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Vinitaly, allo spazio Masaf seminari, mostre e esperienze immersive

Vinitaly, allo spazio Masaf seminari, mostre e esperienze immersiveMilano, 14 apr. (askanews) – Dopo aver partecipato al taglio del nastro che ha dato il via alla 56esima edizione di Vinitaly a Veronafiere, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ha inaugurato lo spazio istituzionale del ministero: un grande spazio articolato in tre sale, dove ha preso il via un fitto programma di iniziative realizzate dal Masaf in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito, con la possibilità di assaggiare i vini prodotti dagli Istituti agrari, oltre ad una serie di convegni, seminari e incontri organizzati in collaborazione con Crea, Ismea e Agea, ma anche eventi di informazione, cultura e approfondimento curati da altri enti, istituti e associazioni, oltre che degustazioni guidate dai sommelier della Fis.


Il secondo spazio proposto quest’anno dal Masaf ai visitatori del Vinitaly è invece realizzato in collaborazione con il ministero della Cultura, con un’esperienza immersiva tra installazioni multimediali, scritti antichi e opere d’arte. La mostra “Vino tra mito e cultura” ospita scritti antichi e opere provenienti sia dal Museo del Vino di Torgiano della Fondazione Lungarotti, che da diversi musei italiani, grazie al contributo di Generali. Tra le opere presenti, è possibile ammirare “Le nozze di Cana” del Garofalo, “Bacco” di Annibale Carracci, “La vendemmia (allegoria dell’Autunno)” di Francesco Celebrano, “Baccanale” di Pablo Picasso, la “Statua di Satiro” in marmo del I secolo a.C., anfore vinarie in argilla dal IV secolo a.C. al IV secolo d.C., e molto altro ancora. Assieme alla mostra, i visitatori possono sperimentare “Divina”, un’arena immersiva dove è possibile scoprire il vino secondo tre prospettive: una video-esperienza artistica per esplorare attraverso la lente del microscopio la natura del vino; un video immersivo accompagnato da un audio racconto che celebra la bellezza e la ricchezza dei territori agricoli italiani; e una videoesperienza artistica dedicata ai sapori e alle essenze dei vini italiani e dei loro territori, attraverso visualizzazioni organolettiche realizzate in collaborazione con Assoenologi. “Un’opera sul vino italiano non poteva che omaggiare la natura divina del vino italiano, dei suoi territori e dei suoi protagonisti” ha spiegato il regista Andre Guidot, sottolineado che “‘Divina’ è un’esperienza che immerge lo spettatore grazie all’arte e alla scienza, proprio come l’eccellenza del vino italiano”.


“Il nostro vino vale più di otto miliardi di export e viene scelto sul mercato interno perché esprime qualità e dà sicurezza” ha ricordato oggi Lollobrigida, sottolineando che “la cosa migliore è bere con moderazione, prodotti di qualità e al prezzo giusto, per dare giusto valore alla filiera: da chi produce uva fino agli enologi, i trasformatori e i distributori. Vogliamo – ha concluso il ministro – dare equilibrio e creare ricchezza alla Nazione”.

Lollobrigida: forti riserve sui dealcolati e non chiamiamoli vini

Lollobrigida: forti riserve sui dealcolati e non chiamiamoli viniMilano, 14 apr. (askanews) – “Il dealcolato può aprire nuove fette di mercato ma noi che partita vogliamo giocare, quella della qualità o quella della quantità? Io vedo che le scelte di contingentamento produttivo portano spesso alla qualità nel calice, e in molte aree del Paese, come la Franciacorta, questa è stata una scommessa vinta. In Italia la standardizzazione non conviene, mentre ciò che è intimamente legato ad un territorio ci fa vincere la battaglia competitiva. Facciamo le bevande dealcolate che derivano dall’uva e non chiamiamole vino”. Lo ha affermato il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, nel corso del suo intervento ad un convegno a Vinitaly nel corso del quale è stata presentata una ricerca realizzata dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly in collaborazione con Prometeia.


Quello del vino o delle bevande senza alcol (vedremo quale sarà il nome su cui si troverà un eventuale mediazione) è un tema sul quale l’industria enologica italiana spinge da tempo, convinta che non si possa rinunciare ad un mercato ritenuto in crescita esponenziale. Sempre sullo stesso tema, in un’intervista sul Daily del Gambero Rosso dal Salone, Lollobrigida è apparso ancora più critico affermando: “Lo dico in modo brutale ma chiaro: quando qualcuno sostiene che il dealcolato ci permetterà di aprire una nuova fetta di mercato, io guardo sempre a questa affermazione con un certo sospetto: il rischio è che si vada ad abbassare il valore di un prodotto di eccellenza. Rispetteremo le normative europee che impongono di aprire a questo prodotto – ha aggiunto il ministro – ma da parte mia non ci sarà nessuna incentivazione alla sua promozione”. “Quello che chiedo ai nostri imprenditori è di fare una riflessione: vogliono investire su qualcosa che fa parte della nostra cultura o virare verso una produzione che probabilmente non ci farà brillare?” si è domandato retoricamente Lollobrigida, concludendo “personalmente ritengo irragionevole dover chiamare vino una bevanda che cambia proprio il modo di produrre il vino stesso”.

Vino, a Marco Sabellico il primo “Vinitaly Wine Critics Award”

Vino, a Marco Sabellico il primo “Vinitaly Wine Critics Award”Verona, 14 apr. (askanews) – È stato assegnato al giornalista enogastronomico Marco Sabellico il primo “Vinitaly Wine Critics Award”, il riconoscimento a curatori di guide, critici e wine writer che, attraverso le loro parole, si distinguono per la capacità di comunicare “autenticità, complessità e bellezza del mondo del vino”. Il riconoscimento è stato assegnato al termine della cerimonia inaugurale del 56esimo Vinitaly.


Curatore della guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso, e tra le voci più autorevoli del mondo del vino, nei “lunghi anni di attività con passione e impegno”, Sabellico “ha saputo catturare l’essenza di ogni sorso coinvolgendo i lettori in percorsi sensoriali unici”.

Vino, ad Argiolas e Sanderson il Premio Vinitaly International

Vino, ad Argiolas e Sanderson il Premio Vinitaly InternationalVerona, 14 apr. (askanews) – Valentina e Francesca Argiolas, titolari dell’omonima Cantina, e Bruce Sanderson, senior editor di “Wine Spectator”, sono i vincitori 2024 del premio “Vinitaly International”, il riconoscimento assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte nel contesto nazionale e internazionale per la loro meritoria attività. Il premio è stato assegnato al termine della cerimonia inaugurale del 56esimo Vinitaly, in corso fino al 17 aprile a Veronafiere.


Selezionata nella categoria “Italia”, la Cantina sarda si è distinta per il prezioso contributo alla promozione all’estero del vino made in Italy e “l’incrollabile dedizione all’eccellenza, all’innovazione e alla sostenibilità”, nonché per la sua “capacità visionaria” nel valicare i “diversi confini fino a elevare i vini sardi al livello del palcoscenico globale”. A Sanderson è andato il riconoscimento nella categoria “estero” perché oltre ad aver offerto “un contributo fondamentale nella conduzione di OperaWine”, vetrina esclusiva sul meglio del prodotto enologico tricolore, nel corso della sua carriera “ha dedicato con incrollabile dedizione” più di 30 anni alla promozione dei vini italiani, contribuendone in modo significativo al riconoscimento internazionale.

Vino, Frescobaldi (Uiv): dobbiamo pensare ad affrontare fase nuova

Vino, Frescobaldi (Uiv): dobbiamo pensare ad affrontare fase nuovaMilano, 14 apr. (askanews) – “Un’Italia senza vino non conviene a nessuno: il vino è allo stesso tempo un attrattore e un generatore di valore ben oltre i perimetri del settore. Per continuare a distribuire ricchezza dobbiamo pensare ad affrontare al meglio una nuova fase. L’era della crescita volumica è finita e i paradigmi di consumo stanno cambiando molto velocemente: dobbiamo essere consapevoli di ciò e traghettare le imprese verso questa nuova sfida”. Lo ha detto il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, intervenuto oggi a Vinitaly a Veronafiere, alla presentazione dell’indagine “Se tu togli il vino all’Italia. Un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto”.


“Questo non deve spaventare, perché il cambiamento è un terreno a noi familiare: in 20 anni l’Italia è stata capace più di ogni altro Paese produttore di rimanere protagonista sugli stessi mercati ristrutturando metà dei propri vigneti e adattandoli alle tipologie trainanti” ha proseguito Frescobaldi, aggiungendo che “ggi le imprese dovranno fare la propria parte in termini di innovazione ed efficientamento, ma anche le istituzioni devono dare i giusti stimoli al comparto”. L’indagine, realizzata dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly in collaborazione con Prometeia, ha analizzato l’apporto socio-economico del vino in Italia e su tre territori simbolo (Barolo, Etna e Montalcino), evidenziando l’impatto in caso di una ipotetica estinzione del settore. Secondo Uiv, la competitività e lo sviluppo del settore, la cui scomparsa genererebbe una perdita stimata dallo studio nell’1,1% del Pil italiano, sono minacciate dalle pressioni proibizioniste che influenzano la politica dell’Oms e, a caduta, di molti Paesi (dopo l’Irlanda, ultime in ordine di arrivo, il Belgio e il Canada) e della Commissione Europea. Questo approccio, che tenta di combattere l’abuso di bevande alcoliche attraverso informazioni allarmistiche, imposizioni fiscali e misure che demonizzano il vino, sta condizionando le istituzioni europee che, nei prossimi mesi, potrebbero mettere a rischio il futuro di strumenti fondamentali per lo sviluppo del comparto vitivinicolo, quali i supporti finanziari previsti dalla Pac, le regole sull’etichettatura, gli “health warning” e la promozione.


E sono proprio questi gli strumenti che, ha insistito il presidente Uiv, possono sostenere la crescita del comparto. “I fondi sulla promozione potrebbero essere utilizzati per studiare meglio i mercati, profilare i consumatori” ha evidenziato il presidente di Uiv, sostendendo che “fasce giovani e diverse per composizione etnica hanno bisogno di un’attenzione in più: dobbiamo trovare una strada per avvicinarli al nostro prodotto, con soluzioni che ne rilevino l’attenzione al grado alcolico e zuccherino, per esempio”. “Per fare questo bisogna lasciare spazio alla ricerca e alla sperimentazione su prodotti, come i dealcolati, su cui non abbiamo ancora costruito know how” ha precisato, concludendo “sarebbe forse un modo per rispondere al problema della sovrapproduzione senza ricorrere ad espianti di vigneti la cui ristrutturazione è costata al nostro Paese 2,6 miliardi di euro di contributi pubblici”.

Al via il 56esimo Vinitaly: record di buyer e ritorno del pubblico

Al via il 56esimo Vinitaly: record di buyer e ritorno del pubblicoVerona, 14 apr. (askanews) – Ha preso il via a Veronafiere la 56esima edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati in programma fino a mercoledì 17 aprile, che, segna, tra l’altro, il ritorno del pubblico. Dunque non solo operatori del settore e 1.200 i top buyer (+20% sul 2023) da 65 Paesi, giunti a Veronafiere per incontrare le oltre quattromila Cantine arrivate da tutta Italia e da 30 Nazioni del mondo, ma anche tante persone che girano tra i padiglioni in modo sorprendentemente attento e consapevole, molto più maturo di quello che affollava la fiera fino a qualche anno fa.


A dare il via durante la cerimonia ufficiale alla quale hanno partecipato quattro ministri (Antonio Tajani, Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso e Gennaro Sangiuliano), è stato il presidente della Camera, a dimostrazione di quanto le Istituzioni siano attente al Salone e al settore vitivinicolo nazionale. E se la premier Giorgia Meloni dovrà probabilmente rinunciare a venire a Vinitaly a causa dell’esclation del conflitto in Medio Oriente, altri ministri sono attesi in fiera nei prossimi giorni. Fiera che è pronta a replicare il successo dell’anno scorso. “Vinitaly non è solo un alleato fondamentale delle aziende del settore ma contribuisce al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche” ha spiegato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, sottolineando che il sensibile aumento dei buyer è stato “ottenuto grazie una potente campagna di incoming, realizzata anche con il sostegno di Ice, che per la prima volta ha coinvolto tutti i player istituzionali della promozione: una diplomazia del business per far crescere il settore e le imprese”.


Al via da oggi e fino al 17 aprile, in contemporanea a Vinitaly, anche la 28esima edizione di “Sol, International olive oil trade show”, il 25esimo “Enolitech”, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e “Xcellent Beers”, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali. Con queste manifestazioni il contingente espositivo nel quartiere sold out sale a 4.300.

Vinitaly, a Consorzio Chianti Classico premio “100 anni di eccellenza”

Vinitaly, a Consorzio Chianti Classico premio “100 anni di eccellenza”Verona, 14 apr. (askanews) – Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha conferito al Consorzio Vino Chianti Classico il premio “Cento anni di eccellenza”, per celebrare il secolo di vita dell’ente consortile enologico più antico d’Italia. Si tratta di un nuovo riconoscimento istituito quest’anno dall’ente fieristico che è stata consegnato nel corso della cerimonia di inaugurazione della 56a edizione di Vinitaly nell’auditorium Verdi del Palaexpo.


“Parlo a nome di tutti i soci del Consorzio, siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento così significativo nel contesto di uno degli appuntamenti più importanti dell’agenda del mondo vitivinicolo a livello internazionale” ha dichiarato il presidente Giovanni Manetti, parlando di “un attestato dell’impegno verso la qualità, non solo degli ultimi anni, ma di un secolo di salvaguardia e di rispetto del territorio. Raccogliamo infatti il testimone dei nostri padri fondatori – ha concluso – che con lungimiranza decisero di avere un progetto comune e di creare il Consorzio: la loro visione fu quella di credere nell’unità di intenti, nella forza della collettività, fu quella di investire nell’aggregazione uscendo dalla miopia del singolo interesse privato, perché solo così si poteva gestire una produzione che potesse parlare di un intero territorio, uniti fin da allora dal marchio del Gallo Nero”. “Siamo orgogliosi di aver istituito un premio che celebra non solo la longevità del settore ma anche la continuità di un impegno condiviso sul territorio per tutelare e promuovere il vino italiano a partire dalle Denominazioni e dalle tipicità produttive” ha spiegato Bricolo, sottolineando che “come primo Consorzio di tutela italiano, quello del vino Chianti Classico ha fatto nascere il concetto di marchio nella viticoltura italiana, con uno sguardo lungimirante che lo ha reso uno dei brand del made in Italy più apprezzati e riconosciuti a livello mondiale”.


All’evento hanno partecipato Lorenzo Fontana, presidente della Camera, Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e i ministri Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso e Gennaro Sangiuliano.

Vinitaly, Urso inaugura mostra su 18 Cantine cooperative ultracentenarie

Vinitaly, Urso inaugura mostra su 18 Cantine cooperative ultracentenarieMilano, 14 apr. (askanews) – Il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha inaugurato questa mattina a Vinitaly una mostra dedicata a 18 Cantine cooperative ultracentenarie, le cui etichette sono esposte nello stand di Confcooperative Fedagripesca (Padiglione 1, Stand B7). La mostra è stata inserita nel calendario delle attività per la Giornata nazionale del Made in Italy promossa dal Mimit, e che si celebra il 14 aprile, e ha ottenuto il patrocinio del Masaf.


“Siamo orgogliosi di annoverare tra le nostre associate – ha commentato il presidente di Confcooperative Fedagripesca, Carlo Piccinini – decine di Cantine cooperative che sono state costituite alle fine dell’Ottocento e agli inizi del XX Secolo: la loro longevità è la prova tangibile di come siano state in grado di rimanere sul mercato attraversando guerre mondiali e altre crisi, mantenendo sempre la propria competitività, senza delocalizzare e garantendo reddito a centinaia di soci produttori”. Le Cantine premiate sono: Cantina Terlano (1893), Cadis 1898, Cantina Tramin (1898), Cantina di carpi e Sorbara (1903), Cantine Mezzacorona (1904), Cantina d’Isera (1907), Cantina di San Martino in Rio (1907), Cantina San Michele Appiano (1907), Cantina di Santa Croce (1907), Terre D’Oltrepo’ (1907), Cantina Forlì Predappio (1908), Cantina Masone Campogalliano (1908), Vivallis – Viticoltori in Vallagarina (1908), Cantina Aldeno (1910), Cantina rovere’ della luna (1919), Cantina Formigine Pedemontana (1920), Cantina Garlin (1923), e Cantina Pauli’s di Monserrato (1924).

Vinitaly, Sangiuliano: prosegue matrimonio felice tra cultura e vino

Vinitaly, Sangiuliano: prosegue matrimonio felice tra cultura e vinoMilano, 14 apr. (askanews) – “Prosegue il matrimonio felice tra arte e cultura da una parte, e le eccellenze italiane, come il vino. Questa nostra eccellenza che viene celebrata al Vinitaly è la risultante di un lungo processo storico, di una lunga tradizione che si rinnova: noi siamo un eccellenza in questo ambito perché abbiamo alle spalle una storia secolare, un’artigianalità, una capacità di produrre che è qualcosa di secolare”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione della 56esima edizione di Vinitaly a Veronafiere.

Vinitaly, Fontana: fiera eccezionale per comparto vino italiano

Vinitaly, Fontana: fiera eccezionale per comparto vino italianoVerona, 14 apr. (askanews) – Vinitaly “è una manifestazione eccezionale che rende davvero la caratura del vino e dà grande lustro a Verona. Quello del vino è un comparto importante, incredibile dal punto di vista identitario perché ogni vino ha la sua tradizione, la sua storia e la sua identità ma è anche un elemento universale. Ogni tanto c’è qualcuno che se la prende un po’ con il vino ma questo non ha assolutamente senso”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel corso dell’inaugurazione della 56esima edizione di Vinitaly a Veronafiere.


“Devo ritenermi fortunato, perché io sono da parte di mamma trevigiano, della zona di Pederobba al confine di Valdobbiadene dove c’è il Prosecco, e da parte di papà sono originario della Valpolicella dove c’è l’Amarone, quindi sono una sintesi fra i migliori vini veneti che ci sono e per me è un grande orgoglio” ha proseguito Fontana, ringraziando poi chi lavora a tutti i livelli per Vinitaly, i buyer intarnazionali e “la città e la provincia di Verona, che hanno avuto la capacità di far crescere questa fiera, di farla diventare un fiore all’occhiello di tutta la produzione italiana e di far parlare di sé in tutto il mondo: credo che questo sia un onore per tutti i veronesi e per tutti gli italiani”.