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A Pavia magistrati amministrativi italiani tedeschi e francesi a consulto

A Pavia magistrati amministrativi italiani tedeschi e francesi a consultoPavia, 28 set. (askanews) – Giustizia amministrativa e protezione della fauna nella prospettiva europea. Su tale tematica l’AGATIF, Associazione dei Giudici Amministrativi Tedeschi, Italiani e Francesi, ha incentrato i lavori dell’annuale Convegno, tenutosi per la prima volta a Pavia nella sede storica dell’Università.


I relatori, di primo ordine, esponenti istituzionali, Consiglieri di Stato, magistrati amministrativi e tecnici del settore, con un ricco programma di interventi, hanno dibattuto le questioni più attuali attinenti alla protezione degli animali, anche in relazione alla convivenza con l’uomo. La prestigiosa Aula Foscolo e il patrimonio storico e culturale dei Collegi di merito hanno hanno fatto e fanno da cornice, questo fine settimana, al qualificato momento pavese dei massimi esponenti della Giustizia Amministrativa italiana, francese e tedesca. Il Convegno e i momenti di incontro, con la collaborazione della Prefettura e delle Istituzioni locali, sono stati non solo teatro di interscambio di taglio scientifico e giuridico tra i magistrati, ma occasione per favorire e promuovere la conoscenza dell’arte e della cultura di Pavia e del suo territorio. A corollario del Convegno e alla presenza delle massime autorità dello Stato, quali il Vicepresidente del Senato della Repubblica Centinaio, e gli onorevoli Tremonti, Chiesa e Cattaneo, delle autorità locali, quali il Sindaco di Pavia, il Presidente della Provincia e l’Assessore Regionale Lucchini e dei rappresentanti del mondo culturale ed accademico pavese, gli ospiti hanno potuto assistere nel Cortile d’Onore di Palazzo Malaspina, sede della Prefettura, ad un concerto della Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”, in loro onore.


Ampio e variegato il repertorio, che ha spaziato dall’opera, a brani più moderni, cui è seguito un momento di incontro e relazioni istituzionali in Prefettura. Nel suo saluto agli ospiti il Prefetto di Pavia Francesca de Carlini ha sottolineato insieme l’importanza e il valore storico e culturale che caratterizzano ininterrottamente Pavia dalla sua fondazione per mano longobarda oltre millecinquecento anni fa quale nuova capitale del regno, fino ai giorni nostri grazie soprattutto all’Università e ai suoi diciasette collegi “vera anima portante della città”. Con in particolare i suoi cinque di merito ad essere rimasti fra la forme ancora ben funzionanti di possibile ascensore sociale. Ricco e diversificato anche il programma culturale offerto agli ospiti, italiani e stranieri, finalizzato a conoscere il territorio, con la visita della celeberrima Certosa di Pavia e dei luoghi più emblematici della città di Pavia quali il Castello Visconteo, le Basiliche longobarde di San Pietro in Ciel d’Oro, San Michele e San Teodoro, l’Almo Collegio Borromeo, il Collegio Fratelli Cairoli e il Collegio Ghislieri.

Cultura, impresa, comunità: a Bergamo il festival Public Square

Cultura, impresa, comunità: a Bergamo il festival Public SquareBergamo, 19 set. (askanews) – Un festival diffuso che vuole affrontare i temi della cultura e dell’impresa, dell’innovazione nell’educazione e della valorizzazione dello spazio pubblico, delle reti di collaborazione e delle professioni culturali. SQUARE Studio, impresa culturale e creativa, presenta Public Square una due giorni di incontri, performance e workshop a Bergamo il 28 e 29 settembre.


“Public Square – ha spiegato ad askanews Tomaso Pirotta, Art Director & Communication Manager di Square Studio – proprio come dice anche il nome stesso, ci offre la possibilità di estendere anche agli altri l’invito a conoscere chi siamo noi, a conoscere ciò che facciamo tramite attività concrete che permettano realmente e concretamente di conoscere e di entrare anche in maniera viscerale nei temi che noi affrontiamo, non soltanto nei temi ma anche nel modo in cui noi li affrontiamo”. A seguito di Bergamo Brescia Capitale della Cultura Italiana 2023, Square Studio vuole continuare a tenere questo territorio al centro di azioni e attività artistico-culturali. “Abbiamo creato questo festival – ha aggiunto Pirotta – per poter restituire la città di Bergamo un qualcosa. Qualcosa che noi abbiamo toccato con mano nell’arco di questi anni di impresa e che in questo caso specifico era un po’ il motore che muoveva le cose. Difatti le quattro attività che presentiamo sono riassuntive di tutto quello che ci caratterizza”.


Public Square, nella sua prima edizione tratterà, attraverso un approccio orizzontale, tre ampie tematiche: l’arte pubblica, la cultura d’impresa e la rigenerazione culturale. Con una prospettiva che guarda anche agli anni a venire. “L’idea è che questo festival possa svilupparsi anche negli anni a seguire – ci ha detto Francesca Rossi Minelli, Project artists manager & Account di Square Studio – gli obiettivi che ci siano dati sono obiettivi che vogliamo raggiungere in parte durante questa prima edizione, ma anche poi negli anni successivi. L’idea è un po’ quella di andare a promuovere degli obiettivi educativi che possano essere innovativi per lo sviluppo di nuove competenze a livello artistico culturale, cercare di coinvolgere la comunità in quello che è un dialogo attivo sullo stato dell’arte e su l’importanza di fruire le pratiche culturali e la cultura in maniera quotidiana”.


Importante poi anche la volontà di sostenere le azioni degli artisti, a livello transdisciplinare e transgenerazionale. La dimensione territoriale, poi è sempre al centro dei ragionamenti. “Un altro dei nostri obiettivi – ha concluso Rossi Minelli – è quello di andare a implementare un sistema capillare di relazioni che possano supportare sia questa iniziativa ma in maniera più generale possibile il welfare pubblico in ambito culturale”. Public Square è inoltre patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Bergamo, oltre che da Confindustria e altri soggetti economici e accademici della città.


Il festival è stato sostenuto da aziende e persone che hanno sposato le idee e le azioni di Square Studio sul territorio di Bergamo, in particolare il main sponsor Bonaldi, e i partner Neoncolor e Ferretti Group.

Moda, Anton Giulio Grande alla Milano Fashion Week 2024

Moda, Anton Giulio Grande alla Milano Fashion Week 2024Roma, 9 set. (askanews) – Il couturier Anton Giulio Grande presenterà martedì 17 settembre 2024 alle ore 16.30 la collezione Spring/Summer 2025 intitolata B.B. : Et Dieu créa la femme…et Alain a Fiera Milano Rho durante la Milano Fashion Week. La sfilata è organizzata in collaborazione con Lineapelle-Unic Concerie Italiane e metterà in mostra la maestria del celebre stilista calabrese che per l’occasione ha realizzato dei look ispirati a due divi internazionali: alla diva ribelle e moderna Brigitte Bardot e al fascino intramontabile di Alain Delon.


“Brigitte è stata una figura del cinema internazionale per la sua capacità di non omologarsi alle sue colleghe e per il suo stile unico, irriverente e molto sensuale – chiosa Anton Giulio Grande -. Brigitte è stata la prima donna a mostrarsi al mondo seminuda mentre ballava nel celebre film Et Dieu crèa la femme”. L’altra figura iconica che aleggia nella collezione è quella del tenebroso Alain Delon, che Grande omaggia ad un mese dalla sua morte. Il mood dei capi in pelle dal sapore rock si rifà alle atmosfere di fine Anni Sessanta, Anni Settanta, gli anni ribelli della Bardot e del fascino charmant e intrigante di Delon, interpreti e protagonisti assoluti dello stile della Costa Azzurra e Saint Tropez. In passerella 33 look donna e 13 uomo, look con sofisticate lavorazioni, giubbotti e felpe di pelle iper ricamati con cristalli e fiori hippie dipinti a mano con lavorazioni certosine che rispecchiano i dettami dell’alta moda e del vero Made in Italy.


In passerella appaiono i costumi da bagno, bikini ed interi, ricamati con swarovski abbinati a gonne gitane, abiti da sera nella palette cromatica che vira dal fucsia, al rosso, al giallo con swarovski, paillettes, jais, per un mood moderno ed accattivante. Gli abiti da gran sera hanno gonne importanti, da ballo, con centinaia di merletti e frange e i mini dress sono ricamati. Il giallo e l’arancio sono i colori predominanti della collezione, nuance ispirate all’estate e alla Costa Azzurra. Le camicie da uomo possono essere indossate con facilità anche da lei, per un guardaroba che travalica i confini di genere, grazie al tourbillon di pelli ricamate, frange di seta intrecciate a mano. Anche per questa stagione 2024 si rinnova e prosegue la collaborazione tra Anton Giulio Grande ed Italiana Accessori srl che ha curato lo studio e la decorazione dei capispalla in pelle e delle personalizzazioni in strass e paillettes. Anton Giulio Grande fin da sempre crea capi unici amati dalle star di tutto il mondo. Lo stilista calabrese si è affermato nel mondo dell’alta moda internazionale dopo aver studiato presso l’Università Polimoda di Firenze e successivamente al Fashion Institute of Technology di New York. Grande si esprime oggi con la sua inventiva piu’ alta, la creativita’ e il talento capace di esaltare e valorizzare la vera essenza femminile e maschile.

Festivaletteratura chiude: oltre 320 eventi e 69mila presenze

Festivaletteratura chiude: oltre 320 eventi e 69mila presenzeMilano, 8 set. (askanews) – Dopo cinque giorni e oltre 320 tra incontri, spettacoli, concerti e percorsi animati, si conclude oggi la ventottesima edizione di Festivaletteratura che, con la sua volontà di creare comunità, ha invaso non solo le strade e le piazze del centro storico di Mantova, ma anche i quartieri più periferici di Valletta e Lunetta, spingendosi anche oltre i confini cittadini, raggiungendo Ostiglia, Castiglione delle Stiviere, Gonzaga e Canneto sull’Oglio.


Rispondendo come sempre alla poliedricità degli interessi del pubblico, e continuando a percorrere la via della qualità, l’edizione 2024 conferma la sua vocazione sperimentale: da sempre luogo fisico di incontro tra autori e lettori, negli ultimi anni Festivaletteratura ha raddoppiato gli sforzi per sperimentare nuove forme di interazione e partecipazione del pubblico, diventando un laboratorio di ricerca e di produzione culturale, per far sì che le parole restino e continuino a raccontare. Come ha detto Erri de Luca in un’intervista a margine del suo incontro in programma “Mantova ha inaugurato questa bella offerta di incontri che poi sono dilagati in tutto il Paese; le persone hanno bisogno di sentire delle parole di un peso specifico diverso da quelle che circolano normalmente e Mantova è stata la capostipite nell’offrire alle persone questo splendido regalo”.


Molti sono gli esempi di quanto il Festival si impegni costantemente nella produzione di proposte originali, non limitandosi alla compilazione di un programma fatto di nomi, ma offrendo contenuti, format ed esperienze autentiche nate dal confronto con gli autori. Basti pensare allo spazio permanente allestito per festeggiare i primi cinquant’anni di Dungeons and Dragons, il più popolare e influente role gamedi sempre, in cui il pubblico ha potuto giocare ad avventure scritte appositamente da alcuni autori del Festival; Valletta va Letta, l’atélier editoriale aperto al pubblico allestito negli spazi della scuola primaria di Valletta Valsecchi, dove alcuni tra i più importanti fumettisti italiani hanno tradotto in disegni le storie delle persone che abitano nella zona, creando un romanzo collettivo di quartiere; il progetto di qua/di là grazie al quale i bambini hanno disegnato mappe con nuovi percorsi per leggere, scoprire e vivere, attraverso i loro occhi, il quartiere di Lunetta. Un’edizione che ha registrato una grande partecipazione del pubblico più giovane. Accanto ai suoi 550 volontari e all’impegno in progetti formativi, infatti, il Festival ha proposto iniziative mirate al coinvolgimento dei più giovani, riuscendo a rinnovare costantemente le sue proposte senza mai tradire la propria identità. Un’edizione raccontata anche sui social grazie alla presenza a Mantova di alcuni tra i più influenti creator attivi nella divulgazione letteraria ed editoriale. Il diario appassionato delle giornate del Festival e dei suoi protagonisti sui Social ha raggiunto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni tra le diverse piattaforme, sottolineando anche l’importanza dell’attività digitale della manifestazione. A fronte di un programma con oltre 320 eventi e 300 autori e autrici italiani e internazionali, nonostante le difficoltà dettate dal meteo e dallo sciopero dei trasporti, la partecipazione al Festival è andata ben oltre le aspettative, registrando 48.000 presenze negli eventi a pagamento e 21.000 agli incontri a ingresso libero, un dato che conferma la costante e progressiva crescita di una manifestazione longeva e vitale.


Oltre ai sold out dei grandi eventi con autori internazionali, meritano attenzione i mini sold out di nuovi format, come le prime lezioni di lingua, le lezioni orizzontali e le collane, che hanno offerto modalità di partecipazione diverse, mirate a coinvolgere attivamente il pubblico in un dialogo stimolante e costruttivo con gli autori. Un successo che evidenzia la capacità del Festival di scoprire e sostenere talenti emergenti non ancora riconosciuti e piccoli editori, su cui da sempre investe e scommette. I video degli eventi trasmessi in streaming – quelli di piazza Castello con grandi protagonisti della letteratura italiana e internazionale, gli appuntamenti in Piazza Leon Battista Alberti, le lavagne sulla scalinata della chiesa di Sant’Andrea, la serie degli accenti dalla Tenda Sordello, con pillole letterarie e microlezioni nel formato tascabile della mezz’ora – resteranno disponibili on demand sul canale YouTube di Festivaletteratura. Anche quest’anno Festivaletteratura ha chiesto a un autore presente a Mantova un commento a caldo sulla ventottesima edizione: è la giovane scrittrice italiana di origini nigeriane Sabrina Efionayi a offrirci la sua speciale visione, in attesa della prossima edizione dal 3 al 7 settembre 2025.

Al via Festivaletteratura, Mantova centro culturale d’Italia

Al via Festivaletteratura, Mantova centro culturale d’ItaliaMilano, 4 set. (askanews) – Ha aperto ufficialmente i battenti Festivaletteratura 2024, in programma a Mantova fino all’8 settembre. La manifestazione prevede incontri con i massimi esponenti della cultura nazionale ed internazionale che vanno in scena nella città lombarda dal 1997. Poeti, musicisti, artisti e intellettuali di ogni tipo trovano in questo ambito una vetrina e uno spazio di libertà per farsi conoscere confrontandosi su argomenti di estrema attualità. Quest’anno saranno oltre 300 gli eventi organizzati tra le vie di Mantova.


“Festivaletteratura – ha commentato l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, che ha partecipato, su delega del presidente Attilio Fontana, alla cerimonia di apertura dell’evento – è un momento di riflessione e confronto, dove la cultura riesce a fiorire ed esprimersi nel migliore dei modi in un contesto unico come quello mantovano. Regione Lombardia è orgogliosa di partecipare a questo evento e di sostenere iniziative che promuovano la qualità degli autori che vengono ospitati”. “Un particolare ringraziamento – ha sottolineato l’assessore Beduschi – va ai tanti giovanissimi volontari che in questi giorni mettono a disposizione il loro tempo e la loro buona volontà per l’ottima riuscita del festival. Senza di loro probabilmente nulla di tutto questo sarebbe possibile, complimenti quindi per lo straordinario lavoro e per le ottime capacità dimostrate dal comitato organizzatore che ogni anno riesce a rinnovare questo straordinario evento”.


“Il Festivaletteratura di Mantova, la kermesse letteraria più longeva d’Italia, si conferma tra gli appuntamenti culturali più attesi e rilevanti, non solo in Lombardia, ma in tutto il Paese. Come Regione – ha aggiunto l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso -, siamo fieri di sostenere questo evento straordinario, che celebra l’amore per i libri e apre un dialogo trasversale con altre discipline e forme d’arte. Ancora una volta, Mantova diventa il cuore pulsante della cultura e non possiamo che essere entusiasti nel vedere le sue piazze e strade animate da lettori, scrittori e appassionati”.

Cultura, Sala: obiettivo Beic e secondo Arengario per fine mandato

Cultura, Sala: obiettivo Beic e secondo Arengario per fine mandatoMilano, 4 set. (askanews) – Realizzare la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) a Porta Vittoria e il raddoppio del Museo del Novecento nel secondo Arengario entro la prima metà del 2027. È l’obiettivo del sindaco di Milano, Beppe Sala, che concluderà in quel periodo il suo secondo mandato alla guida della città. Lo ha confermato lo stesso primo cittadino durante il suo intervento al convegno “La dimensione sociale della cultura: patrimonio e attività culturali per lo sviluppo del benessere e della coesione sociale” nel’ambito del Forum Cultura in corso al Mudec.


“Se andate a vedere a Porta Vittoria i lavori per la Beic sono avviati, non più solo scavi ma un avvio visibile. Stessa cosa per il secondo Arengario, cioè l’estensione del Museo del Novecento, dove abbiamo liberato gli spazi e confermo che andremo avanti, confermo che spero si arrivi entro fine del mandato e confermo totalmente l’idea di avere una passerella che colleghi” i due edifici che si affacciano su piazza del Duomo. Un altro “progetto importantissimo per Milano”, ha proseguito Sala parlando di iniziative più di lungo periodo, è la Goccia a Bovisa, curata da Renzo Piano, che vede il Politecnico nel ruolo di attore principale. Uno sviluppo che coinvolge anche il Comune con l’obiettivo di trasferirvi, grazie a fondi del Pnrr, le proprie Scuole Civiche. Si tratta, ha sottolineato Sala, di una “vera grande innovazione in termini di rigenerazione della nostra città”.


Il primo cittadino ha poi citato il Museo Nazionale della Resistenza che sarà realizzato a Porta Volta e la Magnifica Fabbrica con i futuri spazi della Scala in via Rubattino per la quale ci sono “un po’ di problemi di budget che stiamo cercando di risolvere”, e l’ennesimo restauro della Sala delle Asse al Castello Sforzesco. “La morale è che c’è molta sostanza, c’è l’intenzione dell’amministrazione di lasciare un segno in questi mandati sulla cultura, però Milano più di altre città cosa ha? Siamo più bravi nelle relazioni con il privato e abbiamo istituzioni private più brave e disponibili a collaborare, a prendersi dei rischi e a fare iniziative di lungo periodo che sono quelle che i cittadini vedono. Non possiamo perdere questa opportunità” ha concluso Sala. Il Comune, ha ricordato, dedica nel proprio bilancio 43 milioni di spesa corrente alla cultura e punta sul Pnrr con 130 milioni destinati alla missione 1.

Milano, in mostra al Pirellone ritratti “ibridi” di Laura Altobelli

Milano, in mostra al Pirellone ritratti “ibridi” di Laura AltobelliMilano, 3 set. (askanews) – Sono personaggi di ritratti famosi – dai due innamorati del “Bacio” di Hayez alla vinciana “Dama con l’ermellino” o la “Ragazza con l’orecchino di perla” – i soggetti riplasmati e ricollocati da Laura Altobelli, artista pavese che combina forme pittoriche a tecniche di affresco, restauro e interior design. “Mondi sommersi” è il titolo della mostra inaugurata oggi al Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia.


Nella rassegna, visitabile fino al 12 settembre, l’artista lombarda propone una serie di quadri destrutturati e reinventati tra l’estetica rinascimentale e quella odierna: si trovano opere che giocano sulla memoria, ricollocando icone provenienti da un passato remoto nella suggestione del presente, affidandolo a un domani senza tempo. In particolare l’opera dedicata alla “Madonnina”, che l’artista ha scelto di donare al Consiglio regionale, rende omaggio al simbolo per eccellenza del capoluogo regionale, rappresentando l’intensità spirituale e la bellezza del quotidiano, nelle sue luci e ombre. All’inaugurazione erano presenti anche i Consiglieri Alessandro Cantoni e Andrea Sala, che ha sottolineato “l’importanza di ospitare un’artista lombarda già riconosciuta e apprezzata a livello internazionale e che veicola con la sua produzione la cultura e l’immagine della Lombardia”. Sono intervenuti anche Carlo Motta (Responsabile Libri Editoriale Giorgio Mondadori) e Claudio Roghi (critico d’arte e curatore della mostra), che hanno sottolineato la crescente valutazione delle opere astratto-informali dell’artista e la carica spirituale delle sue creazioni.


I suoi lavori più significativi la portano, infatti, a esporre dapprima in Italia, dove partecipa, tra i numerosi eventi, alla Biennale di Milano e successivamente in Francia, dove viene selezionata per il BACS, la Biennale di Arte Contemporanea Sacra, a Mentone. Già segnalata nel 2020 da Vittorio Sgarbi nell’ambito del progetto “I mille di Sgarbi”, nello stesso anno riceve il prestigioso “Premio della Critica” del Premio Nazionale per le Arti Visive, realizzato a Bologna da Eclipsis Style Project e ArtAlive, che vede il patrocino dell’Unesco. Dal 2021 è presente sul CAM, l’annuario di riferimento per l’arte contemporanea edito da Editoriale Giorgio Mondadori. Si susseguono vari premi e riconoscimenti.

Milano, lavori per 32 mln su ascensori e scale mobili della M3

Milano, lavori per 32 mln su ascensori e scale mobili della M3Milano, 11 lug. (askanews) – Il Comune di Milano ha in corso investimenti ingenti per far sì che la rete metropolitana della città diventi sempre più accessibile in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Per quanto riguarda la M3, in particolare, si tratta di oltre 32 milioni di euro destinati alla sostituzione di 48 ascensori e 52 scale mobili. I lavori di manutenzione straordinaria partiranno il 16 luglio nelle prime tre stazioni di San Donato, Brenta e Duomo. Progressivamente tutte le stazioni della ‘gialla’, da San Donato a Maciachini, saranno interessate da questi interventi, che si svolgeranno nel corso del 2024 e del 2025.


Durante le lavorazioni sui vani, gli ascensori saranno temporaneamente non utilizzabili; per questo motivo i cantieri verranno eseguiti in stazioni non limitrofe, in modo che gli utenti possano recarsi presso le fermate più vicine rimaste accessibili. Sono già terminati, l’anno scorso, gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche in sei stazioni della M2 (Cimiano, Vimodrone, Cassina de’ Pecchi, Bussero, Gorgonzola e Gessate) con l’installazione di 15 nuovi ascensori. Mentre sono già finanziati – con oltre 50 milioni di euro – lavori per 24 stazioni della M1 e della M2. Tra queste, sono in corso le installazioni di nuovi ascensori alle fermate di Sant’Agostino, Lambrate, Cascina Gobba, San Leonardo, Uruguay, Turro e Sesto Rondò, mentre partiranno entro la fine dell’anno quelle nelle stazioni di Garibaldi, Lanza, Moscova, De Angeli e Inganni.


Le altre stazioni che rientrano nei finanziamenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono Bande Nere e Wagner sulla ‘rossa’ e Porta Genova, Sant’Ambrogio, Gioia, Piola, Crescenzago, Cascina Burrona, Cologno Sud, Cologno Centro, Villa Pompea e Cascina Antonietta sulla ‘verde’. “Un investimento poderoso, anche grazie alla prossima scadenza delle prossime Olimpiadi invernali – ha commentato in una nota l’assessora alla Mobilità, Arianna Censi – che mira a rendere la nostra rete del trasporto pubblico più moderna e accessibile per le linee metropolitane più vecchie, come la M1 che quest’anno compie 60 anni, e per mantenere sicura ed efficiente la più recente metro gialla. Servono costanti investimenti per prolungare la vita delle strutture e per l’abbattimento delle barriere architettoniche in modo da rendere la nostra rete completamente accessibile alle persone diversamente abili”.

Al Base di Milano “Out of the Blue. Confini di una generazione”

Al Base di Milano “Out of the Blue. Confini di una generazione”Milano, 8 lug. (askanews) – Oltre 60 immagini che accendono i riflettori sul difficile vissuto di un gruppo di undici ragazzi e ragazze seguiti da Spazio Blu, servizio multidisciplinare specialistico dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano attivo nel supporto a minori e giovani assuntori di sostanze stupefacenti sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria. Momenti di malinconia, senso di solitudine, ma anche nuove amicizie e tanta voglia di rimettersi in gioco. Pensieri ed emozioni al centro di “Out of the Blue. Confini di una generazione”, la mostra fotografica che raccoglie una selezione di scatti realizzati dal piccolo collettivo, in scena da martedì 9 luglio a mercoledì 17 luglio negli spazi di Base Milano.


L’esposizione rappresenta l’evento conclusivo del progetto “Caleidoscopio, obiettivi di vite”, realizzato da Ri-Scatti ODV, associazione di volontariato impegnata a promuovere occasioni di riscatto sociale attraverso la fotografia, in collaborazione con Spazio Blu e con il sostegno di Canon Italia. L’iniziativa ha preso il via a inizio anno, con l’obiettivo di offrire ai ragazzi, attraverso un laboratorio fotografico, l’opportunità di scoprire e coltivare il proprio talento, ma anche di sviluppare competenze utili per un futuro professionale. A guidare i giovani allievi, equipaggiati con attrezzatura Canon, lungo un percorso per immagini alla riscoperta di sé stessi, un docente d’eccezione: Pietro Masturzo, fotografo documentarista e fotoreporter indipendente, anche vincitore del World Press Photo of the Year nel 2010, coadiuvato dai volontari di Ri-scatti. L’apporto di Canon Italia, grazie al quale i giovani fotografi hanno acquisito a tutti gli effetti il titolo di autori, si inserisce all’interno del Young People Programme, il programma con il quale l’azienda intende fornire alle nuove generazioni provenienti da contesti complessi gli strumenti necessari a valorizzare la loro creatività e a documentare, con la forza delle immagini, un mondo diverso da quello che siamo soliti guardare. “I giovani chiedono di essere compresi, non giudicati e basta. Ma è evidente che noi adulti siamo troppo presuntuosi per ammettere che il muro dell’incomunicabilità è opera nostra. – Afferma Pietro Masturzo, Fotogiornalista e Mentor del progetto – Ancora una volta ho avuto il privilegio di guidare un gruppo di adolescenti in un percorso di formazione e di condivisione attraverso la fotografia, e ancora una volta sento di aver ricevuto più di quanto sia riuscito a dare. Sono grato alle ragazze e ai ragazzi che hanno partecipato a questo progetto, per essersi fidati e averci portato nel loro mondo. Per aver capito la potenza della Fotografia.”


Il corso ha rappresentato un’importante occasione di stimolo e confronto e una straordinaria opportunità per i giovani coinvolti di raccontare, attraverso l’obiettivo, la propria visione del mondo, condividendo difficili storie personali segnate da incidenti di percorso. Affiancati anche da Giulia Bellezza, Paolo Folli, Andrea Picchio e Chiara Vitellozzi, fotografi volontari di Ri-Scatti, i ragazzi hanno immortalato momenti di vita quotidiana, nei luoghi di ritrovo, a casa o in comunità, aprendo una finestra su sensazioni, sentimenti e fragilità con un linguaggio fortemente evocativo e d’impatto. Con “Out of the BLUe. Confini di una generazione”, si è riusciti a far emergere un universo interiore ricco e complesso, nel quale la malinconia è sicuramente il fil rouge di un viaggio per ritrovare sé stessi e un proprio posto nel mondo. La scelta del titolo inglese della collettiva (“all’improvviso, dal nulla”) invita a lasciarsi sorprendere da ciò che il passato e il presente di un giovane possono nascondere, gettando un ponte sul futuro utilizzando le immagini come strumento di connessione, superando la difficoltà del dire a parole.


“Come in ogni nostro progetto anche questa volta, cercando di dare voce a una fragilità sociale, abbiamo ricevuto molto in cambio. Abbiamo imparato a conoscere i ragazzi lavorando con loro per 4 mesi, abbiamo imparato ad ascoltarli cercando di fornire loro gli strumenti per raccontarsi, abbattendo tramite la fotografia differenze di età, diffidenze e disincanto. Il risultato non è dato solo dalle foto ma anche dall’impegno e dalla forza con cui tutti si sono appassionati al laboratorio.” Stefano Corso, Presidente Ri-scatti ODV. Aperta tutti i giorni e a ingresso gratuito, “Out of the BLUe. Confini di una generazione” È ben più di una mostra fotografica: è la testimonianza di un’adolescenza da scoprire liberi da pregiudizi e stereotipi.

Usa, football universitario in Alabama: una meta da raggiungere

Usa, football universitario in Alabama: una meta da raggiungereMilano, 1 lug. (askanews) – Il football universitario in Alabama è una istituzione, con la stagione sportiva che inizia ad agosto. Non si tratta di una semplice partita: un’intera cultura si è sviluppata intorno agli spettacoli dell’intervallo e al tailgating nel parcheggio, quando gli appassionati si ritrovano per condividere una birra e un picnic. Una cultura che inizia ad attecchire anche in Italia: a Milano ad esempio si gioca nel leggendario Velodromo Vigorelli (dove a maggio i Frogs Legnano hanno accolto i North Park University Vikings – team di Chicago che milita in III Division NCAA – per un’amichevole).


Ma in Alabama il football è una certezza, qualcosa da non perdere. E non solo. Ancora più di altri, questo Stato del sud, ha una storia sportiva sorprendentemente ricca con un numero altissimo di giovani che ha raggiunto le leghe maggiori del baseball in un’epoca in cui la popolazione dello Stato era inferiore a quella della maggior parte delle città con squadre di baseball della Major League. Tra questi c’è Hank Aaron, nativo di Mobile, che 50 anni fa ha realizzato il suo 715esimo fuoricampo, battendo il record di Babe Ruth. Costruito per i Birmingham Coal Barons nel 1910 dall’industriale e proprietario della squadra A H “Rick” Woodward dell’Alabama, la costruzione in cemento e acciaio del Rickwood Field si è mantenuta nel tempo. Dopo la fondazione dei Birmingham Black Barons nel 1921, anche loro iniziarono a giocare in questo campo, che divenne presto frequentato abitualmente dagli Yankees e da Babe Ruth. Oggi il campo è ancora utilizzato per partite amatoriali e tributarie, ed è stato anche il set cinematografico per i film “Soul of the Game” e “42”. L’ingresso è gratuito e sono disponibili visite guidate (rickwood.com). Nelle vicinanze, il Negro Southern League Museum illustra in dettaglio come la lega abbia agito come una via di passaggio per molti grandi giocatori di baseball per entrare nella Negro America League e nella Negro National League dal 1920 al 1951 (birminghamnslm.org).


Le squadre rivali di football dell’Università dell’Alabama, i Crimson Tide, e gli Auburn Tigers hanno vinto diversi titoli per il campionato nazionale di football. È possibile visitare i loro stadi – e persino assistere a una partita o due – durante un viaggio che inizia a Tuscaloosa, sede dei Crimson Tide. Il Bryant-Denny Stadium è uno dei più antichi del Paese, inaugurato nel 1929. Nelle vicinanze si trova il Paul W Bryant Museum (bryantmuseum.com), che prende il nome da uno dei capi allenatori dell’Alabama ed è ricco di trofei e cimeli sportivi. Altri trofei, maglie, premi e fotografie si trovano all’Alabama Sports Hall of Fame di Birmingham, a breve distanza (ingresso 5 dollari; ashof.org). All’Università di Auburn si può visitare lo stadio Jordan-Hare (auburnstadium.com), dove si gioca il Magic City Classic tra gli Alabama State University Hornets di Montgomery e gli Alabama A&M Bulldogs di Huntsville. Il Robert Trent Jones Golf Trail dell’Alabama, che si estende dalla costa del Golfo a sud fino alle colline degli Appalachi a nord, comprende 26 campi e 468 buche di golf da campionato in 11 località. Si può soggiornare e giocare in otto di queste, visitando i siti turistici più importanti lungo il percorso. A Birmingham e Montgomery è possibile visitare i siti dei diritti civili, tra cui il luogo in cui Martin Luther King Junior pronunciò il famoso discorso “How Long, Not Long”; a Mobile è possibile visitare i musei dedicati all’ultima nave transatlantica adibita al trasporto degli schiavi; infine, è possibile raggiungere i massimi livelli musicali presso i FAME Studios e i Muscle Shoals Sound Studio, dove è stata registrata gran parte della colonna sonora degli anni Sessanta e Settanta.


È l’opposto di un lazy river: un enorme sistema di ricircolo in cui i canali imitano le rapide di un fiume naturale, ma con un nastro trasportatore che porta gli ospiti e il loro gommone da sei persone alla cima. Inaugurato la scorsa estate, il Montgomery Whitewater presenta due percorsi. Il Creek Channel, lungo 670 metri, è il più facile, con rapide di classe II-III, mentre il Competition Channel, lungo circa 490 metri, presenta rapide di classe II-IV. Ciascun percorso dura 90 minuti, comprese le istruzioni di sicurezza; intersecandosi con gli altri nel laghetto inferiore. Le rapide possono essere percorse anche da bambini a partire dagli otto anni, ma il rodeo rafting, in cui un istruttore accompagna i partecipanti in ogni onda e in ogni buca, è riservato a chi ha più di 16 anni.