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Ucraina, a Pisa ambulanza mitragliata nella regione di Kharkiv

Ucraina, a Pisa ambulanza mitragliata nella regione di KharkivRoma, 28 set. (askanews) – Ha fatto tappa a Pisa e ci rimarrà fino a domani domenica 29 settembre in piazza Vittorio Emanuele II, l’ambulanza mitragliata nella regione ucraina di Kharkiv, che è diventata un’icona degli orrori della guerra che si sta consumando in Ucraina. Stamani il Sindaco di Pisa Michele Conti ha partecipato all’incontro per l’accoglienza dell’ambulanza organizzato dalla comunità ucraina pisana, che si riunisce nella chiesa di San Pietro in Vincoli, insieme con l’unità pastorale di San Marco alle Cappelle e San Martino in Kinzica, con la collaborazione dell’associazione culturale «Liberi Oltre» e il patrocinio del Comune di Pisa.


“Accogliere a Pisa l’ambulanza che è diventata un’icona dell’atrocità della guerra in Ucraina – ha dichiarato il sindaco Michele Conti – è un gesto simbolico: è un’immagine che parla da sola e ci restituisce concretamente il messaggio di atrocità che ogni guerra porta con sé e di cui ogni giorno purtroppo conosciamo le conseguenze nei due drammatici conflitti che continuano a divampare vicino a noi.” L’ambulanza sta facendo il giro d’Italia. Partita da Piacenza lo scorso 29 aprile, in questi giorni è a Pisa. Itinerari e soste organizzati dall’organizzazione no-profit Ukraine con lo scopo di raccogliere donazioni per l’acquisto di 112 nuovi mezzi di soccorso per l’Ucraina. Fino ad oggi sono state già acquistate e inviate a destinazione ben 72 ambulanze. Per tre mesi il villaggio di Staryi Saltiv – nella regione ucraina di Kharkiv – è rimasto sotto l’assedio dei russi. Qui i medici, minacciati dai continui attacchi dell’artiglieria, hanno continuato a salvare le persone ogni giorno, rischiando la propria vita. A settembre del 2022 gli operatori sanitari sono stati chiamati in una zona residenziale, dove una persona ferita giaceva in un seminterrato: gli hanno prestato aiuto, ma non hanno avuto il tempo di portarlo in salvo, perché l’ambulanza era stata resa inutilizzabile da una esplosione.


Per contribuire all’acquisto di un’autoambulanza in Ucraina sarà possibile versare un’offerta sul conto corrente della parrocchia di San Marco alle cappelle (codice Iban IT98K0503414022000000000943) indicando nella causale “Per autoambulanza Ucraina”.

Al Santuario di Loreto il primo Pellegrinaggio Nazionale Alpini

Al Santuario di Loreto il primo Pellegrinaggio Nazionale AlpiniRoma, 25 set. (askanews) – Si terrà dal 27 al 29 settembre, al Santuario della Casa di Loreto, il primo Pellegrinaggio della Famiglia Alpina. L’evento si celebrerà in concomitanza con l’annuale raduno del 4° Raggruppamento A.N.A. Il tema del pellegrinaggio – informa una nota del Santuario – sarà “La Famiglia alpina alla Casa di Maria” per invocare insieme il dono della pace.


“C’è un estremo bisogno di pace – ha detto il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero – e gli alpini, che sono costruttori di pace nella vita di ogni giorno, attraverso le opere di solidarietà e condivisione, arriveranno a Loreto come famiglia, intesa nel senso più ampio e pregnante del termine: la loro ultra centenaria coesione di intenti, infatti, li ha resi e li rende tali e, quindi, è sembrato loro quasi naturale presentarsi in tal veste al cospetto di Chi alla Sacra Famiglia ha dato vita, in cerca di un conforto e di un forte sostegno alle istanze di pace e di pacifica convivenza”. “Nel Dna delle penne nere – ricorda monsignor Fabio Dal Cin, Delegato Pontificio di Loreto – c’è la montagna; in montagna si cammina sempre insieme e ci si aiuta; nel pellegrinaggio si riscopre la bellezza del camminare tutti insieme verso la meta. Attendiamo gli alpini con grande gioia e cordialità in sintonia con le istituzioni civili. La presenza delle penne nere farà bene anche a questo territorio, che vedrà convergere qui tante persone unite nello spirito più puro del volontariato, forti di uno spirito di umanità testimoniato ovunque e sempre”.


Alle tradizionali cerimonie alpine si aggiunge il programma religioso che inizierà con la conferenza sulla Famiglia il giorno 28 settembre alle ore 16.30 tenuta da Don Bernardino Giordano, Vicario della Delegazione Pontificia, cui seguirà alle 17.30 la Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Mons. Fabio Dal Cin. Alle 21.00. Gli alpini parteciperanno alla tradizionale fiaccolata e Santo Rosario del sabato sera che si snoderà nelle vie del centro storico di Loreto.

Consegnata a Papa Francesco la Ricerca ANLA sui nonni

Consegnata a Papa Francesco la Ricerca ANLA sui nonniRoma, 25 set. (askanews) – Il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA, Edoardo Patriarca, ha consegnato questa mattina a Papa Francesco il Rapporto ANLA 2024 “Il ruolo dei nonni nella società italiana”. La ricerca, fortemente voluta da ANLA e realizzata per l’Associazione da un’equipe di studiosi coordinata dalla sociologa Carla Collicelli, desidera, dati alla mano, contribuire a far conoscere meglio la presenza dei nonni e il ruolo che essi rivestono nella società italiana, a cominciare dalle famiglie.


“L’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA, ha particolarmente a cuore le nonne e i nonni, parte insostituibile delle nostre famiglie e prezioso ponte fra le generazioni. Con questa nostra ricerca desideriamo offrire uno strumento di conoscenza, e di approfondimento, del ruolo dei nonni nella società italiana” spiega il presidente nazionale di ANLA Edoardo Patriarca “Siamo particolarmente lieti di aver consegnato la prima copia della ricerca a Papa Francesco, che ringraziamo per l’attenzione che nel Suo magistero riserva agli anziani in generale e ai nonni in particolare”. Il Papa ha ricevuto il presidente Patriarca, accompagnato dal vicepresidente Terenzio Grazini e dal segretario generale e direttore di Esperienza Antonello Sacchi, in Udienza Privata nello Studio dell’Aula Paolo VI.


Il “Rapporto ANLA 2024 – Il ruolo dei nonni nella società italiana” verrà ufficialmente presentato a Roma mercoledì 2 ottobre p.v. in un convegno alla LUMSA, Sala Pia, Via di Porta Castello 44.

Al carcere di San Vittore uno spazio permanente per arte contemporanea

Al carcere di San Vittore uno spazio permanente per arte contemporaneaMilano, 24 set. (askanews) – È stato inaugurato questa mattina, nella Casa Circondariale San Vittore di Milano, “ReverseLab”, uno spazio per l’arte contemporanea tra carcere e città, nato dalla sinergia tra carcere, Politecnico di Milano e il Padiglione d’arte contemporanea (Pac), e realizzato grazie al contributo di Fondazione di Comunità Milano, in collaborazione con Forme Tentative e Philo – Pratiche filosofiche.


ReverseLab ha aperto oggi i battenti con la mostra intitolata “Gli artisti sono quelli che fanno casino. Frammenti dal carcere di San Vittore”, con l’opera site specific che Maurice Pefura ha realizzato durante un workshop, svolto tra marzo e giugno, che ha coinvolto detenuti e agenti di polizia penitenziaria. Questa collaborazione ha dato vita ad un’unica opera d’arte collettiva che assembla migliaia di frammenti espressivi posizionati su tessere di carta e altri materiali, i quali occupano tutte le pareti di una lunga galleria del carcere e, in questo modo, convertono lo spazio chiuso in un nuovo paesaggio urbano. L’esposizione e l’intero processo che ha portato alla sua realizzazione sono stati curati da Diego Sileo, curatore del Pac che curerà anche le future mostre, previste con cadenza annuale, “affinché l’arte possa diventare anche veicolo di riscatto sociale”. La mostra vuole essere un’occasione di confronto e contatto tra il mondo carcerario e quello esterno, per favorire la ricostruzione del complesso rapporto di San Vittore con la cittadinanza di Milano.


“L’inaugurazione di ReverseLab rappresenta una nuova tappa del percorso che Milano sta tracciando per mettere l’arte e la cultura al servizio della collettività, abbattendo in questo caso le barriere fisiche e simboliche tra la città e il carcere” ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, spiegando che “il Pac con il suo impegno costante sui diritti civili e sociali, è un partner cruciale in questo progetto, dimostrando come l’arte contemporanea possa diventare uno strumento di inclusione, capace di trasformare luoghi di isolamento in spazi di dialogo. Con progetti come questo, nato dalla collaborazione tra istituzioni accademiche, culturali e sociali, ci impegniamo – ha concluso Sacchi – a dare voce alle realtà più fragili e a creare nuove opportunità di crescita per tutta la comunità milanese”. Aperta al pubblico due giorni alla settimana, il sabato e il lunedì su due turni 14-15 e 15-16,, la mostra è visitabile fino al 28 ottobre previa iscrizione sul sito www.eventi.polimi.it.

Ied presenta progetto “Inclusion and plurality” per la sua community

Ied presenta progetto “Inclusion and plurality” per la sua communityMilano, 24 set. (askanews) – Dal 2018 ad oggi sono aumentati del 50% i casi di studenti dell’Istituto europeo di design (Ied) che hanno presentato una certificazione per Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) o per Bisogni educativi speciali (Bes). Per questo l’Istituto ha dato il via al progetto “Inclusion and plurality” che si impegna prima di tutto “a promuovere un ambiente inclusivo, considerare le abilità e aspirazioni di ogni singolo individuo e trasmettere un messaggio culturale di sensibilizzazione”. Il progetto, che riguarda anche gli studenti transgender e gender non conforming (Gnc), è stato presentato oggi a Milano e ha visto la partecipazione, tra gli altri, dello psicologo Giacomo Stella, esperto di Dsa e fondatore dell’Associazione italiana dislessia.


Ricaduta pratica di questo programma è la nascita dell’”Inclusion and plurality office”, inizialmente aperto nella sede Ied di Firenze e già attivo dal 2018 come servizio Gruppo di lavoro per l’inclusione nella sede di Milano. L’obiettivo è di avere a tendere un ufficio o un referente che valuta e segue lo studente dall’iscrizione fino alla fine degli studi, in tutte le sedi del Gruppo, implementare i servizi ad oggi attivi e prevedere anche la formazione e l’aggiornamento dei docenti per area di insegnamento (teorica, strumentale, progettuale). Nella sua forma di Società Benefit, Ied si pone anche l’obiettivo “di generare valore condiviso per la collettività e l’ambiente e con l’impegno ad operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori”. In questa direzione, è stato realizzato da “OffiCine”, progetto culturale e benefit di Ied, il bel cortometraggio intitolato “Ronzio”, con Beatrice Fiorentini e Paolo Briguglia, che esplora proprio il tema dei Bes.


L’”Inclusion and plurality office” è una tappa del percorso di inclusione Ied, che ha promosso “azioni a supporto delle politiche di genere e di contrasto ad ogni forma di violenza”. Questo ha portato all’attivazione nel 2022 della “carriera alias” in tutte le sedi italiane del Gruppo, e l’adesione nel 2019 al network di Fondazione Libellula, che riunisce le aziende impegnate per contrastare ogni forma di violenza sulle donne e promuovere una cultura fondata sul rispetto. Dal 2016 inoltre è attivo uno sportello di ascolto a disposizione degli studenti e dal 2018 anche per dipendenti e docenti, che offre supporto psicologico, integrazione religiosa e culturale e il servizio di coaching. L’ultimo tassello nell’ambito della cultura della pluralità è il “Gender equality plan”, documento programmatico a sostegno dell’uguaglianza di genere. “Ied è una scuola e la sua missione educativa si compie non solo sugli studenti ma sull’intera società. Diffondere messaggi e sensibilizzare culturalmente anche attraverso la produzione di strumenti utili a raccontare i temi contemporanei più urgenti non solo è importante ma doveroso” ha affermato Riccardo Balbo chief academic officer del Gruppo Ied, aggiungendo che “questo è fondamentale per nutrire il valore del prendersi cura dell’altro da cui scaturiscono pluralismo, convivenza paritaria e integrazione”.


Il Gruppo Ied conta 11 sedi in tre Paesi, Spagna, Brasile e Italia, nazione dove è nato e opera attraverso la capogruppo che nel 2022 è stata trasformata in una Società Benefit. Ogni anno avvia progetti di innovazione in ambito formativo nelle discipline del Design, della Moda, della Comunicazione e del Management, delle Arti Visive, dell’Arte e del Restauro, e la sua offerta formativa comprende corsi “undergraduate”, “postgraduate” e Corsi di formazione continua.

”Cammino per gli animali” da Assisi a Roma per difendere diritti

”Cammino per gli animali” da Assisi a Roma per difendere dirittiRoma, 23 set. (askanews) – Un cammino di circa 200 km, da Assisi a Roma, in compagnia dei propri amici a quattro zampe per riscoprire e coltivare il valore del rapporto tra uomo e animali immersi nella natura. É quanto previsto dalla settima edizione del “Cammino per gli animali”, la manifestazione in favore dei diritti degli animali che ripercorre a piedi la via di Francesco D’Assisi per veicolare il suo messaggio universale di amore, compassione e rispetto verso tutte le creature. Il cammino, suddiviso in 13 tappe, è partito ieri e si concluderà in Piazza San Pietro a Roma il 4 ottobre, giorno che vede celebrare proprio il Santo che ha professato e perseguito l’armonia tra tutte le specie animali e la natura che le ospita, per portare un appello collettivo a Papa Francesco.


L’iniziativa, gratuita e aperta a chiunque intenda partecipare, dalle singole persone di tutte le età alle associazioni o ai gruppi organizzati, prevede che i camminatori siano accompagnati da cani socializzati, abituati alle lunghe camminate e non fragili, mordaci, cuccioli o anziani e si articola in tappe che vanno dai 12 ad un massimo di 22 km. L’evento avvicenda una forte dimensione di socialità, la contemplazione dei suggestivi paesaggi umbro-laziali e la meditazione in natura o negli eremi che costellano il percorso, ma soprattutto dà spazio alla condivisione del tempo con gli animali e a momenti di confronto e approfondimento su tematiche legate all’ambiente, alla salute e all’alimentazione in rapporto al mondo animale. “É ormai assodato che una grande parte dei problemi ambientali che stiamo vivendo è strettamente legata al modo in cui trattiamo gli animali. Gli allevamenti intensivi e la deforestazione per riconvertire i terreni a produzioni di foraggio, ad esempio, sono tra le cause più impattanti della crisi climatica. Siamo inoltre abituati a percepire noi esseri umani come legittimati a usare gli animali a nostro piacimento e questi ultimi come esseri dotati di una dignità inferiore, al nostro servizio. Con il cammino vogliamo far passare il messaggio a chiunque ci seguirà, fisicamente e non, che tutti gli elementi presenti in natura sono equipollenti e interdipendenti e che solo rispettandoli è possibile vivere in modo equilibrato generando benefici per noi stessi e per la collettività. Il cammino può essere vissuto come vero e proprio viaggio, anche e soprattutto interiore, alla riscoperta dell’appartenenza alla natura. É un gesto di amore e compassione attiva per tutte le creature” spiega Angelo Vaira, educatore cinofilo fondatore dell’approccio cognitivo relazionale con la sua scuola ThinkDog e ideatore della manifestazione.


(Credit: ester.nuzzo@thinkdog.it)

Gli italiani e i sogni: dopo la pandemia più concreti e rassicuranti

Gli italiani e i sogni: dopo la pandemia più concreti e rassicurantiMilano, 22 set. (askanews) – Dopo la pandemia gli italiani hanno ridiensionato i propri sogni, diventati più concreti e realizzabili. Un italiano su tre rivela di sognare a occhi aperti, tanto che il 70,54% afferma che i sogni sono aspirazioni da realizzare nella vita reale. E anche i bambini, contrariamente a quel che ci si aspetterebbe, fanno sogni sempre più concreti (71,2%). Lo rivela una ricerca Pan di Stelle su un campione di 800 genitori con figli fino 13 anni, in occasione del lancio della nuova campagna “Sogna e credici fino alle stelle”, al via il 25 settembre, Giornata mondiale dei sogni.


La ricerca Pan di Stelle, realizzata dall’agenzia Armando Testa in collaborazione con Toluna, conferma che, in seguito al biennio pandemico, i sogni per i genitori italiani offrono conforto (42,4%) e diventano parte integrante della quotidianità, con il 31% delle persone che vi si rifugiano più spesso rispetto al passato. Dopo aver sognato, il 75% si sente infatti più sereno. I sogni degli adulti di oggi si concentrano sulla famiglia (56,1%), i figli (41,5%) e la vita quotidiana (41,1%). Sognano di risolvere i problemi della vita di tutti i giorni, spesso economici, e si accontentano, più spesso rispetto al passato, delle “piccole cose”, come una vacanza in famiglia o più tempo libero. Tra i sogni più grandi emergono desideri come una nuova casa e un nuovo lavoro. In generale, per il 40%, i sogni sono un incoraggiamento per una vita migliore. Anche i figli si rifugiano nei sogni con maggiore frequenza, trovandovi conforto e sollievo (40,12%). I loro sogni si focalizzano su piccoli desideri quotidiani (50,1%), i loro interessi (45%), gli amici (35,5%), la famiglia (34,4%) e la scuola (23,8%). L’immaginazione non solo offre ai bambini un incoraggiamento verso l’idea di una vita migliore, ma funge anche da evasione dalla realtà.


Se guardiamo più da vicino, emerge però una differenza sostanziale tra i sogni dei bambini e degli adulti: i sogni degli adulti parlano di obiettivi concreti e raggiungibili – una famiglia felice, figli realizzati, una nuova casa, una carriera gratificante – e molti aspirano a un futuro più sostenibile e di pace. I sogni dei bambini, invece, anche se più ancorati alla realtà in questa generazione rispetto ad altre, sono comunque più magici: i bambini sognano in grande con genuina convinzione, fuggendo dalla realtà (31,8% vs 12,22% degli adulti) e mantenendo viva la fantasia (26,5% vs 24,4% degli adulti), la quale non solo arricchisce la loro esperienza quotidiana, ma alimenta anche il loro senso di meraviglia e scoperta. In occasione della Giornata mondiale dei sogni Pan di Stelle lancia dunque la nuova campagna con cui “ci proponiamo di invitare a coltivare i propri sogni, non perdendo fiducia e speranza. Nel contesto onirico e magico proprio di Pan di Stelle, lanciamo il nostro messaggio: sognare e crederci con passione – commenta Chiara Pisano, marketing director Pan di Stelle – In un momento storico che spesso ci invita a essere pragmatici, crediamo che riscoprire e coltivare le proprie ambizioni, qualsiasi esse siano, sia fondamentale per una realizzazione personale autentica. Vogliamo incoraggiare tutti, grandi e piccini, a non smettere mai di inseguire le proprie aspirazioni”. Il progetto include un film manifesto nel cut 30 secondi, che vede al centro le storie di tre ragazzini – Aurora, Mattia e Filippo – ognuno con un sogno specifico: diventare astronauta, skater professionista e chitarrista di successo. Si tratta della prima volta che una pubblicità Pan di Stelle non ha come protagonisti i membri di una famiglia, ma un gruppo di giovani legati dalla forza della condivisione dei propri sogni.

G7 Cultura, la Dichiarazione di Napoli su Africa e sviluppo

G7 Cultura, la Dichiarazione di Napoli su Africa e sviluppoNapoli, 21 set. (askanews) – “Intendiamo lavorare con i governi africani e l’Unione Africana per fare leva sulla cultura come motore chiave dello sviluppo sostenibile. Ci impegniamo a costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi, basati sui principi di rispetto delle identità culturali, comprensione reciproca, libertà di espressione e co-creazione di contenuti e attività culturali. Promuoveremo la condivisione di conoscenze con i governi africani e le istituzioni culturali e i portatori di interesse principali, inclusi gli individui e il settore privato, per supportare gli sforzi per potenziare i settori e le industrie culturali e creative; proteggere i beni culturali dal traffico illecito, promuovere, salvaguardare e gestire in modo sostenibile il patrimonio culturale e rafforzare la presenza dell’Africa nelle liste del patrimonio UNESCO”. Lo scrivono i partecipanti al G7 Cultura in quella che è stata chiamata “Dichiarazione di Napoli”, focalizzata sulla relazione con l’Africa.


“Sfrutteremo gli sforzi attuali per integrare le considerazioni culturali nell’agenda climatica internazionale e nelle strategie e nei piani climatici nazionali e promuovere la transizione ecologica dei settori e delle industrie culturali e creative. Chiediamo il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, nonché nelle discussioni future su come avanzare nello sviluppo sostenibile dopo il 2030. Sosterremo la cultura e lo sviluppo sostenibile in Africa promuovendo partenariati e politiche che siano allineate con le priorità di sviluppo dei governi africani e rispettano la diversità culturale e la ricchezza delle nazioni africane”, conclude la dichiarazione

G7 Cultura, Giuli: un successo, andati al di là delle aspettative

G7 Cultura, Giuli: un successo, andati al di là delle aspettativeNapoli, 21 set. (askanews) – “Possiamo parlare oggettivamente di un successo”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha iniziato la conferenza stampa finale del G7 Cultura di Napoli.


“In questa riunione – ha aggiunto – si è mostrato all’interno del gruppo del G7 un sentimento coeso, un impegno comune. E’ importante avere avuto pieno sostegno alla tutela del patrimonio culturale ucraino”. “Siamo andati al di là delle aspettative, è l’inizo di un percorso”, ha proseguito Giuli, che poi tra i vari ringraziamenti ha voluto citare anche l’ex ministro Gennaro Sangiuliano, che, “ha gettato le basi di questo successo”.

Università, XXImo Convegno Nazionale CoDAU sulla sfida dell’IA

Università, XXImo Convegno Nazionale CoDAU sulla sfida dell’IARoma, 21 set. (askanews) – Si chiude la tre giorni del XXI Convegno Nazionale del CoDAU che, dal 19 al 21 settembre, ha messo al centro il tema de “il futuro delle università, tra umanesimo intelligenza artificiale e governo dei dati”. Il Convegno è stato preceduto dal primo Bilaterale tra la Giunta del CoDAU e quella dei Direttori Generali francesi che si è inquadrato nell’ambito del Trattato del Quirinale siglato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese.


All’apertura a Palazzo Vecchio, dopo i saluti della Sindaca di Firenze Sara Funaro, è intervenuto a nome del Governo il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha espresso la vicinanza all’operato dei Direttori Generali nel contesto della sfida che l’Intelligenza artificiale pone al sistema universitario. Nei discorsi introduttivi la Presidente CRUI, Giovanna Iannantuoni ha posto l’accento sulla piena consapevolezza dei Rettori sulle sfide da affrontare nel prossimo futuro in sinergia con il management universitario soprattutto relativamente all’innovazione tecnologica nei modelli didattici. I temi centrali dei panel dei giorni seguenti del Convegno sono state le modalità con le quali il sistema universitario, insieme ai più importanti stakeholders nazionali ed internazionali, può guidare efficacemente il cambiamento generato dall’intelligenza artificiale e dal governo dei dati, facilitando l’innovazione e lo sviluppo di competenze adeguate. In particolare, i relatori hanno discusso come nel contesto dell’evoluzione digitale accelerata, le organizzazioni universitarie si trovino di fronte a una sfida epocale: interpretare il cambiamento o rischiare l’obsolescenza. Gli studenti richiedono altresì l’accesso a infrastrutture digitali avanzate come piattaforme intuitive per l’apprendimento collaborativo, laboratori virtuali per esperimenti scientifici e simulazioni immersive. L’intelligenza artificiale offre potenti strumenti per l’automazione dei compiti ripetitivi, la personalizzazione dell’apprendimento e persino per la creazione di contenuti didattici personalizzati. Attraverso la raccolta e l’analisi di enormi quantità di dati, resa oggi possibile da tecnologie di supercalcolo e da sistemi quantistici, le istituzioni accademiche possono ottenere insight approfonditi alla frontiera della ricerca, ad esempio nella genomica, nella simulazione dei sistemi complessi, nelle ricerche storiche.


In tal senso il Governo italiano avrà un ruolo cruciale nel fornire il supporto finanziario e la strategia necessari per guidare questa trasformazione. Programmi come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offrono opportunità per investimenti mirati nell’infrastruttura tecnologica e nella formazione del personale. Inoltre, la collaborazione tra università, industria e enti di ricerca può svolgere un ruolo chiave nel promuovere l’innovazione e l’adozione delle nuove tecnologie. I lavori del convegno hanno evidenziato che per essere protagonisti della transizione occorre agire su diversi fronti, fra i quali si segnalano: le università dovranno formare persone che siano in grado di modellare e utilizzare responsabilmente l’intelligenza artificiale generativa; il personale va reso consapevole delle enormi potenzialità che le nuove tecnologie offrono per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi; il superamento dei confini fra sistemi di governo, sistemi di amministrazione e sistemi tecnologici implica un ripensamento dei modelli organizzativi, che deve trovare quale interprete fondamentale la dirigenza universitaria; l’innovazione si conduce oggi più che ieri anche attraverso partnership fra gli operatori del mercato, sviluppatori delle tecnologie, e il management universitario che detiene la conoscenza dei processi gestionali; gli strumenti di comunicazione, di interazione e di integrazione stanno subendo un forte impatto che va accolto e governato.


“È più di una sfida quella che ci attende”, afferma il Presidente del CodAU, Alberto Scuttari: “La trasformazione digitale richiede il ripensamento delle competenze e dei processi all’interno delle organizzazioni ma allo stesso tempo richiede alle università di formare competenze e coscienza critica per essere essa stessa condotta e interpretata” ha concluso.