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Camorra, 4 arresti a Caivano per detenzione di armi e estorsioni

Camorra, 4 arresti a Caivano per detenzione di armi e estorsioniMilano, 31 gen. (askanews) – I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Casoria hanno eseguito una ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone (di cui tre sottoposte alla misura della custodia in carcere, una a quella degli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare un gruppo camorristico operante sul territorio di Caivano (Napoli) e zone limitrofe. In particolare, gli indagati avrebbero richiesto il pagamento di somme di denaro a imprenditori e commercianti del luogo per consentire loro la prosecuzione delle rispettive attività. Nel mirino anche l’ecobonus del 110%. Lo si legge in una nota del Comando Provinciale di Napoli dei Carabinieri.

Rifiuti, Comm.parlamentare: traffici illeciti da Campania a Puglia

Rifiuti, Comm.parlamentare: traffici illeciti da Campania a PugliaMilano, 29 gen. (askanews) – “Certamente il fenomeno” del traffico illecito di rifiuti in Campania “è oggi meglio noto, nelle sue cause e modalità di manifestazione, che agli inizi”, visto che “passi avanti sono stati fatti in tutte le direzioni, preventive e repressive”, ma se “il miglioramento della situazione è evidente” tale miglioramento “non impedisce, tuttavia, di registrare una sua estensione su base territoriale sia verso altre Regioni italiane, come la Puglia (doc. 46/2, in relazione ai territori di Bari, Barletta, Andria, Trani e Foggia) che verso l’estero”. Lo si legge nella relazione annuale della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, presentata oggi alla Camera.


Questo spostamento dei traffiici, prosegue il documento, “si deve probabilmente tanto alle accresciute esigenze della criminalità quanto all’avvenuto scoraggiamento delle condotte criminali nell’area geografica che ne vide l’origine, proprio in ragione dell’enorme sforzo istituzionale svolto soprattutto in Campania”. Per la Commissione il fenomeno, “nonostante la forte attenzione istituzionale portata avanti attraverso un articolato sistema di prevenzione, messo in campo dalle forze di polizia e dagli Enti locali, e di repressione, incentrato sul doveroso attivismo delle Procure della Repubblica, resta vivo, come dimostrano il non sopirsi di fatti di cronaca nei territori di maggiore interesse e la risonanza mediatica degli stessi. Trattasi infatti di un fenomeno ancora estremamente variegato e, proprio per questo, difficile da interpretare in tutte le sue sfaccettature ed arduo da contrastare in modo efficacemente unitario. A partire da tale dato, l’attività della Commissione è stata quindi volta ad aggiornare e approfondire, tramite le audizioni svolte, i sopralluoghi effettuati sui luoghi interessati e la documentazione acquisita, in particolare dall’autorità giudiziaria – incontrando, al riguardo, la costante collaborazione delle istituzioni coinvolte – il quadro conoscitivo già esistente e a evidenziare l’evoluzione del fenomeno nel corso del tempo”.


È così emerso come tale fenomeno “si snodi tuttora attraverso impianti di trattamento censiti e autorizzati, siti abusivi di stoccaggio o trattamento, depositi occasionali, cumuli non autorizzati, contenitori di rifiuti stradali, roghi di rifiuti abbandonati. A ciò si aggiungono frequenti casi di incendi, spesso finalizzati a rispondere all’esigenza di creare artificiosamente terreni non coltivabili per destinarli ad altri scopi, probabilmente legati alla realizzazione di impianti per energie rinnovabili. Queste tipologie si sono arricchite con l’accumulo e l’illecita attività di trattamento che avviene presso alcuni campi nomadi (si pensi all’area tra Napoli- Giugliano in Campania – Caivano- Afragola), con abbruciamento di rifiuti plastici e di rifiuti ingombranti, al fine di recuperare materie prime utili, come i metalli, con conseguenti alte e persistenti colonne di denso fumo nero che destano allarme sociale nelle popolazioni limitrofe e ampia eco nei media”.

A Benevento arriva ‘Peso Morto’, docufilm sugli errori giudiziari

A Benevento arriva ‘Peso Morto’, docufilm sugli errori giudiziariRoma, 16 gen. (askanews) – “Tutti possiamo diventare ‘Pesi morti’. Storie di errori ed orrori giudiziari”. E’ il titolo del convegno in programma sabato 18 gennaio alle 9, presso l’Auditorium del Seminario Arcivescovile, al viale degli Atlantici, 69 a Benevento. Nell’occasione verrà proiettato il docufilm “Peso Morto” che racconta la storia di Angelo Massaro, 21 anni in carcere da innocente perché un’intercettazione telefonica viene capita male e interpretata peggio. Una parola in dialetto pronunciata durante una normalissima telefonata mattutina alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza del cadavere, dell’arma e del movente. E solo un processo di revisione riuscirà a mettere fine a una clamorosa ingiustizia che ha lasciato cicatrici indelebili nella mente e nel cuore del protagonista di “Peso morto”, un documentario che ripercorre i momenti chiave di questa sconvolgente odissea umana.


L’evento, aperto alla cittadinanza, è stato promosso ed organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Benevento, dall’Università Giustino Fortunato, dalla Scuola di Formazione Forense di Benevento e dalla Camera Penale Di Benevento. Interverranno Angelo Massaro e i giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, fondatori dell’Associazione Errorigiudiziari.com. L’incontro sarà introdotto e moderato dall’avvocato Domenico Russo, componente dell’Osservatorio nazionale sugli errori giudiziari dell’Unione delle Camere Penali Italiane e past president della Camera Penale di Benevento. L’opera, per la regia di Francesco Del Grosso, è stata scritta e prodotta da Lattanzi e Maimone, con la produzione esecutiva di Black Rock Film, in collaborazione con l’Associazione “Errorigiudiziari.com”.


Presentato in anteprima mondiale a Milano il 18 settembre 2022, “Peso morto” nel giro di un anno ha già vinto ben 24 tra premi e menzioni in alcuni tra i più importanti festival cinematografici: il Premio della Fondazione Libero Bizzarri, tra le più antiche e autorevoli rassegne sul documentario d’Italia; il primo premio sia della giuria tecnica che di quella popolare al “Parma Film Festival”; la menzione speciale della giuria popolare all’”Extra Doc” International Film Festival di Roma; il premio alla migliore regia all’”Asti International Film Festival”. All’estero ha già al suo attivo un premio come miglior documentario al “Cine Paris Film Festival” di Parigi e diverse altre partecipazioni a festival in Svezia, Inghilterra, Stati Uniti, fino addirittura al Bangladesh e a Taiwan.


“Sto ancora aspettando le scuse di chi ha indagato su di me e di chi mi ha condannato a ventiquattro anni di carcere solo per un’intercettazione telefonica”, accusa oggi Massaro. “È inaccettabile vedersi rubare un pezzo di vita lungo 21 anni senza che nessuno abbia mai pagato per questo colossale errore giudiziario”, sottolinea. “La prima volta che incontrammo Angelo Massaro era tornato libero da pochi giorni”, raccontano Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone. “Si presentò a noi con due borsoni pieni di carte e atti giudiziari. Ci travolse con la sua voglia di far sapere quello che aveva passato. Capimmo subito che avevamo di fronte il protagonista di uno degli errori giudiziari più gravi della storia repubblicana. Alla fine di quella giornata, gli facemmo una promessa: la sua storia sarebbe diventata un docufilm. A cinque anni da quell’incontro siamo orgogliosi di aver mantenuto quell’impegno”.

Camorra, Borrelli: figlia di Cutolo esalta il padre sui social

Camorra, Borrelli: figlia di Cutolo esalta il padre sui socialRoma, 4 gen. (askanews) – Denise Cutolo, figlia del boss dei boss Raffaele e di Immacolata Iacone, ha postato un video sui social con le immagini degli incontri dei genitori in carcere e la scritta ‘Vorrei un amore come quello dei miei genitori’. E’ bastato questo per dare il via a una lunga serie di commenti osannanti il boss sanguinario della nuova camorra organizzata: ‘Porti il nome di un grande uomo come tuo padre’, ‘sei numero uno come tuo padre’, ‘Un uomo con la U maiuscola’. Gli screen shot e il video sono stati segnalati al deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, da sempre impegnato nella lotta alla criminalità organizzata e promotore di una proposta di legge per la punibilità dell’apologia delle mafie.


“Mi chiedo a quale tipo di amore possa far riferimento la figlia di un boss condannato a quattro ergastoli, che è stato sempre in carcere in regime di 41 bis per i numerosi omicidi di cui è stato ritenuto responsabile. La verità è che la mentalità camorrista è difficile da scardinare in alcuni contesti. Si nutre di simbolismi, riti, celebrazioni che cercano di rinsaldarne la presa sulle tante persone che vivono in contesti con forte presenza criminale. Proprio per questo mi batto da sempre contro questi simboli fatti di altarini, murales, canzoni neomelodiche, post sui social. Perché insieme al contrasto della criminalità da parte delle forze dell’ordine serve anche una forte spinta culturale che aiuti le persone a liberarsi dalla mentalità criminale che li opprime”, ha spiegato Borrelli. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Raffaele Cutolo è stato un boss sanguinario, che ha decretato la morte di centinaia di persone, alcune delle quali vittime innocenti. Ha scritto le pagine più buie di Napoli e della Campania. Pensare che ancora oggi ci siano persone che esprimano giudizi positivi fa rabbrividire ma non mi sorprende. In diversi quartieri della città e paesi dell’hinterland napoletano la presenza dei clan sul territorio continua a imporre la legge della violenza e della morte. Noi ci batteremo sempre contro la camorra e i suoi simboli. Ho anche presentato una proposta di legge per la punibilità dell’apologia delle mafie. Dobbiamo rispondere colpo su colpo ogni qual volta un rigurgito della cultura camorrista esca fuori, senza smettere mai di gridare la nostra indignazione per tutto il male che questo feroce criminale ha causato alla nostra comunità. La figlia di questi due genitori sciagurati è purtroppo l’ennesimo prodotto della propaganda dei clan”.

A Napoli convegno sulla dieta mediterranea

A Napoli convegno sulla dieta mediterraneaRoma, 17 dic. (askanews) – Con la Fondazione Its Academy Bact torna protagonista la Dieta Mediterranea, che quest’anno ha festeggiato i 14 anni di riconoscimento come patrimonio culturale da parte dell’UNESCO. Mercoledì 18 Dicembre 2024, presso la Casa del Mutilato di Napoli (via Armando Diaz, n. 58), arriva il consueto appuntamento annuale con il Convivio Mediterraneo, la Rassegna della cultura e della gastronomia dedicata alla Dieta Mediterranea, con learning event, musica e pietanze gastronomiche La 17° edizione è dedicata al tema della Dieta Mediterranea come benessere e fonte di lavoro nell’era della sostenibilità e del digitale. Porte aperte per il Convegno che vedrà due prestigiosissimi panel con autorevoli esperti, per alimentare insieme alla collettività un dibattito socio-culturale e antropologico sui nuovi scenari tecnologici e sostenibili per la Dieta Mediterranea. Gli ingressi liberi saranno limitati alla capienza della sala.


Il primo incontro sull’impatto della Dieta Mediterranea su salute e ambiente. Appuntamento ore 16 con il primo panel di discussione sul topic “Dieta Mediterranea: patrimonio alimentare sostenibile. L’impatto su salute e ambiente”. L’incontro sarà moderato dall’ITS BACT con Lucio Parascandolo, vedrà i saluti di casa di Aniello Di Vuolo (Presidente ITS Academy BACT). Alle ore 18 il secondo panel discuterà del topic “Le professioni del futuro nel settore agroalimentare ed enogastronomico”. Esperti, professionisti e rappresentanti delle istituzioni politiche tracceranno la direzione che il settore turistico ed enogastronomico e il comparto agroalimentare stanno prendendo oggi in Italia e in Campania. L’incontro sarà moderato dall’ITS BACT con Aniello Savarese,

Caivano, banda truffava anziani in tutta Italia

Caivano, banda truffava anziani in tutta ItaliaRoma, 3 dic. (askanews) – A Caivano è stata sgominata una banda di truffatori che si fingevano carabinieri per ingannare gli anziani.


La trasmissione Ore 14 di Milo Infante, in onda su Rai 2, pubblica un’intercettazione. “Allora qui ci sta vostra figlia Manuela molto agitata, un attimo solo fatemi parlare. Vostro nipote ha fatto un errore molto grave, sta mettendo in difficoltà questa povera signora, è un’attività importante. Vostra figlia sta qui in caserma in stato di fermo, io sto provando a chiamare al figlio e non mi risponde. Allora il figlio sta mettendo in seria difficoltà alla mamma che ha fatto un guaio, grande come un grattacielo”. In sottofondo si sentono le sirene e il pianto di una donna inscenato dai truffatori. Le truffe sarebbero state commesse in tutta Italia, è l’accusa alla base di una misura cautelare per 15 persone eseguite dai carabinieri di Caivano.

Caivano, don Patriciello: qualcosa sta avvenendo, ma io in croce

Caivano, don Patriciello: qualcosa sta avvenendo, ma io in croceMilano, 3 dic. (askanews) – Al quartiere Parco Verde di Caivano (Napoli), dopo l’intervento del Governo “qualcosa sta avvenendo, a qualcuno piace, a qualcuno non piace, qualcuno stiracchia di qua e di là, un sacco di bugie che si dicono”, ma c’è ancora un “problema umanitario” e nell’ambito della gestione degli sgomberi, decisi dalla magistratura, di 36 famiglie abusive con problemi con la giustizia, sono stato “messo in croce” per la falsità di avere “chiuso la chiesa” ai bisognosi. Lo ha detto don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, nel suo intervento presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali.


“Siamo in un campo penale, non amministrativo, ma è bastata questa cosa qua per farmi mettere in croce, state parlando con una persona che sta veramente in croce” ha detto il sacerdote ricordando che “sono arrivati 1.200 poliziotti e carabinieri, hanno presidiato le chiesa, io ho dovuto sottostare anche non agli ordini ma ai consigli delle forze dell’ordine che mi dicevano ‘padre facia attenzione, tenga il cancello chiuso’, questo mi ha procurato la nomea di avere chiuso la chiesa alla gente che moriva di freddo. Niente di vero, tante di quelle famiglie non avevano bisogno, certamente tra queste 36 famiglie ci sarà pure qualcuno che ha sbagliato nel passato e ora stava faticosamente riprendendosi, ci sono bambini, ed è una tregedia” ha aggiunto. Don Patriciello ha ricordato che intorno a queste 36 famiglie subito si sono mossi “come gli avvoltoi la destra e la sinistra”, ma “un problema umanitario non è mai di parte” e questa tragedia non va stiracchiata”. Quanto ai membri delle altre 214 famiglie che vivono irregolarmente nelle case del Comune ma non saranno sgomberate, ha ricordato, “saranno finalmente sanati”, poi sono stati stanziati fondi per migliorare gli ambienti e “da un anno a questa parte la più grande piazza di spaccio d’Europa non funziona, potete immaginare coloro che di questo pane vivevano quanto mi vogliono bene” ha concluso il sacerdote.

Castellammare, professoressa aggredita voleva lasciare scuola

Castellammare, professoressa aggredita voleva lasciare scuolaRoma, 19 nov. (askanews) – “Buongiorno signora, io oggi vado da Teresa (la vice preside), le comunico che questo è l’ultimo anno che io faccio in questa scuola. Io non voglio più lavorare così, anzi non lo so nemmeno se arrivo a conclusione di questo anno”. Lo dice in un audio il giorno prima dell’aggressione, la professoressa che giovedì scorso è stata assalita da circa trenta mamme all’interno della scuola media ‘Catello Salvati’ a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. L’audio che, dimostrerebbe contatti avuti con la vice preside, è stato diffuso in esclusiva da Ore 14, la trasmissione di Milo Infante in onda su Rai 2.


“Ho parlato già con il professore di matematica – continua la donna- e secondo me le mamme si sono messe tutte insieme per fare questa cosa. Io non voglio più lavorare così, ho lavorato in tante scuole e non mi sono mai trovata così. Non esiste per aver dato un pochino di amicizia a questi ragazzi. Questi non stanno bene con la testa né i ragazzi né i genitori. Non è possibile, io mi trovo nei guai per essere stata un po’ amica. Non si può essere amici dei ragazzi. Io ho già passato i guai della vita mia, ma non ho mai avuto questi problemi e sono stata in tantissime scuole. Io devo venire a Castellammare per passare i guai nella mia vita? Io ora ho paura di andare a scuola. Io adesso chiamo i carabinieri e li faccio mettere fuori dalla scuola. Ma è mai possibile per una femmina? Io sono disposta a parlare con la mamma, perché posso pure capire la reazione di una mamma che si può infastidire nel vedere tanti messaggi, che una bambina ha tante confidenze, che magari fa una bambina a una persona che non è la mamma”. “Ma io ci voglio pure parlare con la signora, però con calma e dentro la scuola. Io mi sono confrontata con la cugina di mio padre che è una preside e non è reato avere i bambini su Instagram, su un social. Quindi la mamma di questo non mi può fare proprio niente. Mi può solo dare le mazzate. Anzi posso io denunciare lei quindi si stesse calma. L’ha pure detto, dice, denunciatemi pure perché questa è una minaccia. Quindi lo faccio, non ho proprio nessun problema. Sto con un poliziotto, non ho problemi. Quello che hanno fatto sono calunnie e le calunnie sono denunciabili. Però io così non ci lavoro più, mi dispiace proprio assai. Perché non è lavorare questo, significa stare dentro all’inferno. Io l’ho già comunicato a casa, oggi lo dico a Teresa”, conclude l’insegnante.

Aversa, chiesa San Lorenzo inaugura monumento organo a canne

Aversa, chiesa San Lorenzo inaugura monumento organo a canneRoma, 17 nov. (askanews) – La Diocesi di Aversa – una Chiesa particolare che si è sempre distinta per la grande ansia culturale nella sua plurisecolare tradizione musicale – possiede un inestimabile patrimonio di organi a canne, strumenti musicali storici e moderni. Nella festività di S. Cecilia, patrona della musica, venerdì 22 novembre prossimo, la comunità di S. Lorenzo Fuori le Mura di Aversa presenta il risultato del restauro del grande Organo monumentale della Basilica, memoria storica e liturgica nell’antica Abbazia benedettina normanna, fondata intorno al 1050.


La basilica laurenziana dopo le soppressioni del 1807 è andata in declino, poi chiusa per un secolo, riaperta al culto pubblico il 21 marzo 1995 del vescovo Lorenzo Chiarinelli con i grandi restauri della Soprintendenza, mentre altri restauri sono stati fatti grazie anche ai fondi dell’otto per mille della Chiesa Cattolica italiana. Per il Parroco della Basilica di S. Lorenzo, mons. Ernesto Rascato, responsabile anche dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Aversa, ideatore e curatore del restauro del grande Organo laurenziano, attento promotore della valorizzazione dell’ingente patrimonio artistico della città normanna e della regione: “Molte opere sono state compiute in un trentennio; dopo la riapertura al culto, l’abbazia di San Lorenzo è diventato polo liturgico e culturale, arricchita dal melodioso concerto delle campane, benedette nel 2015, non poteva mancare un grande Organo sinfonico adeguato al Tempio benedettino e all’altezza della plurisecolare tradizione musicale aversana. L’organo maggiore si aggiunge al piccolo organo Tronci del 1875, unico tesoro di scuola pistoiese in Campania, installato a s. Lorenzo nel Giubileo del 2000”.


Una iniziativa coraggiosa, in un tempo difficile dove solo le grandi idee con opere di bellezza offrono stimoli per la comunità, una grande opportunità per un rilancio religioso, culturale e sociale . Il grande organo a canne, fortemente voluto dal parroco Don Ernesto Rascato, sostenuto dai fedeli e incoraggiato dall’Associazione “Amici dell’Abbazia S. Lorenzo” fu realizzato inizialmente dalla ditta Balbiani Vegezzi-Bossi nel 1931 per la Chiesa di Saint James in Firenze, fu gravemente danneggiato nell’alluvione del 1966, ripristinato e modificato dalla ditta F.lli Costamagna intorno agli anni ’70, successivamente lo strumento manutenziato dalla ditta La Frescobalda, poi abbandonato e silente per vari anni. Nel 2013 lo strumento musicale viene acquistato dalla Parrocchia di San Lorenzo Fuori Le Mura in Aversa (CE), e successivamente avviato il progetto di restauro alla Fabbrica Artigiana Organi Michelotto Francesco di Michelotto Daniele, di Albignasego (Padova), sapientemente realizzato ad opera d’arte, ora viene restituito alla sua bellezza sonora ed artistica.


(segue)

Caso Nowak, telecamere ripresero voce della donna e di un uomo

Caso Nowak, telecamere ripresero voce della donna e di un uomoRoma, 14 nov. (askanews) – Una testimonianza raccolta dalla trasmissione Ore 14 di Milo Infante in onda su Rai 2, rivela che alle 16 del giorno della scomparsa di Silvia Nowak si sente la voce della donna dire in tedesco “portami una coperta” e la voce di un uomo che le risponde. Ciò è stato scoperto dalle telecamere che sono di fronte alla villetta che alle ore 16 hanno ripreso la donna uscire per l’ultima volta. Silvia Nowak è la donna tedesca di 53 anni il cui corpo venne trovato semi-carbonizzato il 18 ottobre scorso a Ogliastro Marina, nel Cilento.