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Vino, Consorzio Chianti a Praga e Stoccolma con seminari e tasting

Vino, Consorzio Chianti a Praga e Stoccolma con seminari e tastingMilano, 12 giu. (askanews) – Nell’ambito del “Chianti lovers European Tour 2024”, il Consorzio Vino Chianti fa tappa in Repubblica Ceca e in Svezia con due seminari istituzionali con degustazione delle categorie principali, degli stili e delle sottozone della Denominazione Chianti Docg.


Il primo dei due appuntamenti, che si svolgono all’interno della cornice del “Simply italian great wines”, si è svolto l’11 giugno all’Hotel Hilton di Praga con la degustazione di sette vini presentati da Luca Alves e Michal Setka. Il secondo si tiene il 13 giugno all’”Eataly Sthockholm” con un tasting di altri sette vini presentati da Luca Alves assieme a Mikael Molstad. “Nonostante la Repubblica Ceca sia un Paese di grandi bevitori di birra, l’Associazione dei viticoltori cechi ha rivelato che il 73% degli adulti del Paese beve vino” ha spiegato il Consorzio, ricordando che l’Italia è il primo esportatore di vino in Repubblica Ceca per volumi e secondo per valore, e che nel primo semestre del 2023 sono stati venduti nel Paese quasi 641mila ettolitri di vino estero. Più consolidato, invece, il mercato svedese, “che continua a distinguersi come un mercato vinicolo di grande prestigio: nel 2023 si sono consumati vini per un valore di 245 milioni di litri, con quelli italiani in cima alla classifica con 65 milioni di litri”.

Unionfood: camp su sostenibilità con giovani talenti e aziende alimentari

Unionfood: camp su sostenibilità con giovani talenti e aziende alimentariMilano, 11 giu. (askanews) – Sono under 35, ricercatori universitari, manager, consulenti e giovani imprenditori di start up del food, esperti di agricoltura e di cambiamento climatico; vengono dai cinque Continenti e sono stati selezionati tra oltre 350 candidati provenienti da 90 Paesi, per incontrare 10 aziende top del food italiano e per confrontarsi con le sfide della sostenibilità e di un mondo sospeso tra obesità e malnutrizione.


Questi gli ingredienti del Food talent camp, organizzato da Unione italiana food, in collaborazione con European institute of innovation for sustainability e Ifad – United Nations international fund for agricultural development, che, dal 4 all’8 giugno ha messo attorno allo stesso tavolo giovani talenti da tutto il mondo, aziende simbolo del made in Italy e istituzioni, nel cuore della Food Valley italiana. Una settimana di studio assieme agli imprenditori di Bauli, Barilla, Colussi, Crédit Agricole Italia, Froneri, Lactalis, Menz&Gasser, Perfetti Van Melle, Sammontana Italia e Unilever, in un momento di confronto con giovani talenti che, in alcuni casi, provengono da culture alimentari distanti da quella italiana. “Unionfood, Eiis e Ifad hanno facilitato la partecipazione di giovani talenti provenienti da diverse parti del mondo per una completa immersione nell’arte italiana della preparazione culinaria, al fine di promuovere un confronto costruttivo su questioni di rilevanza globale – ha dichiarato Carlo Alberto Pratesi, presidente di Eiis – Da un lato, tale iniziativa permette di esporre ai giovani partecipanti il valore distintivo del Made in Italy nel settore alimentare; dall’altro, si pone come un’opportunità di scambio reciproco, in quanto favorisce un dialogo aperto e inclusivo, finalizzato alla condivisione di conoscenze e prospettive”.


Durante la settimana, offerta dalle aziende, i giovani hanno esplorato le molteplici sfaccettature dello sviluppo del settore agroalimentare in Italia, mettendo a sistema le loro competenze multiculturali e diverse esperienze. Al centro del dibattito temi come i paradossi del sistema alimentare, gli impatti sociali e ambientali del cibo, i percorsi strategici delle aziende verso la sostenibilità. E ancora, come accelerare la trasformazione, analizzare gli impatti e come inventare e implementare il cambiamento. In particolare, hanno affrontato le strategie e gli strumenti innovativi adottati nel percorso delle aziende verso la sostenibilità, con una mentalità critica e un’attenzione alle opportunità future. “Dal dialogo con le nuove generazioni dipende il futuro del made in Italy alimentare – ha dichiarato Mario Piccialuti, direttore generale di Unione italiana food – Ed è un dialogo a due vie, dove la condivisione di esperienze consolidate si unisce alla freschezza e alla vitalità delle nuove proposte. Per i giovani talenti opportunità di crescita, networking, consulenza imprenditoriale. Per le aziende la possibilità di guardarsi in un modo diverso e accogliere punti di vista e idee innovative”.


È proprio sul tema dell’innovazione che è intervenuto il viceministro del ministero dell’Ambiente, Vannia Gava nel suo messaggio di saluto: “L’innovazione è la chiave per affrontare le sfide del cambiamento climatico – ha dichiarato – Il comparto agroalimentare è un settore trainante per la crescita economica e proprio l’innovazione e la sostenibilità rappresentano la leva fondamentale per consolidare l’esperienza e la qualità del Made in Italy”. Il Food talent camp di giugno consolida l’ambizione di Unionfood di creare un hub di eccellenza sui temi dell’innovazione per la sostenibilità per l’intero settore agroalimentare.

Federvini: progetto “Pensiamoci su” vince il concorso “No Binge”

Federvini: progetto “Pensiamoci su” vince il concorso “No Binge”Milano, 11 giu. (askanews) – Si è conclusa la seconda edizione di “No Binge – Comunicare il consumo responsabile”, il progetto di sensibilizzazione volto a prevenire l’abuso di bevande alcoliche da parte dei giovani promosso da Federvini in collaborazione con le università italiane. Il progetto ha visto protagonisti ottanta studenti del Corso di Laurea magistrale in Marketing e comunicazione d’impresa del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Verona che, dopo i colleghi de La Sapienza di Roma e dell’Università Luigi Vanvitelli di Capua, hanno risposto all’invito di cimentarsi nella realizzazione di un piano di comunicazione rivolto ai coetanei per la promozione del consumo consapevole di vini e spiriti.


Tra i 32 elaborati dell’edizione veronese sono stati quattro i piani di comunicazione per la fase finale individuati dalla commissione selezionatrice del progetto, composta da Paola Signori, Umberto Pasqua, Francesca Migliarucci e Francesca Danni. L’evento conclusivo che si è tenuto l’11 giugno ha visto la premiazione del progetto “Pensiamoci su” delle studentesse Caterina Bizzarri, Martina Di Marco e Alice Rocchetti, “distintesi per la qualità del lavoro e il profilo creativo della proposta”. “Si compie oggi un ulteriore progresso per questa iniziativa che Federvini ha scelto di sostenere con determinazione coinvolgendo i docenti e gli studenti delle Università del nostro Paese” ha commentato Chiara Soldati, presidente del Comitato aspetti sociali alcol di Federvini, spiegando che “con la seconda edizione, realizzata con la professoressa Paola Signori, abbiamo esteso il campo di azione centrando ancora un successo in termini di partecipazione e di interesse. Credo – ha concluso – che la formula di collaborazione individuata dal progetto ‘No Binge’ sia la carta vincente per massimizzare la diffusione di un messaggio importante come quello relativo al consumo responsabile”.


“Sono lieto di aver partecipato ad un evento che dimostra la bontà di un progetto di valenza sociale come questo intrapreso da Federvini” ha dichiarato Umberto Pasqua, presidente di Pasqua Vigneti e Cantine e consigliere di Federvini, sottolineando che “come produttori vitivinicoli siamo impegnati per la promozione di uno stile di vita equilibrato, che include naturalmente il consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche. Farlo presso il pubblico dei più giovani è un motivo di soddisfazione ulteriore”.

Il 12 e 13 giugno presentazione nuove annate vini Montefalco e Spoleto

Il 12 e 13 giugno presentazione nuove annate vini Montefalco e SpoletoMilano, 11 giu. (askanews) – Martedì 12 e mercoledì 13 giugno a Montefalco (Perugia) si terrà “A Montefalco”, la presentazione riservata alla stampa specializzata nazionale e internazionale e agli operatori del settore delle nuove annate dei vini prodotti nei territori delle Denominazioni di Montefalco e Spoleto. L’evento, organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco, prevede la degustazione delle annate in commercio di Montefalco Bianco Doc, Montefalco Grechetto Doc, Spoleto Trebbiano Spoletino Doc, Spoleto Trebbiano Spoletino Superiore Doc, Spoleto Trebbiano Spoletino Passito Doc, Montefalco Rosso Doc, Montefalco Rosso Riserva Doc, Montefalco Sagrantino Docg e Montefalco Sagrantino Passito Docg e della nuova annata del Montefalco Sagrantino Docg.


Il 12 giugno alle 9 al Complesso Museale San Francesco si terrà la presentazione dell’annata 2020 e delle Cantine protagoniste di questa edizione 2024: dopo i saluti del presidente del Consorzio, Paolo Bartoloni, interverranno, tra gli altri, il presidente nazionale dell’Associazione italiana Sommelier (Ais), Sandro Camilli, l’assessore all’Agricoltura della Regione Umbria, Roberto Morroni, e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Per l’occasione sarà presentata, anche quest’anno l’”Etichetta d’Autore”, opera celebrativa dell’annata 2020 del Montefalco Sagrantino Docg. Alle 10.30, presso il Chiostro Sant’Agostino, è prevista la masterclass “Beyond flavors – Understanding wine quality by tannins” condotta da Cristina Mercuri. Altri momenti importanti della manifestazione saranno quelli con i produttori, i tour nelle Cantine e il “Gran Premio del Sagrantino”, concorso nazionale per sommelier promosso dall’Ais , in cui 18 professionisti provenienti da varie regioni italiane si disputeranno delle borse di studio in una finale pubblica tra i migliori tre giunti in semifinale.


Il “claim” della manifestazione è “Montefalco terra per il vino” che vuole evidenziare “l’impegno messo in campo per fare del territorio del Consorzio un polo di eccellenza vitivinicola a livello nazionale ed internazionale”. Non più solo Sagrantino, dunque, ma anche Montefalco DOC e Spoleto DOC Trebbiano Spoletino, Denominazioni in cui il Consorzio “crede fortemente” e per le quali da tempo ha messo in campo numerose azioni di promozione e valorizzazione.

Vino, Oss. Uiv: trimestre positivo per l’export italiano, +3,1%

Vino, Oss. Uiv: trimestre positivo per l’export italiano, +3,1%Milano, 11 giu. (askanews) – Chiude in positivo l’export di vino italiano nel primo trimestre di quest’anno, in controtendenza rispetto alla generale dinamica negativa del made in Italy rilevata dall’Istat. Il saldo tendenziale indica un +3,1% nei volumi esportati (+3,9% i valori a 1,84 miliardi di euro) dalle imprese enologiche italiane, a fronte dei competitor francesi che si fermano a -0,2%. Ma, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) su base Istat, il quadro del mercato presenta ancora aree di incertezza.


In particolare, dopo un ottimo avvio nel nuovo anno e un bimestre chiuso con un +8,3% di bottiglie spedite all’estero, a marzo si è registrata un’inversione di tendenza con un gap del 4% per effetto soprattutto di cali in doppia cifra di Germania, Regno Unito, Svizzera e Francia. E se tutte le tipologie segnano saldi valoriali positivi, con gli spumanti a +7,3% da gennaio, i fermi imbottigliati a +2,7% e i frizzanti a +12,2%, i prezzi medi (a eccezione di sfusi e mosti) perdono comunque smalto, “segno che il mercato non è disposto a pagare di più per compensare un’ultima annata decisamente leggera sul piano produttivo”. L’incremento dei volumi esportati, sempre secondo l’analisi di Uiv, è infine da attribuire interamente all’exploit degli ordini della Federazione Russa, senza il quale la crescita sarebbe piatta. Tra le note positive, in questo ping-pong di luci e ombre, c’è senz’altro il ritorno al segno positivo per i rossi Dop imbottigliati (+2,8% valore, a 459 milioni di euro), l’incremento in doppia cifra dei bianchi Igp (+12,7%), e la corsa di Prosecco (+7,8%) e Asti Docg (+7,5%) tra gli spumanti. “Il contesto congiunturale impone ancora la massima attenzione: riteniamo che in questa fase molto fluida sia di particolare importanza per le imprese continuare a monitorare i mercati ma anche vigilare sui listini, perché l’obiettivo di lungo periodo resta quello di migliorare il posizionamento del vino made in Italy” ha detto il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi, aggiugendo che “contestualmente, Unione italiana vini è convinta che anche in fasi complicate come questa sia necessario non abbandonare la strada degli investimenti strategici in promozione, innovazione e ristrutturazione dei vigneti”.


Prosegue infine la divaricazione tra i risultati 2024 relativi alla domanda Ue (-0,6% a valore) ed extra-Ue (+7%), con una leggera crescita (1,3% a valore) nei top 5 mercati, che assieme valgono il 59% dell’export. Stati Uniti a +2,2%, Germania -2,7%, Regno Unito +7,8%, Svizzera a -7,8% e Canada a +8,9%. La Russia, grazie a +142,6%, balza al sesto posto superando Francia e Giappone. Ma il dato è destinato a normalizzarsi, perché condizionato da un previsto sensibile aumento delle accise, in vigore da maggio scorso, e conseguente corsa anticipata alle scorte.

Vino, il 30 giugno al via il “Casavecchia e Pallagrello Wine Festival”

Vino, il 30 giugno al via il “Casavecchia e Pallagrello Wine Festival”Milano, 11 giu. (askanews) – E’ in programma il 30 giugno e il 5, 6 e 7 luglio prossimi nel centro storico di Pontelatone (Caserta) la sesta edizione del “Casavecchia e Pallagrello Wine Festival”, evento che celebra la ricchezza e la diversità dei vitigni autoctoni della zona, mettendo in risalto due delle varietà più distintive della Campania: il Casavecchia e il Pallagrello.


Quattro giorni di degustazioni, laboratori, musica live e food di qualità per la manifestazione organizzata dalla Strada del Vino del Casavecchia di Pontelatone e dalla Pro loco e dal Comune di Pontelatone. Anche in questa edizione, i protagonisti saranno i produttori delle due Denominazioni, con l’obiettivo di dare spazio e voce a questi vitigni, consolidando la loro presenza e importanza nel panorama enologico campano e italiano in generale. In piazza Cavour ci saranno i banchi d’assaggio delle Cantine mentre in piazza Cutillo sarà allestita l’area food. Proprio al food è dedicata una delle prime importanti novità di quest’anno: saranno i ristoranti e gli esercizi della zona a preparare i piatti che saranno proposti al pubblico nelle quattro giornate: agriturismo La Monticella, azienda agricola Caputo Raffaele, Punto e Pasta, A Patricella, La Baronia e Caseificio Antica Casella. Inoltre, al percorso gastronomico e a quello enologico si affiancherà anche quello dedicato ai dolci.


L’inaugurazione è prevista alle 18 del 30 giugno alla presenza dei vertici degli enti e delle Amministrazioni coinvolte, e poi si apriranno le aree food e il percorso dedicato alle Cantine. In programma anche una speciale Masterclass guidata da Luciano Pignataro e una dimostrazione della filatura della mozzarella, uno dei prodotti di punta della zona. “La nostra ambizione è che le nostre due Denominazioni rappresentino una calamita per attirare enoturisti sul territorio, la stessa Strada del Vino sta crescendo e questo è un segnale decisamente positivo” ha dichiarato il presidente della Strada del Vino del Casavecchia di Pontelatone, Giuseppe Chillemi, spiegando che “oltre al Comune di Pontelatone, socio fondatore, hanno infatti aderito i Comuni di Caiazzo, Liberi e Piana, a conferma della maggiore penetrazione di questi due vini nel nostro territorio. Di pari passo – ha annunciato – stiamo immaginando un progetto di zonazione dei vigneti, aumentando l’attenzione e qualificando sempre di più il lavoro delle Cantine nonché degli enologi che, insieme, stanno offrendo al mondo del vino prodotti di livello sempre superiore, sia sotto il profilo dei bianchi che dei rossi”.

La firma aromatica dei vini Tedeschi: 7 anni di ricerca in un libro

La firma aromatica dei vini Tedeschi: 7 anni di ricerca in un libroMilano, 11 giu. (askanews) – Fruttato, balsamico, speziato-pepato, speziato dolce: sono queste le quattro grandi dimensioni olfattive individuate per i vini della Valpolicella grazie allo studio voluto dalla famiglia Tedeschi e presentate nei giorni scorsi in un incontro organizzato a San Pietro in Cariano al Polo Universitario San Floriano di Verona. La ricerca, raccolta nel volume “Il senso di un luogo di un vino e la firma aromatica dei Cru Tedeschi” è stata realizzata da Maurizio Ugliano, docente di Tecnologie e processi enologici e Wine identity and typicality presso il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona.


“Con la mia famiglia ci siamo sempre impegnati nel sostenere e promuovere progetti che approfondissero la conoscenza del nostro territorio, per poterlo esaltare in vigna e in cantina e per poterlo valorizzare presso i consumatori” ha affermato Riccardo Tedeschi, spiegando che “la collaborazione con il professor Ugliano è cominciata nel 2017, con una ricerca sulla caratterizzazione aromatica delle varietà d’uva della Valpolicella, i cui risultati sono stati presentati nel 2021. Ora, con questo nuovo step, viene descritta ‘scientificamente’, la ‘firma aromatica’ dei nostri cru. A raccontarla ci ha aiutato con una prefazione sul libro e in conferenza, Jamie Goodie” editorialista del quotidiano britannico “The Sunday Express” e collaboratore di “The World of Fine Wine” e di “Wine and Spirit”. Un primo passaggio fondamentale dello studio ha riguardato la definizione delle caratteristiche olfattive dei vini ottenuti dalle principali uve del territorio, ossia Corvina e Corvinone, il cui assemblaggio è alla base dell’equilibrio e della complessità dei vini della Valpolicella. A grandi linee, vini ottenuti in purezza da Corvina si caratterizzano per una maggior intensità del carattere di frutti rossi e delle note floreali, mentre nel caso dei vini Corvinone risultano maggiormente presenti i composti associati a note vegetali e speziate. “Si tratta quindi di due profili alquanto complementari nella costruzione stilistica dei vini della Valpolicella, nei quali accanto alle note fruttate, caratteristiche dei vini rossi, sono presenti aromi floreali, di spezie dolci, pepe e tabacco” ha evidenziato Ugliano, precisando che “l’approccio sperimentale adottato si è basato sulla combinazione di una strategia di vinificazione altamente riproducibile e su una serie di analisi chimiche avanzate, che hanno permesso di dimostrare, su vini di cinque diversi vigneti Tedeschi, Monte Olmi, La Fabriseria, Maternigo (Anfiteatro, Barila, Impervio), nel corso di tre annate consecutive, l’esistenza di quello che abbiamo chiamato ‘il senso del luogo di un vino’, vale a dire la sua capacità di trasmettere una gamma unica di sensazioni olfattive e stimoli che, nel loro insieme, sono altamente rappresentativi dell’ambiente in cui le uve vengono coltivate”.


In particolare, i cinque vini dei cinque differenti vigneti hanno evidenziato una notevole diversità tra loro nel profilo aromatico e in annate consecutive, definendo tali caratteristiche come veri marcatori molecolari dell’identità di ciascun vino e quindi del suo senso del luogo. Terpeni con attributi floreali e balsamici così come il dimetil solfuro, potente composto aromatico con note di tartufo, sono al centro del senso del luogo dei vini La Fabriseria, soprattutto per la varietà Corvina. Differente il Monte Olmi, caratterizzato da un profilo unico di esteri aromatici fruttati e terpeni agrumati, mentre i vini della tenuta Maternigo sono caratterizzati da norisoprenoidi con caratteri di frutta matura e benzenoidi associati alle spezie dolci, in particolare per l’uva Corvinone. Dalla ricerca è inoltre emerso che, contrariamente alla credenza comune, questo pool di sostanze odorosamente attive non comprende solo composti che derivano direttamente dall’uva, ma anche altri composti ‘nascosti’ scaturiti dalle complesse reazioni chimiche e biochimiche che si instaurano nel corso della fermentazione. Un’altra componente chiave è l’invecchiamento, durante il quale potenti composti odorosi fortemente influenzati dal vitigno e dall’ecosistema del vigneto di provenienza si accumulano, contribuendo ulteriormente all’espressione del senso del luogo del vino.


“Sebbene in una certa misura influenzate dall’appassimento e dalla vinificazione – ha chiosato Ugliano – queste caratteristiche sono risultate presenti sia nei vini in stile Valpolicella che in quelle in stile Amarone, attestando il potenziale dei cru di Tedeschi di esprimere l’enorme diversità dei luoghi della Valpolicella al di là delle pratiche di vinificazione”.

Vino, il 21 giugno “Red Montalcino” festeggia 40esimo Denominazione

Vino, il 21 giugno “Red Montalcino” festeggia 40esimo DenominazioneMilano, 11 giu. (askanews) – Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino venerdì 21 giugno torna ad ospitare nella Fortezza medievale del borgo toscano “Red Montalcino”, l’evento dedicato al Rosso della Denominazione che quest’anno spegne quaranta candeline e sarà protagonista di momenti di confronto, assaggi, degustazioni e food pairing.


Ad aprire l’evento, alle 11 su invito al Chiostro di Sant’Agostino, il talk “Red Evolution: origini e futuro del Rosso di Montalcino” moderato da Barbara Di Fresco che, attraverso le voci di Enzo Tiezzi, Andrea Costanti e Francesco Ripaccioli ripercorre i primi quarant’anni della Denominazione e fa il punto sulle prospettive e le nuove tendenze di un prodotto identitario per uno sguardo che dal passato guarda al futuro della Doc. Alle 18 la Fortezza apre i battenti anche agli eno-appassionati per il consueto “walk around tasting” con 68 aziende, a cui segue alle 20 l’apertura dei “food corner” che propongono specialità gastronomiche regionali, vegan e fusion, dell’enoteca collettiva con servizio sommelier e alle 22 dell’area mixology con prodotti locali. A chiudere “Red Montalcino sotto le stelle”, il djset firmato di Jay Carol Gigli del duo Jas&Jay.

Il 15 giugno una giornata per scoprire i vini dei Colli Piacentini

Il 15 giugno una giornata per scoprire i vini dei Colli PiacentiniMilano, 11 giu. (askanews) – Si chiama “Aromatica” l’evento alla prima edizione promosso sabato 15 giugno dalla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, “per dare l’occasione di scoprire il lato più sorprendente dei vini del territorio: quello aromatico”. Per farlo, apriranno le porte per tutta la giornata 11 Cantine del territorio e un’associazione di produttori che accoglieranno i visitatori con giochi, degustazioni e abbinamenti gastronomici alla scoperta degli aromi di Ortrugo e Malvasia di Candia Aromatica.


I visitatori potranno scegliere la Cantina, prenotare online e poi partecipare al gioco degli aromi abbinato alla degustazione di un calice di vino: “si tratta di riconoscere la combinazione di sentori di fiori, frutti, spezie ed erbe aromatiche, per apprezzare questi vini direttamente dal racconto del produttore”. Ognuna di queste Cantine offrirà anche proposte e abbinamenti enogastronomici, visite guidate e attività all’aria aperta. Con quest’attività ludico-formativa, la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini vuole contribuire “alla valorizzazione del territorio e sostenere la sinergia tra le aziende associate con l’obiettivo di rafforzare l’immagine di destinazione enoturistica delle Valli piacentine”.


Le aziende che aderiscono a questa manifestazione sono: F.lli Piacentini (con Giustè Food Truck), Mossi 1558, Civardi Racemus, Cantine Luretta, Tenuta Borri, Labré con Valore Valnure (Baraccone, Uccellaia e Cascinotta di Rizzolo), Villa Rosalba (con Ristorante Riva), Loschi Enrico, La Caminà (con Agriturismo La Rondanina e Caseificio Contini), Casa Benna (con Agriturismo Campogrande) e Saccomani.

Vino, il 12 giugno al via “Enovitis in campo” con 160 espositori

Vino, il 12 giugno al via “Enovitis in campo” con 160 espositoriMilano, 10 giu. (askanews) – Centosessanta aziende espositrici, più di cento trattori in movimento e oltre 200 attrezzature per il vigneto in esposizione. Sono i numeri dell’edizione 2024 di “Enovitis in campo”, la rassegna dinamica di Unione italiana vini (Uiv) dedicata alle tecnologie per la viticoltura che prenderà il via mercoledì 12 fino a giovedì 13 giugno dalle 9 alle 18 tra i vigneti dell’azienda agricola Agrivar di Palazzo di Varignana a Castel San Pietro Terme (Bologna).


In vetrina, le più moderne tecnologie, materiali e attrezzature impiegabili in tutte le operazioni agronomiche: impianto del vigneto, protezione fitosanitaria e nutrizione, gestione del suolo e della chioma, irrigazione, sistemi di controllo e rilevamento per la viticoltura di precisione. “In queste 18 edizioni Enovitis in campo ha quadruplicato gli espositori partecipanti e triplicato i visitatori, diventando il punto di riferimento tra le fiere dimostrative” ha spiegato il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, aggiungendo che “come ogni anno attendiamo aziende vitivinicole, enologi, agronomi, tecnici e viticoltori da tutto il Paese”. Nata nel 1998 in Lombardia, “Enovitis in campo” è l’unica fiera dinamica in Italia interamente dedicata alle tecnologie per la viticoltura. La formula itinerante, che ha già trasformato in “palcoscenico” i vigneti di 15 aziende agricole in nove regioni italiane, consente di contestualizzare l’impiego delle tecnologie nei vari ambienti pedoclimatici e colturali che caratterizzano il vigneto Italia, allargando lo sguardo all’olivicoltura là dove, come per l’edizione 2024, l’areale di svolgimento lo consente. Tra le aree tematiche, “Enovitis in campo Bio”, uno spazio realizzato da FederBio Servizi in collaborazione con Unione Italiana Vini con la partecipazione di sponsor tecnici, che punta ad approfondire le migliori tecniche di coltivazione per la conduzione di un vigneto in agricoltura biologica.