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A Benevento arriva ‘Peso Morto’, docufilm sugli errori giudiziari

A Benevento arriva ‘Peso Morto’, docufilm sugli errori giudiziariRoma, 16 gen. (askanews) – “Tutti possiamo diventare ‘Pesi morti’. Storie di errori ed orrori giudiziari”. E’ il titolo del convegno in programma sabato 18 gennaio alle 9, presso l’Auditorium del Seminario Arcivescovile, al viale degli Atlantici, 69 a Benevento. Nell’occasione verrà proiettato il docufilm “Peso Morto” che racconta la storia di Angelo Massaro, 21 anni in carcere da innocente perché un’intercettazione telefonica viene capita male e interpretata peggio. Una parola in dialetto pronunciata durante una normalissima telefonata mattutina alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza del cadavere, dell’arma e del movente. E solo un processo di revisione riuscirà a mettere fine a una clamorosa ingiustizia che ha lasciato cicatrici indelebili nella mente e nel cuore del protagonista di “Peso morto”, un documentario che ripercorre i momenti chiave di questa sconvolgente odissea umana.


L’evento, aperto alla cittadinanza, è stato promosso ed organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Benevento, dall’Università Giustino Fortunato, dalla Scuola di Formazione Forense di Benevento e dalla Camera Penale Di Benevento. Interverranno Angelo Massaro e i giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, fondatori dell’Associazione Errorigiudiziari.com. L’incontro sarà introdotto e moderato dall’avvocato Domenico Russo, componente dell’Osservatorio nazionale sugli errori giudiziari dell’Unione delle Camere Penali Italiane e past president della Camera Penale di Benevento. L’opera, per la regia di Francesco Del Grosso, è stata scritta e prodotta da Lattanzi e Maimone, con la produzione esecutiva di Black Rock Film, in collaborazione con l’Associazione “Errorigiudiziari.com”.


Presentato in anteprima mondiale a Milano il 18 settembre 2022, “Peso morto” nel giro di un anno ha già vinto ben 24 tra premi e menzioni in alcuni tra i più importanti festival cinematografici: il Premio della Fondazione Libero Bizzarri, tra le più antiche e autorevoli rassegne sul documentario d’Italia; il primo premio sia della giuria tecnica che di quella popolare al “Parma Film Festival”; la menzione speciale della giuria popolare all’”Extra Doc” International Film Festival di Roma; il premio alla migliore regia all’”Asti International Film Festival”. All’estero ha già al suo attivo un premio come miglior documentario al “Cine Paris Film Festival” di Parigi e diverse altre partecipazioni a festival in Svezia, Inghilterra, Stati Uniti, fino addirittura al Bangladesh e a Taiwan.


“Sto ancora aspettando le scuse di chi ha indagato su di me e di chi mi ha condannato a ventiquattro anni di carcere solo per un’intercettazione telefonica”, accusa oggi Massaro. “È inaccettabile vedersi rubare un pezzo di vita lungo 21 anni senza che nessuno abbia mai pagato per questo colossale errore giudiziario”, sottolinea. “La prima volta che incontrammo Angelo Massaro era tornato libero da pochi giorni”, raccontano Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone. “Si presentò a noi con due borsoni pieni di carte e atti giudiziari. Ci travolse con la sua voglia di far sapere quello che aveva passato. Capimmo subito che avevamo di fronte il protagonista di uno degli errori giudiziari più gravi della storia repubblicana. Alla fine di quella giornata, gli facemmo una promessa: la sua storia sarebbe diventata un docufilm. A cinque anni da quell’incontro siamo orgogliosi di aver mantenuto quell’impegno”.

Camorra, Borrelli: figlia di Cutolo esalta il padre sui social

Camorra, Borrelli: figlia di Cutolo esalta il padre sui socialRoma, 4 gen. (askanews) – Denise Cutolo, figlia del boss dei boss Raffaele e di Immacolata Iacone, ha postato un video sui social con le immagini degli incontri dei genitori in carcere e la scritta ‘Vorrei un amore come quello dei miei genitori’. E’ bastato questo per dare il via a una lunga serie di commenti osannanti il boss sanguinario della nuova camorra organizzata: ‘Porti il nome di un grande uomo come tuo padre’, ‘sei numero uno come tuo padre’, ‘Un uomo con la U maiuscola’. Gli screen shot e il video sono stati segnalati al deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, da sempre impegnato nella lotta alla criminalità organizzata e promotore di una proposta di legge per la punibilità dell’apologia delle mafie.


“Mi chiedo a quale tipo di amore possa far riferimento la figlia di un boss condannato a quattro ergastoli, che è stato sempre in carcere in regime di 41 bis per i numerosi omicidi di cui è stato ritenuto responsabile. La verità è che la mentalità camorrista è difficile da scardinare in alcuni contesti. Si nutre di simbolismi, riti, celebrazioni che cercano di rinsaldarne la presa sulle tante persone che vivono in contesti con forte presenza criminale. Proprio per questo mi batto da sempre contro questi simboli fatti di altarini, murales, canzoni neomelodiche, post sui social. Perché insieme al contrasto della criminalità da parte delle forze dell’ordine serve anche una forte spinta culturale che aiuti le persone a liberarsi dalla mentalità criminale che li opprime”, ha spiegato Borrelli. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Raffaele Cutolo è stato un boss sanguinario, che ha decretato la morte di centinaia di persone, alcune delle quali vittime innocenti. Ha scritto le pagine più buie di Napoli e della Campania. Pensare che ancora oggi ci siano persone che esprimano giudizi positivi fa rabbrividire ma non mi sorprende. In diversi quartieri della città e paesi dell’hinterland napoletano la presenza dei clan sul territorio continua a imporre la legge della violenza e della morte. Noi ci batteremo sempre contro la camorra e i suoi simboli. Ho anche presentato una proposta di legge per la punibilità dell’apologia delle mafie. Dobbiamo rispondere colpo su colpo ogni qual volta un rigurgito della cultura camorrista esca fuori, senza smettere mai di gridare la nostra indignazione per tutto il male che questo feroce criminale ha causato alla nostra comunità. La figlia di questi due genitori sciagurati è purtroppo l’ennesimo prodotto della propaganda dei clan”.

A Napoli convegno sulla dieta mediterranea

A Napoli convegno sulla dieta mediterraneaRoma, 17 dic. (askanews) – Con la Fondazione Its Academy Bact torna protagonista la Dieta Mediterranea, che quest’anno ha festeggiato i 14 anni di riconoscimento come patrimonio culturale da parte dell’UNESCO. Mercoledì 18 Dicembre 2024, presso la Casa del Mutilato di Napoli (via Armando Diaz, n. 58), arriva il consueto appuntamento annuale con il Convivio Mediterraneo, la Rassegna della cultura e della gastronomia dedicata alla Dieta Mediterranea, con learning event, musica e pietanze gastronomiche La 17° edizione è dedicata al tema della Dieta Mediterranea come benessere e fonte di lavoro nell’era della sostenibilità e del digitale. Porte aperte per il Convegno che vedrà due prestigiosissimi panel con autorevoli esperti, per alimentare insieme alla collettività un dibattito socio-culturale e antropologico sui nuovi scenari tecnologici e sostenibili per la Dieta Mediterranea. Gli ingressi liberi saranno limitati alla capienza della sala.


Il primo incontro sull’impatto della Dieta Mediterranea su salute e ambiente. Appuntamento ore 16 con il primo panel di discussione sul topic “Dieta Mediterranea: patrimonio alimentare sostenibile. L’impatto su salute e ambiente”. L’incontro sarà moderato dall’ITS BACT con Lucio Parascandolo, vedrà i saluti di casa di Aniello Di Vuolo (Presidente ITS Academy BACT). Alle ore 18 il secondo panel discuterà del topic “Le professioni del futuro nel settore agroalimentare ed enogastronomico”. Esperti, professionisti e rappresentanti delle istituzioni politiche tracceranno la direzione che il settore turistico ed enogastronomico e il comparto agroalimentare stanno prendendo oggi in Italia e in Campania. L’incontro sarà moderato dall’ITS BACT con Aniello Savarese,

Caivano, banda truffava anziani in tutta Italia

Caivano, banda truffava anziani in tutta ItaliaRoma, 3 dic. (askanews) – A Caivano è stata sgominata una banda di truffatori che si fingevano carabinieri per ingannare gli anziani.


La trasmissione Ore 14 di Milo Infante, in onda su Rai 2, pubblica un’intercettazione. “Allora qui ci sta vostra figlia Manuela molto agitata, un attimo solo fatemi parlare. Vostro nipote ha fatto un errore molto grave, sta mettendo in difficoltà questa povera signora, è un’attività importante. Vostra figlia sta qui in caserma in stato di fermo, io sto provando a chiamare al figlio e non mi risponde. Allora il figlio sta mettendo in seria difficoltà alla mamma che ha fatto un guaio, grande come un grattacielo”. In sottofondo si sentono le sirene e il pianto di una donna inscenato dai truffatori. Le truffe sarebbero state commesse in tutta Italia, è l’accusa alla base di una misura cautelare per 15 persone eseguite dai carabinieri di Caivano.

Caivano, don Patriciello: qualcosa sta avvenendo, ma io in croce

Caivano, don Patriciello: qualcosa sta avvenendo, ma io in croceMilano, 3 dic. (askanews) – Al quartiere Parco Verde di Caivano (Napoli), dopo l’intervento del Governo “qualcosa sta avvenendo, a qualcuno piace, a qualcuno non piace, qualcuno stiracchia di qua e di là, un sacco di bugie che si dicono”, ma c’è ancora un “problema umanitario” e nell’ambito della gestione degli sgomberi, decisi dalla magistratura, di 36 famiglie abusive con problemi con la giustizia, sono stato “messo in croce” per la falsità di avere “chiuso la chiesa” ai bisognosi. Lo ha detto don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, nel suo intervento presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali.


“Siamo in un campo penale, non amministrativo, ma è bastata questa cosa qua per farmi mettere in croce, state parlando con una persona che sta veramente in croce” ha detto il sacerdote ricordando che “sono arrivati 1.200 poliziotti e carabinieri, hanno presidiato le chiesa, io ho dovuto sottostare anche non agli ordini ma ai consigli delle forze dell’ordine che mi dicevano ‘padre facia attenzione, tenga il cancello chiuso’, questo mi ha procurato la nomea di avere chiuso la chiesa alla gente che moriva di freddo. Niente di vero, tante di quelle famiglie non avevano bisogno, certamente tra queste 36 famiglie ci sarà pure qualcuno che ha sbagliato nel passato e ora stava faticosamente riprendendosi, ci sono bambini, ed è una tregedia” ha aggiunto. Don Patriciello ha ricordato che intorno a queste 36 famiglie subito si sono mossi “come gli avvoltoi la destra e la sinistra”, ma “un problema umanitario non è mai di parte” e questa tragedia non va stiracchiata”. Quanto ai membri delle altre 214 famiglie che vivono irregolarmente nelle case del Comune ma non saranno sgomberate, ha ricordato, “saranno finalmente sanati”, poi sono stati stanziati fondi per migliorare gli ambienti e “da un anno a questa parte la più grande piazza di spaccio d’Europa non funziona, potete immaginare coloro che di questo pane vivevano quanto mi vogliono bene” ha concluso il sacerdote.

Castellammare, professoressa aggredita voleva lasciare scuola

Castellammare, professoressa aggredita voleva lasciare scuolaRoma, 19 nov. (askanews) – “Buongiorno signora, io oggi vado da Teresa (la vice preside), le comunico che questo è l’ultimo anno che io faccio in questa scuola. Io non voglio più lavorare così, anzi non lo so nemmeno se arrivo a conclusione di questo anno”. Lo dice in un audio il giorno prima dell’aggressione, la professoressa che giovedì scorso è stata assalita da circa trenta mamme all’interno della scuola media ‘Catello Salvati’ a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. L’audio che, dimostrerebbe contatti avuti con la vice preside, è stato diffuso in esclusiva da Ore 14, la trasmissione di Milo Infante in onda su Rai 2.


“Ho parlato già con il professore di matematica – continua la donna- e secondo me le mamme si sono messe tutte insieme per fare questa cosa. Io non voglio più lavorare così, ho lavorato in tante scuole e non mi sono mai trovata così. Non esiste per aver dato un pochino di amicizia a questi ragazzi. Questi non stanno bene con la testa né i ragazzi né i genitori. Non è possibile, io mi trovo nei guai per essere stata un po’ amica. Non si può essere amici dei ragazzi. Io ho già passato i guai della vita mia, ma non ho mai avuto questi problemi e sono stata in tantissime scuole. Io devo venire a Castellammare per passare i guai nella mia vita? Io ora ho paura di andare a scuola. Io adesso chiamo i carabinieri e li faccio mettere fuori dalla scuola. Ma è mai possibile per una femmina? Io sono disposta a parlare con la mamma, perché posso pure capire la reazione di una mamma che si può infastidire nel vedere tanti messaggi, che una bambina ha tante confidenze, che magari fa una bambina a una persona che non è la mamma”. “Ma io ci voglio pure parlare con la signora, però con calma e dentro la scuola. Io mi sono confrontata con la cugina di mio padre che è una preside e non è reato avere i bambini su Instagram, su un social. Quindi la mamma di questo non mi può fare proprio niente. Mi può solo dare le mazzate. Anzi posso io denunciare lei quindi si stesse calma. L’ha pure detto, dice, denunciatemi pure perché questa è una minaccia. Quindi lo faccio, non ho proprio nessun problema. Sto con un poliziotto, non ho problemi. Quello che hanno fatto sono calunnie e le calunnie sono denunciabili. Però io così non ci lavoro più, mi dispiace proprio assai. Perché non è lavorare questo, significa stare dentro all’inferno. Io l’ho già comunicato a casa, oggi lo dico a Teresa”, conclude l’insegnante.

Aversa, chiesa San Lorenzo inaugura monumento organo a canne

Aversa, chiesa San Lorenzo inaugura monumento organo a canneRoma, 17 nov. (askanews) – La Diocesi di Aversa – una Chiesa particolare che si è sempre distinta per la grande ansia culturale nella sua plurisecolare tradizione musicale – possiede un inestimabile patrimonio di organi a canne, strumenti musicali storici e moderni. Nella festività di S. Cecilia, patrona della musica, venerdì 22 novembre prossimo, la comunità di S. Lorenzo Fuori le Mura di Aversa presenta il risultato del restauro del grande Organo monumentale della Basilica, memoria storica e liturgica nell’antica Abbazia benedettina normanna, fondata intorno al 1050.


La basilica laurenziana dopo le soppressioni del 1807 è andata in declino, poi chiusa per un secolo, riaperta al culto pubblico il 21 marzo 1995 del vescovo Lorenzo Chiarinelli con i grandi restauri della Soprintendenza, mentre altri restauri sono stati fatti grazie anche ai fondi dell’otto per mille della Chiesa Cattolica italiana. Per il Parroco della Basilica di S. Lorenzo, mons. Ernesto Rascato, responsabile anche dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Aversa, ideatore e curatore del restauro del grande Organo laurenziano, attento promotore della valorizzazione dell’ingente patrimonio artistico della città normanna e della regione: “Molte opere sono state compiute in un trentennio; dopo la riapertura al culto, l’abbazia di San Lorenzo è diventato polo liturgico e culturale, arricchita dal melodioso concerto delle campane, benedette nel 2015, non poteva mancare un grande Organo sinfonico adeguato al Tempio benedettino e all’altezza della plurisecolare tradizione musicale aversana. L’organo maggiore si aggiunge al piccolo organo Tronci del 1875, unico tesoro di scuola pistoiese in Campania, installato a s. Lorenzo nel Giubileo del 2000”.


Una iniziativa coraggiosa, in un tempo difficile dove solo le grandi idee con opere di bellezza offrono stimoli per la comunità, una grande opportunità per un rilancio religioso, culturale e sociale . Il grande organo a canne, fortemente voluto dal parroco Don Ernesto Rascato, sostenuto dai fedeli e incoraggiato dall’Associazione “Amici dell’Abbazia S. Lorenzo” fu realizzato inizialmente dalla ditta Balbiani Vegezzi-Bossi nel 1931 per la Chiesa di Saint James in Firenze, fu gravemente danneggiato nell’alluvione del 1966, ripristinato e modificato dalla ditta F.lli Costamagna intorno agli anni ’70, successivamente lo strumento manutenziato dalla ditta La Frescobalda, poi abbandonato e silente per vari anni. Nel 2013 lo strumento musicale viene acquistato dalla Parrocchia di San Lorenzo Fuori Le Mura in Aversa (CE), e successivamente avviato il progetto di restauro alla Fabbrica Artigiana Organi Michelotto Francesco di Michelotto Daniele, di Albignasego (Padova), sapientemente realizzato ad opera d’arte, ora viene restituito alla sua bellezza sonora ed artistica.


(segue)

Caso Nowak, telecamere ripresero voce della donna e di un uomo

Caso Nowak, telecamere ripresero voce della donna e di un uomoRoma, 14 nov. (askanews) – Una testimonianza raccolta dalla trasmissione Ore 14 di Milo Infante in onda su Rai 2, rivela che alle 16 del giorno della scomparsa di Silvia Nowak si sente la voce della donna dire in tedesco “portami una coperta” e la voce di un uomo che le risponde. Ciò è stato scoperto dalle telecamere che sono di fronte alla villetta che alle ore 16 hanno ripreso la donna uscire per l’ultima volta. Silvia Nowak è la donna tedesca di 53 anni il cui corpo venne trovato semi-carbonizzato il 18 ottobre scorso a Ogliastro Marina, nel Cilento.

Chiesa, Abbazia del Goleto ai benedettini di Montevergine

Chiesa, Abbazia del Goleto ai benedettini di MontevergineRoma, 13 nov. (askanews) – Dom Riccardo Luca Guariglia, Abate di Montevergine, e mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, inaugurano ufficialmente oggi l’affidamento del complesso abbaziale di San Guglielmo al Goleto con annessa Rettoria di San Luca, Santuario diocesano, alla comunità benedettina di Montevergine. San Guglielmo, nato nel 1085 a Vercelli in una nobile famiglia, fondò il cenobio maschile di Montevergine, quindi, nel 1133, fondò la cittadella monastica del Santissimo Salvatore al Goleto. Nel 1807 dopo una serie di vicissitudini, i Padri benedettini di Montevergine lasciarono l’antica Abbazia del Goleto, luogo sempre abitato dalla spiritualità benedettina femminile e maschile.


“Dal 1990 al luglio 2021 i Piccoli Fratelli della Comunità Jesus Caritas, ispirata a Charles De Foucauld, si sono presi cura dell’animazione spirituale del complesso goletano, che è diventato sempre più punto di riferimento per tutti coloro che sono assetati di assoluto. – ha affermato l’abate di Montevergine e Assisi, dom Riccardo Luca Guariglia – Oggi, il complesso abbaziale del Goleto, ritorna ai Benedettini celebrando l’importanza che questo luogo ha per la nostra comunità dato che proprio qui il 25 giugno 1142 morì San Guglielmo, il cui corpo è custodito presso il nostro Santuario di Montevergine”. «Una comunità di benedettini sarà presente in maniera stabile presso il complesso abbaziale del Goleto. È un evento di spiritualità, di cultura e di promozione sociale che avrà una sua ricaduta sulla realtà ecclesiale, diocesana e sociale”, ha, da parte sua, spiegato mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’angelo dei Lombardi- Conza-Nusco-Bisaccia.

A Napoli “Women for Women against Violence – Camomilla Award”

A Napoli “Women for Women against Violence – Camomilla Award”Roma, 9 nov. (askanews) – Una serata dedicata alle donne rinate dopo una violenza o un tumore al seno. A offrire il palcoscenico all’evento, l’Auditorium del centro Rai di Napoli che ha ospitato la registrazione tv della IX edizione di ‘Women for Women against Violence – Camomilla Award’, una kermesse che ha dato voce alle vittime dei due killer tristemente noti ai giorni nostri. Arianna Ciampoli e Beppe Convertini, con la regia di Antonio Centomani, hanno fatto da padroni di casa accogliendo sul palco personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, del giornalismo e protagonisti che hanno sconfitto la malattia e allontanato carnefici dalla propria vita.


Women for Women, ideato, prodotto e organizzato da Donatella Gimigliano, presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas, nonché autrice con Fabrizio Silvestri e Cristina Monaco, è stato patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dal ministero della Cultura, dal CUG del MIC, da Unicef, Croce Rossa Italiana e LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori). Un evento pensato anche per ricordare che il tumore al seno, nel nostro Paese, è la principale causa di mortalità oncologica (12mila all’anno) per il genere femminile e che sono 4mila i nuovi casi di carcinoma della mammella stimati ogni anno. Sono, inoltre, oltre 100 le donne che annualmente vengono uccise da uomini che, quasi sempre, sostengono di amarle. Secondo un report dell’Istat, la Campania, dopo Lombardia e Lazio, è terza nella classifica italiana del maggior numero di denunce ai centri antiviolenza, ossia ogni giorno tre donne chiedono aiuto. La Campania, inoltre, è tra le regioni che paga il più alto tributo di sangue con 72 orfani di femminicidio e otto donne uccise solo nel 2023.


Ad aprire la serata, che ha visto la collaborazione della giornalista Cinzia Profita, il fenomeno emergente della scena musicale napoletana, la giovane cantante STE con il brano “T’aggiu vuluto bene”, accompagnata dai dancers di fama internazionale Antonio Fini & Abby Silva Gavezzoli. Le luci dei riflettori si sono accese poi per ascoltare tre monologhi: il racconto dell’ex malata oncologica Rosanna Banfi dal titolo “Io ballo per la vita”, la testimonianza di Nicolò Maja, giovane orfano di femminicidio che si è chiesto: “Come posso perdonarti papà?”, dedicato all’autore della strage della sua famiglia di cui lui è l’unico sopravvissuto, e Nadia Accetti con “Dal tunnel della violenza all’amore per la vita” nel quale ha spiegato come ha trasformato il dolore di una violenza e i conseguenti e gravi disturbi alimentari, in forza e voglia di aiutare gli altri. Nicolò Maja ha anche festeggiato il suo nuovo lavoro in Leonardo e ha premiato con il Camomilla Award il manager Antonio Liotti, chief people & organization officer della stessa azienda aeronautica. La kermesse ha ospitato anche due donne già presenti nelle precedenti edizioni: Valentina Pitzalis, data alle fiamme dal suo ex marito e rimasta gravemente sfigurata, attivamente impegnata nella sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e la stilista Antonietta Tuccillo, che sta combattendo un tumore ovarico di alto grado. Entrambe hanno ricevuto in dono un viaggio da Leonardo Massa, vice president Southern Europe della Divisione Crociere del Gruppo MSC. Tuccillo ha anche presentato la sua nuova creatura dedicata all’award della kermesse, l’abito “Camomilla”, indossato dalla modella e influencer Ilaria Capponi alla quale è andato il riconoscimento “Women for Women Social” per il suo attivismo contro il body shaming. Sorpresa anche per Carla Caiazzo, vittima di violenza e presidente dell’Associazione “Io rido ancora” che ha ricevuto un gioiello da un’anonima donatrice.


Hanno ricevuto il “Camomilla Award”, scultura realizzata dal maestro orafo Michele Affidato che si ispira alle virtù terapeutiche del fiore di camomilla che aiuta le piante malate a guarire, Carmela Pace, presidente Unicef; Rosario Valastro, presidente Croce Rossa Italiana; lo Chef Gennaro Esposito; Simona Sala, direttrice Rai Radio2, il giornalista Giuseppe Brindisi, al timone del programma Mediaset “Zona Bianca”; la conduttrice tv Emanuela Folliero; l’attivista, scrittrice e conduttrice tv Vladimir Luxuria; la fotografa Tiziana Luxardo, firma di “Women for Women against Violence – la Mostra”; la kosovara Adelina Trshana studentessa della World House di Rondine – Cittadella della Pace, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e il regista Giuseppe Nuzzo per il corto “La scelta” premiato dalla stessa protagonista della storia, Cristina Donadio. Special guests i Gemelli di Guidonia che hanno entusiasmato il pubblico con performance tratte dal loro spettacolo “Intelligenza musicale” fatto di musica, parodie e monologhi, la violinista elettrica dall’archetto luminoso Elsa Martignoni, i maestri flautisti Giuseppe Mario Finocchiaro e Camilla Refice, le pianiste Scilla Lenzi e Cristina Donnini. Sul palco anche Francesco Schittulli, presidente Lega Italiana Lotta contro i Tumori, Carolina Marconi con le Dancers for Oncology di Carolyn Smith, Maria Rita Grieco, vicedirettrice Tg1, Emanuela Ferrante, assessore allo Sport e Pari opportunità del Comune di Napoli, Patrizio Rispo con una nutrita rappresentanza di attori del cast di Un Posto al Sole e Alessandra Positano, marketing Manager Carpisa.


Gli ospiti della serata hanno partecipato al Gran Gala a Villa Domi che ha organizzato un dinner dedicato alle eccellenze della Campania in collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica curato da una brigata di chef capitanata da Bruno Brunori. La messa in onda della serata è prevista a gennaio 2025 in seconda serata su Rai Due.