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Vino, Federvini: torna il corso “Comunicare il consumo responsabile”

Vino, Federvini: torna il corso “Comunicare il consumo responsabile”Milano, 29 ott. (askanews) – Ha preso il via a La Sapienza di Roma il nuovo corso sul “Comunicare il consumo responsabile”, il progetto finalizzato a prevenire l’abuso di bevande alcoliche da parte dei giovani, a cura di Federvini, la Federazione confindustriale che rappresenta i principali produttori di vini, vini aromatizzati, spiriti e aceti.


L’iniziativa, che coinvolge anche l’Università Luigi Vanvitelli di Capua (Caserta) e, per la pima volta, quella di Firenze, per la sua terza edizione sceglie il claim”Lo abbiamo sempre fatto e non lo sapevamo!” per evidenziare come il consumo responsabile di vini, liquori e acquaviti “sia da sempre naturalmente inscritto nello stile di vita italiano ispirato ai princìpi della dieta mediterranea”. “Un modello culturale – evidenzia Federvini – che vede nella moderazione, socialità e convivialità dell’esperienza di consumo i suoi tratti distintivi e che racchiude i valori straordinari della tradizione e dell’esperienza plurisecolare della gastronomia italiana. Un patrimonio inimitabile – sottolinea – riconosciuto e apprezzato nel mondo ma di cui a volte rischiamo di non essere del tutto consapevoli”. “Il nostro impegno non è soltanto rivolto a contrastare l’abuso di alcol ma a radicare il consumo responsabile come valore cardine della nostra cultura. La dieta mediterranea, simbolo di moderazione e benessere, costituisce un patrimonio immateriale e non replicabile del nostro Paese, che esalta la socialità e l’equilibrio” ha dichiarato Chiara Soldati, presidente del Centro di studio ed intervento per gli aspetti social del consumo delle bevande alcoliche (Casa) di Federvini, auspicando “che questa iniziativa possa tradursi in un punto di riferimento stabile nelle università italiane, ispirando un impegno duraturo per la promozione di uno stile di vita consapevole ed equilibrato”.


Avviato nel 2022 dalla collaborazione della Federazione con il Prof. Alberto Mattiacci, Ordinario di Economia e Gestione delle imprese presso La Sapienza, il progetto “No Binge” ha già interessato centinaia di studenti romani e delle Università Vanvitelli di Capua e di Verona, invitati ad elaborare una campagna di comunicazione mirata a promuovere la cultura del consumo responsabile di vini e spiriti indirizzata al target dei giovani adulti. Una challenge rivolta direttamente agli allievi dei corsi in comunicazione e marketing, chiamati, al termine di una introduzione sul tema alcol e salute a cura di Federvini, “a confrontarsi con le proprie conoscenze e abilità in un lavoro di squadra per confezionare un vero e proprio piano di comunicazione integrato”.

Oltre 30 Paesi rappresentati al decimo “Campionato mondiale Pizza doc”

Oltre 30 Paesi rappresentati al decimo “Campionato mondiale Pizza doc”Roma, 29 ott. (askanews) – Da martedì 12 a giovedì 14 novembre 2024 torna il Campionato Mondiale Pizza DOC. La decima edizione del Campionato, uno degli eventi più importanti e sentiti del Mondo Pizza, si terrà all’interno degli spazi del NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio di Cafasso, a pochi passi dagli affascinanti templi di Capaccio – Paestum, in provincia di Salerno. Un’edizione importante che celebra il primo decennio della kermesse supportata appieno dall’amministrazione comunale di Capaccio, dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania.


Organizzata da ‘Accademia Nazionale Pizza DOC’, ente di formazione per pizzaioli professionisti ma non solo, la kermesse dedicata al Mondo Pizza ha aperto le iscrizioni a pizzaioli italiani e internazionali. Ad oggi sono iscritti pizzaioli provenienti da oltre 30 nazioni nel mondo. Tantissimi iscritti, infatti, provengono da USA, Brasile, Argentina, Canada, Cile, Venezuela, Ecuador, Colombia, Panama, Korea del Sud, Albania, Tunisia, Polonia, Svezia, Francia, Spagna, Regno Unito, Slovacchia, Romania, Ungheria, Malta e tanti altri ancora. Le iscrizioni avvengono sul sito www.campionatomondialepizzadoc.it fino al 5 novembre, ultima data utile per iscriversi e partecipare al grande evento in una cornice di arte e cultura all’ombra dei Templi di Paestum, il sito archeologico considerato esempio unico della cultura della Magna Grecia. Per i vincitori delle varie categorie della decima edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC saranno tanti i premi in palio, come ad esempio prodotti e servizi offerti dagli sponsor, mentre il vincitore assoluto diventerà testimonial per un anno dell’Accademia Nazionale Pizza DOC partecipando al prossimo corso ‘Master Istruttore’, che si terrà dopo il Campionato.


Il campionato è reso possibile anche grazie al supporto di aziende leader del settore come Mulino Caputo con le sue farine, i prodotti caseari di Latteria Sorrentina, il pomodoro San Marzano di Solania, i prodotti conservieri di Carbone Conserve, i forni elettrici di Sa.Car Forni, le impastatrici di Mecnosud e dai prodotti di eccellenza dell’azienda emiliana Menù srl. ‘Sono orgoglioso del viaggio fatto fino ad oggi assieme allo staff, a tutti i giudici, docenti dell’Accademia ed i partner che in questi anni hanno supportato il Campionato Mondiale Pizza DOC – ha affermato un emozionato Antonio Giaccoli, presidente dell’Accademia Nazionale Pizza DOC – Siamo partiti nel 2014 da una comune festa della pizza nella mia città, Nocera Superiore, ed oggi siamo arrivati in ogni angolo del mondo. Un’emozione unica che ha permesso a me, e a tanti professionisti che negli anni mi hanno circondato, di diffondere e promuove la professione del pizzaiolo nel mondo’.


Ben 20 le categorie ed 1 trofeo a cui possono iscriversi i partecipanti della decima edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC, ovvero: 4 categorie TOP dalle quali si decreterà il nome del Campione Mondiale Pizza DOC 2024, 7 categorie Special, 4 categorie di gruppo, 3 categorie di abilità, 1 gara amatoriale ed 1 trofeo speciale. Novità di quest’anno, infatti, sarà il Trofeo Panuozzo DOC, prodotto tipico campano che è un vero e proprio fratello della pizza. A partire dai 16 anni di età, tutti i pizzaioli/e possono iscriversi alle gare. Queste le categorie TOP dalle quali verrà eletto il nome del Campione Mondiale Pizza DOC 2024: ‘ Pizza Classica, ovvero la pizza specialità del concorrente; ‘ Pizza Margherita DOC, anche senza rispettare il disciplinare STG; ‘ Pizza Contemporanea, realizzata con tutte le moderne tecniche di impasto; ‘ Pizza a Ruota di Carro, la classica pizza napoletana dal diametro tra i 35 ed i 40 cm.


Queste le categorie Special: ‘ Pizza in Teglia, ovvero la classica pizza a fette; ‘ Pizza in Pala, la classica pizza scrocchiarella; ‘ Pinsa Romana, famosa per la sua forma ovale; ‘ Pizza senza Glutine, la pizza gluten free margherita o classica; ‘ Pizza Fritta, il classico ‘battilocchio’ o quella larga con ‘due pettole’; ‘ Fritti, ovvero le 3 tipologie di fritto classico e contemporaneo come il crocchè di patate, arancino e frittatina di pasta; ‘ Pizza Gourmet, la pizza realizzata come un piatto di alta ristorazione, sia salata che dolce. Queste le 4 categorie di Gruppo: ‘ Pizza in Team, con più concorrenti che possono concorrere in team anche in categorie differenti; ‘ Pizza a due, la collaborazione con uno chef o pasticciere o pizzaiolo; ‘ Brand di Pizzeria, novità di quest’anno dedicata a dei veri e propri mini tornei tra grandi catene di pizzerie; ‘ Pizza DOC School, ovvero il concorso dedicato agli istituti scolastici alberghieri. Le 3 categorie di Abilità, invece, sono: ‘ Free Style, il vero spettacolo acrobatico tra pizza e pizzaiolo; ‘ Pizza più larga, la pizza dal diametro più lungo; ‘ Pizza più veloce, la pizza stesa nel minor tempo possibile. A queste categorie, vanno aggiunte 3 categorie Extra molto popolari: ‘ Pizza Social. Tutte le pizze in gara durante i tre giorni del Campionato saranno fotografate e poi inserite sui canali social del Campionato e votate dal 22 novembre al 06 dicembre prossimo. La pizza più votata sui social media sarà premiata al prossimo Pizza DOC Awards 2024. ‘ Pizza DOC Lovers, la categoria per i pizzaioli amatoriali; ‘ Trofeo Panuozzo DOC, novità di quest’anno dedicata ad un vero e proprio fratello della pizza. Il Campione Mondiale Pizza DOC 2024 – Pizza DOC In The World 2024 sarà scelto tra il primo classificato della pizza classica, della pizza margherita, della pizza contemporanea e della pizza a ruota di carro, in funzione di chi ottiene il punteggio più alto. Saranno assegnati premi speciali come ad esempio la ‘Miglior Pizzaiolo Italiano nel Mondo’, Miglior Pizzaiola DOC 2024′, il ‘Premio Giudici di Forno’ ovvero il premio della critica, e tanti altri premi che saranno consegnati durante la cerimonia di premiazione che avverrà nel pomeriggio di giovedì 14 novembre. A presentare la kermesse saranno: Enzo Calabrese, conosciuto come il ‘Bruno Pizzul della Pizza’, storica voce del Mondo Pizza; Rossella Pisaturo, collaboratrice Rai, speaker radiofonica di RCS75 e conduttrice di ‘Casa Sanremo’; Stefania Sirignano, speaker radiofonica e voce di ‘Radio Punto Zero’; lo speaker radiofonico Dino Della Porta. Anche quest’anno ci saranno i DOC Talk, ovvero i format di approfondimento sul Mondo Pizza. Durante i 3 giorni di gara, infatti, ci sarà spazio per i workshop di approfondimento con maestri pizzaioli, aziende, esperti del settore, giornalisti ed influencer. I DOC Talk, gratuiti ed aperti al pubblico con prenotazione consigliata, saranno condotti da Luca Fresolone, meglio conosciuto sui social come ‘La cucina del Presidente’, quest’anno accompagnato anche da esperti del settore come Luciano Pignataro, autore della guida 50TopPizza e storico riferimento del giornalismo enogastronomico in Italia, e Vincenzo Pagano, autore del sito di approfondimento ‘Scatti di Gusto’. Per ogni incontro ci sarà anche degustazione di pizza e di prodotti in abbinamento. Saranno circa 100 i giornalisti, food blogger, influencer, maestri pizzaioli e chef che si accomoderanno in giuria per valutare le circa 800 pizze sfornate nei 3 giorni di gara. Presidente della giuria sarà la giornalista Antonella Amodio. Per la sezione senza glutine, invece, presidente di giuria sarà il giornalista Alfonso Del Forno. Per non lasciare nessun dubbio su eventuali influenze, anche alla decima edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC verrà adottato il sistema della giuria nascosta, ovvero i giudici non vedranno chi elabora il prodotto prima di aver votato la pizza. Al via del direttore di gara, il pizzaiolo avrà a disposizione dai 10 ai 20 minuti, a seconda della categoria di gara, per preparare la sua pizza, dopodiché verrà mostrata alla giuria dai nostri collaboratori. I giudici assegneranno un punteggio da 0 a 50 ai tre parametri di valutazione: Aspetto, Cottura, Gusto. Il voto sarà completamente digitale attraverso un’app che scansionerà il QRCode assegnato ad ogni singola pizza in fase di accreditamento del concorrente. Anche i giudici di forno valuteranno la gara del concorrente mediante i criteri: pulizia del banco di lavoro, etica professionale e rispetto dei tempi di gara. Direttore tecnico della gara sarà Marco Di Pasquale, maestro pizzaiolo coadiuvato dai docenti dell’Accademia Nazionale Pizza DOC. Ospiti d’eccezione della kermesse saranno personalità di spicco dell’universo food e pizza in particolare, come Domenico Massasso, chef ufficiale del Torino Calcio, i docenti dell’Accademia Errico Porzio, Salvatore Lioniello, Vincenzo Fotia, Angioletto Tramontano, Raffaele Bonetta, Fabio Di Giovanni, Antonio Fiorillo, Alessandro Della Monica, Carlo Fiamma, Marco Iovane ed i vertici del mondo pizza. Tanto spazio sarà dedicato all’Area Expò DOC per aziende del settore ristorativo che vorranno mettersi in mostra. Un’area espositiva di circa 4000 mq che permetterà alle aziende di posizionarsi in un contesto internazionale con un target specifico e fidelizzato. Spazio anche alla beneficenza con il supporto al progetto ‘La stanza di Tobia’. Per sostenere la casa accoglienza di via Foria a Napoli, progetto sostenuto dalla Accademia Nazionale Pizza DOC che ospita le famiglie dei piccoli bambini affetti da patologie tumorali, basterà acquistare il cappello ufficiale del decimo Campionato Mondiale Pizza DOC, oggetto da indossare obbligatoriamente per ogni concorrente. L’intero ricavato, infatti, sarà interamente devoluto al progetto ‘La stanza di Tobia’. Tutti i giorni, a partire dalle 17.30 circa, ci sarà una diretta streaming sui canali social del Campionato e su YouFood Tv durante la quale si parlerà della giornata di gara appena trascorsa. Ancora pochi i posti disponibili per partecipare alla decima edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC e scoprire chi sarà l’erede di Stefano Di Martino, vincitore della nona edizione nel 2023.

A Golosaria Consorzio Grana Padano racconta l’origine millenaria della Dop

A Golosaria Consorzio Grana Padano racconta l’origine millenaria della DopMilano, 29 ott. (askanews) – Il consorzio Grana Padano rinnova la partnership con Golosaria, l’evento meneghino che dal 2 al 4 novembre per la prima volta sarà alla Fiera Milano Rho. I temi dell’edizione 2024 vertono sui territori intesi come depositari delle biodiversità, sulle identità ovvero sul senso di appartenenza che i prodotti alimentari sviluppano nelle comunità, e sul futuro con la consapevolezza che lo sviluppo nasce dalla presa di coscienza del proprio valore.


Per l’occasione il Grana Padano, oltre a partecipare con le sue tre stagionature 12/16 e Riserva Oltre 20 mesi, alle master class in abbinamento ad altre eccellenze italiane, allestirà la mostra dedicata alle origini che risalgono al 1135, quando i monaci cistercensi, presso l’Abbazia di Chiaravalle a Milano, misero a punto la ricetta del formaggio “grana” con il preciso intento di creare un prodotto adatto alla stagionatura e alla conservazione delle proprietà nutritive del latte. Una ricetta che si diffuse nel territorio padano e che oggi è la stessa del formaggio DOP più consumato e conosciuto al mondo. “Il Grana Padano è un prodotto internazionale, ma è fortemente legato ai luoghi dove nasce, alla maestria dei casari e alle tradizioni italiane – afferma il presidente del Consorzio, Renato Zaghini – Il formaggio Dop più consumato al mondo è anche il custode delle comunità rurali e ne garantisce un futuro sostenibile”.

Conclusa vendemmia in Alto Adige, enologi fiduciosi su qualità vini

Conclusa vendemmia in Alto Adige, enologi fiduciosi su qualità viniMilano, 28 ott. (askanews) – Come in diverse altre parti del nostro Paese, anche la vendemmia che si è appena conclusa in Alto Adige è arrivata dopo un anno difficile in vigna. Nonostante l’annata impegnativa e i raccolti inferiori rispetto al 2023, quattro giovani capi cantinieri ora alle prese con l’inizio del lavoro in cantina, si dicono fiduciosi sulla qualità e prevedono “bianchi freschi e fruttati, e rossi eleganti”. Lo spiegano Michael Dezini, enologo della Tenuta Josef Brigl di Appiano, Elisabeth Gottardi della Tenuta Gottardi di Egna, Stefan Doná, enologo dalla Cantina Valle Isarco, e Erwin Carli, enologo della Cantina Kurtatsch.


“La maturazione fisiologica è stata raggiunta alla perfezione, i valori di pH e acidità così come i livelli di zucchero sono corretti e i grappoli molto sani” racconta Gottardi, mentre Dezini e Carli sottolineano soprattutto la qualità dei bianchi, “in particolare il Pinot Bianco, il Pinot Grigio e il Sauvignon”, così come Donà che precisa che “quest’anno gli acini sono rimasti più piccoli ma molto concentrati, ragion per cui ci aspettiamo una quantità minore ma di qualità eccellente”. Il calo del raccolto si è registrato in tutte le zone di coltivazione e per tutte le varietà. Gottardi e Carli fanno notare che, rispetto ad altre annate, è stata maggiore la quantità di fiori appassiti e ciò ha comportato, soprattutto per le varietà di Pinot, una resa molto inferiore. Dezini mette in luce che soprattutto per il Pinot Grigio, il Sauvignon e il Gewurztraminer si sono registrati forti cali di produzione, evidenziando che “dal punto di vista quantitativo abbiamo registrato perdite anche per tutte le varietà di vino rosso, in particolare per il Lagrein e il Pinot Nero”. A Mazon, zona molto rinomata per il Pinot Nero, Gottardi stima che tale perdita si aggiri attorno a un quarto rispetto ai due anni precedenti.


“Per quanto riguarda i bianchi tutto fa pensare che sarà un’annata classica con vini fruttati e dal carattere varietale anche se è ancora troppo presto per una valutazione dettagliata” mette in luce Carli, mentre Donà è ancora più fiducioso parlando di “una 2024 straordinaria che convince per freschezza, mineralità e aromi intensi”. Specialmente il Sylvaner, il Kerner e il Sauvignon Blanc che hanno beneficiato delle temperature notturne più fresche in autunno che avrebbero conferito ai vini una raffinata acidità e un fruttato limpido. Anche Dezini si sbilancia spiegando che “i bianchi del 2024 sono caratterizzati da una bella freschezza e un pronunciato sapore fruttato”. Meno risolute le sue conclusioni sui rossi, con la Schiava che sembra “piuttosto difficile”, il Lagrein che “promette bene”, e il Pinot Nero che svetta sugli altri. Quest’ultima considerazione è sposata anche da Elisabeth Gottardi che descrive il Blauburgunde 2024 come “molto equilibrato”, attribuendogli “freschezza, eleganza, profondità e un lungo potenziale di conservazione”.


Foto Sudtirol – Florian Andergassen

Vino, Bruno Vespa festeggia dieci anni da vignaiolo in Puglia

Vino, Bruno Vespa festeggia dieci anni da vignaiolo in PugliaMilano, 28 ott. (askanews) – “Abbiamo celebrato un traguardo importante: in questi dieci anni la nostra Cantina è diventata un piccolo punto di riferimento per il settore enogastronomico ed enoturistico, grazie alla qualità dei nostri vini e ai sapori autentici del territorio pugliese. Ogni bottiglia che abbiamo selezionato racconta infatti una storia, un viaggio attraverso le vigne della Puglia. Guardiamo al futuro con entusiasmo, pronti a continuare ad esplorare e valorizzare le meraviglie di questa terra”. Lo ha detto Bruno Vespa che lo scorso fine settimana ha festeggiato i dieci anni della sua “Vespa Vignaioli” nella rinnovata Cantina nella Masseria Li Reni di Manduria (Taranto).


Per festeggiare questo anniversario, è stato organizzato un incontro con diversi e celebri esperti che hanno discusso sull’evoluzione e il potenziale dei vini del Sud Italia. I lavori, tutti coordinati dall’80enne giornalista abruzzese, si sono svolti in due giorni. Sabato pomeriggio si è tenuto il panel dal titolo “I vini del Sud nel mondo che cambia” a cui hanno partecipato Gigi Brozzoni, Riccardo Cotarella, Franco Maria Ricci, Carlo Cambi, Paolo Massobrio, Luciano Pignataro e Carlo Ottaviano. Al termine si è tenuta una “verticale” di sette annate storiche di “Raccontami”, uno dei vini di punta della Cantina pugliese, che ha ricevuto la “Stella” del Gambero Rosso per aver ottenuto per dieci anni consecutivi i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida i “Vini d’Italia”. L’incontro di domenica è stato invece dedicato al delicato tema “Vino e salute” e ha visto l’intervento di Michele Mirabella, Giorgio Calabrese e di Massimo Massetti, direttore della Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli.

Vino, a Caprai Premio alla Carriera della rivista austriaca Falstaff

Vino, a Caprai Premio alla Carriera della rivista austriaca FalstaffMilano, 27 ott. (askanews) – Nell’ambito della sua “La Guida ai vini d’Italia”, la rivista austriaca Falstaff (pubblicata nei Paesi di lingua tedesca) ha assegnato il “Premio alla Carriera” a Marco Caprai, il 60enne titolare della celebre Cantina umbra Arnaldo Caprai di Montefalco (Perugia).


“Un riconoscimento bellissimo, che premia un impegno lungo 40 anni non solo mio, ma di tutti i nostri collaboratori” ha commentato Marco Caprai, il cui nome da quasi quarant’anni è indissolubilmente legato al Sagrantino di Montefalco che ha contribuito in maniera determinate a riportare in auge. La cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 26 novembre a Eataly a Monaco di Baviera, in Germania.

Vino, “Miglior enotecario professionista d’Italia 2024”: finale a Roma

Vino, “Miglior enotecario professionista d’Italia 2024”: finale a RomaMilano, 27 ott. (askanews) – I finalisti del Concorso “Miglior enotecario professionista d’Italia 2024” si danno appuntamento per la finale il prossimo 11 novembre a Palazzo Valentini, nel cuore di Roma. Il Concorso, organizzato dall’Associazione enotecari professionisti italiani (Aepi), ha l’obiettivo di valorizzare “un ruolo in costante crescita che sta attirando sempre più giovani”, come dimostrano i finalisti per la maggior parte under 30. Questa iniziativa “non solo celebra l’eccellenza nel settore ma ha anche l’obiettivo di incoraggiare gli enotecari a migliorarsi continuamente, stimolandoli a mettersi in gioco, ad approfondire le proprie conoscenze e a sviluppare il pensiero critico”.


I sei finalisti del Concorso sono: Daniele Liurni (Roma), Diletta Landozzi (Siena), Mattia Manganaro (Brescia), per la categoria Bottiglierie, e Silvia Angelozzi (Alba Adriatica, Teramo), Lorenzo Longhi (Milano) e Nicola Prestini (Brescia) per quella Enoteca con mescita. Nel corso della prova i finalisti dovranno affrontare “argomenti complessi, che richiedono abilità analitiche, capacità di ragionamento e una solida preparazione tecnica, funzionale per essere in grado di rispondere alle domande sia in italiano che in inglese, che uniscono capacità di ascolto, fantasia, adattabilità, empatia e talvolta la conoscenza della psicologia del cliente”. Sono previste due categorie di partecipazione: la prima dedicata agli enotecari che lavorano in negozi con vendita per asporto, e la seconda riservata a chi opera in pubblici esercizi con anche la mescita, come winebar, enoteche e osterie, dove è possibile degustare e acquistare vini e spirits. Infine, verranno conferiti dei premi speciali: “Miglior enotecario under 30”, sponsorizzato dal Consorzio del Vino Chianti Classico, e “Miglior enotecario d’Italia all’estero” sotto l’egida del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali.


La cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori inizierà alle 18.15, preceduta alle 17 dalla tavola rotonda “Il ruolo dell’enotecario professionista: oggi, domani e dopodomani”, moderata da Carlo Hausmann. Durante l’incontro si parlerà delle sfide e delle opportunità future del settore vinicolo, affrontando temi come il vino alcohol-free, i vini naturali, la sovrapproduzione e le nuove tendenze di consumo. Interverranno il Consorzio di Tutela Vini Doc Cirò e Melissa, il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Collio, il Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo, l’Istituto Tutela della Grappa del Trentino e il Consorzio di Tutela Vini del Trentino.

Vino, i Castelli Romani sono la “Città Italiana del Vino 2025″

Vino, i Castelli Romani sono la “Città Italiana del Vino 2025″Milano, 27 ott. (askanews) – I Castelli Romani sono ufficialmente la “Città Italiana del Vino 2025”, ricevendo il testimone da dai Comuni del Gran Monferrato e dell’Alto Piemonte. La nomina sarà formalizzata il 27 ottobre a Stresa (Verbania), in occasione della Convention Città del Vino. La candidatura ha coinvolto dieci Comuni della provincia di Roma, con Marino come capofila e Nemi nel ruolo di coordinatore, affiancati dai comuni di Ariccia, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano e Velletri. I Castelli vantano complessivamente due Docg e sette Doc.


“Questo territorio esprime grandi potenzialità non solo nel settore enologico ma anche dal punto di vista socio-economico, turistico e ambientale, sempre alla ricerca della sostenibilità” ha commentato il presidente dell’Associazione Città del Vino, Angelo Radica, rimarcando che “dalle storiche vigne urbane a una visione moderna e sostenibile, i Castelli Romani hanno saputo coniugare tradizione e innovazione” L’Associazione ha spiegato che il programma per il 2025 “prevede un ricco calendario di eventi, che coinvolgeranno tutti i dieci Comuni, valorizzando la cultura del vino e attirando visitatori ed esperti da tutta Italia e dall’estero”. Questo “darà ulteriore impulso alla promozione del territorio, creando nuove opportunità per il settore vitivinicolo locale e per l’enoturismo”.


La candidatura dei Castelli Romani ha trovato il supporto anche da parte del Masaf con il ministro Francesco Lollobrigida, della Regione Lazio con il presidente Francesco Rocca e l’assessore Giancarlo Righini, e della Città Metropolitana di Roma Capitale, con il sindaco Roberto Gualtieri.

Vino, consegnati i riconoscimenti del 43esimo Premio Masi

Vino, consegnati i riconoscimenti del 43esimo Premio MasiMilano, 27 ott. (askanews) – La produttrice toscana Donatella Cinelli Colombini si è aggiudicata il premio internazionale “Civiltà del Vino”, Fratel Gedovar Nazzari, Economo Generale dell’Opera Don Calabria, ha ricevuto il “Grosso D’Oro Veneziano”, mentre l’imprenditore triestino Riccardo Illy, lo scultore vicentino Arcangelo Sassolino e l’attivista e scrittrice ambientalista Sara Segantin sono stati i vincitori del premio “Civiltà Veneta”. Questo il bilancio del 43esimo “Premio Masi” la cui cerimonia di premiazione si è tenuta a Monteleone21, nuovo centro polifunzionale della celebre Cantina veronese nel cuore della Valpolicella.


“Un progetto – ha spiegato il presidente del Gruppo Masi, Sandro Boscaini in merito a Monteleone21 – che rappresenta la visione di Masi e il legame profondo con il territorio e che aspira a diventare un punto di riferimento per l’enoturismo, un hub culturale dedicato al mondo del vino e un palcoscenico per accelerare l’attrattività delle Venezie e della Valpolicella”. Promosso dalla Fondazione Masi presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, il premio aveva come fil rouge “Il circolo virtuoso della bellezza”. Prima della premiazione, è stato consegnato un riconoscimento speciale: la “Targa Giorgio Boscaini”, che la famiglia Boscaini da più di quarant’anni riserva a chi ha collaborato a lungo e con particolare dedizione alle proprie attività e alla distribuzione dei prodotti Masi nel mondo. Quest’anno è stata conferita a George Hadjikyriacos, Managing Director di Spectus Wine and Spirits Merchants, “per il contributo pluridecennale dato nel costruire il successo del marchio Masi a Cipro, promuovendo con passione la conoscenza dei valori veneti e dei suoi vini, in particolare dell’Amarone”.


I premiati per la “Civiltà Veneta” e la “Civiltà del Vino” hanno ricevuto delle bottiglie con serigrafia in oro realizzata dai maestri vetrai veneziani, che simboleggiano “la botte di Amarone condivisa”, originale oggetto del premio. L’Opera don Calabria ha ricevuto, oltre alla riproduzione in oro per opera del maestro orafo Alberto Zucchetta del “Grosso Veneziano”, la moneta che per secoli ebbe corso legale nella Serenissima, un contributo in denaro a sostegno di opere umanitarie dell’Istituto.

”Vinifera”, nuovo format per il mercato artigianale alpino di Trento

”Vinifera”, nuovo format per il mercato artigianale alpino di TrentoMilano, 27 ott. (askanews) – Stesse date, nuovo format: sabato 22 e domenica 23 marzo 2025, il primo weekend di primavera, si svolgerà a TrentoExpo la sesta edizione di “Vinifera”, mostra mercato dedicata ai vini e ai cibi dei territori dell’arco alpino. Dopo la pausa nel 2024, i ragazzi e le ragazze dell’associazione Centrifuga hanno lavorato per realizzare un’edizione 2025 caratterizzata da diverse novità. La rassegna, a cui partecipano piccole e medie realtà artigianali, verrà ampliata con un’attenzione crescente ai territori transalpini e ai prodotti agricoli delle terre alte. 


“Innanzitutto, cambierà il format della manifestazione, con gli appuntamenti di “FuoriVinifera” che inizieranno già in autunno per accompagnarci fino alle due giornate di ‘Mercato Artigianale Alpino’ a TrentoExpo” spiega Manuela Barrasso, presidente dell’Associazione Centrifuga che organizza l’evento, aggiungendo che “il focus, in questo momento, è incentrato al completamento della selezione di produttori di vini e cibi artigianali provenienti da tutto l’arco alpino e, in particolare, da Francia, Svizzera, Austria e Slovenia oltre che, ovviamente, da tutte le regioni e provincie alpine italiane”.   Tra i banchi, oltre ai vignaioli, saranno presenti anche produttori di trasformati, semenze, mieli, prodotti caseari, frutta e verdura, con un’area mercato totalmente rinnovata rispetto alle scorse edizioni, diffusa sui 10mila metri quadrati di spazi interni ed esterni. Non sarà solo una fiera di vino, quindi, ma un’esperienza dove gli agricoltori artigiani alpini saranno protagonisti.    “Vinifera è per noi da sempre uno spazio di condivisione, educazione e convivialità, ideato per conoscere di persona gli artigiani alpini scelti con cura” prosegue la presidente, rimarcando che “vogliamo riportare sotto i riflettori il concetto di produzione artigianale, di agricoltura, perché vino e cibo sono uno strumento straordinario per arrivare a conoscere il mondo alpino e le sue caratteristiche qualitative uniche al mondo”.    Novità anche nella grafica: “Vinifera” si presenta con un nuovo logo rivisto dalla designer trentina Francesca Pasini, che mantiene saldi gli elementi costitutivi originari ed il payoff, ma si rinnova nelle linee. A realizzare la locandina dell’evento, invece, quest’anno sarà la visual designer Nadia Groff.