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Enogastronomia, in luglio in Alta Badia torna “Roots of Excellence”

Enogastronomia, in luglio in Alta Badia torna “Roots of Excellence”Milano, 23 giu. (askanews) – Dal 27 al 29 luglio a San Cassiano (Bolzano) torna in un’inedita edizione estiva “Roots of Excellence”, racconto attuale e contemporaneo del mondo del cibo e del vino organizzato da Ciasa Salares, storico hotel dell’Alta Badia e bastione della tradizione culinaria locale.


Giunto alla sua quarta edizione, questo evento che si svolge tra le baite immerse nei boschi nasce da un’idea della famiglia Wieser, che da oltre 60 anni porta sulle tavole di questo albergo materie prime e prodotti di eccellenza di tutto il mondo. Per la quarta generazione dei Wieser, rappresentata da Jan Clemens e dalla sua compagna Sara, l’obiettivo è quello di offrire ai propri ospiti ingredienti e prodotti genuini, privi di sofisticazione e lontani dalle logiche industriali. “Siamo felici di tornare con ‘Roots of Excellence’ dopo qualche anno di stop” ha spiegato Jan Clemens Wieser, sottolineando che “il panorama enogastronomico è totalmente diverso rispetto al 2019, l’anno dell’ultima edizione: oggi il vero lusso è quello attento e consapevole, l’esperienza da provare è quella che può essere data solo dai piccoli produttori meno conosciuti e blasonati, che lavorano quotidianamente sulla massima qualità possibile”.


La manifestazione si sviluppa in tre giornate, ognuna con una tematica ben precisa, in cui si alterneranno degustazioni, talk e incontri con gli artigiani del gusto che porteranno la loro idea di enogastronomia autentica in alcuni dei luoghi più rappresentativi dell’Alta Badia, circondati dai panorama mozziafiato sulle Dolomiti. Fil rouge della prima giornata sarà la cucina in alta quota, con l’appuntamento alle Baite del Ciasa Salares insieme alle eccellenze italiane produttrici di salumi, formaggi e carne, mentre nella seconda dominerà la brace negli spazi attrezzati del Sass Dlacia, alle porte del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Come da tradizione l’evento terminerà il lunedì proprio al Ciasa Salares, nella “casa” in cui tutto ha avuto origine e che accoglierà i banchi d’assaggio con chef, produttori e vignaioli.


Oltre ai tanti, interessantissimi, produttori che si alterneranno nelle diverse giornate, tra quelli che saranno presenti per tutti e tre i giorni sono attesi Cantine Ognostro, Tenuta Dornach, Vinos al Margen, Escoda Sanahuja, Domaine Truchetet, Vignoble de Pauline, Cantine Iuli, Gitana Wines, Az. Agr. Foradori, Arcari e Danesi, Champagne Justin Maillard, Produttori Wine Governo, Vini Volanti (Raffaele Mor), Microbio (Ismael Gozalo), Les Caves de Pyrene, Daniel Ramos, Tenuta Pranzegg (Martin Gojer), CoViBio, Aviner, Venezian Distribuzione, Triple A, Radikon e Simon Bize.

Vino, Masottina: “Felice 83” è il primo “R.D.O. Ambassador” in Usa

Vino, Masottina: “Felice 83” è il primo “R.D.O. Ambassador” in UsaMilano, 23 giu. (askanews) – Masottina, la storica Cantina del Conegliano Valdobbiadene, amplia la cerchia dei suoi “R.D.O. Ambassador”, i testimonial del “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano Docg”, oltre i confini nazionali con “Felice 83”, ristorante italiano di New York. Il locale ha sposato infatti il progetto “Il valore del tempo” e propone in carta vecchie annate di R.D.O., progetto con cui l’azienda guidata dal 1946 dalla famiglia Dal Bianco esalta questo cru declinato nelle varianti “Levante” (primo Rive nella Top 100 di “Wine Spectator”), e “Ponente”.


“Dal primo anno di produzione, nel 2009, conserviamo ogni millesimo degli R.D.O.: sono vecchie annate che danno vita a questo progetto, il quale nasce dalla visione della mia famiglia di andare oltre all’idea classica e generalizzata del Prosecco e che sta dimostrando la potenza dei nostri vini grazie al terroir unico di Ogliano” spiega il vicepresidente di Masottina, Federico Dal Bianco, precisando che “dopo “L’Alchimia” a Milano, “Camponeschi” a Roma, “La Moscheta” a Padova e “Trattoria Città di Venezia” a Conegliano, siamo orgogliosi di piantare la prima bandiera dei nostri R.D.O. Ambassador negli Stati Uniti, in una città importante e unica come New York”. “Accettare di diventare R.D.O. Ambassador è stata una decisione immediata perché Masottina è un’azienda che da più di settantacinque lavora ed esporta all’insegna del binomio perfetto di ‘Felice 83’: estrema attenzione alla qualità e orgoglio italiano” afferma Christian Ferrulli, wine director del gruppo Felice Restaurants, sottolineando che “chi vive e lavora a New York sa che staccarsi dalla frenesia quotidiana per ritagliarsi un momento di relax e allentare i ritmi diventa una necessità e, anche per questo, siamo felici che la nostra clientela possa godere del ‘valore del tempo’ vivendo un’esperienza unica accompagnata da vini sorprendenti e piatti tipici del Bel Paese”.

Vino, a Capriva del Friuli apre la “Vinnaeria” di Simonit e Sirch

Vino, a Capriva del Friuli apre la “Vinnaeria” di Simonit e SirchMilano, 22 giu. (askanews) – Si arricchisce l’offerta di ospitalità dell’”Accademia Vine Lodge”, il country hotel aperto a Capriva del Friuli dai “maestri potatori” Simonit e Sirch. Apre infatti la “Vinnaeria by Accademia”, dove dal venerdì alla domenica si ha la possibilità di degustare i vini delle Cantine di tutto il mondo dove lavorano i due “vine master pruners” friulani.


Accanto ai vini internazionali, viene inoltre proposta una selezione di etichette del Friuli Venezia Giulia, con la possibilità di abbinare piatti freddi estivi e genuini prodotti del territorio, dagli affettati ai formaggi. Ogni mese verranno proposte delle “wine experience”, come le serate evento con degustazioni tematiche dedicate ogni volta a un distretto viticolo diverso, con collegamenti zoom in diretta con importanti aziende produttrici del territorio su cui verrà fatto il focus.

Ristorazione, Benincasa: mancanza personale? Puntare su qualità di vita

Ristorazione, Benincasa: mancanza personale? Puntare su qualità di vitaMilano, 22 giu. (askanews) – “Credo che oggi servano più corsi per gli imprenditori, che per i giovani, perché la ristorazione italiana è ancora troppo spesso figlia di modelli vecchi. Lo stesso atto di formazione deve essere inteso all’interno di un percorso identitario e di crescita. Anni fa abbiamo proposto un gioco a tutti i nostri collaboratori, dal magazziniere al responsabile eventi, per trovare tre termini che contraddistinguessero la nostra azienda: sono usciti ambizione, impegno e creatività valori distintivi e identitari di tutto il nostro gruppo. Ecco che occorre trovare strade nuove, proprio perché il mercato e le nuove generazioni sono profondamente cambiate”. A dirlo è stato il Ceo della società di luxury catering HQ Food and Beverage, Mauro Benincasa, intervenuto alla tavola rotonda “Nulla di… personale: come formare e motivare i collaboratori nel fuori casa” organizzata nei giorni scorsi a Milano nell’ambito di “Dire, Fare, Mangiare”.


Durante l’incontro dedicato al complesso tema della mancanza di personale nell’ambito della ristorazione, Benincasa ha ribaltato il paradigma, premettendo che “noi abbiamo semmai il problema opposto: più autocandidature che posizioni da coprire. Di fatto la nostra filosofia è sempre stata diversa da quella corrente, perché non abbiamo mai giocato al rialzo degli stipendi, ma abbiamo lavorato semmai al miglioramento della qualità della vita dei nostri collaboratori, dando loro weekend liberi, orari non spezzati, continuando nella formazione e facendoli sentire parte di un progetto più grande” ha spiegato, precisando che “da noi arrivano giovani che hanno una buona formazione di base, che hanno fatto stage anche presso ristoranti stellati, ma che continuiamo costantemente a formare su tre gradi di livelli, tra cui il ‘training on the job’, che riteniamo molto importante e strategico”. Un cambiamento di ottica significiativo dal punto di vista imprenditoriale, che punta a motivare i collaboratori per creare un senso di appartenenza, una delle leve che le stesse scuole alberghiere stanno utilizzando per attrarre studenti. Il quadro della carenza di personale nel settore della somministrazione food and beverage va infatti a braccetto con la contrazione delle iscrizioni nelle scuole alberghiere. In poco meno di dieci anni “siamo passati dal boom dei 64mila iscritti del 2013-2014, complice anche il successo mediatico di Masterchef, al calo vertiginoso dei 34mila iscritti del 2020-2022, con un -47% complessivo” ha testimoniato alla tavola rotonda Jeannette Bondaz, presidente di Fondazione Ecole Hoteliere di Chatillon, tra le scuole più prestigiose della Valle d’Aosta, che in pochi anni ha saputo ribaltare la tendenza negativa delle iscrizioni.


Anche Andrea Sinigaglia, direttore generale di Alma, altra realtà d’eccellenza nella formazione, con circa un migliaio di studenti all’anno (di cui circa 200 provenienti da 80 Paesi al mondo) si è unito al coro degli altri ospiti presenti per testimoniare come questa crisi occupazionale non sia legata ad una questione meramente economica legata agli stipendi del personale di sala e cucina. A sottolineare il valore del senso di appartenenza per le giovani generazioni, è stato anche Vincenzo Butticcé, patron e chef de “Il Moro Ristorante Monza” nonché docente di Enogastronomia Apci: “Se non capiamo le specifiche peculiarità della Generazione Z, ben diverse da quelle precedenti, è difficile fare passi avanti: oggi gli obiettivi dei giovani sono differenti da quelli che avevamo noi, hanno una diversa fragilità e a volte una paura di sbagliare che è tipica della loro generazione. Se non teniamo conto della loro intelligenza e maturità emotiva, del fatto che sono bisognosi di conferme e desiderano sentirsi parte di un gruppo – ha concluso – non riusciremo a motivarli e ad attrarli adeguatamente nel mondo del lavoro”.


Una visione molto concreta confermata anche da Luca Malizia e Alice Ausili di Mixology Academy, che nella loro scuola di alta formazione puntano a chiarezza e trasparenza coi collaboratori, a cui viene dato un percorso formativo e di crescita strutturato, e da Moreno Faina, Direttore Università del Caffè Illy, la cui formazione dall’Italia arriva fino in Brasile, a beneficio anche degli stessi produttori.

Vino, Prà lancia il Soave “Wild”: il fratello selvaggio di ‘Otto’

Vino, Prà lancia il Soave “Wild”: il fratello selvaggio di ‘Otto’Milano, 22 giu. (askanews) – Graziano Prà lancia “Wild”, versione “selvaggia” del suo classico Soave Doc Classico “Otto”. Il nuovo vino nasce da uve Garganega in purezza provenienti dalla Uga Ponsara. La vinificazione avviene con il solo utilizzo di lieviti indigeni naturalmente presenti sulla buccia degli acini, e una conseguente fermentazione spontanea.


“L’idea nasce a seguito di una chiacchierata con l’amico Kevin Judd, proprietario dell’azienda neozelandese Graywacke e storico enologo dell’azienda Cloudy Bay” racconta Prà, spiegando che “Graywacke produce due Sauvignon Blanc di cui uno a fermentazione spontanea pensato per valorizzare al meglio il territorio di Marlborough sul quale questo vitigno internazionale viene coltivato. Il termine ‘wild’ – precisa – si riferisce al processo fermentativo affidato ai lieviti naturalmente presenti nell’ambiente”. “Il Soave Wild è stato quindi spogliato dal protocollo usuale di vinificazione con lo scopo di valorizzare ancora di più il terroir nel suo profondo e di esaltare le peculiarità identitarie delle uve Garganega provenienti dalla Uga Ponsara” prosegue Prà, ricordando che “la produzione del ‘Soave Wild Ponsara’ fa parte di un progetto di ricerca dell’identità territoriale e di valorizzazione delle Uga aziendali, le Unità geografiche aggiuntive, un primo passo di un percorso molto più ampio che vede in futuro la possibilità di dedicare un vino ai nostri diversi Cru”.


Una scelta che esalta i tratti vulcanici delle terre del Soave, perfettamente in linea con la valorizzazione del terroir che il celebre vignaiolo di Monteforte d’Alpone (Verona) persegue con costanza e che dal 1983 si rispecchia in “Otto”, suo vino d’esordio che ancora oggi rappresenta la produzione più ampia dell’azienda. Come per le sue altre etichette, ad esclusione di Amarone e Valpolicella Ripasso in cui da Disciplinare non è consentito, Prà anche per “Wild” ha scelto di usare il tappo a vite, chiusura ideale per garantire la qualità del vino nel corso del tempo.

Vino, Marchesi Antinori assumerà la piena proprietà di Col Solare

Vino, Marchesi Antinori assumerà la piena proprietà di Col SolareMilano, 21 giu. (askanews) – Entro la fine di giugno Marchesi Antinori assumerà la piena proprietà di Col Solare, Tenuta di oltre 11 ettari nello Stato di Washington (Stati Uniti). Lo ha annunciato la stessa azienda toscana insieme con Ste. Michelle Wine Estates, importante realtà del vino statunitense dalla cui collaborazione nacque il celebre “Col Solare Cabernet Sauvignon” di Washington che debuttò con l’annata 1995. Lo scrive la testata “Wine Business” sul suo sito, ricordando che nel 2007, i soci avevano fondato Col Solare Red Mountain estate vineyard and winery.


Nel maggio scorso, dopo 16 anni di partnership con Ste. Michelle Wine Estates, Marchesi Antinori aveva perfezionato l’acquisizione del 100% di Stag’s Leap Wine Cellars, una delle Cantine più importanti della Napa Valley californiana. Le due operazioni evidenziano l’interesse dell’azienda fiorentina a continuare ad investire nei territori vinicoli statunitensi. Foto: Col Solare Red Mountain estate vineyard and winery

Vino, il 25 e 27 giugno il Consorzio Chianti in Thailandia e Vietnam

Vino, il 25 e 27 giugno il Consorzio Chianti in Thailandia e VietnamMilano, 21 giu. (askanews) – Il Consorzio Vino Chianti vola in Thailandia e Vietnam, prossime tappe del “Chianti lovers Asian Tour 2024”, con due seminari istituzionali con degustazione delle categorie principali, degli stili e delle sottozone della Denominazione Chianti Docg. Si tratta del terzo appuntamento dopo il primo di Tokyo-Seoul e la recente partecipazione al “Vinexpo Asia 2024” ad Hong Kong.


Prima tappa il 25 giugno al “Sofitel Bangkok Sukhumvit” dove saranno presenti 64 etichette e il seminario sarà incentrato sulla tipologia del Chianti Docg Riserva. A condurlo, Sariya Kampanathsanyakorn (Wset Wine Educator) e il Chianti Wine Ambassador, Luca Alves. Nel Corso della giornata sono previsti “walk around tasting”, degustazioni con le varie aziende aperte a importatori, operatori di settore e alla stampa. Il 27 giugno trasferimento in Vietnam, al Park Hyatt Hotel di Ho Chi Minh City, dove saranno presenti 67 etichette e la medesima formula di degustazione. Il seminario sarà dedicato al Vin Santo del Chianti Doc e sarà condotto dal presidente della Saigon Sommelier Association, Tu Le Huy, e da Luca Alves.


“Cresce sempre più il pubblico degli enoappassionati” ha commentato il presidente del Consorzio, Giovanni Busi, sottolineando che !quando parliamo di Chianti parliamo di una delle massime espressioni del Made in Italy, e il nostro vino si conferma sempre più ambasciatore nel mondo”.

Vino, dal 26 al 29 giugno va in scena “Mare e Vitovska in Morje”

Vino, dal 26 al 29 giugno va in scena “Mare e Vitovska in Morje”Milano, 21 giu. (askanews) – Trenta Cantine, oltre 50 Vitovske da assaggiare, quattro vignaioli ospiti, un convegno, prodotti gastronomici a base di ingredienti freschi e locali, e degustazioni di vino guidate in una delle più belle location del Carso: il Castello di Duino (Trieste). E’ stata presentata oggi la 18esima edizione di “Mare e Vitovska in Morje”, la manifestazione annuale organizzato dall’Associazione viticoltori del Carso-Drustvo Carso Vino Kras dedicata alla Vitovska, varietà locale nata dall’incrocio naturale di Malvasia e Glera, simbolo del Carso.


“In un’epoca in cui le grandi produzioni dominano il mercato, eventi come ‘Mare e Vitovska in Morje’ rappresentano un baluardo a difesa delle piccole produzioni locali” ha spiegato Skerlj, aggiungendo che “è fondamentale non lasciarsi persuadere dalle dinamiche dei grandi produttori e riscoprire il valore del lavoro artigianale, svolto nel pieno rispetto della natura. La salvaguardia delle varietà autoctone come la Vitovska – ha sottolineato – non solo preserva la ricchezza del nostro patrimonio enologico, ma promuove anche un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente”. Il convegno di apertura si terrà venerdi 28 giugno alle 15.30 nella sala conferenze del Castello di Duino e avrà al centro il tema “L’origine crea il prodotto o è il prodotto a creare l’origine?”. Moderati da Stefano Cosma, interverranno Matej Skerlj, presidente dell’Associazione dei viticoltori del Carso, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly,, Luca Sarais, titolare dell’enoteca milanese “Cantine Isola”, Fabrizio Gallino, consigliere della Banca del Vino a Pollenzo e collaboratore di Slow Wine. Al termine dell’incontro, dalle 18 alle 22 i visitatori potranno accedere all’area espositiva, con degustazione dei vini e delle specialità dei ristoranti locali. Alle 19, alle 20 e 20.30, degustazioni guidate a cura della delegazione Ais Friuli Venezia Giulia, l’ultima delle quali verterà sulle vecchi annate della Vitovska.


Sabato 29 giugno, i banchi di degustazione saranno aperti negli stessi orari del giorno precedente, mentre le masterclass saranno due, alle 19 e alle 20. L’evento sarà anticipato mercoledì 26 giugno alle 18 da una passeggiata alla scoperta dei vigneti di Bruno Lenardon organizzata dal Fondo per l’ambiente italiano (Fai), e giovedì 27 alle 17 da una degustazione dedicata alla Vitovska affinata in pietra, dal titolo “Rivelazioni carsiche: un viaggio tra terra, pietra e Vitovska” che si terrà al Porto Vecchio Magazzino 26. A seguire la cena di benvenuto a inviti alla celebre Lokanda Devetak di San Michele del Carso (Gorizia).


Foto di Robi Jakomin

Grande successo a Milano per la charity dinner “Il bel viaggio”

Grande successo a Milano per la charity dinner “Il bel viaggio”Milano, 21 giu. (askanews) – Grande partecipazione per la sesta edizione della charity dinner “Il bel viaggio” a favore di Progetto Itaca Milano, associazione che da 25 anni sostiene le persone affette da disturbi della salute mentale e le loro famiglie. All’annuale serata di beneficienza, andata in scena al Pirelli HangarBicocca a Milano con il consueto supporto di Fondazione Paolo e Giuliana Clerici e, per la prima volta, di Istituto Grandi Marchi (IGM), hanno partecipato oltre 500 persone, esponenti di spicco del mondo dell’imprenditoria e dello spettacolo, che, con il loro generoso contributo, hanno dimostrato la propria vicinanza a chi soffre di disagi psichici.


Dopo l’aperitivo e la cena placee curata da Papillon e accompagnata dai grandi vini delle Cantine associate a IGM, nell’immenso e suggestivo spazio che ospita i “Sette palazzi celesti”, opera monumentale che l’artista tedesco Anselm Kiefer ha realizzato appositamente per HangarBicocca, si è tenuta un’asta benefica con Fabio Bertolo di Finarte. Diciannove i lotti battuti, donati dalle 18 importanti aziende che fanno parte di IGM, tra cui bottiglie di vino di pregio, visite private alle Cantine ed esperienze esclusive in alcune delle aziende vitivinicole più belle al mondo e, infine, un soggiorno a New York donato da Casa Cipriani. L’intero ricavato è destinato a sostenere le iniziative di Progetto Itaca, per il quale nel corso della serata sono stati raccolti 300mila euro. “Siamo felici di festeggiare i nostri 25 anni assieme a molte, generose, aziende e a tante e tanti amici che hanno a cuore la nostra mission. In questa serata, in particolare, abbiamo scelto di sostenere ‘Club Itaca’ e ‘Job Stations’, progetti di inserimento sociale e lavorativo per persone con disturbo psichico” ha spiegato il presidente di Progetto Itaca Milano, Alessandro Dubini, sottolineando che “proprio per ‘Job Stations’ lancio un appello a tutte le aziende: noi ci siamo, con personale dedicato, per fare del bene insieme. Grazie alla straordinaria generosità di Fondazione Paolo e Giuliana Clerici e Istituto Grandi Marchi – ha concluso – anche in questa occasione siamo a fianco di chi convive con un disagio psichico e i suoi famigliari”.


“Club Itaca” è un centro per lo sviluppo dell’autonomia socio-lavorativa di persone con una storia di disagio psichico. La Clubhouse è una struttura diurna, non sanitaria, in cui i soci si impegnano all’interno di unità di lavoro in attività finalizzate al recupero del ritmo di vita e della sicurezza in sé. Ad oggi i soci iscritti a Club Itaca Milano sono 243. “Job Stations” è invece nato nel 2012 in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture ETS per combattere lo stigma e l’esclusione sociale delle persone con disabilità psichica attraverso opportunità professionali concrete di reinserimento nel mondo del lavoro. Le “Job Stations” sono dei veri e propri centri di smart working gestiti dalle associazioni che fanno parte della rete nazionale di Progetto Itaca, dove le persone con storie di disagio psichico possono lavorare grazie al supporto di tutor esperti in ambito psicologico e in costante contatto con le aziende grazie al supervisor aziendale. Ad oggi ne sono state attivate nove in sette diverse città italiane e sono state inserite con successo 125 persone in 33 aziende.

Vino, Francesca Planeta insignita del Compasso d’Oro alla carriera

Vino, Francesca Planeta insignita del Compasso d’Oro alla carrieraMilano, 21 giu. (askanews) – Francesca Planeta, presidente di Planeta Estate, è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera, per il suo impegno nel far diventare Planeta uno dei simbolo di eccellenza nel settore vinicolo ed enoturistico in Sicilia. Questo riconoscimento da parte dell’Associazione per il disegno industriale nell’ambito della 70esima edizione del premio, non è dunque solo un omaggio al percorso professionale di Francesca Planeta ma anche un segnale di come il design possa essere uno strumento per raccontare e valorizzare la cultura e la storia di un territorio.


“Una carriera che segue il solco di chi l’ha preceduta: coerenza e visione prospettica si fondono nell’esperienza in un settore storicamente tradizionalisti” si legge nelle motivazioni del premio, in cui viene sottolineato come “il percorso tracciato è concreta materializzazione dei migliori principi di food design Made in Italy”. “La mia visione del design è profondamente legata alla bellezza della Sicilia, fonte inesauribile di ispirazione grazie alle sue ricchezze culturali e naturali” ha dichiarato Planeta, aggiungendo che “qui, le sfumature dei paesaggi si riflettono nelle forme e nei colori, creando un legame viscerale con il territorio. La tradizione artigianale – ha concluso – si unisce alla creatività contemporanea, dando vita a luoghi che narrano storie di vita e autenticità, dove ogni dettaglio è un omaggio alla ricca eredità dell’isola, narrando una storia di bellezza e passione”.


Il riconoscimento giunge a pochi giorni dal conferimento della “chiave” della Guida Michelin a “La Foresteria Planeta” – il wine resort della famiglia a Menfi (Agrigento). Foto di Paola Licciardello