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Vino, premiati vincitori 18esimo Concorso nazionale del Riesling

Vino, premiati vincitori 18esimo Concorso nazionale del RieslingMilano, 19 giu. (askanews) – E’ il Riesling Renano Alto Adige Val Venosta Doc della Cantina Lehengut il vincitore del 18esimo Concorso nazionale del Riesling che ha celebrato i migliori vini italiani dell’annata 2021 ottenuti con questo celebre vitigno a bacca bianca. Al secondo posto il Riesling Alto Adige Valle Isarco della Tenuta Strasserhof, mentre al terzo posto a pari merito il Riesling Alto Adige Doc Pitzon della Cantina Nals Margreid, il Riesling Alto Adige Doc Vigna Castel Ringberg di Elena Walch, il Langhe Doc Riesling Campofranco di Tenuta Carretta ed infine il Riesling Alto Adige Val Venosta Doc della Tenuta Unterortl Castel Juval.

I vincitori sono stati proclamati a Naturno in Alto Adige nell’ambito delle Giornate del Riesling, una manifestazione nata per valorizzare al meglio l’importanza di questo vitigno. Qui è stato assegnato anche il Premio Riesling Oro al miglior Riesling 2021 prodotto su tutto il territorio nazionale. Ben 51 le etichette che sono state degustate da una giuria di esperti nazionali e internazionali e che ha decretato la classifica ufficiale nonché i migliori Riesling di ciascuna regione vinicola: per l’Alto Adige vince il Riesling Renano Alto Adige Val Venosta Doc della Cantina Lehengut, per il Trentino il Trentino Riesling Doc della Cantina Endrizzi, per le Langhe il Langhe Doc Riesling Campofranco di Tenuta Carretta e per la Lombardia il Riesling Bergamasca Igt dell’Azienda Agricola Tosca. “Sono classifiche che ci riempiono di soddisfazione perché mettono in risalto la capacità del Riesling di esprimere al meglio il carattere dei ‘terroir’ in cui cresce, senza mai tradire la sua forte individualità” ha affermato la presidente delle Giornate del Riesling, Magdalena Pratzner, ricordando che la scelta di organizzare questa manifestazione a Naturno, è stata fatta “perché la Val Venosta è uno dei territori dell’Alto Adige che offre condizioni particolarmente favorevoli alla coltivazione di questa varietà e rappresenta il palcoscenico ideale per questo evento”.

“Le Giornate del Riesling è un evento interamente dedicato alla ‘regina delle uve bianche’, vitigno tra i più prestigiosi al mondo che in questi giorni diventa protagonista assoluto” ha aggiunto Pratzner, evidenziando che “il programma della manifestazione include la possibilità di degustare le etichette in gara, una masterclass dedicata nonché la possibilità di visitare le cantine dei produttori di Riesling locali, con degustazioni degli eccellenti vini che, di anno in anno, escono dalle loro cantine. In questo modo – ha concluso – gli appassionati hanno avuto non solo l’occasione di provare Riesling provenienti da tutto il mondo, ma anche di conoscere da vicino i migliori produttori dell’Alto Adige visitando il territorio”.

Consorzio Vino Chianti in tour in Asia: tocca a Vietnam e Thailandia

Consorzio Vino Chianti in tour in Asia: tocca a Vietnam e ThailandiaMilano, 19 giu. (askanews) – Dopo le tappe in Giappone e Corea, il Consorzio Vino Chianti continua il suo “Chianti Lovers Asian Tour” volando prima in in Vietnam, il 20 giugno a Ho Chi Minh, e poi il 22 giugno, per la prima volta nella storia del Consorzio, a Bangkok in Thailandia. Il format è quello ormai collaudato: workshop giornalieri, programmi intensivi di sessioni “b2b”, sessioni più aperte di degustazione e “walk around tasting”.

Per quanto riguarda la tappa di Ho Chi Minh City ci saranno 12 aziende presenti e saranno presentate 30 etichette: il mercato del Vietnam è emergente tanto che si stima un consumo di vino di 13,7 milioni entro il 2027, sostenuto dalla crescita del Paese. A Bangkok, in un altro mercato considerato emergente e dove il consumo è trainato dai turisti, le Cantine presenti saranno 11 con 27 etichette. Entro il 2024 la stima è tornare ai livelli di consumo del pre-Covid. Tra i diversi eventi, sono previste anche due masterclass che porranno l’accento sullo stato tecnico e di salute della denominazione attraverso due diversi temi: ad Ho Chi Minh, dove il Consorzio ha già tenuto due eventi in passato, si parlerà di Chianti Superiore con una degustazione verticale di più annate. A Bangkok invece, dove il Consorzio farà appunto il suo debutto come associazione, si proporrà invece un seminario più introduttivo e completo sulla denominazione, con degustazione tecnica di vini Annata, Superiore e Riserva, dal 2022 al 2016, provenienti dalle sette diverse zone di produzione della Docg. Le degustazioni saranno condotte da rispettivi esperti locali quali Tu Le Huy, presidente dell’Associazione Sommelier di Saigon, e Sariya Kampanathsanyakorn, Wine Educator thailandese, coordinati dal wine ambassador Luca Alves.

“Si tratta di due mercati con grandi prospettive di crescita, sono aree con grande eterogeneità culturale e, dunque, anche gastronomica” ha spiegato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, ricordando che “sia Vietnam che Thailandia hanno poi molto appeal in Italia, basta pensare ai tanti ristoranti vietnamiti e thailandesi aperti nel nostro Paese negli ultimi anni”. “È una doppia tappa stimolante – ha concluso – continuiamo col progetto di portare il nostro vino in tutto il mondo”.

Fond. Univerde: di nuovo in campo per sostenere cucina italiana

Fond. Univerde: di nuovo in campo per sostenere cucina italianaMilano, 17 giu. (askanews) – Nell’ambito del Napoli Pizza Village, si svolge l’incontro-seminario “Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco alla nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco”, promosso da Fondazione UniVerde, Caputo – Napoli Pizza Village e dai Corsi di Laurea in Hospitality Management e Scienze Gastronomiche Mediterranee dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con i Media Partners: Askanews, Italpress, La Cucina Italiana, Opera2030, TeleAmbiente, Canale21, GustoH24.

L’evento, inserito nel calendario ufficiale delle iniziative promosse per celebrare il 20° Anniversario (2003-2023) della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale ha l’obiettivo di stimolare la nascita di una rete che sappia avviare un percorso sinergico di iniziative ed eventi culturali, ma anche di degustazioni e incontri di sensibilizzazione, al fine di sostenere una candidatura che racconta l’Italia e che intende tutelare e tramandare tradizioni, abitudini e quella gestualità che dalle ricette e dalla preparazione di un pasto culmina con la convivialità e la condivisione del cibo. In questo progetto credono la Fondazione UniVerde, organismo preposto alla salvaguardia dell’elemento “Arte del Pizzaiuolo Napoletano” e la Referente della Comunità dell’elemento “Cerca e cavatura del Tartufo” in Italia, Antonella Brancadoro. Alfonso Pecoraro Scanio, (presidente della Fondazione UniVerde, promotore della campagna mondiale #PizzaUnesco e docente in Turismo enogastronomico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II): “La Fondazione UniVerde ha avuto il grande merito di far dialogare tante realtà, anche molto diverse e rivali tra loro, per costruire il più imponente movimento d’opinione nella storia delle candidature al Patrimonio Culturale Immateriale, con oltre 2 milioni di sottoscrizioni da oltre 100 Paesi del mondo, a sostegno dell’iscrizione dell’elemento “Arte del Pizzaiuolo Napoletano. Come avvenuto nel 2017 per #PizzaUnesco, oggi anche quale referente di uno degli organismi preposti alla salvaguardia dell’elemento “Arte del pizzaiuolo napoletano”, mi auguro che la società civile si entusiasmi e colga la grandissima occasione di sostenere la “cultura del cibo” che da sempre contraddistingue l’Italia e rende il nostro Paese crocevia di un Grand Tour enogastronomico unico. Abbiamo il dovere di tutelarla, tramandarla alle future generazioni, difenderne i valori e farli conoscere in tutto il mondo. La best practice della petizione e della campagna mondiali #PizzaUnesco, il sostegno di partners virtuosi, esperti, mondo accademico e Istituzioni sono l’esempio che uniti e con armonia si può realizzare un sogno superando controproducenti antagonismi per amore della nostra cultura”. Indubbiamente, un po’ come la pizza napoletana per Napoli e per la Campania, la cucina italiana non è solo cibo genuino ma un viaggio che racconta l’Italia, i suoi paesaggi, tradizioni, produzioni tipiche regionali e locali. La cucina italiana fa parte della nostra storia ed è un patrimonio culturale inestimabile soprattutto per gli 80 milioni di italiani e loro discendenti che vivono ai quattro angoli del Pianeta così come per i tantissimi ammiratori che in tutto il mondo amano le nostre usanze culinarie. Pier Luigi Petrillo (Direttore della Cattedra Unesco in “Patrimoni Culturali Immateriali e Diritto Comparato” presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza): “Dopo che il governo italiano ha trasmesso la candidatura della cucina italiana all’Unesco, le comunità promotrici, coordinate da Silvia Sassone, hanno lanciato una importante campagna mondiale di sostegno che, oggi, si arricchisce di un ulteriore supporto grazie a questa iniziativa. La cucina italiana è patrimonio di tutti, è un mosaico di culture diverse che nel corso dei secoli si sono confuse tra di loro, dando vita a quella biodiversità culturale che oggi è la cifra della nostra cucina. La candidatura non riguarda certo i nostri piatti tradizionali né ha a che fare con ricette o prodotti ma illustra cosa significa cucinare per gli italiani, spiega quanto il cucinare unisca, da nord a sud, le famiglie e gli amici e non è un caso se gli italiani parlano sempre di cibo. Occorre continuare in questa campagna mondiale per sostenere il dossier che ho avuto l’onore di scrivere seguendo le indicazioni delle 4 comunità emblematiche italiane: la rivista La Cucina Italiana, Casa Artusi, il Collegio Culinario, l’Accademia italiana della cucina”. Era il 23 marzo 2023 quando il Ministero della Cultura e il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste hanno annunciato la candidatura de “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale” come Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità – UNESCO. A farsi fin da subito promotrice della candidatura è stata la rivista La Cucina Italiana, dal 1929 il mensile di cucina più autorevole e di lunga tradizione in Italia e nel mondo. Maddalena Fossati Dondero (Direttore della rivista “La Cucina Italiana” e promotrice della candidatura Unesco “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale”): “Con questa candidatura si vuole celebrare la cucina come cultura e come massima espressione dell’identità italiana e di un modo di vivere che ci appartiene da sempre e per cui siamo famosi nel mondo e che appartiene al mondo. Una candidatura importante per una cucina tra le più amate del pianeta e che seguirebbe quelle già ottenute di Francia, Messico, Corea del Sud e Giappone. L’avventura che nasce nella redazione de La Cucina Italiana durante la pandemia trova in un’iniziativa come questa un ulteriore e prezioso supporto dopo quello determinante e indispensabile del ministero della cultura e dell’agricoltura”.

”Campania che ama la Campania”: le migliori carte dei vini regionali

”Campania che ama la Campania”: le migliori carte dei vini regionaliMilano, 16 giu. (askanews) – “La Campania che ama la Campania” è il nome del riconoscimento alle migliori carte dei vini regionali che è stato attribuito a ristoranti, trattorie, pizzerie, paninoteche e bracerie campane in chiusura dell’edizione 2023 di “Campania.Wine” che si è tenuta a Napoli.

I locali sono stati premiati nel corso di una cerimonia guidata dal giornalista Luciano Pignataro e dalla conduttrice Veronica Maya nella splendida cornice del Museo artistico politecnico (Musap) in piazza Trieste e Trento nel capoluogo campano. Per la categoria “Ristoranti” il riconoscimento è stato assegnato a Veritas (Napoli), Aria (Napoli), Piazzetta Milù (Castellammare di Stabia), Terrazza Ramè del Gold Tower Hotel (Napoli), Winehouse (Napoli), Megaron (Paternopoli), President (Pompei), La Bussola dello Yacht Club (Marina di Stabia), La Locanda della Luna (San Giorgio del Sannio), Bluu Il mare dentro (Nocera), San Pietro Bistrot (Torre del Greco), Maeba (Ariano Irpino), Sensi (Amalfi), Casamare (Salerno), Pescheria (Salerno), Contaminazioni (Somma Vesuviana), Rear (Nola), Locanda Nonna Rosa (Somma Vesuviana), Caracol (Bacoli), Gerani (Sant’Antonio Abate) e Suscettibile (Salerno). Per la categoria “Trattorie” il premio è andato a Cap’Alice (Napoli), Viva Lo Re (Ercolano), Bacalajuò (Acerra), La Spelunca (S. Maria Capua Vetere), La Torre (Massa Lubrense), Al Convento (Cetara), Gli Scacchi (Caserta), La Locanda del Cerriglio (Napoli), ‘E Curti (Sant’Anastasia), Mediterraneo (Salerno). Per la categoria “Pizzerie” il riconoscimento è stato dato a Daniele Gourmet (Avellino), Giallo Datterino dei Fratelli Spinelli (Villaricca/Aversa), Fratelli Grassia (San Giuseppe Vesuviano), Sasà Martucci Pizzeria i Masanielli (Caserta), La bolla (Caserta), Pizzeria Salvo (Napoli), Pizzeria I Vesuviani (Pomigliano d’Arco), I Borboni (Pontecagnano), Il Monfortino (Caserta), Giagiù (Salerno), La Notizia (Napoli), Diego Vitagliano pizzeria (Napoli) e Le Parùle (Ercolano).

Per le “Paninoteche” il premio è stato assegnato a 12 Morsi (Napoli), Bifulco Exclusive (Ottaviano), Agripanificio Santa Lucia (Marigliano), Craft 27 (Torre Annunziata). Per la categoria “Bracerie” riconoscimento assegnato a La Baita (Maddaloni), Chiancheria Gourmet (Napoli), Macelleria Barone (Nocera), Cillo (Somma Vesuviana), Granfuoco Braceria (Napoli), Le Fontanelle (Pontelatone), Mannaia (Marcianise), Tenuta Antica (Cava de’ Tirreni), Tenuta Montelaura (Forino) e Terrantica (Baronissi). Infine, menzione speciale extra regione al locale di Milano, “Confine – Pizza e Cantina”.

Vino, oltre cinquemila visitatori a Napoli per “Campania.Wine”

Vino, oltre cinquemila visitatori a Napoli per “Campania.Wine”Milano, 16 giu. (askanews) – Oltre cinquemila visitatori in Galleria Umberto I, più di 600 vini in degustazione, 116 Cantine, circa cento presenze tra giornalisti e influencer, sei Consorzi protagonisti. E’ stata un successo a Napoli la seconda edizione di “Campania.Wine”, rassegna promossa e organizzata in cooperazione dai cinque Consorzi di Tutela Vini della Campania (Sannio Consorzio Tutela Vini, Vesuvio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Vita Salernum Vites, Viticaserta – Consorzio Tutela Vini Caserta, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia) e dal Consorzio di Tutela Pomodorino del Piennolo Vesuvio Dop, realizzata con il cofinanziamento dell’Unione Europea, Campagna Medways_EU “European Sustainability. From Mediterranean to the East: new ways to advance Food” e con il patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania.

Dalla Galleria Umberto I al Museo artistico politecnico (Musap) nel monumentale edificio Seicentesco Palazzo Zapata in piazza Trieste e Trento, appassionati, giornalisti, esperti e addetti ai lavori hanno approfondito le caratteristiche dei vini a Indicazione geografica della Campania e dei loro produttori-attori. Un evento dove il comparto vitivinicolo si è presentato coeso e determinato ad offrire un quadro quanto più completo possibile delle sue eccellenze.

A Cantina Tollo l’Alta onorificenza di bilancio-Premio Industria Felix

A Cantina Tollo l’Alta onorificenza di bilancio-Premio Industria FelixMilano, 16 giu. (askanews) – Cantina Tollo ha ottenuto per la seconda volta l’”Alta onorificenza di bilancio – Premio Industria Felix”. La realtà teatina si è aggiudicata il riconoscimento perché ritenuta la miglior impresa del settore vitivinicolo con sede legale in Abruzzo e la migliore media impresa con sede legale nella provincia di Chieti per performance gestionale e affidabilità finanziaria secondo il Centro regionale veneto elaborazione dati (Cerved).

“È un grande onore essere insigniti nuovamente di un premio così importante, soprattutto perché pone una cooperativa agricola tra le imprese più performanti in Italia: un riconoscimento che valorizza ulteriormente il lavoro dei nostri soci conferitori” ha dichiarato il presidente della Cantina, Luciano Gagliardi, mentre il Dg Andrea Di Fabio, ha aggiunto che “il premio rappresenta per noi un importante riconoscimento del percorso intrapreso già da qualche anno sulla strada dello sviluppo del business e dell’efficientamento della gestione. Essersi aggiudicati due edizioni su tre del premio – ha concluso – testimonia la solidità della gestione aziendale, e essere considerati la miglior impresa della propria provincia di appartenenza ci riempie di orgoglio”. Il premio, giunto alla sua 51esima edizione, è stato consegnato a Palazzo Trinci di Foligno (Perugia). Assieme a Cantina Tollo sono state insignite altre 73 aziende del centro Italia, di cui nove in Abruzzo. L’evento è stato organizzato da “Industria Felix Magazine”, trimestrale diretto da Michele Montemurro in supplemento con Il Sole 24 Ore.

Fondata nel 1960, da questa cooperativa negli anni sono nate tre diverse aziende: Cantina Tollo, Feudo Antico e Auramadre. Cantina Tollo rappresenta l’azienda madre, con vigneti che si estendono in Abruzzo, in Molise e in Puglia. Feudo Antico invece, distribuito esclusivamente nel settore Horeca si concentra esclusivamente su Tullum Docg che promuove varietà locali come Passerina, Pecorino, Montepulciano. Auramadre, nata nel 2019 con una superficie di 200 ettari, promuove la viticoltura e il vino biologici con un approccio di offerta multiregionale e multiprodotto. La produzione biologica, che Cantina Tollo ha iniziato nel 1991, rappresenta oggi il 10% della produzione totale dell’azienda e partire dal 2016, i vini biologici sono tutti certificati vegani. I vini di Cantina Tollo sono disponibili in Italia sia nella grande distribuzione che nel canale Horeca, e in oltre 46 Paesi, in particolare con Germania, Canada, Francia, Cina e Giappone che rappresentano il 95% delle vendite realizzate sul canale commerciale. Il fatturato 2021-2022 è stato pari a 47,6 milioni di euro. Nel 2022 Cantina Tollo ha ottenuto la certificazione Equalitas, standard che definisce i requisiti secondo i tre pilastri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nella filiera del vino.

Vino, cooperativa altoatesina Cantina Girlan festeggia cento anni

Vino, cooperativa altoatesina Cantina Girlan festeggia cento anniMilano, 16 giu. (askanews) – La cooperativa altoatesina Cantina Girlan festeggia il primo centenario dalla nascita. Era infatti il 1923 quando 24 viticoltori la fondarono attorno ad un maso del XVI secolo a Cornaiano (Bolzano), con l’obiettivo di produrre e commercializzare insieme il vino, intuendo la necessità e la forza della condivisione per aggiungere valore al loro lavoro.

Oggi a rinnovare quel progetto lungimirante ci sono 200 soci che lavorano 220 ettari di terreni collocati nell’Oltradige e nella Bassa Atesina, che danno vita a quattro linee di vini (Classici, Vigneti, Flora e Solisti) per un totale di circa 1,5 milioni di bottiglie l’anno, che interpretano il carattere tipico dei vitigni storici della regione come Pinot Bianco, Pinot Noir e Vernatsch, e di alcune varietà internazionali, come Sauvignon e Chardonnay, sui quali si è concentrata particolarmente la ricerca degli ultimi anni. Protagonista indiscusso della produzione complessiva della cooperativa è il Pinot Nero, la cui presenza nelle vigne è passata dagli iniziali 20 ettari degli anni Ottanta agli attuali 40 e che oggi viene proposto in cinque etichette. “Siamo orgogliosi di questo importante traguardo reso possibile grazie alla perseveranza del lavoro di generazioni di viticoltori che continuano con tenacia a costruire il proprio futuro investendo sull’identità enologica di queste colline” ha dichiarato il presidente di Cantina Girlan, Oscar Lorandi, aggiungendo che “il nostro obiettivo è quello di portare avanti il sogno dei nostri padri fondatori rinnovando, con l’evoluzione dei mercati e delle scelte dei consumatori, quel concetto di autenticità che ci porta ad essere riconosciuti con vini in cui è evidente l’origine e l’interazione tra vitigno e terroir. La nostra missione – ha concluso – è quella di continuare in questo percorso dando sempre maggiore centralità al lavoro dei nostri soci per consolidare nel tempo questo grande sogno comune”.

“Il nostro è un modello virtuoso di crescita che si è via via consolidato negli anni, basato sui valori condivisi della sostenibilità in tutti gli ambiti produttivi: rispetto e tutela del suolo e della vigna, salvaguardia dell’eccellenza della materia prima, risparmio delle risorse energetiche, attenzione alle persone e all’ambiente di lavoro inteso anche come spazio di socialità, comunicazione tra soci e staff tecnico, progettualità partecipata” ha sottolineato la Cantina, concludendo che “a questi si aggiungono la stabilità dei management che si sono succeduti nel tempo e le opportune scelte strategiche che hanno rafforzato l’identità e la riconoscibilità del marchio”. Da qualche mese la Cantina ha inaugurato il “Wine Club di Girlan” dove si fa cultura del vino attraverso visite e degustazioni, momenti di incontro e confronto.

Vino, debutta in Italia la capsula luxury in puro stagno “Tempo”

Vino, debutta in Italia la capsula luxury in puro stagno “Tempo”Milano, 16 giu. (askanews) – Debutta in Italia “Tempo”, l’evoluzione in versione luxury della capsula per vini e liquori di Crealis. Ultima innovazione di Rivercap, azienda spagnola del gruppo, questa capsula è realizzata in puro stagno, “materiale nobile e malleabile che si adatta perfettamente al collo della bottiglia, e realizzata in un unico pezzo senza giunture.

“In un contesto di progressiva premiumizzazione del mercato, in particolare del vino, vogliamo proporre una finitura che suggerisca attenzione al dettaglio e al contempo artigianalità” ha spiegato Davide Pagano, general manager di Enoplastic, l’azienda italiana responsabile per oltre un quarto delle vendite complessive di Crealis. “Il design dalla forma ondulata e irregolare, diverso per ogni capsula, ricorda l’effetto visivo della ceralacca: un tocco ‘senza tempo’, appunto, che richiama attraverso il packaging la tradizione di un imbottigliamento di qualità, con soluzioni personalizzabili in maniera sartoriale per il cliente”. In una nota, la società spiega che “diffuse specialmente in Spagna per i vini di alta gamma, le capsule in stagno si distinguono per una malleabilità e morbidezza resistenti all’invecchiamento, e rappresentano un sigillo di garanzia anche cerimoniale nel rituale di apertura della bottiglia”.

“Come tutte le capsule in stagno della gamma ‘Tinclass’, anche queste sono interamente riciclabili e decorate con inchiostri ad acqua. Il 100% dello scarto non decorato viene riutilizzato, mentre quello decorato viene inviato a un centro di riciclo per trovare una seconda vita” precisa infine l’azienda, ricordando che le capsule in stagno firmate Crealis sono certificate “Pure Tin”, il logo internazionale che garantisce che i fornitori di stagno utilizzati aderiscono al “Codice di Condotta e standard etici” di International tin association (Ita).

Vino, Premio Biblioteca Bruno Lunelli assegnato ex aequo a due libri

Vino, Premio Biblioteca Bruno Lunelli assegnato ex aequo a due libriMilano, 16 giu. (askanews) – Sono “I quattro elementi del vino italiano: La Montagna” di Massimo Zanichelli (Bietti Editore), e “Raccontare il Trentino del vino” di Attilio Scienza, Rosa Roncador e Nereo Pederzolli, i due titoli vincitori, ex aequo, della quarta edizione del Premio Biblioteca Bruno Lunelli “Un libro di vino” dedicato ai libri editi nel 2022.

“‘La Montagna’ è un gran bel libro che prende per mano il lettore e lo accompagna prima tra i vigneti, i tanti vigneti, che pitturano l’Italia dai cinquecento metri in su, poi nelle Cantine e infine nelle degustazioni. La Montagna non è che il primo titolo di un’impresa titanica che Massimo Zanichelli s’è imposto di compiere, se il seguito si rivelerà alla stessa altezza, si avrà uno straordinario affresco dell’Italia del vino” si legge nelle motivazioni che hanno accompagnato il premio al primo volume, mentre per il secondo si legge: “Metti assieme un acclamato scienziato della vite come Attilio Scienza, un amante della bella scrittura e del buon vino qual è Nereo Pederzolli e una passionale archeologa che risponde al nome di Rosa Roncador ed ecco ‘Raccontare il Trentino del vino’, un libro che si legge come un romanzo e che è tra i migliori titoli scritti sul vino di una terra, il Trentino, ‘straordinario esempio di biodiversità’”. Il premio è l’unico in Italia riservato a titoli di contenuto sia scientifico sia letterario nel quale il protagonista sia il vino che abbiano come protagonista il vino. Della giuria, presieduta da Marcello Lunelli, fanno parte: Carla Bernini, Oscar Farinetti, Eliana Liotta, Chiara Maci, Matteo Marzotto, Alessandro Saviola, Andrea Segrè e Fabio Tamburini.

Vino, 25 e 26 giugno la Tenuta Marchesi Alfieri ospita “Sbarbatelle”

Vino, 25 e 26 giugno la Tenuta Marchesi Alfieri ospita “Sbarbatelle”Milano, 14 giu. (askanews) – Il 25 e 26 giugno la storica Tenuta Marchesi Alfieri di San Martino Alfieri (Asti) ospiterà la sesta edizione di “Sbarbatelle”, evento dedicato alle giovani produttrici italiane e ai loro vini. Nel parco e nell’orangerie della Tenuta, si ritroveranno un’ottantina di vignaiole con i loro 240 vini ai banchi di assaggio.

Non mancheranno inoltre le esperienze dedicate al food con i piatti de Il Cascinalenuovo dello chef stellato Walter Ferretto, l’american bbq in chiave piemontese di Osteria Social e i prodotti di Casa Costa, e all’arte, con la mostra personale di Lucrezia Carrega, pittrice nonché produttrice di vino. A completare l’offerta delle giornate, nella sala delle porcellane del castello, gli ospiti potranno partecipare agli assaggi di rum della Martinica raccontati dagli esperti del Gruppo Sagna e vivere le esperienze olfattive curate dalle ricercatrici del Centro ricerca viticoltura ed enologia (Crea) di Asti. La sesta edizione di “Sbarbatelle” aprirà una stagione estiva di nuove proposte per la Cantina Marchesi Alfieri “tra cui – ha spiegato la Heritage manager della Tenuta, Irene Rubino – due nuovi percorsi di degustazione dedicati ai visitatori, con l’obiettivo di rendere ancor più completo il viaggio sensoriale alla scoperta dei nostri vini”.