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Assemblea CoDAU, al centro il futuro della gestione universitaria

Assemblea CoDAU, al centro il futuro della gestione universitariaRoma, 23 gen. (askanews) – Alla Fondazione Marco Besso si è svolta l’Assemblea del CoDAU, l’ente che raggruppa i Direttori Generali di tutte le università italiane, un appuntamento cruciale per discutere le principali sfide e opportunità che interessano il sistema universitario. L’Assemblea è stata l’occasione per i Direttori Generali per un confronto sul ruolo dei finanziamenti pubblici, la semplificazione delle regole, la sostenibilità economica e il rilancio della ricerca attraverso le risorse del PNRR.


A margine dell’incontro Alberto Scuttari, Presidente del CoDAU, ha dichiarato:”Gestire le università significa affrontare vincoli e cogliere opportunità, adattandosi al contesto economico e normativo. Nonostante le difficoltà del passato, come il turnover limitato al 20% e il blocco degli stipendi, il nostro impegno non è mai venuto meno. Oggi possiamo contare su un Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) al massimo storico (+23% medio dal 2019, ma +5% in termini reali) e, è stato garantito un ulteriore aumento delle risorse per il 2025. Tuttavia, rimangono alcune criticità che devono essere affrontate per garantire un’efficace gestione delle università”. Nel dettaglio i lavori hanno evidenziato alcune esigenze: – una maggiore flessibilità finanziaria: l’incremento degli stipendi, dovuto anche alle assunzioni di giovani ricercatori grazie al PNRR, rende il bilancio degli atenei più rigido. È necessario rendere il finanziamento pubblico più flessibile, affinché le risorse possano essere allocate dove servono realmente; – una sostenibilità delle entrate da studenti: sebbene il numero di studenti sia aumentato, il tetto massimo delle entrate derivanti dalle tasse universitarie rimane fissato al 20% del FFO. Questo limite, pur nel rispetto del diritto allo studio, non è sostenibile nel lungo periodo; – un superamento dei limiti di cassa: gli Atenei non possono spendere interamente i finanziamenti statali a causa di rigidi limiti di cassa, che rappresentano un ostacolo significativo all’efficienza amministrativa e alla realizzazione di progetti strategici, occorrerà lavorare per il superamento di tali vincoli; – una valorizzazione della ricerca e delle collaborazioni: gli investimenti in ricerca, stimolati dal PNRR, hanno permesso agli atenei di rafforzare i rapporti con imprese e istituzioni. Questo sviluppo deve tradursi in una continuità di tali relazioni che consentono agli atenei di recuperare rilevanti risorse.


In conclusione il presidente Scuttari ha affermato: “il sistema delle regole attuali è troppo rigido e richiede una semplificazione mirata. Solo così potremo costruire un’università che sia realmente al passo con le esigenze di studenti, ricercatori e del Paese intero. Il CoDAU è pronto a dare il proprio contributo”. L’Assemblea CoDAU si è chiusa con l’impegno dei Direttori Generali ad implementare la proficua collaborazione con il MUR, le altre istituzioni locali e nazionali e le imprese per progetti orientati al futuro e all’innovazione, in particolare sui temi dell’Intelligenza Artificiale.

Università Parma, “Parole e musica per diritti infanzia e adolescenti”

Università Parma, “Parole e musica per diritti infanzia e adolescenti”Roma, 23 gen. (askanews) – All’Università di Parma “Parole e musica per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Nel titolo sta l’essenza del seminario in programma per giovedì 30 gennaio nell’Aula Magna della Sede centrale dell’Ateneo attraverso il quale il CIRS – Centro interdipartimentale di ricerca sociale “Diritti società e civiltà”, il corso di laurea in Servizio sociale e il corso di laurea magistrale in Programmazione e gestione dei servizi sociali dell’Università di Parma intendono celebrare in partnership con il Programma LEPS P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) – in un’unica data e con un unico evento – la Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo e la Giornata del rispetto.


L’evento è promosso in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’Università di Padova e con l’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna ed è strutturato in due parti. Nella prima sarà approfondita la prospettiva dei diritti per promuovere una maggiore consapevolezza tra gli adulti riguardo al benessere e al futuro di bambine, bambini, ragazze e ragazzi; nella seconda verrà realizzata una lettura scenica di alcuni articoli della “Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo” in dialogo con il coro di voci bianche del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. L’incontro si aprirà alle 16 con i saluti di Paola Milani, docente di Pedagogia sociale e di Pedagogia delle famiglie all’Università di Padova (collegata da remoto) e di Claudia Giudici, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, cui seguirà un’introduzione a cura della Direttrice del CIRS Chiara Scivoletto e della Presidente dei corsi di studio in Servizio sociale e in Programmazione e gestione dei servizi sociali Paola Torretta.


Quindi spazio alla prima parte del seminario con tre relatrici Unipr: Malaika Bianchi, docente di Diritto penale, Francesca Maci, ricercatrice in Servizio sociale, e Stefania Fucci, docente di Sociologia Generale. L’evento si concluderà con le letture a cura di Vincenzo Picone, regista e formatore teatrale della Compagnia Anellodebole, che sarà in dialogo con il coro delle voci bianche del Conservatorio “Arrigo Boito”, diretto da Ilaria Poldi con l’accompagnamento del pianista Francesco Melani.

Il Papa scrive a Congregazione San Vincenzo de’ Paoli per i 400 anni

Il Papa scrive a Congregazione San Vincenzo de’ Paoli per i 400 anniRoma, 21 gen. (askanews) – “Prego affinché questo significativo anniversario sia un’occasione di grande gioia e di rinnovata fedeltà alla concezione del discepolato missionario, fondato sull’imitazione dell’amore preferenziale di Cristo per i poveri”: Papa Francesco scrive un messaggio al Superiore Generale della Congregazione della Missione, padre Tomaž Mavric CM la sua vicinanza per il quarto centenario di vita della Congregazione fondata da San Vincenzo de’ Paoli il 17 aprile 1625.


San Vincenzo considerò comunque il 25 gennaio 1617 effettiva data della fondazione, in ricordo della consapevolezza maturata nel sentirsi chiamato a portare il Vangelo ai poveri. Papa Francesco nel messaggio, dopo aver ripercorso i primi passi della Congregazione della Missione di cui sottolinea oggi la crescita, riflette sull’eredità spirituale, sullo zelo apostolico e sulla cura pastorale che San Vincenzo de’ Paoli ha trasmesso alla Chiesa universale. Il Papa esprime l’auspicio che possano emergere i tratti salienti dell’azione del santo perché oggi come ieri ne possano beneficiare i giovani: “Spero che le celebrazioni del quarto centenario mettano in evidenza l’importanza della concezione di San Vincenzo del servizio a Cristo nei poveri per il rinnovamento della Chiesa del nostro tempo, nella sequela missionaria e nell’aiuto ai bisognosi e agli abbandonati nelle molte periferie del nostro mondo e ai margini di una cultura superficiale e “usa e getta”. Sono convinto che l’esempio di San Vincenzo possa ispirare in modo particolare i giovani, che con il loro entusiasmo, la loro generosità e la loro preoccupazione per la costruzione di un mondo migliore, sono chiamati a essere testimoni audaci e coraggiosi del Vangelo tra i loro coetanei e ovunque si trovino”.


Tanti e in tutti i continenti sono coloro che hanno fatto propria la spiritualità vincenziana e l’hanno vissuta eroicamente camminando sulle orme di San Vincenzo, come sottolinea il Santo Padre, “in quel “fuoco d’amore” che ardeva nel cuore del Figlio di Dio incarnato e che lo portò a identificarsi con i poveri e gli emarginati”. La Famiglia Vincenziana continua oggi ad avviare opere di carità, ad intraprendere nuove missioni e ad aiutare nella direzione spirituale, nella formazione del clero e del laicato come la Società di San Vincenzo de’ Paoli, fondata nel 1833 dal Beato Ozanam, “una straordinaria forza di bene al servizio dei poveri, con centinaia di migliaia di membri in tutto il mondo”. Il Papa ricorda due ulteriori fondazioni vincenziane: nel 1617 le “Confraternite della Carità” oggi note come Associazione Internazionale di Carità o Volontariato Vincenziano e, nel 1633 insieme a santa Luisa de Marillac, le “Figlie della Carità” che il Santo Padre definisce “una forma rivoluzionaria di comunità femminile” per quei tempi in cui le religiose vivevano nei monasteri mentre invece San Vincenzo volle indicare alle sue suore di uscire a curare i poveri e i malati per le strade di Parigi. Ancora oggi i figli spirituali di San Vincenzo manifestano una simile creatività con l’Alleanza della Famiglia Vincenziana con le persone senza fissa dimora, iniziativa internazionale nata sull’esempio di San Vincenzo che a Parigi nel 1643 costruì tredici case per i poveri, che ha l’obiettivo di fornire alloggi accessibili economicamente a persone senzatetto. Il Papa, impartendo la Benedizione Apostolica, conclude il messaggio citando San Vincenzo de’ Paoli: “Prego affinché, ispirati dal loro Fondatore, possano continuare a modellare la loro vita e il loro lavoro secondo l’esortazione all’umiltà e allo zelo apostolico che egli rivolse ai primi membri della Congregazione: “Coraggio dunque, fratelli, dedichiamoci con rinnovato amore al servizio dei poveri, cerchiamo anzi i più miserabili e più abbandonati. Riconosciamo dinanzi a Dio che sono essi i nostri signori e padroni, e che non siamo degni di prestare loro i nostri umili servizi”.

Lega del Filo d’Oro, al via corsi formazione per diventare volontari

Lega del Filo d’Oro, al via corsi formazione per diventare volontariRoma, 20 gen. (askanews) – Una risorsa fondamentale su cui utenti, famiglie e l’intera Fondazione possono sempre contare: sono i volontari della Lega del Filo d’Oro, “cuore pulsante” dell’Ente e parte integrate di quel filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno. Per acquisire le competenze necessarie, dal 1° febbraio ripartono in tutti i Centri e Sedi Territoriali della Fondazione presenti sul territorio nazionale i corsi base di formazione per i nuovi volontari 2025. C’è tempo fino al 28 gennaio per presentare la domanda di partecipazione ai corsi, che sono completamente gratuiti e permetteranno agli aspiranti volontari di conoscere gli utenti, imparando a relazionarsi con loro, per comprenderne i bisogni, comunicare e supportarli nell’orientamento e nella mobilità.


“I volontari rappresentano una risorsa insostituibile e un pilastro fondamentale per tutte le attività che la Lega del Filo d’Oro porta avanti nei Centri e Sedi Territoriali presenti sul territorio nazionale – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro – Ogni volontario, con il proprio impegno, non solo contribuisce concretamente all’inclusione delle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale, ma costruisce anche un ponte di relazioni umane autentiche e arricchenti. Diventare volontario della Lega del Filo d’Oro significa intraprendere una straordinaria esperienza che arricchisce e cambia la vita di chi decide di donare parte del proprio tempo per stare vicino a chi non vede e non sente”. Alla Lega del Filo d’Oro, la formazione dei volontari rappresenta un elemento fondamentale per garantire un supporto efficace e qualificato alle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale: generare competenza attraverso la formazione dei volontari significa infatti avere a disposizione persone in grado di approcciarsi in maniera corretta ed efficace al complesso mondo delle pluridisabilità. Negli scorsi mesi, molti volontari della Fondazione hanno potuto vivere una serie di esperienze uniche e immersive, attraverso “visite al buio” presso musei e siti culturali di rilevanza nazionale. Queste iniziative sono state pensate per approfondire in particolare le tecniche di orientamento e mobilità, favorendo una comprensione più profonda delle sfide affrontate quotidianamente dalle persone sordocieche.


“AMICI SPECIALI” 2025 – I corsi base dedicati ai nuovi volontari si terranno contemporaneamente presso le sedi della Lega del Filo d’Oro di Novara, Lesmo (MB), Padova, Modena, Pisa, Osimo (AN), Roma, Napoli, Molfetta (BA), Termini Imerese (PA) e San Benedetto dei Marsi (AQ). I corsi saranno articolati in una serie di lezioni teoriche online e in presenza, tenute da professionisti della Fondazione e, attraverso attività pratiche con gli utenti della “Lega”, i partecipanti verranno affiancati da volontari già esperti e operatori delle varie sedi. Gli appuntamenti online si terranno sabato 1 e 8 febbraio e mercoledì 5 e 12 febbraio. Le date e gli orari degli appuntamenti in presenza variano a seconda delle Sedi e sono consultabili sul sito. Le iscrizioni sono aperte fino al 28 gennaio 2025. Per maggiori informazioni www.legadelfilodoro.it. L’IMPORTANZA DEI VOLONTARI PER LA LEGA DEL FILO D’ORO – I volontari rappresentano una componente fondamentale della Lega del Filo d’Oro sin dalla sua costituzione: l’Ente nacque infatti 60 anni fa proprio da un piccolo gruppo di volontari, che decisero di dar vita ad un’organizzazione che potesse rappresentare il “filo aureo della buona amicizia” per aprire al mondo la condizione delle persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. Da allora, il loro impegno costituisce un pilastro imprescindibile della Fondazione: affermano i valori della solidarietà, della gratuità e della partecipazione e, con la loro preziosa disponibilità, supportano le persone sordocieche nel vivere momenti di socialità, fare nuove esperienze e relazionarsi con ciò che li circonda, svolgendo il ruolo di guida, di intermediari con il mondo esterno e di punto di accesso alle informazioni. Oltre che al volontariato diretto, il cui servizio è prestato a stretto contatto con la persona sordocieca e pluriminorata psicosensoriale, alla Lega del Filo d’Oro si dà ampio spazio al volontariato indiretto, attraverso eventi promozionali di sensibilizzazione e raccolta fondi, trasporti, attività e servizi complementari. Nel 2024, sono stati 662 i volontari attivi della Fondazione: il loro straordinario impegno gioca un ruolo cruciale nella promozione della mission della Fondazione, favorendo l’inclusione sociale dei suoi ospiti e utenti.


I CORSI DI FORMAZIONE – Oltre a fornire informazioni sulla Fondazione, i corsi si incentrano prevalentemente sul trasmettere le conoscenze necessarie a rispondere ai bisogni specifici di chi non vede e non sente e a relazionarsi con loro. Durante i corsi i volontari apprenderanno i vari sistemi di comunicazione e come essere di supporto nell’orientamento e nella mobilità. Un percorso determinante non solo per chi farà volontariato diretto e andrà ad occuparsi degli utenti, ma anche per chi si farà portavoce della Lega del Filo d’Oro attraverso attività di promozione e raccolta fondi. Ai volontari è richiesta la disponibilità a svolgere un servizio con cadenza settimanale o quindicinale: la costanza è fondamentale soprattutto nel volontariato diretto, per conoscersi e creare relazioni significative.

Giubileo, mostra “Comunicare la speranza un’altra informazione è possibile”

Giubileo, mostra “Comunicare la speranza un’altra informazione è possibile”Roma, 17 gen. (askanews) – “Gli obiettivi del giornalismo sono due: proteggere la democrazia e aiutare le persone ad affrontare la quotidianità. Le inchieste sono importanti, ma anche la proposta di soluzioni a ciò che non funziona”. Questa splendida frase che riassume in poche parole il senso del giornalismo, specie in tempi in cui il quotidiano è così funestato da terribili eventi in ogni latitudine, è il mantra di Styli Charalambous, co-fondatore del sudafricano Daily Maverick, una testata avviata nel 2009 da una start-up di cinque persone (oggi diventate più di cento), che sta avendo un grande successo.


Ragionando su questi temi, nell’occasione dell’apertura dell’Anno Santo il cui motto recita “Pellegrini di speranza”, i giornalisti Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini, si sono interrogati su come il giornalismo, al di là della giusta denuncia, possa anche comunicare fiducia, attesa di un futuro migliore, e su cosa abbia da dire il Giubileo appena cominciato al mondo dei comunicatori e dei media. Da queste domande è nata l’idea della mostra “Comunicare la speranza. un’altra informazione è possibile”, un’iniziativa promossa dalla Società San Paolo e dalle Figlie di San Paolo con il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione e del Dicastero per la Comunicazione, e affidata per la realizzazione all’agenzia Mediacor, sotto la regia di Paolo Pellegrini e Simona Borello. La mostra verrà esposta per la prima volta nell’ingresso dell’Aula Nervi in Vaticano il 25 gennaio prossimo, in occasione del Giubileo del Mondo della Comunicazione. Una seconda copia sarà da subito esposta presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli, centro significativo per gli Istituti della Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo, per poi diventare itinerante nei mesi successivi (sarà anche possibile prenotarla per iniziative presso istituzioni, centri culturali, parrocchie e realtà associative). L’iniziativa vede anche il patrocinio di COPERCOM (Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione), FESMI (Federazione Stampa Missionaria Italiana), FISC (Federazioni Italiana Settimanali Cattolici), associazione METER, UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) e WeCa (Associazione WebCattolici Italiani).


In 24 agili pannelli presentati con una grafica accattivante, la mostra lancia agli operatori della comunicazione, sulla scorta degli inviti di Papa Francesco, un forte appello alla corresponsabilità. La mostra – fruibile in più lingue, tramite un apposito QRcode – chiede a ciascuno di ripensare al proprio ruolo a servizio della collettività, così da rinsaldare la dimensione civile della professione del comunicatore, a maggior ragione se si rifà ai valori cristiani. I pannelli sono pieni di dati, notizie, storie, statistiche aggiornate. Tra i molti spunti interessanti che emergono scorrendoli, c’è quanto segnala il Digital News Report, lo studio più autorevole sull’andamento dei media e dell’informazione condotto annualmente dal Reuters Institute for the Study of Journalism. L’edizione 2024 ci restituisce un panorama in profonda trasformazione in cui si delineano alcuni trend: la sensazione in molti utenti di un eccesso di informazione, difficile da gestire; l’insistenza sulle bad news da parte dei media e un problema di credibilità degli operatori dell’informazione. Il tutto provoca l’inquietante fenomeno noto come “news avoidance” l’allontanamento dall’informazione da parte di un segmento crescente di pubblico, un dato che presenta preoccupanti ripercussioni in ordine alla qualità della democrazia.


La mostra cerca di far luce sui motivi di disaffezione del pubblico verso le news e nel contempo punta a evidenziare altri modelli possibili di comunicazione positiva. Dà voce ai tanti esempi di figure di giornalisti e giornaliste del lontano e vicino passato, noti o meno, che si sono distinti come testimoni credibili, a volte a prezzo della vita, per la loro passione per la verità e per la ricerca instancabile della giustizia – da Walter Tobagi a Ilaria Alpi, da James Foley a Maria Ressa- così come a esperienze e figure in grado di esaltare un giornalismo costruttivo. Comunicatori che, al di là di appartenenze, fedi, orientamenti e provenienze geografiche, sono capaci di diffondere speranza grazie a un giornalismo orientato alla ricerca di soluzioni, non solo concentrato sulla denuncia di ciò che non funziona. “Per partecipare pienamente alla celebrazione del Giubileo del Mondo della Comunicazione – afferma l’equipe di lavoro della Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo – i nostri Istituti si sono uniti per realizzare alcune iniziative tra cui questa Mostra itinerante che intende mettere in evidenza l’attualità del tema del Giubileo – Pellegrini di Speranza -. È un nostro contributo per sottolineare l’importanza teologica e pratica della speranza nell’affrontare le crisi contemporanee. La Mostra itinerante cerca di dare risalto all’impegno di tanti che hanno vissuto i valori della professione giornalistica, anche a costo della vita, diventando agenti attivi di speranza, incarnando la misericordia e la giustizia nel loro importante servizio di informazione alla società e alimentandone la coscienza etica”.


Il percorso si conclude con la riscoperta della feconda eredità di don Giacomo Alberione e suor Tecla Merlo, fondatori e ispiratori profetici nel loro tempo, figure il cui messaggio merita di essere riletto e riproposto anche oggi. “L’impegno per una comunicazione di speranza – dichiarano i due giornalisti Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini autori dei testi – è una passione che supera il confine tra credenti e non credenti. È passione civica per la ricerca della verità, per la difesa convinta della democrazia: proprio per questo è un giornalismo in piedi, onesto, imparziale, capace di accompagnare al futuro perché in grado di distinguere con autorevolezza i fatti dai commenti. Con questa chiave di lettura abbiamo proposto alcuni testimoni del secolo scorso e del tempo presente che hanno provato a vivere e testimoniare questi valori». Le iniziative paoline del Giubileo continueranno a partire dal pomeriggio di sabato 25 gennaio alle ore 15.00 presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola, in uno dei panel ufficiali della giornata. Il convegno intitolato “Dalla competizione alla collaborazione: new media come vettori di speranza per i giovani in un mondo conflittuale”, si soffermerà in particolare sui nuovi media, sul loro futuro e sulla loro influenza nella società attuale. Moderati dal direttore di Famiglia Cristiana don Stefano Stimamiglio, si alterneranno a parlare il prof. Andrea Casavecchia del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre; Rosario Carello, Giornalista Rai; Franco Vaccari Fondatore e presidente di Rondine – Cittadella della Pace; Suor Bruna Fregni Consigliera generale delle Figlie di San Paolo; Ivano Zoppi Segretario generale di Fondazione Carolina e Orsola Vetri Giornalista di Famiglia Cristiana.

Emergenza freddo, Cri consegna coperte di Sheep Italia a senzatetto

Emergenza freddo, Cri consegna coperte di Sheep Italia a senzatettoMilano, 17 gen. (askanews) – Quest’anno sono 1.284 le coperte fatte a maglia o all’uncinetto in Italia e all’estero dai volontari di Sheep Italia e inviate a 16 Comitati della Croce Rossa Italiana su tutto il territorio nazionale per la distribuzione ai senzatetto. Dallo scorso novembre sono state distribuite a Roma, Palermo, Modena, Rimini, Padova, Genova, Bresso, Torino, Susa, Napoli Firenze, Empoli, Milano, durante i giri nei quali i volontari della Cri portano anche cure, sollievo e ascolto.


L’ultima distribuzione del progetto di collaborazione, che va avanti da ormai tre anni, avverrà questo sabato 18 gennaio a Bagno a Ripoli (Fi). Dal 2023, Cri e Sheep Italia collaborano per far sì che un po’ di calore possa arrivare alle persone meno fortunate che passano le notti all’aperto nelle nostre città. Le Unità di Strada della Cri si occupano di assistere, tutto l’anno, le persone senza dimora, ma è durante la stagione fredda, quando il termometro scende, che l’attività dei volontari della Croce Rossa per aiutare chi dorme all’addiaccio si intensifica.

Università Parma, seminario dedicato ad ambienti audiovisivi

Università Parma, seminario dedicato ad ambienti audiovisiviRoma, 16 gen. (askanews) – All’Università di Parma un evento dedicato agli ambienti audiovisivi. Si tratta del seminario Audiovisual environments: appunti per un lemmario, in programma per lunedì 20 e martedì 21 gennaio al CAPAS (Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo) dell’Ateneo.


La “due-giorni”, a cura di Miriam De Rosa (Università Ca’ Foscari), Barbara Grespi (Università di Milano) e Jennifer Malvezzi (Università di Parma) con il patrocinio della Consulta Universitaria del Cinema, prenderà il via il 20 gennaio alle 10.30 nell’Aula Polifunzionale di vicolo Grossardi 4 con i saluti istituzionali di Sara Martin, Direttrice del CAPAS e di Paolo Russo, Coordinatore dell’Unità Arte, musica e spettacolo del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali (DUSIC). Oltre agli interventi di studiose e studiosi, l’evento vedrà la partecipazione di artisti che operano nel campo delle expanded arts, quali il duo artistico MASBEDO, Michele Sambin, Martina Reggiani (fuse*) e Joris Jaccarino (Bepart – The Public Imagination Movement).


Il seminario è organizzato nell’ambito del gruppo di lavoro “Cinema espanso e videoarte” della Consulta Universitaria di Cinema e si propone di rilanciare il concetto di expanded cinema (VanDerBeek 1966, Youngblood 1970) aggiornandolo alle pratiche contemporanee, verso un’esperienza audiovisiva intermediale ibrida e sfrangiata. Nell’ambito della “due-giorni”, il 20 gennaio alle 21 il Cinema d’Azeglio ospiterà la proiezione di Più della vita (Raffaella Rivi, 2019), introdotto dall’artista protagonista del film Michele Sambin e da Jennifer Malvezzi.

Gli italiani e le bevande: più acqua, meno zuccherate e alcolici

Gli italiani e le bevande: più acqua, meno zuccherate e alcoliciMilano, 16 gen. (askanews) – Un’indagine dell’Osservatorio Nestlé ha analizzato i comportamenti degli italiani in relazione al consumo di liquidi durante l’ultimo anno. Dai dati emergono importanti trend sui cambiamenti nelle abitudini legate all’idratazione e all’assunzione di diverse bevande che riflettono una tendenza globale verso un’idratazione maggiormente consapevole di tutte le generazioni.


Ma cosa beviamo di più? Soprattutto acqua, che si conferma la protagonista nell’idratazione, con un aumento di consumo dichiarato dal 57,4% degli intervistati. Questo trend è particolarmente marcato tra i giovani dai 18 ai 34 anni (59,3%) e tra le donne (58,8%). A livello regionale, le percentuali più alte si registrano al Sud Italia (65,9%), seguito dal Nord Est (60,9%). Bene anche tisane e infusi: le bevande calde beneficiano anch’esse del trend più salutistico degli italiani nell’ultimo anno, con un incremento di consumo segnalato del 24,3%. Questo trend è più evidente tra gli over 55 e curiosamente negli under 35. Succhi e spremute hanno visto un aumento del consumo per il 18,7% degli intervistati, con un trend particolarmente marcato tra le fasce d’età più giovani. A essere bevute meno sono invece le bevande zuccherate e gassate: il 39% degli intervistati dichiara di aver ridotto il consumo di bevande zuccherate, un segnale positivo verso scelte più salutari.


In calo anche le bevande energetiche: Il consumo di queste bevande è diminuito per il 22,5% degli italiani, sono soprattutto le donne ad aver ridotto questo tipo di bevande. La riduzione più drastica riguarda però i superalcolici, con un calo di consumo per il 43,7% degli intervistati. Anche vino e birra subiscono una contrazione, rispettivamente del 34% e del 29%. A distinguersi per una riduzione più marcata degli alcolici rispetto agli uomini sono le donne. I dati emersi dall’indagine, condotta su più di 1.000 persone, suggeriscono di vivere il Dry January come un’occasione per riflettere sulle proprie abitudini rispetto all’idratazione, e sull’importanza di compiere scelte consapevoli per il nostro benessere quotidiano con un’attenzione crescente verso scelte salutari.


“Sembrerebbe che gli italiani abbiano adottato abitudini più sane – ha commentato Giuseppe Fatati, direttore scientifico dell’Osservatorio Nestlé e presidente di Italian Obesity Network – e oltre all’aumento del consumo di frutta, verdura e legumi trovo positivo che si tenda a bere più acqua e tisane rispetto a qualche anno fa, piuttosto che bevande alcoliche o zuccherate”.

”Vedere e gustare”, meditazione ignaziana in un disegno interiore

”Vedere e gustare”, meditazione ignaziana in un disegno interioreRoma, 16 gen. (askanews) – Dopo tre anni di fortunata collaborazione come attività del Festival del Disegno Fabriano, “Vedere e Gustare”, laboratorio di disegno dal vero e meditazione da domenica prossima diventa un progetto indipendente e continuativo con cinque appuntamenti fino a maggio, per seguire gli insegnamenti di Ignazio di Loyola e farsi ispirare nella meditazione e nel viaggio interiore dalla bellezza delle chiese gesuitiche e dal disegno, come esercizio di preghiera.


“Vedere e Gustare” è un progetto di Itinerari Ignaziani del CIS (Centro Ignaziano di Spiritualità) che con la collaborazione di Pietre Vive, e delle Rettorie delle chiese gesuitiche di Roma apre al pellegrino la possibilità di una sosta di meditazione e preghiera, in luoghi di bellezza spirituale come alcune chiese gesuitiche romane, (la chiesa del SS. Nome di Gesù, Sant’Ignazio, Sant’Andrea al Quirinale, Santo Stefano Rotondo) seguendo le indicazioni di un maestro del discernimento come sant’Ignazio di Loyola che sottolineava l’importanza del luogo e dell’esperienza corporea come aiuto, per dare inizio ad una preghiera interiore più viva mettendo in gioco i sensi: ascoltando, sentendo, vedendo e annusando ed essendo immersi in uno spazio di bellezza che parla dello Spirito. “Vedere e Gustare” rende l’esperienza della meditazione interiore più attiva, grazie alla bellezza artistica e architettonica delle chiese gesuitiche e al disegno personale che per ogni partecipante, diventa esercizio di preghiera e di esperienza corporea e spirituale.


“Dopo tante richieste, siamo riusciti a dare una continuità ed una indipendenza a questo progetto – spiega Francesca Giani, coordinatrice di Itinerari Ignaziani – e siamo entusiasti perché davvero i partecipanti alle precedenti edizioni, ci hanno mostrato molta gratitudine nelle condivisioni e ci siamo accorti che questo tipo di meditazione, utile per tutti – credenti e non credenti – è davvero attiva e feconda. Le persone che hanno partecipato sono state toccate dalla bellezza che trapela da queste chiese che sono un patrimonio culturale e artistico, oltre che spirituale, e in tanti ci hanno testimoniato che questa modalità di meditazione è stata intima e sorprendente. Per questo ci siamo impegnati a rendere il progetto autonomo e speriamo di poter dare ulteriore continuità per offrire questa diversa modalità di incontro con la meditazione spirituale e il Vangelo. L’importante non è il risultato, il disegno in sé, che è una pratica proposta a tutti, ma il fatto che il disegno costringe a osservare, a porsi in relazione a qualcosa e entrare in contatto con la propria interiorità e spiritualità. Le persone scelgono un soggetto, un luogo, suggerito per esempio dal nome di Gesù. Ci si ferma, si chiede una grazia, si contempla il tema, si fa il disegno e si conclude con un momento di condivisione libera. Sebbene con diversa modalità è proposta la stessa meditazione degli esercizi spirituali”. Negli Esercizi Spirituali Ignazio chiede all’esercitante di trovare un luogo adeguato dove svolgere la preghiera e di comporre con l’immaginazione e i sensi il luogo dove è ambientata la contemplazione. La composizione di luogo ha un’importanza fondamentale nel sentire, comprendere e gustare i misteri proposti e anche per assumere delle scelte. L’immaginazione, attraverso cui costruire scenari, e lo spazio stesso, in cui ci troviamo, hanno un valore spirituale che accompagna e aiuta a sanare l’animo di chi si pone in meditazione.


Ogni appuntamento di “Vedere e Gustare” in una chiesa gesuitica, inizia con una breve introduzione a cura di Pietre vive per la conoscenza storico, artistica teologica e spirituale della chiesa. Poi il gesuita Diego Pelaez SJ di Itinerari Ignaziani proporre la meditazione personale secondo la trasposizione del metodo degli esercizi spirituali nel disegno dal vero come meditazione per poi regalare tutto il tempo al disegno senza limiti di tecnica, con la finalità di porre il partecipante in contatto con la propria interiorità. Il momento finale dopo il disegno come esercizio di meditazione, è quello della libera condivisione di ciò che è emerso. Il primo appuntamento di “Vedere e Gustare” è in programma domenica 19 gennaio presso la chiesa del SS. Nome di Gesù in piazza del Gesù a Roma dalle ore 16,30 alle 18,30. Per partecipare è indispensabile la prenotazione scrivendo a info.itinerari.ignaziani@gmail.com


Gli altri appuntamenti sono previsti per il 1 febbraio, il 16 marzo a Santo Stefano Rotondo , il 13 aprile a Santo Stefano Rotondo e il 31 maggio alla chiesa del SS. Nome di Gesù.

Torino, da Intesa Sanpaolo raccolta fondi per Collegio Valentino

Torino, da Intesa Sanpaolo raccolta fondi per Collegio ValentinoMilano, 15 gen. (askanews) – Sono partiti in questi giorni i lavori per l’ampliamento della Sezione Valentino del Collegio Einaudi. L’intervento di riqualificazione è un ulteriore tassello all’importante progetto della Fondazione Collegio Universitario Einaudi, volto a ingrandire e rendere ancora più efficienti, moderne e confortevoli le proprie 5 sedi torinesi, al fine di ospitare e supportare nella formazione un numero sempre maggiore di studenti meritevoli, che scelgono Torino per intraprendere la propria carriera universitaria.


Tra i sostenitori anche Intesa Sanpaolo con il progetto “Spazio al merito”, selezionato nell’ambito del Programma Formula della Banca, in collaborazione con CESVI. Sulla piattaforma di crowdfunding ForFunding è stata attivata una raccolta fondi aperta a tutti, con l’obiettivo di raccogliere 100.000 euro entro il 30 aprile per contribuire alla riqualificazione degli spazi. In particolare, saranno finanziate sei nuove camere per un totale di 12 posti di studio e una sala studio, che verrà denominata “Ala Formula”. Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, spiega: “Il Progetto Formula rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra profit e non profit, dimostrando come unire le forze possa generare valore concreto per il territorio in modo mirato ed efficace. Questo approccio promuove solidarietà e senso di comunità, offrendo a tutti la possibilità di partecipare, anche con piccole donazioni, e di fare la differenza. Gli effetti sono tangibili: solo in Piemonte il programma Formula ha sostenuto fino ad oggi 20 progetti, per un totale di oltre 2 milioni di euro raccolti”.