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Vino, il luglio la Denominazione Nizza Docg compie dieci anni

Vino, il luglio la Denominazione Nizza Docg compie dieci anniMilano, 25 giu. (askanews) – Il 1 luglio la Denominazione Nizza Docg compie dieci anni. L’Associazione Produttori del Nizza festeggerà questo anniversario durante il tradizionale evento “Nata il primo luglio”. Questo appuntamento, divenuto oramai simbolo dell’Associazione, ricorda il giorno in cui, nel 2016, la vendemmia 2014 del Nizza Docg fu introdotta sul mercato. Da allora, il gruppo che oggi conta 90 membri, si dà appuntamento ogni anno per una cena di gala.


“E’ un momento di celebrazione e riflessione sull’evoluzione della nostra Docg, che continua a crescere in dinamismo e vitalità, confermando il suo forte impatto nel panorama vinicolo nazionale” ha dichiarato il presidente dell’Associazione, Stefano Chiarlo, aggiungendo che “‘Nata il primo luglio’ rappresenta inoltre per noi un’occasione speciale per rafforzare l’unione tra i produttori trasmettendo la filosofia di lavoro di squadra che da sempre contraddistingue l’Associazione”. Per la prima volta, l’evento vedrà la partecipazione di una quarantina di ristoratori ed enotecari che agiranno come Ambasciatori del Nizza Docg. “Questo è un passo importante per continuare ad affermare e diffondere la conoscenza della nostra Denominazione al consumatore finale” ha proseguito Chiarlo, sottolineando che “questi nuovi ambasciatori sono un tassello cruciale per estendere la portata e l’impatto del Nizza Docg, portando la nostra visione e i nostri vini a un pubblico più ampio e diversificato”.


Quest’anno la cena di gala, arricchita dalla musica di Michele Lazzarini, si terrà alla Trattoria Losanna Di Masio a Borgo Roccanivo di Casalotto di Mombaruzzo (Asti).

Il 29 giugno convegno “In Vino Veritas” a Tenuta Cannona di Carpeneto

Il 29 giugno convegno “In Vino Veritas” a Tenuta Cannona di CarpenetoMilano, 25 giu. (askanews) – Sabato 29 giugno, a partire dalle 10, alla Tenuta Cannona di Carpeneto (Alessandria) si terrà il convegno “In Vino Veritas” promosso da Coldiretti Alessandria in collaborazione con il Comune di Carpeneto e la Fondazione Agrion, a cui parteciperanno, tra gli altri, Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute, e Benedetta Parodi.


“Un momento informativo che vedrà al centro il vino come alimento prezioso per garantire una dieta equilibrata e la sua importanza nella Dieta Mediterranea, tra alimentazione e benessere, partendo da un contesto territoriale ricco di storia, tradizione e biodiversità” ha spiegato gli organizzatori, parlando di “un approfondimento su uno dei pilastri del Made in Italy a tavola che, naturalmente se gestito e consumato nelle giuste quantità, rappresenta un importante alleato per la nostra salute”. “Continua il percorso intrapreso da Coldiretti a difesa e tutela del vero prodotto italiano, di cui il vino è ambasciatore nel mondo – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco – per contrastare politiche scellerate che vanno in appoggio a etichetta Nutriscore e bevande dealcolate, cibi ultraprocessati oppure ottenuti addirittura in laboratorio che nulla hanno a che vedere con il nostro patrimonio agroalimentare e vitivinicolo”.


“Il vino – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco – rappresenta un patrimonio del Made in Italy che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria che ha contribuito non solo a far grande il nostro agroalimentare, ma si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea che in questi anni ha visto gli italiani primeggiare per longevità a livello europeo e mondiale”.

Vino, Etilika avvia un aumento di capitale da 2 milioni di euro

Vino, Etilika avvia un aumento di capitale da 2 milioni di euroMilano, 24 giu. (askanews) – Etilika, enoteca online nata a Roma nel 2019, ha annunciato che è stato avviato un aumento di capitale da due milioni di euro, aperto sia ad investitori che ad appassionati del settore, sulla piattaforma di equity crowdfunding “Mamacrowd”. L’obiettivo è, da un lato, “quello di portare la società ad espandere il proprio business sui mercati esteri, in particolare in Olanda, Belgio, Germania ed Austria oltre che Stati Uniti e Singapore grazie a collaborazioni in corso di sviluppo con importanti partner locali”. Dall’altro, quello di implementare “nuove funzionalità basate sull’AI, come il sommelier virtuale, a cui sta lavorando da tempo, capitalizzando l’esperienza che ha visto l’azienda come precursore nell’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale per il posizionamento sui motori di ricerca”. Lo ha annunciato la stessa realtà di ecommerce, ricordando che nel 2021 attraverso Mamacrowd, Etilika aveva già completato con successo una prima campagna raccogliendo oltre un milione di euro.


“Siamo orgogliosi di lanciare questa nuova raccolta di capitali dopo il successo del round di tre anni fa” ha dichiarato Michele Trotta, co-founder di Etilika, spiegando che “in quell’occasione abbiamo avuto al nostro fianco centinaia di investitori che hanno deciso di puntare su un settore come quello del vino che possiamo definire ‘il mattone’ dell’alimentare per le sue caratteristiche di sicurezza e longevità e a cui l’e-commerce ha contribuito a dare ulteriore accessibilità. In Etilika – ha concluso – tendiamo sempre a guardare al futuro cercando di anticipare le tendenze e vogliamo farlo anche questa volta con i nostri progetti di integrazione dell’intelligenza artificiale e di penetrazione in nuovi mercati esteri assolutamente promettenti”. “L’AI Sommelier, attualmente in fase di beta test e sviluppato in partnership con WordLift, renderà il piacere dell’abbinamento vino e cibo un’esperienza sempre più inclusiva con proposte e consigli di accostamento estremamente personalizzati” ha precisato Etilika, spiegando che “facendo dialogare la tecnologia AI neuro-simbolica di WordLift e la nostra base dati già oggi con oltre 4.000 etichette, si potranno sviluppare abbinamenti e ricerche rispettose delle tradizioni enologiche ma accessibili a tutti”.


La decisione di avviare una nuova raccolta di capitali avviene “a valle di una importante fase di crescita e innovazione” e dopo che il Financial Times ha inserito Etilika all’81esimo posto della “FT1000 Europes Fastest Growing Companies”. Oggi l’enoteca online ha oltre 4.000 referenze a catalogo ed “è passata dai 200mila euro di ricavi del 2019 agli oltre 3,8 milioni del 2023”.

Vino, 80mila persone alla 21esima edizione di Vinoforum a Roma

Vino, 80mila persone alla 21esima edizione di Vinoforum a RomaMilano, 24 giu. (askanews) – E’ stata un successo la 21esima edizione di Vinòforum, la prima che si svolta al Circo Massimo di Roma. Le sette serate hanno coinvolto circa 80mila persone, di cui oltre 19mila operatori del settore, per un ricco ed eterogeneo calendario di contenuti che hanno celebrato “il meglio dell’enologia e gastrononomia italiana”.


“Vinòforum 2024 è stata un’edizione a dir poco sorprendente, a partire dal livello dei produttori presenti che con le loro storie e prodotti d’eccellenza sono stati il pilastro della nostra manifestazione” ha commentato l’ideatore ed organizzatore della manifestazione, Emilano De Venuti, aggiungendo che “a riempirci d’orgoglio anche i grandi chef, maestri pizzaioli, ristoratori della Capitale e tutti i professionisti del ‘food and beverage’ che anche quest’anno ci hanno scelto arricchendo ogni serata con il loro talento, la loro maestria e soprattutto con tanta passione per questo settore”. L’organizzazione dell’evento ha poi ricordato che sono state oltre 800 le Cantine che hanno animato le giornate capitoline, affiancando la degustazione al racconto della propria storia e del proprio terroir. Non da meno la presenza di diversi Consorzi vitivinicoli: dalla Doc Friuli al Consorzio del Primitivo di Manduria, passando per l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, e il Consorzio Roma Doc e Frascati Doc, toccando i vini della Regione Calabria, fino al Consorzio del Barbera D’Asti e vini del Monferrato e alle Strade dei Grandi Vini di Langa e del Barolo.


Tante le iniziative andate esaurite e grande entusiasmo per i “temporary restaurant” (quest’anno dedicati alla valorizzazione della cultura enogastronomica romana assieme ai ristoratori più importanti della Capitale), così come per i “Wine Top Tasting” con le Cantine nazionali e internazionali più prestigiose. Buon riscontro anche per i primi “Wine Digital Communication Awards” con cui Vinòforum ha premiato la comunicazione nel mondo del vino con una giuria composta da Luciano Pignataro, Dario Laurenzi, Chiara Giannotti, Filippo Bartolotta, Simone Roveda e Luca La Mesa. Il premio per il “miglior utilizzo foto nella comunicazione digital” è stato assegnato a Luca Grippo (lugrippo); quello per il miglior uso dei video nella comunicazione social ad Andrea Zingrossi (trotterwine); la miglior rubrica creativa sui canali social è stata giudicata quella di Francesca Piemontese (francescasommwine); mentre la miglior digital storytelling in Cantina è stata attribuita alle Tenute Marchesi Antinori.

Vino, Provveditore: non solo Morellino di Scansano, anche bei bianchi

Vino, Provveditore: non solo Morellino di Scansano, anche bei bianchiMilano, 24 giu. (askanews) – Cristina Bargagli è una vignaiola appassionata e con le idee chiare, quarta generazione alla guida della Cantina di famiglia Provveditore, adagiata sulle colline a pochi chilometri da Scansano (Grosseto) e pilastro della produzione del locale Morellino Docg. L’azienda si trova a Salaiolo e conta su 40 ettari vitati a circa 350 metri slm che guardano da un lato il Monte Amiata e dell’altro l’Argentario. Terra bellissima, storicamente assai povera, “mai troppo calda e mai troppo fredda”, dove Provveditore coltiva circa 40 ettari di vigneti di 20-30 anni d’età, su terreni tufacei-calcarei con forte presenza di scheletro collinare, con le piante a bacca rossa allevate con il cordone speronato, e quelle bianche con il guyot.


Lo sviluppo di questa azienda risale ai primi anni Settanta, quando Alessandro Bargagli, tra i fondatori del locale Consorzio di tutela e tutt’ora in azienda insieme con la figlia, intuisce l’importanza di imbottigliare il proprio vino anziché venderlo sfuso, e di diversificare la produzione puntando in particolare sui vitigni autoctoni. Tra questi, primo fra tutti il Sangiovese (Morellino) ma anche il Trebbiano toscano (Procanico) e l’Ansonica, un tempo impiegati assieme ad altre uve nella produzione del “Bianco di Pitigliano”, e che ora invece vengono vinificate in purezza, in criomacerazione con le bucce e fermentazione con i lieviti indigeni. Circa 150mila le bottiglie prodotte ogni anno, divise in una dozzina di referenze, le cui etichette sono appena state riprogettate in occasione dell’uscita delle nuove annate con tanto di nomi di fantasia per le bottiglie dei monovarietali. Il Morellino di Scansano è giustamente il protagonista assoluto con tre referenze (“Provveditore”, “Irio” e la Riserva “Primo”) di grande qualità e interesse, e i bianchi in purezza Maremma Toscana Doc che crescono in quantità e qualità anno dopo anno: il Trebbiano “Piperino”, il Vermentino “Il Bargaglino”, lo Chardonnay “Purosole”, l’Ansonica “Madda” e il Sauvignon “Malestroso”. Chiudono il cerchio il rosé da uve Syrah “Il Casaiolo – Maremma Toscana Rosato Doc” e il prezioso vino bianco da uve stramature “Appassito di Tufo”.


La caratteristica comune è la grande freschezza e facilità di beva. Vini territoriali, molto ben fatti, sempre piacevoli, ottimi testimoni di una Denominazione di valore, che merita più del canale Gdo dove realizza i suoi principali guadagni. Il Morellino di Scansano è infatti un vino moderno, immediatamente appagante, così come lo sono i bianchi, in particolare Trebbiano, Vermentino e Ansonica, che si distinguono per l’equilibrio nella complessità, ma soprattutto per la loro bella salinità e mineralità che non può che richiamare quella via del sale che attraversava queste terre, lungo la quale i cristalli viaggiavano dalle saline fino a Siena e Firenze sotto l’occhio vigile di quel Provveditore, che ha ispirato il nome dell’azienda. Come se non bastasse, bisogna aggiungere l’ottimo rapporto qualità-prezzo di queste bottiglie, che per i bianchi sono chiuse con il tappo a vite, sigillo di qualità e garanzia di longevità che porterà Provveditore ad entrare nel circuito de “Gli Svitati”, l’informale gruppo di partigiani dello “Stelvin” formato da Graziano Prà, Silvio Jermann, Mario Pojer-Fiorentino Sandri, Walter Massa e Franz Haas Jr., al cui secondo appuntamento ufficiale, andato in scena nel marzo di quest’anno, si era unito anche il barolista Sergio Germano.

Vino, “Decanter World Wine Awards 2024”: sei italiani nella ‘Top 50’

Vino, “Decanter World Wine Awards 2024”: sei italiani nella ‘Top 50’Milano, 23 giu. (askanews) – “Barolo Bricco San Pietro 2020” di Broccardo, “Montanello 2020” dei Fratelli Monchiero, “Amarone della Valpolicella Classico Riserva Bosan 2015” di Cesari, “Brunello di Montalcino Riserva 2018” di Carpineto, “Juvelo Passito Gewurztraminer 2022” di Cantina Andriano, “Anthium Bellone 2023” di Casale del Giglio: sono le sei etichette italiane che si sono aggiudicate il titolo di “Best in show” entrando nella classifica dei 50 migliori vini del mondo ai “Decanter World Wine Awards 2024”. L’anno scorso erano state sette, e nove nel 2022.


Nella “Top 50” del concorso organizzato ogni anno dalla celebre rivista specializzata inglese, meglio di noi hanno fatto la Francia che si è vista premiare 12 referenze, grazie soprattutto a Borgogna, Champagne e Beaujolais, l’Australia (8) e la Spagna (7). A queste bottiglie, per l’Italia se ne aggiungono altre 18 che sono entrate nella classifica dei vini “Platinum”. Si tratta di “Barolo Perno 2019” di Josetta Saffirio; “Sirmian Pinot Bianco 2022” di Nals Margreid; “Soave Classico La Froscà 2021” di Sandro e Claudio Gini; “Collio Valeris Friulano 2022” di Muzic; “Brunello di Montalcino 2019” di Carpineto; “Collio Santarosa 2022” di Castello di Spessa; “Franciacorta Cabochon Brut 2016” di Monte Rossa; “Carmignano Vin Santo Riserva 2016” di Tenuta di Capezzana; “Marsala Vergine Riserva VR1898 1998” di Florio; “Lugana Superiore 2020” di Ca’ Lojera; “Alto Adige Terlano Terlaner Primo Grande Cuvée 2021” di Cantina Terlano; “Bolgheri Superiore Maestro di Cava 2019” di Tenuta Meraviglia; “Barolo Vigna La Delizia Lazzarito 2020” di Fontanafredda; “Vino Cotto Stravecchio Occhio Di Gallo 2013” di David Tiberi; “Barbaresco Santo Stefano Albesani 2021” di Castello Di Neive; “Rosso di Montepulciano 2021” di Icario; “Barbera d’Asti Superiore 2020” di Azienda Agricola Emanuele Gambino; “Passito di Pantelleria Ben Ryè 2022” di Donnafugata.


In totale le nostre referenze premiate al “Decanter World Wine Awards 2024” sono state 2.552 (ci sono infatti anche 82 “Gold”, 956 “Silver”, 1.490 “Bronze”; nel 2023 erano state 2.777), seconde per numero complessivo soltanto a quelle francesi (3.296), mentre quelle spagnole sono risultate terze (2.113). Per il nostro Paese, al primo posto c’è il Veneto con 458 vini, al secondo la Toscana con 451 e il Piemonte al terzo con 444.

Enogastronomia, in luglio in Alta Badia torna “Roots of Excellence”

Enogastronomia, in luglio in Alta Badia torna “Roots of Excellence”Milano, 23 giu. (askanews) – Dal 27 al 29 luglio a San Cassiano (Bolzano) torna in un’inedita edizione estiva “Roots of Excellence”, racconto attuale e contemporaneo del mondo del cibo e del vino organizzato da Ciasa Salares, storico hotel dell’Alta Badia e bastione della tradizione culinaria locale.


Giunto alla sua quarta edizione, questo evento che si svolge tra le baite immerse nei boschi nasce da un’idea della famiglia Wieser, che da oltre 60 anni porta sulle tavole di questo albergo materie prime e prodotti di eccellenza di tutto il mondo. Per la quarta generazione dei Wieser, rappresentata da Jan Clemens e dalla sua compagna Sara, l’obiettivo è quello di offrire ai propri ospiti ingredienti e prodotti genuini, privi di sofisticazione e lontani dalle logiche industriali. “Siamo felici di tornare con ‘Roots of Excellence’ dopo qualche anno di stop” ha spiegato Jan Clemens Wieser, sottolineando che “il panorama enogastronomico è totalmente diverso rispetto al 2019, l’anno dell’ultima edizione: oggi il vero lusso è quello attento e consapevole, l’esperienza da provare è quella che può essere data solo dai piccoli produttori meno conosciuti e blasonati, che lavorano quotidianamente sulla massima qualità possibile”.


La manifestazione si sviluppa in tre giornate, ognuna con una tematica ben precisa, in cui si alterneranno degustazioni, talk e incontri con gli artigiani del gusto che porteranno la loro idea di enogastronomia autentica in alcuni dei luoghi più rappresentativi dell’Alta Badia, circondati dai panorama mozziafiato sulle Dolomiti. Fil rouge della prima giornata sarà la cucina in alta quota, con l’appuntamento alle Baite del Ciasa Salares insieme alle eccellenze italiane produttrici di salumi, formaggi e carne, mentre nella seconda dominerà la brace negli spazi attrezzati del Sass Dlacia, alle porte del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Come da tradizione l’evento terminerà il lunedì proprio al Ciasa Salares, nella “casa” in cui tutto ha avuto origine e che accoglierà i banchi d’assaggio con chef, produttori e vignaioli.


Oltre ai tanti, interessantissimi, produttori che si alterneranno nelle diverse giornate, tra quelli che saranno presenti per tutti e tre i giorni sono attesi Cantine Ognostro, Tenuta Dornach, Vinos al Margen, Escoda Sanahuja, Domaine Truchetet, Vignoble de Pauline, Cantine Iuli, Gitana Wines, Az. Agr. Foradori, Arcari e Danesi, Champagne Justin Maillard, Produttori Wine Governo, Vini Volanti (Raffaele Mor), Microbio (Ismael Gozalo), Les Caves de Pyrene, Daniel Ramos, Tenuta Pranzegg (Martin Gojer), CoViBio, Aviner, Venezian Distribuzione, Triple A, Radikon e Simon Bize.

Vino, Masottina: “Felice 83” è il primo “R.D.O. Ambassador” in Usa

Vino, Masottina: “Felice 83” è il primo “R.D.O. Ambassador” in UsaMilano, 23 giu. (askanews) – Masottina, la storica Cantina del Conegliano Valdobbiadene, amplia la cerchia dei suoi “R.D.O. Ambassador”, i testimonial del “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano Docg”, oltre i confini nazionali con “Felice 83”, ristorante italiano di New York. Il locale ha sposato infatti il progetto “Il valore del tempo” e propone in carta vecchie annate di R.D.O., progetto con cui l’azienda guidata dal 1946 dalla famiglia Dal Bianco esalta questo cru declinato nelle varianti “Levante” (primo Rive nella Top 100 di “Wine Spectator”), e “Ponente”.


“Dal primo anno di produzione, nel 2009, conserviamo ogni millesimo degli R.D.O.: sono vecchie annate che danno vita a questo progetto, il quale nasce dalla visione della mia famiglia di andare oltre all’idea classica e generalizzata del Prosecco e che sta dimostrando la potenza dei nostri vini grazie al terroir unico di Ogliano” spiega il vicepresidente di Masottina, Federico Dal Bianco, precisando che “dopo “L’Alchimia” a Milano, “Camponeschi” a Roma, “La Moscheta” a Padova e “Trattoria Città di Venezia” a Conegliano, siamo orgogliosi di piantare la prima bandiera dei nostri R.D.O. Ambassador negli Stati Uniti, in una città importante e unica come New York”. “Accettare di diventare R.D.O. Ambassador è stata una decisione immediata perché Masottina è un’azienda che da più di settantacinque lavora ed esporta all’insegna del binomio perfetto di ‘Felice 83’: estrema attenzione alla qualità e orgoglio italiano” afferma Christian Ferrulli, wine director del gruppo Felice Restaurants, sottolineando che “chi vive e lavora a New York sa che staccarsi dalla frenesia quotidiana per ritagliarsi un momento di relax e allentare i ritmi diventa una necessità e, anche per questo, siamo felici che la nostra clientela possa godere del ‘valore del tempo’ vivendo un’esperienza unica accompagnata da vini sorprendenti e piatti tipici del Bel Paese”.

Vino, a Capriva del Friuli apre la “Vinnaeria” di Simonit e Sirch

Vino, a Capriva del Friuli apre la “Vinnaeria” di Simonit e SirchMilano, 22 giu. (askanews) – Si arricchisce l’offerta di ospitalità dell’”Accademia Vine Lodge”, il country hotel aperto a Capriva del Friuli dai “maestri potatori” Simonit e Sirch. Apre infatti la “Vinnaeria by Accademia”, dove dal venerdì alla domenica si ha la possibilità di degustare i vini delle Cantine di tutto il mondo dove lavorano i due “vine master pruners” friulani.


Accanto ai vini internazionali, viene inoltre proposta una selezione di etichette del Friuli Venezia Giulia, con la possibilità di abbinare piatti freddi estivi e genuini prodotti del territorio, dagli affettati ai formaggi. Ogni mese verranno proposte delle “wine experience”, come le serate evento con degustazioni tematiche dedicate ogni volta a un distretto viticolo diverso, con collegamenti zoom in diretta con importanti aziende produttrici del territorio su cui verrà fatto il focus.

Ristorazione, Benincasa: mancanza personale? Puntare su qualità di vita

Ristorazione, Benincasa: mancanza personale? Puntare su qualità di vitaMilano, 22 giu. (askanews) – “Credo che oggi servano più corsi per gli imprenditori, che per i giovani, perché la ristorazione italiana è ancora troppo spesso figlia di modelli vecchi. Lo stesso atto di formazione deve essere inteso all’interno di un percorso identitario e di crescita. Anni fa abbiamo proposto un gioco a tutti i nostri collaboratori, dal magazziniere al responsabile eventi, per trovare tre termini che contraddistinguessero la nostra azienda: sono usciti ambizione, impegno e creatività valori distintivi e identitari di tutto il nostro gruppo. Ecco che occorre trovare strade nuove, proprio perché il mercato e le nuove generazioni sono profondamente cambiate”. A dirlo è stato il Ceo della società di luxury catering HQ Food and Beverage, Mauro Benincasa, intervenuto alla tavola rotonda “Nulla di… personale: come formare e motivare i collaboratori nel fuori casa” organizzata nei giorni scorsi a Milano nell’ambito di “Dire, Fare, Mangiare”.


Durante l’incontro dedicato al complesso tema della mancanza di personale nell’ambito della ristorazione, Benincasa ha ribaltato il paradigma, premettendo che “noi abbiamo semmai il problema opposto: più autocandidature che posizioni da coprire. Di fatto la nostra filosofia è sempre stata diversa da quella corrente, perché non abbiamo mai giocato al rialzo degli stipendi, ma abbiamo lavorato semmai al miglioramento della qualità della vita dei nostri collaboratori, dando loro weekend liberi, orari non spezzati, continuando nella formazione e facendoli sentire parte di un progetto più grande” ha spiegato, precisando che “da noi arrivano giovani che hanno una buona formazione di base, che hanno fatto stage anche presso ristoranti stellati, ma che continuiamo costantemente a formare su tre gradi di livelli, tra cui il ‘training on the job’, che riteniamo molto importante e strategico”. Un cambiamento di ottica significiativo dal punto di vista imprenditoriale, che punta a motivare i collaboratori per creare un senso di appartenenza, una delle leve che le stesse scuole alberghiere stanno utilizzando per attrarre studenti. Il quadro della carenza di personale nel settore della somministrazione food and beverage va infatti a braccetto con la contrazione delle iscrizioni nelle scuole alberghiere. In poco meno di dieci anni “siamo passati dal boom dei 64mila iscritti del 2013-2014, complice anche il successo mediatico di Masterchef, al calo vertiginoso dei 34mila iscritti del 2020-2022, con un -47% complessivo” ha testimoniato alla tavola rotonda Jeannette Bondaz, presidente di Fondazione Ecole Hoteliere di Chatillon, tra le scuole più prestigiose della Valle d’Aosta, che in pochi anni ha saputo ribaltare la tendenza negativa delle iscrizioni.


Anche Andrea Sinigaglia, direttore generale di Alma, altra realtà d’eccellenza nella formazione, con circa un migliaio di studenti all’anno (di cui circa 200 provenienti da 80 Paesi al mondo) si è unito al coro degli altri ospiti presenti per testimoniare come questa crisi occupazionale non sia legata ad una questione meramente economica legata agli stipendi del personale di sala e cucina. A sottolineare il valore del senso di appartenenza per le giovani generazioni, è stato anche Vincenzo Butticcé, patron e chef de “Il Moro Ristorante Monza” nonché docente di Enogastronomia Apci: “Se non capiamo le specifiche peculiarità della Generazione Z, ben diverse da quelle precedenti, è difficile fare passi avanti: oggi gli obiettivi dei giovani sono differenti da quelli che avevamo noi, hanno una diversa fragilità e a volte una paura di sbagliare che è tipica della loro generazione. Se non teniamo conto della loro intelligenza e maturità emotiva, del fatto che sono bisognosi di conferme e desiderano sentirsi parte di un gruppo – ha concluso – non riusciremo a motivarli e ad attrarli adeguatamente nel mondo del lavoro”.


Una visione molto concreta confermata anche da Luca Malizia e Alice Ausili di Mixology Academy, che nella loro scuola di alta formazione puntano a chiarezza e trasparenza coi collaboratori, a cui viene dato un percorso formativo e di crescita strutturato, e da Moreno Faina, Direttore Università del Caffè Illy, la cui formazione dall’Italia arriva fino in Brasile, a beneficio anche degli stessi produttori.