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Giornata mondiale degli Oceani, mostra su aree protette d’Italia

Giornata mondiale degli Oceani, mostra su aree protette d’ItaliaRoma, 8 giu. (askanews) – Il valore dei mari e degli oceani è fondamentale in termini ambientali, sociali ed economici. Svolgono un ruolo significativo nel contrasto della crisi climatica, mitigano l’inquinamento atmosferico, assorbendo le emissioni di carbonio, e al tempo stesso contribuiscono a generare l’ossigeno di cui abbiamo bisogno per vivere. Tuttavia, pratiche insostenibili minacciano il loro fragile equilibrio: dispersione di plastiche e microplastiche, sversamenti, danni ai fondali, perdita di biodiversità per attività di pesca intensiva.

Il mare e i suoi servizi ecosistemici sono una risorsa comune e la loro protezione richiede una lungimiranza che ha inizio con l’alfabetizzazione dei giovani, veri agenti del cambiamento, per stimolarne e risvegliarne la responsabilità ambientale. A questi temi sono stati dedicati l’evento e la mostra “La Difesa del Mare”, promossi dalla Società Geografica Italiana in collaborazione con la Fondazione UniVerde e l’Istituto tecnico per il turismo “Cristoforo Colombo” di Roma, con il sostegno del ministero della difesa, e inseriti nel calendario ufficiale delle iniziative promosse per celebrare l’odierna Giornata Mondiale degli Oceani 2023 delle Nazioni Unite. L’iniziativa si è svolta all’istituto “Cristoforo Colombo”, a conclusione del progetto Lo “sguardo geografico” tra passato e presente per un futuro sostenibile. Percorsi interdisciplinari per affrontare temi cruciali, finanziato dal ministero della difesa per l’anno 2023, con l’obiettivo di approfondire anche i temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Rossella Belluso, segretario generale della Società geografica italiana, ha spiegato: “Rispondendo al mandato statutario, la Società Geografica Italiana promuove e realizza progetti condivisi con organismi impegnati in diversi ambiti di interesse geografico, sia a livello nazionale che internazionale. Tra le iniziative progettuali si evidenziano in particolare quelle connesse all’ambiente, allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica. L’approccio geografico è fondamentale affinché i giovani diventino cittadini responsabili, riconoscendo lo stretto legame tra il benessere umano e la salute dei sistemi naturali. Perché possano impegnarsi direttamente nel quotidiano per affermare modelli di produzione e di consumo sostenibili, con uno sguardo consapevole sul presente e sul futuro”. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, ha detto: “Nella Giornata Mondiale degli Oceani riscopriamo non solo la bellezza dei nostri mari, ma anche l’importanza e la necessità di tutelare il Polmone Blu come patrimonio universale. La mostra fotografica ‘La Difesa del Mare’, con le immagini del concorso Obiettivo Terra, suscita stupore per i meravigliosi ambienti costieri e subacquei, custoditi nelle Aree protette d’Italia, e il desiderio di cura dai pericoli che li minacciano. Occorre un’opera di sensibilizzazione civica sulla necessità di preservare e proteggere i nostri fragili ecosistemi marini e il ruolo che i giovani possono svolgere verso tale proposito è determinante. Un’occasione importante per stimolare questa capacità all’azione è attraverso iniziative come quella di oggi, dove abbiamo affrontato con gli studenti dell’ITT ‘C. Colombo’ questioni rilevanti come la tutela del mare e della biodiversità marina in ottica sostenibile. Occorre costruire proprio con i futuri protagonisti del turismo una svolta Ecodigital effettiva che permetta di tutelare e monitorare le nostre Aree marine protette”.

L’iniziativa ha messo in evidenza anche l’attenzione posta dalle Forze Armate alle questioni relative all’ambiente e all’energia, e l’impegno in prima linea dei militari nella tutela e nella difesa del mare, evidenziando aree e progetti che vedono le Forze Armate (con particolare riferimento alla Marina Militare, che fa del mare il proprio e principale elemento costitutivo naturale) fra gli attori con compiti di tutela degli spazi marittimi e costieri, anche in termini paesaggistico ambientali, oltre che per portare soccorso in caso di calamità naturali e disastri ambientali. Gisella Naturale, vicepresidente della Commissione permanente, ha chiarito: “Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare”, Senato della Repubblica): “È importante riflettere sui benefici che gli oceani sono in grado di fornirci ed è dovere per ogni individuo e Governo approcciarsi agli oceani in modo sostenibile, affinché questo indiscusso patrimonio possa continuare a rappresentare il polmone blu del Pianeta e a soddisfare le attuali esigenze economico-sociali senza essere depredato e deturpato. La sua tutela deve essere costante affinché possa essere consegnato integro alle future generazioni”.

Giuseppe Cavuoti, dirigente della Struttura di Missione per le Politiche del Mare della presidenza del Consiglio dei ministri; Francesco Tomas (Capo Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Raffaella Giugni (Responsabile relazioni internazionali di Marevivo) hanno ricordato l’importanza di iniziative educative, come quella odierna, per la promozione della cultura del mare tra i cittadini di domani e contribuire così ad una rinnovata coscienza ambientale, al fianco di istituzioni, enti ed associazioni. Con 23 pannelli fotografici la mostra sulle aree protette d’Italia “La difesa del Mare”, dal concorso Obiettivo Terra, promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana, si intende sensibilizzare le giovani generazioni verso la tutela del mare, prezioso scrigno di biodiversità: per assicurarne la difesa e la protezione è fondamentale imparare a conoscerlo, avendo consapevolezza del valore eco-sistemico delle Aree naturali protette, della loro salvaguardia e della corretta fruizione dell’ambiente marino e costiero. Gli studenti – si aggiunge – sono i portavoce di un rinnovato messaggio di consapevolezza ecologica e per la conservazione in salute del Pianeta. Le foto sono state “adottate” dalle classi dell’Istituto ospitante. Studenti e studentesse hanno approfondito le peculiarità e le fragilità, in ambito turistico, delle località immortalate.

Ucraina: rientrata in Italia missione pace Festival Canzone Cristiana

Ucraina: rientrata in Italia missione pace Festival Canzone CristianaRoma, 8 giu. (askanews) – La “Missione per la Pace” in Ucraina del Festival della Canzone Cristiana è rientrata in Italia dopo tre giorni colmi di visite e incontri. La “Missione per la Pace” del Festival della Canzone Cristiana www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it ha voluto consegnare il proprio messaggio cristiano di speranza al popolo ucraino martoriato dalla guerra e dalle sue tragiche conseguenze. Il Cantautore Fabrizio Venturi, Direttore artistico del Festival, insieme al giornalista Biagio Maimone, ha partecipato, il 2 giugno, alla Festa della Repubblica italiana, organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Kiev. Fabrizio Venturi ha espresso la propria solidarietà al popolo ucraino: “Siamo qui ad attestare la vicinanza del popolo italiano al popolo ucraino martoriato dalla guerra, ma anche per offrire un contributo, mediante il messaggio cristiano del nostro Festival, affinché si arresti definitivamente il genocidio di infinite persone innocenti, appartenenti all’una e all’altra sponda. Un pensiero e una preghiera va alle vittime che muoiono negli scontri, siano essi russi, siano essi ucraini. E non vi è dubbio che ucraini e russi innocenti muoiono a causa della guerra. La guerra semina solamente morte per tutti. La parola di Gesù ci insegna ad essere fautori della Pace: è questo il nostro messaggio, che desideriamo giunga nei cuori di chi decide le sorti del popolo ucraino”. Come da programma, prima di entrare nella Capitale, la delegazione del Festival della Canzone Cristiana ha visitato la Città di Irpin, distrutta dagli attacchi delle forze russe, la quale dista 7 chilometri da Kiev. Venturi si è recato dal Sindaco Oleksandr Markushin per esprimergli la propria solidarietà e, nel contempo, la propria vicinanza ai cittadini di Irpin. Ha invitato il Sindaco alla prossima edizione del Festival della Canzone Cristiana, che si terrà a Sanremo, al quale ha rivolto le seguenti parole: “È davvero straordinaria la vostra forza vitale che vi ha consentito di ricostruire la città in poco tempo. In guerra non vi sono vincitori e vinti, ma il grande affanno e la grande sofferenza dell’essere umano. Vedere un Sindaco che protegge con un immenso afflato d’amore i suoi cittadini è davvero emozionante. La invito ufficialmente a Sanremo per la prossima edizione del Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2024″. Il giorno successivo ha visitato, insieme ad alcuni Sindaci ucraini, l’Ospedale Pediatrico Kyiv Regional Children’s Hospital, il cui Ceo è la Dottoressa Kateryna Savinova, la quale ha dichiarato:”Grazie alla solidarietà del vostro Paese molti bambini ucraini sono stati curati in Italia. Nel nostro centro Pediatrico lavorano 100 chirurghi e 160 infermieri. Stiamo aprendo diversi reparti, tra cui quello di oncologia e chiediamo sostegno”. Erano presenti all’incontro diversi Direttori di altri Ospedali pediatrici, tra cui il Direttore di un Ospedale civile devastato dagli attacchi militari dell’esercito russo. Alcuni di essi emozionati hanno raccontato le atrocità subite dalla popolazione a causa della guerra, nonché il dolore per la sofferenza e la morte di molti innocenti. Nel corso della visita ai bambini ricoverati nella struttura ospedaliera, Fabrizio Venturi ha voluto esprimere loro il proprio amore cantando la canzone ‘Caro Padre’, un inno alla fede, una preghiera cantata nello stile pop rock. “È importante rinforzare il ponte umanitario tra l’Italia e l’Ucraina. Ho assistito, in prima persona, alla devastazione della guerra e alle sue drammatiche conseguenze. Intendo impegnarmi per aiutare la popolazione ucraina” ha dichiarato Venturi, il quale ha aggiunto: “Molta commozione hanno suscitato in me i bambini ricoverati nell’Ospedale pediatrico. Ho voluto regalare loro un sorriso cantando. Ad un bambino colpito dalle schegge di una bomba, sganciata due giorni fa, ho regalato il mio disco ‘Caro Padre’ ed ho giocato con lui. Ho compreso, con grande amarezza, che i bambini sono coloro che maggiormente subiscono le atrocità della guerra”.

Donne e sport, il contributo per la crescita del Paese

Donne e sport, il contributo per la crescita del PaeseRoma, 7 giu. (askanews) – Gli italiani che fanno sport, in modo saltuario o continuativo, sono quasi 20 milioni: di questi, oltre 8 milioni e mezzo sono donne e rappresentano il 43,3% del totale degli sportivi. Considerando che le donne sono il 51,1% della popolazione, è evidente che persiste un divario di genere nello sport, che però si è andato progressivamente assottigliando negli ultimi anni in cui sono cresciute soprattutto le atlete agoniste. Si tratta di uno dei dati principali che emergono dal Rapporto del Censis dal titolo “Donne, lavoro e sport in Italia. Per la crescita dei territori e del Paese”. Lo studio è stato discusso al Salone d’Onore del Coni in occasione della presentazione del progetto di sostenibilità sociale realizzato da Fondazione Lottomatica e Fijlkam, la Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali.

Il rapporto evidenzia come senza donne che lavorano, e senza donne che fanno sport, il Paese non cresca, o comunque cresca meno di quanto potrebbe. Per questa ragione aumentare il numero delle praticanti non è solo un tema di giustizia sociale e di pari opportunità, ma deve porsi anche come una questione di sviluppo e interesse nazionale. “Lo sport promuove i valori di inclusione, cooperazione e rispetto ma purtroppo, anche in questo ambito permangono, talvolta, disparità e squilibri di genere che occorre eliminare attraverso una pluralità di azioni”, ha commentato la Vice Presidente del Coni Silvia Salis, che poi ha aggiunto: “Dove il talento delle donne non è adeguatamente valorizzato o considerato o è, peggio ancora, umiliato, le conseguenze pesano sulle loro vite e sulla società nel suo complesso, che si trova a dover fare a meno di risorse preziose per capacità e competenze. Quello delle donne, e delle donne che fanno sport, è un contributo fondamentale alla crescita dei territori e di tutto il Paese”.

Il 29,2% delle donne con più di tre anni pratica almeno uno sport (venti anni fa era il 23,3%), e di queste 6 milioni e mezzo (il 21,8%) lo fanno con continuità (venti anni fa era il 15,7%). Restano ancora escluse da questa pratica di massa 12 milioni di donne (40,6% del totale). Il progetto “Fight like a girl” firmato dalla Fondazione Lottomatica e Fijlkam, mira a favorire la diffusione della pratica sportiva al femminile in alcune delle aree più svantaggiate del Paese, in particolar modo del Sud Italia. In tal senso Fijlkam organizzerà a partire da ottobre prossimo e fino a maggio 2024, corsi gratuiti di judo e karate dedicati alle studentesse di cinque aree del Paese: Napoli e Casal di Principe in Campania, Taranto in Puglia, Gela in Sicilia e Lamezia Terme in Calabria. In ciascun territorio Fijlkam ha individuato una società sportiva aderente alla federazione che svolgerà i suoi corsi gratuitamente presso una scuola del territorio, con cui sono previsti singoli accordi di collaborazione, e presso le sue strutture. In questo senso Fondazione Lottomatica contribuirà a sostenere le migliorie agli impianti sportivi e a finanziare le attrezzature che si renderanno necessarie nell’ambito del progetto.

“Siamo davvero felici di questo accordo tra Fondazione Lottomatica e Fijlkam – ha sottolineato Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato Lottomatica – l’impegno per lo sport e per l’uguaglianza di genere caratterizza tutte le attività e l’identità di Lottomatica, del cui impegno sociale la nostra fondazione è espressione sociale. In questo senso, il Rapporto Censis offre le informazioni e le analisi di contesto utili per capire a che punto siamo e che cosa fare per abbattere ogni forma di barriera. Dobbiamo garantire massima uguaglianza anche nello sport che rappresenta uno strumento prezioso di empowerment e di emancipazione”.

Inclusione sociale tra realtà e utopia, dibattito alla Camera

Inclusione sociale tra realtà e utopia, dibattito alla CameraRoma, 7 giu. (askanews) – “Disabilità e inclusione tra realtà e utopia”. Questo il tema dell’incontro-dibattito che si è svolto alla Camera dei Deputati, organizzato dall’Associazione Sinergitaly in collaborazione con il centro Zenith, per fare sinergia tra governo, istituzioni, enti e mondo dell’associazionismo costituendo un momento per restituire idee al legislatore e per capire in che direzione andare, creando una connessione tra i mondi che sono venuti a convergere nell’incontro e trovando nel dialogo, nuovi sbocchi e opportunità.

“Secondo i dati Istat, nel 2019 le persone con disabilità erano circa 3 milioni e 150 mila, quindi il 5,2 % della popolazione mondiale”, ha detto Carla Giuliano, II Commissione Giustizia, sottolineando la necessità di perseguire nell’abbattimento delle barriere architettoniche come punto prioritario per consentire l’accesso ai luoghi per l’inclusione scolastica e lavorativa. “Se il tema di oggi è Inclusione sociale tra realtà e utopia, possiamo affermare che la disability Card oggi è effettivamente una realtà”, ha sottolineato Maria Botturi, Capo progetto Disability Card, INPS – nell’esplicare le funzioni, della card che con oltre 160mila card distribuite sul territorio nazionale, sostituisce la certificazione di disabilità e dà accesso a molti luoghi di cultura.

“Uno strumento all’avanguardia realizzato in policarbonato con codice brail che rappresenta innovazione e sicurezza”, ha concluso Stefano Imperatori, Direttore Sviluppo e Soluzioni Integrate dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. “La Puglia ha investito un numero elevato di risorse per far sì che i nostri concittadini possano avere, attraverso progetti e misure, concrete e reali opportunità personali e sociali. Pertanto, la Regione Puglia è impegnata nell’assistenza delle persone in condizioni di disabilità con misure diversamente commisurate in ragione delle specifiche esigenze che i diversi gradi di disabilità esigono, finanziate a valere su fondi regionali, nazionali e comunitari”, ha precisato Rosa Barone, Assessora Welfare Regione Puglia, in rappresentanza dei servizi sociali Regionali.

La seconda parte della giornata, moderata dal giornalista Massimo Lucidi, è stata dedicata alla Diversity Media Representation Impact, ovvero alla percezione che il pubblico ha rispetto alla rappresentazione di questo tema, culminando con un momento di premiazione dei personaggi che si sono distinti per una rappresentazione valorizzante delle delle diversità nei media italiani di informazione e intrattenimento.

10 anni di Atena Donna, oggi in Campidoglio il premio a Casellati

10 anni di Atena Donna, oggi in Campidoglio il premio a Casellati


10 anni di Atena Donna, oggi in Campidoglio il premio a Casellati


10 anni di Atena Donna, oggi in Campidoglio il premio a Casellati






























1686035402 10 anni di Atena Donna oggi in Campidoglio il premio

Roma, 6 giu. (askanews) – Il Premio Atena Donna 2023, dedicato a una donna che per la prima volta ha raggiunto un ruolo apicale nel suo campo, viene assegnato oggi 6 giugno presso la sala della Protomoteca in Campidoglio al ministro per le riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, prima donna eletta presidente del Senato. Nella stessa occasione Francesca Lo Schiavo, tre volte premio Oscar per la scenografia, esempio per tutte le donne per aver saputo raggiungere incredibili traguardi anche a livello internazionale, riceverà il Premio speciale per i dieci anni di Atena Donna, lo spazio all’interno della Fondazione presieduto da Carla Vittoria Maira e dedicato alla salute femminile con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione.

Il Premio Atena Roma 2023, dedicato all’impegno nel campo della ricerca, verrà consegnato al professor Silvio Garattini, oncologo, farmacologo e ricercatore italiano, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”; sarà assegnato poi il Premio Atenainnova, il riconoscimento presieduto da Matteo Tanzilli e dedicato all’innovazione nel campo della ricerca: a riceverlo l’oncoematologa e ricercatrice Francesca del Bufalo. L’incontro, presentato come sempre da Milly Carlucci, è stato insignito della medaglia del Presidente della Repubblica e sarà presente il ministro della Giustizia Carlo Nordio. All’assegnazione dei riconoscimenti seguirà una riflessione scientifica sull’intelligenza artificiale dal titolo “Dialogo su pensieri e algoritmi”. Si confronteranno su questo tema Giulio Maira, fondatore e presidente della Fondazione Atena, e Silvia Calandrelli, direttore di RAI Cultura ed Educational. A moderare la giornalista di Sky TG24 Tonia Cartolano.

“Indagheremo un tema particolarmente affascinante ed estremamente attuale: l’Intelligenza artificiale sta cambiando il mondo e la nostra vita non sarebbe più possibile senza, anche se il cervello umano, capace di emozioni, creatività e coscienza, rimane insuperabile – spiega il professor Maira – ma è necessario che l’Intelligenza artificiale si inserisca nella nostra vita senza stravolgerla ma preservando l’equilibrio complessivo del mondo e la libertà e la dignità dell’uomo”. “La RAI, da sempre attenta all’innovazione tecnologica, può aiutare a fornire le competenze necessarie a capire su quali basi funzionino i sistemi di intelligenza artificiale di oggi, in quali direzioni si stiano evolvendo, quali siano le opportunità e i pericoli ad essi collegati. Di intelligenze artificiali si parla molto – sottolinea Calandrelli – ma l’attenzione mediatica sul tema non basta, serve anche la qualità del dibattito. È proprio su questo aspetto che RAI Cultura cerca di lavorare e continuerà a lavorare in futuro”. All’iniziativa è stato concesso anche il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute, della Regione Lazio e di Roma Capitale.

La Fondazione Atena, costituita nel 2001 dal professor Maira con l’obiettivo di promuovere le ricerche e di diffondere le conoscenze nell’ambito delle Neuroscienze, sta sviluppando lo studio di una terapia innovativa per la cura dei tumori cerebrali maligni, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Gemelli. Atena Donna, lo spazio dedicato alla salute femminile all’interno della Fondazione, ha continuato anche gli incontri nelle carceri d’Italia, gli ultimi nei giorni scorsi a San Vittore di Milano offrendo screening cardiologici gratuiti grazie alla collaborazione della prof.ssa Patrizia Presbitero e appuntamenti di prevenzione ginecologica con la dott.ssa Daniela Botta.

Ucraina, Fabrizio Venturi visita l’Ospedale pediatrico Ohmatdyt

Ucraina, Fabrizio Venturi visita l’Ospedale pediatrico OhmatdytMilano, 3 giu. (askanews) – Dopo aver visitato la città di Irpin e dopo aver partecipato alla Festa della Repubblica italiana, che si è tenuta ieri sera a Kiev, il direttore artistico del Festival della Canzone Cristiana, Fabrizio Venturi, ha incontrato alcuni sindaci ucraini, con i quali ha visitato l’Ospedale pediatrico nazionale Ohmatdyt, il cui presidente è Volodymyr Zhovnyr, rappresentante di 48 ospedali pediatrici ucraini.

“Grazie al vostro Paese molti bambini ucraini sono stati curati in Italia” ha detto la Ceo dell’ospedale Kateryna Savinova, spiegando che “nel nostro centro pediatrico lavorano 100 chirurghi e 160 infermieri e stiamo aprendo diversi reparti, tra cui quello di oncologia e chiediamo sostegno”. Presenti all’incontro i direttori di diversi ospedali pediatrici, i quali hanno portato la loro esperienza e le loro richieste di aiuto e sostegno. Tra loro c’era anche il direttore di un ospedale civile devastato dagli attacchi militari dell’esercito russo. Alcuni hanno raccontato le atrocità subite dalla popolazione a causa della guerra ed il dolore per i danni fisici e la morte di molti innocenti.

Venturi ha voluto esprimere la propria solidarietà attraverso la canzone cristiana ai bambini ricoverati ed ha cantato la canzone “Caro Padre”, un inno alla fede, una preghiera cantata nello stile pop rock. “È importante rinforzare il ponte umanitario tra l’Italia e l’Ucraina: ho ascoltato e assistito in prima persona alla devastazione della guerra e le sue drammatiche conseguenze e intendo prodigarmi per aiutare la popolazione ucraina” ha affermato Venturi, aggiungendo “sono rimasto commosso nel vedere i bambini ricoverati nell’ospedale pediatrico ed ho voluto regalare loro un sorriso cantando”. “Ad un bambino colpito dalle schegge di una bomba sganciata due giorni fa, ho regalato il mio disco e ho giocato con lui” ha precisato, concludendo “i bambini sono coloro che maggiormente hanno subito la guerra”.

2 giugno: a Kiev giornata celebrativa organizzata da Ambasciata Italia

2 giugno: a Kiev giornata celebrativa organizzata da Ambasciata ItaliaRoma, 3 giu. (askanews) – Si è tenuta a Kiev alla presenza delle Istituzioni ucraine e italiane, organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Kiev, si è tenuta la giornata celebrativa per ricordare la nascita della Repubblica Italiana, a cui ha partecipato il Direttore artistico del Festival della Canzone Cristiana – la missione cristiana per la Pace in Ucraina – Fabrizio Venturi. L’ Ambasciatore Pier Francesco Zazo, nel corso del suo intervento, ha sottolineato il forte legame che lega il nostro Paese all’Ucraina. E ha voluto esprimere la propria solidarietà al popolo ucraino: “Siamo qui ad attestare la vicinanza del popolo italiano al popolo ucraino martoriato dalla guerra, ma anche per offrire un contributo, con il messaggio cristiano del nostro Festival, affinché si arresti definitivamente il genocidio di infinite persone innocenti, appartenenti all’una e all’altra sponda. Un pensiero e una preghiera va alle vittime che muoiono negli scontri, siano essi soldati russi e siano essi soldati ucraini. Ucraini e russi innocenti muoiono a causa della guerra. La guerra – non vi è dubbio alcuno – semina morte per tutti. La parola di Gesù può portare la pace”. Hanno partecipato anche Nicola Timpone, Direttore del Festival del Cinema “Marateale”, il giornalista Biagio Maimone ed il giornalista Andrea Di Consoli.

Servizio Civile, al via i progetti della Fondazione Amesci

Servizio Civile, al via i progetti della Fondazione AmesciRoma, 31 mag. (askanews) – Hanno preso il via i progetti di Servizio Civile Universale ideati e attuati dalla Fondazione Amesci, nell’ambito del bando ordinario 2022, finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.

L’iniziativa vede il coinvolgimento di 3.254 giovani tra i 18 e 28 anni in 19 regioni italiane e 12 paesi esteri, attivando così fondi per oltre 17 milioni di euro. 179 i progetti realizzati in collaborazione con 356 partner: 167 sono organizzazioni di terzo settore, 182 enti pubblici (169 comuni, 2 Comunità Montane, 4 RSA, 3 IPAB, l’Azienda Ospedaliera “Gaetano Martino” di Messina e l’IRCCS “Centro Neurolesi Bonino Pulejo”) e 7 Università (‘Campus Bio-Medico di Roma’, ‘Federico II di Napoli’, ‘Luigi Vanvitelli di Caserta’, ‘l’Università Parthenope di Napoli’ e l’Orientale di Napoli, l’Università di Brescia e l’Università del Sannio di Benevento). In particolare, il Servizio Civile all’estero di Amesci si sviluppa attraverso 16 progetti che verranno realizzati da 76 volontari. Diversi i settori in cui si sviluppa l’intervento della Fondazione Amesci a favore delle comunità locali. Primo fra tutti il settore dell’educazione e promozione culturale con il coinvolgimento di 1624 giovani in 83 progetti. La protezione civile coinvolge 277 volontari in 10 progetti, mentre l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione, attiverà 883 giovani in 42 progetti. Il patrimonio artistico e culturale vedrà in campo 277 giovani impegnati in 20 progetti, mentre la tutela del patrimonio ambientale verrà rafforzata sul territorio nazionale attraverso 6 progetti con la partecipazione di 107 volontari. Altri progetti green scelti da 10 giovani sono quelli nell’ambito sperimentale dell’agricoltura sociale (2). “Il Servizio Civile Universale è uno strumento fondamentale per la partecipazione giovanile, essenziale per colmare il divario tra giovani e istituzioni, ed utile a raggiungere gran parte degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questi progetti offriranno ai giovani la possibilità non solo di vivere un’esperienza di grande valore civico e sociale, ma anche di acquisire esperienza e competenze spendibili nel mondo del lavoro, contribuendo così ad arricchire la loro formazione. In questa sfida di portata nazionale e internazionale, i giovani volontari rappresentano una risorsa inestimabile”, dichiara Enrico Maria Borrelli, fondatore e presidente della Fondazione Amesci.

L’impegno di Amesci nella promozione e sviluppo del Servizio Civile Universale testimonia un investimento significativo nei giovani e nelle loro competenze. “Crediamo fermamente nell’importanza della formazione che i giovani acquisiscono facendo Servizio Civile, sia dal punto di vista della crescita personale che delle conoscenze e competenze che acquisiscono” spiega Borrelli. “Il Servizio Civile – conclude il Presidente – educa i giovani ad una maggiore partecipazione nella società e potenzia, nel contempo, la loro occupabilità futura. La nostra aspirazione è che attraverso il Servizio Civile Universale i giovani possano sentirsi parte attiva della società in cui vivono e offrire il proprio contributo, di impegno e di visione, per conseguire quei cambiamenti che desiderano. In questo modo il Servizio Civile contribuisce a formare la futura classe dirigente del Paese, allenando i giovani all’innovazione sociale ed educandoli ai valori della solidarietà e della sostenibilità.

Compiti@Casa, università e scuole medie tra studio e relazione

Compiti@Casa, università e scuole medie tra studio e relazioneTorino, 31 mag. (askanews) – Studenti delle scuole medie arrivati da tutta Italia per festeggiare un progetto che li ha messi in relazione con studenti universitari che li hanno aiutati nello studio, ma anche accompagnati più in generale nel processo di crescita. Nel Campus Einaudi dell’Università di Torino si è tenuto l’atto conclusivo dell’edizione 2023 del progetto Compiti@Casa, nato dalla collaborazione tra la Fondazione De Agostini e l’ateneo e sostenuto anche da IGT e Fondazione Alberto e Franca Riva. “Oggi – ha detto ad askanews Marina Marchisio, docente e referente del progetto – è un momento di festa per tutti noi, perché rappresenta la conclusione della terza edizione di Compiti@Casa che ha visto coinvolti 300 studenti della scuola secondaria di primo grado di tutta Italia, oltre 105 tutor dell’Università di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale e del Politecnico di Torino, 31 docenti referenti e molte altre persone che hanno collaborato”.

Le attività di sostegno all’apprendimento delle materie umanistiche, della matematica e delle discipline scientifiche si sono svolte a distanza utilizzando un ambiente digitale di apprendimento che consente attività formative in sincrono e la condivisione di contenuti interattivi. Ma l’esperienza è andata oltre il semplice livello didattico. “I tutor – ha aggiunto Marcella Drago, segretario generale della Fondazione De Agostini – sono diventati, nell’arco delle 12 settimane del progetto, un po’ come dei fratelli e delle sorelle maggiori per questi ragazzi. E Compiti@Casa non è soltanto un momento nel quale si fanno i compiti, ma anche, come hanno raccontato i ragazzi, si chiacchiera, si condivide, ci si ascolta, ci si racconta. Ecco: Compiti@Casa è questo, è apprendimento, ma anche e soprattutto relazione e condivisione”. Alla terza edizione hanno preso parte scuole di Novara, Torino, Milano, ma anche di Roma, Napoli e Palermo. “La parte principale di questo progetto – ci ha detto Andrea Polesel, uno dei tutor che hanno affiancato gli studenti – riguarda proprio la relazione che si vene a creare con i ragazzi, il fatto che in tanti momenti ci sia l’occasione per confrontarsi, per raccontarsi. Hanno avuto modo di raccontare i problemi che affrontano a scuola e nella vita privata, e questo crea un clima positivo per loro a livello relazionale, che poi ha tutta una serie di ripercussioni sia sul rendimento scolastico, ma soprattutto sulla persona”.

“Lavorare con loro significa investire sul futuro – ha concluso la professoressa Marchisio – a maggior ragione perché saranno loro le generazioni del futuro. E prima si parte, meglio è”. E in una società che tende purtroppo a favorire l’isolamento delle persone, soprattutto dei più giovani, un progetto di condivisione anche umana come questo, oltre che combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica, sembra rispondere a bisogni sociali nel senso più largo del termine.

Autismo, il Centro Mafalda Luce a Milano apre nuovi spazi di cura

Autismo, il Centro Mafalda Luce a Milano apre nuovi spazi di curaMilano, 29 mag. (askanews) – Nuovi spazi a Milano per la cura dei bambini affetti da autismo. La Fondazione Renato Piatti ha presentato l’ampliamento del Centro Mafalda Luce, uno dei tre luoghi nei quali la fondazione si prende cura di 400 piccoli in strutture riabilitative semiresidenziali. Un modo per ampliare le opportunità di cura per una patologia in continua crescita che vede mediamente tempi di attesa per accedere ai percorsi terapeutici di circa due anni. “Abbiamo praticamente tanti bambini in carico quanti quelli che stanno aspettando un nostro intervento – ha detto ad askanews Paolo Meucci, responsabile del Centro Mafalda Luce -. I dati possono essere riassunti con un trend che negli ultimi anni ha sempre visto crescere il numero dei bambini diagnosticati con autismo con un tasso del 5-6% annuo”.

Numeri che derivano da una maggiore attenzione alla patologia, certo, ma fotografano anche un oggettivo aumento del bisogno di aiuto, che la Fondazione e il Centro continuano a fornire a bambini e famiglie. “Siamo partiti, parlando di questo Centro e utilizzando come parametro quello dell’ampiezza – ha aggiunto Meucci – con un ambiente di 700 mq e oggi ne stiamo inaugurando uno di 2.000 mq, il che ovviamente significa più spazio a disposizione di bambini e famiglie. Abbiamo più che raddoppiato il numero di bambini dei quali ci prendiamo cura ogni anno, migliorando anche la qualità. Abbiamo cercato costantemente, anche grazie al neonato Dipartimento di neuropsichiatria infantile che abbiamo creato e abbiamo voluto con il coordinamento scientifico del dottor Seragni, di migliorare anche la qualità dell’intervento, quindi non solo maggiore quantità, ma anche maggiore qualità”. Nel Centro Mafalda Luce dal 2021 al 2023, i bambini seguiti sono passati da 115 a 230, e si stima che dal 2024 le prese in carico per disturbi dello spettro autistico e altri disturbi del neurosviluppo potranno arrivare fino a 300 all’anno. Tra chi frequenta il Centro milanese c’è anche Giulia, che oggi ha 10 anni. “Noi veniamo al Centro con Giulia da più di sette anni – ci ha detto Roberta Salvaderi, mamma della bambina -. Giulia ha iniziato qui che aveva tre anni e c’è stata una grandissima trasformazione in questi sette anni: ricordo i primi giorni quando Giulia non voleva entrare dalla porta blu, che era quella che divideva la sala d’aspetto da dove avvenivano le terapie ed erano i terapisti a uscire e a fare le terapie con Giulia proprio in sala d’aspetto. Oggi Giulia non vede l’ora di venire qui, ha trovato degli amici, ha trovato la sua dimensione e noi abbiamo trovato una seconda casa sostanzialmente”.

Dal centro Mafalda Luce ha inoltre preso il via il progetto del Fondo di Solidarietà, che permette a famiglie in stato di fragilità economica e sociale, di avere accesso a percorsi di cura e riabilitativi per i propri bambini, a cui altrimenti difficilmente potrebbero avere accesso. In poco più di un anno il Fondo ha permesso di attivare più di 120 percorsi di cura per circa 90 famiglie.