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Vino, 2.000 operatori e 350 giornalisti a “Chianti Classico Collection”

Vino, 2.000 operatori e 350 giornalisti a “Chianti Classico Collection”Firenze, 19 feb. (askanews) – Duecentoundici aziende partecipanti, 773 vini in degustazione, duemila operatori di settore e 350 rappresentanti della stampa nazionale ed internazionale accreditati. Questi i numeri della “Chianti Classico Collection”, l’anteprima di Firenze che nei giorni scorsi ha inaugurato l’anno del centesimo anniversario del Consorzio più antico d’Italia.


Caratterizzata, come da tradizione, da un’organizzazione impeccabile, la manifestazione ha offerto una preziosa panoramica sulle nuove annate in commercio: la 2022, e le tipologie Riserva e Gran Selezione 2021. La possibilità di scoprire i nuovi millesimi è stata offerta quest’anno anche al pubblico il 16 febbraio, giornata che ha visto la partecipazione complessiva di circa 500 appassionati.

Vino, dal 23 al 25 marzo la 13esima edizione di Paestum Wine Fest

Vino, dal 23 al 25 marzo la 13esima edizione di Paestum Wine FestMilano, 19 feb. (askanews) – Talk scientifici, masterclass, incontri con Cantine, produttori di distillati e distributori italiani: torna con “un programma articolato e di alti contenuti con i più autorevoli nomi del mondo del vino e degli spirit”, il Paestum Wine Fest 2024, il salone del “fare business” più grande del Centro e del Sud Italia. La tredicesima edizione è in programma dal 23 al 25 marzo nello storico ex Tabacchificio Next di Borgo Capasso di Paestum (Salerno), e vede il patrocinio del ministero del Turismo e di quello dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste.


Il festival, ideato da Angelo Zarra e diretto da Alessandro Rossi, quest’anno “guarda in una nuova direzione e si apre a una sempre più ampia platea di professionisti e operatori del settore grazie al supporto e alla collaborazione dei più autorevoli opinion leader del mondo del vino e una deadline sempre più articolata di contenuti sui mercati e tendenze del settore vitivinicolo”. Tre giorni di convegni che partono da sabato 23 con i “Monitor” intitolati: “Vino e mercati, la percezione del Sud”, “Il futuro enologico: innovazioni e prospettive che rivoluzioneranno il comparto vino”, “Analisi commerciale del comparto vino italiano nel mondo”, e “Spiriti raffinati: i distillati tra passato, presente e futuro”. Domenica 24, invece, è invece previsto il convegno “Le nuove frontiere della comunicazione del mondo vino” e, nella giornata di chiusura di lunedì 25, “L’importanza degli eventi vino in ottica di marketing e comunicazione settoriale”, “Vita da Barman” e “Vino e Management”. Il 23 marzo prenderanno il via anche le masterclass con “Champagne si nasce e non si diventa…” condotta dall’esperta Vania Valentini; “Internazionali o autoctoni? Bolgheri: affondo sui maggiori interpreti” con Eros Teboni, già miglior sommelier d’Italia e del mondo; “I vigneti metropolitani” con Antonella Amodio; e “Fiano senza confini: un vitigno declinato a livello mondiale” curata da Charlie Arturaola.

Apre a Milano la “casa del vino” di Paola Bacchetti e DoctorWine

Apre a Milano la “casa del vino” di Paola Bacchetti e DoctorWineMilano, 19 feb. (askanews) – Sarà una serata dedicata all’Amarone, il 22 febbraio, ad inaugurare il calendario di appuntamenti di un nuovo “luogo del vino” a Milano: lo Spazio Paola Bacchetti & DoctorWine”. Centosettanta metri quadrati di uffici e altrettanti di magazzino in via Privata Gradisca 11, aperti al pubblico per corsi di formazione e approfondimento sul vino, e a disposizione delle aziende, dei Consorzi, delle associazioni, del trade e di altri operatori per masterclass e meeting, eventi e degustazioni.


La masterclass sul più celebre dei rossi veneti, che sarà condotta dalla sommelier e penna di “Puntarella Rossa”, Livia Belardelli, è parte di un primo ciclo di tre incontri di approfondimento, uno al mese, che si terranno il giovedì dalle 19 alle 20.30. Il 21 marzo e il 18 aprile toccherà invece alla sommelier e co-curatrice de L’Assaggiatore dell’Onav, Flavia Rendina tenere prima un focus con degustazione dedicato al Piemonte, e poi su “Il Sangiovese in Toscana”. Paola Bacchetti, direttore commerciale e responsabile eventi di DoctorWine, si è detta “felice di aver realizzato un sogno che avevo da tempo: offrire a tutti gli amici produttori, agli operatori del settore e a tutti coloro che intendono avvicinarsi al mondo del vino un punto di riferimento milanese in cui possano ritrovare la competenza, lo spirito e l’approccio di DoctorWine per riunirsi, formarsi e trovare occasioni di crescita, conoscenza e diffusione della cultura vinicola”.

Vino, si è chiusa a Firenze “Chianti Lovers e Rosso Morellino”

Vino, si è chiusa a Firenze “Chianti Lovers e Rosso Morellino”Firenze, 18 feb. (askanews) – Oltre 100 aziende del territorio e più di 200 etichette sono state le protagoniste di “Chianti Lovers & Rosso Morellino 2024”, nona edizione dell’anteprima che si è tenuta oggi alla Fortezza da Basso di Firenze.


“Anche quest’anno la manifestazione si conferma una grande occasione di visibilità per un mondo come quello del vino che sta vivendo un difficile momento sotto tanti punti di vista, dai cambiamenti climatici a una burocrazia asfissiante” ha affermato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, aggiungendo che “malgrado queste problematiche il Chianti è continuato a crescere e non manca l’apprezzamento degli operatori e del pubblico per l’alta qualità delle etichette”. “In questa intensa giornata di degustazione abbiamo condiviso e commentato con la stampa e gli appassionati lo stile inconfondibile e le peculiarità delle nuove annate del Morellino” ha dichiarato Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Morellino di Scansano, sottolineando che “per quanto riguarda la versione Annata, possiamo affermare che questi primi assaggi del millesimo 2023, ancora in affinamento, confermano le buone sensazioni che avevamo riscontrato a fine vendemmia”. “Freschezza, morbidezza e tannini lievi definiti mettono già in evidenza lo stile inconfondibile della Denominazione, come versione elegante e gradevole di Sangiovese che si affaccia sulla Costa Toscana” ha proseguito, concludendo “la Riserva 2021 si presenta come vino che ha già una sua personalità perché riesce a combinare in maniera armoniosa la freschezza tipica del Morellino con una struttura importante”.


Foto di Alessandro Fibbi

Vino, un libro racconta Chateau d’Yquem, Tenuta simbolo del Sauternes

Vino, un libro racconta Chateau d’Yquem, Tenuta simbolo del SauternesMilano, 18 feb. (askanews) – Ad una manciata di mesi dalla scomparsa del conte Alexandre de Lur Saluces, che per quasi quattro decadi ha guidato l’azienda di famiglia, dal 1999 nelle mani del gruppo del lusso Lvmh, è arrivato nelle librerie italiane “Chateau d’Yquem”, un volume monografico dedicato alla storica Cantina del Sauternes, una delle realtà più famose e iconiche del panorama enologico mondiale. Edito da seipersei edizioni, il libro è firmato dalla critica enogastronomica Cinzia Benzi ed è corredato dalle fotografie di Francesca Brambilla e Serena Serrani.


Nelle sue 176 pagine, il prezioso volume illustra il cammino evolutivo e ripercorre l’epopea della Tenuta, offrendo la descrizione dei vitigni e gli stili di vinificazione adottati, ma anche la tenacia della visionaria fondatrice Josephine Sauvage d’Yquem fino all’attuale presidente e Dg Pierre Lurton, assieme all’italianissimo directeur d’exploitation, Lorenzo Pasquini, che conducono il lettore verso il futuro di Yquem. Alla stesura del libro hanno partecipato, con le proprie riflessioni, anche Eleonora Cozzella, Federico De Cesare Viola, Maddalena Fossati Dondero, Andrea Grignaffini, Paolo Marchi, Leila Salimbeni, Gabriele Gorelli, Massimo Bottura e Giuseppe Palmieri.


Le immagini di Brambilla e Serrani, interpreti della food photography italiana, immortalano i vigneti nel lento alternarsi delle stagioni, il silenzio delle cantine dove le bottiglie riposano, e naturalmente la magnifica Tenuta. Ad arricchire il tutto, le illustrazioni di Gianluca Biscalchin, che interpreta le note di degustazione di Yquem, tratteggia alcuni dei possibili abbinamenti al vino e ci regala altri scorci della Cantina.

Vino, Bani (Consorzio Vino Chianti): a gennaio +21% di vendite

Vino, Bani (Consorzio Vino Chianti): a gennaio +21% di venditeFirenze, 18 feb. (askanews) – “Dopo che l’anno scorso si è chiuso con un’ulteriore riduzione delle vendite, a gennaio abbiamo registrato un +21% di vendite rispetto a gennaio 2023: siamo partiti col piede giusto, l’importante è mantenere il ritmo e la tendenza. Per capire davvero dove andrà il mercato, serviranno ancora alcuni mesi. Dai primi dati, però, abbiamo verificato che c’è un aumento del volume delle vendite, e soprattutto c’è un aumento dei prezzi medi di vendita del 5-6% e questo è di aiuto alle aziende, che stanno affrontando un periodo non semplice, anche e soprattutto per i contraccolpi sui mercati esteri delle crisi internazionali. Se guardiamo i dati della grande distribuzione, nel 2023 abbiamo venduto 3 mln di bottiglie in più rispetto a 2019. La grande distribuzione rappresenta uno dei principali canali di sbocco della della nostra Denominazione, per cui guardiamo al futuro con positività”. Lo ha spiegato il direttore del Consorzio Vino Chianti, Marco Alessandro Bani, a “Chianti Lovers & Rosso Morellino”, l’anteprima in corso alla Fortezza da Basso a Firenze.


“All’interno del Consorzio stiamo studiando nuove tipologie di Chianti da poter mettere sul mercato” ha aggiunto il presidente del Consorzio, Giovanni Busi, spiegando che “per quel che riguarda i nuovi mercati, come un po’ tutti i vini italiani, oggi siamo poco presenti in Sudamerica ma in quell’area ci sono le potenzialità per un incredibile sviluppo, perché la Denominazione del Chianti è molto apprezzata”. Sul fronte Asia, “la Cina sarà un Paese a cui dobbiamo guardare con grande attenzione, così come al Vietnam, dove l’apprezzamento per il Chianti sta crescendo in maniera esponenziale” ha continuato il presidente del Consorzio, sottolineando che “non possiamo trascurare i mercati esteri perché sono importanti quanto quello italiano: è necessario fare maggiori investimenti, maggiore promozione, maggiore pubblicità”. Foto di Alessandro Fibbi

Vino, Busi: rivolta trattori è un sintomo, urge abbattere burocrazia

Vino, Busi: rivolta trattori è un sintomo, urge abbattere burocraziaFirenze, 18 feb. (askanews) – “La rivolta dei trattori è un sintomo. È il segnale che il settore sta arrivando al limite della sopportazione. Dal nostro punto di vista, quello che viviamo come un peso è la burocrazia, perché pone dei forti limiti alle imprese. Le istituzioni dovrebbero promuovere la ricerca in agricoltura, invece la burocrazia la rallenta. Abbiamo bisogno di uno Stato che sia veloce e agile come lo sono le imprese, magari di più. Se fosse così, potremmo fare grandi cose”. Lo ha detto il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, a margine del “Chianti Lovers & Rosso Morellino”, l’anteprima in corso alla Fortezza da Basso a Firenze.


“Il nostro settore sta subendo i contraccolpi dell’inflazione, dei tassi alti di interesse, del costo delle bollette: servono politiche che riescano a far tornare il denaro nei portafogli delle famiglie” ha proseguito Busi, spiegando che “la scienza e la ricerca saranno gli strumenti con cui supereremo le difficoltà del settore, perché si tratta di difficoltà legate ad agenti esterni, come il cambiamento climatico o la minore capacità di spesa delle famiglie”. “La qualità della produzione è invece rimasta di altissimo livello” ha sottolineato il presidente, concludendo “partiamo dal cambiamento climatico, la ricerca ci darà l’opportunità di utilizzare materiale vivaistico che possa resistere alla siccità e alle temperature più alte, alle malattie”.


Foto di Alessandro Fibbi

Vino, a “Slow Wine Fair 2024” tanti incontri e confronti con esperti

Vino, a “Slow Wine Fair 2024” tanti incontri e confronti con espertiMilano, 18 feb. (askanews) – Si arricchisce il programma di eventi che animeranno la Slow Wine Fair 2024, terza edizione della manifestazione dedicata al vino buono, pulito e giusto che si terrà a BolognaFiere dal 25 al 27 febbraio.


Tra le degustazioni ai banchi di assaggi di quasi un migliaio di produttori e tante, interessanti, masterclass, non mancano infatti convegni, presentazioni e incontri che vedono esperti, produttori, docenti e autori confrontarsi sulle principali istanze legate al panorama vitivinicolo internazionale. Momenti di riflessione in cui scambiarsi idee su buone pratiche e obiettivi futuri, ma soprattutto conoscere storie ed esperienze virtuose che stanno tracciando nuove strade nel mondo della viticoltura da un punto di vista ambientale, culturale e sociale. Lo “Spazio Reale Mutua” (padiglione 15), sostenitore ufficiale di Slow Food Italia e main partner dell’evento, ospiterà conferenze in cui esplorare le diverse sfaccettature della sostenibilità in campo vinicolo, e il 26 febbraio alle 11 la cerimonia del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow , in cui saranno attribuiti 32 riconoscimenti a tutte quelle realtà che si distinguono per la loro carta dei vini territoriale o tematica.


Gli incontri della “Demeter Arena” (padiglione 20) daranno invece spazio alle molteplici esperienze di produttrici e produttori che aderiscono alla rete internazionale della Slow Wine Coalition. Dalle montagne del Tauro in Turchia, dove Heritage Vines of Turkey è impegnata nella salvaguardia di vecchi vigneti sull’orlo dell’estinzione, ai villaggi dei distretti di Shamakhi e Ismailli, in Azerbaigian, dove a quote comprese tra i 700 e gli 800 metri sopra il livello del mare, si coltiva l’uva madrasa, Presidio Slow Food, per finire in Abruzzo, dove la Comunità dei viticoltori teatini è impegnata nel portare avanti e promuovere valori legati all’artigianalità della produzione e alla sostenibilità ambientale e sociale. La “Demeter arena” sarà anche il luogo in cui saranno messi a fuoco alcuni dei temi portanti di questa edizione assieme ad alcuni dei massimi esperti del settore. Tra i protagonisti Adriano Zago, consulente e formatore, fondatore e direttore di Cambium formazione, primo master internazionale in biodinamica per il vino e vignaiolo, e Lydia e Claude Bourguignon, microbiologi dei suoli e vignaioli che da oltre 30 anni aiutano i vigneron a curare i loro terreni. Nei loro interventi sarà approfondito il concetto di suolo sano, tra fertilità e rigenerazione, ma anche i fattori che determinano il terroir di differenti produzioni agricole, quali la biodiversità microbica, le sue caratteristiche geologiche e i suoi nutrienti. In “Casa Slow Food” (padiglione 15a), sostenuta da ICPI, saranno infine illustrate alcune storie che stanno contribuendo a cambiare l’approccio verso il sistema vitivinicolo e non solo. Si comincia il 25 febbraio alle 13 con “Intrepide” di Laura Donadoni, la raccolta pubblicata da Slow Food Editore che analizza il ruolo della donna nel mondo del vino, partendo dall’esperienza personale delle protagoniste, per aprire una riflessione più ampia sulla discriminazione di genere e sul bisogno di lottare per un sistema più inclusivo e sostenibile. Il 25 febbraio alle 17 toccherà al Manuale di viticoltura biodinamica di Terra Nuova Edizioni, frutto del lavoro ventennale di Adriano Zago , riunisce indicazioni, suggerimenti, esperienze di successi e condivisioni di aspetti critici, attraverso l’esperienza concreta di aziende viticole biodinamiche italiane e internazionali. Presente anche Massimo Montanari, uno dei massimi storici dell’alimentazione, che il 26 febbraio alle 15, attraverso il suo libro “Amaro. Un gusto italiano”, esplora questo tratto distintivo della nostra cultura, scavando tra fonti letterarie e trattati di botanica, agricoltura, cucina, dietetica.

Lonardi: siamo di fronte a grande cambiamento, serve ripensare il vino

Lonardi: siamo di fronte a grande cambiamento, serve ripensare il vinoMontepulciano (Siena), 17 feb. (askanews) – “Siamo di fronte ad un grande cambiamento e questa trasformazione dell’ambiente in cui si coltiva riguarda anche la Toscana, un territorio che sembrava molto stabile, deputato alla produzione di vini di altissima qualità, e che oggi invece deve ripensarsi e fare nuove valutazioni. C’è molto da fare, soprattutto per quanto concerne ciò che definisce la qualità e cioé il vigneto che è oggi in grande difficoltà. Il cambio climatico non è solo un aumento di temperatura ma sono la forte alternanza tra le annate, gli sbalzi termici importanti con le gelate primaverili e i colpi di caldo, tutti fattori che stanno fortemente indebolendo il sistema cardiaco e vascolare delle piante, che funzionano meno, che pompano meno, che hanno meno energia. Dobbiamo ripensare al vigneto del futuro se vogliamo pensare di avere uno strumento che possa contrastare il cambio climatico e rendere sostenibili le aziende”. Lo ha spiegato ad askanews, il Master of Wine, Andrea Lonardi intervenuto all’Anteprima del Nobile di Montepulciano che si chiude stasera alla Fortezza del borgo senese. Dopo averne parlato all’ultima edizione di Amarone Opera Prima, il 50enne veronese, vicepresidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, è tornato ad insistere sulla necessità di “passare da un’analisi quantitativa ad una qualitativa”, per leggere il cambiamento climatico e ripensare ai vini da produrre.


“Il Sangiovese in carenza di acqua e in condizione di elevate temperature, tende a sintetizzare molti polifenoli che sono dei tannini molto duri che rendono il vino meno piacevole” ha proseguito, precisando che “se noi analizziamo da un punto di vista quantitativo la vendemmia 2021 rispetto a quella del 2023 non notiamo una grande differenza, cosa che invece succede da un punto di vista qualitativo, utilizzando l’Indice di Winkler, l’Indice di Huglin o il totale dei millimetri di pioggia caduti”. “Questo è un tema che va preso in considerazione anche dai giornalisti specializzati perché dobbiamo pensare a come si valutano le annate in funzione di un nuovo approccio qualitativo nell’analisi del dato” ha continuato, aggiungendo che “ad esempio, più concentrate, più ricche e più tanniche saranno aspetti non più positivi per valutare le annate, mentre al contrario, il fatto di essere più leggere, più sapide, più leggiadre (un tempo accezioni negative nel giudizio) diventano elementi in linea con il mercato e con la contemporaneità stilistica del vino”. “Quella di Montepulciano è una zona molto interessante, perché soffre meno di stress idrico rispetto a territori dove c’è una componente scheletrica più alta nei suoli, come il Chianti Classico e alcuni areali di Montalcino” ha precisato, aggiungendo che “ha inoltre un’orografia che consente di realizzare dei bacini recuperando le acque di scorrimento superficiale e una natura pedologica dei suoli che potrebbe limitare l’effetto di un eventuale stress con la concentrazione tannica”. “Vedo dunque il Nobile come una grande opportunità stilistica per il futuro del vino e soprattutto per la direzione in cui stiamo andando nel mondo dei fine wines” ha proseguito, sottolineando però che “è chiaro che ci vuole, e questo è un aspetto sui cui il Nobile in passato ha un po’ dormito, un approccio disciplinato nel momento in cui si vinifica e si porta in affinamento questo vino. Questa – ha concluso – è la grande sfida di questa Denominazione: se riesce a lavorare a questo, credo ci sarà un futuro molto roseo però serve che venga fatto in maniera collettiva per comunicare un cambio di mentalità e di approccio”.


Foto di Elisa Valdambrini

Vino, Carloni: attenzione a attività regolatoria, può essere distruttiva

Vino, Carloni: attenzione a attività regolatoria, può essere distruttivaMontepulciano (Siena), 17 feb. (askanews) – “Il tema che oggi affligge l’agricoltura è la reddittualità, il fatto di riuscire ad aumentare il valore aggiunto dei prodotti e a fare in modo che siano pagati il giusto prezzo la fatica e il sacrificio dei produttori. Questo, è un esempio di come un Consorzio che mette insieme produttori, alla fine generi la capacità di essere competitivi sui mercati, un brand riconosciuto a livello internazionale come il Vino Nobile di Montepulciano e una maggiore mark-up del prodotto: questo è l’esempio da seguire”. Lo ha detto ad askanews il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, intervenuto alla Fortezza di Montepulciano (Siena) per l’Anteprima del Vino Nobile.


“Attraverso i Consorzi, in Italia sono nati da decine di anni, o addirittura da cento come nel Chianti Classico, prodotti che si sono evoluti e che hanno saputo stare sui mercati in modo competitivo: la via è quella di aumentare il valore del nostro prodotto e riuscire ad essere competitivi e fare massa critica” ha aggiunto l’esponente leghista, aggiungendo che “il settore del vino è uno di quelli più sfidanti perché interseca alcune grandi tematiche europee come il regolamento sul packaging, le nuove direttive sui prodotti alcolici e altri temi che impattano fortemente su questo settore. Quindi – ha concluso – dobbiamo stare molto attenti nell’attività regolatoria, perché un’eccellenza può essere distrutta in poco tempo da un’etichetta sbagliata o dall’obbiettivo di sostenibilià che vieta, ad esempio, il vetro a perdere. Dobbiamo ritornare a fare prodotti di eccellenza ad alto valore aggiunto”. Foto di Elisa Valdambrini