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Ambiente, “Un albero per il futuro” approda alle isole Eolie

Ambiente, “Un albero per il futuro” approda alle isole EolieMilano, 22 ott. (askanews) – Prosegue in tutto il territorio nazionale l’attività del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri che, attraverso il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, promuove “Un Albero per il Futuro”, il progetto di educazione ambientale rivolto alle scuole e destinato alla conservazione ambientale ed al contenimento dei cambiamenti climatici.


I prossimi appuntamenti vedranno protagoniste l’isola di Stromboli (23 ottobre) e l’isola di Salina (24 ottobre) dove l’Istituto Comprensivo “Isole Eolie” di Lipari ha organizzato gli eventi conclusivi per la riqualificazione ed il rimboschimento delle aree devastate negli anni dalle eruzioni vulcaniche, che hanno reso il territorio particolarmente fragile ed altamente esposto al rischio idrogeologico, come testimoniato dal forte nubifragio che colpì l’isola il 12 agosto del 2022, in piena stagione estiva. In entrambe le giornate è prevista la messa a dimora di circa 1000 piante autoctone, fornite dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, come già programmato, nella fase iniziale delle attività intraprese lo scorso mese di aprile e che saranno distribuite nelle tre isole principali dell’Arcipelago eoliano. Lo scopo è riqualificare le zone più fragili del territorio delle Isole Eolie, aree disboscate, degradate ed erose, che hanno subìto negli anni ingenti danni al patrimonio forestale. La messa a dimora delle 1000 piante ha anche l’obiettivo di creare delle aree verdi, un vero e proprio bosco diffuso, presso gli istituti scolastici delle Isole Eolie.


Il Generale di Brigata Raffaele Pio Manicone, Comandante del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, prenderà parte alla cerimonia conclusiva del Progetto presso la scuola di Stromboli, assieme alle autorità locali e rappresentanti istituzionali, dove sarà consegnato e messo dimora l’Albero di Falcone, pianta simbolo della legalità ambientale. L’offerta di specie vegetali autoctone da consegnare agli studenti, infatti, si è arricchita da alcuni anni, di un albero simbolo dell’impegno verso lo Stato e la lotta alle mafie: l’Albero del giudice Giovanni Falcone, frutto di alcune gemme del famoso Ficus macrophillacolumnarismagnoleides che cresce nei pressi della casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia.


Questo progetto giunto alle isole Eolie con l’Arma dei Carabinieri – si legge in un comunicato – segna un altro importante passo per la salvaguardia della biodiversità il cui declino segnerebbe conseguenze negative per la società, per l’economia e per la salute umana.

Edilizia sostenibile, il 21 ottobre convegno al Mudec di Milano

Edilizia sostenibile, il 21 ottobre convegno al Mudec di MilanoMilano, 17 ott. (askanews) – Lunedì 21 ottobre alle ore 18, presso il Museo delle Culture di Milano, si terrà un evento organizzato da Natuna, azienda italiana operante nell’integrated facility management, dedicato al dialogo e alla riflessione sui temi della cultura e dello sviluppo sostenibile. L’incontro, intitolato “Cultura e Sostenibilità nell’Ambiente Costruito”, offre un’occasione di confronto su come promuovere uno sviluppo sostenibile, praticabile e proficuo per le persone e per il Paese.


L’evento si pone l’obiettivo di esplorare e stimolare idee e soluzioni innovative; un’opportunità per discutere di pratiche sostenibili e di come queste possano essere integrate nella nostra vita quotidiana e nei processi di progettazione, realizzazione e gestione degli asset edilizi e infrastrutturali. L’edilizia sostenibile in Italia sta vivendo un periodo di straordinario sviluppo, allineandosi agli ambiziosi obiettivi del Green Deal Europeo. Con oltre 20 milioni di metri quadrati di edifici certificati, o in fase di certificazione, in conformità ai principali protocolli energetico-ambientali rating system, l’Italia si posiziona al secondo posto in Europa e tra i primi dieci Paesi al mondo.


Grazie alla New European Bauhaus Eu, la recente iniziativa europea che integra cultura e sostenibilità, il Paese ha l’opportunità di consolidare il suo primato. L’iniziativa mira a valorizzare competenze e buone pratiche sviluppate in Italia, dove il lavoro edilizio e immobiliare si confronta da sempre con l’inestimabile patrimonio storico, artistico e di biodiversità del quale essa è scrigno, per promuovere un futuro sempre più sostenibile e innovativo.

Isernia città più naturale d’Italia, Vercelli la meno naturale

Isernia città più naturale d’Italia, Vercelli la meno naturaleRoma, 1 ott. (askanews) – Isernia città più naturale d’Italia, Vercelli la meno naturale. Nella Giornata Mondiale dell’Habitat, 3Bee rilascia la classifica delle città più naturali, stilata grazie alla più completa digital platform di monitoraggio della biodiversità.


La classifica delle città più naturali d’Italia rilasciata dalla nature tech, rappresenta un esempio concreto di applicazione della piattaforma e restituisce una fotografia dettagliata dello stato della biodiversità urbana nel nostro Paese, evidenziando l’importanza di strategie climatiche basate su dati scientifici per preservare la biodiversità. La classifica dei 112 capoluoghi di provincia italiani rilasciata da 3Bee per la giornata mondiale dell’Habitat del prossimi 7 ottobre, si basa sul parametro di Abbondanza Media di Specie per uso del suolo indiretta (MSA Land Use), un indicatore dell’integrità della biodiversità locale utilizzato per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale.


Il parametro MSA è calcolato confrontando l’abbondanza delle specie in una zona con la loro abbondanza in un ambiente totalmente naturale (non coinvolto da attività umane). L’MSA varia da 0 a 1, dove 1 indica che la distribuzione delle specie nella zona in analisi è completamente intatta, mentre 0 indica una regione o area totalmente antropizzata e artificiale. In questa analisi è stato utilizzato un sotto parametro dell’MSA, il Land Use. Questo parametro tiene in considerazione principalmente l’uso del suolo ed è stato possibile calcolarlo grazie all’integrazione con i dati satellitari e l’esperienza di 3Bee nel definire le categorie di uso del suolo. La classifica stilata da 3Bee mette in luce le città che si distinguono per la loro capacità di mantenere un ambiente ricco di biodiversità. Analizzando la top ten delle città capoluogo di provincia più naturali d’Italia, troviamo sul podio Isernia, Belluno e Savona, con un MSA_LU superiore a 0.9. Queste città sono situate in regioni che beneficiano di un’ampia copertura vegetale e di un basso livello di antropizzazione, elementi che contribuiscono a favorire il mantenimento della biodiversità.


Al quarto e al quinto posto, con valori di MSA_LU intorno allo 0.89, ci sono L’Aquila e Ascoli Piceno che beneficiano della vicinanza a vasti parchi naturali, rispettivamente il Parco Nazionale del Gran Sasso e quello dei Monti Sibillini. La complessità morfologica delle aree circostanti, caratterizzate da montagne, ricca vegetazione e fiumi, contribuisce a preservare una diversità significativa di specie, mitigando le pressioni derivanti dall’urbanizzazione. Le grandi città italiane mostrano significative criticità in termini di biodiversità: Milano, con un MSA_LU di 0.43 e posizionata al 98° posto, soffre particolarmente a causa della grande cementificazione e della scarsa copertura vegetale, elementi che riducono drasticamente la resilienza ecologica della città. Roma, al 66° posto con un MSA_LU di 0.57, pur vantando numerosi parchi storici, è penalizzata dall’espansione urbana incontrollata e dalla frammentazione degli habitat, che contribuiscono a limitare la connettività ecologica e la capacità della capitale di sostenere una biodiversità ricca. Torino (91° posto), Napoli (92° posto) e Catania (93° posto), con un MSA_LU che si aggira intorno allo 0.47) affrontano problemi simili: l’urbanizzazione intensa e la cementificazione. Mancanti i dati relativi alla gestione delle aree verdi che potrebbe, in caso di negligenza, contribuire a una biodiversità limitata in queste città.


“Per la prima volta, viene richiesto alle aziende di misurare e rendicontare l’impatto su natura, biodiversità e clima secondo direttive rigorose come la CSRD e framework di riferimento come il Taskforce for Nature-related Financial Disclosures (TNFD) – afferma Niccolò Calandri, CEO di 3Bee -. La piattaforma 3Bee rappresenta una soluzione integrata e scientificamente validata che permette di identificare e colmare i gap su natura, clima e biodiversità di imprese, municipalità e parchi naturali, monitorando in modo semplice e veloce quattro indici di rischio principali, in conformità agli standard internazionali e individuando una vera e propria strategia climatica e di biodiversità, sulla base degli impatti rilevati e sulle dipendenze dai servizi ecosistemici direttamente coinvolti”.

Sostenibilità, Pichetto Fratin: transizione ecologica grande sfida

Sostenibilità, Pichetto Fratin: transizione ecologica grande sfidaCagliari, 27 set. (askanews) – “Oggi più che mai i temi chiave della nostra agenda sono rivolti alla tutela degli ecosistemi terrestri e degli ecosistemi marini, temi molto sentiti in Sardegna. Condividiamo l’impegno per la salvaguardia del territorio e della risorsa idrica, per la riduzione dell’inquinamento e la riduzione delle emissioni di gas serra”. E’ quanto ha sottolineato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto in videocollegamento al Med Fest – A sustainable Path, l’evento internazionale dedicato alla tutela del Mediterraneo, alla sua biodiversità, alla cultura e al turismo sostenibile che si è aperto a Cagliari.


“Quanto verrà discusso e proposto durante le quattro giornate del MED FEST – ha ribadito – è al centro del lavoro che come Governo stiamo programmando e affrontando. Il Ministero dell’Ambiente è da anni impegnato in iniziativa, a volte a promuovere e a diffondere i modelli di produzione e di consumo sostenibile, questa è la nostra sfida. La transizione ecologica è una grande occasione di sviluppo e anche di ordine socio-economico per il nostro Paese, sia nel contesto nazionale che nel contesto europeo, la transizione è il futuro in questo caso”. “In questo ambito – ha concluso il ministro Pichetto Fratin – l’area del Mediterraneo è sempre più strategica, un patrimonio che richiede un’attenzione continua da parte delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini, è una somma di opportunità, per questo che io ringrazio gli organizzatori di MED FEST per la condivisione delle proposte e degli stimoli che emergeranno durante le vostre giornate di lavoro. Confido che in occasioni come MED FEST si possano costruire virtuose sinergie per il nostro mare, che va tutelato, valorizzato, conservato, questa è la nostra sfida”.

Mediterraneo, Musumeci: istituzioni hanno dovere di tutelarlo

Mediterraneo, Musumeci: istituzioni hanno dovere di tutelarloCagliari, 27 set. (askanews) – “Noi facciamo in modo di ascoltare un mare, parlo del mare mediterraneo che è malato purtroppo, il tasso alto di inquinamento, anni e anni di distrazione non soltanto da parte dell’uomo, ma anche delle istituzioni che avrebbero dovuto tenere in evidenza la necessità e il dovere di tutelare, di salvaguardare l’equilibrio biologico. Oggi ne paghiamo le conseguenze”. E’ il grido di allarme lanciato dal ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, Nello Musumeci, intervenuto in videocollegamento al Med Fest – A sustainable Path, l’evento internazionale dedicato alla tutela del Mediterraneo, alla sua biodiversità, alla cultura e al turismo sostenibile che si è aperto a Cagliari.


“Milioni di tonnellate di plastica, chilometri e chilometri di reti abbandonate, i fiumi con l’acqua che ha assorbito veleni da tutte le parti – sottolinea il ministro – poi finiscono col confluire a mare, il cambiamento climatico che ha modificato e quindi innalzato la temperatura, determinando la morte di una parte della fauna ittica e dall’altra parte l’introduzione di specie aliene. Tutto questo messo assieme diventa davvero un grosso problema per il nostro mare. C’è stato lo scorso anno un grido allarme lanciato dai sindaci delle principali città bagnate dal Mediterraneo”. “Abbiamo il dovere tutti di stare al capezzale di questo malato – ha aggiunto Musumeci – perché il processo patologico può essere davvero arrestato con l’impegno di tutti, dai comuni alle province, dalle regioni ai governi nazionali fino alla Unione Europea. Ecco, io sono convinto che la sensibilità di ciascuno di noi possa, al di là delle disposizioni europee e nazionali, possa e debba rappresentare il valore aggiunto. E poi se il mare continua ad essere malato non può diventare preziosa risorsa e tutto questo mette in discussione anche una economia attorno alla quale girano un milione di addetti, circa 300 mila imprese, un valore aggiunto di miliardi e soprattutto la prospettiva per le regioni bagnate dal mare nel centro-sud in modo particolare di poter determinare una ricaduta economica significativa in termini occupazionali, in termini di nuove professionalità e in termini di export, quindi di capacità di produrre e di rendere più conveniente la bilancia commerciale”.

The Green Job. Dal tech ai RAEE: le nuove competenze del mercato del lavoro

The Green Job. Dal tech ai RAEE: le nuove competenze del mercato del lavoroRoma, 23 set. (askanews) – Per affrontare la transizione energetica sarà necessario investire nella formazione di lavoratori qualificati per un numero stimato a livello mondiale di 100 milioni di nuovi posti di lavoro, che dovrebbero nascere dall’adozione di pratiche sostenibili, dalla crescita dell’utilizzo di veicoli elettrici e dall’aumento dell’efficienza energetica. È quanto emerge dalla survey presentata il 20 settembre in occasione di “The Green Job. Dal tech ai RAEE: le nuove competenze del mercato del lavoro”, l’evento di chiusura del progetto “Training for Circularity. Borse di Studio (WEEE Edition), promosso da Erion WEEE, EconomiaCircolare.com, ENEA, CDCA e patrocinato dalla Città Metropolitana di Roma.


Non solo, a livello mondiale la transizione verde comporterà anche una perdita stimata di 78 milioni posti di lavoro. Si prevede, infatti, che l’occupazione nei settori ad alta intensità di risorse naturali e basati sui combustibili fossili diminuirà notevolmente. Ad esempio, il settore dell’energia negli Stati Uniti potrebbe subire la perdita di 1,7 milioni di posti di lavoro (in settori legati ai combustibili fossili), mentre in Europa, potrebbero andare persi da 54.000 a 112.000 posti di lavoro diretti a causa della graduale eliminazione dei sistemi di produzione di energia da carbone. Riqualificare questi lavoratori sarà essenziale per ridurre i costi sociali della transizione verde in termini di disoccupazione, comportamenti a rischio e tensioni sociali. Nonostante ciò, le aziende non sembrano particolarmente attive nella ricerca di nuovo personale a causa (nell’84% dei casi) della mancanza di fondi e incentivi. Per provare a dare risposte concrete, il 20 settembre 2024 si è tenuto a Palazzo Valentini, a Roma, l’evento “The Green Job. Dal tech ai RAEE: le nuove competenze del mercato del lavoro” che ha visto la partecipazione dei 10 borsisti di “Training for Circularity”, il progetto di formazione-lavoro che nell’ultimo anno ha permesso ai giovani laureati e neolaureati di acquisire competenze nel campo dell’economia circolare, con specifico riferimento al settore dei RAEE: dallo studio dell’ecodesign allo sviluppo di strumenti eco-innovativi per il trattamento di questi rifiuti, fino alle strategie di comunicazione, marketing e fundraising per la sostenibilità. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività di “Dire Fare RAEE – Sostenibili per natura”, il programma di sensibilizzazione e comunicazione di ERION WEEE. Le borse sono state bandite e gestite dal CDCA, in collaborazione con ENEA. “Erion WEEE – ha affermato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE -?riconosce l’importanza di puntare su nuove competenze e professionalità, così da facilitare il passaggio da un’economia lineare a una circolare. Si tratta di una sfida culturale che potrà essere affrontata solo attraverso un impegno concreto sul fronte dell’informazione e della formazione. Per questo motivo, investire sui giovani?risulta la strategia più efficace per promuovere un cambiamento concreto.”


“La chiusura dei cicli nelle filiere produttive passa anche dalla formazione di nuove figure professionali. In particolare in un settore strategico come quello dei RAEE e del recupero delle Materie Prime Critiche, che richiede conoscenze tecnologiche specifiche e metodologie innovative. – ha dichiarato Claudia Brunori Direttrice del Dipartimento Sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei sistemi produttivi e territoriali ENEA – Con “Training for Circularity. Borse di studio (WEEE Editon)” abbiamo voluto dare il nostro contributo per colmare questo gap di competenze confrontandoci direttamente con le esigenze delle aziende impegnate nella transizione del mondo delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”. “Il progetto “Training for Circularity. Borse di studio (WEEE Edition) è stato un esempio virtuoso di come formazione e informazione debbano andare di pari passo per affrontare la doppia transizione, ecologica e digitale. – ha dichiarato Lucie Greyl Presidente CDCA. – Grazie a percorsi specializzanti e a un approccio multidisciplinare, abbiamo provato a rispondere al bisogno di una nuova generazione di professionalità in grado di integrare competenze tecniche, sociali e visione sistemica, tutti elementi fondamentali per stimolare un cambiamento duraturo dei sistemi di produzione e di consumo e promuovere un’economia sostenibile e giusta.”

RemTech, focus su dissesto idrogeologico, Pnrr e Green Deal

RemTech, focus su dissesto idrogeologico, Pnrr e Green DealFerrara, 19 set. (askanews) – Dissesto idrogeologico, Pnrr e Green Deal europeo. Sono i temi al centro della seconda giornata dei lavori della 18esima edizione di RemTech Expo. Il maltempo e i danni che in queste ore sta provocando alla Romagna – già colpita dall’alluvione dei mesi scorsi – sono stati più volte oggetto di confronto tra geologi, climatologi, ingegneri e decisori politici intervenuti all’Hub Tecnologico Ambientale in corso alla fiera di Ferrara.


“Il territorio non è più resiliente perché evidentemente è stata fatta una pianificazione territoriale completamente sbagliata nei confronti del problema idrologico e idraulico – ha spiegato Massimiliano Fazzini, climatologo dell’Università di Camerino e coordinatore di Climate RemTech -. I danni che si sono verificati anche questa volta non sono altro che i risultati degli errori macroscopici fatti già dal Dopoguerra. Purtroppo il cittadino non può pretendere che si possa sistemare tutto e subito perché i danni sono decennali e occorrono soldi, tempo e una corretta ingegneristica per far sì che queste tragedie perlomeno non avvengano più con questa intensità”. A RemTech Expo, si è discusso su come i cambiamenti climatici influenzano la gestione del territorio. Gianluca Loffredo, vicecommissario per gli eventi meteorologici eccezionali a Ischia, ha presentato recenti studi realizzati con la Banca degli Investimenti Europei. “Prevediamo un significativo aumento dell’intensità delle precipitazioni entro il 2050” ha spiegato Loffredo, evidenziando l’importanza di dimensionare adeguatamente le infrastrutture di difesa territoriale e costiera per adattarsi ai cambiamenti climatici.


Anche il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, ha espresso preoccupazione. “Gli eventi meteorici estremi sono sempre più frequenti, come testimoniano le emergenze in Romagna – ha affermato Violo -. L’Italia è un paese ad alto rischio idrogeologico, con il 90% dei comuni in aree a rischio di frane o alluvioni. È necessario elaborare piani pluriennali e avviare progetti per mitigare tali rischi”. In un panel dedicato a “Sostenibilità e Pnrr verso il Green Deal”, Francesco Ventura, consigliere Oice, Organizzazioni di Ingegneria e di Consulenza aderente a Confindustria, ha evidenziato l’impegno nelle opere del Pnrr. “Stiamo lavorando tantissimo, sia come progettisti che come imprese – ha dichiarato Ventura -. La prima impresa italiana del settore ha attivi una cinquantina di cantieri in Italia, di cui 19 al Sud. Stiamo cercando laureati STEM, ingegneri, architetti, geologi e biologi per soddisfare questa grande richiesta di lavoro”.


La seconda giornata di RemTech Expo ha cementato l’importanza di coordinare gli sforzi e pianificare azioni a lungo termine per affrontare la crisi climatica e i suoi effetti devastanti sui territori italiani. Le discussioni e le presentazioni proseguiranno anche domani, continuando a sottolineare l’impegno costante di RemTech Expo nella promozione dell’innovazione e della sostenibilità ambientale a beneficio di un futuro più sicuro e resiliente. Domani sarà il turno degli Stati Generali della Terra dallo Spazio, si parlerà di grandi opere, analisi del rischio, direttiva case green, riqualificazione ambientale, bonifiche sostenibili.

Tecnologia e ambiente, al via la 18esima edizione di RemTech Expo

Tecnologia e ambiente, al via la 18esima edizione di RemTech ExpoMilano, 18 set. (askanews) – È stata inaugurata oggi la 18esima edizione di RemTech Expo a Ferrara Expo, fiera dedicata ai settori tecnologia e ambiente che fino al 20 settembre, con oltre 350 stand, sarà luogo di condivisione e di cooperazione sulle policy dell’agenda politica nazionale ed internazionale, in cui esperti, decision maker, imprenditori e professionisti del settore discuteranno le sfide del terzo millennio. A prendere parte al consueto taglio del nastro inaugurale questa mattina è stato il ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, oltre ad Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Jacopo Morrone, presidente della commissione bicamerale di inchiesta illeciti, in rappresentanza della città di Ferrara il vicesindaco Alessandro Balboni, Andrea Moretti presidente di Ferrara Expo e Silvia Paparella, general manager di RemTech Expo.


“RemTech festeggia oggi la diciottesima edizione. È un arco temporale importante per una fiera che affronta le sfide del terzo millennio: transizione ecologica, sostenibilità, tutela dell’ambiente, infatti, sono tra i temi sempre più pressanti e presenti nelle agende politiche e coinvolgono direttamente la quotidianità di ognuno di noi. Credo sia una grande opportunità per il nostro territorio vedere anche quest’anno realizzata questa fiera così importante per il settore, dove si possono conoscere nuove pratiche virtuose e innovative sperimentazioni. Ringrazio a nome della città il ministro e le massime cariche dello Stato che oggi sono venute a Ferrara sostenendo questa importante rassegna”, commenta il sindaco Alan Fabbri. “Espositori di tutto il mondo sono qui per parlare di ambiente, di sostenibilità e di recupero dei siti inquinati tramite le bonifiche. Si tratta di una fiera importante non solo perché crea ogni anno un indotto importante per tutta la città, ma perché è anche una occasione per il Comune di Ferrara di far conoscere quanto stiamo facendo sotto il profilo ambientale e per creare nuovi legami con enti e società in modo da poter garantire un futuro più sostenibile per la nostra città, la nostra provincia e anche la nostra regione”, sottolinea il vicesindaco Alessandro Balboni.


Il ministro all’ambiente e alla sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha ringraziato la città di Ferrara “per questa iniziativa, rilevante per il Paese perché affronta temi importanti, che caratterizzano il nostro tempo. Siamo diventati un grande paese moderno, sfruttando il nostro territorio, creando anche qualche danno in passato che ora dobbiamo riparare. Questa è una sfida che abbiamo davanti, oltre a quella dell’essere moderni e di vivere questo rilevante momento di transizione. Per adattarci sono necessarie le tecnologie, le professionalità e la sensibilità nei confronti di questi temi”, specifica il ministro, ricordando quanta attenzione abbiano i giovani in tema di ambiente. Durante l’inaugurazione, riferendosi al petrolchimico e alle nuove sfide in tema di sostenibilità sul territorio, il ministro ha sottolineato: “Ferrara nel settore dell’industria chimica può essere fortemente competitiva, e altamente più moderna rispetto ad altre realtà nel mondo. Conosco la realtà dell’industria chimica, conosco quella ferrarese e quella dei due grandi player qui presenti. Per una possibile riconversione futura delle produzioni in un’ottica più sostenibile bisogna investire sulla modernizzazione: solo attraverso essa si possono raggiungere quelle condizioni di sostenibilità e di competitività sul mercato che oggi sono necessarie”. “RemTech Expo è occasione unica di dibattito sui grandi temi del futuro. Un Hub Tecnologico Ambientale specializzato su argomenti focali quali risanamento, rigenerazione e multitransizione per lo sviluppo del terzo millennio, che verranno ampiamente dibattuti nel corso di questa tre giorni. Un evento emerito per il secondo anno, con la medaglia del Presidente della Repubblica, un riconoscimento prezioso per tutta la nostra comunità, impegnata quotidianamente nella riflessione, nella condivisione e nella costruzione di un supporto fattivo al Paese e all’Europa sui temi del risanamento, rigenerazione e sviluppo sostenibile. Un evento che affonda le Sue radici nella conoscenza e nella collaborazione permanente pubblico-privata e che si moltiplica segnando oggi un incremento importante in termini di imprese coinvolte e Paesi presenti e rappresentando un punto di riferimento imprescindibile di riflessione e azione. Una comunità, qualificata ed ampia, formata da enti governativi, pubblica amministrazione, organi di controllo, associazioni, società private, start up, università, centri ricerca, professionisti, in grado di sviluppare idee e proposte nell’ambito dei momenti di confronto e di un’intensa attività di networking, sessioni congressuali, gruppi di lavoro, corsi di aggiornamento, laboratori e serate culturali che caratterizzeranno questa nuova ed innovativa edizione”, commenta Paparella.

Aperto oggi a Roma Eco

Aperto oggi a Roma EcoRoma, 17 set. (askanews) – Si è aperto all’Acquario Romano ECO, il Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti, l’evento che – oggi e domani – fa il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nei trasporti di persone e merci nel nostro Paese.


Obiettivo di ECO – che gode del patrocino di ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, Comune di Roma, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – è fare una sintesi delle varie tematiche relative alla mobilità sostenibile e evidenziare come questa possa incidere oggi e in futuro sulla vita e la salute dei cittadini. Dopo I saluti del ‘padrone di casa’ Alessandro Panci, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, il Presidente Anci Roberto Pella ha sottolineato l’importanza del ruolo dei sindaci sul tema della mobilità per rendere le città funzionali e vivibili, sostenendo lo sviluppo delle attività sportive all’aria aperta, della salute e del benessere, garantendo sicurezza a pedoni e ciclisti. Una vivibilità che si può migliorare attraverso un contesto diverso di struttura delle città: un obiettivo raggiungibile ricorrendo allo strumento finanziario del Pnrr quale opportunità per infrastrutturare in maniera intelligente il Paese.


A moderare la prima giornata di Eco è stata Gabriella Greison, fisica e divulgatrice scientifica, che nel suo vivace intervento d’apertura ‘Come sta il pianeta?’, ha illustrato il rapporto millenario tra uomo e natura, prezioso e delicato, invitando a immaginare nuovi modi di coesistere, senza nostalgie del passato e ricordando anche l’importanza di gesti quotidiani attraverso cui si cambia il mondo. È stata poi presentata la survey ‘I giovani e la mobilità sostenibile’, realizzata per Eco da Skuola.net, che ha fotografato il grado di conoscenza le aspettative e le scelte delle giovani generazioni. Daniele Grassucci, direttore Skuola.net insieme a Luigi Provenzani, Antonio Sica, Benedetta Mannucci e Olivia Bernabei speaker di Radio Zeta hanno briosamente raccontato come per i giovani la mobilità è il cardine della sostenibilità. Il 60% del campione è attento a limitare le emissioni di CO2 con i mezzi che usa quotidianamente per spostarsi e il 68% si dichiara disposto a cambiare le proprie abitudini: il 33% preferisce, laddove possibile, sfruttare il trasporto pubblico, il 13% si divide tra biciclette e monopattini, il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica, il 19% quando ha modo va direttamente a piedi. Solo il 31%, dunque, continua a prediligere i classici veicoli a motore, da ospite o guidatore. A sorpresa, però, gli stessi ragazzi, proiettandosi al domani, prevedono comunque di acquistare un’automobile – il 61% è praticamente certo, il 23% potrebbe rinunciarvi solo se dovessero crescere e affermarsi definitivamente i servizi di car sharing o di noleggio, appena il 16% lo esclude a priori. Un dato apparentemente in controtendenza rispetto ai numerosi studi che vedono la Generazione Z lontana dall’auto di proprietà quale status symbol, ma che risente della sfiducia dei ragazzi rispetto a quanto il Paese sta facendo per la transizione ecologica. Solo il 30% delle ragazze e dei ragazzi pensa, infatti, che in Italia si stia lavorando efficacemente verso questo obiettivo, sia dal punto di vista economico che culturale, e 1 su 4 ritiene che in Italia smart cities e mobilità sostenibile siano un’utopia irrealizzabile.


A parlare di ‘Mobilità sostenibile in Italia, lo stato dell’arte’ si sono poi confrontati: Matteo Ricci, Vice Presidente Commissione Trasporti Parlamento europeo – già sindaco di Pesaro, la città che ha ‘inventato’ la bicipolitana – che ha sottolineato come le città che crescono sono quelle che non hanno paura di investire in mobilità dolce e che misurano la loro crescita secondo gli indicatori di sostenibilità. Secondo Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, per incentivare l’utilizzo della bicicletta, considerato fondamentale per rendere le città più vivibili, occorre superare le barriere politiche e mettere a sistema le migliori pratiche che ci sono in Italia. Francesco Baroncini, board member ECF European Cyclists’ Federation (rappresentata in Italia da FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ha sottolineato invece come La Dichiarazione Europea sulla Ciclabilità adottata lo scorso aprile dal Parlamento Europeo, non solo riconosce la mobilità su due ruote come priorità strategica per i paesi UE, ma offre alle nostre amministrazioni una base legale sulla quale appoggiarsi e una cornice entro la quale muoversi per ogni iniziativa sulla ciclabilità che offra soluzioni concrete per rispondere alla necessità di maggiore sicurezza sulle strade e di città più vivibili e per affrontare la crisi climatica. È stata poi la volta di Simone Tripepi, Head of Charging Point Operator Italy Enel, che ha sottolineato come i bandi PNRR stanno incidendo positivamente sulla transizione verso la mobilità sostenibile e come la progressiva diffusione della mobilità elettrica dipenda soprattutto dalla capacità di renderla un servizio sempre più agevole e intuitivo, che faciliti la vita quotidiana delle persone. Enel, da sempre attenta al cambiamento, ha iniziato fin dal 2010 con i primi progetti pilota nell’elettrico, mettendo a terra le prime infrastrutture di ricarica nel 2013 e arrivando oggi a oltre 21500 punti di ricarica attivi (23000 entro fine anno) di cui 4100 fast e 1200 ultrafast, tutti con energia certificata provenire al 100% da fonti rinnovabile e questo ha contribuito a non immettere nell’aria oltre 145 mila tonnellate di CO2, equivalenti a circa 8 milioni di alberi piantati. Con un totale di 54000 punti di ricarica in Italia, una ogni 10 veicoli, oggi, chi lo desidera, può avvicinarsi con tranquillità alla mobilità elettrica. Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, ha sottolineato come il tema delle infrastrutture dei trasporti rappresenti in punto di partenza per la possibilità di sviluppare una mobilità sostenibile realmente utilizzabile dai cittadini. Ne è un esempio l’alta velocità, che ha contribuito negli ultimi anni a fare di Napoli la terza stazione in Italia per arrivi con 13 milioni di viaggiatori l’anno, un asse fondamentale per lo sviluppo delle città. Per Napoli il Pnrr è un’ottima palestra per il corretto uso delle risorse nei necessari tempi di spesa, un aspetto fondamentale visto i tempi di realizzazione delle infrastrutture nel nostro Paese. Tuttavia nelle grandi citta popolose come Napoli non bastano i grandi collegamenti con le altre citta, ma sono fondamentali i collegamenti cittadini e serve una rete efficiente anche su scala regionale, per migliorare accesso alla città: serve, soprattutto, investire in ottica sostenibile. Il tema ambientale e della transizione tocca tanti aspetti: dobbiamo avere una transizione giusta, che guardi anche ai temi delle disuguaglianze sociali. Il trasporto, in particolare, non ha esclusivamente una dimensione economica ma sociale, di connessione, di opportunità di movimento, di occupazione e coesione tra le persone. A Napoli stiamo lavorando su più fronti, tra questi la produzione di energia rinnovabile, l’incremento della raccolta differenziata, l’elettrificazione delle banchine del porto per consentire alle tante navi da crociera che scalano Napoli – abbiamo un milione e mezzo di crocieristi l’anno – di spegnere i motori. Registriamo una crescita del turismo extraeuropeo e dai paesi del Nord Europa: numerosissimi i giovani per i quali l’ambiente è un fattore decisivo nella scelta della destinazione’.


Fabrizio Penna, Capo Dipartimento PNNR Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica, ha illustrato le opportunità per l’ambiente contenute nel PNRR, la cui struttura ha coinvolto la nostra amministrazione pubblica a raggiungere gli obiettivi per scadenza. Tra questi l’impegno nei progetti di riforestazione urbana che, come ha sottolineato ANCI, interessa le aree metropolitane di 1400 comuni italiani, come sottolineato da Veronica Nicotra, Segretario Generale ANCI. Alfredo Perna, General Manager Amazon Transport Services ha raccontato come ‘Il nostro impegno non è solo attuare la decarbonizzazione in tutte le nostre attività – intervenendo su diverse linee, come l’energia carbon free, riduzione degli imballaggi, elettrificazione della flotta e uso dei sistemi intermodali – ma essere protagonisti di un cambiamento’. L’azienda si è formalmente impegnata a raggiungere emissioni zero dieci anni prima dell’Accordo di Parigi, ovvero zero emissioni di carbonio entro il 2040 e un utilizzo del 100 per cento di energia rinnovabile entro il 2030. Francesco Naso, Segretario Generale, Motus-E ‘La rivoluzione elettrica su quattro ruote’ – ha illustrato i dati di mercato dei veicoli elettrici a livello globale, europeo e italiano, sottolineando l’importanza del ruolo dell’informazione e i rischi – anche in ottica industriale e occupazionale – legati alla diffusione di fake news e falsi miti sul tema dell’elettrificazione dei trasporti. In chiusura, l’atteso intervento del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara che in un videomessaggio ha sottolineato come ‘le sfide dell’innovazione tecnologica in relazione alla qualità della vita vedano nella mobilità sostenibile uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo’. Il Ministro ha affermato come la parola sostenibilità abbia saputo farsi velocemente strada nella coscienza collettiva, diventando un valore condiviso da tutti, entrando di fatto a pieno titolo anche nelle linee guida sull’educazione civica. Secondo Valditara la scuola italiana ‘è già oggi una preziosa avanguardia nella costruzione di reti di mobilità reale e virtuale che favoriscono la condivisione, l’inclusione sociale, la riduzione dell’impatto ambientale, la conoscenza dei territori in un approccio moderno e integrato, che oltre a favorire condotte sicure e corrette, crea i presupposti per scelte consapevoli e sostenibili.

A Lecco inaugurato il primo “Presidio Laghi e Fiumi” ONTM

A Lecco inaugurato il primo “Presidio Laghi e Fiumi” ONTMRoma, 17 set. (askanews) – Lecco e, in particolare, l’hub messo a disposizione da parte di Tokbo (società del Gruppo Agrati) a ONTM – Osservatorio Nazionale Tutela del Mare è stata la cornice dell’inaugurazione del primo “Presidio Laghi e Fiumi ONTM”, l’esempio tangibile di un nuovo impegno dell’Osservatorio nei confronti di tutta quella parte di tematiche relative alle Acque Interne sino ad oggi affrontate solo indirettamente.


Con il patrocinio e sostegno di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Comune di Lecco, ISPRA, ENEA, Agenzia Nazionale Efficienza Energetica, Lega Navale Italiana, Assonautica Italiana Unioncamere, Utililitalia – Federazione Utilities, ALIS – Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili, COREPLA, RemTech Expo e Società Italiana di Idrografia, ONTM ha dato il via a un progetto che si pone l’obiettivo di presidiare non solo istituzionalmente, ma anche in una logica operativo progettuale, questo nuovo, fondamentale, comparto secondo – almeno in una prima fase – tre principali driver di attività: quello di tutela dell’ambiente e di salvaguardia della collettività, quello di promozione di una transizione energetica effettiva e concreta e, infine, quello di monitoraggio dello stato dei luoghi e delle infrastrutture. Per il presidente di ONTM Roberto Minerdo “questa giornata segna il primo passo per la costituzione di altri presidi disseminati su tutto il territorio nazionale; siamo convinti che questa iniziativa sia orientata verso la direzione corretta: occuparsi delle acque interne rappresenta una responsabilità che ci sentiamo di assumere a favore della tutela dell’ambiente – visto lo stretto legame esistente tra la risorsa Mare e quelle che sono le acque interne del Paese – dello sviluppo di una economia sostenibile e della salvaguardia della collettività”.


Una giornata, quella dell’inaugurazione del Presidio, che ha visto il susseguirsi di numerosi interventi da parte non solo delle Istituzioni locali e nazionali che hanno voluto mostrare la propria vicinanza e portare il proprio contributo di valore a questo progetto, ma anche delle imprese che per prime hanno voluto aderire a questa nuova iniziativa. “Una giornata che rafforza in noi la convinzione che questo nostro nuovo impegno verso le acque interne del Paese sia stata una scelta corretta e doverosa per il nostro Ente, già impegnato su diversi fronti del comparto marittimo e marino nazionale e internazionale e, ora, proiettato anche verso nuove sfide di sostenibilità, innovazione e diplomazia ambientale”, dice Federico Ottavio Pescetto, Direttore Generale di ONTM: “Queste sfide potranno essere affrontate non solo grazie al costante sostegno delle altre Istituzioni nazionali e locali che accompagnano l’attività dell’Osservatorio, ma anche – e, permettetemi, soprattutto – grazie al contributo delle Società che hanno deciso di affrontarle con noi: un ringraziamento speciale va quindi alle realtà imprenditoriali che hanno deciso di accompagnarci in questa nuova progettualità, presenti oggi per portare il loro contributo tecnico su quelle che potranno essere le prime attività del Presidio. Mi riferisco a Tokbo, società del Gruppo Agrati, rappresentata dall’Amministratore Delegato Ivan Moroni, tra gli altri, anche padrone di casa del Presidio, ad Harpaceas, intervenuta con il General Manager Technical Paolo Sattamino, Nemea Sistemi, intervenuta con il Manager Emanuele Giorgi, Lario Reti Holding, rappresentata dal Direttore Tecnico Marco Rusconi, T1 Solutions SB, con il suo Amministratore Delegato Alessandro Taini e, infine, ETT, la cui competenza è stata portata dall’R&D Manager Antonio Novellino”.


All’inaugurazione del primo Presidio Laghi e Fiumi il mondo istituzionale, quello economico e quello sociale si sono stretti attorno a ONTM per dar forza e sostegno ai suoi progetti e attività, secondo una logica di costante propensione verso il bene comune.