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Dal 30 giugno il Bergamo Festival esplora il tema del conflitti

Dal 30 giugno il Bergamo Festival esplora il tema del conflittiMilano, 13 giu. (askanews) – Dal 30 giugno al 2 luglio a Bergamo, quest’anno Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia, si svolgerà la nona edizione di Bergamo Festival che affronterà il tema: “CONFLITTI. L’Umanità alla prova”. Il complesso monumentale di Astino si conferma il cuore degli incontri che si svolgeranno all’aperto nei suggestivi spazi del Monastero.

Ogni edizione del Festival è caratterizzata da una parola chiave: un fil rouge che consente di orientare e interpretare da una prospettiva chiara e intrigante gli eventi in programma. Nel 2023 il tema portato all’attenzione generale è CONFLITTI, parola densa di significati, declinata in una molteplice prospettiva – sociale, economica, politica e religiosa – e nella sua dimensione locale e internazionale. Sui conflitti che segnano il presente e minacciano di prolungarsi nel futuro, si confronteranno ospiti di caratura internazionale – intellettuali, storici, sociologi e giornalisti.

Tra i protagonisti di questa edizione: la scrittrice Elena Kostioukovitch, nata in Ucraina a Kiev e naturalizzata italiana, traduttrice in russo di Umberto Eco e il sociologo e politologo britannico Colin Crouch celebre per aver coniato il termine postdemocrazia. E ancora, Dacia Maraini, una delle più 2 importanti scrittrici italiane, Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera, Cecilia Sala, giornalista e scrittrice, Sergio Massironi, teologo e Direttore di ricerca presso il Dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale e Serena Dandini, conduttrice televisiva e scrittrice. Come sempre, l’obiettivo della manifestazione è offrire nuovi sguardi sul presente, ponendo a confronto esperti di diversi ambiti in un colloquio capace di attraversare i confini disciplinari e di proporre letture inedite del mondo che ci circonda. Tutti gli incontri – gratuiti – saranno a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it. Tra le novità di questa edizione, il Premio Campiello che, giunto alla sua 61esima edizione, farà tappa a Bergamo e inaugurerà il Festival.

Venerdì 30 giugno alle 18 la cinquina finalista, composta da: Silvia Ballestra con “2La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Laterza), Marta Cai con “2Centomilioni” (Einaudi), Tommaso Pincio con “2Diario di un’estate marziana” (G. Perrone Editore), Benedetta Tobagi con “2La Resistenza delle donne” (Einaudi), Filippo Tuena con “2In cerca di Pan” (Nottetempo), incontrerà il pubblico nella splendida cornice del complesso monumentale di Astino. Il Premio, promosso da Fondazione il Campiello – Confindustria Veneto, sin dalla sua istituzione nel 1962, ha fatto emergere capolavori importanti per la letteratura italiana del ‘900 ed è considerato uno tra i più prestigiosi d’Italia e tra i più importanti nel panorama editoriale italiano. Tra giugno e luglio si svolgerà il tradizionale tour letterario con gli autori finalisti, che farà tappa in diverse località italiane e tra queste Bergamo: un’iniziativa con la quale la Fondazione Il Campiello promuove la cinquina e diffonde la lettura in tutta Italia.

In dialogo con Alma Maria Grandin, giornalista Tg1 Rai, i libri, e i loro autori, saranno così i protagonisti della serata inaugurale del Festival. L’evento è reso possibile grazie al contributo di Confindustria Bergamo, con la collaborazione di Bergamo Festival.

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”Milano, 12 giu. (askanews) – Partito dalla Masseria di Villa Petrolo Filippi a Luino (Varese) domenica 11 giugno il progetto Lasciare il segno 2023 “Dialoghi con la natura”, presentato dalla galleria di arte contemporanea Spazio28 a cura di Mariella Montaina Filippi.

La serie di eventi ha come tema uno sguardo contemplativo e dialettico con la natura. In un momento storico come quello attuale, in cui la natura evidenzia sconvolgimenti e mutazioni spesso imputabili anche all’uomom si propone un’attenzione particolare all’ambiente naturale in cui viviamo. Nella mostra presentata presso la masseria di Villa Petrolo-Filippi viene esposta una selezione di opere calcografiche, pittoriche e scultoree aventi per soggetto immagini riferite al mondo vegetale. La mostra verrà presentata successivamente a Palazzo Verbania, adeguatamente allargata, dal 30 settembre al 15 ottobre inserendosi nella manifestazione “Earth Festival 2023”.

Gli artisti in esposizione sono: Federica Galli con Alberi monumentali, Nilla Six con Ritratti floreali, Walter Valentini con Incisioni, Ettore Antonini, Daniela Barzaghi, Paolo Blendinger, Jessica Carroll, Francesco Cucci, Danila Denti, Gretel Fehr, Linda Fontanelli, Claudio Granaroli, Alicia Iglesias, Sibylle Läubli, Vittorio Mandelli, Loredana Müller, Saba Najafi, Alberto Pascale, Antonella Prota Giurleo, Ubaldo Rodari, Ghodsieh Shakibi, Penelope Soler, Maria Eitle-Vozar, Petra Weiss e la pittura segnica di Ugo La Pietra. Il ricavato dell’evento sarà devoluto a supporto dell’attività della Pallacanestro Virtus Luino ASD. Con il Patrocinio di: Lions Luino, Ente turistico Mesolcina, Città di Luino, Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.

AmCham Italy e Bird & Bird presentano paper Corporate Heritage e filantropia

AmCham Italy e Bird & Bird presentano paper Corporate Heritage e filantropia

Roma, 9 giu. (askanews) – Cultura aziendale e filantropia strumenti utili a valorizzare musei e archivi d’impresa rievocando la storia aziendale e aumentando senso di appartenenza. Ecco dei tool di “Soft Power” importanti per un paese come l’Italia, che ha fatto della cultura e dell’arte elementi di forza diplomatica. Grazie al sostegno delle imprese, le istituzioni culturali italiane possono organizzare all’estero mostre, eventi e programmi educativi di alto livello. Questo contribuisce ad accrescere l’influenza e l’attrattiva dell’Italia nel mondo, rafforzare i legami con altri Paesi, stimolare il turismo culturale e favorire lo scambio di conoscenze e idee.

Durante il convegno, che si terrà martedì 13 giugno a partire dalle ore 17:00 presso la sede di Bird & Bird in via Porlezza 12 a Milano, il Comitato Corporate Heritage & Philanthropy di American Chamber of Commerce in Italy presenterà il risultato dei suoi studi e delle sue analisi: il paper dedicato alla Corporate Heritage e alla filantropia. AmCham Italy – Associazione senza scopo di lucro affiliata alla US Chamber of Commerce di Washington D.C., la Confindustria statunitense, della quale fanno parte oltre tre milioni di imprese – organizza, in collaborazione con Bird & Bird, l’evento dal titolo: “L’importanza della filantropia e del patrimonio aziendale come strumenti di promozione internazionale”.

Presenteranno il Paper Gaetano Salvioli, Partner di Bird & Bird e Marco Paracchi, Partner Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati. In agenda anche l’intervento di Antonio Calabrò, Presidente Museimpresa e Direttore Fondazione Pirelli, Daniele De Angelis, Counsel di Bird & Bird e Presidente del Comitato Corporate Heritage & Philanthropy di AmCham Italy, modererà la tavola rotonda composta da Silvia Foschi, Head of Patrimonio Storico Artistico e Attività Culturali Intesa Sanpaolo, Marisa Giannotta, Post Trade Italy Legal Manager Borsa Italiana e Roberto Sgalla, Direttore Centro Studi Americani Così Simone Crolla, Consigliere Delegato di American Chamber of Commerce in Italy: “La digitalizzazione dei beni culturali è considerata un’attività cruciale per favorire l’accessibilità al patrimonio storico, artistico e documentario, preparandolo, allo stesso tempo, ad affrontare le nuove sfide del futuro sfruttando le innumerevoli opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Il digitale ha trasformato in modo irreversibile sia i processi di produzione e deposito del materiale storico che le modalità di conservazione e valorizzazione dello stesso. Sono lieto che AmCham oggi possa contribuire a sensibilizzare e favorire riflessioni e confronti tra individui, istituzioni e aziende attraverso questo convegno e il lavoro svolto dal nostro Comitato, affinché l’Italia diventi un pilastro transatlantico nel campo culturale e la filantropia si affermi sempre di più come strumento per favorire la diffusione della cultura, dell’innovazione sociale e dell’istruzione.”

Prosegue Daniele De Angelis, Counsel di Bird & Bird e Presidente del Comitato Corporate Heritage & Philanthropy di AmCham Italy: “L’impresa può giocare il ruolo di motore culturale e sociale, centro di un sistema virtuoso tra affermazione identitaria, reputazionale e benefici per la collettività. Il comitato Corporate Heritage & Philanthropy ha elaborato un interessante position paper sulla opportunità di benefici fiscali per la filantropia e per la valorizzazione del patrimonio culturale di impresa”.

A Como la Naturalis Historia del fotografo Mario De Biasi

A Como la Naturalis Historia del fotografo Mario De BiasiMilano, 1 giu. (askanews) – Come un’ideale appendice alle Vite parallele di Plutarco, la mostra fotografica “Mario De Biasi – Naturalis Historia”, in programma al Broletto di Como dal 2 giugno al 23 luglio 2023 e curata da Eugenio Bitetti e Massimiliano Mondelli, rintraccia il legame di carattere, inclinazione e disposizione verso il mondo che avvicina Plinio il Vecchio e Mario De Biasi, e lo fa attraverso l’opera di quest’ultimo, vissuto a duemila anni di distanza dal primo.

Organizzata da Accademia Pliniana con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Alessandro Volta, in collaborazione con l’Archivio De Biasi e Galleria 70 di Milano, patrocinata dal Comune di Como e dal Comitato per le Celebrazioni del Bimillenario Pliniano, la mostra “Mario De Biasi – Naturalis Historia” presenta 74 fotografie in bianco e nero, tutte in edizione vintage e realizzate tra gli anni ’50 e i primi anni ’80. L’esposizione, fra gli eventi più rilevanti delle Celebrazioni pliniane del 2023-2024 e che si svolge in occasione dei 100 anni dalla nascita del grande fotografo bellunese, denota l’impareggiabile capacità di interpretare il reale e l’infallibile istinto per la composizione che per più di trent’anni hanno fatto di De Biasi uno dei massimi protagonisti della fotografia europea. La descrizione del mondo per mezzo di geometrie minute e ritmiche proporzioni vale, per forza di afflato, quella tentata con la parola scritta, duemila anni fa, da Plinio il Vecchio. Queste sorprendenti e al tempo stesso naturalissime correspondances saranno il tema centrale della mostra.

Scrittore l’uno, fotoreporter l’altro, i due uomini hanno nutrito lo stesso amore per la conoscenza, la stessa oceanica curiosità per gli aspetti sensibili del mondo, la stessa commovente aspirazione a comprendere e narrare, attraverso le bellezze rispettive della parola e dell’immagine, il più possibile l’inesausta complessità e meraviglia della natura. Quasi sovrapponibile al monumentale indice della Naturalis Historia è lo smisurato repertorio svolto da De Biasi nel corso del lavoro di trent’anni a capo dei servizi fotografici di Epoca (1953-1983): popolazioni, paesi, istituzioni politiche, scienza, medicina e tecnologia, persino astronomia, nei laboratori della NASA prima della missione Apollo 11, e poi al ritorno degli astronauti. E, ovviamente, natura, intesa come campo d’indagine privilegiato per la comprensione e la conoscenza del mondo. Su tale aspetto, in cui l’impegno professionale si fonde con la personale passione, si focalizza la mostra “Mario De Biasi – Naturalis Historia”: foto di strutture naturali, fossero esse piante, minerali o animali, raccolte per sé o per lavoro nel corso dei mille viaggi attorno al mondo da fotoreporter. Geometrie riposte nelle nervature di una foglia come nella successione delle onde dell’oceano o nei fiumi di lava durante l’eruzione dell’Etna, a duemila anni da quella del Vesuvio di Plinio.

Italian Podcast Awards, dal 9 giugno la seconda edizione

Italian Podcast Awards, dal 9 giugno la seconda edizioneMilano, 30 mag. (askanews) – Un premio, ma anche tre giornate di panel, networking, case study e incontri volte a mettere in luce il talento e rafforzare la community degli ascoltatori: si terrà a Milano, dal 9 all’11 giugno, Il Pod – l’Italian Podcast Awards, il primo premio nazionale dedicato ai migliori contenuti di qualità fioriti durante l’anno.

Oltre alle premiazioni tra le novità di questo anno ci sono le due giornate preliminari (9 e 10 giugno) ricche di approfondimenti, incontri e podcast live negli spazi del Mare Culturale Urbano, un appuntamento per andare alla scoperta del mondo del podcasting. Nella terza giornata – domenica 11 giugno, presso il Teatro Carcano – si terrà la serata di premiazione che vedrà un vincitore per ognuna delle 16 categorie in concorso e tre super premi. Oltre al Podcast dell’Anno (scelto dalla giuria tra i vincitori delle categorie), sarà conferito il premio per il Miglior Podcast votato dal pubblico (premio sostenuto da Amazon Music) e quello per il Podcast Indie dell’Anno. Organizzato da Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e scrittori fondatori del progetto di divulgazione culturale Tlon, e dal produttore Fabio Ragazzo, Direttore Artistico di questa seconda edizione, questo secondo appuntamento si è ampliato nella sua forma e nella proposta con la volontà di costruire una rete professionale in questo mondo sempre in crescita. “Una grande occasione per fare insieme il punto sulla crescita del mondo del podcast tra industry, creator e community” hanno detto gli organizzatori.

Tra i 539 i podcast iscritti per questa seconda edizione de Il Pod – Italian Podcast Awards, sono stati selezionati 5 finalisti per ognuna delle 16 categorie in concorso. Ogni categoria – Benessere, Branded, Business, Comedy, Cultura, Diversity, Documentario, News, Indie Informazione, Indie Intrattenimento, Indie Narrazione, Fiction, Green, Talk, Sound Design e True Crime, quest’ultima sostenuta da Audible, società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio) – avrà il suo vincitore che concorrerà per il premio più prestigioso di tutti, quello per il Podcast dell’Anno, conferito dalla giuria al miglior podcast che sia stato pubblicato nel 2022. Un altro prestigioso riconoscimento andrà al podcast più amato dagli ascoltatori, a questo verrà conferito il Premio Amazon Music del pubblico (le votazioni sono attive fino alle 12.00 dell’11 giugno 2023 sul sito www.ilpod.it).

La giuria di questa edizione – formata dai premiati della dello scorso anno e da professionisti del mondo culturale come Francesco Costa, Elena Marinelli, Gianpiero Kesten, Matteo Caccia, Barbascura X, Chiara Tagliaferri, Giulia Di Quilio, Rossella Pivanti, Giacomo Bagni, Arianna Poletti, Andrea De Cesco, Gipo Gurrado, Giovanni Truppi, Francesca Tablino, Marina Pierri, Pietro Del Soldà, Ilaria Marzi e Rossella Migliaccio – conferirà anche il Premio per il Miglior Podcast Indie del 2022, selezionato tra le tre categorie: indie informazione, intrattenimento e narrativo.

”Frammenti” in mostra a Varese a Rassegna di diritto pubblico dell’economia

”Frammenti” in mostra a Varese a Rassegna di diritto pubblico dell’economiaRoma, 27 mag. (askanews) – Il 25 e 26 maggio si è svolta a Varese la sesta edizione della “Rassegna di diritto pubblico dell’economia”, organizzata da Upel Italia, sotto la direzione organizzativa del suo direttore Claudio Biondi. Il congresso ha assunto ormai rilevanza a livello nazionale e, nel corso delle due giornate, si sono avvicendati sul parterre lombardo importanti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, e l’ex Procuratore Nazionale Antimafia, onorevole Federico Cafiero de Raho, il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, insieme con prestigiosi relatori provenienti dalle magistrature superiori di Corte dei conti e Consiglio di Stato nonché dal mondo accademico.

Nella splendida cornice di Villa Panza, sede del congresso, è stato presentato il libro “Frammenti” di Stefano Glinianski, consigliere della Corte dei Conti. Il libro, accompagnato da una mostra fotografica, dopo essere stato presentato all’Universita Orientale di Napoli, all’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e nella capitale al Campidoglio, approda così a Varese mostrando suggestive immagini del cosiddetto sud del mondo, in particolare Africa e Medioriente ed il cui ricavato sarà devoluto integralmente alla Comunità di Sant’Egidio. “Il libro del consigliere Glinianski – ha dichiarato il Sindaco di Varese, Davide Galimberti – testimonia le sue eccellenti qualità umane. Conoscevamo Stefano quale fine giurista, non ancora come interprete sensibile di una parte di umanità sfortunata e fragile”.

Il programma congressuale ha visto protagonisti due importanti giornalisti: Giancarla Rondinelli, del Tg1 – Porta a porta, e Peter Gomez, direttore della edizione on line del “Fatto Quotidiano”. Tema centrale dell’evento: la nuova disciplina codicistica degli appalti, con tutti i suoi risvolti, anche patologici quali l’inefficienza degli apparati burocratici e la corruzione. “Occorre concedere maggior fiducia alle stazioni appaltanti e aiutare i funzionari a superare i propri timori”, ha detto il Presidente Anac, avv. Giuseppe Busia.

Il funambolo tra i grattacieli: Andrea Loreni e la libertà

Il funambolo tra i grattacieli: Andrea Loreni e la libertàMilano, 27 mag. (askanews) – “Il funambolismo non è un’arte della morte, ma un’arte della vita, vissuta al limite del possibile”, diceva lo scrittore americano Paul Auster. Il funambolismo, aggiungiamo noi, è una forma dell’umano: una lezione di solitudine quasi assoluta che diventa però condivisione, spazio, emozione. E così guardare Andrea Loreni, funambolo italiano che sfida le grandi altezze, mentre attraversa il cielo tra il Bosco Verticale, è un modo per guardare a noi stessi. Perché, come dice lo stesso Loreni, il cavo su cui si cammina, quei pochi millimetri di strada, in fondo sono solo uno specchio. “Come ci si arriva su quel cavo? – ha detto il funambolo torinese ad askanews – Ci si arriva con tanto tempo, tanta pazienza. Avevo visto i grattacieli appena costruiti ed avevo pensato che fosse una camminata da fare”.

L’occasione per farla, dopo molti anni che sono stati in qualche modo di preparazione, è stata l’inaugurazione del festival BAM Circus alla Biblioteca degli Alberi di Milano. E Andrea ha attraversato il cielo, leggero come un artista di strada e profondo come un essere umano realmente presente a se stesso. “Non vorrei che fosse né una sfida né un modo di essere migliore o cose di questo genere – ha aggiunto Loreni – è la mia strada in qualche modo per realizzare la mia libertà”. Una libertà che è anche festa, che è condivisione, che è possibilità di tracciare vie alternative, di dare nuove visioni a un mondo sempre più appiattito, ma non meno desideroso di cambiare e tornare a essere più umano.

Gallerie d’Italia, a Milano arriva “Una collezione inattesa”

Gallerie d’Italia, a Milano arriva “Una collezione inattesa”Milano, 25 mag. (askanews) – Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 26 maggio al 22 ottobre 2023 alle Gallerie d’Italia di Milano “Una collezione inattesa. Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura” percorso espositivo temporaneo a cura di Luca Massimo Barbero, che presenterà una selezione di opere in dialogo con l’esposizione permanente “Cantiere del ‘900”.

Con oltre 70 opere generalmente non esposte nella sede milanese, tra le quali le più recenti acquisizioni della Collezione Intesa Sanpaolo, questo percorso dedicato all’arte italiana e all’arte contemporanea internazionale si incentrerà sul dialogo tra le diverse ricerche scultoree di alcuni dei maggiori protagonisti del XX Secolo in confronto ad importanti approfondimenti intorno alla pittura del Secondo Dopoguerra. Ulteriore, fondamentale contributo all’allestimento, proviene dalle opere selezionate dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico gestito da Intesa Sanpaolo. “Questo nuovo percorso espositivo, in continuità con il Cantiere del ‘900 – ha detto Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo – rientra nel programma indirizzato a diffondere la conoscenza e la condivisione delle nostre raccolte di arte moderna e contemporanea. In particolare, si offre nuovamente al pubblico l’opportunità di apprezzare opere facenti parte della Collezione Luigi e Peppino Agrati che ha arricchito con capolavori di respiro internazionale il patrimonio artistico della banca. Nei magnifici spazi della Gallerie di Piazza Scala si propone un viaggio appassionante nell’arte del Novecento”.

I visitatori saranno accolti all’ingresso del museo dalla grande opera in marmo bianco Femme Paysage di Jean Hans Arp del 1966, a rappresentare l’ampia raccolta di sculture della Collezione Henraux oggi confluita in Intesa Sanpaolo. Arp apre, come una sorta di punto focale, all’allestimento dedicato all’artista Bruno De Toffoli, autore firmatario di uno dei Manifesti dello Spazialismo, movimento espressione della ricerca plastica e strettamente legato a Lucio Fontana. Sarà questa una rara occasione di approfondimento per vedere riunite le nove sculture di questo Artista meno noto al grande pubblico e mai esposte in un così serrato confronto. Un allestimento con radici cronologiche che partono dai grandi Maestri della scultura del XX Secolo destinati a segnare la produzione figurativa delle arti plastiche italiane. Sarà così possibile ammirare nelle prime sale, tre grandi artisti del Novecento come Arturo Martini con La Pisana, Marino Marini con la Pomona e Giacomo Manzù con il Grande Cardinale Seduto, opere raramente esposte insieme e qui riunite come emblematiche delle radici della scultura italiana.

Un momento completamente inedito sarà la sala dedicata a Fausto Melotti nella quale verrà mostrato per la prima volta al pubblico un importante corpus fittile del Maestro, protagonista anche della scultura ceramica, attraverso un particolare allestimento che presenterà 19 opere rappresentative dei suoi contenitori e vasi ceramici tra cui quattro importanti Korai. Interessante il dialogo tra l’opera Coppia in filo di rame già esposta nel percorso permanente delle Gallerie d’Italia e un’altra opera, anch’essa in filo di rame, proveniente dalla collezione Luigi e Peppino Agrati. Grazie al confluire delle varie raccolte ci sarà una sala interamente dedicata a Lucio Fontana come evidente rimando al tema dello Spazialismo. Di questo Maestro, figura centrale dell’arte contemporanea del XX Secolo e riconosciuta internazionalmente, si esporranno importanti opere tra cui il grande Concetto spaziale. Attese del 1965. Qui riuniti per dare continuità alla tradizione moderna e contemporanea della scultura in ceramica vi saranno alcuni piatti denominati Antica Savona, creazioni fittili spazialiste e l’importante nucleo delle tre Nature in bronzo e terracotta.

Significativa anche la sala dedicata all’azzeramento e alla monocromia nell’arte contemporanea internazionale dei primissimi anni Sessanta, il cui perno sarà la scultura Complex Form di Sol LeWitt, recentemente entrata nelle Collezioni Intesa Sanpaolo. In questo spazio il pubblico troverà un confronto armonico tra un maestro del minimalismo americano come Robert Ryman e protagonisti della ricerca italiana come Piero Manzoni, Alberto Burri, Toti Scialoja e Enrico Castellani presente con il monumentale lavoro Superficie bianca 35 del 1966. Nelle due sezioni successive sarà invece possibile indicare in modo preciso, seppur sintetico, alcune ricerche legate all’astrazione e al segno della pittura alla fine degli anni Cinquanta. Emblematici di quella ricerca sono artisti come Carla Accardi con l’opera Senza Titolo, Giulio Turcato e Antonio Sanfilippo con Superficie 45/C/63. Si presenta al pubblico un importante dipinto di Corrado Cagli, Il flauto di canna, che rappresenta la continuità del grande pittore aprendo le sperimentazioni degli anni Sessanta. L’opera introdurrà idealmente al nucleo di sculture di Pietro Consagra, tra cui Bifrontale malachite, dedicate al tema della ricerca sulle Pietre e sui Marmi che l’Artista conduce negli anni Settanta e Ottanta del Novecento e che, tramite l’utilizzo delle preziose e seducenti materie, esemplifica con queste opere quella scultura frontale di cui egli è teorico e scultore.

Il percorso espositivo prevede nel passaggio verso il “Cantiere del ‘900” un ideale cannocchiale tematico e visivo con opere di artisti che, partendo dall’astrazione classica, giungono nel Secondo dopoguerra ad una pittura sempre più minimale e procedurale. È il caso di un’artista come Bice Lazzari qui presente con Misura 9, Mario Nigro con un’astrazione pittorica prossima alla pittura analitica e di concetto come Roman Opalka che procede giorno per giorno alla stesura numerica componendo queste grandi e rarissime tele che sono alla soglia del monocromo.

Alcuni studi qui esposti accenneranno alle modalità poetiche ed esecutive di Sol LeWitt. Di questo Maestro americano sarà l’accenno dell’importante scultura Three Cubes (Straight) del 1969, appena giunta nelle Collezioni Intesa Sanpaolo, ad assumere quasi l’aspetto di una scala architettonica entrando nello spazio di “Cantiere del 900”, la cui prospettiva costituita da profili cubici inquadrerà il punto di arrivo di questo percorso rappresentato dalla recente acquisizione Abstraktes Bild del 1984 di Gerhard Richter.

Un funambolo a Milano: Andrea Loreni nel cielo per BAM Circus

Un funambolo a Milano: Andrea Loreni nel cielo per BAM CircusMilano, 25 mag. (askanews) – Due dei grattacieli simbolo di Milano: il Bosco verticale e la Torre Unicredit. Un filo teso nel vuoto tra essi e un uomo, un funambolo che lo attraverserà. Il 26 maggio Andrea Loreni camminerà a 140 metri di altezza in una nuova tappa del suo percorso che lo ha portato a essere l’unico funambolo italiano specializzato in traversate a grandi altezze.

“Tecnicamente – ha raccontato ad askanews l’artista torinese – si cammina su un cavo, che in fondo non è un gesto commesso, in un certo senso, è camminare. D’altra parte però c’è la necessità, almeno questo è il mio modo di essere funambolo, di farsi carico del rischio. Ma non solo il rischio di essere sul cavo, è il rischio dell’esistenza, non è una roulette russa. Si tratta della parte di rischio che abbiamo nella vita di tutti i giorni, solo che lì è molto esplicito, non puoi fare finta che non ci sia, non puoi evitarlo. Quindi devi scegliere di fartene carico e camminarci in mezzo”. La performance di Loreni inaugura la seconda edizione di BAM Circus – il Festival delle Meraviglie al Parco, che si tiene a Milano alla Biblioteca degli alberi della Fondazione Riccardo Catella fino al 28 maggio. A presentarcelo Francesca Colombo, direttore generale culturale di BAM: “Una tre giorni di teatro di strada contemporaneo: circo, performance, laboratori, momenti di attività wellness, tutti pensati per risvegliare il senso di meraviglia e le emozioni di meraviglia che c’è in ognuno di noi”.

Una meraviglia che passa attraverso il fascino colorato delle suggestioni creative del circo e dell’arte di strada, ma che viene catalizzata soprattutto da quell’uomo sospeso su un filo, che in fondo riguarda tutti noi che cerchiamo ogni giorno degli appigli per affrontare la vita. “Quando vedo gli spazi vuoti, come quando sono salito per la prima volta sui grattacieli e ho guardato dall’altra parte – ha concluso Loreni – è spaventoso. Un cavo mi mette una piccola strada, una piccola sicurezza; molto piccola, ma è una via, dopodiché in verità il cavo è uno specchio”.

Uno specchio perché è il corpo del funambolo, il suo essere lì, a modificare le condizioni. Ma uno specchio anche perché certifica una presenza, un modo possibile di stare nel mondo.

Luo Qi e Giovanni Cerri al Centro Culturale di Milano

Luo Qi e Giovanni Cerri al Centro Culturale di MilanoMilano, 24 mag. (askanews) – L’arte come linguaggio universale, ponte interculturale tra Occidente e Oriente, strumento privilegiato di dialogo fra culture differenti. “Memory of History”, progetto espositivo biennale ideato dagli artisti e Luo Qi e Giovanni Cerri, dopo aver inaugurato in Cina al Ningbo Art Museum nella provincia di Zehijang (14 febbraio – 14 marzo 2023), sarà contemporaneamente e al The Roof Art Museum nello storico Liangzhu Cultural Center di Hangzhou dal 16 maggio al 29 giugno, e in Italia al Centro Culturale di Milano dal 25 maggio al 16 giugno.

Le 24 opere esposte a Milano, oltre a sottendere il valore comune ai due artisti di “sentire” il richiamo dell’arte del passato come indispensabile premessa all’espressione contemporanea, mettono a confronto due stili e due linguaggi espressivi molto diversi fra loro, tenuti tuttavia insieme dalla consapevolezza comune che il linguaggio dell’arte ha una forza inclusiva assoluta e straordinaria, capace di azzerare distanze culturali e sociali. Luo Qi, nato a Hangzhou nella provincia di Zhejiang nel 1960, offre una riflessione visiva sull’eredità dell’immagine medievale e sulla sua reinterpretazione contemporanea, che rinnovi quel tipo di patrimonio iconografico e lo riporti alla luce con nuovi tratti, nuove luci e nuove tonalità. Nelle sue opere non traspare solo un’analisi dell’immagine medievale, ma una conoscenza del linguaggio dei gesti, dei simboli, dei colori. L’approccio di Luo Qi, che riconosce al Medioevo una grande ricchezza di contenuti, non è storico, ma iconografico: questo permette all’artista di rivisitarlo esaltandone la ricchezza delle immagini e ricreando un suo “personale Medioevo”.

Giovanni Cerri, artista milanese classe 1969, rivisita il paesaggio urbano – sia quello riferito ad architetture di carattere storico, sia quello periferico, più “anonimo” – con l’aggiunta della tematica urgente e “mondiale” dell’emergenza climatica. Luoghi che ci appaiono sotto una nuova luce, inquietante nella sua caratterizzazione di un ambiente post-umano.