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Cantina Vignaioli Morellino di Scansano lancia nuova etichetta solidale

Cantina Vignaioli Morellino di Scansano lancia nuova etichetta solidaleMilano, 20 ott. (askanews) – La Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano lancia una nuova edizione limitata del “Roggiano Morellino di Scansano Docg” con un’etichetta solidale disegnata dai ragazzi di Tuttiateatro APS di Grosseto, per supportare il progetto di inclusione sociale dell’associazione, che ogni anno organizza un corso teatrale di musical, rivolto a giovani delle scuole superiori e a ragazzi diversamente abili.


Parte del ricavato delle vendite della bottiglia sarà infatti devoluto a sostegno dell’attività teatrale, che offre ai partecipanti l’opportunità di lavorare insieme in un ambiente creativo e inclusivo. Il progetto permette di sperimentare la ricchezza della diversità, promuovendo la conoscenza reciproca e la collaborazione tra ragazzi con e senza disabilità. L’etichetta è stata selezionata tra i disegni prodotti dai partecipanti al progetto, tutte le opere sono esposte in una sezione dedicata sul sito della cooperativa.   “Siamo felici di dedicare l’etichetta solidale di quest’anno alla compagnia Tuttiateatro dopo aver ospitato il loro spettacolo Hercules in estate” spiega il presidente della Cantina cooperativa, Benedetto Grechi, rimarcando che “con la loro attività danno un grande esempio di inclusione, mettendo insieme sul palcoscenico ragazzi disabili e non, creando qualcosa che riesce a emozionare il pubblico valorizzando il talento di ognuno”. “Con questo progetto continuiamo il nostro supporto a favore di realtà virtuose maremmane che lavorano nel sociale” aggiunge il Dg Sergio Bucci, sottolineando che “come Cantina siamo convinti di avere una responsabilità verso il territorio e siamo felici di dare un supporto concreto e una maggiore visibilità ad associazioni come Tuttiateatro, che si impegnano a favore dell’inclusione attraverso l’arte”.   Tuttiateatro APS è nata nell’ottobre 2012 per valorizzare un progetto iniziato nel liceo classico Carducci-Ricasoli di Grosseto nell’anno scolastico 2003/2004 con l’obiettivo di dare vita a un’attività teatrale che vedesse lavorare insieme giovani con e senza disabilità. Negli anni sono stati tanti gli spettacoli messi in scena dall’associazione, che è diventata un punto di riferimento per la comunità per la valenza culturale ed educativa.   L’edizione limitata firmata da Tuttiateatro sarà disponibile nello shop aziendale, anche online, a partire da fine ottobre.

Vendemmia, Cantina di Venosa: resa dimezzata ma qualità molto alta

Vendemmia, Cantina di Venosa: resa dimezzata ma qualità molto altaMilano, 20 ott. (askanews) – La vendemmia 2024 sarà ricordata dai 300 soci di Cantina di Venosa, la più importante cooperativa vitivinicola della Lucania, per una raccolta dimezzata ma anche per l’alta qualità delle uve. La produzione ammonta a 26-27mila quintali, a fronte dei 55mila quintali che in media i soci raccoglievano ogni anno, se si esclude l’anno scorso quando la peronospera ridusse la raccolta ad appena 14mila quintali.


“Per noi il raccolto è stato eccezionale in termini di qualità, le uve sono straordinarie per maturazione e complessità: essendo in quantità molto inferiori alla media la pianta è riuscita a portare a perfetta maturazione i grappoli con facilità” ha spiegato l’enologo della realtà potentina, Donato Gentile, aggiungendo che “inoltre è stato più facile ottenere uve di questa qualità perché ci troviamo in un’area con condizioni micro-climatiche particolari, alle pendici del vulcano Vulture, con vigne coltivate su colline tra i 350 e i 550 metri slm. Un territorio – ha concluso – caratterizzato da un’ottima escursione termica notturna, con cali di temperature tali da poter mantenere una buona acidità delle uve”. Conclusa da un paio di settimane, la vendemmia era iniziata l’11 agosto con il Moscato ed era proseguita con la Malvasia, il Merlot per i rosati, le altre uve per le basi spumanti, con il Greco Bianco di Basilicata e infine, con 20 giorni d’anticipo, il 25 settembre, con il vitigno più importante del territorio, l’Aglianico del Vulture.

Vino, La Cappuccina diventa autosufficiente con l’energia pulita

Vino, La Cappuccina diventa autosufficiente con l’energia pulitaMilano, 20 ott. (askanews) – La Cappuccina, storica Cantina di Monteforte d’Alpone (Verona), ha concluso la realizzazione del suo parco agrisolare di 600 metri quadrati con 150 moduli fotovoltaici, divenendo così totalmente autonoma sul fronte energetico. Lo ha annunciato la stessa azienda spiegando di aver portato il proprio impianto da 20 kW a 90 kW, e puntando a produrre 100mila kWh di energia pulita all’anno.


Nata nel 1890 con l’acquisto della villa di Costalunga e dei terreni da parte della famiglia Tessari, oggi l’azienda conta 42 ettari vitati (il 70% a Garganega) ed è guidata dalla quarta generazione rappresentata da Sisto, Pietro ed Elena Tessari. Prima azienda del Soave ad ottenere la certificazione biologica nel 1985, La Cappuccina aveva dato avvio alla produzione di energia pulita nel 2010 con la realizzazione del primo impianto fotovoltaico sul tetto della Cantina “Questo progetto è la naturale evoluzione di un cammino iniziato 40 anni fa, quando nessuno credeva ancora nell’agricoltura biologica” ha affermato Elena Tessari, spiegando che “la sostenibilità per noi non è solo una strategia, è il cuore pulsante di tutto ciò che facciamo: ogni nostra iniziativa, dal prendersi cura del territorio alla produzione biodinamica, fino alla valorizzazione del nostro patrimonio in vigna, racconta di un legame profondo con la terra che ci ospita, che giorno dopo giorno ci restituisce quanto donato”.


“La nostra missione è chiara: vogliamo produrre vino di qualità nel pieno rispetto dell’ambiente, senza sacrificare neanche un centimetro di vigneto o di terreno” ha aggiunto Sisto Tessari, rimarcando che “il nostro nuovo impianto non solo ci permetterà di coprire completamente il fabbisogno energetico della cantina, ma ci consentirà anche di generare un surplus di energia da immettere in rete. Un vantaggio non solo per noi, ma per l’intera comunità”.

Vino, la famiglia Sartirano fa rinascere la Tenuta La Fiammenga

Vino, la famiglia Sartirano fa rinascere la Tenuta La FiammengaMilano, 20 ott. (askanews) – Paolo e Guido Sartirano danno nuova vita alla Tenuta La Fiammenga, storica Cantina di Cioccaro di Penango, con 25 ettari vitati a biologico sulle colline del Monferrato astigiano. I due cugini sono la quarta generazione della famiglia di produttori che nelle Langhe guidano Cantine San Silvestro a Novello e l’azienda agricola Costa di Bussia-Tenuta Arnulfo a Monforte d’Alba, sempre in provincia di Cuneo. “È stato amore a prima vista – spiegano – e la nostra ambizione è rivolta tanto al recupero e alla valorizzazione dei vigneti quanto alla ristrutturazione della cascina per potenziare l’accoglienza”.   Tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 la Tenuta fu di Pietro Jescot, commerciante fiammingo di tele, legato a diversi artisti locali dell’epoca, tra i quali Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e i fratelli De Wespin, autori della Cappella del Paradiso del Santuario di Serralunga di Crea (Alessandria).


Dopo uno studio dei terreni affidato all’agronomo Carlo Arnulfo e un importante lavoro di reimpianto dei vigneti, nel progetto dei Sartirano, La Fiammenga “si trasformerà in una destinazione enologica, continuando ad essere un simbolo di come la storia, l’arte e la viticultura possano intrecciarsi per creare vini che non sono solo espressioni di un territorio ma anche testimoni di una ricca eredità culturale”. Le varietà coltivate sono le tradizionali Barbera, Grignolino e Freisa, accanto a Cabernet, Merlot, Sauvignon, Chardonnay e Pinot Nero. La tecnica di “vinificazione materica” ideata da Paolo Sartirano rappresenta un elemento chiave nella produzione dei vini della Tenuta: questo metodo prevede l’uso di tonnaux da 500 litri per una fermentazione lenta e macerazioni prolungate con il mosto in contatto con le bucce, ispirato alla cosiddetta vinificazione “a cappello sommerso”, storicamente praticata nel Monferrato . Fra i filari della Tenuta, si erge la “Coda di Balena”, il “Fossile numero 3” opera della giovane artista Giorgia Sanlorenzo, che emerge dalla terra narrando di un tempo in cui il mare baciava queste colline, e dove ha lasciato un tesoro di fossili.

Vino, “Alba Vitae”: Ais Veneto sostiene il progetto ‘My Ability’

Vino, “Alba Vitae”: Ais Veneto sostiene il progetto ‘My Ability’Milano, 20 ott. (askanews) – Giunge alla 14esima edizione “Alba Vitae”, l’iniziativa solidale dell’Associazione italiana sommelier (Ais) del Veneto. Quest’anno, la delegazione di Padova raccoglie il testimone di quella trevigiana e sceglie di supportare attraverso la vendita di 500 magnum il progetto “My Ability” del Gruppo Polis, realtà padovana composta da quattro cooperative, che all’interno della Fattoria Sociale Fuori di Campo aiuta le persone con diversi tipi di difficoltà ad allenare tutte quelle abilità relazionali funzionali all’inserimento (o re-inserimento) nel mondo del lavoro.   Il vino scelto è il “Borgo delle Casette 2020” dell’azienda di Baone (Padova) Il Filò delle Vigne, un blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Carmenère, disponibile sul sito ufficiale e nello store di Ais Veneto, presso le delegazioni Ais e nello store Comunian Vini.   “Siamo orgogliosi di proseguire questa iniziativa che incarna i valori più profondi dell’Associazione: la cultura enoica come mezzo per promuovere solidarietà e aiutare le comunità locali” afferma Gianpaolo Breda, presidente di Ais Veneto, rimarcando come “‘Alba Vitae’ dimostra come la passione per il mondo del vino possa diventare uno strumento di cambiamento, sostenendo realtà virtuose come il Gruppo Polis e contribuendo a progetti di grande valore umano e sociale”.   “Abbiamo avviato la fattoria sociale Fuori Di Campo perché fosse un luogo in cui i nostri beneficiari potessero mettersi alla prova e letteralmente ‘sporcarsi le mani’” spiega Roberto Baldo, tra i fondatori del gruppo e responsabile del progetto Fuori di Campo, aggiungendo che “il lavoro, in ogni sua forma, è da sempre per Gruppo Polis il principale strumento di inclusione sociale, soprattutto quando unisce gli aspetti professionali al rapporto della persona con la natura, il territorio, le radici. Siamo molto grati ad Ais Veneto per questa preziosa opportunità”.

Nuovo vino per Querceto di Castellina: un Cabernet Franc in purezza

Nuovo vino per Querceto di Castellina: un Cabernet Franc in purezzaMilano, 20 ott. (askanews) – A poco più di un quarto di secolo dalla nascita della Cantina e dopo cinque anni di lavoro, la senese Querceto di Castellina lancia “Jac”, il nuovo vino da uve 100% Cabernet Franc, nato da una selezione del vigneto “Belvedere”, 6,6 ettari di vigne di oltre vent’anni sulla parte finale di Castellina in Chianti, al confine con Radda, a pochi chilometri dalla provincia di Firenze.


Il Franc è sempre stato un pallino di Jacopo Di Battista, proprietario di questa azienda biologica a conduzione familiare fondata nel 1945, tanto da battezzarlo con il nomignolo con cui lo chiamano gli amici, “Jac” appunto, che sull’etichetta compare insieme con un altro grande amore del produttore, quello per le automobili, con uno stilizzato omaggio al motore V8: “potenza ed equilibrio racchiusi in bottiglia”. Dunque questo “Toscana Igt Cabernet Franc 2021” tirato in appena 1.100 bottiglie, è un vino cercato e voluto, la prima prova di un vino del cuore con una sua bella personalità e un carattere non immediatamente riconducibili agli standard del vitigno, e distanti dagli altri Franc in purezza prodotti nelle province di Siena e Firenze. Anche per “Jac” (come per le altre sei referenze in catalogo), c’è la mano dell’enologa senese Gioia Cresti che coadiuva Di Battista fin dalla prima vendemmia nel 1998, e che nel Sangiovese del Chianti Classico “L’aura” e della Gran Selezione “Sei” ha raggiunto probabilmente i punti più alti. Ma il Franc “Jac”, come del resto il Merlot “Podalirio”, nel loro essere atipici mostrano di sapersi esprimere bene in questi terreni “super rocciosi” di (alta) collina tra i 460 e i 510 metri slm., lungo undici ettari vitati (sui 50 totali, compresi tre ad oliveto) che si fanno largo tra i boschi. Delle circa 45mila bottiglie complessivamente prodotte ogni anno, oltre l’80% prende la via dell’estero.


A fianco di Di Battista, tra i fondatori dell’associazione Viticoltori di Castellina in Chianti di cui oggi siede nel Cda, c’è la moglie Mary che si occupa del marketing e dell’ospitalità nei nove appartamenti e nella suite del grande complesso colonico quattrocentesco dell’agriturismo.

Vino, Zonin 1821: pubblicato il Bilancio di sostenibilità 2023

Vino, Zonin 1821: pubblicato il Bilancio di sostenibilità 2023Milano, 20 ott. (askanews) – Zonin 1821 ha pubblicato sul sito aziendale il Bilancio di sostenibilità 2023 con l’obiettivo di rendicontare le attività svolte in materia di sostenibilità e di descrivere gli obiettivi raggiunti e i piani di miglioramento programmati. Lo ha annunciato lo stesso Gruppo vitivinicolo con sede a Gambellara (Vicenza), spiegando che il documento “poggia su tre pilastri principali, cultura aziendale, innovazione tecnologica e responsabilità sociale, sui quali si basa per promuovere uno sviluppo sostenibile in ogni suo aspetto: ambientale, economico e sociale”. Il Gruppo conta su oltre tremila ettari di cui circa 1.600 vitati in nove Tenute (sette in Italia a cui si aggiungono Barboursville negli Stati Uniti e Dos Almas in Cile), e nel 2023 ha fatturato circa 195 milioni di euro. Sempre secondo quanto rendicontato nel Bilancio di sostenibilità, “nelle società italiane di Zonin 1821 e nelle filiali inglesi e americane sono presenti 527 persone, a cui si affiancano 30 contratti di somministrazione”.


“Le aziende non hanno solo responsabilità ‘qui ed ora’ ma, come le famiglie e le istituzioni, devono contribuire, tramite il loro operato, ad esprimere valori di apertura ed alterità, tra i quali preservare le risorse, rispettare l’ambiente, garantire il benessere delle persone, favorire la parità di genere e valorizzare la diversità” ha affermato il presidente Domenico Zonin, aggiungendo che “ora più che mai, il mondo, la collettività e i consumatori chiedono alle aziende di prendere una posizione rispetto alle tematiche di sostenibilità: la sola logica del profitto senza limiti, l’irrefrenabile capitalismo dell’utile, non è più, per la collettività, sinonimo di buona imprenditorialità”. “Alle aziende è chiesto di esprimere responsabilità nel proprio operato e giustificare le proprie scelte: alla luce di questo, la sostenibilità non può essere concepita come un elemento aggiuntivo rispetto al fare impresa ma deve essere uno degli elementi fondanti il modello di business, la cultura aziendale e le scelte strategiche” ha proseguito Zonin, spiegando che “il percorso di promozione della sostenibilità non è facile e la via è lunga per la nostra società, pensiamo solo alla frequente evoluzione legislativa in tema di sostenibilità, si tratta di un percorso da fare insieme in cui ognuno, ogni azienda, ogni persona, nel suo piccolo, un passo alla volta, e con le proprie scelte, può lasciare un segno nel presente e fare la differenza per il futuro”.


“Il percorso di acquisizioni cominciato negli anni ’70 dalla mia famiglia – ha concluso il presidente – ha avuto come obiettivo quello di valorizzare e promuovere le culture vitivinicole italiane in ambito internazionale, ma anche custodire questi territori unici nel loro genere per le prossime generazioni”.

Vino, a Milano e Torino due eventi con il Cremant de Bourgogne

Vino, a Milano e Torino due eventi con il Cremant de BourgogneMilano, 20 ott. (askanews) – Nell’ambito di una campagna di promozione e valorizzazione nel nostro Paese, il Crémant de Bourgogne, lo spumante Metodo Classico prodotto in Borgogna (Francia), sarà a breve il protagonista di due interessanti appuntamenti a Milano e a Torino. Il primo, organizzato in partnership con la storica rivista “Civiltà del Bere”, è previsto il 28 ottobre presso “Enoluogo” in viale Andrea Doria 24 nel capoluogo lombardo, e si articolerà in due momenti: dalle 10 alle 12.30 la Denominazione Crémant de Bourgogne AOC sarà presentata ad un gruppo di professionisti del settore attraverso una degustazione di sei etichette con una discussione sulle caratteristiche e sulle dinamiche del mercato insieme con il direttore Alessandro Torcoli e Andrea Amadei. A seguire, dalle 16 alle 18, è previsto un “walk around tasting” sempre riservato ai professionisti, mentre dalle 18 alle 20 gli assaggi saranno aperti anche agli appassionati.


Il secondo appuntamento si terrà a Torino il 4 novembre presso l’Enoteca Rossorubino in via Madama Cristina 21. Realizzato in collaborazione con la Fisar Torino, l’evento prevede nel pomeriggio una masterclass guidata da Andrea Amadei rivolta ad un gruppo di operatori del settore dell’ospitalità e “sarà l’occasione per esplorare in profondità le specificità del Crémant, le sue tecniche di produzione e le peculiarità che lo distinguono”. Dalle 18 alle 20 l’enoteca offrirà invece ai suoi clienti un aperitivo con un calice di questa bollicina “accompagnati” dai sommelier della Fisar e dallo stesso Amadei.

Consorzio Vini d’Abruzzo in tour promozionale sui mercati mondiali

Consorzio Vini d’Abruzzo in tour promozionale sui mercati mondialiMilano, 20 ott. (askanews) – Fitto calendario di eventi promozionali nei principali mercati mondiali per il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che, dopo Stati Uniti e Canada, sbarca in UK, Cina, Giappone e Svizzera: qui i vini abruzzesi saranno protagonisti di degustazioni, masterclass, incontri B2B e cene di gala. “Per il Consorzio e i nostri produttori queste iniziative rappresentano un’opportunità unica per far conoscere le eccellenze enologiche della Regione e consolidare la presenza sui mercati internazionali che rappresentano il 70% del nostro export” afferma il presidente Alessandro Nicodemi, ricordando che “il Consorzio investe ormai da tempo sulla promozione estera dei vini regionali con un duplice obiettivo: favorire sempre di più il posizionamento dei vini d’Abruzzo nel mondo e il supporto nell’internazionalizzazione delle nostre Cantine al fine di individuare nuovi sbocchi commerciali”.   Dopo un “gala dinner” al ristorante Frescobaldi di Londra dedicata alla stampa inglese e con un tasting riservato ai sommelier e buyer negli spazi del ristorante Novikov, il progetto vedrà i vini abruzzesi protagonisti di attività di promozione rivolte sia ai consumatori finali che agli addetti ai lavori, e a novembre ci sarà un secondo step con l’arrivo delle aziende vitivinicole della regione per attivare un canale diretto con gli operatori locali. La missione in corso nel Regno Unito segue di pochi giorni quella realizzata in Nord America con un tour che ha toccato New York, con la prestigiosa collaborazione della testata Vinous, Boston, Montreal, Toronto, El Paso e Los Angeles. Nella settimana del 21 ottobre, invece, sarà la volta di una missione in Cina e Giappone con attività programmate tra Shanghai, Osaka, Tokyo e Sapporo.   I primi giorni di novembre, il Consorzio ospiterà un gruppo di importatori americani e canadesi e sono inoltre in calendario anche attività di promozione nei punti vendita del monopolio canadese LCBO e la quarta edizione dei “Vini d’Abruzzo by the glass” in Giappone, oltre alla partecipazione allo “Slow Wine Tour” di Tokyo e alla fiera cinese di “QWine”. Il 27 novembre cena di gala a Ginevra, in Svizzera, prima di chiudere in bellezza il 2024 con l’”Abruzzo Wine Academy”, un format ideato dal Consorzio per fornire un approfondimento tecnico e culturale sulla variegata proposta enologica della regione. Dal 2 al 5 dicembre, un gruppo selezionato di esperti, sommelier e operatori provenienti da Canada, Stati Uniti, Giappone, Cina e Regno Unito, sarà ospitato in Abruzzo per un’esperienza di formazione sul campo.

Vino, Cantine Sant’Agata lancia il progetto “Ruchè Hereditarium”

Vino, Cantine Sant’Agata lancia il progetto “Ruchè Hereditarium”Milano, 20 ott. (askanews) – Cantine Sant’Agata, storica realtà di Scurzolengo (Asti) della famiglia Cavallero, lancia il Ruchè “Hereditarium”, un “progetto di memoria e di futuro” che vuole unire il vino del Monferrato Astigiano allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Il 50% del ricavato delle vendite di queste bottiglie, riconoscibili per la fascia rossa sull’etichetta, viene infatti destinato al sostegno di iniziative artistiche e benefiche, con particolare attenzione alla lotta contro la violenza sulle donne.


“‘Hereditarium’ nasce dalla volontà di lasciare un’eredità tangibile per tutta la Denominazione” afferma il titolare dell’azienda, Franco Cavallero, spiegando che “il nostro obiettivo è utilizzare il vino come veicolo per promuovere l’intero territorio, finanziando opere d’arte permanenti che rimarranno a testimonianza della ricchezza storica e culturale racchiusa in ogni bottiglia”. Al cuore dell’iniziativa si trova una selezione esclusiva di Ruchè, proveniente da sette vigneti, “ciascuno con caratteristiche uniche che contribuiscono a creare un vino rappresentativo del territorio, ognuno caratterizzato da un terroir distintivo”. Ogni bottiglia di ‘Hereditarium’ – continua Cavallero – è lo specchio di condizioni ambientali e scelte agricole uniche, verificatesi solo in quella specifica vendemmia e questo approccio ci permette di creare vini con una personalità distintiva e riconoscibile, capaci di raccontare la storia del nostro territorio anno dopo anno”. La prima annata di “Hereditarium”, la 2020, ha dato vita a una produzione limitata di 2.072 bottiglie e 297 magnum, conservate nel “caveau” appositamente progettato all’interno dell’azienda, che saranno acquistabili per un periodo limitato nel tempo direttamente dal sito della Cantina. Per celebrare il lancio di questo progetto, Cantine Sant’Agata ha commissionato all’artista del ferro Franco Verrua sette opere d’arte, ognuna delle quali verrà installata nei sette Comuni della Denominazione Ruchè e sarà tematicamente legata alle sette virtù: Fortezza (Fortitudo) a Castagnole Monferrato, Temperanza (Temperantia) a Montemagno, Giustizia (Iustitia) a Grana, Prudenza (Prudentia) a Viarigi, Speranza (Spes) a Portacomaro, Fede (Fides) a Refrancore, e infine la Carità (Caritas) a Scurzolegno.


La selezione “Hereditarium” sarà presentata nel corso di tre degustazioni in cantina accompagnati dalle ricette di altrettanti chef, in programma sabato 26 ottobre e 2 novembre, durante le quali i partecipanti non solo potranno assaggiare l’annata 2020 e avere un’anteprima dell’annata 2021 (che viene imbottigliata proprio in questi giorni) “ma potranno scegliere la cuvée per l’annata 2022”.