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Lombardia,1 mln di prestazioni sanitarie in più contro liste attesa

Lombardia,1 mln di prestazioni sanitarie in più contro liste attesaMilano, 22 apr. (askanews) – Oltre 61 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa e arrivare a garantire oltre 7 milioni di prestazioni (di cui 2 milioni di prime visite) di quelle che rientrano nel Piano Nazionale Gestione Liste di Attesa (Pngla) entro dicembre 2024 e 1 milione di prestazioni in più rispetto all’anno 2023. E, ancora, la possibilità di effettuare visite – dal prossimo 6 maggio – ed esami di diagnostica anche al pomeriggio (16-20) e il sabato mattina. Questi i principali contenuti della delibera approvata oggi dalla Giunta regionale della Lombardia.


“La sua presenza – ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana, presentando il provvedimento – dimostra quanto il comparto sia unico e di come pubblico e privato stiano fattivamente e concretamente lavorando per risolvere le criticità legate alle liste d’attesa”. La delibera prevede anche il monitoraggio del rispetto delle classi di priorità indicate dalla ‘ricetta’ medica per l’erogazione della prestazione e le indicazioni sulle tempistiche di esecuzioni dei principali e esami e visite. La prestazione di controllo prescritta dallo specialista dovrà essere prenotata dalla stessa struttura in cui viene effettuata la visita. Nel dettaglio, le strutture pubbliche dovranno effettuare 4,1 milioni di prestazioni, i privati accreditati 3,1 milioni. Dei 7 milioni totali, 2,8 milioni di prestazioni dovranno essere garantite nell’area dell’Ats di Milano. Per incrementare il numero delle prestazioni, dunque, la Regione ha destinato 61 milioni di euro “due terzi – ha precisato – agli erogatori pubblici e un terzo ai privati. Stabiliamo inoltre noi, ed è la prima volta in Italia, i posti da mettere a disposizione nelle agende da qui alla fine dell’anno. Sulla base delle liste di attesa, del personale e delle tempistiche che abbiamo individuato, ogni struttura dovrà fare un numero specifico di prestazioni. I compiti, dunque, li dà la Regione quantificando il numero di slot necessari”.


Da parte loro, le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) dovranno individuare ulteriori prestazioni che necessitano di miglioramento in termini di tempi di attesa. Per garantire l’efficacia delle misure adottate, la Direzione Generale Welfare effettuerà un monitoraggio mensile con l’obiettivo di identificare prontamente eventuali criticità nei territori. In caso di indisponibilità della prestazione entro i tempi previsti, la struttura si attiva per individuare altri Enti (pubblici o privati accreditati) del territorio; inserisce il cittadino in lista di attesa per programmare l’appuntamento entro i tempi e in ultima istanza erogherà la prestazione in regime di libera professione con oneri a proprio carico (escluso ticket). In caso di rinuncia alla prima disponibilità offerta entro i tempi, all’interno del territorio di assistenza, non è possibile richiedere la prestazione in libera professione a carico della struttura. In caso si ricorra autonomamente e volontariamente alla prenotazione in regime privato o libero professionale, non è possibile richiedere il rimborso della spesa sostenuta.


L’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha anche voluto precisare che la Legge (D.Lgs. n. 124 del 1998) non prevede il rimborso per una prestazione effettuata privatamente. “Chi afferma che in caso di mancanza di indicazioni di risposta può andare nel privato, pagare e poi farsi rimborsare – ha sottolineato – sta dicendo qualcosa che non risponde al vero. Se quella struttura, dopo aver fatto tutti i tentativi per erogare la prestazione, non riesce a garantirla nei tempi previsti, all’interno del territorio dell’ATS, allora può farlo attraverso la solvenza interna utilizzando cioè un proprio professionista”.

Milano, Comune cerca di valorizzare Darsena con attività sportive

Milano, Comune cerca di valorizzare Darsena con attività sportiveMilano, 20 apr. (askanews) – Da giugno a ottobre 2024 prenderà il via “Darsena Sport”, progetto per animare, in via sperimentale, l’area tra i Navigli, la Darsena e piazza XXIV maggio con iniziative e progetti di natura sportiva. È online l’avviso pubblico con cui l’Amministrazione comunale intende procedere all’individuazione di un soggetto interessato a realizzare il palinsesto delle iniziative, mediante la stipulazione di un accordo di collaborazione, con l’obiettivo di animare in maniera coinvolgente e in sicurezza alcuni tra i tradizionali luoghi di aggregazione e socialità amati dai milanesi e dai turisti.


Sarà dato risalto alle attività di promozione della pratica sportiva, in ottica di avvicinamento alle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026. Il programma potrà comporsi di mostre, esposizioni, installazioni, workshop, attività laboratoriali, incontri, dibattiti, approfondimenti, azioni di sensibilizzazione e networking. Gli appuntamenti dovranno essere gratuiti, aperti e accessibili a tutti e tutte, con particolare attenzione a giovani, famiglie e persone con disabilità sensoriali e motorie; inoltre dovranno essere gestiti in maniera sostenibile e organizzati in modo da favorire l’uso dei mezzi pubblici.

Cambia percezione nucleare: ricerca, aziende, enti pronti ripartire

Cambia percezione nucleare: ricerca, aziende, enti pronti ripartireMilano, 19 apr. (askanews) – L’edizione tecnico scientifica dell’Intelligence Week dal titolo “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico”, promossa da V&A e Dune, all’Università di Pavia, ha messo in luce – grazie al confronto tra aziende, istituzioni e mondo della ricerca, nonché una platea che riuniva gran parte delle figure chiave dell’energia atomica – le intenzioni politiche e dell’opinione pubblica. Oltre alle dichiarazioni del vice premier e ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini che si è impegnato affinché “entro il 2024 l’Italia torni nel contesto civile e vantaggioso del nucleare” portando al più presto il dossier in Consiglio dei ministri.


Del resto, sul tavolo non ci sono alternative: la crisi del gas scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina che non ha ancora riportato stabilmente i prezzi ai valori del 2021, il rischio di un conflitto tra Israele e Iran che infiamma il Medio Oriente con riflessi al rialzo sul costo del petrolio e l’esigenza di decarbonizzare la nostra economia rinunciando ai combustibili fossili entro il 2050 per raggiungere l’ambizioso obiettivo posto dal Green Deal europeo sono un mix esplosivo per i costi energetici nazionali che non può essere disinnescato dal solo ricorso alle rinnovabili. Per questo motivo ricercatori, aziende ed enti del settore, tra cui Edison, USNC, Transmutex, Sogin e INFN, si sono confrontati nel corso della giornata articolata in cinque tavole rotonde su diversi temi: dallo stato dell’arte della ricerca in Italia, tra reattori di IV generazione, piccoli reattori modulari, microreattori “ultrasicuri”, fusione a confinamento magnetico e fusione fredda, agli scenari geopolitici; dall’impatto sull’economia italiana e sulla società italiana del nucleare sostenibile alla filiera italiana per il nucleare sicuro. Il tutto concluso da un confronto con gli studenti sui possibili percorsi professionali in ambito nucleare, le opportunità di stage nel corso degli studi e l’importanza del ruolo della comunicazione nell’affrontare rischi e vantaggi del ritorno al nucleare.


Proprio quest’ultimo aspetto, con la riapertura del dibattito sul nucleare nel nostro Paese in corso da diversi mesi, sembra aver determinato un significativo cambio di passo nell’opinione degli italiani: secondo un sondaggio Swg commissionato per iWeek, oggi il 51% voterebbe a favore della costruzione di centrali nucleari di nuova generazione, mentre il 65% rimpiange di aver rinunciato negli anni passati allo sviluppo in Italia di tecnologie per l’energia atomica. “I risultati del sondaggio – ha commentato Andrea Vento, Ceo di V&A – testimoniano quanto, a soli sei mesi dalla scorsa edizione di iWeek, sia cambiata la percezione”.


Non solo: sempre secondo il sondaggio, se il 66% degli italiani si dice ancora preoccupato se sapesse che a 100 Km da casa è presente un deposito definitivo di rifiuti radioattivi, oltre la metà dei residenti nelle regioni idonee ad ospitarlo lo considerano un’opportunità di lavoro e di sviluppo e portatore di benefici. Proprio questo aspetto, spesso a insaputa dei residenti che ci convivono accanto, è già una realtà in Italia, dove operano diverse imprese attive nel trattamento e nello stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi prodotti in campo sanitario, industriale e della ricerca, quali Campoverde, MITAmbiente e Protex. Si tratta di aziende agili, che intervengono in diverse fasi del processo – installazione, emergenza, recupero rifiuti, messa in sicurezza e caratterizzazione radiometrica – e svolgono un ruolo complementare rispetto alle grandi realtà. Protex Italia, attiva dal 1978 in questo settore, detiene ad esempio a Forlì 765 metri cubi di rifiuti radioattivi in tre diversi depositi autorizzati a ridosso del centro cittadino ed è attiva in tutto il territorio nazionale per il ritiro e trasporto di fusti di rifiuti, sorgenti o materiale derivante da ritrovamenti, per la messa in sicurezza, la bonifica e lo smaltimento.


“Protex Italia – dichiara il suo Amministratore Delegato, Mattia Taroni – mette in campo un completo processo per la gestione e risoluzione di situazioni legate al mondo del nucleare. La sinergia creata dalle nostre esperienze e dalle nostre competenze – fisica, ingegneristica e chimica – unite alle capacità esecutive nel campo delle bonifiche, ci permette di intervenire ovunque si necessiti la presenza di specialisti capaci di gestire “la radioattività” nel senso lato del termine. Operiamo il decommissioning di macchinari e sistemi che hanno prodotto, stoccato o trattato materiali radioattivi, effettuando migliaia di analisi di radioattività nel nostro laboratorio. Agiamo concretamente nel mondo del nucleare, quotidianamente, con incursioni nel settore della ricerca e sviluppo”

Lombardia, ricordato schianto aereo contro Pirellone di 22 anni fa

Lombardia, ricordato schianto aereo contro Pirellone di 22 anni faMilano, 18 apr. (askanews) – È stato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, a introdurre oggi pomeriggio la cerimonia di commemorazione dello schianto dell’aereo contro il Grattacielo Pirelli al 26° piano, il “luogo della memoria” del tragico incidente. Era il 18 aprile 2002 quando, alle ore 17.50, un piccolo aereo da turismo colpì il Pirellone procurando danni gravissimi e rendendo l’intero edifico inagibile. Nello schianto morirono tre persone: oltre al pilota, due dipendenti dell’ufficio legislativo della Giunta, Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito. Sono passati ventidue anni da quella tragedia, ma come ha ricordato Romani “la ferita è ancora aperta”.


Il piano dove lavoravano le due dipendenti rimaste uccise, il ventiseiesimo, dopo il restauro del Palazzo è diventato il Piano della Memoria, uno spazio aperto dedicato al raccoglimento e alla riflessione. Hanno partecipato alla cerimonia anche il vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il sottosegretario con delega all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio Regionale, il fratello di Anna Maria Rapetti Giovanni e il figlio Francesco, le colleghe Rosangela Capuzzolo e Piera Pujatti e alcuni consiglieri regionali. La tragedia del Pirellone si verificò otto mesi dopo quella delle Torri Gemelle. L’Assemblea regionale per i tre anni successivi si riunì in una tensostruttura realizzata ad hoc su un’area in va Melchiorre Gioia. Fu allora che nacque l’idea di accorpare tutti gli uffici della Giunta in un unico edifico – l’attuale Palazzo Lombardia – e di dedicare Palazzo Pirelli, opportunamente restaurato e ammodernato nelle sue dotazioni tecnologiche, a sede esclusiva del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari.

25 aprile, a Milano celebrazioni della Liberazione già da domani

25 aprile, a Milano celebrazioni della Liberazione già da domaniMilano, 18 apr. (askanews) – Milano celebra il 25 aprile con una serie di eventi dedicati ai temi della Resistenza partigiana e alla guerra di liberazione dal nazifascismo organizzati nell’ambito di Milano è Memoria, il palinsesto nato nel 2017 per ricordare persone, fatti ed eventi che testimoniano la storia e l’identità della città. Due gli appuntamenti in programma già domani, venerdì 19 aprile. Alle ore 17:30 al Museo del Risorgimento – Palazzo Moriggia (via Borgonuovo 23) si svolgerà “1915. Il canto spezzato”, un incontro dedicato al genocidio del popolo armeno. Si fa memoria di una tragedia della storia solo da pochi anni riconosciuta la cui ricorrenza cadrà il 24 aprile. I canti tradizionali raccolti dal grande etnomusicologo Komitàs saranno alternati dalla lettura di testimonianze tratte da pubblicazioni dell’epoca, con riflessioni su accadimenti attuali e poesie di poeti armeni che hanno vissuto in prima persona il genocidio prima di essere a loro volta trucidati. La proiezione di immagini dell’epoca contribuirà alla contestualizzazione storica degli eventi. Ospiti dell’evento saranno lo storico Marcello Flores e il soprano Ani Balian. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.


Alle ore 18 presso il liceo classico Beccaria (via Carlo Linneo 5) studentesse e studenti e corpo docente accoglieranno la visita di Linda Olivetti Kohen, l’artista quasi centenaria, nata a Milano il 28 ottobre 1924 in una famiglia ebrea di origini piemontesi. Studentessa del liceo Beccaria, nel 1938 frequenta il primo anno del Ginnasio. Ha 14 anni e, in seguito alle leggi razziali del regime fascista, deve lasciare la scuola. Lo fa insieme ad altri studenti, tra i quali anche il fratello Mario e i cugini Linda e Cesare Treves. Gli Olivetti, appartenenti alla più antica comunità ebraica italiana, riescono a lasciare l’Italia per Buenos Aires. Si salvano così dalla deportazione nei campi di concentramento. Dopo alcuni anni in Argentina si trasferiscono definitivamente a Montevideo, in Uruguay. Domani, 86 anni dopo, Linda Olivetti Kohen, insignita nel 2023 del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica, tornerà nel suo liceo dove incontrerà ragazze e ragazzi con cui parlerà delle leggi razziali, dei valori della democrazia e dell’antifascismo. L’iniziativa è organizzata dal liceo Beccaria con la collaborazione di Anpi, Cedec, Figli della Shoah e Municipio 8. Il programma di eventi prosegue sabato 20 aprile alle ore 15 con l’inaugurazione del Murale “Manifesti della Resistenza 1945 – 1985” realizzato su uno dei muri della Cittadella degli Archivi del Comune di Milano, in via Gregorovius 15. Si tratta di un’opera murale di 30 metri quadrati dedicati alla Resistenza Partigiana, con un particolare omaggio alle donne della Resistenza, ai GAP (Gruppi di azione patriottica) e a Niguarda, il quartiere che ne ospita gli edifici e che nell’aprile del 1945 vide la prima insurrezione partigiana contro il Regime fascista. Sul murale sono raffigurati i volti di Carla Capponi, Onorina Brambilla e Giovanni Pesce. Fa da sfondo ai loro volti la bandiera dei Gap.


L’ultimo appuntamento prima delle cerimonie e del corteo del 25 aprile sarà martedì 23 aprile alle ore 14:30 nella Sala Napoleonica dell’Università Statale di Milano (via Sant’Antonio 12), con la tradizionale lectio magistrale in ricordo di Federico Chabod, lo storico e accademico di Storia Moderna, comandante di bande partigiane durane la Resistenza. Quest’anno la lectio sarà tenuta dallo storico e professore dell’Università di Pisa Paolo Pezzino e avrà come titolo: “Non solo ‘consenso’. L’opposizione al fascismo prima e dopo l’assassinio di Matteotti”. La giornata del 25 aprile sarà aperta dalla deposizione delle corone in ricordo di quanti morirono durane la guerra di Resistenza partigiana, combattenti delle brigate e civili uccisi dalle rappresaglie nazifasciste, da piazzale Loreto ad altri luoghi della città. Si inizia alle ore 9, in piazza Tricolore, presso il monumento alla Guardia di Finanza; alle ore 9:15 a Palazzo Isimbardi, presso la lapide dedicata ai Caduti; alle ore 9:30 a Palazzo Marino davanti alla lapide della medaglia d’oro al valor militare alla città; alle ore 10 alla Loggia dei Mercanti, presso le lapidi in ricordo dei Caduti per la Libertà; alle ore 10:30, in largo Caduti Milanesi per la Patria – Sacrario dei Caduti di tutte le guerre. L’ultima deposizione sarà in piazzale Loreto, dove all’alba del 10 agosto 1944 furono fucilati 15 partigiani. Alle ore 14 avrà inizio la tradizionale manifestazione del 25 Aprile con il corteo da corso Venezia, angolo via Palestro, a piazza Duomo e i discorsi celebrativi.


La commemorazione dei caduti della Resistenza partigiana si svolgerà anche in alcuni cimiteri cittadini, mercoledì 24 aprile. È prevista la deposizione di corone alle ore 9 al Cimitero inglese di Trenno in via Cascina Bellaria e alle 10 al Campo della Gloria (campo 64) del Cimitero Maggiore. In quel luogo insieme ai partigiani sono ricordati i militari milanesi morti per la patria nei campi di concentramento (Imi), i militari milanesi morti a Cefalonia e nelle isole dell’Egeo, le cittadine e i cittadini milanesi morti per la libertà. La prima sistemazione del campo fu affidata al Comitato Onoranze Caduti per la Libertà, presieduto da Antonio Greppi, sindaco della Liberazione, e fu assegnata, a seguito di un concorso, all’architetto Umberto Comolli. Il 25 aprile 1948, tra anni dopo la fine della guerra, fu posta la prima pietra del Monumento, nella quale fu murata una pergamena con scritto: “Ad iniziativa del Comitato Onoranze Caduti per la Libertà di Milano e Provincia, viene posta oggi, 25 aprile 1948, la prima pietra del Monumento che ricorderà ai Posteri Coloro che fecero eroico sacrificio della vita all’Italia e alla Libertà. 1922 -1945”.

Ancora ignote cause ultimo episodio di inquinamento dell’Olona

Ancora ignote cause ultimo episodio di inquinamento dell’OlonaMilano, 17 apr. (askanews) – “Piena sinergia con le Ato e i Gestori del Servizio Idrico Integrato per la prevenzione degli scarichi irregolari in rete fognaria. Questa la strada tracciata per salvaguardare gli impianti di depurazione e quindi dei corsi d’acqua”. Così si è espresso il Direttore generale di Arpa Lombardia al termine dell’audizione che si è svolta stamane al Pirellone nella Commissione Ambiente del Consiglio regionale lombardo. L’incontro era stato richiesto dal gruppo Azione – Italia viva, in seguito all’ultimo episodio di inquinamento delle acque del fiume Olona. Lo scorso 18 gennaio, infatti, nel tratto tra Gorla Maggiore e Fagnano Olona, località in provincia di Varese, era stata segnalata presenza di schiuma.


Durante il suo intervento il dirigente di Arpa ha assicurato che i tecnici dell’agenzia erano intervenuti prontamente, “attenzionando” un’azienda compatibile con la produzione di sostanze tensioattive, che causano schiuma. L’impianto era risultato conforme alle normative anche se il depuratore, al momento non in funzione, non aveva reso possibile effettuare alcun prelievo di controllo e, pertanto, non era stato possibile attribuire con certezza le responsabilità ed elevare sanzioni. All’incontro erano presenti anche il Direttore generale di Alfa Varese Michele Falcone, e in collegamento da remoto Annalisa Berni responsabile Acque Reflue di Alfa e Claudio Tartaglione Responsabile Area Olona per Alfa Varese. Alfa Varese ha confermato in audizione la regolarità e piena efficienza del servizio idrico integrato sotto il proprio controllo.

Ambiente, Lombardia amplia parchi del Monte Barro e Montevecchia

Ambiente, Lombardia amplia parchi del Monte Barro e MontevecchiaMilano, 16 apr. (askanews) – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità l’ampliamento dei confini del Parco regionale del Monte Barro e del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, in provincia di Lecco. Con l’attuazione del provvedimento, la superficie del Parco regionale del Monte Barro aumenterà del 14,45%, conquistando circa 93 ettari in più, mentre quello di Montevecchia conterà su ulteriori 837,33 ettari (28,14% in più rispetto alle attuali dimensioni). La superficie complessiva di due Parchi, comprensivi dell’incremento, diventerà rispettivamente di 737,76 ettari per il primo e 3.808,80 ettari per il secondo.


La legge, giunta in Aula consiliare dopo l’approvazione unanime in Commissione Territorio, rappresenta un provvedimento significativo per il patrimonio naturalistico lombardo e risponde all’obiettivo di Regione Lombardia di innalzare la percentuale di superficie tutelata. I parchi, è stato sottolineato durante il dibattito, sono una risorsa fondamentale e, se adeguatamente valorizzati, possono generare occupazione e costituire opportunità di contrasto allo spopolamento delle aree interne. Nello specifico le nuove norme riguardano l’ampliamento dei confini del Parco del Monte Barro nei Comuni di Garlate e Valmadrera e del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone nei Comuni di Airuno, Merate, Olgiate Molgora e Valgreghentino. Relativamente al solo Parco di Montevecchia, vengono inoltre coinvolti Merate e Missaglia.

Al via a Varese la 7a Rassegna di diritto pubblico dell’economia

Al via a Varese la 7a Rassegna di diritto pubblico dell’economiaRoma, 15 apr. (askanews) – – “Intelligenza artificiale e appalti pubblici, tra capacità predittiva e discrezionalità amministrativa”. È il focus della Rassegna di Diritto Pubblico dell’Economia, giunta quest’anno alla sua settima edizione, in programma il 18 e 19 aprile, a Varese, presso il Centro Congressi Ville Ponti. Un convegno organizzato da Upel (Unione provinciale enti locali), che vedrà confrontarsi numerosi e autorevoli ospiti e relatori sugli effetti dell’impiego dell’Intelligenza artificiale sul piano giuridico, amministrativo ed economico. Un incontro che si pone l’obiettivo di non omettere i riflessi etici, filosofici e più semplicemente umani, che il tema ripropone in quella che è definibile la costante tensione tra l’umano e la tecnica, tra l’uomo e la macchina e, in definitiva, tra intelletto vero e pensiero senza partecipazione della coscienza.


La mission. “Upel Italia, con la settima edizione della Rassegna, intende avviare un dibattito culturale sul tema dell’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle dinamiche della pubblica amministrazione, esaminando le criticità e le opportunità che può offrire l’algoritmo nel sempre più difficile compito di soddisfare l’interesse della collettività allo sviluppo di un sistema pubblico efficiente ed efficace”, spiega il dott. Claudio Biondi, direttore generale di Upel. “Ipotizzare un evento intorno al tema dell’intelligenza artificiale ha permesso di realizzare una Rassegna che, alla settima edizione, è sicuramente oltre, nella sua ideazione scientifica, il dibattito esclusivamente giuridico”, sottolinea il coordinatore scientifico della Rassegna, il dott. Stefano Glinianski. “Temi delicati e in alcuni casi logicamente antecedenti alla applicazione normativa e che vedono protagonisti rappresentanti della Chiesa, della musica e della riflessione filosofica, confermano, anche quest’anno – aggiunge il Consigliere della Corte dei conti -, come la trasversalità del pensiero è e deve essere un valore aggiunto per meglio rappresentare nella sua completezza il rapporto tra tecnica, diritto e coscienza”.


Il convegno. I lavori del convegno prendono il via giovedì 18 aprile, alle ore 14, con i saluti istituzionali. A seguire, la prolusione di S.E.R. Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo emerito di Genova, e l’intervento introduttivo del Pres. Guido Carlino, Presidente della Corte dei conti. Alle 15.30 inizia la prima sessione (“Intelligenza Artificiale strumento di governance: opportunità e limiti”), presiede e introduce la Prof.ssa Ida Angela Nicotra, Ordinaria di diritto costituzionale, Università degli studi di Catania: “Le regole e le garanzie nel diritto amministrativo governato dall’intelligenza artificiale” (dott. Vincenzo Neri, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato – Coordinatore dell’Ufficio studi e formazione della Giustizia amministrativa); “L’Intelligenza Artificiale può sostituire il giudice? Rischi di una involuzione verso un “cretino” digitale” (Pres. Vito Tenore, Presidente di sezione della Corte dei conti, Sez. Giur. Lombardia); “Decisioni infrastrutturali e territoriali: big data, modellizzazioni e partecipazione diffusa” (Prof. Emanuele Boscolo, Ordinario di diritto amministrativo, Università degli studi dell’Insubria). Nel pomeriggio la seconda sessione (“Appalti pubblici tra decisioni automatizzate e discrezionalità amministrativa”), presiede e introduce il dott. Stefano Glinianski, Consigliere della Corte dei conti: “Il ruolo dell’uomo nella stagione della digitalizzazione delle procedure di evidenza pubblica” (Prof. Angelo Giuseppe Orofino, Ordinario di diritto amministrativo, Università Lum Giuseppe Degennaro); “L’apporto dell’intelligenza Artificiale nelle procedure di scelta del contraente” (Prof. Roberto Cavallo Perin, Ordinario di diritto amministrativo, Università degli studi di Torino); “Intelligenza artificiale, esimente politica e programmazione della spesa” (Cons. Elena Tomassini, Corte dei conti).


Ad aprire i lavori, venerdì 19 aprile, è il dott. Carmine Volpe, Presidente aggiunto del Consiglio di Stato. A seguire, la terza sessione (“Soggetti giuridici digitali ed automazione delle attività amministrative”), presiede e introduce il dott. Gianpiero Paolo Cirillo, Presidente di sezione del Consiglio di Stato: “Intelligenza Artificiale e adeguatezza dei modelli organizzativi delle Amministrazioni locali” (Prof.ssa Elena D’Orlando, Università di Udine); “Procedure automatizzate e contratti pubblici: ambiti applicativi e possibili criticità” (Cons. Anna Corrado, Tar Lombardia); “I controlli finanziari sull’attività degli enti territoriali tra modelli concreti di verifica della Corte dei conti ed effettiva capacità predittiva” (Cons. Tiziano Tessaro, Corte dei conti). Quarta sessione “Intelligenza Artificiale e sperimentazione amministrativa”, presiede e introduce il Prof. Aristide Police, Ordinario di diritto amministrativo, Università LUISS “Guido Carli”: “Come i servizi digitali possono cambiare il rapporto con gli utenti e i cittadini” (Avv. Gabriele Fava, Presidente INPS); “Impiego della Intelligenza Artificiale nella Giustizia Amministrativa: strategie e prospettive” (Cons. Brunella Bruno, Consiglio di Stato); “Scenari digitali per le amministrazioni locali: dal governo del territorio all’approvvigionamento di servizi” (Ing. Mario Nobile, Direttore generale AgID).


Nel pomeriggio, tavola rotonda “IA e centralità della persona. Perdita della reattività emotiva o opportunità di crescita?”, modera Peter Gomez, giornalista, direttore della versione online de Il Fatto Quotidiano. Intervengono: il Maestro Giuseppe (Peppe) Vessicchio, direttore di orchestra; il Prof. Matteo Saudino, insegnante di Filosofia e Storia, ideatore del canale YouTube BarbaSophia. Nella quinta sessione, “Automatizzazione delle procedure e responsabilità amministrativa”, presiede e introduce il pres. Pio Silvestri, Procuratore generale della Corte conti: “La discrezionalità amministrativa e i vizi del procedimento nell’epoca dell’intelligenza artificiale” (Cons. Nicola Durante, Consiglio di Stato); “Intelligenza Artificiale e responsabilità amministrativo – contabile” (Pres. Paolo Evangelista, Procuratore regionale della Corte di conti, Sez. Lombardia); “Giudice penale e Pubblica Amministrazione nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale” (Cons. Mario Palazzi, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma”).

Sicurezza stradale, 200 studenti a lezione Palazzo Lombardia

Sicurezza stradale, 200 studenti a lezione Palazzo LombardiaMilano, 9 apr. (askanews) – Oltre 200 studenti degli istituti superiori lombardi hanno assistito al convegno organizzato dall’assessorato alla Sicurezza di Regione Lombardia ‘alcol e droga al volante, metti un freno’. Nel corso dell’incontro i ragazzi hanno partecipato ad una simulazione degli effetti dell’abuso di consumo alcolico attraverso l’uso degli occhiali ‘Alcovista’.


“La migliore arma in questi casi – ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – resta il comportamento consapevole, l’educazione alla legalità. Con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada saranno inasprite le pene per chi guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Accanto alle norme e ai limiti, occorre promuovere una comunicazione diversa ai giovani, ed è quello che Regione Lombardia sta facendo. Ognuno deve farsi portavoce e ambasciatore di comportamenti virtuosi”. “La principale causa di morte per i ragazzi tra i 18 e i 24 anni – ha detto l’assessore Romano La Russa – sono gli incidenti stradali, nella maggior parte dei casi dovuti all’eccesso di velocità, imprudenza, distrazione, comportamenti amplificati, soprattutto dall’abuso di alcol e dall’assunzione di sostanze stupefacenti. La facilità con la quale vengono usate le droghe nell’illusione di ottenere un facile divertimento, di passare una serata di sballo è preoccupante”.


“I dati Aci-Istat sono drammatici – ha aggiunto l’assessore regionale – e continuano a registrare un aumento di feriti gravi e morti sulle strade, spesso giovani. Dopo un 2022 con un aumento degli incidenti stradali pari al 9,2% rispetto all’anno precedente, anche gli ultimi dati disponibili relativi ai primi sei mesi del 2023 confermano lo stesso trend di crescita. Nel 2022 in Lombardia 7.236 ragazzi tra i 15 e i 24 anni sono rimasti feriti in un incidente stradale e 56 sono morti. Complessivamente, in Lombardia nel 2022 ci sono stati quasi 29.000 incidenti stradali che hanno provocato lesioni alle persone: in particolare 402 morti e 37.912 feriti. Ogni giorno sul territorio lombardo una persona muore a causa di un incidente stradale e oltre 100 rimangono ferite”. “Da anni Regione Lombardia – ha concluso La Russa – promuove l’educazione stradale nelle scuole insieme all’Ufficio scolastico regionale e anche la giornata di oggi fa parte di queste iniziative. Voi ragazzi potete fare tanto per promuovere un cambiamento culturale che parta dalla vostra generazione, che dica ‘no’ alle droghe, all’abuso di alcol e ai comportamenti pericolosi al volante”.

Milano, al via i lavori di restauro della sede delle ‘Stelline’

Milano, al via i lavori di restauro della sede delle ‘Stelline’Milano, 9 apr. (askanews) – È stato presentato questa mattina il progetto di restauro e ristrutturazione della sede della Fondazione Stelline di Milano. L’intervento, che prevede importanti interventi sia negli spazi che ospitano eventi culturali e artistici sia in quelli ricettivi, vede Regione Lombardia protagonista con un investimento di 5,5 milioni di euro. Gli interventi previsti nella sede della Fondazione Stelline prevedono da un lato il restauro del Palazzo delle Stelline, che vedrà interventi sull’anello idrico, sull’efficientamento energetico (con il cambio di tutte le finestre dei chiostri), sull’abbattimento delle barriere architettoniche e sul rifacimento del tett. Dall’altro vi è il rifacimento ex novo dell’Hotel delle Stelline che con il progetto di restauro firmato dallo studio Stefano Boeri Interiors passerà da tre a quattro stelle. L’obiettivo è quello di diventare un’eccellenza ricettiva, contemporanea ed elegante, in grado di rispondere agli standard dell’alta hôtellerie e di godere di una sempre maggiore e riconosciuta attrattività nazionale e internazionale. Quando sarà operativo, garantirà l’autonomia finanziaria alla Fondazione


“Da spesa a investimento, da costo a valore”. Così il vicepresidente e assessore a Bilancio e Finanza Marco Alparone ha sintetizzato l’impegno di Regione Lombardia in questo progetto. Un intervento di rigenerazione urbana ha spiegato, “passa anche dalla capacità della progettazione finanziaria. E quindi dal contributo annuale di un tempo, abbiamo scelto di percorrere la strada di un grande investimento che permetta a questa realtà di operare con efficacia ed efficienza. Ossia svolgere la sua importante opera culturale attraverso una capacità finanziaria propria. Questa è la grande azione di Regione Lombardia: concordare con la Fondazione che era tempo di uscire dalla logica del contributo annuale, ma fare con coraggio un grande investimento capace di dare alle Stelline un futuro in grado di poter camminare sulle sue gambe”. Un ruolo sempre più centrale della Fondazione è stato sottolineato dall’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso. Regione Lombardia, ha detto, “è concretamente vicina alla Fondazione Stelline e questo intervento di riqualificazione conferma la sua centralità culturale per Milano, e più in generale, per l’intero territorio lombardo. Per il progetto mettiamo in campo 5,5 milioni di euro con l’obiettivo di rendere questo luogo, la cui importanza è cresciuta negli anni, ancora più attrattivo e trasformarlo in una fucina culturale ricca di incontri, conferenze e formazione, nonché polo innovativo e all’avanguardia per l’intera Lombardia”.


“Oltre ad essere uno dei palazzi storici più grandi e affascinanti di Milano, Palazzo delle Stelline è anche un albergo di lusso nel cuore del capoluogo lombardo, e rappresenta, quindi, un importante ‘biglietto da visita’ per i nostri turisti, anche in vista delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026”. Così Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Moda e Marketing Territoriale di Regione Lombardia, ha evidenziato uno degli aspetti salienti del progetto di ristrutturazione. “Situato di fronte alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie – ha chiuso Mazzali – l’hotel gode di una posizione ottimale, elemento strategico per una struttura recettiva di alta qualità che già oggi ha successo e deve continuare ad averne”. In prossimo gestore dell’Hotel, ha infatti illustrato il presidente della Fondazione Stelline Fabio Massa, “verrà individuato tramite gara pubblica, e non sarà più un affittuario. La Fondazione manterrà il controllo dell’hotel e si affiderà a un partner di catena, la cui selezione è in dirittura d’arrivo. Questa formula rappresenta un passo importante – ha spiegato – perché consentirà alla Fondazione di fare propri i profitti e restituirli alla collettività, investendoli nelle attività culturali e artistiche, con l’obiettivo di una totale sostenibilità ad autonomia finanziaria dal 2027. Ma è già dal 2026, in concomitanza con le Olimpiadi di Milano-Cortina, che si prevede la piena funzionalità della struttura alberghiera. Si tratta di coniugare l’ospitalità di coloro che da turisti diventano partecipi della missione della Fondazione e di affermare che la cultura può non essere un costo, ma un investimento che si sostiene autonomamente, restituendo solo benefici”.