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Earth Day Italia, 300mila presenze al Villaggio per la Terra a Roma

Earth Day Italia, 300mila presenze al Villaggio per la Terra a RomaRoma, 21 apr. (askanews) – Grande partecipazione con circa 300mila presenze che quest’anno hanno animato il Villaggio per la Terra e il Festival dell’Innovability “Impatta Disrupt” presso Villa Borghese, la Casa del Cinema e la Terrazza del Pincio a Roma.


Quattro giornate dal 18 al 21 aprile con oltre 600 eventi tra laboratori ludici e didattici, incontri e dibattiti sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e dell’innovazione e ancora presentazioni di libri, proiezioni, giochi, dimostrazioni e pratiche sportive, esibizioni musicali. Il tutto organizzato da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari, in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra 2024, un appuntamento annuale che ha coinvolto migliaia di studenti, famiglie, sportivi e attivisti per l’ambiente. Molto importante la novità di quest’anno, il Festival dell’Innovability “Impatta Disrupt”, organizzato da Earth Day Italia, Next4 e Impatta4Equity. Il Festival si è inserito all’interno delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra per ricordare anche la Giornata Mondiale dell’Innovazione, promossa dalle Nazioni Unite il 21 aprile con l’obiettivo di sostenere l’uso della creatività per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.


Inoltre, a concludere le quattro giornate si è tenuta la “Marcia per la Terra” una grande sfilata coloratissima, animata da bande musicali, sportivi, giocolieri, sbandieratori, cori gospel, scuole di danza, artisti di strada, associazioni e volontari per divulgare un messaggio di pace e di rispetto per il nostro Pianeta. Quest’anno la Marcia è stata arricchita dalla “Marcia per la salute planetaria” grazie alla collaborazione tra gli organizzatori dell’Earth Day Italia e l’ufficio del Garante dei diritti delle persone anziane di Roma Capitale. La Marcia partita dalla Terrazza del Pincio è continuata verso il Galoppatoio, passando dal Villaggio dello Sport, della Scienza e della Biodiversità e si è conclusa alla Piazza 17, dove diversi artisti si sono esibiti fino al primo pomeriggio. Numerose le personalità che hanno attraversato il Villaggio per la Terra e hanno fatto parte del Festival dell’Innovability, tra cui innovatori, studiosi, uomini e donne del panorama economico e sociale del nostro Paese, politici come Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale, Enrico Giovannini, Direttore Scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Nell’ultima giornata di celebrazioni, in diretta da Torino, il collegamento con il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin che dialogherà con i giovani su ambiente e futuro, in occasione degli Stati Generali dell’Ambiente per Giovani. Per tracciare una svolta a 360 gradi nella direzione di un cambiamento il più possibile condiviso da tutti, il Ministro per lo Sport, Andrea Abodi, parlerà invece di calcio a impatto zero. Anche dal mondo dello sport arriveranno, quindi, spunti di riflessione sul tema della sostenibilità.


In occasione della Giornata Mondiale della Terra che si terrà lunedì 22 aprile l’Earth Day Italia 2024 ha organizzato la Maratona Televisiva #OnePeopleOnePlanet, che sarà trasmessa in diretta dalle ore 8.00 alle ore 24.00 su RaiPlay con lo slogan “Torna a battere il cuore”. Il protagonista sarà Luca Barbarossa che con la sua Social Band dedicherà il Concerto per la Terra al tema “Pace e Ambiente” insieme ad altri importanti artisti sensibili all’argomento. Tra loro, alcuni nomi noti come Alex Britti, Max Gazzè e Anna Castiglia. “La grande affluenza di giovani a questo evento è un segnale estremamente positivo e incoraggiante. Dimostra che le nuove generazioni sono sempre più consapevoli dell’importanza di agire per proteggere il nostro pianeta e garantire un futuro sostenibile. La loro energia, passione e dedizione sono fondamentali per affrontare le sfide ambientali che ci attendono. Inoltre, sono fiducioso che l’ambiente torni a essere rispettato, in quanto elemento chiave per costruire un futuro migliore per tutti. Dobbiamo riconoscere il valore intrinseco della natura e comprendere che la sua tutela è essenziale non solo per il benessere del pianeta, ma anche per il nostro stesso benessere e per la nostra economia”, ha detto Pierluigi Sassi, Presidente Earth Day Italia.

Acqua, Save The Duck celebra il progetto Nothing Like Water

Acqua, Save The Duck celebra il progetto Nothing Like WaterRoma, 20 apr. (askanews) – L’accesso all’acqua potabile è un bene primario essenziale per la salute e il benessere umano, ma ancora oggi, purtroppo, molte comunità in tutto il mondo non possono contare su fonti d’acqua pulite.


Per questo, nel 2023, Save The Duck ha dato vita al progetto Nothing Like Water, iniziando un’azione di bilanciamento idrico in collaborazione con The Sumba Foundation, NGO indonesiana attiva sul territorio dell’omonima isola, con l’obiettivo di condividere il privilegio dell’accesso a una risorsa preziosa come l’acqua. Partnership che il brand di outerwear e lifestyle 100% animal-free celebra con una mostra fotografica a Milano, in Corso Vittorio Emanuele II, visitabile gratuitamente per un mese, a partire dal 15 maggio. I 30 splendidi scatti che compongono la mostra sono stati realizzati dal fotografo internazionale Alessandro Bergamini: come la maggior parte delle fotografie che ha scattato in alcuni degli angoli più remoti del pianeta, catturano le meraviglie paesaggistiche dell’isola di Sumba e la genuinità e dignità delle popolazioni che lì risiedono, i gesti, gli sguardi e i sorrisi, quasi come se volesse far vivere anche a chi le guarda così da lontano il “rapporto silenzioso tra terre segrete e culture d’altri mondi” che ama immortalare.


Finora, proprio a Sumba, grazie all’impegno concreto di Save The Duck nel bilanciare il consumo idrico legato alla produzione dei propri capi e dei materiali necessari per realizzarli, è stato possibile garantire l’accesso all’acqua potabile a 4216 persone e 37 villaggi. Grazie a questi strumenti, la popolazione di Sumba ha i mezzi per creare economie sostenibili e migliorare le proprie condizioni di vita e igienico-sanitarie. Con la diffusione sempre più capillare di una rete idrica potabile, donne e bambini non devono più impegnarsi a percorrere ogni giorno lunghe distanze per procacciare l’acqua per sé stessi e per le proprie famiglie, tornando così padroni di tempo ed energia che possono essere impiegati in altre attività, come frequentare la scuola o iniziare microimprese, come la produzione di tessuti pregiati (gli ikat), che possono essere poi venduti al mercato o ai commercianti di tessuti. Ma non solo: la maggior presenza e diffusione di acqua potabile influisce positivamente e in maniera continua anche sul miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della popolazione, registrando un notevole decremento dei casi malaria. Oggi, l’obiettivo è continuare a sviluppare le infrastrutture necessarie per garantire l’accesso diretto all’acqua potabile a un numero sempre maggiore di utenti. “Interagendo con la popolazione locale e visitando vari villaggi dell’isola, ho acquisito una comprensione più profonda dell’interconnessione tra conservazione ambientale, sviluppo della comunità e tutela della cultura locale. Il mio viaggio a Sumba è stato commovente e stimolante per me e ha rafforzato la mia convinzione che viaggiare non solo può arricchire le nostre vite ma anche instillare cambiamenti positivi nel mondo attorno a noi” – ha commentato Nicolas Bargi, Founder e CEO di Save The Duck.

Progetto Mapp: c’è plastica nel Po ma solo il 15% arriva al mare

Progetto Mapp: c’è plastica nel Po ma solo il 15% arriva al mareRoma, 19 apr. (askanews) – Una predominanza di rifiuti plastici delle dimensioni inferiori ai 10 centimetri di lunghezza e la precisa identificazione delle potenziali zone d’accumulo degli stessi, rilevata sia per quantità che tempo di permanenza: un quadro che resta sotto osservazione, quello del fiume Po, ma la notizia degna di rilievo è che la quantità di plastica che giunge sino al Mare Adriatico è stimata in poco meno del 15% del totale quantificato più a monte.


Questi in sintesi i dati illustrati a Ferrara in occasione della presentazione dei risultati di MAPP (Monitoraggio Applicato alle Plastiche del Po), progetto promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, avviato a giugno 2021 con il rilascio dei tracker (sensori di rilevamento) a Torino e che, per due anni, ha utilizzato differenti strumenti e metodologie – alcune del tutto innovative a livello europeo – consentendo di stimare le quantità, le dimensioni, le principali direttrici di spostamento e i punti di potenziale accumulo del materiale plastico trasportato lungo la rete idrografica del fiume Po e accrescere la comprensione del fenomeno del plastic litter nel Grande Fiume. Per simulare le modalità di trasporto dei rifiuti plastici nel Po, – informa una nota – sono stati utilizzati i tracker satellitari (JunkTrack®) della società Nauta scientific s.r.l., che ha progettato e realizzato sia i dispositivi sia il sistema di raccolta e di rappresentazione dei dati per il fiume Po. I tracker sono dei piccoli contenitori galleggianti in grado di riprodurre il comportamento dei rifiuti di plastica dispersi nei fiumi, al cui interno sono posizionati dei localizzatori capaci di determinarne la posizione GPS.


Ne sono stati rilasciati complessivamente 95 tra il 2021 e il 2023, in differenti condizioni di portata, nelle tre stazioni distribuite lungo l’asta del fiume Po: Chivasso (To), Isola Serafini (Pc) e Pontelagoscuro (Fe). Il primo dato che emerge è che meno del 15 % dei tracker sono giunti fino al mare Adriatico, mentre i restanti hanno compiuto spostamenti da poche centinaia di metri a centinaia di chilometri. È stato, inoltre, osservato che la vegetazione spondale, i piloni dei ponti e i numerosi ormeggi per la navigazione fluviale rappresentano zone di incaglio per lungo tempo e ostacolo al trasporto verso valle. La ricerca ha così consentito di ricostruire in modo fedele il percorso effettuato dai tracker e di identificare le potenziali zone di accumulo. L’attività di monitoraggio delle macroplastiche galleggianti attraverso le immagini satellitari, condotta con la collaborazione del Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova, ha permesso di valutare – per la prima volta in ambito fluviale – la possibilità di rilevare i rifiuti plastici mediante i dati satellitari, liberamente disponibili, del satellite Sentinel 2 dell’Agenzia Spaziale Europea.


Sono state eseguite alcune simulazioni grazie all’installazione di due zattere, una composta da soli rifiuti di plastica e l’altra da plastica e vegetazione, per verificare se il satellite riuscisse ad identificarle e distinguerle. L’esito è stato positivo: all’occhio del satellite entrambe le zattere sono risultate ben visibili e distinguibili dall’acqua circostante, confermando la possibilità di utilizzare le immagini di Sentinel 2 per il riconoscimento di depositi di legname e/o plastica nel fiume Po, di dimensione di alcune decine di metri quadrati e densità relativamente ridotte e aprendo la strada ad ulteriori sperimentazioni che consentano, in futuro, di poter determinare, grazie a questa tecnologia, anche le quantità esatte di depositi di plastiche accumulate sulle sponde del Po. “Questi risultati, di rilievo scientifico, hanno permesso all’Autorità di bacino di ottenere un primo quadro conoscitivo utile a supportare la definizione di futuri approfondimenti e di azioni concrete di prevenzione e gestione dell’inquinamento da river litter – evidenzia Alessandro Bratti, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po -. Infatti, gli esiti del progetto MAPP hanno costituito le basi per la progettazione del programma sperimentale triennale 2024-2026 per il recupero delle plastiche nel fiume Po, che sarà realizzato con i finanziamenti resi disponibili dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica attraverso la Legge SalvaMare, i cui obiettivi sono di incentivare la raccolta dei rifiuti plastici nei fiumi, del loro successivo riciclo nell’ottica dell’economia circolare e di sensibilizzare la collettività per la diffusione di comportamentali virtuosi che prevengano il problema della marine litter”.


“Dai dati raccolti col censimento visivo sembra che la quantità totale di plastic litter trasportata dal Po sia sensibilmente inferiore rispetto a quella attribuita in passato da stime modellistiche – sottolinea Giuseppe Dodaro, Responsabile Area Capitale Naturale e Agroecologia di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile -. L’osservazione prevalente di oggetti di piccole dimensioni suggerisce che i rifiuti subiscono intensi processi di frammentazione prima di giungere a mare. E questo è dovuto ai lunghi tempi di permanenza in alveo, come testimoniato dall’analisi degli spostamenti effettuata coi tracciatori. Si conferma, dunque, come il contrasto all’inquinamento da plastica sia necessario per la tutela degli ecosistemi ma soprattutto della salute umana. È il messaggio chiave che animerà la discussione della quarta sessione dell’International Negotiating Commette di UNEP, che dal 23 al 29 aprile si riunirà ad Ottawa per giungere finalmente alla ratifica di un accordo internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica”.

Al Centro Studi Americani focus sui biocarburanti

Al Centro Studi Americani focus sui biocarburantiRoma, 18 apr. (askanews) – Si è tenuto presso il Centro Studi Americani un importante incontro incentrato sulla transizione energetica, con un’attenzione particolare ai biocarburanti e al loro ruolo fondamentale nel percorso verso un futuro energetico più sostenibile.


“I grandi paesi del mondo guardano ai biocarburanti con interesse”, ha affermato Giovanni Perrella del MASE. “È positivo vedere l’Italia tra i paesi della Global Biofuel Alliance con il potenziale di diventare protagonista nello sviluppo di questi combustibili. L’azione del governo italiano continua in questa direzione, consapevole che è importante utilizzare tutte le tecnologie disponibili per raggiungere gli obiettivi di emissioni zero.” “Ita Airways ha fatto grandi sforzi per non essere la continuazione di un passato legato al petrolio”, ha dichiarato Francesco Presicce della compagnia aerea. “Guardiamo al futuro con grande spirito innovativo e la transizione energetica è un pilastro fondamentale per noi. I biocarburanti sono al centro della nostra attenzione, anche se purtroppo il PNRR non ci ha supportato in questa direzione.”


“ADR ha promosso un patto per la decarbonizzazione”, ha affermato Giampiero Goretti di Aeroporti di Roma. “Si sono riuniti diversi tavoli di lavoro con l’obiettivo di individuare misure di policy da proporre per garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.” È emersa la necessità di investire nella tecnologia e di un approccio più sistematico e organizzato da parte delle istituzioni europee e nazionali nel legiferare in modo più lineare per favorire la transizione energetica. “I biocarburanti offrono una risposta immediata al mercato”, ha spiegato Alessandro Sabbini di EniLive. “Possono essere una soluzione complementare alla mobilità elettrica, che ha bisogno di tempo per svilupparsi. C’è margine di miglioramento nella legislazione europea per favorire i biocarburanti.”


“Stiamo investendo molto nei biocarburanti”, ha affermato Dino Menichetti di FERCAM. “Abbiamo una stazione di rifornimento a Bolzano e Verona. L’abbiamo testata per un anno e mezzo per valutare l’efficienza dei veicoli e possiamo utilizzarla tranquillamente come alternativa ai combustibili fossili.” “È necessario fare capacity building e sviluppare progetti per aiutare gli agricoltori ad aumentare la loro produzione di biocarburanti”, ha sostenuto Tiziana Pirelli della Global Bioenergy Partnership. “Quando si parla di biocarburanti, c’è spesso la convinzione che non siano sostenibili. È importante guidare i consumatori attraverso campagne informative per aumentare la conoscenza degli aspetti tecnici. I biocarburanti, insieme ad altre soluzioni, possono fare la differenza nella transizione energetica.”

Energia, al Centro Studi Americani incontro sui biocarburanti

Energia, al Centro Studi Americani incontro sui biocarburantiRoma, 17 apr. (askanews) – Al Centro Studi Americani incontro sulla transizione energetica con particolare attenzione ai biocarburanti. Durante il convengo è emerso come il ruolo dei biocarburanti possa essere quello di una soluzione concreta e immediata per accompagnare il lungo percorso della transizione energetica.


Il settore dei biocarburanti è in forte crescita, anche se è necessario investire di più e con un approccio regolatorio più chiaro. “I grandi paesi del mondo guardano ai biocarburanti con interesse – ha affermato Giovanni Perrella del MASE, fra i relatori del convegno , -è positivo vedere l’Italia fra i paesi protagonisti nello sviluppo della tecnologia”.

World Earth Day, progetto Cai promuove prima missione glaciologica su K2

World Earth Day, progetto Cai promuove prima missione glaciologica su K2Roma, 17 apr. (askanews) – Un team italo pakistano studierà per la prima volta neve e ghiaccio del Karakorum per comprendere gli impatti dei cambiamenti climatici sulla regione e preparare una futura missione Ice Memory sul ghiacciaio Godwin-Austen, ai piedi del K2: questa una delle ambiziose iniziative che fanno parte del progetto K2-70 di Club Alpino Italiano dedicato alla celebrazione del 70° anniversario della prima salita del 1954. Ice Memory è un progetto di ricerca internazionale riconosciuto dall’UNESCO con un duplice obiettivo: raccogliere e conservare campioni di ghiaccio prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo che potrebbero scomparire o ridursi moltissimo a causa del riscaldamento globale. L’Italia è tra i capofila del progetto, sotto la guida del dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISP-CNR) e l’Università Ca’ Foscari Venezia, assieme alla Fondation Université Grenoble Alpes (FR).


Per la prima volta delle alpiniste italiane e pakistane – Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim assieme alla dott.ssa Lorenza Pratali, alpinista e ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia del Cnr esperta in medicina di montagna – partiranno insieme per una spedizione destinata a lasciare un’impronta importante nella storia dell’alpinismo italiano, non solo per l’impresa sportiva ma soprattutto per l’esperienza umana, il valore e il lascito che rappresentano il cuore di questo progetto. E in occasione di questo giubileo di platino il progetto del Cai desidera lasciare un’eredità importante perché celebrare la conquista del K2 significa anche ricordarne il valore scientifico: nel 1954 Ardito Desio guidò, oltre agli alpinisti, un gruppo di ricerca sulla geografia, geologia e topografia dell’area. Oggi, a 70 anni di distanza e in occasione della Giornata Mondiale della Terra – la più grande manifestazione ambientale del pianeta, in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia – la spedizione K2-70 ribadisce l’importanza dell’esplorazione scientifica e supporta un team composto da scienziati italiani e pakistani che lavoreranno sul ghiacciaio Godwin-Austen. L’intento è studiare per la prima volta la neve e il ghiaccio di quella regione così cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano. La missione, che partirà dall’Italia a metà giugno e durerà circa 40 giorni, con 10 giorni di attività di ricerca in campo, è organizzata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Università Ca’ Foscari Venezia, entrambi enti co-fondatori della Ice Memory Foundation, assieme a EvK2CNR, con il supporto della Environmental Protection Agency del Gilgit-Baltistan, Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia, con il contributo del CAI e del Ministero dell’Università e della Ricerca.


L’obiettivo principale della spedizione scientifica è quello di valutare la fattibilità di una perforazione profonda nel Karakorum pakistano. In quest’area solo il ghiacciaio di Guliya, ubicato nel Tibet settentrionale, è stato perforato in passato. Il team estrarrà alcune carote di ghiaccio superficiali arrivando fino a 12-15 metri di profondità nella porzione più elevata del ghiaccio Godwin-Austen, ad una quota compresa tra i 5500 e 6000 metri. Inoltre, sarà misurata la temperatura nel ghiacciaio, saranno raccolti campioni di neve per verificare la presenza di contaminanti e saranno svolte delle indagini geofisiche per comprendere la conformazione del terreno e del ghiacciaio. Grazie al progetto internazionale Ice Memory, questo eccezionale campione di ghiaccio contenente informazioni sul clima e sull’ambiente himalayano del passato potrebbe essere conservato in Antartide in una ‘biblioteca’ dei ghiacci pensata per le future generazioni di scienziati, che non avranno più a disposizione i ghiacciai così come li vediamo oggi, a causa del cambiamento climatico. “Quest’anno festeggiamo il 70esimo anniversario della spedizione sul K2 affiancando, come avvenne nel 1954, la ricerca scientifica alla salita delle otto alpiniste”, afferma Antonio Montani, Presidente Generale del Club Alpino Italiano, organizzatore del progetto K2-70. “La riduzione dei ghiacciai è una tematica sempre più stringente e il Cai è in prima fila, accanto alla scienza, per accrescere la consapevolezza sulla gravità della crisi climatica e per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di porre l’attenzione all’ambiente e la sostenibilità al centro delle proprie politiche”.


“La situazione dei ghiacciai del Karakorum è certamente molto differente da quella apparsa agli occhi di Ardito Desio e dei suoi ragazzi, in quel lontano 1954. Ed è per questo che, oggi forse più di allora, è fondamentale proseguire lo studio di questi straordinari ambienti, vere e proprie sentinelle degli attuali cambiamenti globali” continua Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e vicepresidente della Ice Memory Foundation. Il progetto della spedizione è organizzato da Cai con EvK2CNR, associazione che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in alta e altissima quota, che organizza anche la missione: “Ardito Desio trentacinque anni fa fondò EvK2Cnr, che da allora si è impegnata per realizzare le sue idee scientifiche in Karakorum e Himalaya con benefici anche per lo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali. Insieme all’Agenzia delle Nazioni Unite UNDP, grazie al supporto dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo, nei prossimi mesi EvK2Cnr pubblicherà l’inventario degli oltre 13200 ghiacciai del Pakistan, la più importante risorsa d’acqua dolce del continente asiatico. Questo è il presente. L’incontro con Ice Memory è una formidabile opportunità per comprendere il clima del passato e per guardare al futuro di queste regioni” dichiara Agostino Da Polenza, presidente di EvK2Cnr e capo spedizione: il 15 giugno partirà con le atlete per il Pakistan per la grande scalata, con arrivo al campo base il 29 giugno dove cominceranno le attività alpinistiche e l’acclimatamento, per poi tentare la vetta nella seconda metà di luglio.


Il gruppo sarà guidato da Jacopo Gabrieli, ricercatore del Cnr, e dalla guida alpina Paolo Conz, assieme a due tecnici della Gilgit-Baltistan-Environmental Protection Agency, che da anni collaborano sul ghiacciaio del Pakistan con il supporto di EvK2Cnr, e Maurizio Gallo, ingegnere e guida alpina di EvK2Cnr. Opererà per una decina di giorni a monte del campo base avanzato del K2, in un campo remoto allestito appositamente per gli scienziati a una quota di circa 5.600 metri. La ricerca si svolgerà in un’area di circa 20 chilometri tra i 5.500 e i 6.000 metri di quota.

”Bioplastiche compostabili’: una risorsa per l’agricoltura, un vantaggio per l’ambiente.

”Bioplastiche compostabili’: una risorsa per l’agricoltura, un vantaggio per l’ambiente.Roma, 17 apr. (askanews) – Le bioplastiche compostabili sono perfettamente compatibili con il trattamento della frazione organica e non rappresentano un ostacolo all’attività di impianti di compostaggio e digestori anaerobici. Anzi, sono a tutti gli effetti un aiuto tangibile per l’aumento di qualità e quantità del compost prodotto. Tuttavia, c’è ancora da superare disinformazione e impreparazione sul perché è importante effettuare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti organici e sul perché insieme a loro vanno conferiti anche gli imballaggi in bioplastica compostabile come sacchetti, stoviglie e cialde certificati.


Di questi aspetti si parlerà al convegno “Bioplastiche compostabili: una risorsa per l’agricoltura, un vantaggio per l’ambiente” – promosso da Fondazione UniVerde in collaborazione con Re.N.Is.A. – Rete Nazionale Istituti Agrari e con la main partnership di Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile – che si terrà a Roma, martedì 23 aprile, ore 10.30, alla Sala dei Consigli Superiori – Parlamentino Cavour presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Via XX Settembre, 20) e in diretta streaming su Radio Radicale. Obiettivo dell’evento, dedicato a studentesse e studenti di diversi Istituti d’Istruzione Superiore della Regione Lazio vocati alla formazione di nuovi professionisti del settore primario – Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni ed IIS Domizia Lucilla di Roma e l’Istituto Tecnico Agrario di Alvito, in provincia di Frosinone – è di creare un’occasione di confronto tra la filiera delle bioplastiche compostabili e il settore agricolo per far in modo che una preziosa risorsa non venga considerata un rifiuto ma valorizzata in agricoltura per i tanti vantaggi che ne deriverebbero per l’ambiente, secondo i più sani principi dell’economia circolare.


Dopo il saluto di benvenuto di Marco Lupo (Capo del Dipartimento della sovranità alimentare e dell’ippica, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), i lavori saranno introdotti dalle relazioni di Francesco Paolo La Mantia (Professore emerito in Tecnologia dei Polimeri presso l’Università degli Studi di Palermo e Coordinatore dell’unità di ricerca presso il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali – INSTM) e di Domenico Ronga (Professore associato in Agronomia e Coltivazioni Erbacee presso il DIFARMA dell’Università degli Studi di Salerno). Seguiranno gli interventi di: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde); Patrizia Marini (Presidente Re.N.Is.A.); Patty L’Abbate (Vicepresidente Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, Camera dei Deputati); Alessandro Caramiello (Componente Commissione Agricoltura, Camera dei Deputati); Luca Bianconi (Presidente Assobioplastiche); Debora Fino (Presidente Re Soil Foundation); Stefano Masini (Responsabile Ambiente e Territorio, Coldiretti); Maurizio Desantis (Collaboratore del Consorzio Italiano Compostatori – CIC), con il coordinamento di Valerio Rossi Albertini (Fisico, divulgatore scientifico e primo ricercatore CNR). Conclude Carmine Pagnozzi (Direttore Generale Consorzio Biorepack). Media partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente.

Cinque Riserve MAB UNESCO per una nuova visione comune del Grande Fiume

Cinque Riserve MAB UNESCO per una nuova visione comune del Grande FiumeRoma, 13 apr. (askanews) – Il primo coordinamento tra Riserve MAB UNESCO su un unico grande fiume di rilevanza strategica quale il Po: questo è l’oggetto della conferenza stampa di presentazione del Protocollo d’Intesa che riunisce le cinque Riserve della Biosfera presenti lungo l’asta principale del fiume. Un documento sottoscritto dai soggetti gestori delle rispettive Riserve e in particolare, partendo da monte: per la Riserva MAB UNESCO Monviso dall’Ente di gestione delle aree protette del Monviso (Presidente Dario Miretti), per la Riserva MAB UNESCO Collina Po dal Comitato Esecutivo di Collina Po (il Presidente Francesco Tresso, assessore del Comune di Torino), per la Riserva MAB UNESCO Ticino Val Grande Verbano dal Parco lombardo della Valle del Ticino (la Presidente Cristina Chiappa), per la Riserva MAB UNESCO Po Grande dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (il Segretario Generale Alessandro Bratti), per la Riserva MAB UNESCO Delta Po il Parco Regionale Veneto Delta del Po (Presidente Moreno Gasparini).


Tutte le Riserve della Biosfera all’interno dell’accordo hanno riconosciuto la stretta relazione dei propri territori con la presenza della risorsa idrica associata al reticolo idrografico del fiume Po, in termini di risorse ambientali, economiche, culturali e sociali. Da qui la necessità di sviluppare sinergie e collaborazioni al fine di garantire maggiore integrazione ed efficacia rispetto ai Piani d’Azione approvati nelle rispettive Riserve della Biosfera e, in termini più generali, ai progetti che le stesse sostengono, promuovono e patrocinano (sviluppo di scenari, interazione del sistema antropico con quello naturale, integrazione di diverse politiche e loro impatti, e così via). Il fiume Po rappresenta un mosaico complesso e variegato sotto vari profili, costituendo al tempo stesso un unicum imprescindibile che riunisce come un filo blu tutto il Nord del Paese. In questo particolare momento storico caratterizzato da grandi cambiamenti, non solo climatici, questa iniziativa rappresenta uno strumento di governance innovativo in grado di supportare lo sviluppo sostenibile dei territori rivieraschi e non solo, superando così la frammentazione amministrativa. Tutto quanto a supporto dell’attuazione di obiettivi di respiro internazionale, quali i 17 Goals di sostenibilità dell’Agenda ONU 2030 e i target del Piano d’Azione di Lima all’interno per il Programma Man and Biosphere (Uomo de Biosfera) dell’UNESCO. Con la sottoscrizione dell’accordo, le cinque Riserve costituiscono inoltre un Tavolo di Coordinamento, la cui segreteria è in capo ad Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, con lo scopo di lavorare concretamente sull’implementazione delle azioni congiunte da mettere in campo. Tra le tematiche principali già individuate emergono le iniziative di educazione e partecipazione attiva delle nuove generazioni; il coinvolgimento di portatori d’interesse pubblici e privati, aziende del territorio e cittadinanza, attraverso l’individuazione di “Eco-attori” in grado di svolgere azioni di comunicazione e promozione di un patrimonio condiviso, contribuendo all’attuazione concreta della transizione ecologica; la raccolta di dati e informazioni necessari per aggiornare lo stato di attuazione dell’Agenda ONU 2030, mediante l’individuazione di “punti antenna” lungo l’asse del fiume Po, dalla sorgente al delta, per la condivisione di dati; la condivisione e partecipazione a progetti congiunti di valorizzazione e tutela della biodiversità e del patrimonio naturale associato alla presenza del fiume Po.


In particolare, il Tavolo di Coordinamento composto dalle cinque Riserve della Biosfera del Po, intende presentarsi all’interno della mostra “Change! Ieri, oggi, domani. Il Po” che sarà inaugurata ufficialmente a Torino, nella splendida e prestigiosa cornice di Palazzo Madama, il prossimo 27 giugno e resterà aperta fino al 13 gennaio 2025. La mostra ha lo scopo di raccontare la crisi climatica in modo efficace ed immediato, in un progetto espositivo di alto valore che possa essere compreso da ogni cittadino di ogni età, trasportando il visitatore in un viaggio che, partendo dalla Sala del Senato del Regno d’Italia di Palazzo Madama a Torino e dal fiume Po, consenta un significativo impatto in ogni città italiana ed estera, sviluppando, anche in forma emozionale e coinvolgente, temi che abbiano la capacità di connettersi anche a una dimensione culturale popolare. Il lancio di questa intesa tra le Riserve MAB UNESCO lungo il fiume Po, voluto proprio nel tratto centrale del fiume, nella città di Cremona già patrimonio UNESCO del saper fare liutario, rappresenta in senso figurato e reale la navigazione in corso sul grande filo blu che ricuce tutte le nostre varie realtà, passate, presenti e, soprattutto, future.L’incontro, coordinato dal giornalista Andrea Gavazzoli, ha visto la presenza dei numerosi soggetti coinvolti che sono intervenuti grazie al contributo dei principali rappresentanti delle singole realtà: il Comune di Cremona con il Vicesindaco Leonardo Virgilio e l’Assessore al Turismo, Commercio e Sicurezza Barbara Manfredini; UNESCO, Philippe Pypaert, Specialista di programma, Divisione di scienze ecologiche e della Terra; – Prof. Pierluigi Petrillo Presidente del Comitato Tecnico Nazionale MaB UNESCO, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Direttore Generale Oliviero Montanaro; Direzione Generale per il patrimonio naturalistico ; Autorità di bacino distrettuale del fiume Po Segretario Generale Alessandro Bratti; Cattedra UNESCO di Educazione, Crescita ed Uguaglianza, prof. Patrizio Bianchi (video) e prof.ssa Valentina Mini; Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Segretario Generale Enrico Vicenti (video). Di seguito la presentazione dell’Intesa e delle prime attività promosse a cura dei rappresentanti delle cinque Riserve MAB UNESCO lungo il fiume Po a cura di: Riserva MAB UNESCO Monviso – Dario Miretti Presidente Ente di gestione delle aree protette del Monviso , Riserva MAB UNESCO Collina Po – Francesco Tresso Presidente del Comitato Esecutivo e Assemblea della Riserva MAB UNESCO Collina Po e Assessore del Comune di Torino , Riserva MAB UNESCO Ticino Val Grande Verbano – Cristina Chiappa Presidente Parco lombardo della valle del Ticino , Riserva MAB UNESCO Po Grande – Ludovica Ramella Segreteria Tecnica Autorità di bacino distrettuale del fiume Po , Riserva MAB UNESCO Delta Po – Moreno Gasparini Presidente Parco Regionale Veneto Delta del Po. Intervento conclusivo anche di Regione Lombardia a cura della dott.ssa Monica Abbiati, Direzione generale Cultura – Progetti, sistemi e reti per la valorizzazione e lo sviluppo dell’attrattività del patrimonio culturale lombardo e dei Siti UNESCO.

Obiettivo Terra 2024, il 22 aprile premiazione concorso fotografico

Obiettivo Terra 2024, il 22 aprile premiazione concorso fotograficoRoma, 12 apr. (askanews) – Tutto pronto per la premiazione di “Obiettivo Terra” 2024, il contest sulle Aree protette italiane più conosciuto e insignito di patrocini e riconoscimenti istituzionali a livello nazionale. Sono la natura, gli incantevoli scorci e le peculiarità custodite da parchi, riserve e aree marine protette della nostra bellissima penisola i protagonisti del concorso fotografico che rilancia l’armonia tra uomo e Madre Terra e, attraverso i meravigliosi scatti fotografici dei fotoamatori naturalistici, intende far sbocciare una rinnovata consapevolezza ambientale con l’auspicio che sia foriera di una sempre maggiore tutelare degli ecosistemi.


Anche quest’anno si conferma l’apprezzamento per il concorso – promosso da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana, con la main partnership di Haiki+ (subholding di Innovatec S.p.A., quotata all’Euronext Growth Milan, Gruppo che da oltre 60 anni è leader nel settore della clean technology) e con la digital partnership di Bluarancio – diventato, per le organizzazioni promotrici e partners, una piacevole tradizione e occasione di ritrovo per celebrare Madre Terra nonché punto di riferimento per gli appassionati di fotografia amici dell’ambiente. La cerimonia di premiazione si terrà lunedì 22 aprile, dalle ore 15:00, presso l’Aula Consiliare “Giorgio Fregosi” di Palazzo Valentini (via IV Novembre, 119/A), sede della Città metropolitana di Roma Capitale, in occasione delle celebrazioni per la 55a Giornata Mondiale della Madre Terra e sarà possibile seguirla in diretta streaming. All’autrice dello scatto vincente di “Obiettivo Terra” 2024 sarà riconosciuto il Primo premio “Mother Earth Day” del valore di € 1.000 (euro mille), sarà donata una targa ricordo dai soggetti promotori e dedicata la copertina del volume “Obiettivo Terra 2024: l’Italia amata dagli italiani”, oltre all’onore di vedere esposta al pubblico la gigantografia della foto vincitrice sulla facciata di Palazzo Valentini unitamente alla menzione speciale “Obiettivo Mare”.


La Cerimonia di premiazione sarà ufficialmente aperta dal saluto di benvenuto di Roberto Gualtieri (Sindaco di Roma e della Città Metropolitana di Roma Capitale). Insieme ai dirigenti dei soggetti promotori, Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde), Massimiliano Tabusi (Vicepresidente della Società Geografica Italiana), e Nicola Colucci (Presidente Haiki+), interverranno: Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica); Andrea Abodi (Ministro per lo Sport e i Giovani); Amm. I.C. (CP) Nicola Carlone (Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Gen. C.A. Andrea Rispoli (Comandante delle Unità forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri); Alessandra Priante (Presidente ENIT); Luca Santini (Presidente Federparchi e Presidente del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna); Rosalba Giugni (Presidente di Marevivo); Simona Roveda (Co-fondatrice e direttrice editoriale di LifeGate); Stefano Maiandi (Presidente di FIABA onlus); con la partecipazione di autori e autrici delle foto vincitrici, dei componenti della Giuria di esperti, dei Dirigenti delle organizzazioni partners di Obiettivo Terra 2024 e delle Aree Protette Italiane. Modera l’evento: Gianni Todini (Direttore di Askanews).


Oltre al Primo premio “Mother Earth Day”, saranno decretate dai partners di ciascuna menzione, le seguenti Menzioni: Alberi e foreste (in collaborazione con il Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari Carabinieri); Animali (in collaborazione con Federparchi); Area costiera (in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Fiumi e laghi (in collaborazione con la Federazione Italiana Canoa e Kayak); Paesaggio agricolo (in collaborazione con Fondazione Campagna Amica); Patrimonio geologico e geodiversità (in collaborazione con SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale – APS); Turismo sostenibile (in collaborazione con il Touring Club Italiano). Analogamente si procederà per le Menzioni speciali:


Borghi (Premio alla più bella foto di un borgo situato all’interno di un’Area protetta italiana, in collaborazione con “I Borghi più belli d’Italia”); Obiettivo mare (Premio alla migliore foto subacquea scattata in un’area marina protetta italiana, in collaborazione con Marevivo); Stories (Premio alla più bella foto verticale di un’Area protetta italiana, in collaborazione con InflueXpert), novità di quest’edizione; Parchi dall’alto (Premio alla più bella foto di un’Area protetta italiana scattata da un punto panoramico, dal cielo o anche con droni autorizzati, in collaborazione con Haiki+). Sarà conferito l’immancabile Premio “Parco Inclusivo” 2024, in collaborazione con FIABA Onlus e Federparchi, all’Area protetta italiana che si è maggiormente distinta attraverso iniziative concrete a favore dell’accessibilità e fruibilità per le persone con disabilità e a ridotta mobilità. Saranno inoltre conferiti due premi extra-concorso: Premio “Pixcube_it” all’autore della fotografia seconda classificata a “Obiettivo Terra” 2024: un buono voucher speciale messo in palio dal network Pixcube.it per un viaggio-workshop-reportage a scelta tra i molti e prossimi eventi che si terranno nei parchi naturali d’Italia. Weekend per due persone presso l’Agriturismo “Il Podere di Assisi” (PG), offerto da Terranostra Umbria, all’autore dello scatto vincitore della Menzione “Paesaggio Agricolo” (in collaborazione con Fondazione Campagna Amica). L’agriturismo fa parte della rete di Campagna Amica: mercati a Km0, delle aziende agricole, degli agriturismi e delle fattorie che sostengono l’agricoltura sostenibile e il cibo di qualità. Infine, grazie alla rinnovata partnership con Pianeta Foresty, anche quest’anno i partecipanti alla cerimonia avranno l’occasione di contribuire al rimboschimento di alcune aree italiane attraverso i kit Foresty. L’edizione 2024 di “Obiettivo Terra” ha ricevuto il patrocinio di: Senato della Repubblica; Camera dei Deputati; Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Ministro per lo Sport e i Giovani; Città Metropolitana di Roma Capitale; Comune di Roma e di tutti i Parchi nazionali italiani. Event Partners: Earth Day Italia; ANBI; Forest Stewardship Council (FSC) Italia; FIABA Onlus; SOS Terra Onlus; Pianeta Foresty; @racne; Pixcube. Media partners: Askanews; Italpress; TeleAmbiente; LifeGate; Opera2030; Trekking.it; Eco in Città. La cerimonia di premiazione di “Obiettivo Terra” 2024 sarà trasmessa in diretta streaming sulle Pagine Facebook di: – Fondazione UniVerde (https://www.facebook.com/FondazioneUniVerde); – Società Geografica Italiana (https://www.facebook.com/societa.geografica.italiana); – Federparchi (https://www.facebook.com/federparchi); – TeleAmbiente (https://www.facebook.com/teleambiente); – Opera2030 (https://www.facebook.com/Opera2030it); – Trekking.it (https://www.facebook.com/trekking.it); – Eco in Città (https://www.facebook.com/ecoincitta); – SOS Terra Onlus (https://www.facebook.com/SOSTerraOnlus). I numeri. Per selezionare le finaliste della 15a edizione del contest, rappresentative del patrimonio ambientale, naturalistico, paesaggistico, agricolo, agroalimentare e storico-culturale custodito dai Parchi nazionali e regionali, dalle Aree marine protette, dalle Riserve statali e regionali, sono state esaminate ben 969 foto. Di queste, ben 934 (96%) sono risultate conformi al regolamento e dunque ammesse (le non ammesse sono 35 pari al 4%). Ogni partecipante ha avuto la possibilità di presentare al contest una sola foto a colori di cui: Parchi nazionali (298 foto, pari al 32% delle foto ammesse), Parchi regionali (411 foto, pari al 44%), Aree marine protette (57 foto, pari al 6%), Riserve statali (37 foto, pari al 4%) e Riserve regionali (131 foto, pari al 14%).

Fotografia, “OBIETTIVO TERRA” 2024: selezionate le foto finaliste

Fotografia, “OBIETTIVO TERRA” 2024: selezionate le foto finalisteRoma, 8 apr. (askanews) – “Obiettivo Terra” ha avuto ancora una volta un riscontro eccezionale per numero di partecipanti e qualità delle immagini candidate. Sono 969 gli scatti candidati alla 15a edizione del concorso fotografico nazionale promosso ogni anno da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana per celebrare la Giornata Mondiale della Madre Terra (22 aprile). Straordinarie istantanee che restituiscono le meraviglie dei contesti naturali e della ricca biodiversità ambientale, terrestre e marina, del Belpaese. Altrettanto identitarie sono le componenti geologiche dei paesaggi, oltre a quelle storiche, sociali, agricole e agroalimentari espressione di territori e comunità locali, unite alle peculiarità dei borghi ricchi di tradizioni. Un mosaico che riflette la bellezza italiana e stimola le forme virtuose di ecoturismo e di turismo responsabile ed esperienziale.


I numeri. Per selezionare le finaliste della 15a edizione del contest, ampiamente rappresentative dei patrimoni custoditi dalle Aree protette d’Italia, il Comitato promotore ha esaminato 969 foto, di cui oltre la metà (61%) pervenute da fotoamatori compresi nella fascia di età tra 35 e 64 anni, mentre circa il 30% candidate da under 35. Di queste, ben 934 (96%) sono risultate conformi al regolamento e dunque ammesse (le non ammesse sono 35 pari al 4%). Ogni partecipante ha avuto la possibilità di presentare al contest una sola foto a colori di cui: Parchi nazionali (298 foto, pari al 32% delle foto ammesse), Parchi regionali (411 foto, pari al 44%), Aree marine protette (57 foto, pari al 6%), Riserve statali (37 foto, pari al 4%) e Riserve regionali (131 foto, pari al 14%).


La Cerimonia di premiazione del concorso si terrà a Roma il 22 aprile, in occasione della 55a Giornata Mondiale della Madre Terra, presso Palazzo Valentini sede della Città metropolitana di Roma Capitale. “Obiettivo Terra” 2024 è promosso con la main partnership di Haiki+, subholding di Innovatec S.p.A., quotata all’Euronext Growth Milan, un Gruppo che da oltre 60 anni è leader nel settore della clean technology, e con la digital partnership di Bluarancio. Primo premio “Mother Earth Day”. Allo scatto che risulterà vincitore di “Obiettivo Terra” 2024, oltre al premio di € 1.000 (euro mille), sarà donata una targa ricordo dai soggetti promotori e dedicata la copertina del volume “Obiettivo Terra 2024: l’Italia amata dagli italiani”.


Gli autori delle foto finaliste a “Obiettivo Terra” 2024 e l’Area protetta ritratta: Aleo Antonio: Parco naturale delle Serre (Calabria)


Luciano Battaglia: Parco nazionale dei Monti Sibillini (Umbria, Marche) Roberto Bellini: Parco delle Orobie Valtellinesi (Lombardia) Gianmarco Caiola: Parco dell’Etna (Sicilia) Felice Cardillo: Parco nazionale Gran Paradiso (Piemonte, Valle d’Aosta) Fabio Cattaneo: Parco nazionale e Area marina protetta delle Cinque Terre (Liguria) Andrea Cavedon: Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi (Veneto) Jacopo Chiarva: Parco nazionale del Gennargentu (Sardegna) Luna Ferrari: Parco nazionale della Majella (Abruzzo) Hannah Ghiatis: Riserva naturale di Punta Aderci (Abruzzo) Gianluca Gianferrari: Parco dell’Etna (Sicilia) John Gubertini: Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina (Trentino-Alto Adige/Südtirol) Mario Lopez (Mario Zarrone): Parco regionale delle Alpi Apuane (Toscana) Mauro Sanna: Parco regionale di Porto Conte e Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana (Sardegna) Fabio Savini: Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna (Emilia-Romagna, Toscana) Chiara Scrigner: Riserva naturale delle Falesie di Duino (Friuli-Venezia Giulia) Petra Trivilino: Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise (Abruzzo, Lazio, Molise) Mauro Tronto: Parco naturale Alpe Veglia e Alpe Devero (Piemonte) Brigida Viggiano: Riserva naturale orientata del Bosco Pantano di Policoro (Basilicata) Saranno decretate dai partners di ciascuna menzione, le seguenti Menzioni: Alberi e foreste (in collaborazione con il Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari Carabinieri); Animali (in collaborazione con Federparchi); Area costiera (in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Fiumi e laghi (in collaborazione con la Federazione Italiana Canoa e Kayak); Paesaggio agricolo (in collaborazione con Fondazione Campagna Amica); Patrimonio geologico e geodiversità (in collaborazione con SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale – APS); Turismo sostenibile (in collaborazione con il Touring Club Italiano). Analogamente si procederà per le Menzioni speciali: Borghi (Premio alla più bella foto di un borgo situato all’interno di un’Area protetta italiana, in collaborazione con “I Borghi più belli d’Italia”); Obiettivo mare (Premio alla migliore foto subacquea scattata in un’area marina protetta italiana, in collaborazione con Marevivo); Stories (Premio alla più bella foto verticale di un’Area protetta italiana, in collaborazione con InflueXpert), novità di quest’edizione; Parchi dall’alto (Premio alla più bella foto di un’Area protetta italiana scattata da un punto panoramico, dal cielo o anche con droni autorizzati, in collaborazione con Haiki+). Sarà conferito l’immancabile Premio “Parco Inclusivo” 2024, in collaborazione con FIABA Onlus e Federparchi, all’Area protetta italiana che si è maggiormente distinta attraverso iniziative concrete a favore dell’accessibilità e fruibilità per le persone con disabilità e a ridotta mobilità. Saranno inoltre conferiti due premi extra-concorso: Premio “Pixcube_it” all’autore della fotografia seconda classificata a “Obiettivo Terra” 2024: un buono voucher speciale messo in palio dal network Pixcube.it per un viaggio-workshop-reportage a scelta tra i molti e prossimi eventi che si terranno nei parchi naturali d’Italia. Weekend per due persone presso l’Agriturismo “Il Podere di Assisi” (PG), offerto da Terranostra Umbria, all’autore dello scatto vincitore della Menzione “Paesaggio Agricolo” (in collaborazione con Fondazione Campagna Amica). L’agriturismo fa parte della rete di Campagna Amica: mercati a Km0, delle aziende agricole, degli agriturismi e delle fattorie che sostengono l’agricoltura sostenibile e il cibo di qualità. La Giuria di esperti 2024 è composta dai presidenti dei soggetti promotori: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde) e Claudio Cerreti (Presidente della Società Geografica Italiana) e da: Giuseppe Bonanno (Direttore di FSC® Italia), Luigi Cantamessa (Direttore Generale della Fondazione F.S. Italiane), Elena dell’Agnese (Presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani), Rosalba Giugni (Presidente Marevivo), Alessandro Magrini (Presidente dell’Associazione fotografi naturalisti italiani), Oliviero Montanaro (Direttore Generale per il Patrimonio naturalistico e mare, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Letizia Palmisano (Giornalista, scrittrice ed eco-blogger), Fulco Pratesi (Presidente onorario WWF Italia), Dina Ravera (Presidente di Destination Italia), Luca Santini (Presidente di Federparchi e del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna), Edoardo Sassi (Giornalista del Corriere della Sera), Pierluigi Sassi (Presidente di Earth Day Italia). Infine, grazie alla rinnovata partnership con Pianeta Foresty, anche quest’anno i partecipanti alla cerimonia avranno l’occasione di contribuire al rimboschimento di alcune aree italiane attraverso i kit Foresty. L’edizione 2024 di “Obiettivo Terra” ha ricevuto il patrocinio di: Senato della Repubblica; Camera dei Deputati; Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Città Metropolitana di Roma Capitale; Comune di Roma e di tutti i Parchi nazionali italiani. Event Partners: Earth Day Italia; ANBI; Forest Stewardship Council (FSC) Italia; FIABA Onlus; SOS Terra Onlus; Pianeta Foresty; @racne; Pixcube. Media partners: Askanews; Italpress; TeleAmbiente; LifeGate; Opera2030; Trekking.it; Eco in Città.