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Consorzio vini d’Abruzzo: il 29-30 aprile c’è “Fai Percorsi Slow 2023″

Consorzio vini d’Abruzzo: il 29-30 aprile c’è “Fai Percorsi Slow 2023″Milano, 17 apr. (askanews) – Sabato 29 e domenica 30 aprile andrà in scena la prima edizione di “Fai Percorsi Slow 2023”, evento ideato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo in collaborazione con le Delegazioni regionali di Fai e Slow Food.

Si tratta di una due giorni che vedrà riuniti in luoghi d’arte delle quattro province abruzzesi, vignaioli, produttori, allevatori e artigiani alimentari, “impegnati a raccontare il loro lavoro quotidiano, che si concretizza attraverso produzioni d’eccellenza, spesso uniche nella loro specificità, e ad agire insieme per intercettare un pubblico attento e sensibile, disposto a fare la propria parte per non perdere questa straordinaria biodiversità”. I luoghi sono il Chiostro del municipio e la sala dei Banderesi a Bucchianico (Chieti); il Convento di San Giovanni a Capestrano (L’Aquila); il Chiostro di San Francesco, il giardino delle Clarisse e Palazzo Coppa Zuccari a Città Sant’Angelo (Pescara); il Parco delle arti musicali (Complesso Torri Montanari) di Lanciano (Chieti); il Convento degli Zoccolanti a Montorio al Vomano (Teramo), e la Chiesa incompiuta di Santa Maria del Piano a Pollutri (Chieti). Questi luoghi identitari, scelti e presentati dalle Delegazioni Fai assieme ai Presìdi Slow Food e alle Comunità del Cibo abruzzese, e con l’offerta delle cantine del Consorzio, comporranno sei itinerari alla scoperta delle meraviglie d’Abruzzo.

Altri percorsi enoturistici ed esperienze con oltre 200 punti di interesse storico, artistico, culturale e naturale si possono trovare sulle pagine web di “Abruzzo Wine Experience”.

Vini di Arnaldo Caprai e Tenute Biserno guest star di Premieurs Etoiles

Vini di Arnaldo Caprai e Tenute Biserno guest star di Premieurs EtoilesMilano, 17 apr. (askanews) – Ci saranno anche gli umbri “Merlot Belcompare” e “Montefalco Sagrantino 25 anni” di Arnaldo Caprai, e il toscano “Pino di Biserno” di Tenute di Biserno tra i 200 vini selezionati da Rolland & Associés per la terza edizione della degustazione antologica “Primeurs Étoilés” di “Bordeaux en primeur”.

Le cantine guidate da Marco Caprai e Niccolò Marzichi Lenzi saranno guest star della terza edizione della manifestazione che si terrà dal 24 al 27 aprile. “È un grande onore per noi rappresentare l’Italia in questo evento di assoluto prestigio e di risonanza internazionale” ha dichiarato Caprai, aggiungendo che si tratta di “un momento che per noi sarà non solo di grande visibilità, ma anche di interessantissimo confronto”. “Siamo lusingati dell’invito a partecipare a questo evento che, dalla sua nascita, dovrebbe essere dedicato unicamente ai vini bordolesi” ha commentato Marzichi Lenzi, sottolineando che “questa apertura ad altre realtà ci incoraggia e dimostra che il nostro lavoro sta portando i suoi frutti”. Per quattro giorni, il Grand Cru Classé di Saint-Émilion accoglierà professionisti da mezzo mondo per assaggiare i vini provenienti da tutte le regioni di Bordeaux, dal Médoc a Pessac-Léognan passando per Sauternes e Pomerol. Il team del laboratorio (Michel Rolland, Julien Viaud, Mikaël Laizet, Jean-Philippe Fort, Alexandre Béra e Sophie Maltaverne) presenterà le principali caratteristiche dell’annata 2022 e i profili dei diversi vini.

All’evento parteciperanno anche alcuni tra i migliori chef stellati di Francia: il lionese Jérémy Galvan, il cognaçais Paolo Boscaro, lo champenois Jean-Baptiste Natali e il bordolese Jean-Charles Darroze. I quattro cuochi hanno selezionato un ingrediente tipico dei rispettivi terroir, che sarà protagonista dei loro piatti.

”Malvasia, un diario mediterraneo” parole e foto su vigne e vignaioli

”Malvasia, un diario mediterraneo” parole e foto su vigne e vignaioliMilano, 17 apr. (askanews) – “Questo libro vi condurrà in luoghi fondamentali per la nascita e la diffusione dei vini Malvasia e vi racconterà, pagina dopo pagina, storie, memorie, leggende e tradizioni sconosciute ai più. A partire dal nome stesso del vino, che ha origine da una piccola penisola del Peloponneso, o meglio un monolite roccioso ancora semisconosciuto di una bellezza mozzafiato poggiato sul Mar Myrto, di nome Monemvasia, in greco “luogo con un solo ingresso”, da cui questo vino dal Medioevo partì per essere commercializzato e fatto conoscere al mondo dalla Serenissima Repubblica di Venezia”. Con queste parole, il gastronomo, docente e sommelier Paolo Tegoni illustra il suo libro “Malvasia, un diario mediterraneo” edito da “Terrae, opificio culturale enogastronomico”.

Fotografie e parole che raccontano diciassette realtà produttive e oltre trenta vignaioli attivi da pochi anni o da intere generazioni con ventuno etichette per altrettante diverse interpretazioni di un’uva che ha ovunque lo stesso nome. Otto diversi territori legati da un filo rosso mediterraneo che cuce l’Italia a Grecia, Slovenia e Croazia, in un senso di appartenenza collettiva generato dalla memoria di gusti e gesti. Il volume, con le fotografie di Francesco Zoppi e le illustrazioni di Lucia Catellani, sarà presentato dagli autori e dallo scrittore Andrea Zanfi il 29 aprile alle 11 alla Locanda La Concia di Reggio Emilia. Dal 28 aprile al 6 giugno nello stesso locale saranno in mostra parte delle immagini realizzate appositamente per il libro dal fotografo genovese, nell’ambito della 18esima edizione di “Fotografia Europea”.

The Spirit of Italy: il Consorzio della tradizione liquoristica italiana

The Spirit of Italy: il Consorzio della tradizione liquoristica italianaMilano, 17 apr. (askanews) – Quello che nel 2011 era nato come un gruppo di amici imprenditori che era andato a New York nell’ambito di “Italian Wine Week”, per promuovere insieme i propri prodotti in un corner dedicato agli spirits, è diventato nel giro di un decennio un Consorzio vero e proprio. E’ “The Spirit of Italy” un collettivo di nove aziende familiari della tradizione liquoristica italiana (a cui nelle prossime settimane se ne aggiungerà un’altra) che, dal 26 settembre dell’anno scorso, dopo un lungo iter, si è costituito in Consorzio con l’obiettivo di promuovere la cultura dei distillati italiani di qualità in particolare all’estero.

Della struttura, presieduta da Stefano Toschi, export manager di Toschi Vignola, fanno parte al momento Lucano 1894 (Matera), Distilleria Giulio Cocchi (Torino), Luxardo (Padova), Distillerie Moccia (Ferrara), Distillerie Nardini (Bassano del Grappa), Pallini (Roma), Strega Alberti Benevento (Benevento), Toschi Vignola (Modena), Distilleria Varnelli (Macerata): l’aristocrazia che ha fatto la storia italiana del liquore, un pool di aziende tutte aderenti a Federvini. “Visto che di aziende familiari della tradizione liquoristica italiana ne sono oramai rimaste poche, abbiamo deciso di metterci insieme per andare a promuovere i nostri prodotti all’estero, dove le multinazionali hanno un ruolo preponderante” spiega ad askanews Cinzia Ori, Ceo di Distilleria Moccia e tesoriere del Consorzio, aggiungendo che “abbiamo iniziato organizzando delle iniziative negli Stati Uniti durante le quali ognuno spingeva le proprie referenze e poi abbiamo partecipato a manifestazioni per farci conoscere nel mondo della miscelazione, compreso a ‘Tales of the cocktails’ che si tiene in luglio a New Orleans ed è il più grande evento di questo genere negli Usa”.

“L’obiettivo del Consorzio è l’internazionalizzazione, e in questo senso tra di noi ci sono realtà molto ben posizionate che fanno da traino alle altre: siamo un gruppo affiatatissimo, che va molto d’accordo e che riesce sempre a trovare un punto di incontro” continua Ori, sottolineando che “oggi abbiamo due Paesi target: la Germania con ‘Bar convent Berlin’ (dove siamo già andati), e gli Stati Uniti con ‘Bar convent Brooklyn’, due eventi molto importanti per il nostro mondo”. “The Spirit of Italy” punta a far scoprire liquori, distillati e digestivi legati alla cultura e alla tradizione italiana, prodotti da storici marchi familiari. Referenze “classiche” che oggi guardano con grande interesse al mondo della mixology internazionale. Oltre a Germania e Stati Uniti, il Consorzio focalizzerà la propria attenzione anche al Canada ed ai Paesi emergenti, non solo per promuovere la categoria ma anche per distinguerla dalle brutte copie prodotte all’estero delle loro referenze di punta.

Vino, Famiglie Storiche e Teatro Ristori insieme con “Calici di Jazz”

Vino, Famiglie Storiche e Teatro Ristori insieme con “Calici di Jazz”Milano, 15 apr. (askanews) – Una nuova iniziativa suggella la collaborazione tra Famiglie Storiche, l’associazione che riunisce 13 importanti Cantine della Valpolicella, e il Teatro Ristori di Verona. Si tratta di “Calici di Jazz”, una rassegna che avrà come protagonisti l’arte, la cultura enogastronomica, il terroir e la musica jazz. Quattro concerti con stelle del jazz italiano, in altrettante location suggestive che faranno da cornice a degustazioni e concerti immersi nel verde delle vigne tra la Valpolicella e il Lago di Garda.

Si partirà il 25 maggio nella Villa Serego Alighieri con la performance di Musica Nuda, il duo che vede alla voce Petra Magoni e al contrabbasso Ferrucio Spinetti, a seguire, il 1 giugno, ci si sposta a Tenuta Santa Cristina con Daniele di Bonaventura con Band’Union, una formazione di quattro elementi con bandoneon, chitarra a 10 corde, contrabbasso e percussioni. L’8 giugno, Villa Quaranta diventerà il palcoscenico del concerto “Enrico Rava meets Lanzoni Trio”, e giovedì 15 giugno il festival si concluderà nell’incantevole location di Villa Della Torre con “Sono come Sono” con Chiara Civello. “Siamo orgogliosi di questa collaborazione con il Teatro Ristori che continua dopo l’esperienza del Baroque Festival” ha dichiarato il presidente di Famiglie Storiche, Pierangelo Tommasi, aggiungendo che “Calici di Jazz sarà un’occasione unica per far conoscere il territorio, i vini e le tenute di Famiglie Storiche. Con questa iniziativa portiamo avanti la mission della nostra associazione, ovvero valorizzare lenoturismo – ha concluso – coniugandolo con la contemporaneità della musica jazz così come è contemporaneo lo stile dei nostri Amarone che saranno in degustazione in ogni serata”.

Vino, gruppo abruzzese Fantini sponsorizza due squadre al Giro d’Italia

Vino, gruppo abruzzese Fantini sponsorizza due squadre al Giro d’ItaliaMilano, 15 apr. (askanews) – Il gruppo vinicolo abruzzese Fantini sponsorizza quest’anno due squadre che prenderanno parte al 106esimo Giro d’Italia di ciclismo, che il 6 maggio prenderà il via con la “crono” Fossacesia Marina-Ortona (Chieti). Si tratta dell’israeliana “Israel-Premier Tech” che correrà per “Vini Fantini”, e della belga “Intermarché-Circus-Wanty” che sarà griffata “Vini Zabù”, una delle propaggini siciliane del brand abruzzese.

Il Ceo di Fantini, Valentino Sciotti, è un ex ciclista e grande appassionato delle due ruote che abita a due passi dal punto di partenza, lungo la cosiddetta Via Verde della Costa dei Trabocchi, mentre la sua azienda ha il quartier generale nei pressi dell’arrivo ad Ortona. E il Giro d’Italia, trasmesso in quasi 180 nazioni, è un’occasione importante per far conoscere a livello internazionale i territori che attraversa. “Quando diventa leader, un’azienda ha dei doveri nei confronti del territorio che la esprime” spiega Sciotti, aggiungendo che “la Via Verde, un meraviglioso percorso ciclabile a strapiombo sul mare costruito dove un tempo passava la ferrovia, è un’opera che può segnare una svolta per il turismo regionale, e proprio per questo ci tenevamo che avesse una visibilità mondiale”. Per questa tappa che apre il Giro, Sciotti spiega che “organizzeremo per i nostri top client di tutto il mondo una tre giorni legata al ciclismo, alla visita del territorio e alla scoperta dei vigneti e della nostra cantina”. “Offriremo agli ospiti la possibilità di pedalare tra le viti con bici normali o assistite, di fare escursioni per i vigneti e poi pranzare sui trabocchi” continua, evidenziando che ai clienti top “sarà dedicata una postazione privilegiata per assistere al Giro, una nostra lounge esclusiva a San Vito Chietino, proprio lungo il percorso di tappa, davanti alla pista, sul mare, dove passeranno via via tutti i corridori impegnati nella cronometro: quindi potranno godere di un punto di osservazioni unico”

La Fossacesia Marina-Ortona al Giro è anche una nuova tappa del legame tra Sciotti e Fantini e il ciclismo pro. “Abbiamo iniziato nel 2007 con il team Lpr Freni – Farnese Vini (il vecchio nome di Fantini) di Fabio Bordonali”, poi il passaggio alla Lampre- Farnese Vini di Giuseppe Saronni ora diventata Uae Abu Dhabi, quindi l’affiancamento alla squadra toscana guidata da Angelo Citracca e Luca Scinto e nota via via come Farnese Vini-Neri Sottoli, Farnese Vini-Selle Italia, Vini Fantini-Selle Italia e infine Vini Zabù. Fino ad arrivare a un team “in cui eravamo coinvolti persino nella gestione, quello denominato Nippo-Vini Fantini-Faizanè, ma era molto impegnativo e abbiamo preferito fare un passo indietro, rimanendo nel mondo delle due ruote solo come partner”. Fondata ad Ortona nel 1994 da un gruppo di imprenditori del vino guidati dall’attuale ceo Valentino Sciotti e dall’enologo Filippo Baccalaro, Fantini Group riunisce 12 grandi realtà enologiche del Sud e Centro Italia. Il Gruppo, che nel 2020 è stato acquisito da Platinum Equity, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 93 milioni di euro.

Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow Food

Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow FoodMilano, 15 apr. (askanews) – “Tutelare e promuovere l’olivicoltura italiana di qualità, un patrimonio di cultivar, paesaggi e cultura del Mediterraneo che difende l’ambiente e la biodiversità. Con questo obiettivo 24 anni fa abbiamo pubblicato la prima edizione della Guida agli Extravergini di Slow Food, uno strumento indispensabile per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte che si rivela ancor più utile oggi, che il settore vive un momento di estrema sofferenza, per via della crisi climatica e di processi di industrializzazione che privilegiano quantità a basso prezzo e bassa qualità”. Lo ha detto il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, in occasione della presentazione della 24esima edizione della guida “Guida agli Extravergini 2023” edita da Slow Food Editore, che si è tenuta oggi al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli (Roma).

Nelle sue 448 pagine, la Guida recensisce 766 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, di cui 126 novità, e 1.227 oli tra gli oltre 1.600 assaggiati. Cresce il numero delle aziende (ben 531 gli oli segnalati) che certificano in biologico l’intera filiera e quello degli oli (175) del Presidio degli olivi secolari. Non mancano i riconoscimenti classici: la Chiocciola indica le aziende (40) che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi, organolettici, territoriali e ambientali, in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (81) è attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar. A queste caratteristiche, il Grande Olio Slow (124), premia l’attività delle aziende che adottano pratiche agronomiche sostenibili per l’ambiente e per il lavoratore. Come di consueto, la presentazione della guida è stata l’occasione per riconoscere il grande lavoro che gli olivicoltori compiono quotidianamente. A quattro anni dalla sua istituzione, il premio dedicato a Diego Soracco, attivista Slow Food per lunghi anni curatore della Guida, torna nella sua amata Liguria, regione che ha sofferto più di altre gli effetti del cambiamento climatico. Il premio è stato infatti consegnato dal direttore generale di Ricrea, Federico Fusari, a Chiara e Claudio dell’Azienda Pedro, che nel Savonese hanno deciso di percorrere la strada della biodiversità, producendo con coraggio oli monocultivar da varietà quasi dimenticate.

Nell’edizione 2023 la guida continua a raccontare, in collaborazione con BioDea, la ricchezza e vitalità del panorama olivicolo italiano, attraverso i ritratti di chi ogni giorno si impegna per raggiungere la massima qualità, tutelando il connubio tra biodiversità e paesaggio. Sono cinque quest’anno le menzioni speciali assegnate durante la presentazione da Francesco Barbagli, Ceo di Bio-Esperia, titolare del marchio BioDea: Peter Radovic, che nonostante la giovane età gestisce la fattoria di famiglia ad Aurisina, nel Carso, confermandosi un grande interprete della cultivar Bianchera; Marco Rizzo, punto di riferimento per la riscoperta e la valorizzazione delle cultivar locali del Cilento; Maria Grazia Barone e l’azienda Arcaverde, per il recupero varietale eroico della Spezzanese, una cultivar autoctona e unica del territorio calabrese; i Fratelli Giaimo, che sulle alte colline delle Madonie, in Sicilia, realizzano extravergini eccellenti dalle olivete delle antiche varietà Crastu; infine I Tre Filari, azienda agricola biologica di Recanati in cui Stefano e la sua famiglia danno vita a monovarietali di altissima qualità valorizzando le varietà autoctone marchigiane.

Da Vigne Cappato il primo Vermentino di Gallura rifermentato in bottiglia

Da Vigne Cappato il primo Vermentino di Gallura rifermentato in bottigliaMilano, 15 apr. (askanews) – Nasce il primo Vermentino rifermentato in bottiglia della Gallura. E’ “Nibe” prodotto da Vigne Cappato, giovanissima Cantina di Berchidda (Sassari): un Igt, naturalmente frizzante, non filtrato con una gradazione alcolica 11,5%, figlio di uve vendemmiate precocemente per garantire uve non eccessivamente zuccherine e ancora ricche di acidità naturale.

Al momento della vendemmia del Vermentino di Gallura DOCG Superiore prodotto dalla Cantina (il “Ghjlà”), una parte del mosto, proveniente da uve che hanno perfezionato la maturazione fenolica, dopo la macerazione sulle bucce, viene dedicata alla rifermentazione di “Nibe”. Dopo l’inoculo di lieviti selezionati reidratati e adattati a lungo, la massa tenuta in agitazione viene imbottigliata e tappata immediatamente con tappo a corona. La rifermentazione viene quindi monitorata in bottiglia e si conclude in una ventina di giorni. Il vino riposa poi sui lieviti fino a che non viene stappato. “Non si tratta dunque di un metodo ancestrale, frutto di una sola fermentazione che inizia nel tino e finisce in bottiglia, ma piuttosto di un metodo classico senza sboccatura finale” precisa il fondatore della Cantina, Giovanni Cappato, aggiungendo che “la peculiarità di questo vino, oltre al metodo, è l’utilizzo del mosto macerato sulle bucce per la rifermentazione: è questo lo strumento enologico adottato per ottenere l’obiettivo di produrre un vino fresco e leggero, moderno e cosmopolita, ma pur sempre fedele all’identità straordinaria delle nostre uve di Gallura. Solo così – conclude il 50enne enologo milanese trapiantato in Gallura – ‘Nibe’ riesce ad esprimere pienamente i profumi varietali del Vermentino e tutta la personalità del terroir da cui proviene”.

‘Nibe’ in Gallura significa “neve”: nasce infatti sulle colline alle pendici del Monte Limbara, tra le ultime coltivabili prima del massiccio, dove la neve fa spesso capolino, malgrado si trovino a pochissima distanza dal mare. Qui, a 360 metri di altitudine, la vigna cresce su suoli di origine granitica, terreni franco-sabbiosi molto drenanti e con importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Vino, 23 aprile c’è “Giro del Nizza”: tour tra le colline del Monferrato

Vino, 23 aprile c’è “Giro del Nizza”: tour tra le colline del MonferratoMilano, 15 apr. (askanews) – Domenica 23 aprile, l’Associazione produttori del Nizza sarà coinvolta nella realizzazione del “Giro del Nizza”, l’evento organizzato dalla Condotta Slow Food di Alessandria e Colline Nicesi e dall’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato e giunto ormai alla sua undicesima edizione.

“Si tratta di un tour tra le colline Unesco durante il quale è possibile visitare le cantine alla presenza dei produttori che presenteranno i vari Nizza e Nizza Riserva Docg” ha spiegato il presidente dell’Associazione, Stefano Chiarlo, sottolineando che si tratta di “una preziosa occasione per far conoscere il territorio, la denominazione e le singole realtà produttive agli enoappassionati”. L’evento è aperto al pubblico e ogni partecipante è libero di muoversi con i mezzi che preferisce (a piedi, in bicicletta, in moto o in auto) e secondo il personale itinerario, scegliendo in autonomia le cantine che desidera visitare. All’iniziativa partecipano 34 produttori della denominazione Nizza Docg e le Distillerie Berta, produttori di grappa a partire da vinacce Nizza Docg presenti nell’Associazione. Un’occasione dunque per visitare vigne e cantine, avendo uno scambio diretto con i produttori, degustando Nizza Docg abbinato ai prodotti tipici del territorio.

Novità dell’undicesima edizione dell’evento è il “GiroMerenda”, un itinerario previsto per il pomeriggio di sabato 22 aprile, che prevede il passaggio in quattro luoghi significativi all’interno dei 18 comuni del Nizza, dove unitamente a un bicchiere di vino verrà fatto degustare un prodotto del territorio. Venerdì 21 aprile al Foro Boario di Nizza Monferrato, a partire dalle 19 fino alle 22, si svolgerà l’”AperiNizza”, con la possibilità di degustare tutti i 34 Nizza Docg dei produttori partecipanti e assaggiare, dislocati in sette aree di degustazione, prodotti tipici del territorio. Prosegue, inoltre, la tradizione del “PreGiro” che vede coinvolte, prima e dopo il Giro del Nizza, alcune vinerie, particolarmente legate alla manifestazione, che mettono in degustazione i Nizza Docg di tutti i produttori che fanno parte dell’evento.

L’Associazione produttori del Nizza collabora alla realizzazione dell’iniziativa insieme con altri partner: città di Nizza Monferrato, il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato con il patrocinio della Camera di Commercio Alessandria-Asti.

Fiera dei vini di Piacenza: nel Comitato Micheloni, Maietta e Tortorelli

Fiera dei vini di Piacenza: nel Comitato Micheloni, Maietta e TortorelliMilano, 15 apr. (askanews) – La Fiera dei Vini, mostra mercato in programma dal 18 al 20 novembre a Piacenza Expo, annuncia il Comitato tecnico istituito per garantire la qualità delle aziende partecipanti. Ne fanno parte Cristina Micheloni, agronoma, ricercatrice e consulente per l’agricoltura biologica nei progetti europei; Antonello Maietta, former president di Ais, giornalista e divulgatore enogastronomico; e Fosca Tortorelli, giornalista, degustatrice e Master sommelier Alma-Ais.

Lo ha annunciato in una nota Piacenza Expò, spiegando che “in nemmeno un mese dall’apertura delle iscrizioni sono oltre 150 le aziende che hanno già fatto richiesta di partecipazione, di cui il 25% sono biologiche”. Non mancherà inoltre un padiglione dedicato agli Artigiani del Cibo, che porteranno da tutta Italia selezionate proposte gastronomiche. “Siamo soddisfatti dell’ottima risposta dei produttori alla Mostra Mercato” ha dichiarato il direttore di Piacenza Expo, Sergio Copelli, spiegando che “ci rende particolarmente felici l’alto numero di aziende vinicole biologiche aderenti, per le quali abbiamo previsto una sezione dedicata, ispirandoci a ‘Millesimé Bio’, fiera internazionale di vini biologici di Montpellier (Francia)”.

La Fiera consente ai visitatori di comprare direttamente dai produttori.