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Clima, nasce Il Mondo Che VogliAmo sui cambiamenti climatici

Clima, nasce Il Mondo Che VogliAmo sui cambiamenti climaticiRoma, 28 feb. (askanews) – Nasce Il Mondo Che VogliAmo APS ETS, un’associazione di promozione sociale ed ente del terzo settore dedicata alla tutela dell’ambiente e alla sensibilizzazione verso uno sviluppo sostenibile.


L’associazione – guidata da 13 fondatori – nasce dall’esigenza di affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo, promuovendo azioni concrete e campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini. “Il Mondo Che VogliAmo” ha l’obiettivo di creare una rete di persone e organizzazioni unite dalla passione per l’ambiente, per promuovere pratiche sostenibili e soluzioni innovative contro il degrado ambientale. Fondata secondo il Codice del Terzo Settore, il “Il Mondo Che VogliAmo” si impegna a perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.  La sede di Sesto San Giovanni, è disponibile e strutturata per essere un punto di riferimento aperto a chiunque desideri contribuire a questo progetto di cambiamento, sia a livello locale che nazionale. “Il Mondo Che VogliAmo”esiste grazie a cittadini, enti e organizzazioni che hanno contribuito, e continuano a farlo, a trasformare le battaglie e gli ideali dell’associazione in realtà.


Afferma il Presidente Paolo Michielin: “È un progetto nato dall’esigenza di offrire un contributo educativo, formativo, culturale, pratico e teorico sul tema dei cambiamenti climatici e la conseguente necessità di individuare percorsi e strumenti utili per dare “energia” al corpo, all’anima e a tutte le attività che ci permettono di mantenere le nostre famiglie e le nostre imprese. Educazione ambientale, progetti di conservazione, realizzazione di iniziative pratiche per la tutela della biodiversità e la preservazione degli ecosistemi, sono alcuni dei temi che l’associazione intende promuovere e realizzare in collaborazione con enti, associazioni e istituzioni del territorio. Il progetto è basato principalmente sulla ricerca: storia, astronomia, astrofisica, chimica, biologia, anatomia, economia, informatica e Intelligenza Artificiale nella sua componente Etica. Il tutto è ispirato dalla nostra Intelligenza Autentica.” Dal 14 al 16 marzo “Il Mondo Che VogliAmo” sarà presente con uno stand a Fa’ la cosa giusta, la più grande fiera italiana dedicata al biologico, moda critica, mobilità sostenibile, turismo responsabile (Fiera Milano Rho). A ridosso dell’estate l’associazione avvierà un’iniziativa volta a portare nelle scuole italiane una mostra incentrata sui cambiamenti climatici.

Rapporto Pefc 2025: record per sostenibilità forestale in Italia

Rapporto Pefc 2025: record per sostenibilità forestale in ItaliaRoma, 27 feb. (askanews) – Un traguardo significativo per l’ecosistema della certificazione forestale: il 2024 ha registrato il maggior numero da sempre di nuove aziende certificate in un solo anno, confermando la validità del sistema di certificazione PEFC in particolare per le piccole e medie imprese. Gli ettari di foreste e piantagioni gestite in maniera sostenibile in Italia nel 2024 sono saliti a quota 1.061.059,26 con un incremento del +8,2% rispetto all’anno precedente. Questi i dati emersi dal Rapporto Annuale del PEFC Italia, ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, che evidenziano anche l’importante aumento di aziende che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia PEFC, cioè la certificazione che garantisce la tracciabilità del materiale, dal bosco al consumatore finale. Sono infatti 236 le nuove certificazioni che, sommate a quelle degli anni precedenti, raggiungono un totale di 1.585, registrando un +16,8% rispetto al 2023. Attualmente sono 14 le regioni italiane con almeno una foresta certificata, con il Trentino Alto Adige che si posiziona in cima alla classifica per la vastità di superficie certificata.


“Il risultato di quest’anno è straordinario e dimostra come la certificazione PEFC stia diventando un elemento chiave per le aziende italiane orientate a perseguire pratiche sostenibili e obiettivi di responsabilità sociale d’impresa. Questo è un percorso fondamentale per trasformare processi produttivi e organizzativi”, spiega Marco Bussone, presidente di PEFC Italia. “La spinta verso la sostenibilità è alimentata anche dalle politiche pubbliche e dai criteri ESG, sempre più rilevanti per le aziende che desiderano accedere a fondi agevolati. La crescente consapevolezza dei consumatori sta cambiando il modo in cui le aziende operano, portando a filiere più virtuose e responsabili, nel quadro di Green Community che diventano percorsi decisivi per interpretare crisi ecologica e demografica”, aggiunge. A livello territoriale, il Trentino Alto Adige si conferma al primo posto per superficie forestale certificata con 598.463,29 ettari, seguito dal Friuli-Venezia Giulia con 98.570,46 ettari e dal Piemonte con 86.847,97 ettari. Il Veneto e la Lombardia continuano a contribuire in modo significativo alla crescita della superficie certificata con, rispettivamente, 79.981,19 e 79.084,31 ettari. Crescita tangibile anche per la Toscana, che raggiunge i 51.926,77 ettari, e per Emilia Romagna e Marche che contano rispettivamente 27.855,07 e 14.610,05 ettari. Invariata la situazione di Lazio (10.498,30 ettari), Basilicata (4.082,18 ettari) e Abruzzo (237,77 ettari), mentre registrano una lieve crescita Liguria (5.931,84 ettari), Umbria (2.486,13 ettari) e Calabria (483,92).


Per quanto riguarda i servizi ecosistemici da foreste certificate, sono 15 le nuove attestazioni rilasciate, di cui 14 riguardanti il servizio ecosistemico del carbonio e 1 per la biodiversità. Attualmente, PEFC Italia conta 35 certificati di servizi ecosistemici, con un coinvolgimento di 27.856 ettari, a dimostrazione della sempre più crescente attenzione verso la tutela della biodiversità, la promozione del turismo e del benessere forestale e dei benefici ecosistemici. Numerosi sono stati i progetti di finanziamento da parte di aziende produttive italiane a favore della promozione e tutela dei benefici ecosistemici forestali. Tra questi, il supporto da parte di Carte d’Or a favore della certificazione della biodiversità dell’area del Cansiglio, gestita da Veneto Agricoltura. La certificazione di Catena di Custodia PEFC nel 2024: +16,8% rispetto al 2023. Per quanto riguarda la certificazione di catena di custodia (o CoC, dall’inglese Chain of Custody), sono 236 le nuove aziende ad aver ottenuto la certificazione PEFC lo scorso anno, ovvero un +16,8% rispetto all’anno precedente, passando dalle 1.403 aziende certificate del 2023 alle 1.585 del 2024. È in assoluto l’anno con il maggior numero di nuove aziende e di conseguenza con l’incremento in percentuale più alto di sempre. Il Veneto si conferma capolista per numero di aziende certificate (326), seguito dalla Lombardia (263) e dal Trentino Alto Adige (234). Il Piemonte ha invece registrato il maggior numero di nuove aziende (+70), seguito dalla Lombardia (+52) e dal Trentino Alto Adige (+42). Nel Centro-Sud, la Toscana guida con 87 aziende (+23).


L’edilizia e il packaging in legno si affermano come settori trainanti, con una crescita di rilievo nelle categorie della pannellistica, segheria e legno lamellare. Una caratteristica peculiare della certificazione PEFC è la certificazione di gruppo di produttori, indubbiamente un vantaggio a favore delle piccole aziende che possono dunque accedervi “unendo le forze”. Nel 2024, il 53,4% delle nuove aziende ha aderito a questa modalità, sottolineando l’attenzione di PEFC verso i piccoli proprietari forestali e le PMI. Sono 1.585 le aziende certificate nel 2024, suddivise in 37 categorie su cui primeggiano pannelli (+26,6%), segherie (+16%) e legno lamellare (+28,7%), con significativi incrementi anche in carpenteria (+43%), pavimenti (+40%) e infissi (+71%). “L’aumento delle certificazioni PEFC non è solo un numero ma piuttosto il segno tangibile di un cambiamento culturale in direzione della sostenibilità e della trasparenza delle filiere di approvvigionamento”, aggiunge Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia.


“In un momento storico in cui la crisi climatica è al centro del dibattito globale, la certificazione PEFC rappresenta un impegno concreto per il futuro del nostro patrimonio forestale, per la sua gestione al fine di una mitigazione degli estremi climatici e per il benessere della società”, conclude.

Campagna ASviS-Pubblicità Progresso per promuovere cultura sostenibilità

Campagna ASviS-Pubblicità Progresso per promuovere cultura sostenibilitàRoma, 21 feb. (askanews) – Presentata oggi la campagna di comunicazione “Diritto al Futuro” promossa dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e realizzata da Fondazione Pubblicità Progresso per far conoscere la riforma approvata nel 2022 che ha introdotto, tra i principi fondamentali della Costituzione, la “tutela di ambiente, biodiversità ed ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni”, un concetto strettamente connesso a quello di sviluppo sostenibile.


La campagna è stata presentata presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma Ennio Morricone nel corso di un evento pubblico al quale sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Casellati, e il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, che ha dialogato con i giovani di scuole e università sul valore generativo della Costituzione. Nel corso dell’appuntamento è stato anche presentato lo studio “Il clima in Costituzione”, realizzato da ECCO e ASviS, sulle implicazioni della riforma costituzionale per la definizione delle politiche pubbliche. In tale occasione sono state anche aperte le candidature per partecipare al prossimo Festival dello Sviluppo Sostenibile, in programma a maggio. “L’inserimento dello sviluppo sostenibile nella Costituzione sembrava un’utopia quando lo proponemmo nel 2016, in occasione della presentazione ufficiale dell’ASviS presso la Camera dei Deputati – afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. – Con la storica riforma degli articoli 9 e 41, la tutela dell’ambiente anche nell’interesse delle future generazioni e l’incompatibilità tra attività economica e danni all’ambiente e alla salute, concetti alla base dello sviluppo sostenibile, sono sanciti nella Carta costituzionale. La riforma richiede un profondo cambiamento nei comportamenti privati e nelle politiche pubbliche: la campagna ‘Diritto al Futuro’ e lo studio ‘Il Clima in Costituzione’ indicano cosa fare per passare dalla teoria alla pratica. Dopo la riforma, votata all’unanimità da tutte le forze politiche, ogni nuova legge dovrebbe essere accompagnata da una sua valutazione d’impatto intergenerazionale, come previsto dal Disegno di legge all’attenzione del Parlamento, che va approvato il prima possibile. La sostenibilità non è una moda, né può essere un pio desiderio di alcuni, ma deve essere l’impegno di tutti, per assicurare un futuro di benessere alla generazione attuale e a quelle future”.


“Dalla sua nascita Pubblicità Progresso ha posto la tutela dell’ambiente al centro delle proprie campagne di sensibilizzazione sociale – dichiara il Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, Andrea Farinet. – La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana rappresenta una svolta, dal punto di vista valoriale e culturale, sulla quale è necessario diffondere maggior consapevolezza. La campagna ‘Diritto al Futuro’ ha l’obiettivo di sviluppare la sensibilità sociale su questi temi e favorire comportamenti coerenti per mettere in pratica questa evoluzione. Stiamo lavorando, anche con l’ASviS, per condividere un manifesto comune con il mondo della comunicazione affinché l’impegno per accelerare la transizione verso lo sviluppo sostenibile si rafforzi, a ogni livello, permettendo all’Italia di affrontare con lungimiranza le crisi climatiche e ambientali e l’aumento delle disuguaglianze, guardando al futuro”. La campagna di comunicazione “Diritto al Futuro”, realizzata da Fondazione Pubblicità Progresso in collaborazione con ASviS, intende sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza della riforma costituzionale del 2022, ponendo l’attenzione non solo sulla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, ma soprattutto sul concetto di “giustizia tra generazioni”, elemento fondante dello sviluppo sostenibile come definito nell’Agenda 2030 dell’Onu, sottoscritta dall’Italia nel 2015. La campagna realizzata grazie a Mission to Heart, agenzia del Gruppo SG Company, con il supporto e il coordinamento di UNA (Aziende della Comunicazione Unite) sarà diffusa a partire dal 22 febbraio sui canali: Rai, Mediaset, SKY, Warner Bros. Discovery Italia e Tv di Stato di San Marino.


Lo studio “Il Clima in Costituzione”, realizzato da Fondazione ECCO think tank e ASviS, approfondisce le implicazioni della riforma costituzionale per la definizione delle politiche pubbliche, attraverso un percorso di approfondimento delle relazioni tra i nuovi principi, gli altri diritti fondamentali sanciti dalla Carta costituzionale, e l’urgenza degli interventi per la decarbonizzazione. Lo studio illustra diverse proposte per migliorare il quadro giuridico e la qualità delle politiche pubbliche necessarie per affrontare la crisi climatica. In occasione dell’incontro l’ASviS ha lanciato il nuovo sito e aperto le candidature per partecipare al cartellone della nona edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che per tutto il mese di maggio 2025 valorizzerà iniziative realizzate da società civile, imprese, istituzioni, scuole, università e mondo della ricerca per promuovere il raggiungimento dei 17 Obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. Qui le informazioni per proporre le candidature: https://2025.festivalsvilupposostenibile.it/ PARTECIPANTI Ospitato presso il Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma l’incontro ha proposto un dibattito con esponenti delle istituzioni e del mondo della comunicazione e del giornalismo, esperte/i di diritto e giovani di scuole e università.


Con la moderazione di Elisa Anzaldo, TG1 Rai, e Luigi Contu, Direttore dell’Ansa, sono intervenuti: Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte Costituzionale, Paola Aragno, Vice President Eikon Strategic Consulting Italia, Adriano Baioni, Vice President Communication & News di Warner Bros. Discovery Italy & Iberia, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Mauro Crippa, Direttore Generale dell’informazione Mediaset, Andrea Farinet, Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, Barbara Gallavotti, biologa e divulgatrice scientifica, Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell’ASviS, Matteo Leonardi, Direttore esecutivo di ECCO, Marcella Mallen, Presidente dell’ASviS, Roberto Natale, Consigliere di amministrazione Rai, Raffaele Ranucci, Amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Sarah Varetto, Executive Vice President Communications, Inclusion & Bigger Picture di Sky Italia.

Ddl ricostruzione, Musumeci: darà certezza, stabilità e velocità

Ddl ricostruzione, Musumeci: darà certezza, stabilità e velocitàMilano, 11 feb. (askanews) – Il disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità, l’esame del quale è cominciato l’11 dicembre 2024 in Senato dopo l’approvazione della Camera, è “il risultato di un proficuo e approfondito confronto tra tutte le forze parlamentari” e introduce un “modello unico” per evitare “disparità” tra territori e garantire “certezza, stabilità e velocità”. Lo ha detto il ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, nella sua audizione in commissione ambiente del Senato nell’ambito dell’esame del provvedimento.


“L’auspicio – ha proseguito il ministro – è che l’esame in commissione possa procedere speditamente visto che a monte” c’è già stata una “ampia condivisione” tra le forze politiche, con dimostrazioni di “apertura” da parte della maggioranza e di “disponibilità” da parte dell’opposizione. “L’Italia ha un territorio particolarmente soggetto” a calamità naturali di natura diversa, ha osservato Musumeci, e oggi questo ddl “pone fine a una normativa disomogenea” dando vita a un “modello generale” di ricostruzione senza differenze territoriali come invece “è accaduto in passato perché mancava una normativa” unica. Con questo provvedimento, ha continuato Musumeci, la ricostruzione passerà dal dipartiento Protezione civile al dipartimento Casa Italia, sempre presso la Presudenza del Consiglio.


“L’auspicio – ha ribadito – è che si possa pervenire nel più breve tempo possibile all’approvazione” definitiva del ddl al fine di dotare il Paese di questo “strumento essenziale” per eventi calamitosi che “non si possono affrontare solo con la Protezione civile”. In questo modo l’Italia, ha aggiunto il ministro, sarebbe uno dei primi Paesi dell’Ue a essersi dotato di uno strumento di ricostruzione. “Com’era e dov’era non si può più ricostruire, la delocalizzazione oggi è una realtà, per quanto amara” ha concluso sottolineando che al ddl “abbiamo dedicato passione, amore, interesse e dedizione perché legato a una attualità drammatica che talvolta si tinge di rosso”.

Med Wind modello per la giusta transizione energetica

Med Wind modello per la giusta transizione energeticaRoma, 4 feb. (askanews) – Come utilizzare al meglio le potenzialità delle rinnovabili rispettando, allo stesso tempo, in maniera concreta ed eticamente sostenibile, gli ecosistemi terrestri, marini e le comunità locali interessate dai progetti? Med Wind, il più grande progetto di parco eolico offshore flottante nel Mediterraneo, che sorgerà a oltre 80 km dalla costa siciliana, a largo di Trapani, è già un modello nelle strategie di sviluppo di una giusta transizione energetica per l’Italia. Un obiettivo che deve essere perseguito con una visione sistemica, promuovendo una crescita compatibile con l’ambiente e favorendo la democrazia energetica sui territori.


Grazie alle preliminari indagini ambientali, condotte con il supporto della Marina Militare e con il coinvolgimento della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, unitamente alle indagini geofisiche, geotecniche e archeologiche, è stato possibile individuare l’area idonea ad ospitare l’impianto galleggiante Med Wind progettato da Renexia. La mappa tridimensionale, elaborata dalle indagini batimetriche, ha reso possibile pianificare, con la massima cura, il posizionamento delle turbine e garantire così la salvaguardia dell’ambiente circostante. Inoltre, grazie all’innovativa tecnologia “floating”, l’installazione delle strutture eoliche non comportano trivellazioni del fondale marino ma impiegano un sistema di ormeggi. I dati dello Studio di Impatto Ambientale, realizzato dal RINA, sono stati presentati all’evento “Med Wind: sostenibilità ambientale, comunità locali e governance partecipativa”, promosso da Fondazione UniVerde, Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e Renexia, che si è svolto oggi a Roma presso la Sala delle Colonne dell’Università Luiss Guido Carli e in diretta streaming su Radio Radicale, con l’event partnership di Seas Geosciences. Media partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, Canale Energia, Next Gen.


Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde): “Le transizioni ecologica e digitale sono una priorità assoluta per affrontare la crisi climatica, superare i combustibili fossili e percorrere l’obiettivo dell’indipendenza energetica per l’Italia. Proprio la diffusione, attenta e sostenibile, dell’eolico offshore può conciliare l’esigenza di costruire impianti a mare, lontano dalle coste, cogliendo l’opportunità di creare in quelle zone aree protette che favoriscano il ripopolamento e il recupero degli habitat, la conservazione delle risorse biologiche marine, mirando al rispetto della biodiversità che li popolano, a partire dai cetacei e dall’avifauna che li sorvola lungo le rotte migratorie. È importante che la realizzazione di questo impianto eolico offshore galleggiante sia stato preceduto da un’accurata validazione scientifica, assicurata dai ricercatori dell’Anton Dohrn. Le scelte virtuose rappresentano il tassello fondamentale per percorrere la giusta transizione energetica, capace di soddisfare le necessità di resilienza e sostenibilità. Occorre dimostrare che le rinnovabili possono essere realizzate in modo da garantire sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica”. Riccardo Toto (Direttore Generale di Renexia): “Siamo veramente orgogliosi di aver illustrato lo Studio di Impatto Ambientale del nostro progetto Med Wind. Per Renexia è stato un investimento complessivo di circa 42 milioni di euro, uno dei più rilevanti in assoluto in questo ambito. È fondamentale porre delle basi solide per concretizzare un parco da 3 GW come Med Wind che assicurerà il 3% del fabbisogno energetico nazionale, evitando milioni di tonnellate di emissioni climalteranti. Oltre che su ambiente e transizione energetica, le ricadute positive si inquadrano anche dal punto di vista industriale, siamo di fronte alla possibilità di dare il via a una filiera nazionale industriale specializzata nell’eolico, rivolta anche ai mercati internazionali. La fabbrica di turbine a cui stiamo lavorando va proprio in tale direzione: creare una grande industria eolica italiana e far crescere l’occupazione”.


Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica): “L’eolico off-shore è uno dei grandi filoni di produzione, anche di elevate quantità di energia, per un Paese immerso nel Mediterraneo con aree a forte ventosità. La nostra programmazione di scenario al 2040 affida a questa tecnologia un ruolo fondamentale per rispondere alla crescente domanda di energia. Dobbiamo accompagnare il percorso di queste grandi tecnologie in evoluzione, che possono anche creare le condizioni per la piena tutela delle aree marine e della biodiversità del nostro Paese. Dobbiamo coniugare innovazione e sostenibilità, unendo la tutela della biodiversità con lo sviluppo delle rinnovabili”. Tatjana Hema (Coordinatrice UNEP / MAP, Piano d’azione per il Mediterraneo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) ha sottolineato: “La regione del Mediterraneo si sta avviando verso una nuova era di energie rinnovabili per combattere il cambiamento climatico. Le energie rinnovabili marine e eoliche offshore possono avere un grande potenziale nel contribuire a questo impegno. L’UNEP/MAP sta esplorando da vicino le opportunità future per garantire che i possibili impatti negativi sull’ambiente marino e costiero siano meglio conosciuti e che le misure siano adottate in modo tempestivo per minimizzarli. Il successo dipende da politiche forti, collaborazione regionale e pratiche sostenibili. Abbracciando l’innovazione e lavorando insieme, possiamo creare un futuro energetico più pulito e resiliente, che salvaguardi i nostri mari, stimoli la crescita economica e garantisca un futuro migliore per le generazioni a venire”.


Roberto Danovaro (Professore all’Università Politecnica delle Marche e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione UniVerde) ha ricordato che “l’eolico offshore galleggiante rappresenta un’opportunità unica per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza energetica per il nostro Paese. Questa tecnologia è in grado di coniugare la produzione di energia pulita a basso costo con la protezione dell’ambiente”. La relazione sulle indagini per l’elaborazione dello Studio di Impatto Ambientale, relativo all’installazione dei generatori eolici galleggianti dell’impianto Med Wind, è stata presentata da Silvio Greco (Vicepresidente della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli) che ha illustrato le evidenze scaturite dalla campagna di ricerca, durata circa 18 mesi, condotta nello Stretto di Sicilia. Il tratto di mare esplorato ha mostrato ai ricercatori ambienti unici per l’abbondanza e la ricchezza di coralli, spugne e pesci, difficilmente osservabile in altri tratti del Mediterraneo. Le particolari condizioni oceanografiche dell’area permettono la crescita rigogliosa di magnifiche foreste sottomarine. In particolare, le indagini batimetriche, eseguite con un sofisticato ecoscandaglio multifascio, hanno permesso di elaborare una dettagliata mappa tridimensionale del fondale, eseguendo le esplorazioni con un veicolo robotico subacqueo dotato di telecamere ad altissima definizione. Dalle ricerche è emerso un biota in larga parte mai osservato prima e alcune varietà di flora e fauna marine potrebbero rivelarsi nuove specie. Tuttavia, in alcuni tratti di mare sono molto evidenti i segni lasciati nel corso degli anni da attività di pesca illegale che hanno aperto profonde ferite sul fondale, distruggendo e spazzando via moltissimi coralli che avevano impiegato migliaia di anni per crescere. Oltre la campagna di ricerca, quella oceanografica, durata circa due mesi, e ulteriori 12 mesi di ricerche relative all’avifauna, ai cetacei e ai rettili marini. Sono state inoltre eseguite campagne di pesca sperimentale e studi mirati sul marine litter dell’area. Le indagini condotte hanno visto impegnati i ricercatori e i tecnici della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli insieme ai colleghi delle Università di Messina, Palermo, Genova e del CNR di Capo Granitola, con il coordinamento scientifico del prof. Greco Identificando il posizionamento ideale dei generatori galleggianti, le turbine di Med Wind potranno essere installate in mare aperto, evitando impatti paesaggistici, in siti marini che non minacciano gli habitat e le rotte migratorie, ad ampio sfruttamento delle risorse eoliche per massimizzare le prestazioni del parco offshore che assicurerà una produzione annua di energia pulita di circa 8-9 TWh, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 3,4 milioni di famiglie, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 di circa 2,7 milioni di tonnellate all’anno. Paolo Casciotti (Presidente di Seas Geosciences e General Manager di Marine Services Sealaska) ha spiegato: “Seas Geosciences condivide i valori e le priorità di Renexia ed è lieta di collaborare al progetto Med Wind che, peraltro, benefici alle comunità locali. Il team di esperti di geoscienze e ingegneria sottomarina di Seas è specializzato nel lavorare in modo efficiente e sicuro in acque profonde, per acquisire informazioni geotecniche. I nostri metodi di campionamento innovativi, con sistemi unici e gestiti da remoto, per studiare l’ambiente sottomarino, oltre alla capacità di lavorare in acque con profondità superiori a 900 metri, consentiranno a Renexia di definire e progettare i sistemi di ancoraggio più appropriati per le turbine e garantire la massima attenzione all’ecosistema circostante”. Inoltre, come parte di Woocheen, Seas trae ispirazione dall’eredità condivisa dei 26.000 azionisti nativi dell’Alaska di Sealaska, la cui gente ha vissuto in relazione con la terra e l’oceano per 10.000 anni: “Questa connessione, nel corso dei millenni, informa l’attenzione dell’azienda sulla salute degli oceani. Inoltre, i profitti di Seas sostengono direttamente le comunità native dell’Alaska con borse di studio, opportunità economiche, rivitalizzazione della cultura e della lingua indigena e molto altro”. Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA), depositato presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato presentato da Andrea Giovanetti (Health, Safety and Environment Project Management RINA). L’evento è stato aperto dal saluto di benvenuto di Gianfranco Pellegrino (Professore di Filosofia Politica presso l’Università Luiss Guido Carli) che ha dichiarato: “La sostenibilità è un ecosistema che necessita di un equilibrio tra diversi fattori e dimensioni. Gli studi di impatto ambientale, come quello presentato oggi, sono importanti per preservare tale bilanciamento. Nell’ospitare questo evento, la Luiss conferma, ancora una volta, il proprio impegno concreto per la sostenibilità, ponendo l’attenzione sulla necessità di sviluppare nuovi modelli per affrontare le sfide della transizione energetica ed ecologica”. Alla tavola rotonda, moderata da Donatella Bianchi (Giornalista e conduttrice televisiva), sono inoltre intervenuti: Roberto Bardari (Commissario Referente del Gruppo Istruttori eolici offshore presso la Commissione tecnica PNRR-PNIEC, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha descritto “lo stato dell’arte sulle istanze in Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e in scoping di impianti eolici offshore in trattazione ed esitatati dalla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC del MASE”. Gaetano Armao (Presidente della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali della Regione Siciliana) ha ribadito l’importanza di “puntare sull’eolico marino galleggiante quale opportunità per alleggerire la pressione sulla terraferma, risparmiare sulle bollette energetiche a beneficio dei cittadini e per consentire alla Sicilia di diventare sempre più l’hub energetico rinnovabile del Mediterraneo”. Giuseppe Onufrio (Direttore di Greenpeace Italia): “L’eolico galleggiante rappresenta una delle pochissime nuove tecnologie che possono dare un contributo rilevante per contrastare la crisi del clima globale. È una importante opportunità di sviluppo industriale che, con opportuna pianificazione, può essere associata alla riduzione degli impatti sull’ecosistema marino. Il progetto in discussione dà la possibilità di far partire con il piede giusto questa tecnologia così promettente”. Nella realizzazione del pionieristico progetto, che prevede un investimento complessivo di circa 9,3 miliardi di euro con la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro, molti dei quali ad alta specializzazione, nell’arco di vita dell’impianto, Renexia ha adottato fin da subito un modello basato sull’inclusione e il dialogo con le comunità locali. Fin dalle prime fasi, è stato sviluppato con un approccio partecipativo, coinvolgendo istituzioni, associazioni e stakeholder locali per garantire la massima trasparenza e compatibilità con il territorio. Tra le principali iniziative promosse, l’importante collaborazione con il settore della pesca: il player ha infatti attivato un tavolo tecnico con pescatori e associazioni di categoria per mitigare l’impatto delle attività offshore e sviluppare programmi a lungo termine di supporto al comparto. Attraverso protocolli d’intesa con autorità locali e organizzazioni sindacali, Med Wind promuove altresì la crescita economica e la creazione di filiere produttive regionali, garantendo opportunità lavorative qualificate, non solo nella fase realizzativa ma anche per le attività di manutenzione nei 25 anni previsti dalla concessione.

Parco eolico “Med Wind” tra sostenibilità e territori: evento a Roma

Parco eolico “Med Wind” tra sostenibilità e territori: evento a RomaRoma, 29 gen. (askanews) – L’ascolto dei territori, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, la tutela dei delicati habitat e della biodiversità che li popola, sono elementi imprescindibili per una giusta transizione energetica che rispetti le comunità locali e gli ecosistemi terrestri e marini, creando nuova occupazione green. È il valore aggiunto di Med Wind, il più grande progetto di parco eolico offshore flottante nel Mediterraneo, promosso da Renexia, che sorgerà a oltre 80 km dalla costa siciliana, a largo di Trapani. Un investimento complessivo di circa 9,3 miliardi di euro che prevede la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro, molti dei quali ad alta specializzazione, nell’arco di vita dell’impianto, rafforzando la filiera nazionale delle energie rinnovabili.


Il progetto, sviluppato con il supporto delle associazioni ambientaliste, si distingue per la sua attenzione alla sostenibilità: concilia l’esigenza di costruire impianti a mare, lontano dalla costa, quindi senza impatto visivo, nel rispetto delle rotte dei migratori e dei mammiferi marini. Inoltre, grazie all’innovativa tecnologia “floating”, le strutture saranno galleggianti e non infisse nei fondali marini. Le preliminari indagini ambientali, condotte con il supporto della Marina Militare e con il coinvolgimento della Stazione Zoologica Anton Dohrn, unitamente alle indagini geofisiche, geotecniche e archeologiche, hanno permesso di identificare aree di interesse conservativo, escluse dalla realizzazione di infrastrutture. Lo Studio di Impatto Ambientale di Med Wind, che assicurerà una produzione annua di energia pulita di circa 8-9 TWh, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 3,4 milioni di famiglie, sarà presentato all’evento “Med Wind: sostenibilità ambientale, comunità locali e governance partecipativa”, promosso da Fondazione UniVerde, Stazione Zoologica Anton Dohrn e Renexia, che si terrà a Roma, martedì 4 febbraio 2025, ore 9:00, alla Sala delle Colonne dell’Università Luiss Guido Carli (Viale Pola, 12) e in diretta streaming su Radio Radicale. Event partner: Seas Geosciences. Media partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, Canale Energia, Next Gen.


PROGRAMMA – L’evento sarà aperto dal saluto di benvenuto di Gianfranco Pellegrino (Professore di Filosofia Politica, Università Luiss Guido Carli) cui farà seguito il saluto di indirizzo di Tatjana Hema (Coordinatrice UNEP / MAP, Piano d’azione per il Mediterraneo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente). Ad introdurre i lavori sarà Roberto Danovaro (Professore all’Università Politecnica delle Marche e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione UniVerde). La presentazione dello Studio di Impatto Ambientale di Med Wind sarà a cura di Silvio Greco (Vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli). Seguirà il keynote speech di Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica). Si proseguirà con la tavola rotonda cui interverranno Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde), Riccardo Toto (Direttore Generale Renexia); Roberto Bardari (Commissario Referente del Gruppo Istruttori eolici offshore presso la Commissione tecnica PNRR-PNIEC, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica); Paolo Casciotti (Presidente di Seas Geosciences e General Manager di Marine Services Sealaska); Gaetano Armao (Presidente della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali della Regione Siciliana); Giuseppe Onufrio (Direttore di Greenpeace Italia). Modera: Donatella Bianchi (Giornalista e conduttrice televisiva).


Il progetto del parco eolico offshore prevede fino a 190 turbine flottanti, che non comportano trivellazioni del fondale marino ma impiegano un sistema di ormeggi, per una potenza complessiva di 2,8 GW. A differenza delle strutture installate su fondamenta fisse, il beneficio delle turbine galleggianti, oltre che ambientale, risiede anche nella capacità di sfruttare risorse eoliche in aree marine più lontane dalla costa, massimizzando le prestazioni del parco e, al contempo, evitando impatti paesaggistici. La fornitura energetica rinnovabile di Med Wind contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 di circa 2,7 milioni di tonnellate all’anno. Nella realizzazione del pionieristico progetto, che solo in Sicilia prevede un investimento pari a oltre 3 miliardi di euro e 7 miliardi di euro di ricadute economiche a livello nazionale, Renexia ha adottato un modello basato sull’inclusione e il dialogo con le comunità locali. Fin dalle prime fasi, è stato sviluppato con un approccio partecipativo, coinvolgendo istituzioni, associazioni e stakeholder locali per garantire la massima trasparenza e compatibilità con il territorio. Tra le principali iniziative promosse, l’importante collaborazione con il settore della pesca: il player ha infatti attivato un tavolo tecnico con pescatori e associazioni di categoria per mitigare l’impatto delle attività offshore e sviluppare programmi a lungo termine di supporto al comparto. Attraverso protocolli d’intesa con autorità locali e organizzazioni sindacali, Med Wind promuove altresì la crescita economica e la creazione di filiere produttive regionali, garantendo opportunità lavorative qualificate, non solo nella fase realizzativa ma anche per le attività di manutenzione nei 25 anni previsti dalla concessione.

Aperte iscrizioni a concorso di fotografia “Obiettivo Terra”

Aperte iscrizioni a concorso di fotografia “Obiettivo Terra”Milano, 23 gen. (askanews) – Sono aperte le iscrizioni a “Obiettivo Terra” 2025, la nuova edizione del concorso di fotografia geografico-ambientale promosso da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana, dedicato alla difesa, alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio ambientale italiano e, con esso, dei paesaggi, degli ecosistemi, dei borghi, delle peculiarità e delle tradizioni enogastronomiche, agricole, artigianali, storico-culturali e sociali custoditi dai Parchi nazionali, regionali, interregionali, dalle Aree marine protette, dalle Riserve statali e regionali. Un omaggio all’Italia, Paese leader in Europa per la biodiversità di flora e fauna e a Madre Terra, sempre più martoriata da inquinamenti e cementificazioni.


Obiettivo del contest è quello di promuovere la diffusione di un modello di turismo consapevole ed ecosostenibile e la trasmissione dei principi dell’economia circolare. La cerimonia di premiazione della 16ª edizione del concorso si terrà a Roma, il 22 aprile 2025,in occasione della 56ª Giornata internazionale della Madre Terra. Obiettivo Terra 2025 è promosso con la main partnership di Haiki+, azienda quotata all’Euronext Growth Milan tra i leader nel settore dell’economia circolare in Italia, l’event partner Comset, del gruppo Sphere S.p.A., da 40 anni una delle maggiori realtà nel mercato degli avvolgenti alimentari e dei prodotti per uso domestico, e con la digital partnership di Bluarancio. Il concorso è aperto a tutti i cittadini, italiani e stranieri, residenti o domiciliati in Italia che abbiano compiuto i 18 anni di età entro il 16 marzo 2025 (data di chiusura del concorso). Fino al 16 marzo 2025, i partecipanti al concorso possono inviare un’immagine scattata in un Parco nazionale, regionale, interregionale, in un’Area marina protetta o in una Riserva, statale o regionale. La partecipazione è totalmente gratuita, basterà registrarsi sul portale www.obiettivoterra.eue caricare una fotografia a colori, secondo le caratteristiche tecniche previste dal Regolamento del concorso. È ammessa la candidatura di una sola foto per partecipante.


Allo scatto vincente di “Obiettivo Terra” 2025 andrà il primo premio di 1.000 euro, l’onore di essere esposto al pubblico in gigantografia in una delle piazze di Roma, la copertina del volume “Obiettivo Terra 2025: l’Italia amata dagli italiani” e una targa. Oltre al primo premio saranno conferite, tra le foto ammesse, 11 tra Menzioni e Menzioni speciali, la cui decretazione è affidata direttamente ai partners di ogni categoria. Per l’edizione 2025 sono istituite le seguenti Menzioni: Alberi e foreste (in collaborazione con il Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri); Animali (in collaborazione con Federparchi); Area costiera (in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Fiumi e laghi (in collaborazione con la Federazione Italiana Canoa e Kayak); Paesaggio agricolo (in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica); Patrimonio geologico e geodiversità (in collaborazione con la Società Italiana di Geologia Ambientale- SIGEA); Turismo sostenibile (in collaborazione con il Touring Club Italiano); e le seguenti Menzioni speciali: Borghi (Premio alla più bella foto di un borgo situato all’interno di un’Area Protetta italiana, in collaborazione con “I Borghi più belli d’Italia”); Obiettivo mare (Premio alla migliore foto subacquea scattata in un’area marina protetta italiana, in collaborazione con Marevivo); Parchi dall’alto (Premio alla più bella foto di un’Area Protetta italiana scattata da un punto panoramico, dal cielo o anche con droni autorizzati, in collaborazione con Haiki+); Stories (Premio alla più bella foto verticale di un’Area Protetta italiana, in collaborazione con InflueXpert). Sarà inoltre attribuito il Premio “Parco Inclusivo” 2025, in collaborazione con Fiaba e Federparchi, all’Area Protetta italiana che si è maggiormente distinta attraverso iniziative concrete a favore dell’accessibilità e fruibilità per le persone con disabilità e a ridotta mobilità. Con oltre 17.000 scatti candidati in questi anni, “Obiettivo Terra” costituisce anche il più grande archivio fotografico nazionale sulle Aree Protette d’Italia e ogni anno coinvolge centinaia di giovani da tutta Italia. Il concorso, che non ha fini di lucro, ha ricevuto negli anni prestigiosi riconoscimenti istituzionali quali: Medaglie e Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri degli affari esteri, dell’agricoltura, dell’ambiente, del turismo, della cultura, dello sport e i giovani, di tutti i Parchi Nazionali italiani e di numerose altre Istituzioni. Selezioni tematiche di foto dal concorso sono state oggetto di mostre nazionali ed internazionali: tra le più prestigiose, quelle presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite in New York (2015, 2016 e 2017) e presso la FAO a Roma (2020).

Torna corso per cura e valorizzazione parchi e giardini storici

Torna corso per cura e valorizzazione parchi e giardini storiciMilano, 20 gen. (askanews) – Torna Oltre il Giardino. Maturare competenze, corso di formazione continua e aggiornamento professionale per la cura e la valorizzazione di parchi e giardini storici, finanziato dall’ Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del Pnrr Cultura 4.0, Misura M1C3 Investimento 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”. Dopo il successo di partecipazione dello scorso anno, con un nuovo bando pubblico il Ministero della Cultura e la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali lanciano la seconda edizione del corso, destinato a 100 professionisti che lavorano con diversi ruoli e livelli di responsabilità nell’ambito della cura e gestione di parchi e giardini storici nel settore pubblico o privato, profit e non profit. E rinnovano così l’impegno a valorizzare e tutelare il patrimonio culturale e naturale del nostro Paese, investendo nella formazione dei professionisti che operano nel settore.


Il bando sarà aperto fino al 14 febbraio 2025. Da aprile a luglio 2025, il programma del corso prevede 70 ore di formazione tra sessioni online e incontri in presenza all’Orto Botanico di Palermo e al Parco Paternò del Toscano di Sant’Agata li Battiati (Catania), entrambi partner di questa edizione. Due importanti parchi storici italiani, dove le conoscenze acquisite durante le attività online si sostanzieranno anche attraverso pratiche laboratoriali. Il corso sarà inaugurato mercoledì 9 aprile 2025 a Roma con una conferenza pubblica. Ospite d’eccezione nella prestigiosa sede di Villa Farnesina, Hérvé Brunon, storico del giardino e del paesaggio e direttore di ricerca al CNRS (Centro André-Chastel, Parigi) terrà una lectio magistralis su Il giardino come dialogo tra arte e natura .


Il corso si inserisce nell’offerta del programma gratuito di formazione continua e aggiornamento professionale Oltre il Giardino, iniziativa del Ministero della Cultura promossa dal Servizio VIII dell’ ex Segretariato generale nell’ambito del Dipartimento per l’amministrazione generale in collaborazione con il Servizio I della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali nell’ambito del Dipartimento per le attività culturali, curata e realizzata dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali. Il programma ha il supporto di APGI Associazione Parchi e Giardini d’Italia ed è finanziato dall’ Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del PNRR Cultura 4.0. L’offerta formativa di Oltre il giardino comprende anche il corso Seminari conoscenze, che per l’occasione torna fruibile on-line sulla piattaforma di formazione a distanza della Scuola ( www.fad.fondazionescuolapatrimonio.it ). Ideato per avvicinare e sensibilizzare il pubblico ai temi del giardino storico, per diffondere conoscenze teoriche di base e introdurre ai contenuti e agli strumenti di valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale, il corso Oltre il giardino. Il seminario di conoscenze è aperto ad una più ampia platea di destinatari. La fruizione è libera e gratuita e sarà disponibile fino al 9 giugno 2025.


Anche per questa seconda edizione, i partecipanti alla formazione di Oltre il giardino – sia del corso Maturare competenze , sia del corso Seminari conoscenze – otterranno un Open badge , lo standard di certificazione digitale delle conoscenze e delle competenze acquisite utilizzato a livello europeo e spendibile in tutte le sedi europee e nazionali.

Tap Air Portugal ottiene certificazione ambientale IATA

Tap Air Portugal ottiene certificazione ambientale IATARoma, 7 gen. (askanews) – TAP Air Portugal e Portugália Airlines celebrano un traguardo storico nel loro percorso verso la sostenibilità ambientale, ottenendo la certificazione IATA Environmental Assessment (IEnvA). Si tratta della prima certificazione ambientale di questo tipo per entrambe le compagnie aeree, a conferma del loro impegno nell’adottare pratiche sostenibili e responsabili nel settore dell’aviazione.


La certificazione IEnvA, basata sullo standard ISO 14001, riflette l’implementazione di un solido sistema di gestione ambientale, progettato per garantire l’efficace applicazione di buone pratiche volte a minimizzare gli impatti ambientali. Questo processo ha incluso la definizione e l’adozione di una Politica Ambientale completa per entrambe le compagnie. In questa prima fase, la certificazione IEnvA ha interessato le attività con impatti ambientali significativi associate alle operazioni globali di volo e agli edifici aziendali situati in Portogallo. “Questa certificazione rappresenta un passo importante nel nostro continuo percorso di sostenibilità. Siamo impegnati a dare l’esempio, riducendo l’impatto ambientale delle nostre operazioni e promuovendo un’aviazione più responsabile”, ha dichiarato Luís Rodrigues, CEO di TAP Air Portugal. “È il riconoscimento del lavoro congiunto dei nostri team e del costante impegno di TAP per il futuro del pianeta”.


La certificazione IEnvA è solo una delle numerose iniziative intraprese da TAP per consolidare il proprio impegno verso la sostenibilità. Nel corso del 2024 la compagnia ha portato avanti il programma di rinnovo e modernizzazione della flotta, sostituendo aeromobili più vecchi con modelli più moderni, efficienti in termini di consumi di carburante e di emissioni di carbonio. TAP ha inoltre sostituito progressivamente la propria flotta di veicoli operativi e aziendali con modelli elettrici o ibridi, investendo nell’installazione di stazioni di ricarica elettrica nel Campus TAP, disponibili anche per i dipendenti. Un’altra importante iniziativa è il progetto Cabina Sostenibile: in collaborazione con Cateringpor TAP ha avviato un progetto per il riciclo dei rifiuti generati a bordo dei voli in arrivo a Lisbona. Questo progetto si basa sulla partecipazione attiva degli assistenti di volo, che svolgono un ruolo cruciale per il successo dell’iniziativa. TAP ha inoltre introdotto utensili riutilizzabili e riciclabili nella classe economica dei voli a lungo raggio. A partire da quest’anno TAP utilizzerà un livello di carburante SAF (Sustainable Aviation Fuel) in linea con le pratiche definite dall’Unione Europea per il rifornimento negli aeroporti di Unione Europea, Regno Unito e Svizzera. Il livello previsto per quest’anno è del 2% e questo carburante alternativo, sebbene più costoso, costituisce un passo importante verso un’aviazione dal minore impatto ambientale. Per compensare parzialmente i costi aggiuntivi TAP introdurrà una sovrattassa SAF da applicarsi in partenza dagli aeroporti europei (ad eccezione dei voli nazionali). Questa sovrattassa varia da due euro in classe Economy sui voli europei a 24 euro in classe Business per i voli intercontinentali.

Rifiuti urbani, Ispra: nel 2023 raccolta differenziata al 66,6%

Rifiuti urbani, Ispra: nel 2023 raccolta differenziata al 66,6%Milano, 19 dic. (askanews) – Nello scenario economico dello scorso anno, con il Prodotto Interno Lordo in aumento dello 0,7%, la produzione nazionale di rifiuti urbani, dopo il calo del precedente biennio, si attesta a quasi 29,3 milioni di tonnellate con un incremento dello 0,7%. Nei 14 comuni con popolazione residente al di sopra dei 200 mila abitanti, tra 2022 e 2023 si registra una sostanziale stabilità della produzione. E’ quanto emerge dall’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra, presentato oggi alla presenza del Vice Ministro per l’Ambiente e per la Sicurezza Energetica Vannia Gava.


Sul fronte della raccolta differenziata, si registra un valore complessivo nazionale del 66,6%, con percentuali del 73,4% al Nord, del 62,3% al Centro e del 58,9% al Sud. E’ la città di Bologna a far registrare una crescita della percentuale di raccolta differenziata di quasi 10 punti, passando dal 63,2% del 2022 al 72,9% del 2023, ed è la prima città con popolazione superiore ai 200.000 abitanti a superare l’obiettivo del 65% di raccolta attestandosi non solo oltre la percentuale media nazionale, ma ben al di sopra del 70%. Nel complesso, quasi il 71% dei comuni italiani ha conseguito una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%. Nell’ultimo anno, l’88,3% dei comuni intercetta oltre la metà dei propri rifiuti urbani in modo differenziato. Superano il 55% o si avvicinano a tale percentuale Torino, Firenze, Messina e Verona i cui tassi si attestano, rispettivamente, al 57,1%, 55,6%, 55,4% e 53,4%. Segue Roma, in leggera crescita rispetto al 2022, si colloca al 46,6%, Genova si attesta al 46,1% (+3% rispetto al 2022) mentre Bari e Napoli superano il 40%, rispettivamente con il 43,2% e il 41,9%. Per quanto riguarda le città della Sicilia, Catania passa dal 22% al 34,7%, facendo rilevare una crescita di quasi 13 punti percentuali(+26,5% in termini di aumento dei quantitativi intercettati) e Palermo si attesta al 16,9% con un leggero incremento rispetto al 15,2% del 2022. A dimostrazione che le regioni del Mezzogiorno sono quelle che hanno mostrato negli ultimi anni la crescita maggiore della raccolta differenziata, analizzando gli andamenti delle percentuali di raccolta nel periodo 2019-2023, lo scostamento tra Nord e Sud si è ridotto di 4,5 punti e tra Centro e Sud di 3,8.


Le percentuali più alte si registrano in Veneto (77,7%) e in Emilia-Romagna (77,1%). Seguono Sardegna (76,3%), Trentino-Alto Adige (75,3%), Lombardia (73,9%) e Friuli-Venezia Giulia (72,5%). Il Friuli-Venezia Giulia e l’Emilia-Romagna, che nell’ultimo anno supera la Sardegna e il Trentino Alto Adige avvicinandosi alla percentuale del Veneto, sono quelle che fanno registrare la maggiore progressione della percentuale di raccolta, con incrementi rispettivamente pari a 5 e 3,1 punti rispetto ai valori del 2022. Superano l’obiettivo del 65% anche Marche (72,1%), Valle d’Aosta (69,4%), Umbria (68,3%), Piemonte (67,9%), e Toscana (66,6%); prossime all’obiettivo la Basilicata (64,9%) e l’Abruzzo (64,6%). A livello provinciale tutte le province/città metropolitane raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiore al 30%. I livelli più elevati di raccolta differenziata si confermano per Treviso che nel 2023 raggiunge l’89,1%, seguita da Mantova (87%), Belluno (85,8%) e Pordenone (85,4%). Superiori o prossimi all’80% sono anche i tassi delle province di Reggio Emilia (83,3%), Forlì-Cesena (81,7%), Oristano (81,3%), Trento (81,2%), Bergamo (80,5%), Novara (80,4%), Monza e della Brianza (79,9%) e Parma (79,7%).