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Tumori cerebrali: due nuovi neuronavigatori al Policlinico di Bari

Tumori cerebrali: due nuovi neuronavigatori al Policlinico di BariRoma, 27 apr. (askanews) – Due nuovi neuronavigatori multimediali a tecnologia elettromagnetica e ottica ad infrarossi sono stati acquistati dal Policlinico di Bari e uno di essi è dotato di modulo ecografico per verificare già durante l’intervento che la rimozione del tumore sia macroscopicamente completa. L’ospedale universitario barese aggiorna e raddoppia la dotazione tecnologica dell’unità operativa di neurochirurgia che è così in condizione di operare anche in due sale.


“Sono strumentazioni all’avanguardia che ci permetteranno di poter pianificare e eseguire interventi ancora più personalizzati e mirati sul paziente”, spiega Francesco Signorelli, direttore dell’unità operativa di neurochirurgia del Policlinico di Bari. “Lo scorso anno – aggiunge – abbiamo eseguito circa 300 interventi per neoplasie cerebrali, questo significa che tra urgenze e attività programmata quasi ogni giorno feriale abbiamo trattato un tumore al cervello”. Con questi numeri, come certificato da Agenas, il Policlinico di Bari è il primo centro nel meridione per queste delicatissime procedure. “La neurochirurgia del Policlinico di Bari è una eccellenza nel panorama sanitario nazionale e questo investimento va nella direzione delle politiche aziendali di garantire ai pazienti i migliori standard di cura disponibili”, commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce. “L’acquisto – specifica – è avvenuto attraverso la nuova programmazione dei fondi Fesr-Fse 2021-2027 a cui abbiamo avuto la possibilità di accedere grazie al lavoro di squadra con il dipartimento promozione della salute della Regione Puglia”.

”Combo Lift”: è Made in Italy l’innovativo lifting non chirurgico

”Combo Lift”: è Made in Italy l’innovativo lifting non chirurgicoRoma, 26 apr. (askanews) – La ricerca nella medicina estetica è in costante evoluzione, allontanandosi sempre più dal concetto di lifting chirurgico tradizionale. Una crescente necessità nata per rispondere alle aspettative di una clientela sempre più informata e alla ricerca di soluzioni rapide, efficaci, sicure e mini invasive. In questo contesto di cambiamento è targata “Made in Italy” una innovativa metodologia che consente di riposizionare la pelle cadente, riacquisendo compattezza cutanea.


“Combo Lift”, questo il suo nome, è ideato dal chirurgo estetico Cristina Rosati che esegue in esclusiva questa metodica. “Si tratta di un mini lifting non chirurgico – spiega la Rosati – in cui i tessuti lassi diventano un filler biologico che stimola il derma a produrre il collagene. Questa procedura estetica consiste in un trattamento mini-invasiva che combina diverse tecniche all’avanguardia per ottenere risultati naturali e duraturi, agendo su più livelli per riposizionare la pelle cadente, ridefinendo i contorni del viso, del collo e stimolando la produzione di collagene. L’obiettivo è restituire freschezza e compattezza alla pelle senza ricorrere al bisturi ma garantendo risultati naturali, duraturi e con un tempo di recupero minimo”. Una svolta nel campo della chirurgia estetica che offre un’alternativa sicura ed efficace al lifting tradizionale, regalando un aspetto più giovane, fresco e senza cicatrici evidenti. Ma qual è il segreto del suo successo? “Il successo sta nel fatto che può essere considerato un ‘lifting sartoriale’ modulato sui tratti di ogni singolo paziente. Per questo ogni intervento è unico, irripetibile e uguale a nessun altro: proprio come la seconda pelle di un abito di sartoria, poi, ha tempi di ripresa più rapidi rispetto al periodo di recupero di un lifting chirurgico tradizionale”, sottolinea il chirurgo.


“In un mondo che va veloce, le persone hanno la necessità di non fermarsi dal lavoro e di poter mostrarsi in pubblico rapidamente, cosa che il lifting classico non permette per i numerosi accorgimenti che bisogna osservare (tenere un cappuccio, pernotto in clinica, evidenti ecchimosi, gonfiore, rimozione dei punti). Il mio, invece, è un trattamento ambulatoriale non invasivo che combina un minor downtime a risultati di lunga durata ottenuti in una sola seduta. Una metodologia che non ha nulla da invidiare al lifting tradizionale”. Questa tecnica innovativa, punta ad armonizzare il volto nella sua interezza, partendo da uno studio accurato della fisionomia e fisiognomica di ogni singolo paziente. “Durante la fase preparatoria si esegue uno studio personalizzato su ciascun volto in modo da valorizzare la fisionomia del paziente senza stravolgerla, ottenendo un risultato naturale e armonico che rispetti l’io della persona. Il segreto è comprendere bene l’anatomia e le relazioni facciali, secondo le proporzioni auree e non in base a un ipotetico concetto di perfezione. Sono fermamente convinta che la bravura del chirurgo stia nel far comprendere che bellezza non significa seguire canoni ideali. E’ un approccio olistico che valuta un volto nella sua interezza e comprende che ogni paziente ha una struttura facciale e un’anatomia diversa: per questo è importante prendere in considerazione l’equilibrio generale del viso al fine di creare un aspetto armonioso”, evidenzia la Rosati.


La procedura, frutto di uno studio ventennale nel campo della chirurgia e della medicina estetica, è eseguita in modo artistico e studiata per chiunque desideri allineare la propria bellezza esteriore con la propria vitalità interna, il tutto secondo una sobria eleganza, senza alterazioni esagerate. “Beneficia di questa tecnica la pelle senescente ma anche quella diventata lassa per una perdita di peso o danneggiata dal sole o dal fumo”, sottolinea la Rosati. “Anche chi ha cicatrici da acne può beneficiare di questa metodologia poiché lo stiramento dei tessuti può contribuire alla riduzione delle cicatrici. Le aree del collo e del viso come il solco lacrimale (la zona sotto sotto gli occhi), la mascella, le tempie, la mandibola e il mento normalmente perdono volume con l’età: con il trattamento “Combo Lift” si può ripristinare quel volume e sollevare il viso per togliere anni, ottenendo un aspetto fresco, naturale e riposato”, conclude Cristina Rosati.

1° maggio, UNIAMO: scarsa inclusione e donne caregiver lasciano lavoro

1° maggio, UNIAMO: scarsa inclusione e donne caregiver lasciano lavoroRoma, 24 apr. (askanews) – UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare continua il suo percorso nel mondo della musica. Dopo il successo della Lega al Fantasanremo e il “bonus” nella serata duetti, la Federazione sarà partner del Concerto del 1° maggio, organizzato annualmente a Roma in occasione della Festa dei Lavoratori, quest’anno in programma al Circo Massimo.


“In Italia le persone con malattia rara trovano ancora molte difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, specialmente quando la disabilità tocca gli aspetti cognitivi”. Così Annalisa Scopinaro, presidente di UNIAMO, Federazione Italiana Malattie Rare, che da 25 anni opera per la tutela e la difesa dei diritti delle persone con malattia rara e delle loro famiglie, annuncia la partecipazione della Federazione. “Ad una recente indagine svolta anche da UNIAMO su donne con malattia rara o caregiver, è stato messo in luce come circa il 65% dei rispondenti ha dovuto modificare la propria condizione lavorativa per l’impatto della patologia (propria o del figlio)”.


UNIAMO avrà la possibilità di allestire uno stand nel Villaggio e, grazie alla collaborazione con Radio AIdel22, la web radio che vede protagonisti i ragazzi con malattia rara, intervisterà artisti e influencer durante le prove, da lunedì 29 aprile. Si stima che in Italia le persone con malattia rara siano più di 2 milioni. E nella maggioranza dei casi la malattia comporta disabilità. Ma la persona non è la sua malattia; dietro a bisogni complessi ci sono abilità, passioni, ricerca di felicità, voglia di futuro. Ognuno deve poter esprimere le proprie potenzialità, costruire il proprio percorso di vita, godere dei propri diritti. Le persone con malattia rara e/o con disabilità chiedono proprio questo, di godere dei propri diritti (che sono gli stessi di tutti quanti) su base di eguaglianza con gli altri, a cominciare da quelli fondamentali alla salute, allo studio e al lavoro. Secondo gli ultimi dati Istat solo il 12,6% delle persone con limitazioni gravi tra i 15 ed i 64 anni risulta occupata: fra questi molti hanno una malattia rara.


“Il claim del 1° maggio è ‘Ascoltiamo il futuro’ perché serve un cambio di prospettiva – conclude Scopinaro – per costruire una società che sia realmente di tutte e tutti, una società in cui ognuno possa far sentire la propria musica, in cui ciascuno di noi possa appunto disegnare il proprio futuro. Uniamo la voce per le persone con malattia rara e le loro famiglie”.

Problemi ormonali almeno una volta nella vita per 3 persone su 4

Problemi ormonali almeno una volta nella vita per 3 persone su 4Roma, 23 apr. (askanews) – Patologie diffusissime, come obesità, diabete, malattie della tiroide, infertilità, osteoporosi, sono tutte connesse ad alterazioni ormonali, che hanno tanti volti e che quasi tutti, prima o poi siamo destinati a conoscere. “Si stima che la probabilità che ognuno di noi, nell’arco della vita, abbia a che fare con un problema ormonale si aggiri intorno al 75% – dichiara Gianluca Aimaretti, presidente SIE e Direttore del Dipartimento di Medicina Translazionale (DiMET) dell’Università del Piemonte Orientale, che segnala, però, le rischiose lacune nella conoscenza -. La centralità del sistema ormonale fa sì che l’endocrinologo debba essere uno specialista competente su molteplici aree terapeutiche anche molto lontane fra di loro, eppure paga il prezzo di una scarsa consapevolezza del ruolo degli ormoni nel mantenimento della salute e in molte malattie, anche da parte della classe medica. Nonostante lo straordinario impatto sulla salute femminile e maschile, spesso ignorato e sottovalutato – sottolinea -, pochi conoscono il ruolo cruciale degli ormoni che resta misterioso per la maggior parte degli italiani, che non sanno come affrontare eventuali squilibri e a chi rivolgersi. Se infatti i sintomi di un infarto o di un ictus sono peculiari e facilmente riconoscibili, gli ormoni agiscono invece in maniera meno chiara ed evidente”.


Proprio per colmare questo gap informativo, in vista dell’Hormone Day, gli esperti SIE colgono l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della salute ormonale, con eventi divulgativi, visite gratuite e screening su tutto il territorio nazionale. Lo scopo è quello di far conoscere i campanelli d’allarme degli squilibri ormonali e promuovere piccoli azioni quotidiane che possano scongiurare la comparsa delle malattie di cui gli ormoni sono causa diretta o concausa, in linea con la Dichiarazione di Milano sottoscritta nel 2022 da 53 società endocrinologiche europee, associazioni di pazienti e altre organizzazioni, per indicare gli obiettivi primari di prevenzione, diagnosi e terapie delle patologie ormonali. Gli ormoni sono i “registi” della nostra salute e regolano tutto quello che accade nel nostro organismo. Queste sostanze chimiche, prodotte dalle ghiandole endocrine, agiscono come messaggeri che, viaggiando nel circolo sanguigno, portano informazioni per regolare e coordinare le funzioni dei vari organi: sonno, fame, temperatura corporea, metabolismo, desiderio sessuale, tono dell’umore, crescita e sviluppo. Dagli estrogeni al testosterone, dall’insulina all’ormone della crescita, nel nostro organismo circolano più di 50 ormoni le cui variazioni possono fare da apripista a moltissime patologie. Il 30% delle malattie croniche e 1 tumore su 4 dipendono infatti da squilibri ormonali. I livelli degli ormoni oscillano non solo in base all’età, ma anche in relazione al tipo di alimentazione e ai cattivi stili di vita.


“Conoscere gli ormoni e la loro importanza, ma soprattutto mettere in atto strategie che possono aiutare a prevenire le tante malattie nelle quali c’è una componente ormonale alterata, significa incidere positivamente sulla salute dei cittadini – afferma Diego Ferone, presidente eletto SIE e Direttore Clinica Endocrinologica presso l’IRCCS Policlinico San Martino, Università di Genova -. Ridurre il più possibile l’esposizione agli interferenti endocrini contenuti in imballaggi di plastica, cosmetici e giocattoli. Fare in modo che tutti possano avere un adeguato introito di vitamina D, iodio e calcio, come viene richiesto nella Dichiarazione di Milano per esempio, significa far sì che si prevengano malattie come l’osteoporosi, le patologie tiroidee e alcuni disturbi metabolici, che assieme colpiscono, soltanto in Italia, 3 persone su 10. È altrettanto fondamentale la pratica regolare dell’esercizio fisico così da ridurre l’impatto di malattia a forte componente ormonale come l’obesità, i tumori, il diabete”. Molti credono che gli squilibri ormonali siano legati soltanto al mondo femminile e che gli uomini non sperimentino gli effetti negativi di alterazioni simili nel loro organismo. Ma non è così perché esistono squilibri ormonali maschili con sintomi equiparabili a quelli femminili. Per questi motivi è importante essere consapevoli di come eventuali modifiche fisiche o psicologiche, che possono verificarsi durante tutto l’arco della vita, possono essere indice di squilibri ormonali e della necessità di rivolgersi subito allo specialista per individuare gli esami e il trattamento più adeguato. “I sintomi a cui porre attenzione, che possono mascherare problemi al sistema endocrino, sono variazioni inspiegate di peso, disturbi del sonno, cambiamenti nell’appetito, fragilità di unghie e capelli, stanchezza eccessiva, pelle desquamata, sete persistente, comparsa di depressione del tono dell’umore, calo del desiderio sessuale e infertilità – conclude Ferone -. In presenza di questi campanelli d’allarme è necessario rivolgersi allo specialista endocrinologo e può essere utile, su indicazione dello stesso, sottoporsi a esami di dosaggi ormonali”.

Terme Saturnia nella shortlist dei Condè Nast Traveler Choice Awards

Terme Saturnia nella shortlist dei Condè Nast Traveler Choice AwardsRoma, 23 apr. (askanews) – Dopo il riconoscimento nel 2022 e 2023 da parte di Travel + Leisure di Terme di Saturnia tra le 5 Best Destination Spas al mondo, l’inserimento nella shortlist per i Readers’ Choice Awards 2024 di Condé Nast Traveler conferma quanto Terme di Saturnia Natural Destination sia diventata, anno dopo anno, un punto di riferimento internazionale tra le eccellenze nel campo dell’hospitality e del benessere.


Nei prossimi mesi, oltre 800.000 lettori di Condé Nast Traveler saranno chiamati a inviare le proprie valutazioni delle esperienze di viaggio in tutto il mondo per fornire un’istantanea completa dei luoghi in cui non vedono l’ora di tornare. I Readers’ Choice Awards sono il riconoscimento di eccellenza più longevo e prestigioso per il settore dei viaggi.

Tennis and Friends sbarca anche nelle piazze durante Internazionali Tennis

Tennis and Friends sbarca anche nelle piazze durante Internazionali TennisRoma, 23 apr. (askanews) – La Special Edition 2024 di Tennis and Friends – Salute e Sport, progetto che dal 2011 mira alla prevenzione sanitaria e alla diffusione dell’attività fisica, per la prima volta si sposta nelle piazze e negli ospedali di Roma, in concomitanza con uno degli eventi sportivi più importanti dell’anno: gli Internazionali BNL d’Italia al Foro Italico dal 6 al 19 maggio. Per oltre quindici giorni, lungo tutta la durata del Torneo, Tennis and Friends – Salute e Sport, in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis e Padel e Salute Lazio – Asl Roma 1, offrirà esami del sangue e visite specialistiche gratuite all’insegna delle direttrici cuore, alimentazione e sport. Slogan scelto per la serie di appuntamenti è “Una volée per la Salute: la prevenzione scende in campo”, per ribadire l’obiettivo di unire la promozione dello sport con l’attenzione verso il benessere fisico. Si parte venerdì 3 maggio con lo spazio allestito al Foro Italico, insieme a Donatori Nati, Associazione di donatori volontari della Polizia di Stato, per la donazione di sangue e plasma (dalle 07.00 alle 11.00) che, oltre a contribuire alla raccolta, dà la possibilità a chi dona di ricevere un controllo gratuito. L’impegno per la prevenzione prosegue nella giornata di sabato 4 maggio, nello spazio allestito presso la Grand Stand Arena, dove il personale sanitario della Asl Roma 1 offrirà screening oncologici e visite specialistiche per le malattie metaboliche, la cardiologia e l’alimentazione, a partire dalle ore 11.00, secondo le modalità di accesso stabilite dal Regolamento del Torneo (www.internazionalibnlditalia.com). Sempre durante la mattinata di sabato, verrà presentato il Tour 2024 di Tennis and Friends – Salute e Sport che toccherà le città di Torino, Roma e Napoli, alla presenza delle istituzioni e delle autorità politiche e militari, sul campo della Grand Stand Arena. A seguire, prenderà il via il Torneo degli Ambassador, con personaggi dello sport, della cultura e dello spettacolo. Il programma di visite continuerà per tutto il periodo fino al 19 maggio, negli open day messi a disposizione dalla Asl Roma 1 presso gli ambulatori di dietologia, malattie metaboliche (diabete e colesterolemia), cardiologia, odontoiatria, neurologia (cefalee), oncologia, melanoma oculare e il Punto informativo Anziani Team di Comunità.


In più, quest’anno Tennis and Friends – Salute e Sport si farà promotrice della prevenzione in una delle più belle piazze di Roma: Piazza del Popolo. Qui, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12, a bordo del campo allestito dalla Federazione Italiana Tennis e Padel, mentre un team di specialisti sarà a disposizione per eseguire gli screening gratuiti, le star del tennis degli Internazionali BNL d’Italia, i campioni dello sport e dello spettacolo si sfideranno nel I Trofeo “Una volée per la salute”. “Lo sport è una scuola di vita, una forza aggregante e sociale di grande importanza. Tennis and Friends – Salute e Sport è un progetto in cui crediamo da sempre, consapevoli di quanto sia importante veicolare il messaggio che la prevenzione e la pratica dello sport siano fondamentali per la salvaguardia della salute e rappresentino un binomio indissolubile. L’attività sportiva garantisce un corretto stile di vita, necessario fin dall’età adolescenziale, e influisce positivamente sui comportamenti sociali. Grazie al suo format originale Tennis and Friends – Salute e Sport è la manifestazione ideale per promuovere la prevenzione e la federazione che rappresento è sempre entusiasta di assecondare queste lodevoli iniziative”, spiega Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel. “Anche quest’anno la Asl Roma 1 ha il piacere di coordinare l’azione della sanità pubblica all’interno della manifestazione che unisce Tennis and Friends – Salute e Sport. Entriamo in campo per ricordare a tutti che uno stile di vita corretto e una prevenzione costante sono il nostro miglior alleato per una vita sana. Iniziative come questa ci permettono di accendere un faro sull’importanza di una diagnosi precoce e tempestiva. Pensiamo ai percorsi gratuiti di screening oncologici, spesso sono l’unica strada per garantire una guarigione completa o una qualità di vita migliore. Il concetto da ribadire è che la prevenzione è fondamentale per il nostro benessere e la presenza di oltre quaranta operatori sanitari è la garanzia di un sistema pubblico vicino alle persone. Saremo al Foro Italico con la prevenzione oncologica, cardiologica, metabolica e con i nostri specialisti della nutrizione”, ricorda il dottor Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della Asl Roma 1. “Le edizioni speciali di Tennis and Friends – Salute e Sport – afferma il professor Giorgio Meneschincheri, medico, fondatore e presidente della manifestazione – organizzate in concomitanza con i grandi eventi sportivi, come gli Internazionali BNL d’Italia, hanno l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone, di qualsiasi età, per diffondere l’informazione sugli stili di vita e sui rischi della sedentarietà. Quest’anno – sottolinea – per la prima volta, la manifestazione cambia il format: va incontro alla gente e si sposta nelle piazze e negli ambulatori della Capitale, per rafforzare il proprio contributo in favore della prevenzione e la portata del messaggio di sensibilizzazione”.

Sma, nuove prospettive per bambini con ok Aifa estensione terapia genica

Sma, nuove prospettive per bambini con ok Aifa estensione terapia genicaRoma, 23 apr. (askanews) – L’approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) all’estensione di onasemnogene abeparvovec (Zolgensma®), prima terapia genica per la SMA, ai bambini con SMA 2 fino a 13.5kg e ai pre-sintomatici con 3 copie del gene SMN21, apre ulteriori prospettive di trattamento per la comunità dei piccoli pazienti con atrofia muscolare spinale e delle loro famiglie.


L’atrofia muscolare spinale (SMA) è una patologia neuromuscolare rara e grave, oltre che prima causa di morte genetica infantile, caratterizzata dalla progressiva perdita delle capacità motorie, che si verifica quando risulta mancante o difettosa la versione di un gene necessario per produrre una proteina essenziale nota come proteina di “sopravvivenza dei motoneuroni” (SMN). In Italia nascono ogni anno circa 40-50 bambini con atrofia muscolare spinale; proprio la mancanza di proteina SMN, che provoca la morte dei nervi che controllano i muscoli (motoneuroni), rende difficili gesti quotidiani come sedersi e stare in piedi, nei casi più gravi deglutire e respirare2 . La SMA è un “continuum di malattia”, con una gamma di sintomi che possono variare nella loro gravità, tanto che si possono classificare diversi tipi di SMA. Tra questi, la SMA tipo 1, i cui sintomi si sviluppano all’età di 6 mesi, e SMA tipo 2, con sintomi che compaiono tra i 6 e i 18 mesi di età, sono le più gravi. Da oggi, con l’estensione delle indicazioni di rimborsabilità, la prima terapia genica approvata in Italia, onasemnogene abeparvovec, è disponibile – si legge in una nota -anche per i pazienti affetti dall’atrofia muscolare spinale di tipo 2 (SMA2) e per i pazienti presintomatici con 3 copie di SMN2 e fino a 13,5 kg. Ampliando così la platea dei piccoli pazienti che potranno accedere a questo trattamento, in un momento in cui lo screening neonatale, fondamentale per la diagnosi tempestiva della patologia, si sta estendendo in sempre più Regioni italiane.


“Accogliamo favorevolmente la notizia dell’ampliamento dell’accesso alla terapia genica che sarà resa disponibile – dichiara a questo proposito Anita Pallara, presidente dell’Associazione FamiglieSMA – per un numero maggiore di bambini affetti da atrofia muscolare spinale. Sappiamo che la terapia genica aumenta la sua efficacia e, quindi, migliora la risposta del paziente quanto prima viene somministrata. Per questo, come Associazione FamiglieSMA ribadiamo l’importanza dello screening neonatale, che deve essere esteso a tutte le regioni in modo da garantire sull’intero territorio nazionale lo stesso diritto alla salute. Accanto allo screening, sottolineiamo anche l’importanza di garantire alle famiglie il necessario accompagnamento nel percorso di cura e nelle successive fasi di follow-up post trattamento, attraverso una presa in carico da parte dei centri specializzati sull’intero territorio nazionale”. A supporto dell’estensione di rimborsabilità è stato determinante il completamento dello studio di fase III SPR1NT, che ha dimostrato come i piccoli pazienti con tre copie del gene di backup SMN2, trattati in modo pre-sintomatico, abbiano raggiunto traguardi motori appropriati alla loro età, inclusa la capacità di stare in piedi e di camminare3 . Lo stesso studio conferma, inoltre, l’importanza dello screening neonatale per la SMA, che aumenta in modo significativo la probabilità di identificare i pazienti affetti dalla patologia quando sono pre-sintomatici, con un impatto significativo sui potenziali esiti terapeutici. Rendendo possibile somministrare, nei primi giorni di vita, la terapia al 95% di bambini che avrebbero sviluppato, a causa della mutazione genetica, le forme più gravi della patologia (fenotipi SMA1 – SMA2).


“La somministrazione precoce di questo trattamento innovativo consente di ottenere risultati migliori per arrestare la progressione della malattia: la diagnosi prenatale, aumentando la probabilità di identificare i pazienti affetti dalla patologia quando sono pre-sintomatici, svolge una parte importante concorrendo ai potenziali esiti terapeutici – precisa Marika Pane, Direttore clinico del Centro Nemo pediatrico di Roma e Professore associato di neuropsichiatria Infantile all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma -. Bisogna, quindi, tenere conto del fatto che la degenerazione dei motoneuroni inizia prima della nascita, si intensifica rapidamente e che il processo non può essere invertito. L’aspetto innovativo di questo trattamento è che interviene direttamente sul difetto genetico con un’unica somministrazione; quindi, è effettuato una sola volta nella vita. In base agli studi clinici a disposizione, il trattamento precoce consente di ottenere nei piccoli pazienti tappe di sviluppo motorie che si avvicinano a quelle dei coetanei sani, come il controllo della testa e la capacità di sedersi senza supporto, senza il bisogno di ricorrere a supporti ventilatori che normalmente la storia della malattia prevede”. Onasemnogene abeparvovec – prosegue il comunicato – aveva già ottenuto l’approvazione alla rimborsabilità rin Italia nel marzo 2021 come prima terapia genica, a somministrazione unica, per l’atrofia muscolare spinale di tipo 1 (SMA1) concepita per affrontare direttamente la causa genetica della malattia, sostituendo la funzione del gene SMN1 mancante o non funzionante allo scopo di fermare la progressione della malattia con una singola somministrazione endovenosa.


Proprio con l’avvento della terapia genica, la comunità dei pazienti SMA e delle loro famiglie ha visto cambiare la storia naturale della malattia. Come provano i dati sull’impiego di onasemnogene abeparvovec nella normale pratica clinica in Italia (Real World Evidence, RWE, evidenza nel mondo reale), a conferma che quanto riportato dagli studi clinici internazionali si traduce in effettivo beneficio per i pazienti trattati nel nostro paese, dove sono già stati coinvolti circa 125 bambini. “L’estensione della rimborsabilità della terapia genica per l’atrofia muscolare spinale di tipo 2 da parte di AIFA è un ulteriore passo significativo per i bambini che nascono con una diagnosi di SMA- commenta Roberta Rondena, Country Value & Access Head -. Un traguardo importante, raggiunto grazie alla collaborazione con Istituzioni, Società Scientifiche e Associazione Pazienti che, auspichiamo, possa essere un modello virtuoso per il futuro. L’impegno di Novartis in questa area terapeutica continuerà per raggiungere sempre più pazienti, contribuendo a ridurre l’impatto della malattia e a garantire una migliore qualità di vita ai piccoli pazienti e alle loro famiglie”.

Intesa Spallanzani-Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà

Intesa Spallanzani-Istituto Nazionale Salute Migrazioni e PovertàRoma, 23 apr. (askanews) – Lo Spallanzani e INMP – Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa “con l’obiettivo di promuovere attività ed azioni sinergiche in favore delle fasce più deboli di popolazione e contribuendo alla realizzazione del comune scopo di favorire ulteriormente l’accesso ai servizi sanitari e la fruizione degli stessi per attività di interesse comune”. I due istituti “intendono dare corso anche a progetti innovativi e pilota che riguarderanno attività, servizi ed iniziative volti a migliorare lo stato di salute delle persone e delle comunità, proteggere la vita e dare assistenza sanitaria e socio-sanitaria alle fasce più deboli della popolazione, ad anziani fragili, ai senza dimora, a persone con disabilità mentale e disagio psichico, migranti, richiedenti asilo e rifugiati”. I referenti per l’INMI sono la dr.ssa Valentina Mazzotta della UOC Immunodeficienze Virali, per l’area della prevenzione, diagnosi e cura di HIV e IST, e la dr.ssa Francesca Faraglia, della UOC Malattie Infettive ad Intensità di Cura, per l’area delle malattie infettive emergenti e sanità internazionale.


Così il Direttore generale dell’INMI #Spallanzani, dott. Angelo Aliquò: “Siamo felici e orgogliosi di aver sottoscritto questo accordo. La collaborazione tra istituzioni pubbliche dovrebbe essere la normalità di un sistema sanitario nato per avere cura della salute di tutte le persone, per offrire servizi equi a beneficio soprattutto dei più fragili”.

Schillaci: Rete Istituti Zooprofilattici Sperimentali fondamentale in SSN

Schillaci: Rete Istituti Zooprofilattici Sperimentali fondamentale in SSNRoma, 23 apr. (askanews) – Una Rete di sicurezza sanitaria trasversale che, condividendo competenze e professionalità, parte dalla medicina veterinaria per arrivare a tutelare la salute dell’uomo, in un’ottica di prevenzione e con un approccio One Health lungo tutta la filiera.


È la Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani (IIZZSS), che, per come è strutturata e per come opera, rappresenta un unicum in Europa. Nessun altro nel Vecchio Continente, infatti, ha numeri e presenza capillare sul territorio, come quelli che annovera la principale postazione italiana di controllo e consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica veterinaria. Ne fanno parte gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, delle Venezie, della Sardegna, di Lazio e Toscana, del Mezzogiorno, della Puglia e Basilicata, dell’Abruzzo e del Molise, della Sicilia, e dell’Umbria e delle Marche. Le attività sono distribuite in 10 sedi centrali, 90 sezioni diagnostiche periferiche. La Rete IIZZSS mette a disposizione della collettività oltre 4 mila persone, tra medici veterinari, chimici, biologi, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e molte altre figure professionali, che sono quotidianamente impegnate con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini.


Al fianco del Ministero della Salute, delle Regioni e dell’intero Servizio Sanitario Nazionale le strutture della Rete orientano le politiche sanitarie sulla base di evidenze scientifiche. Dalla prevenzione e promozione della salute fino al contrasto alle epidemie ed alle malattie in genere per una salute a trecentosessanta gradi. Oggetto dell’attività dei laboratori degli IIZZSS è tutto ciò con cui quotidianamente le persone vengono a contatto e che può avere effetti sulla salute: dalle zoonosi alle sostanze chimiche nelle matrici ambientali e alimentari, dalla nutrizione umana a quella animale, lungo tutta la filiera. Ed è stato proprio il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, a sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalla Rete degli Zooprofilattici: «È una componente fondamentale all’interno del sistema sanitario nazionale, che contribuisce in modo significativo alla salvaguardia della salute pubblica sia animale sia umana. Lungo la Penisola, la Rete degli Istituti Zooprofilattici rappresenta un presidio per la “salute unica” grazie alla missione multifunzionale: ricerca scientifica, servizi diagnostici, sorveglianza sulla diffusione delle malattie, formazione, supporto alle attività produttive. Questa eccellenza tutta italiana, che ci deve rendere orgogliosi, svolge un ruolo cruciale in medicina veterinaria garantendo elevati livelli di sicurezza per i cittadini».


«Ringraziamo il Ministro per il riconoscimento – afferma Antonia Ricci, presidente della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani. La nostra mission è contribuire al benessere e alla salute dell’uomo attraverso l’applicazione delle scienze veterinarie utilizzando l’approccio One Health. Ricerca e innovazione sono fondamentali sotto il profilo della tutela della salute pubblica e animale e devono però trovare sostegno costante sotto forma di finanziamenti con un’attenzione sistematica alle tematiche che affrontiamo quotidianamente».

90 anni di Iss, Fnomceo-Fnopi: da sempre punta diamante sanità pubblica

90 anni di Iss, Fnomceo-Fnopi: da sempre punta diamante sanità pubblicaRoma, 19 apr. (askanews) – Nato ben 44 anni prima della riforma sanitaria del 1978, l’Istituto superiore di Sanità rappresenta da sempre la punta di diamante della sanità pubblica, fatta di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione.


“I suoi 90 anni – affermano Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche – non sono simbolo di ‘vecchiaia’ ma di giovinezza, perché l’Istituto superiore di Sanità, fatto anche di medici e infermieri dedicati alla ricerca e alle sue attività, guarda sempre al futuro dell’assistenza e dell’organizzazione sanitaria perché questa sia equa, efficace e di qualità per tutti i cittadini”. Essenziale negli anni per affrontare situazioni di emergenza per la salute, l’Iss è stato sempre in prima linea: dalle epidemie-pandemie influenzali come l’asiatica a fine anni ’50 o la pandemia del ’68 nata a Hong Kong, passando attraverso il colera a Napoli, l’Aids, la Sars, Ebola, sino alla recente pandemia di Covid. E poi lo è da sempre per il controllo dei farmaci e vaccini, per lo studio delle malattie e dell’ambiente, per la sicurezza degli alimenti e degli animali e molto altro ancora.


“Il nostro è non solo un augurio per i 90 anni dell’organo tecnico-scientifico del nostro Servizio sanitario nazionale, che è stato anche la ‘casa’ di premi Nobel e ricercatori immortali per le loro scoperte, un augurio a tutti i professionisti che ci lavorano ma – aggiungono Anelli e Mangiacavalli – è anche un augurio a tutti noi: che questa istituzione sia sempre più attiva, presente ed efficace, come finora è stata, per la tutela della salute pubblica. Perché, anche grazie a questo ente e ai suoi professionisti, il nostro Ssn resti sempre uno dei migliori al mondo”.