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Locatelli apre G7 Disabilità: “Evento storico, uniti faremo di più”

Locatelli apre G7 Disabilità: “Evento storico, uniti faremo di più”Roma, 14 ott. (askanews) – Ad Assisi è partito il G7 Inclusione e Disabilità: “Oggi la storia mette un punto dopo il quale non dovremo fare più retromarcia. Ad Assisi stiamo iniziando una nuova sfida: solo uniti, mondo delle istituzioni, del Terzo settore e mondo privato, possiamo fare di più e meglio. Questa è la sfida per il futuro”, ha detto il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, durante la cerimonia inaugurale aperta al pubblico.


Dopo i saluti di fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, Locatelli ha accolto in piazza le delegazioni ministeriali giunte nella città umbra: “Questo G7 è un evento veramente importante. Oggi è un punto importante della storia, dopo questo non torneremo indietro. Oggi siamo qui tutti insieme, le massime istituzioni, le potenze ecoonmiche del pianeta, i ministri di tanti Paesi, il mondo delle associazioni, delle famiglie, il territorio, tutti coloro che vogliono contribuire a rendere migliore la vita delle persone. Questo G7, che si chiama Inclusione e Disabilità, per la prima volta nella storia parla di persone: se riusciamo anche nei gesti quotidiani a fare qualcosa di più per gli altri, lo possiamo fare per tutti”. “Il senso di tutto – ha proseguito – è l’incoraggiamento, il supporto reciproco: insieme possiamo andare lontano, non lasciando indietro nessuno. Nella Carta di Solfagnano tracceremo la strada giusta per lavorare per i diritti di tutti. La vita di ogni persona è fatta di benessere e salute, ma abbiamo bisogno anche di dimensione lavorativa, di viaggiare, stare insieme, di dimensione affettiva e relazionale. Con il Progetto di vita possiamo impegnarci per rendere più autonoma e dignitosa la vita di tutti. Oggi la storia dà una nuova opportunità alle persone: spero che tutti noi sapremo sfruttarla”, ha concluso il ministro.

Al via primo G7 Inclusione e Disabilità, “accessibilità universale”

Al via primo G7 Inclusione e Disabilità, “accessibilità universale”Roma, 14 ott. (askanews) – Al via oggi in Umbria il G7 Inclusione e Disabilità, il primo incontro ministeriale del genere in ambito G7 dedicato esclusivamente ai temi dell’inclusione e della disabilità. Organizzato dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, e sostenuto dai ministri che si occupano di disabilità di tutti i Paesi partecipanti, l’appuntamento – che durerà tre giorni – vuole lanciare un messaggio di condivisione e di pace, per mettere al centro delle agende internazionali i temi dell’inclusione, dell’accessibilità universale, della vita autonoma e indipendente, della valorizzazione dei talenti, dell’inclusione lavorativa e del diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica.


Seguendo i protocolli previsti per i vertici ministeriali del G7, le giornate preparatorie e il meeting dei ministri si svolgeranno a porte chiuse. Tuttavia sarà aperto al pubblico il momento dell’accoglienza delle delegazioni, per permettere una maggiore partecipazione e sensibilizzazione su queste tematiche fondamentali: i ministri del G7 saliranno sul palco in pietra della Basilica di Assisi per porgere il loro saluto a tutti i presenti. Un momento di saluto solitamente riservato, ma in questa occasione sarà aperto al pubblico per favorire una maggiore condivisione e partecipazione. “E’ un evento che abbiamo voluto concreto, inclusivo e partecipato”, ha spiegato Locatelli: “Iniziamo un percorso per rimettere al centro delle agende di tutti i Paesi i temi dell’inclusione e della disabilità, rafforzare gli sforzi di ogni Paese per l’accessibilità universale, principio cardine della Convenzione ONU, e garantire ad ogni persona la piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica”.


14 OTTOBRE: ACCOGLIENZA DELLE DELEGAZIONI MINISTERIALI – La prima giornata è dedicata all’apertura del G7 Inclusione e disabilità. L’accoglienza delle delegazioni ministeriali avverrà in piazza ad Assisi (ore 15:00). Per la prima volta nella storia saranno scardinate alcune prassi e l’accoglienza, con la tradizionale stretta di mano, sarà condivisa con le persone, le famiglie, le associazioni, i cittadini. Ci saranno 3 band, 80 musicisti di cui 50 con disabilità, che suoneranno gli inni nazionali dei Paesi coinvolti. In piazza ci saranno dei truck food provenienti da tutta Italia dove lavorano ragazzi con autismo e altre disabilità, e lungo la via principale di Assisi saranno presenti con gli stand circa cento associazioni, per presentare i loro progetti e le loro attività. Nella piazza inferiore e superiore sono previsti due grandi monitor per consentire a tutti i presenti di seguire la cerimonia. 15 OTTOBRE: GIORNATA PREPARATORIA – Si svolgerà al Castello di Solfagnano (Perugia) con la partecipazione di circa 160 delegati e 6 panel di confronto ai quali interverranno esperti da tutto il mondo che parleranno delle priorità individuate dai Paesi G7 e per l’occasione oltre 20 associazioni che impiegano ragazzi con disabilità lavoreranno all’interno del Castello e forniranno il servizio accoglienza, di catering, cucineranno e serviranno ai tavoli.


16 OTTOBRE: MINISTERIALE – Sarà il cuore dell’evento, un momento riservato ai soli Ministri (del G7+UE e dei Paesi dell’outreach Tunisia, Kenya, Sud Africa, Vietnam) e si svolgerà al Castello di Solfagnano (Perugia). Al termine sarà firmata la Carta di Solfagnano, citata a pagina 34 del documento finale dei leader, che rappresenta le 8 priorità sulle quali i Paesi G7 si impegnano per il futuro. A seguire si svolgerà la tradizionale conferenza stampa finale (ore 12:30) e il pranzo organizzato da alcune associazioni ed Enti del Terzo Settore. Il 17 ottobre la delegazione dei Ministri che parteciperanno al G7 Inclusione e Disabilità verrà ricevuta da Papa Francesco in Vaticano: “Si tratterà di un momento emozionante nel corso del quale consegneremo al Papa la Carta di Solfagnano”, ha dichiarato Locatelli.

Nasce la Fondazione Global Inclusion, presieduta da Luigi Bobba

Nasce la Fondazione Global Inclusion, presieduta da Luigi BobbaRoma, 10 ott. (askanews) – È stata presentata oggi, presso la sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, la ‘Fondazione Global Inclusion art. 3’ nata su iniziativa di Newton Spa e del Comitato Global Inclusion art. 3. La Fondazione ingaggerà le grandi imprese, il Terzo settore e le università in azioni territoriali finalizzate ad accompagnare le piccole-medie imprese, le organizzazioni professionali e le comunità locali in un processo di evoluzione culturale per far sì che i temi di diversità, equità e inclusione possano diventare davvero “di tutti”.


“Le grandi imprese, e più in generale i grandi centri urbani, negli ultimi 5 anni hanno avuto un ruolo educativo e sociale centrale sui temi dell’inclusività, dell’equità e della valorizzazione delle differenze. Dall’altro lato questo si è tradotto in una polarizzazione del cambiamento che rischia, oggi, di lasciare escluse le periferie, le comunità più marginali. Fondazione Global Inclusion art. 3 nasce per portare l’inclusione laddove questa non arriva. Fondazione vuole supportare questi attori affinché possano accedere a opportunità e programmi di sviluppo su questi temi”, dichiara Andrea Notarnicola Cociani, Presidente del comitato scientifico di Fondazione Global Inclusion art. 3. “La volontà di trasformazione del Comitato in Fondazione è frutto di un percorso che ci ha visto fortemente impegnati nel corso degli ultimi anni nella promozione dei principi costituzionali sanciti dall’art. 3”, dichiara Luigi Bobba, presidente della Fondazione, che aggiunge: “Nel nostro Paese i temi di diversità e inclusione sono ancora troppo spesso confinati ad un logica verticale, settoriale e geografica. Come Comitato abbiamo deciso di dotarci di uno strumento che ci consenta di colmare queste carenze e realizzare iniziative in maniera più strutturata e incisiva, facendo leva su una rete di partner e sostenitori più larga; provando a imprimere così un’ancora più forte attuazione di quello straordinario compito di rimuovere le disuguaglianze e promuovere la piena partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla vita sociale economica e politica del Paese”.


Dal 2019 il Comitato Global Inclusion – art. 3 promuove annualmente un evento finalizzato a mobilitare la rete delle imprese, associazioni e università italiana nel processo di trasformazione culturale all’insegna dell’equità per la crescita. Dal 2021 gli eventi sono promossi in partnership con Il Sole 24 Ore e l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale. Le migliori tesi di laurea scritte in Italia sui temi diversity, equity e inclusion (DEI) vengono premiate ogni anno. La prossima edizione avrà luogo il 2 dicembre 2024 presso il MUDEC di Milano e sarà incentrata sul tema della progettazione universale, o “Design for All”, un approccio che mira a creare prodotti, ambienti e servizi utilizzabili da tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche, sensoriali o cognitive e dalle loro identità. “Oggi più che mai abbiamo bisogno di approcci che guardino alle tematiche di diversità, equità e inclusione in maniera ecosistemica” dichiara Nicola Fedel, presidente di Newton Spa. “In questo senso – prosegue – la collaborazione tra imprese, Terzo settore, università e società civile costituisce un elemento fondamentale per provare a imprimere un impatto e generare un cambiamento duraturo. Come Newton sentiamo forte la responsabilità di fare la nostra parte per promuovere il dibattito e il progresso su questi temi”.


Alla conferenza stampa hanno preso parte, nel corso di una tavola rotonda dal titolo “L’importanza di creare un ecosistema inclusivo: come far progredire le politiche DEI attraverso un approccio multistakeholder”, Cristina De Luca (Presidente CSV Lazio), Karen Nahum (Direttrice Generale Area Publishing & Digital Il Sole24Ore), Emily Clancy (Vice Sindaca Città Metropolitana di Bologna) e Silvia Ravazzani (Università IULM)

La Lega del Filo d’Oro consolida la sua crescita anche nel 2023

La Lega del Filo d’Oro consolida la sua crescita anche nel 2023Roma, 8 ott. (askanews) – Un anno di ulteriore sviluppo e crescita, caratterizzato dall’aumento degli utenti seguiti in tutti i servizi, delle attività realizzate e dei progetti completati e avviati: è il quadro che emerge dal Bilancio Sociale 2023 della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Ente Filantropico, presentato presso l’Università degli Studi di Milano. Il Bilancio 2023 conferma, quindi, la tendenza positiva riscontrata nell’ultimo anno, consolidando una crescita costante in tutti i settori di attività. Nel 2023 la Lega del Filo d’Oro ha raggiunto 1.230 utenti che hanno beneficiato di uno o più servizi nelle diverse modalità, garantendo loro interventi diagnostici, educativo-riabilitativi e socio-educativi, con un aumento del 9% rispetto al 2022 (e del 31% rispetto ai numeri pre-pandemia), segnando così il numero più alto di utenti mai registrato.


A tale risultato hanno concorso tutti i servizi erogati dall’Ente: il Centro Diagnostico ha trattato 145 utenti (+19%), i cinque Centri Residenziali dislocati sul territorio nazionale hanno ospitato 341 utenti (+5%) e i Servizi e le Sedi Territoriali sono stati punto di riferimento per 848 utenti (+12%), a conferma della crescente capacità della Fondazione di accompagnare le persone anche nei loro territori, per fornire risposte sempre più adeguate ai loro bisogni, là dove esse vivono. Coerentemente con il Piano di Miglioramento della Fondazione, che prevede un maggiore investimento nella costruzione di relazioni sul territorio per supportare gli utenti nei loro percorsi di inclusione, la Lega del Filo d’Oro nel 2023 ha collaborato con oltre mille Enti, di cui 677 coinvolti in modo continuativo nei percorsi educativo-riabilitativi delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.


I risultati ottenuti nel 2023 mettono in luce il percorso di sviluppo strategico in cui l’Ente è impegnato, ampliando i servizi volti a rispondere a un numero crescente di utenti e ad accompagnarli durante l’intero arco della loro vita. Un traguardo importante è stato l’inaugurazione del secondo lotto del Centro Nazionale a Osimo, avvenuta a marzo 2023, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo completamento ha aggiunto le residenze per gli ospiti di lunga degenza, le piscine, le palestre, la cucina, la mensa e altri servizi, consolidando il Centro come un polo di alta specializzazione, punto di riferimento a livello nazionale per la diagnosi e la definizione di progetti educativo-riabilitavi individualizzati per le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale. La Fondazione prosegue inoltre il suo percorso di espansione territoriale, lavorando alla realizzazione di un Centro Residenziale e Diurno nel Lazio e due nuove Sedi Territoriali in Sardegna e Calabria. Con la recente inaugurazione della Sede Territoriale in Abruzzo, oggi la Lega del Filo d’Oro è presente in 11 regioni italiane, con i suoi Centri Residenziali, Centri Diurni, Servizi e Sedi Territoriali. “Presentiamo il Bilancio Sociale 2023 guardando già a un traguardo significativo che ci attende alla fine del 2024: il sessantesimo anniversario della Lega del Filo d’Oro, che celebreremo il prossimo 20 dicembre”, ha dichiarato Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS: “È da questa prospettiva che rileggiamo i risultati dell’anno trascorso, ovvero quella di un’esperienza dalle radici ben salde, ma con lo sguardo rivolto a nuovi obiettivi. Il nostro impegno è fornire risposte concrete ai bisogni di un numero sempre maggiore di persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie. Per noi, “crescita” significa ampliare i servizi garantendo standard qualitativi elevati, adattandoci alle necessità in evoluzione e puntando sempre a favorire l’autonomia e il benessere delle persone che assistiamo. I risultati raggiunti ci riempiono d’orgoglio, ma ci spingono anche a guardare avanti, con nuove sfide da affrontare. Questi progetti ambiziosi richiedono il sostegno di tutti e la Lega del Filo d’Oro li porta avanti con spirito di servizio, ispirata dalle parole di Sabina Santilli: ‘Avanti e buon coraggio, senza mai tirarsi indietro””.


Dinanzi alla complessità dei bisogni delle persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, il modello di presa in carico della Lega del Filo d’Oro garantisce una maggiore intensità assistenziale, che si sostanzia in un rapporto operatore/utente al di sopra degli standard fissati dalle norme vigenti e che arriva fino a 2,4 operatori al fianco di ogni ospite. Inoltre, come previsto dal Piano di Miglioramento, l’estensione e il potenziamento dei servizi della Fondazione sono stati accompagnati da una crescita dimensionale dell’organico, che ha riguardato tutte le Sedi: al 31 dicembre 2023 sono 728 i dipendenti della Lega del Filo d’Oro, valore in crescita del 6,7% rispetto al 2022. Anche il numero di volontari, parte integrante del modello di intervento della Lega del Filo d’Oro sin dalla sua costituzione, ha registrato un sostanziale incremento: nel 2023, sono stati 580 i volontari attivi (+25% sul 2022) che hanno donato complessivamente 48.367 ore (+53% sul 2022, di cui 11.826 solo nei soggiorni estivi, passati nel 2023 da 6 a 7 settimane).


Per proseguire nelle attività e per poter pianificare risposte sempre più efficaci per chi non vede e non sente, rimane fondamentale il sostegno della rete di donatori. Nel corso del 2023, le donazioni dei sostenitori privati – individui, aziende o fondazioni – hanno contribuito alla copertura dell’85% delle spese sostenute dall’Ente, confermando la netta e crescente prevalenza dei contributi privati rispetto a quelli pubblici. Complessivamente, la raccolta fondi del 2023 è aumentata del 24% rispetto all’anno precedente ed è anche grazie alla solidarietà e alla generosità di tanti, se la Lega del Filo d’Oro è riuscita ad aumentare e differenziare i suoi interventi, mantenendo alto lo standard dei servizi.

Da Politecnico di Milano prototipi per autonomia disabili cognitivi

Da Politecnico di Milano prototipi per autonomia disabili cognitiviMilano, 5 ott. (askanews) – “La Casa di Roby” e “Invenzio” sono i due primi prototipi tecnologici sviluppati nell’ambito del percorso transdisciplinare Capstone per il Sociale promosso dal Politecnico di Milano in collaborazione con Fondazione Triulza. Queste due prime “best practices”, dedicate in particolare alla promozione dell’autonomia abitativa di giovani persone con disabilità cognitive, sono anche la prova concreta del forte impatto che genera la convergenza tra competenze sociali e tecnologiche – gestionali, per l’innovazione e la crescita delle organizzazioni del Terzo Settore e per dare una risposta efficace ai bisogni delle persone.


L’obiettivo del progetto è stato coinvolgere ricercatori e studenti della Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale e in Ingegneria Biomedica nello sviluppo di prototipi tecnologici partendo dai bisogni o dalle idee ancora “nel cassetto” di cooperative e realtà del sociale. Politecnico di Milano e Fondazione Triulza hanno dato così il via ad un nuovo percorso di innovazione sociale e trasferimento tecnologico che dà l’opportunità alle organizzazioni aderenti di apprendere strumenti e metodi di lavoro per passare da un bisogno a un’idea progettuale, a un prototipo e al suo go-to-market; rafforzare relazioni con il Politecnico milanese, il suo network di aziende, istituzioni e finanziatori; immergersi nelle reti e nei progetti di Fondazione Triulza e di Mind; costruire contatti con neolaureati e giovani talenti con cui avviare future collaborazioni. Durante la presentazione dei risultati della prima edizione, svoltasi il 3 ottobre nella Social Innovation Academy di Mind – Milano Innovation District, i promotori hanno dato il via alla raccolta di candidature per la seconda edizione con l’organizzazione di incontri one-to-one con una ventina di cooperative e realtà sociali presenti. Informazioni sul sito www.fondazionetriulza.org.


Nello sviluppo dei prototipi sono stati fondamentali il coinvolgimento degli stessi beneficiari dei servizi innovativi proposti e l’efficacia comunicativa e relazionale dimostrata dagli studenti coinvolti: “La casa di Roby”, della Cooperativa Sociale Eureka, è un’applicazione per promuovere l’autonomia abitativa di giovani persone con disabilità cognitive. I ragazzi ospiti della struttura hanno partecipato a incontri con i giovani ingegneri per dar vita ad una soluzione tecnologica personalizzata, anche con l’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa, in grado di aiutarli a svolgere i loro impegni quotidiani tenendo conto delle proprie capacità e abilità. https://www.coopeureka.it/. “Invenzio”, della Cooperativa Sociale Residenze del Sole, è un totem digitale interattivo per la stimolazione cognitiva e il benessere degli anziani affetti da lieve e media demenza che si ispira ed è integrato nella natura del giardino della residenza. Grazie all’uso del riconoscimento facciale, dell’Intelligenza Artificiale e degli incontri con gli anziani, gli operatori della residenza e un’agronoma sono stati creati giochi e attività personalizzate che stimolano la memoria, aumentano la fruizione e l’interazione sensoriale con il giardino e incrementano il coinvolgimento dei familiari.


Le due cooperative sono state selezionate e segnalate da Legacoop Lombardia per partecipare al percorso.(Segue) “Generare innovazione e impatto sociale reali implica mettere al servizio dei bisogni e del benessere delle persone i progressi tecnici e scientifici. Con Capstone per il Sociale del Politecnico di Milano siamo riusciti a mettere in campo un nuovo modello di trasferimento tecnologico verso le realtà del Terzo Settore e dell’Economia Civile che integra e potenzia ulteriormente le attività e i progetti che stiamo sviluppando in MIND con gli altri partner. L’obiettivo è innovare e rafforzare le competenze tecniche, tecnologiche e gestionali delle nostre organizzazioni e attirare talenti per rispondere in modo nuovo ed efficace ai bisogni sociali delle persone e affrontare le sfide del futuro”, afferma Chiara Pennasi, Direttore di Fondazione Triulza. “Nell’ambito di questa iniziativa, i nostri studenti hanno avuto l’opportunità di applicare le loro conoscenze tecniche e progettuali a casi concreti, lavorando a stretto contatto con due realtà del Terzo Settore presenti sul territorio. Attraverso questi progetti, gli studenti non solo hanno potuto mettere in pratica ciò che hanno appreso nei corsi di ingegneria, ma hanno avuto anche l’opportunità di confrontarsi con problematiche reali, di imparare a lavorare in team interdisciplinari e di contribuire concretamente a cause di grande valore sociale”, spiegano Alfonso Gautieri ed Emanuele Lettieri, professori associati del Politecnico di Milano, coordinatori del percorso.


“Il progetto La Casa di Roby è rivolto ai giovani con disabilità intellettiva e alle loro famiglie, con l’obiettivo di creare un luogo di incontro e di sviluppo per il futuro. La convergenza verso le nuove tecnologie, imprescindibili per i nativi digitali, è centrale, poiché queste sono parte integrante della loro quotidianità e caratterizzano il loro modo di vivere. L’incontro con il Politecnico ha permesso al nostro team – afferma Elena Negri, pedagogista – di confrontarsi con un diverso tipo di sapere, con cui solitamente non interagiamo, e che ha arricchito il nostro approccio educativo”. “Il percorso si è basato sull’ascolto reciproco. Essendo coetanei, persone con disabilità e giovani ingegneri hanno facilmente trovato una corrispondenza su molti temi”, aggiunge Marco Polli, responsabile di Area per Eureka, sottolineando la positività dell’esperienza promossa da Fondazione Triulza. “Residenze del Sole è da sempre attenta alla qualità della vita delle persone anziane e ritiene fondamentale lavorare in stretto contatto con la ricerca scientifica e l’innovazione digitale in quanto portatrici di metodi e strumenti pionieristici in grado di supportare e interagire con gli ospiti della Rsa favorendo benessere, rallentando il decadimento fisico e cognitivo”, afferma la Direttrice Gianfranca Duca. “L’intergenerazionalità è il valore aggiunto che caratterizza i progetti della Rsa del Sole. L’incontro tra anziani e studenti di Ingegneria ha permesso uno scambio significativo di competenze, valori e memoria orale. La contaminazione tra competenze scientifiche e relazionali ha avuto una ricaduta personale sia come arricchimento umano che competenze sociali”, aggiunge Augusta Segneri, tutor di progetto per la cooperativa.

Terzo settore, memorandum d’intesa tra San Patrignano e Univendita

Terzo settore, memorandum d’intesa tra San Patrignano e UnivenditaMilano, 3 ott. (askanews) – Promozione e diffusione del progetto di prevenzione WeFree di San Patrignano per sensibilizzare i giovani sui rischi legati all’assunzione di droghe o alcol. Iniziative di formazione professionale per l’inserimento degli ospiti della comunità nel settore lavorativo della vendita diretta. Sostegno alla campagna di raccolta del 5xmille a favore di San Patrignano. Sono queste le attività principali oggetto del memorandum d’intesa siglato ieri dalla stessa Comunità San Patrignano e da Univendita, la maggiore associazione della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, presso la sede della cooperativa sociale, a Coriano (Rimini). Il protocollo, in virtù del quale San Patrignano diventa Charity Partner di Univendita, prevede inoltre la creazione di eventi, progetti o iniziative con varie finalità in collaborazione tra la Comunità e le aziende associate alla sigla di Confcommercio.


Ciro Sinatra, presidente Univendita e firmatario del Memorandum, dichiara in una nota: “San Patrignano e la sua storia incarnano valori di centralità della persona, riscatto e promozione dell’individuo nella comunità, ma anche di empatia, ascolto e passione per quello che si fa ogni giorno. Valori che, seppur in un campo molto diverso, pure noi cerchiamo di onorare con il lavoro quotidiano delle nostre associate, dei loro addetti e della stessa associazione. Ecco perché ci è sembrato naturale strutturare una sinergia che da una parte può regalare nuovi sbocchi professionali ai giovani di San Patrignano e dall’altra consente a noi di indirizzare al meglio le ricadute sociali delle nostre attività economiche”. Vittoria Pinelli, presidente San Patrignano e firmataria del Memorandum, aggiunge: “Grazie a Univendita per questa importante collaborazione, un’ulteriore opportunità per favorire il reinserimento lavorativo dei ragazzi che terminano il percorso di recupero, momento molto delicato per ognuno di loro. Allo stesso tempo grazie a questo accordo potremo veicolare ancor più il messaggio di prevenzione che da anni ci impegniamo a portare in tutta Italia nella speranza che sempre meno giovani abbiano bisogno delle comunità”.

Nonni, Anla: ponti di speranza fra le generazioni

Nonni, Anla: ponti di speranza fra le generazioniRoma, 2 ott. (askanews) – La famiglia, nonostante tutte le difficoltà dovute a molteplici fattori che evidenziano un trend di scomposizione strutturale del modello “tradizionale”, mostra una insospettata quanto sostanziale tenuta, “una tenuta dei nuclei familiari rispetto alle funzioni sociali ed in particolare al rapporto con le nuove generazioni”. Studi e dati confermano l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie italiane con bambini ed anche la soddisfazione dei nonni per il ruolo di supporto svolto nei confronti delle giovani generazioni ed anche dei nipoti adulti. È quanto emerge nel Rapporto ANLA 2024 “Il ruolo dei nonni nella società italiana” presentato oggi a Roma, alla LUMSA, dall’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA.


Il Rapporto è stato fortemente voluto dall’ANLA come sottolinea il presidente nazionale Edoardo Patriarca: “Esso porta in sé il cuore della nostra missione, quello scrigno di relazioni fraterne e di amore, di cura e ascolto reciproco che vivono nonni e nipoti”. Il Rapporto conferma, infatti, che “La crescente importanza della relazione interpersonale, che fa della famiglia l’istituzione della relazionalità, a fronte di un passato in cui si configurava prevalentemente come istituzione della normatività, le ha tolto qualcosa ma le ha conservato la centralità in una funzione importante della vita collettiva come quella del dialogo e della formazione delle giovani generazioni, per le quali è spesso unica risorsa ed unico soggetto referente”. In questo contesto occorre pertanto interrogarsi su come meglio evidenziare e approfondire “il valore delle relazioni umane significative e profonde rispetto alla deriva  dell’individualismo spinto e della comunicazione  disintermediata e tecnologica” come ha sottolineato durante la presentazione odierna l’autrice del Rapporto, la sociologa Carla Collicelli.


Il “patto fra le generazioni” che unisce nonni e nipoti nella relazione, nella trasmissione di contenuti e di esperienza, nella cura della persona, diventa una necessità come ha evidenziato il geriatra Graziano Onder: “I nonni spesso instaurano legami molto profondi con i nipoti, offrendo loro saggezza ed esperienza. Questo scambio intergenerazionale contribuisce a mantenere gli anziani socialmente attivi e stimolati emotivamente”. Nella presentazione del Rapporto ANLA 2024 sui nonni non poteva mancare la testimonianza di una nonna, Fiorenza Ciullini: “Essere nonna per mia esperienza personale non vuol dire esserlo solo dal punto di vista genetico ma anche e soprattutto da quello affettivo, vivendo giorno dopo giorno la quotidianità di questo ruolo. I nostri nipoti quando sono piccoli sono degli straordinari recettori, cercano e afferrano l’affetto come se fossero una calamita, prendendo tutto quello che gravita nei loro spazi per poi, quando diventano più grandi, mantenere quel tutto come un legame indistruttibile ben radicato alle proprie radici”.


A concludere la presentazione del Rapporto ANLA “Il ruolo dei nonni nella società italiana” è intervenuto l’arcivescovo mons. Vincenzo Paglia che ha sottolineato: “è importante che la nostra fragilità insegni a tutte le altre generazioni che la cosa che più conta nella vita è prendersi cura gli uni degli altri. Quando voi vi prendete cura dei vostri nipoti state dando loro una lezione inimmaginabile. Questo prendersi cura è ciò che salva la vita. Io sono contento di dirvi che il ruolo di nonni nella società italiana è cruciale”.

Al via “Sorrido perché”, campagna Fondazione Operation Smile Italia

Al via “Sorrido perché”, campagna Fondazione Operation Smile ItaliaRoma, 2 ott. (askanews) – Ogni tre minuti nel mondo nasce un bambino con una malformazione del volto come la labiopalatoschisi , una patologia che può pregiudicare aspetti essenziali della salute e del benessere psico-fisico: chi ne è colpito, infatti, può riscontrare difficoltà ad esempio nel parlare e nel mangiare, in alcuni casi accompagnate da isolamento e stigma sociale. In occasione della Giornata mondiale del Sorriso (4 ottobre), la Fondazione Operation Smile Italia ETS promuove la Campagna “Sorrido perché”, per raccontare il grande potere trasformativo di ogni sorriso e invitare a donare per garantire cure mediche e chirurgiche sicure e gratuite a bambini e adulti nati con la labiopalatoschisi nei Paesi a medio e basso reddito.


In Paesi dove i sistemi sanitari pubblici sono insufficienti – a causa della carenza di personale sanitario nonché della scarsa capillarità sul territorio – nascere con una malformazione del volto può condannare chi ne è colpito a una vita di sfide e, talvolta, emarginazione. Per dare risposte concrete a tutto questo, Operation Smile si è assunta l’impegno, nel mondo, di aumentare l’accesso alle cure e investire nella qualità delle infrastrutture chirurgiche, con l’obiettivo di garantire, entro il 2032, cure essenziali e chirurgiche ad 1 milione di pazienti. Per farlo, Operation Smile conta su una grande e capillare rete di volontari medici e personale sanitario, di cui oltre 100 italiani: è grazie al loro impegno nei programmi medici che l’Organizzazione ha potuto trasformare la vita di oltre 415mila persone con una malformazione del volto, inserite in un percorso di cura multidisciplinare che include specialisti di vario tipo (chirurghi, logopedisti, ortodontisti e, non ultimo, nutrizionisti e psicologi).


La Campagna “Sorrido perché” è supportata anche da Eleonora Daniele, volto noto della tv. “Conosco Operation Smile e so quanto lavoro e impegno ci siano da parte dei medici e dei volontari che sono parte di questa grande Organizzazione – afferma la conduttrice -. La loro volontà di donare un nuovo sorriso ogni giorno è l’energia che li muove. Il messaggio che vorrei condividere è che tutti noi possiamo determinare un cambiamento straordinario nella vita di tante persone sostenendo Operation Smile”. La patologia colpisce a livello mondiale mediamente 1 neonato ogni 7502, il bisogno di cure cresce di giorno in giorno e, per fare la differenza nelle vite di tanti pazienti, serve l’aiuto di tutti: da qui l’appello della Campagna “Sorrido perché”, per chi crede nell’importanza di offrire un futuro dove la salute e la dignità di ogni paziente siano garantiti grazie ad assistenza medica e chirurgica completa e di qualità. Ognuno può contribuire ad offrire un nuovo motivo per sorridere, donando tramite il sito https://operationsmile.it/world-smile-day/.


“Con la Campagna “Sorrido perché”, vogliamo raccontare proprio quali sono le ragioni per cui ogni giorno, nonostante le sfide e difficoltà, i nostri pazienti sorridono – afferma Marcella Bianco, Direttore Generale della Fondazione Operation Smile Italia ETS -. Il 51% dei nostri assistiti vive al di sotto della soglia di povertà e l’81% non avrebbe potuto ricevere cure senza Operation Smile, che con un’assistenza completa e gratuita sta contribuendo a migliorare tante vite. L’impegno di Operation Smile guarda al futuro con fiducia: insieme possiamo davvero trasformare la vita e il destino di migliaia di persone, donando cure laddove servono e formando il personale sanitario dei Paesi dove operiamo, così da sostenere i sistemi sanitari locali per creare un impatto duraturo nel tempo e generare un cambiamento concreto. Un cambiamento possibile, a cui tutti possono contribuire: da parte nostra, l’impegno a trasformare ogni piccola donazione in speranza, salute, futuro e dignità per migliaia di persone”.

Turismo in carrozzina senza barriere: nuovo viaggio di Luca e Danilo

Turismo in carrozzina senza barriere: nuovo viaggio di Luca e DaniloMilano, 2 ott. (askanews) – La nuova avventura di Luca Paiardi e Danilo Ragona, due amici sportivi disabili in carrozzina, è in partenza. Si decolla l’8 ottobre con meta Kuala Lumpur, per un itinerario ricco di aspettative che prevede un viaggio on the road di quasi 2000 km con tutti i mezzi possibili e accessibili (auto e van adattati, treni, scooter con side-car, tuk tuk, quad, carrozzine con dispositivi di trazione elettronica) tra Malesia e Thailandia. La nuova avventura li porterà a mostrare nuovamente le tante possibilità di viaggio e di esperienze a disposizione delle persone con disabilità e a realizzare un nuovo documentario.


Viaggio Italia Around the World è un progetto nato nel 2015 e voluto da Luca e Danilo, diventati amici nelle corsie dell’Unità Spinale dell’ospedale di Torino, dove sono stati ricoverati in seguito a incidenti stradali che li hanno portati a muoversi in carrozzina. Dal 2017 producono video documentari per la trasmissione Il Kilimangiaro su Rai3 e dal 2021 il loro film documentario è disponibile su SKYTV. Uno dei loro sogni diventato realtà nel tempo è raccontare a tutti, e documentare attraverso le immagini, le diverse possibilità di viaggio ed esperienze a disposizione delle persone con disabilità. L’avventura sarà raccontata sui canali social di Viaggio Italia: Facebook, Instagram, LinkedIn, Youtube e TikTok, in attesa del documentario completo. Viaggio Italia Around the World si pone anche come un’iniziativa di solidarietà in grado di portare testimonianze e progetti all’interno delle Unità Spinali di tutto il mondo, contribuire a migliorare l’accessibilità di luoghi e strutture e donare mezzi di trasporto, carrozzine e ausili attraverso l’organizzazione di raccolte fondi. Quest’anno il viaggio prevede una raccolta fondi per l’Associazione Io Posso che negli anni ha promosso i progetti Tutti al mare! e Tutti in viaggio! che permettono a persone con disabilità motoria e respiratoria di godere della spiaggia e del mare, ma anche dell’aiuto di un camper allestito per trasporto e necessità. Sul sito dell’Associazione B-Free è possibile donare per la raccolta fondi.


Luca e Danilo hanno iniziato a viaggiare in Italia e nel mondo approdando in quattro continenti (Europa, Asia, Africa e Sud America) e visitando svariati Paesi, provando decine di attività sportive anche estreme, tra cui l’arrampicata, il rafting e il parapendio. Il duo ha percorso migliaia di chilometri con tutti i mezzi di trasporto disponibili oltre all’auto, alle barche e agli aerei; si sono avventurati anche nell’utilizzo di handbike e tuk-tuk, realizzando video documentari andati in onda su Rai 3 e Sky Tv. Si tratta di un progetto di comunicazione che parla di disabilità utilizzando un linguaggio positivo, diretto e accattivante che intende riunire persone, aziende e organizzazioni in un percorso condiviso all’insegna dell’innovazione e dell’accessibilità.

A Roma la presentazione del Rapporto Anla “Il ruolo dei nonni”

A Roma la presentazione del Rapporto Anla “Il ruolo dei nonni”Roma, 1 ott. (askanews) – Verrà presentato mercoledì 2 ottobre alle 11.30, alla Lumsa, a Roma, il Rapporto ANLA 2024 “Il ruolo dei nonni nella società italiana”, ricerca voluta dall’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani (ANLA) e realizzata da un’equipe di studiosi coordinata dalla sociologa Carla Collicelli. Interverranno: la sociologa Carla Collicelli, il geriatra Graziano Onder, l’arcivescovo mons. Vincenzo Paglia.


Ascolteremo inoltre la testimonianza di una nonna, Fiorenza Ciullini, e l’intervento del presidente nazionale di ANLA, Edoardo Patriarca, che commenta: “con questa ricerca ANLA si fa promotrice di una proposta culturale che rimette al centro l’educare all’arte del dialogo, oggi sommersa dall’ individualismo e dimenticata, e una cultura della cura attenta alla persona”. Nel corso dell’incontro sarà possibile ricevere una copia della ricerca.