autorevole e antica organizzazione del vino al mondo, che ha laureato fino ad oggi 414 MW provenienti da 31 diversi Paesi del mondo.


“È stato un percorso di studi difficilissimo e al contempo ricco di soddisfazioni: mi piace pensare che questo sia solo il punto di partenza per numerose altre sfide professionali” ha dichiarato Russo, nato nel 1985 a Marsala (Trapani), che ha iniziato il suo percorso di studente Master of Wine nel 2014: superati brillantemente i primi due Stage, come prova finale ha presentato un research paper dal titolo Comparative analysis of different tartaric stabilisation techniques, including the impact of new ingredient labelling rules, for Grillo and Nero d’Avola wines from Sicily. Russo è l’unico enologo Master of Wine italiano: da oggi la filiera produttiva potrà contare su di un rappresentante tecnico che potrà dare ulteriore visibilità al vino italiano in ambito internazionale.


“Assieme a Gorelli e Lonardi costituiamo un team che, con competenza, diversità e complementarità, si fa ambasciatore autorevole dell’eccellenza enoica nazionale nel mondo” ha aggiunto, ricordando che “insieme abbiamo redatto il capitolo italiano della Sotheby’s Wine Encyclopedia, riconosciuta come la Bibbia del vino mondiale”. Dopo alcune esperienze lavorative in Languedoc, Sicilia, Spagna, Bordeaux, Toscana e Nuova Zelanda, nel 2010 è tornato nella sua terra come enologo di Donnafugata. “Sono felice di aver contribuito al consolidamento qualitativo dei vini aziendali e di aver partecipato attivamente alla nascita e allo sviluppo stilistico dei vini delle tenute dell’Etna e di Vittoria” ha proseguito Russo, ricordando che “la famiglia Rallo, alla quale sono riconoscente, mi ha dato la possibilità di continuare il percorso di studi e di lavorare quotidianamente a progetti ambiziosi e innovativi. Continuerò a collaborare con il team tecnico – ha concluso – a progetti di rilievo per portare alla luce le ancora enormi potenzialità di crescita della Sicilia vinicola e dei suoi territori”.

”Vinetia tasting”: i grandi vini veneti si raccontano a Treviso

”Vinetia tasting”: i grandi vini veneti si raccontano a TrevisoMilano, 22 feb. (askanews) – Un’intera giornata dedicata alla scoperta dei migliori vini del Veneto nel cuore di Treviso: domenica 17 marzo “Vinetia Tasting – Il Veneto nel Calice” torna nella sede della Camera di Commercio a Treviso. Giunto alla terza edizione, l’evento annuale organizzato da Ais Veneto invita gli appassionati ad assaggiare le eccellenze della regione, selezionate dai degustatori della guida “Vinetia 2024”.


“Questo evento è pensato per valorizzare non solo la qualità dei vini, ma anche la storia, la cultura e la passione che si celano dietro a ogni bottiglia” ha spiegato il presidente dell’Ais Veneto, Gianpaolo Breda, sottolineanto che “Vinetia Tasting è molto più di un evento enoico: è un incontro con le radici del nostro territorio, un viaggio attraverso paesaggi viticoli che raccontano storie secolari: questa giornata è un tributo alla maestria dei nostri produttori, custodi di tradizioni che si rinnovano a ogni sorso”. Aperta dalle 10.30 alle 19, la manifestazione propone banchi d’assaggio per scoprire le storie e le tradizioni che si celano in ogni calice e prevede tre masterclass condotte da esperti del settore per approfondire diversi territori ed eccellenze. “Il Custoza: stili ed evoluzioni” è il primo incontro della giornata: in programma alle 13 sarà guidato dal wine expert Costantino Gabardi e da Gianpaolo Breda, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Vini Custoza Doc. Alle 15 seguirà la masterclass organizzata assieme al Consorzio di Tutela Vini Valpolicella dal titolo “Il Recioto della Valpolicella” presentata da Alberto Brunelli, enologo responsabile tecnico del Consorzio, e da Breda. Infine, alle 17, appuntamento con “I bordolesi veneti”, approfondimento curato dal docente Ais, Vito Francesco D’Amanti, dedicato ai vitigni internazionali destinati alla produzione di grandi vini veneti.


Alle 11 è previsto infine il “Memorial Dino Marchi”, riconoscimento dedicato “al già presidente di AIS Veneto e figura carismatica del mondo della sommellerie”, che quest’anno premia cinque aziende della Guida ai Vini del Veneto Vinetia per il ruolo svolto in altrettante categorie: tutela del paesaggio, salvaguardia della biodiversità e dei vitigni storici, promozione del territorio e dell’enoturismo, impegno sociale e promozione dell’arte e della cultura.

Vino, Valentina Ursic nuova direttrice marketing di Rinaldi 1957

Vino, Valentina Ursic nuova direttrice marketing di Rinaldi 1957Milano, 22 feb. (askanews) – Valentina Ursic è stata nominata nuova direttrice marketing di Rinaldi 1957, la società bolognese di distribuzione di alcolici su scala nazionale. Lo ha annunciato la stessa azienda spiegando che l’ingresso della manager con oltre 20 anni di esperienza nel settore accumulati in Italia e nel mondo, si allinea con i dichiarati obiettivi aziendali di rafforzamento dell’area vini e di espansione di quella spirit nel 2024.


Goriziana, classe 1974, già sommelier e degustatrice Ais nonché lifestyle coach, Valentina Ursic ha lavorato, tra l’altro, per Stock Spirits Group, Tenuta Luisa, Castello di Spessa e Distillerie Bonollo Umberto. “Oggi il consumatore non esce per il semplice atto di bere ma per vivere un’esperienza. In particolare, si sta rafforzando il legame con maitre e barman che, grazie alla loro conoscenza, sono in grado di fornire anche qualche chicca in più in termini di storytelling” ha affermato Valentina Ursic che, “nella sua idea di innovazione in termini di marketing, ha intenzione per questo di lasciare grande spazio a masterclass ed eventi che avvicinino il consumatore al prodotto, alla sua storia, al suo territorio di origine”. Di qui, la ricerca di nuove referenze ad hoc da inserire nel portfolio Rinaldi che “esaltino proprio la territorialità e non solo nel mondo degli spirit, ma anche nel settore enoico”.


Ad affiancarla in questo innovamento del portfolio e della visione, ci sono la nuova senior brand manager, Monica Traversa, la brand manager Valentina Tamburi, e i brand ambassador Paolo Vercellis e Carmen Popa, a cui si aggiungeranno presto un collega che si occuperà della promozione dei prodotti distribuiti nel Sud Italia, e un nuovo junior brand manager.