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Vino, Castello di Meleto: un nuovo Dg e un bianco di rappresentanza

Vino, Castello di Meleto: un nuovo Dg e un bianco di rappresentanzaMilano, 10 giu. (askanews) – Con i suoi 1.100 ettari di terreno (di cui 900 di bosco), un meraviglioso castello e una storia di vino che risale al 1200, Castello di Meleto è uno dei simboli di Gaiole in Chianti, borgo senese tra i più alti delle colline del Chianti Classico. La sua rinascita avviene nel 1968 grazie all’”Operazione Vigneti”, il primo crowdfunding italiano nel mondo del vino, lanciato dall’editore Gianni Mazzocchi (Editoriale Domus) che propose ai lettori della rivista economica “Quattrosoldi” che dirigeva, di acquistare delle quote di questo straordinario patrimonio nazionale che rischiava di finire abbandonato. Nacque così Viticola Toscana, poi Castello di Meleto Società Agricola, che in questo mezzo secolo è diventata un’azienda che ha saputo unire la vocazione vitivinicola e agricola a quella turistica attraverso un modello di produzione sostenibile e rispettoso della straordinaria biodiversità sulla quale poggia.


Oggi gli azionisti sono 1.600 e il Cda, che a fine 2023 aveva eletto presidente Stefano Ilari, ha recentemente nominato Dg il 44enne senese Francesco Montalbano, già direttore amministrativo prima di finire nel 2017 alla celebre Cantina di Montalcino, Biondi Santi. I nuovi vertici hanno annunciato l’intenzione di continuare a puntare sulla valorizzazione dei Cru, sullo sviluppo di un turismo da “wine resort” e sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e storico della Tenuta. Così, in parallelo al completamento della ristrutturazione della cantina da 4.400 mq, con un impianto fotovoltaico di 500 mq che la rende energeticamente autonoma, l’azienda sta proseguendo con i lavori di restauro della Pieve di Spaltenna, splendida chiesa dell’XI secolo che si trova all’interno della Tenuta e che sarà presto riconsegnata agli abitanti di Gaiole e ai turisti che vorranno visitarla. Tra i progetti annunciati c’è anche la creazione all’interno del Castello di un “agrinido”: un asilo che sarà aperto non solo ai figli dei dipendenti ma anche a tutte le famiglie del piccolo comune senese. Non solo, per ottimizzare la produzione di energia solare, è allo studio una batteria di accumulo che ne permetta lo stoccaggio e l’utilizzo nel corso di tutto l’anno.


I 130 ettari di vigneti sono a conduzione biologica e si estendono dai 350 ai 600 metri slm, alternati a boschi, pascoli e oliveti. Accanto al Sangiovese, per il quale da alcuni anni è in corso una sperimentazione con l’Università di Firenze per individuare i cloni e biotipi migliori per le cinque sottozone, sono presenti Merlot, Vermentino, Trebbiano e piccole percentuali di Malvasia Nera, Ciliegiolo e Colorino. La produzione complessiva annuale si aggira sulle 500mila bottiglie, il 40% delle quali sono rappresentate dalle 13 referenze della linea “Castello di Meleto” (tra cui tre Chianti Classico Gran Selezione, un Vinsanto e un Metodo Classico), e le altre confluiscono nella linea “Borgaio”, sei etichette destinate alla Gdo. L’ultima referenza di “Castello di Meleto” è stata presentata in anteprima all’ultimo Vinitaly, si tratta del suo bianco di rappresentanza, il “Simbionte Igt Toscana Bianco”, da uve Trebbiano e Malvasia Bianca Toscana che dopo la vinificazione riposa in barrique d’acacia per 15 mesi. A partire dal 2017, la cantina affidata all’enologo Alberto Stella (con la consulenza di Valentino Ciarla) ha ridotto la quantità di vetro utilizzata per imbottigliare i vini, e da due vendemmie ha eliminato la raccolta meccanizzata e tutti i materiali plastici, con le legature eseguite con prodotti derivati dal mais.


Forte di oltre 15mila persone che visitano ogni anno la Tenuta, l’azienda punta (giustamente) anche sulla ricettività alberghiera con sette suites nel Castello, quattro stanze in Canonica e 11 appartamenti nel borgo medievale. Un ricco calendario di attività, corsi ed eventi culturali nel prezioso teatro di corte settecentesco, completano l’offerta insieme con il ristorante “Osteria Meleto”. Per promuovere la ripopolazione delle api nel territorio, quattro anni fa la realtà senese ha dato la possibilità di “adottare” un’arnia, arrivando così ad ospitare ogni anno più di 3,2 milioni di api. Un progetto ampliato poi con la realizzazione del “Parco delle Api” e con il lancio di “Idromele”, bevanda biologica a base di miele fermentato di edera e di lavanda, che si affianca alla produzione di miele selvatico, millefiori e propoli. Non può mancare infine l’olio Evo biologico, ricavato da circa 1.600 olivi delle cultivar Leccino, Frantoio, Pendolino e Moraiolo, e l’allevamento allo stato brado di maialini di Cinta Senese.

Vino, partnership tra Franciacorta e Guida Michelin per il mercato Usa

Vino, partnership tra Franciacorta e Guida Michelin per il mercato UsaMilano, 10 giu. (askanews) – Franciacorta diventa “Sparkling wine partner” esclusivo delle cerimonie di premiazione della Guida Michelin negli Stati Uniti e sponsor dei “Sommelier of the year awards” per i prossimi tre anni. Lo ha annunciato lo stesso Consorzio, ricordando che dal 2021 Franciacorta è “Destination partner” della Guida Michelin in Italia.


Questa nuova collaborazione verrà ufficialmente inaugurata in California in occasione della presentazione della Guida con la rivelazione delle nuove stelle californiane. Nel corso dell’evento, gli chef premiati e gli ospiti avranno la possibilità di degustare le diverse tipologie di Franciacorta, e durante la cerimonia, Michelin assegnerà anche il premio al miglior sommelier locale dell’anno, sponsorizzato appunto dal Consorzio. La collaborazione proseguirà per tutto il 2024 e nei due anni successivi durante le cerimonie della Guida che toccheranno varie destinazioni negli Stati Uniti. “Questa alleanza si fonde sull’interesse comune per l’enogastronomia, oltre che su un approccio sostenibile nei confronti dell’ambiente” ha affermato il presidente del Consorzio, Silvano Brescianini, dicendosi orgoglioso di “traghettare oltreoceano la nostra collaborazione con la Guida Michelin Usa, perché riteniamo che Franciacorta abbia ancora tanto da esprimere e comunicare in questo mercato, soprattutto nel settore dell’alta gastronomia e della cucina di qualità. Siamo convinti che – ha concluso Brescianini – che chef e sommelier rivestano ogni giorno un ruolo chiave come ambasciatori dell’eccellenza gastronomica ed enologica e questo è un modo per esprimere la nostra gratitudine”.


“Sono felice che la nostra collaborazione con Franciacorta possa estendersi al mercato statunitense, brindando insieme agli straordinari successi degli chef e del settore della ristorazione in tutte le nostre destinazioni” ha dichiarato il direttore internazionale della Guida, Gwendal Poullennec, sottolineando che “i nostri valori comuni e l’impegno a promuovere il settore enogastronomico dimostrano che questa collaborazione rappresenta il connubio perfetto da portare sulla scena gastronomica statunitense in continua crescita”.

Vino, “Granit 960”: il Kerner che affina nel granito della Valle Isarco

Vino, “Granit 960”: il Kerner che affina nel granito della Valle IsarcoMilano, 10 giu. (askanews) – Territorialità e artigianalità: sono questi i due elementi che caratterizzano il “Granit 960”, un progetto più che un vino, appena concepito dalla feconda Cantina Valle Isarco. Si tratta di un Kerner in purezza affinato in uno speciale contenitore da 960 litri (da qui il nome) e due quintali di peso, ricavato da un singolo blocco di granito di Bressanone di più di 20 tonnellate.


Un pezzo unico, un cilindro con uno spessore di otto centimetri, una vera e propria scultura realizzata in esclusiva da un’azienda locale e che oggi fa bella mostra di sé nella sala dove affinano i vini in bottiglia di questa che è la più giovane e scalpitante cooperativa vinicola dell’Alto Adige. “‘Granit 960’ presenta una visione innovativa per la viticoltura e incarna la simbiosi tra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di evidenziare l’unicità della nostra zona di produzione” ha spiegato il Dg della Cantina, Armin Gratl, nel corso della presentazione in anteprima nazionale a Milano, sottolineando che “l’esclusività di questo progetto si riflette in ogni aspetto, dall’idea all’attuazione, fino al prodotto finale. Non è solo un’ode alla diversità minerale della nostra regione – ha concluso – ma offre anche un’esperienza gustativa senza paragoni”. Pensato per simboleggiare la quintessenza del terroir in cui nasce, questo progetto non poteva che essere ambizioso ma allo stesso tempo si dimostra lungimirante. Innanziutto perché il Kerner è uno dei vitigni simbolo di questa regione e in particolare del territorio della Valle Isarco, e poi perché è una pianta vigorosa e che si adatta a suoli diversi soprattutto di alta montagna e dunque potrebbe essere un vitigno chiave in ottica di cambiamento climatico. Il Kerner di “Granit 960” oggi ammicca più al Riesling che alla Schiava Grossa di cui è incrocio, giocando molto più su mineralità e sapidità che sulla sua classica aromaticità, e dà l’idea che sarà il tempo e questo nuovo materiale a valorizzarlo ulteriormente donandogli maggiori spessore e rotondità, smussando l’alcol, senza togliergli la sua intrinseca freschezza. Dunque un progetto affascinante per un vino modernissimo che punta diritto al futuro.


Frutto della vendemmia 2020 delle uve dei migliori vigneti da cui nascono i Kerner della pluripremiata linea “Aristos”, questo bianco è affinato un anno in granito, un altro in acciaio e ancora 18 mesi minimo in bottiglia. Una referenza da segmento premium di cui saranno disponibili solamente 500 bottiglie per ogni annata, tutte numerate e fuori catalogo, mentre altre 500 verranno impiegate per collezioni verticali, degustazioni d’eccezione ed eventi. Debutterà sul mercato a luglio e sarà disponibile solo in un piccolo circuito di enoteche selezionate (a partire da 130 euro) e attraverso la vendita diretta, ma non nel canale della ristorazione. “Una decisione – ha precisato Gratl – che abbiamo preso per preservare la sua unicità e il carattere esclusivo ma anche perché questo vino richiede una spiegazione dettagliata prima del consumo, che non può essere sempre garantita al ristorante”. La bottiglia è chiusa con una gommalacca personalizzata con sabbia di granito ed è custodita in un cofanetto al cui interno è stato inserito un cassettino dove è riposto un sacchetto di velluto con un pezzo del granito scartato nello scolpire il fusto in cui ha maturato il vino. In una tasca trova poi posto un libretto con la descrizione della genesi e le istruzioni per iscriversi al “Club Granit 960”, i cui membri potranno prendere parte ad eventi esclusivi.


Fondata nel 1961, Cantina Valle Isarco oggi riunisce 135 soci che coltivano 150 ettari di vigneti tra i 500 e i mille metri di altitudine in 11 Comuni tra Bolzano e Bressanone. Ogni anno produce circa 950mila bottiglie per un totale di 29 etichette, con il 98% della produzione dedicata ai vini bianchi, dove spiccano Kerner e Sylvaner.

Kylie Minogue Wines lancia nuovo Prosecco Doc ancora con Zonin 1821

Kylie Minogue Wines lancia nuovo Prosecco Doc ancora con Zonin 1821Milano, 8 giu. (askanews) – La 56enne popstar australiana Kylie Minogue festeggia con un nuovo Prosecco Doc i quattro anni di Kylie Minogue Wines, marchio sviluppato con il distributore inglese Benchmark Drinks, che ha venduto oltre oltre 15 milioni di bottiglie delle nove etichette prodotte oltre che in Italia, in Francia, Australia e Spagna.


Così come il suo celebre “Prosecco Rosé” (marchio Rosé numero uno in UK con 8 mln di bottiglie vendute), anche questa nuova referenza è prodotta dal gruppo veneto Zonin 1821 ed è in vendita nel Regno Unito nelle catene di supermercati Tesco, Morrisons e sul sito Kylie Minogue Wines. “Come azienda e come famiglia – ha dichiarato il vicepresidente Francesco Zonin – siamo lieti di poter celebrare questo grande traguardo con Kylie: è stato un grande piacere poterla accogliere nella nostra storica sede di Gambellara, accompagnarla alla scoperta della nostra azienda di famiglia e condividere con lei la cultura vitivinicola ‘Made In Italy’ che custodiamo da oltre 200 anni”.

Vino, Ais e MTV Toscana ancora insieme per valorizzare l’enoturismo

Vino, Ais e MTV Toscana ancora insieme per valorizzare l’enoturismoMilano, 8 giu. (askanews) – Rinnovato l’accordo di partnership tra l’Associazione italiana sommelier (Ais) e Movimento turismo del vino (Mtv) della Toscana: a sottoscriverlo sono stati i due rispettivi presidenti Cristiano Cini e Violante Gardini Cinelli Colombini.


“Questo accordo nasce per unire due realtà che rappresentano l’eccellenza del vino in Toscano con la finalità di esaltare ancora di più l’unicità della nostra offerta, creando una sinergia che è anche un confronto – ha spiegato la Presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini Cinelli Colombini – la nostra volontà è quella di aprire le porte delle nostre Cantine ai sommelier Ais accogliendogli come ‘ospiti d’eccellenza’ che, grazie al loro sapere, potranno favorire uno scambio di esperienze finalizzato a rendere la nostra offerta enoturistica sempre più nuova, oltre a esaltare la qualità nel bicchiere e in cantina”. “È una sinergia positiva che si basa su obiettivi condivisi da sempre come divulgare la cultura del vino e del bere consapevole” ha detto Cini, ricordando che “del resto, la figura del sommelier è l’anello di congiunzione tra produttore e consumatore e lo storytelling legato ad ogni vino contribuisce allo sviluppo della conoscenza dei territori vitivinicoli italiani e toscani in particolare”. Una reciprocità di intenti – ha concluso – a cui diamo valore e che porteremo avanti con la massima professionalità”.


L’accordo di collaborazione tra le due associazioni si articolerà in attività di visibilità reciproca, trattamenti economici di favore per gli associati Ais nelle Cantine Mtv Toscana e la realizzazione di un progetto didattico per le delegazioni Ais con giornate di formazione con wine tour all’interno di una o più cantine la cui organizzazione sarà a cura di Ais Toscana.

Dal 23 al 30 giugno torna la “Vermouth di Torino Week”

Dal 23 al 30 giugno torna la “Vermouth di Torino Week”Milano, 8 giu. (askanews) – Dal 23 al 30 giugno nel capoluogo piemontese torna la “Vermouth di Torino Week”, settimana dedicata a far conoscere “la qualità, l’unicità e la versatilità” di questo celebre e unico vino aromatizzato Igp.


Alla manifestazione, organizzata dal Consorzio del Vermouth di Torino, sono attesi esperti di mixology, barman, ristoratori e chef di tutta Italia, che promuoveranno in modo speciale le diverse tipologie di questo Vermouth. L’obiettivo è infatti quello di incentivare la cultura intorno a questa specialità piemontese e a l’”Ora del Vermouth” (marchio registrato dal Consorzio). Durante la “Week”, il 28 giugno, saranno convocati gli Stati Generali del Vermouth di Torino: i soci del Consorzio si riuniranno alla Banca del Vino di Pollenzo per parlare della realtà attuale, di aspetti produttivi, di marketing, di tutela e promozione, oltre che dei numerosi progetti futuri. E nel pomeriggio è stata organizzata per la stampa una degustazione guidata e la nomina dei nuovi Ambasciatori del Vermouth di Torino, “riconosciuti tali per la loro conoscenza, la loro professionalità, le qualificate attività di promozione e divulgazione di questo prodotto”. Novità di quest’anno la collaborazione con l’Associazione delle enoteche italiane Vinarius


Il nome Vermouth deriva dal termine tedesco “wermut” che definisce l’”Artemisia absinthium” (Assenzio maggiore), base aromatica principale nella sua preparazione. Il Vermouth di Torino viene classificato in base al colore (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso) e alla quantità di zucchero impiegata nella sua preparazione. Il Disciplinare prevede anche la tipologia Vermouth di Torino Superiore che si riferisce a prodotti con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzati con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con erbe, oltre all’assenzio piemontese, coltivate o raccolte nella regione. Il Consorzio del Vermouth di Torino si è costituito per volontà dei produttori locali e in rappresentanza di tutta la filiera, include anche i soci coltivatori delle erbe aromatiche e officinali.

Vino, Pinot Grigio Delle Venezie è il bianco di Casa Atletica Italiana

Vino, Pinot Grigio Delle Venezie è il bianco di Casa Atletica ItalianaMilano, 8 giu. (askanews) – Fino al 12 giugno il Consorzio Doc Delle Venezie sarà “supplier” di Casa Atletica Italiana, l’hospitality house della Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) negli spazi di Officine Farneto, a pochi passi dallo Stadio Olimpico, dove il 7 giugno si sono aperti i Campionati europei di atletica leggera Roma 2024.


Il Pinot Grigio Delle Venezie sarà l’unico vino bianco ad essere servito all’interno della Casa, sede degli incontri istituzionali e stampa ma anche delle celebrazioni degli atleti azzurri al termine delle sessioni di gara.

Vino, Consorzio Valpolicella dona Jeroboam di Amarone a Sangiuliano

Vino, Consorzio Valpolicella dona Jeroboam di Amarone a SangiulianoMilano, 8 giu. (askanews) – Una Jeroboam di Amarone della Valpolicella in edizione speciale per festeggiare “La grande Opera italiana”, l’evento straordinario promosso dal ministero della Cultura in collaborazione con la Fondazione Arena per celebrare il canto lirico italiano Patrimonio immateriale dell’umanità, andato in scena la sera del 7 giugno nell’anfiteatro scaligero e trasmesso in mondovisione su Rai1.


La bottiglia da tre litri è stata l’omaggio che il Consorzio vini Valpolicella ha voluto fare al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che era presente all’Arena assieme al Presidente della Repubblica e alle più alte cariche dello Stato. “Il grande formato speciale con etichetta dedicata è stato il dono simbolico di tutti i produttori della Valpolicella al ministro Gennaro Sangiuliano per questa iniziativa eccezionale di lode alla cultura per l’importante riconoscimento Unesco ottenuto dal canto lirico italiano, che trova nell’Arena di Verona il suo palcoscenico internazionale” ha dichiarato il presidente del Consorzio Christian Marchesini, sottolineando che “l’Amarone incarna i più alti valori della nostra viticoltura e delle tradizioni secolari che lo rendono unico al mondo”. “Per questo confidiamo che il ministro Sangiuliano possa sostenerci nell’avanzamento positivo della candidatura della tecnica della messa a riposo delle uve della Valpolicella a Patrimonio immateriale dell’Unesco. L’appassimento – ha ricordato – è anch’esso espressione della cultura di un territorio vinicolo tra i più rinomati a livello globale”.


Foto: Ennevi Foto

Vino, un cortometraggio celebra la Cantina franciacortina Mosnel

Vino, un cortometraggio celebra la Cantina franciacortina MosnelMilano, 08 giu. (askanews) – Un cortometraggio per celebrare Mosnel. Lo ha firmato il giornalista e regista Massimo Zanichelli che ha raccontato per immagini la storica Cantina della Franciacorta, offrendo due versioni, una più lunga e un’altra più sintetica e personale, che saranno distribuite online a partire dal 10 giugno.


“Abbiamo fortemente voluto raccontare la nostra storia e la vita quotidiana in azienda, nell’alternarsi delle stagioni e delle lavorazioni che creano la magia del Franciacorta” hanno spiegato i fratelli Giulio e Lucia Barzanò, titolari della bella Cantina, parlando di “un mestiere che si ripete di anno in anno uguale ma in realtà sempre diverso, ed è proprio il passare del tempo che rende unici i nostri vini”. Il 5 e 6 giugno le due varianti sul tema sono state proiettate in anteprima rispettivamente tra i filari del vigneto che dà il nome all’azienda di Camignone (Brescia) e al cinema Anteo di Milano. La narrazione non può che partire sempre da Emanuela Barzanò Barboglio, pioniera del territorio della Franciacorta e madre di Giulio e Lucia (che nella versione più lunga trovano lo spazio di raccontare in prima persona l’azienda), e arriva all’oggi descrivendo in chiave poetica e con un bel ritmo il lavoro in campagna e in cantina nel susseguirsi delle stagioni. Sfondo e nello stesso tempo protagonista è una natura onnipresente, scandita attraverso le immagini e i rumori del cielo, delle piante e degli insetti, alternate a quelle dei macchinari e degli uomini che li fanno funzionare, e alla nascita delle bollicine che, dopo aver riposato il giusto, si offriranno come ottimo Metodo Classico. Perché natura, tempo e lavoro (che è fatica) sono la campagna stessa, sono l’agricoltura e ancor di più la viticultura che si gioca tra vigna e cantina, tra “luce” e “buio”, e a cui lo scorrere degli anni regala profondità e nuovo senso.


“I contrasti giocano un ruolo essenziale nel vino come nel cinema” ha spiegato Zanichelli, aggiungendo che “esplorando l’intero ciclo di produzione, dalla campagna alla bottiglia, ho filmato il contrasto tra i più movimentati esterni (i lavori nei vigneti) e gli interni più raccolti e silenziosi (le attività parallele di vinificazione, nelle barricaie, nelle sale di degustazione), tra le riprese aeree e i campi lunghi dedicati al paesaggio e tutti i dettagli della natura indagati con ottiche macro che svelano, dagli insetti alle bollicine, un mondo invisibile all’occhio umano”.

Sono 5mila i pani regionali candidati al progetto Nutella sull’arte bianca

Sono 5mila i pani regionali candidati al progetto Nutella sull’arte biancaMilano, 7 giu. (askanews) – Sono quasi 5.000 le candidature di pani regionali arrivate a partire dal 20 maggio da tutto lo Stivale per l’iniziativa Nutella “Candida il pane della tua regione”, in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Un risultato, che gli organizzatori giudicano molto superiore alle aspettative e che li ha spinti a prorogare di una settimana il termine dell’iniziativa, passando da domenica 16 a domenica 23 giugno 2024.


La Regione che ha risposto in modo più entusiasta alla chiamata è la Puglia, con 849 candidature, seguita al secondo posto dalla Sardegna, con 682. Il terzo posto è, ad oggi, occupato dalla Calabria (482), ma Sicilia, Campania e Basilicata sono molto vicine e potrebbero entrare in gioco per il terzo posto nei prossimi giorni. Risultano al momento più indietro in classifica le regioni del Centro e del Nord-Italia: solo Lazio, Lombardia e Toscana superano le 200 candidature. Ma la classifica non è ancora chiusa: chiunque potrà candidare uno o più pani della propria regione sulla piattaforma “Pane & Nutella”. Tutti i pani candidati saranno valutati da una commissione dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e, a partire da ottobre 2024, quelli non ancora presenti sulla piattaforma potrebbero entrare a far parte del progetto.